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Suppl. al N. 3/2006 di Informacigielle - Dir. Resp. Cosimo Torlo - Aut. Trib. To N. 3272 del 24/3/83 - Anno IX, Num.

3, Dicembre 2006 - Comma 26 art. 2 L. 549/95 - Stampa Artale

Anno XXVI n. 133 - 19 Dicembre 2006


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Se c'è un inferno pag. 3
P. A. e nuova partitocrazia pag. 4
La protesta dei dipendenti pag. 6
Cara politica pag. 7
Nuovo contratto decentrato pag. 8
Facciamo chiarezza pag. 9
Faq sull'accordo pag. 11
Quale Regione? pag. 12
Brigandì pag. 14
Geologico e Arpa pag. 15

DOMENICO AMATO
CARLO BOGLIETTI
NICOLA FRANZESE
RAFFAELE MADARO
GINO MISURACA
MIMI’ SCIORTINO
LALLA SPIONE

,
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aiuta la memoria!

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La redazione del Fogliaccio ha sede presso l’Ufficio Sindacale C.G.I.L. - Ente Regione
Piazza Castello, 153 - Torino - Tel. 011.530263.

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Se c'è un inferno
Ho imparato a suonare chitarra e flauto, male entrambi, scimmiottando le
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canzoni degli Inti Illimani quando ero studente della Scuola Media, allora
rigorosamente statale per la maggior parte di noi. A molti lettori non impor-
terà nulla, ma è sulle note, soprattutto sulle parole delle loro poesie di lotta e
di amore, messe in forma di canzoni, a partire da El pueblo Unido Jamas Serà
Vencido, che ho imparato a capire quali dolori possano essere procurati ad
un intero popolo dagli spiccioli interessi di pochi prezzolati al soldo di super-
potenze. La mia coscienza, e così anche la mia attività politico/sindacale, per
quanto marginale, fondano le loro radici anche in questa esperienza vissuta
da molto lontano e da molto giovane.
E non posso nascondere, oggi, un pizzico di sollievo nel sapere che, final-
mente, anche colui che ha dato la morte orribilmente a tantissime persone, a
partire dal Presidente Allende, ci ha lasciati; perché a nulla sono valsi i tenta-
tivi di giudicare l’uomo che è sempre riuscito ad eludere la Giustizia degli
Uomini. Ora non resta che il rimpianto per non aver sancito definitivamente
le chiare responsabilità di questo dittatore che si è arricchito, come purtrop-
po tanti altri, vendendo il proprio Paese e opprimendo il popolo cileno.
Memento mori, ricordati che devi morire.
E penso alle persone scomparse, grazie alle azioni dei Chicago Boys, penso
all’abolizione di ogni forma di diritto sindacale, di smantellamento delle ga-
ranzie di previdenza sociale, alla messa al bando del codice di regolamenta-
zione del lavoro. Perché molti furono i dirigenti sindacali e della sinistra che
all’indomani del golpe del neo comandante delle forze armate cilene, nomi-
nato per ironia della sorte proprio dalla sua predestinata vittima appena 19
giorni prima, scomparvero nel nulla. Vittime della cosiddetta Carovana della
Morte, che prelevò e soppresse brutalmente persone ree di perseguire degli
ideali di solidarietà sociale e per questo condannate a pagare con la propria
vita.
Memento mori, ancora una volta, e che ne tenga conto ciascuno di noi.

Per Augusto José Ramón Pinochet Ugarte (Valparaíso, 25 novembre 1915 - † Santiago del Cile, 10
dicembre 2006) sanguinario dittatore cileno della seconda metà del XX secolo.

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Pubblica amministrazione e
nuova partitocrazia
Qualcuno ricorda ancora “tangento- state attribuite generose contropar-
poli”? I partiti e la classe politica, tite economiche. Di questo, comun-
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scossi dagli scandali, apparvero fi- que rendiamo atto.

