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PROPOSTA LEONE

Idee sullOrdinamento dello Stato Italiano in senso federalista

Premessa. Lo Stato si prefigge il conseguimento di obiettivi comuni, che si possono riassumere in tre tipi: 1. la Difesa dallesterno; 2. la tutela dellOrdine interno; 3. il progresso civile, intellettuale ed economico. Per fare questo, lo Stato imposta unorganizzazione interna di soggetti per poter raggiungere i suoi fini collettivi. Per far questo lo Stato pu optare per unorganizzazione centralizzata, tipica degli Stati Unitari o per unorganizzazione decentrata, tipica degli Stati Federali. In Italia, sin dal 1861, anno dellunificazione delle regioni italiane, si sempre optato per uno Stato centralizzato, nonostante sin dai tempi risorgimentali, la corrente confederale e federale non mai mancata nel tessuto politico e intellettuale della penisola italiana. In questo modesto lavoro, si vuole presentare unidea federalista per lItalia futura, senza per questo snaturalizzare le varie tradizioni culturali e sociali oramai gi acquisite come virt civili nazionali, ma nello stesso tempo valorizzare le immutate differenze tra le varie parti della nazione, che permetteranno col tempo di uscire da una situazione negativa sia in termini politici ed economici e sia in termini sociali, con evidenti traumi diffusi che non risparmiano nessuna parte dItalia. Organizzazione amministrativa. In uno Stato unitario, cos come in uno federale, lorganizzazione amministrativa viene esercitata da soggetti giuridici basati su due principi fondamentali: Principio di competenza Principio di gerarchia Il principio di competenza determina quali soggetti dello Stato vengono assegnati per svolgere un determinato compito. Tale assegnazione viene impartita per legge costituzionale, definendo tali soggetti organi esclusivi per tale indirizzo di competenza. Il principio di gerarchia determina invece, contrariamente a quello di competenza, le funzioni dei soggetti amministrativi non costituzionali. Per gerarchia nellorganizzazione amministrativa, che ogni soggetto presenta pi livelli di intervento, e che quindi allinterno di un organo amministrativo, vi sono soggetti di livello inferiore e quindi subordinati ad altri soggetti di livello superiore. Materia di questo scritto, sar di occuparsi degli organi di

uno Stato in senso federale, secondo il principio di competenza.

Repubblica dItalia. LItalia federale continuer ad essere sotto la forma istituzionale repubblicana. Continuer ad essere una repubblica parlamentare, ma con alcune differenze rispetto allassetto istituzionale ancora vigente. Gli organi dello Stato saranno suddivisi in organi federali e organi regionali. Gli organi federali saranno discussi in un altro scritto, mentre in questo verranno descritti gli organi regionali.

Organi regionali. Gli organi regionali saranno suddivisi in tre soggetti principali: 1. Dipartimenti governativi (che sostituiscono le attuali regioni italiane) 2. Distretti amministrativi (che sostituiscono le attuali provincie italiane) 3. Organi civici (che riordineranno lamministrazione territoriale dei Comuni dItalia)

Dipartimenti Governativi. LItalia suddivisa in 20 entit regionali, nella nuova repubblica federale sar suddivisa in 11 entit dipartimentali: 10 Regioni (o dipartimenti governativi) pi il Distretto Autonomo della Citt di Roma (Roma Capitale). Delle 10 nuove regioni, 6 saranno immutate come lo sono adesso, e per questo ho volute battezzarle come Regioni Autentiche, le altre 4 saranno frutto di unione di due o pi regioni. Avremmo la Regione del Gran Piemonte, che nasce dallunione delle regioni Valle dAosta, Piemonte e Liguria; la Regione del Triveneto, che nasce dallunione delle regioni Friuli-Venezia Giulia, Trentino Alto-Adige e Veneto; la Regione Adriatica, che nasce dallunione delle regioni Umbria, Marche e Abruzzo; la Regione Sannita, che nasce dallunione delle regioni Campania, Molise, Puglia, Basilicata e Calabria. Le regioni autentiche saranno quindi: la Lombardia, la Toscana, lEmilia-Romagna, il Lazio, la Sicilia e la Sardegna. Il nuovo territorio italiano determinerebbe i seguenti riassetti:

REGIONI Gran Piemonte Lombardia Triveneto EmiliaRomagna Toscana Adriatica Lazio Roma Capitale Sannita Sicilia Sardegna

SUPERFICE (KM2) 34.085 23.861 39.851 22.451 22.994 28.545 15.951 1.285 62.457 25.711 24.090

ABITANTI (Un.) 6.207.211 9.967.485 7.179.361 4.442.501 3.734.355 3.812.067 2.983.477 2.776.362 12.842.589 5.048.741 1.675.411

