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Sole 24 Ore Nova, 26 Febbraio 2012

Le filiere sulla Nuvola

Carlo Alberto Carnevale Maff Tra i cirri del credit crunch e i cumulonembi della recessione, c una nuvola di tecnologia allorizzonte, gravida di novit per le imprese e per il Paese: il mondo dei servizi sul cloud. Le piccole e medie aziende guardano tuttora le innegabili opportunit del cloud con un certo scetticismo, per il timore di vedersi sottratto il controllo dei propri dati o di non poter pi disporre di un interlocutore che si prenda la responsabilit del servizio. Si sbagliano. Vediamo perch, in tre semplici passaggi. 1) Il cloud il modo pi sicuro e flessibile per gestire lICT nelle piccole e medie imprese. Non solo fa risparmiare, ma contribuisce a crescere. 2) Il mondo delle software house e dei systems integrator che oggi affianca le PMI, lungi dallo scomparire, vede schiudersi un nuovo mercato di integrazione dei processi, oltre il presidio dei tradizionali sistemi IT interni allazienda. 3) Una volta sul cloud, le PMI vi ritroveranno anche le grandi imprese e la PA, colmando il tradizionale gap infrastrutturale, con applicazioni e informazioni alle quali oggi non hanno accesso. Dunque, sopra alle nuvole, il sole? S, ma a certe condizioni. Per prima cosa sgombriamo il campo dalle diffuse ma infondate obiezioni sulla sicurezza dei dati. Il cloud il modo pi affidabile e sicuro per conservare e rendere disponibili in ogni momento dati e applicazioni cruciali per le imprese. Le statistiche parlano chiaro: il livello di ridondanza architetturale e di disponibilit reale che offrono i servizi cloud professionali sono nettamente superiori a quelli accessibili a una piccola e media impresa che tiene tutto sul proprio server nello scantinato. Basti una semplice metafora: le banche sono il cloud dei soldi. Nessuna azienda pensa che sia pi razionale tenerli nella propria cassaforte e rischiare scassi e furti, invece di depositarli nei forzieri di un istituto di credito. Oltre alla maggiore affidabilit laltro fattore determinante la flessibilit e leconomicit desercizio. I servizi cloud propongono un percorso ineludibile nellevoluzione dellICT dal ruolo di pura infrastruttura tecnologica a funzione flessibile di servizio nel supportare lazienda nei repentini cambiamenti e nelle diverse fasi del ciclo economico. Funzionano con un modello di costi su base flessibile, consentendo alle piccole e medie aziende di affrancarsi dallonere di investimenti al buio. Se a questo si aggiungono la rapidit di implementazione e la flessibilit, non difficile comprendere come la nuvola meriti il serio interesse dei responsabili IT e degli imprenditori di aziende di ogni settore e dimensione, che vedono in questo modello una valida alternativa per trasformare costi fissi in pi maneggevoli costi variabili desercizio. Per quanto riguarda lofferta dei servizi da parte dei systems integrator, va smentita lidea che il cloud ne cancelli il ruolo. Al contrario, nei Paesi dove il cloud ha gi preso piede, si registrata una crescita di nuove imprese

dellecosistema ICT. Certamente, alle tradizionali software house la nuvola richiede unevoluzione dei modelli di relazione e di proposizione nei confronti dei propri clienti, nonch un importante sforzo di educazione relativo agli ambiti di applicazione e alle modalit di valutazione della tecnologia erogata in forma di servizio. Invece che sui tradizionali sistemi IT, i professionisti che affiancano le imprese dovranno focalizzarsi sullintegrazione di processi di business e di nuovi devices, aprendosi al grande scenario della cosiddetta Internet of Things, dove linformatica non mette pi in rete solo posti di lavoro, ma ogni elemento fisico di unorganizzazione. Ma linfrastruttura che serve per far migrare le piccole medie imprese sul cloud richiede uno sforzo congiunto degli operatori, della Pubblica amministrazione e di tutto il Sistema Paese. In altre parole: c banda e banda. Un conto la banda larga per le famiglie, e un altro quella per le imprese. La banda che serve per il cloud professionale deve essere non solo larga, ma stabile, garantita, disponibile e sicura. Il cloud a cosiddetto best effort, che non garantisce alcun livello di servizio, va bene al pi per i ragazzotti garruli e per le start-up squattrinate. Alle PMI serve un cloud garantito end-to-end che connetta affidabilmente i luoghi di lavoro ai data center. Vale ancora lesempio della banca: se le affidate i gioielli di famiglia, non reagireste bene se vi rispondesse: tornate tra qualche giorno, oggi abbiamo un problema. E anche le istituzioni devono fare la loro parte: i servizi cloud non rappresentano unopportunit solo per la singola impresa, ma per lintera filiera produttiva e per i rapporti tra imprese e PA, rendendo interoperabili processi ora non compatibili e frammentati, scambiando dati aperti gli Open Data fortemente voluti dalle direttive europee e dall'Agenda Digitale adottata dal Governo. Per far ripartire il motore ingolfato dell'economia italiana serve dunque aria nuova, d'alta quota, oltre le nebbie della crisi, seguendo i venti dell'innovazione. Limprenditore che vuole crescere, oggi, ha la testa sulla Nuvola e i piedi ben piantati in terra.

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