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Canali generalisti, tematici e reality non godono di buona salute Ora il nuovo fenomeno Internet dove ognuno pu costruirsi programmi e show fatti su misura
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE FEDERICO RAMPINI NEW YORK a tv moribonda. Lagonia avviene cos in fretta che non ci sar il tempo per celebrarne i funerali. Sta accadendo proprio qui in America, nel regno dei network, nella culla del cable, delle news 24 ore su 24 e dei canali tutto-sport, dei reality, delle serie a puntate che hanno plasmato la cultura di massa nel mondo intero. Non si tratta solo del tramonto della tv generalista (archeologia industriale...), ma anche dei canali tematici, del satellite, dei bouquet per abbonati via cavo. Tutto ci che chiamiamo televisione, anche nei suoi formati e sviluppi pi recenti, in via di estinzione. Non i contenuti: quelli si stanno trasferendo su Internet, ma cos facendo lintero settore cambia pelle e adotta nuovi linguaggi, mentre le gerarchie di potere sono sconvolte, il modello di business rivoluzionato. Lequivalente delle attuali reti tv si chiameranno Google (YouTube), Apple, Amazon, Netflix. I numeri di questa transizione sono impressionanti. Nel dicembre 2011 per la prima volta YouTube ha oltrepassato la soglia di 1.000 miliardi di contatti per i suoi video, e questanno prevede un balzo verso vette ancora pi stratosferiche, anche grazie allelezione presidenziale: perch cresce il numero di contenitori e contenuti di attualit politica che prendono direttamente la via di Internet senza neppure transitare attraverso i vecchi network tv. SEGUE NELLE PAGINE SUCCESSIVE CON UN ARTICOLO DI ALESSANDRO LONGO
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LINCHIESTA R2MONDO
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tv fai da te
(segue dalla copertina)
Lera della
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE FEDERICO RAMPINI
Web
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NEW YORK primi sintomi di questo fenomeno erano stati avvistati da tempo: sotto i 20 anni, esiste unintera generazione senza telespettatori di tipo tradizionale, cio quelli abituati a sedersi davanti a uno schermo e a fare zapping col telecomando in mano. Tanti giovani americani ignorano dalla nascita quella dipendenza passiva dai palinsesti: si fanno la loro tv su misura, la carte, selezioto lo stratega di YouTube Robert Kyncl al Consumer Electronic Show di Las Vegas un dato che dovrebbe far riflettere lindustria dello spettacolo. Sempre secondo le previsioni elaborate nel quartier generale di Google, entro il prossimo decennio il 75% di tutti i canali tv saranno creati su Internet. Canali! Non singoli video. Il Nordamerica continua ad essere allavanguardia nelle rivoluzioni tecno-sociali, e anche in questo caso probabile che il resto del mondo finisca per imitare il modello pi avanzato. Gi oggi in media ogni canadese guarda online 251 video al mese tra film, sport, musica, informazione. Negli Stati Uniti il consumo raggiunge 204 video ogni mese. YouTube ne sta traendo le conseguenze: ha lanciato 100 milioni di investimenti in produzioni video originali, alleandosi con grandi
Ben presto il 90% di tutto il traffico online sar occupato dai video
nando su YouTube i programmi che li interessano e passandoseli fra amici grazie a Facebook e altri siti sociali. Ma adesso YouTube e gli altri non si accontentano pi di essere dei motori di ricerca. Diventano i nuovi centri della produzione e distribuzione di programmi tv, oltre che della raccolta pubblicitaria. Scordatevi lepoca in cui YouTube era sinonimo di video virali con beb che sghignazzano, gattini esilaranti, e video musicali di modesta qualit acustica. Ben presto il 90% di tutto il traffico online sar occupato dai video ha annuncia-
nomi che spaziano da Disney allagenzia stampa Reuters, passando per la casa cinematografica Lionsgate e il rapper Jay-Z. Le tv si affannano a rincorrere questa tendenza, e a loro volta moltiplicano le offerte in streaming, cio via Internet: programmi che si possono scaricare in diretta sul pc, sulliPad, sul telefonino. E una lotta contro il tempo, anche perch nel mondo dei video online gli spot pubblicitari stanno crescendo al ritmo del 42% annuo. La velocit con cui i grandi network televisivi sono avviati al declino, ispira qualcuno a celebrare con toni nostalgici la fine di unepoca. Lesperto di tecnologia del Wall Street Journal, Kevin Sintumuang, ha trasformato la sua column in una ironica lettera di addio. I toni sono quelli con cui ci separa dopo la fine di un lungo amore: Cara tv via cavo, lasciami dire che non colpa tua, dipende tutto da me. Sono cambiato in questi anni. Raramente sto a casa. E quando ci sono, non ho lo sguardo incollato ai programmi tv in diretta. Ho arretrati di settimane da smaltire, nel mio videoregistratore. Ma soprattutto, se mi rilasso su un divano con un telecomando, su Internet che vado a cercare lo show o il film che mi interessa. Mi dispiace. Questa semplicemente la realt. Ti lascio, cable-tv. Nella lettera daddio c una verit tecnologica. La morte della tv soppiantata dallo streaming online, non significa la fine dello schermo a cristalli liquidi o Hd-plasma, non comporta la rinuncia alla qualit dellimmagine, non co-
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Il caso
Nel 2011 un vero e proprio boom con un business in crescita: 10 milioni di fatturato