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nalmente costretti a fare un passo Cambiati Presidente e Giunta regio-
indietro dagli uffici pubblici, ceden- nale, era lecito attendersi un cam-
do consolidate leve clientelari e af- biamento di rotta. Per andare verso
faristiche. la pubblica amministrazione che
Molti cittadini e dipendenti pubbli- tutti i cittadini vorrebbero, più di-
ci sperarono che la distinzione tra namica, più onesta, più imparziale,
potere di indirizzo politico (di chi più efficiente. Un cambiamento che
governa) e funzioni amministrative lecitamente poteva ritenersi fonda-
(dei dirigenti) rappresentasse l’avvio to sulla partecipazione e su un coin-
di una stagione di rinnovamento volgimento attivo del personale, a
della Pubblica Amministrazione. tutti i livelli. Ciò che non è accadu-
Quella stagione, con buona pace di to. Anziché cercare di costruire as-
una copiosa produzione normativa sieme alle strutture, cercando il
nazionale, non è mai arrivata. confronto con i soggetti interessati,
Un nuovo sistema di controllo poli- la attuale Giunta si è mossa “comu-
tico si è progressivamente afferma- nicando” perentori giudizi e baldan-
to e diffuso. Non potendo piegare gli zosi intenti attraverso gli organi di
apparati burocratici alle esigenze di informazione. Direttori e dirigenti (e
produzione diretta del consenso, i
“nuovi” politici hanno trovato il
modo di aggirare l’ostacolo, esterna-
lizzando funzioni e prerogative degli
uffici pubblici. Per completare la
manovra, hanno fatto ricorso ad as-
sunzioni clientelari e ai lavoratori
precari, meglio condizionabili.
Così è stato anche in Regione Pie-
monte, dove la legge 51 del 1997 ha
formalmente attribuito le responsa-
bilità amministrative ai direttori. Ma
è stato sufficiente assoggettarli alla
nomina politica e ad un contratto
privato: i direttori sono stati (con
rare eccezioni) la “longa manus” de-
gli assessori. Nel decennio di Ghigo
“il governatore”, dirigenti e dipen-
denti sono stati progressivamente
marginalizzati dalle decisioni e dal-
le attività più importanti, e queste
ultime sono state gestite attraverso
consulenti e società esterne. Allo
stesso tempo, a dirigenti e dipenden-
ti (chi più chi meno), affinché non
disturbassero il manovratore, sono

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infine anche i dipendenti) pare sia- strato che per governare e sgover-
no considerati dalla attuale Giunta nare è sufficiente avere dalla pro-
come una fastidiosa eredità dalla pria parte un manipolo di capi ai
precedente legislatura. Non poten- posti giusti.
do spostare i responsabili delle strut- Sarà forse questo il principio ispi-
ture, sono state svuotate le funzio- ratore del nuovo “modello organiz-
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ni, si sono “importati” dirigenti e zativo” del nostro Ente ipotizzato

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personale di fiducia da altre ammi- dall’assessore Peveraro. Basta con
nistrazioni, in alcune situazioni si le ingerenze e le pastoie del Consi-
sono creati gruppi di consulenti che glio regionale nella individuazione
dispongono dell’attività degli uffici e delle strutture. La Giunta, con pro-
predispongono provvedimenti che ai pri regolamenti stabilirà i criteri e
dirigenti tocca firmare. Non è cam- poi nominerà i dirigenti, cercandoli
biata la disponibilità a venire incon- anche all’esterno della Regione.
tro alle rivendicazioni economiche Come “modello” sembra molto simi-
delle rappresentanze sindacali. Di le a quello proposto, senza arrivare
questo, ancora una volta, rendiamo a compimento, dall’ex assessore
atto. Burzi nel corso della seconda legi-
Qualcosa non va. Si ha l’impressio- slatura del centro destra.
ne che i nostri amministratori voglia- Noi non condividevamo quel dise-
no andare alla guerra lasciando a gno. E nemmeno questo che, in
casa l’esercito. Ci viene da pensare nome di una presunta flessibilità or-
che l’epoca di Bush e Berlusconi ganizzativa, riconduce alla mercè
(scusate l’accostamento) abbia dimo- politica l’apparato amministrativo.