P.I.L. (MLD ) 162,44 248,12 174,52 106,79 82,31 76,66 135,62 94,38 168,65 68,74 26,58

PIL PROCAPITE (Euro) 29.221 33.500 30.272 31.900 28.400 23.527 30.327 N.R. 17.505 17.488 19.552

Questo nuovo assetto, mi stato consigliato da come lItalia era ordinata prima dellunificazione. Infatti, le macro-regioni che ho ipotizzato non sono altro che le aree della penisola, cos comerano prima del 1861. Il Gran Piemonte riordina cos il Ducato di Piemonte, cio il Regno di Sardegna escluso lisola omonima; in questa regione la capitale politica sar Torino, mentre quella economica sar Genova. Il Trivento, lex provincia austro-ungarica delle Venezie, nonch lex Repubblica di Venezia ad esclusione dei possedimenti balcanici e adriatici; la sua capitale politica sar Trento, mentre quella economica sar Trieste. LAdriatica formata dalle ex provincie dello Stato Pontificio, ad esclusione dellAbruzzo, che faceva parte del Regno di Napoli. La capitale politica sar LAquila, mentre quella economica sar Ancona. Infine la regione Sannita, non altro che il Regno delle Due Sicilie, escludendo lAbruzzo e la Sicilia; la sua capitale politica sar Napoli, mentre quella economica sar Bari. Per le altre sei regioni (autentiche) non vi lobbligo di sdoppiare lo status di capitale, anche se consigliabile. Avremmo quindi, in Lombardia: Milano capitale economica e Mantova capitale politica; in Emilia-Romagna: Bologna capitale politica e Ravenna quella economica; in Toscana: Firenze capitale politica e Livorno capitale economica; nel Lazio: Latina capitale politica e Civitavecchia capitale economica; in Sicilia: Palermo capitale economica e Siracusa capitale politica; in Sardegna: Sassari capitale politica e Cagliari capitale economica. Le nuove regioni dItalia prevederanno tre organi istituzionali: Parlamento

Governo Corte Suprema Il Parlamento sar formato da due Camere: la Camera Bassa avr il maggior peso legislativo, la Camera Alta sar una camera di vigilanza e sar formata dalle principali autorit della Regione. Entrambe saranno elettive. La prima si rinnover ogni tre anni, mentre il Senato regionale si rinnover ogni sei anni. Il Parlamento avr potere legislativo esclusivo in tutte le materie ad eccezione di quelle che spettano per costituzione al Parlamento Federale. Il Governo Regionale sar guidato dal Governatore, che viene eletto direttamente dal popolo ogni sei anni, e potr essere riconfermato una seconda volta. Al Governatore spetta lindirizzo di politica economica e finanziaria della regione, e di ricoprire il ruolo di Prefetto Regionale, e quindi di essere il comandante della Polizia e della Protezione Civile di quella regione. In tale compito non ha alcun potere o responsabilit verso le Forze Armate e verso il Corpo dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, in quanto sono corpi sotto il comando del Governo Federale. Il Governatore firma e promulga le leggi, nomina i membri della Corte Suprema e pu emanare per decreto la Grazia ai detenuti nelle carceri regionali. Il Governatore guida il Gabinetto di Governo costituito dai Segretari (che sostituiscono gli attuali Assessori Regionali). Il Governatore anche membro aggiunto del Gabinetto Federale del Primo Ministro della Repubblica. La Corte Suprema lorgano di garanzia costituzionale e legislativa della Regione. E formata da un numero variabili di giudici togati, da un minimo di 6 ad un massimo di 12. Rimangono in carica per 6 anni e possono essere riconfermati per altri 6 anni. Vengono nominati dal Governatore su indicazione del Senato regionale. Possono terminare il mandato prima della normale scadenza per motivi di salute o per motivi personali. Il loro compito da una parte quella di giudicare tutti gli atti legislativi regionali dal punto di vista costituzionale (Statuto Regionale), quindi tutte le leggi del Parlamento Regionale, nonch stabilire lammissibilit dei referendum regionali, e dare parere sui conflitti tra organi istituzionali, o tra un organo istituzionale e un soggetto esterno (cittadino o azienda privata). La Corte Suprema interviene anche per derimere dubbi di carattere dottrinale allinterno del sistema giudiziario, processuale e carcerario, oltre ad essere listituzione di autogoverno della magistratura regionale.

Distretti Amministrativi. Le Regioni dItalia si suddividono in Distretti Amministrativi (Contee) che prendono il posto delle Provincie. I Distretti possono essere di tipo urbano o extraurbano. I Distretti Urbani rappresentano una singola citt, quelli Extraurbani comprendono un territorio pi o meno esteso al cui interno vi possono essere diverse realt urbane. Le istituzioni dei distretti vengono rappresentate dalla Amministrazione Civica della citt pi importante e rappresentativa di quel distretto. Tali istituzioni sono rappresentante da tre organi distinti: Assemblea distrettuale Governo distrettuale Gabinetto del Sindaco distrettuale