stringe ad affaticare gli occhi sullo schermo pi piccolo di un computer. No, il grande schermo che avete installato in salotto a Natale non da buttare via. Taglio il cordone ombelicale: questo slogan lanciato sul Wall Street Journal si riferisce a un altro pezzo di hardaware che rischia di finire in soffitta, il cavo coassiale insieme con la scatoletta nera del decoder per i segnali cable o satellitari. Ti ho amato davvero scrive ancora Sintumuang Da bambino. Da adolescente. Anche alluniversit ho continuato a esserti fedele. Dai programmi per linfanzia di Nickelodeon alla musica di Mtv, dallo sport su Espn ai film di Hbo. Dal giorno in cui i miei genitori mi lasciarono guardare la tv fino a quando litigavo con mia moglie per il controllo del telecomando, la mia vita dentro la pop culture sarebbe stata sminuita senza di te. Ma ora lo stesso telespettatore non sa pi che farsene di quelle centinaia di canali, affollati a tutte le ore con dozzine di cloni di AmericanIdolo Ballando con le stelle, Isola dei famosi e Jersey Shore pi gli chef con le ricette di cucina, i documentari sul regno animale, la fitness. O troppo o troppo poco. Quando una cosa tinteressa davvero, puoi essere sicuro di trovarla su Internet. La prova: da questanno perfino il SuperBowl levento sportivo pi seguito in assoluto andato in onda in streaming. La tecnologia ha gi liberato da tempo Internet dalla schiavit del computer. Nelle case degli americani hanno
Su siti come YouTube gli spot pubblicitari stanno crescendo al ritmo del 42% annuo
fatto il loro ingresso delle scatolette nuove. Hanno il logo della Apple, o quello della Sony. Possono servire per collegarsi con Internet, trasferendo le immagini su qualsiasi schermo (nel caso della Sony, lo stesso apparecchio che serve come console per i videogiochi scarica in streaming film e programmi televisivi). Ma il cambiamento non solo tecnico. Il medium il messaggio anche in questo caso. Tutti i paradigmi della televisione saltano, se Internet il vettore dei contenuti. Lo hanno capito i nuovi protagonisti che si affacciano con prepotenza in questo business. Netflix, il leader nellaffitto di Dvd, si sta riconvertendo a gran velocit verso la vendita online: non solo film, anche serie televisive.
Amazon sta facendo la stessa cosa con la sua colossale libreria di Dvd. E ovviamente Apple in grado grazie alla scatoletta di cui sopra di offrire il suo ipermercato virtuale iTunes: film, programmi tv, musica. Anzich essere vincolati dai palinsesti dei network, la tv ce la facciamo noi, scegliendo di volta in volta da un catalogo che si espande alla velocit della luce. Il passo successivo, quello gi intrapreso da YouTube che presto sar impegnato a produrre 25 ore al giorno di nuovi contenuti originali. Lunico problema, per il momento, riguarda quelle zone sprovviste di collegamenti Internet ad alta velocit: un servizio lento pu significare che il film richiesto ci mette parecchi minuti ad essere scaricato; o peggio ancora, la scena si ferma sul pi bello mentre lo schermo aspetta la ricarica. Un inconveniente reale, ma destinato a scomparire, tanto pi che il collegamento wi-fi pu offrire le stesse prestazioni senza investimenti in reti di cavi a fibre ottiche. La direzione di marcia questa. Su YouTube e altri protagonisti di Internet stanno migrando a gran velocit non solo i creatori di contenuti di nicchia, ma gran parte dei nuovi canali. Compresi i pi popolari tra i giovani, come i tre canali creati da Ray William Johnson, una nuova star dei teenager, un attore-autore e anchorman la cui specialit proprio il commento sui video virali del momento. Audience: un miliardo di contatti, e 5,3 milioni di abbonati.
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LESPERTO
In alto, Giampaolo Colletti fondatore di Altratv.tv
allinterno di un ristorante (500 mila euro di fatturato); Vallesina Tv, basata a Jesi (300 mila euro); Board tv, dedicata agli sport estremi (100 mila euro). cresciuta molto Varese News, nato come giornale online nel 1997 e diventata web tv nel 2005: oggi conta dieci giornalisti professionisti, sette collaboratori, e fattura un milione di euro. Come guadagna una web tv? I modi sono tantissimi. Molti sfruttano la pubblicit: sul sito, in forma di banner, o allinterno dei video. Altri ricavano dalle commesse di aziende o pubbliche amministrazioni, che richiedono servizi televisivi a pagamento, continua Colletti. C chi riesce a fondere il business della web tv con quello di unaltra attivit: il ristorante (Pnbox) o unagenzia di comunicazione (Vallesina Tv). Ultima novit, c chi comincia a sfruttare il boom degli smartphone e dei tablet, fornendo applicazioni per accedere ai video. Bari Tv ne offre alcuni gratuiti e altri a pagamento, dallapplicazione, aggiunge Colletti. Aumenta anche il pubblico di queste tv in miniatura: nel 2011 il 30 per cento di loro ha avuto tra i 7 mila e i 10 mila visitatori mensili (era soltanto il 20 per cento nellanno precedente). Cresce anche il numero di quelle con oltre 10 mila contatti (ora sono il 28 per cento). Se trasmettessero a reti unificate, avrebbero un totale di 800 mila visitatori, stima Colletti. E qualche volta lhanno fatto: alcuni programmi prodotti da Altratv sono stati trasmessi in contemporanea da tutte o quasi. capitato con un documentario sul G8, un video celebrativo su Paolo Borsellino e uno sul terremoto dellAquila. Ma il programma tipico delle web tv nostrane si occupa di temi pi vicini al territorio e meno roboanti. Tra quelli di maggiore successo nel 2011: TamTam, di R-nord tv, che si occupa dei problemi di convivenza in un quartiere disagiato di Modena. La sitcom 84100, di Salernotravel. tv, per la promozione del territorio. E La libert di, programma di PolarTv di Bergamo, fatta da ragazzi massimo 30enni, con lobiettivo di liberare da regole non scritte del comportamento che nessuno vieta di infrangere.
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