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La protesta dei dipendenti


Almeno 300 dipendenti regionali Questi argomenti sono stati espo-
(così dicono le cronache) hanno prote- sti dai rappresentanti sindacali in as-
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stato davanti a palazzo Lascaris il 5 semblea-audizione, svoltasi nella sala

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dicembre scorso. Fatto importante, per Viglione del Consiglio regionale, con
una mobilitazione che non ha alla base la partecipazione di una delegazione
una vertenza economica. dei manifestanti, davanti al Presiden-
te del Consiglio Gariglio, a molti ca-
E’ stato un primo segnale che RSU
pigruppo ed alcuni consiglieri.
ed OOSS hanno voluto lanciare a tut-
ti i rappresentanti politici dell’Ente, L’assenza della Presidente della
ma con un riferimento ovviamente più giunta e dell’assessore al personale
diretto nei confronti della maggioran- non è passata inosservata. Mentre la
za. Per dire basta ad una politica oc- Presidente si stupiva davanti ai gior-
cupazionale (dell’attuale come della nalisti per le critiche sindacali, l’as-
precedente giunta) che adopera i po- sessore Peveraro, due giorni dopo, in-
chi spazi normativi ed economici dispo- contrando la delegazione trattante, fa-
nibili per assumere i portaborse, vin- ceva addirittura mostra di non esser-
citori di concorsi-farsa. E per dire ba- si accorto della manifestazione. Voi
sta anche ad un esteso ricorso ad un come definireste questo atteggiamen-
nuovo tipo di consulenti, che invece to?
di produrre apporti scientifici e studi Felipe
specialistici dalle proprie sedi si inse-
diano negli uffici regionali, dettando-
ne le scelte amministrative.
A fronte dei NO espressi dai lavo-
ratori, sono state avanzate alcune ri-
chieste: innanzitutto perchè sia con-
cordato un piano di assunzioni di le-
gislatura, che si faccia carico sia dei
vincitori e degli idonei (attualmente
disoccupati) di veri concorsi già
espletati, sia della stabilizzazione di
precari ed assunti a tempo deter-
minato (es. “alluvionati”) che da anni
svolgono ordinaria attività d’ufficio.
Altro discorso è quello della legge di
riorganizzazione dell’Ente, all’interno
della quale dovrà essere ridetermina-
ta ed ampliata la dotazione orga-
nica, per assolvere più efficacemente
le funzioni regionali anche tramite un
graduale rinnovamento generaziona-
le del personale dipendente.