LAssemblea distrettuale non altro che il Consiglio Comunale della citt capoluogo del distretto. Lassemblea rappresentata da dei rappresentanti dei cittadini del capoluogo e da dei rappresentanti del resto del distretto. Lassemblea lorgano che regola la normativa distrettuale e che controlla lattivit del Sindaco e del Governo distrettuale. Lassemblea elettiva e si rinnova ogni tre anni. Il Governo distrettuale lorgano collegiale composto da un numero variabili di Assessori e presieduto dal Sindaco. Al Governo distrettuale chiesto lindirizzo di programma economico e amministrativo dellintero distretto. I membri del governo sono nominati dal Sindaco su approvazione dellAssemblea. Il Governo distrettuale si rinnova ogni sei anni con le elezioni distrettuali. Il Sindaco distrettuale il primo dirigente amministrativo del Distretto. Esercita il compito di amministrare lintero distretto, promuovendo azioni economiche e fiscali, nonch tutta una serie di provvedimenti normativi atti al benessere collettivo, che spaziano dalla Sanit allEducazione, dallo Sport alla Cultura. Il Sindaco a capo della Polizia Locale distrettuale ed membro aggiunto del Gabinetto Ristretto del Governatore. Il Sindaco eletto direttamente dai cittadini residenti nel distretto, rimane in carica 6 anni e pu essere riconfermato una seconda volta. Organi Civici. Nellordinamento statale attuale tutti i centri abitati vengono considerati Comuni, e rappresentano la cellula principale del sistema amministrativo nazionale. I Comuni dItalia che sono per lesattezza 8.092, sono indistinguibili nel senso che al di l del numero di residenti presentano le stesse identiche funzioni e responsabilit. Non importa se un Comune ha 500 abitanti oppure ne ha 500.000 o anche di pi, possiede ugualmente il Consiglio Comunale, la Giunta Comunale e il Sindaco, e allinterno di questi tre organi amministrativi, detiene dipartimenti come lUfficio Elettorale, lUfficio Tecnico, ma soprattutto pu gestire autonomamente le finanze locali. I Comuni italiani possono poi essere elevati a Citt, ovvero un titolo onorifico che serve per distinguere i comuni di tipo urbano da quelli di tipo rurale. Tale titolo viene assegnato per decreto dal Presidente della Repubblica. NellItalia federale questa natura giuridica viene soppressa per far spazio ad una suddivisione dei Centri Abitati di divero tipo. Vengono cos a suddividersi in quattro classi i Centri Abitati della Repubblica Federale dItalia: 1. Citt dItalia 2. Comuni dItalia 3. Borghi dItalia 4. Villaggi dItalia Le Citt dItalia saranno quei Centri Abitati che presenteranno almeno uno dei seguenti requisiti: Avere una popolazione di almeno 100.000 abitanti Avere una cattedrale cattolica sede di Diocesi Avere conseguito la medaglia al valore della Resistenza o del Risorgimento Avere dato i natali ad un cittadino illustre come per esempio un eroe medaglia doro al valore militare.

Tutti i Centri Abitati che dimostreranno uno di questi quattro requisiti, verranno confermati Citt dItalia e presenteranno come organi amministrativi, i seguenti: Assemblea cittadina Giunta cittadina Sindaco della Citt Le funzioni di tali organi saranno identici a quelli del capoluogo di distretto, in funzione della sola citt. I Comuni dItalia saranno tutti quei Centri Abitati che non possiedono i requisiti per diventare Citt e quindi non arrivano a 100.000 abitanti ma raggiungono quota 10.000. Per questo vengono anche chiamati Citt Minori. I Borghi dItalia sono tutti i Centri Abitati che non possiedono i requisiti per essere promossi a Comuni o Citt, e per questo hanno una popolazione residente superiore a 1.000 ma inferiore a 10.000. Gli organi amministrativi dei Borghi sono due: Assemblea del Borgo Borgomastro Lassemblea del Borgo lassemblea dei residenti, con un numero variabile in base al numero di abitanti elettiva e viene rinnovata ogni tre anni. Lassemblea dopo la prima convocazione elegge il suo massimo rappresentante il Borgomastro, che svolge le funzioni di Primo Cittadino, il quale sar coadiuvato dal Presidente dellAssemblea che svolger la funzione di Segretario di Borgo. Ai Borghi non sar concesso attribuzioni come quelle dei Comuni e delle Citt, per esempio non potranno rilasciare concessioni edilizie, o istituire tasse locali. Tutti i Borgomastri di un distretto, costituiscono il Comitato distrettuale dei Borghi, che avr lopportunit ogni tre mesi di incontrare il Sindaco di Distretto per coordinare opere pubbliche o disporre quote finanziarie quando ci sar necessit. I Villaggi dItalia sono tutti i Centri Abitati che non possiedono i requisiti per diventare Borghi, e per questo hanno una popolazione inferiore a 1.000 abitanti. Gli organi amministrativi dei Villaggi sono due: Assemblea dei Villaggi Capo Villaggio Lassemblea del Villaggio viene rappresentata da tutti i residenti maggiorenni. Lassemblea non elettiva e decide di nominare un proprio rappresentante che si chiama Capo Villaggio, il quale pu esercitare senza mandato, cos come pu essere revocato in qualsiasi momento dallassemblea del villaggio. Tutti i Capi Villaggio di un distretto, formano il Comitato distrettuale dei Villaggi, che avr lopportunit ogni tre mesi di incontrare il Sindaco distrettuale per sostenere le loro iniziative e richieste.

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