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Cara Politica
Forse non avremmo ancora una volta scritto di “portaborse” in questo Fogliaccio intriso di
bontà natalizia, se non fosse accaduto un fatto.
I nostri attenti lettori conoscono a memoria la lacrimosa telenovela dei 103 portaborse, arri-
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vata anche agli onori della cronaca nazionale.
Alcuni di loro sono stati assunti nel 2006, altri hanno trovato momentanea sistemazione, in
attesa del posto fisso, nei gruppi consiliari e nelle segreterie degli assessori e dei presidenti
di giunta e consiglio. Pochi altri, 25 per la precisione erano rimasti a casa, ma con la certez-
za del posto assicurato essendo vincitori (?!) di concorso. Ma, anche se per poco, vuoi tenere
a casa 25 indispensabili amici? Non sia mai detto.
E allora il mai abbastanza rimpianto ex assessore Burzi, capo gruppo di Forza Italia, appro-
fittando della discussione sull’assestamento di bilancio, propone un dibattito sui costi della
politica. Fa lui la relazione e anche le conclusioni.
Per farla breve :” Le nuove tecnologie, le nuove competenze, la politica ha dei costi, così
non si può andare avanti, sono anni che non ci aumentate la paga, basta con le ipocrisie,
guardiamoci negli occhi...vogliamo più soldi per i Gruppi Consiliari! Se non siete d’accordo
col c..che il bilancio passa in quattro e quattr’otto!”. Vuoi dire no ad un ragionamento così
stringente? Vuoi forse passare le nottate in Consiglio, con tutto quel che c’è da fare fuori,
per approvare il bilancio? E poi, i soldi sono per tutti, mica solo per Burzi. E allora trovati e
stampati 1,7milioni di euro in più sia per il 2007 che per il 2008. Burzi, il solito ingordo
aveva chiesto altri 600mila euro, ma per ora non se ne parla. E così, si rassegni il Presidente
Gariglio, siamo ancora in grado di capire le leggi, in un mondo precario e flessibile, una
certezza c’è: i soldi per il personale dei Gruppi.
I 25 dal 2007 non staranno a casa ad intristirsi, il bilancio è approvato e Buon Natale a tutti!
Lalla Spione

Spese per il personale dei gruppi consiliari


Anno stanziamento in euro
1999 2.201.608,35
2000 3.520.493,01
2001 4.419.838,14
2002 4.787.696,25
2003 5.143.784,96
2004 5.403.357,00
2005 5.776.357,62
2006 5.954.519,00

Fonte: La Repubblica, 22 novembre 2006

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Nuovo contratto decentrato 2006


Appena pochi mesi fa, fu siglato l’accordo motivi, respinto la richiesta di predisporre un
decentrato 2005-2007, ancora in fase di percorso preferenziale, in tempi abbreviati,
completamento, con il quale sono state attuate per attribuire agli ex progettisti la alta pro-
nuove progressioni orizzontali (la terza dal fessionalità. Niente automatismi né “abiti su
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1999) per tutti i dipendenti, sono state incre- misura”, quindi. La controproposta sinda-

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mentate le indennità per le categorie B, C, cale è stata quella di recuperare al fondo del
D e per le posizioni organizzative ed è stato personale i risparmi derivanti dalla trasfor-
sensibilmente incrementato il fondo per la mazione di 18 dirigenti incaricati in dipen-
produttività. denti inquadrati nella categoria D. Allo stes-
Il Contratto Nazionale per il biennio eco- so tempo si è richiesto di ripartire alle dire-
nomico 2004-2005, firmato il 9 maggio 2006, zioni regionali il fondo complessivo, com-
ha reso disponibili ulteriori risorse, già a va- posto dal risparmio di spesa dei progettisti
lere per l’anno in corso. sommato all’importo dello 0,5% citato, con
Si tratta di importi corrispondenti allo 0,5% la finalità di istituire nuove posizioni orga-
del monte salari 2003 (circa 386.000 euro nizzative o modificare le posizioni esistenti,
sulla parte stabile delle risorse decentrate, con i criteri già vigenti.
ovvero indennità di comparto, progressioni In sintesi, l’importo totale del budget asse-
orizzontali e posizioni organizzative) ed allo gnato alle direzioni regionali - da utilizzare
0,7% - quale importo massimo - del medesi- per le posizioni organizzative - ammonta a
mo monte salari (circa 540.000 euro sulla 666.000 euro, al netto delle eventuali quote
parte variabile delle risorse decentrate, ov- per gli ex progettisti. Le operazioni di attri-
vero indennità delle categorie e produttivi- buzione delle posizioni organizzative, con
tà). una procedura alquanto complessa in tempi
Le cifre appena citate sono state ancora in- piuttosto stretti, sono in pieno svolgimento
crementate nel corso della trattativa, prenden- proprio in queste settimane.
do spunto dalla proposta avanzata dall’Am- Per quanto riguarda invece le risorse varia-
ministrazione di prevedere un rientro “mor- bili, con il contratto sottoscritto il 23 novem-
bido” ai progettisti incaricati, non più rin- bre - dopo l’approvazione della assemblea
novati. La delegazione trattante ha, per ovvi RSU – innanzitutto sono state ulteriormen-
te incrementate le indennità di responsabi-
lità. A partire dalla categoria D, la cui quota
individuale (passata da 1.550 euro a 2.000
euro l’anno con il precedente accordo) è uni-
formata a 2.500 euro annui. Le indennità
delle categorie B e C, anch’esse innalzate con
l’accordo di pochi mesi fa, sono state ritoc-
cate rispettivamente a 1.500 euro ed a 1.750
euro l’anno.
Altre somme sono state destinate ad aumen-
tare i budget per altre indennità di disagio:
compensi per il personale di portineria del
Consiglio regionale, per il personale dei ser-
vizi generali operativi, per procedure infor-
matizzate, per i componenti delle squadre di
sicurezza, per rischio turno reperibilità. Infi-
ne gli importi a vario titolo residui, insieme
a parte di quanto non sarà speso per le posi-
zioni organizzative (incidendo tali somme
ormai su poche settimane o giorni alla fine
dell’anno), andranno ad incrementare, come
“una tantum”, il già apprezzabile fondo del-
la produttività.
Mad

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Quanto aumenteranno i nostri salari con gli ultimi accordi sindacali

Facciamo chiarezza con i conti


Ho avuto la “fortuna”, prima di entrare in Regione Piemonte, di lavorare in una fabbri-
ca metalmeccanica per 4 anni (dal 1976 al 1980). Questa esperienza, seppure non
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gratificante professionalmente, mi ha senz’altro formato dal punto di vista sindacale,
insegnandomi prima di tutto che nulla ti è donato e che il lavoro va sempre difeso qua-
lunque esso sia.
Purtroppo gli insegnamenti maturati, con l’andar degli anni, a mio giudizio, hanno
perso il valore e la solidità che avevano.
Dico questo perché in fabbrica, quando parte del lavoro veniva inviato all’esterno, le
iniziative di lotta a garanzia dell’occupazione non si facevano attendere, oppure quando
si apriva una vertenza per il contratto aziendale, l’impegno profuso da ogni dipendente
era tangibile economicamente, a causa degli scioperi.
Certamente qualcuno obbietterà che parlo di aziende private. E’ vero, ricordo co-
munque che i “concorsi speciali” banditi nel 1988 in Regione Piemonte, per oltre 2.000
dipendenti, videro un importante coinvolgimento dei lavoratori, con molte iniziative cul-
minate con un'assemblea al teatro Nuovo a cui parteciparono 1.000 dipendenti.
Invece oggi, per l’esattezza nel corso del 2006, le OO.SS. dell’Ente Regione hanno
siglato due protocolli d’intesa, il primo il 28 marzo e il secondo il 23 novembre. L’accor-
do di marzo, al termine della sua completa applicazione, ovvero a partire dal 2008,
porterà un aumento delle risorse destinate al salario dei dipendenti di euro 9.136.000,
mentre il secondo accordo in applicazione del contratto nazionale, siglato il mese scor-
so, porterà ulteriori aumenti al monte salari per euro 1.206.000. Tutto questo senza
sacrificare un’ora di sciopero ed anzi in alcuni casi con qualche mugugno dei colleghi
che ritenevano non congrua la ripartizione delle risorse fra le categorie. Ebbene proprio
per confrontarmi con i mugugni e spiegare che ciò che è stato sottoscritto non è un
banale accordo, tenterò di essere più preciso mostrando ulteriori dettagli salariali.
Premesso che tutti i dipendenti nel 2006 hanno avuto uno scorrimento orizzontale e
pertanto parte dell’accordo è già stato applicato, indicherò schematicamente come inci-
deranno gli accordi nell’arco del 2007 sul nostro salario accessorio:

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Nuovi Importi teorici della produttività 2006, dai quali si evince un aumento ri-
spetto al 2005 che varia tra le Categorie da un minimo di 950 euro ad un massimo di
1.250 euro annui.
Cat. A 3.554,00
Cat. B1 – B2 4.087,10
Cat. B3 – B7 4.442,50
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Cat. C 4.797,91
Cat. D1 – D2 5.153,31
Cat. D3 – D6 5.508,71
Le cifre indicate nella tabella subiranno un ulteriore aumento al termine del 2007 con
l’applicazione dell’ultima parte dell’accordo di marzo; l’aumento teorico medio per la
Categoria C sarà di circa euro 350,00 annue.
Nuovi importi dei Compensi per particolari responsabilità a partire dal 2006, che si
sommano alla produttività:
Categoria B euro 1.500,00 – Categoria C euro 1.750,00 – Categoria D euro 2.500,00;
mentre per il personale che svolge attività disagiate l’indennità è di euro 1.300,00;
Va tenuto conto che le Cat. B e C possono cumulare l’indennità di responsabilità con
altre previste dagli accordi aziendali in vigore.
Posizioni Organizzative ed Alte Professionalità
A partire dal 2007 le retribuzioni per le P.O. e le A.P., comprensive dell’indennità di
posizione e di risultato, saranno le seguenti:
Posizione C 14.500,00
Posizione B 16.139,00
Posizione A 16.139,00
Alta professionalità 20.800,00
Infine con l’accordo di novembre sono state incrementate le risorse stabili, come
previsto dal Contratto Nazionale, permettendo in tal modo di destinare a tutte le Dire-
zioni risorse utili per istituire nuove P.O. o effettuare degli avanzamenti fra le P.O. già
esistenti.
A questo punto, fatte le dovute somme, mi pare che si possano richiamare alcuni
concetti che erano presenti nel programma della RSU-categorie dell’Ente:
• valorizzazione economica e professionale per i dipendenti delle categorie attraverso
l’istituto della produttività;
• uniformare l’indennità per specifiche responsabilità delle categorie D al valore mas-
simo previsto dal Contratto Nazionale ed adeguamento delle indennità delle catego-
rie A, B, C;
• progressioni economiche da attuare per le quattro categorie utilizzando anche la
nuova posizione di sviluppo prevista dal Contratto Nazionale;
• adeguamento delle indennità delle P.O. ed A.P. come previsto dal Contratto Nazio-
nale vigente.
In considerazione dei punti elencati, posso affermare che le questioni citate sono
state sicuramente soddisfatte.
Ed allora, non mi pare che questi siano accordi da buttare, vista la carenza di risorse
presenti in altri enti locali.
Credo quindi che sia giunto il momento di qualificare maggiormente le nostre richie-
ste, a partire dalla manifestazione del 5 dicembre, perché il lavoro va sempre difeso,
ed è solo difendendo il lavoro e migliorando la sua qualità che creeremo strumenti utili
per ridurre ulteriormente la forbice tra i salari, unico metro utile per rispondere a tutti i
dubbiosi sulla concretezza degli accordi siglati.
Domenico Amato

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FAQ sull’accordo decentrato
Le domande più frequenti e le risposte ad uso dei dirigenti

Un semplice ed intuitivo How to (come fare) per paracadute, cioè uno strumento contrattuale che
districarsi tra le oscure regole degli accordi (del Vi permetterà di istituire una PO o AP da asse-
resto un how to non si nega a nessuno). É una gnargli, sempre che si sia dimostrato all’altez-
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consulenza erogata “gratis” dal Fogliaccio. Usa- za...

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re senza cautela, non contiene controindicazioni. D: E per gli altri colleghi nella categoria D privi
Astenersi da copie non autorizzate. di PO o AP che sono ancora fermi, per così dire,
La nostra speranza è quella di poter condurre per “al palo”?
mano la dirigenza ad una corretta applicazione R: Il budget assegnato alla Dir potrebbe dare luo-
dei contenuti dell’ultimo accordo decentrato go all’istituzione di una o più nuove PO di tipo
(d’ora in avanti, AD), evitando così il pericolo di C, quando questo sia pari a 14.500,00 euro o suoi
perdersi nel labirinto dei criteri di suddivisione multipli, essendo questo il costo annuo delle in-
del budget (per questo termine non serve tradu- dennità di posizione organizzativa.
zione) assegnato a ciascuna Direzione o Struttu- D: E quando il budget è inferiore ai 14.500,00
ra Speciale (d’ora in avanti, per comodità, Dir). euro, cosa faccio?
R: Si può rendere un po’ più felice qualche di-
Ante scriptum per gli “ad interim”: non è pos- pendente già posizionato proponendo modifiche
sibile stornare quote di budget da una Dir ad alle PO esistenti.
un’altra, pena il ritorno alla lettura delle FAQ D: Mi mancano davvero pochissimi euro per po-
dalla prima all’ultima! ter istituire una PO di tipo C, come posso rag-
giungere questo scopo?
D: Come posso verificare il budget assegnato alla R: Sempre nell’AD esiste un meccanismo di re-
Dir? distribuzione dei resti, cioè di quelle quote che
R: Si desume dall’apposita tabella costruita con i residuano dalle modifiche o istituzioni di PO/AP.
criteri di cui al citato AD, alla riga corrisponden- Questi vengono appunto destinati alle Dir in or-
te alla Dir. dine decrescente di resto, così da permettere una
D: Ho (ho avuto) un c.d. Progettista Strategico e spesa ottimale di quanto stanziato.
non me ne sono accorto, cosa faccio ora? D: Il personale di categoria D non titolare di PO
R: L’AD prevede per questi dipendenti con con- è in fermento, ritengono si tratti dell’ennesimo
tratto dirigenziale a termine (scaduti o in scaden- affronto perpetrato a loro danno. Come posso
za, alla stregua di yogurt o altri prodotti freschi), tranquillizzarli?
decisamente fondamentali per il raggiungimento R: Niente di più semplice, l’AD ha pensato an-
degli obiettivi strategici dell’Ente, un eventuale che a loro, elevando l’indennità di responsabilità
per l’area direttiva a 2.500,00 euro annui per
TUTTI i dipendenti di categoria D.
D: E per i colleghi delle categorie dalla A alla C?
Per loro non c’é nulla?
R: Certamente! Anche per loro é stato previsto
un aumento delle indennità di responsabilità e di
disagio, incrementando le somme destinate a tali
compensi per il disagio, e portando i compensi
per particolari responsabilità in 1.500 euro e
1.700 euro per le categorie B e C rispettivamen-
te. Tranquillo, dunque, ce n’é per tutti! Ah, a pro-
posito, ti abbiamo riconosciuto, sei il solito pia-
gnone pronto a lamentarti perché a te restano solo
le briciole.

Ultim’ora: le voci di corridoio che danno come


certa l’indicazione destinata ai Direttori di non
istituire nuove PO è, alla luce dei dati in no-
stro possesso, fortunatamente falsa! Per Na-
tale, ci saranno circa 20 nuove posizioni. Spe-
riamo che a fruirne siano i colleghi meritevo-
li... come sempre!.

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○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ Dicembre 2006

Quale Regione?
Il 7 dicembre, dopo una serie di preavvisi a mezzo stampa, le Organizzazioni
sindacali e le RSU (categorie e dirigenti) sono state convocate dall’Assessore Pe-
veraro per una prima informativa in merito alla revisione della L.R. 51/97 e all’orga-
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nizzazione della Regione.

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Ma quale è oggi la situazione?
Giunta regionale e Ufficio di Presidenza del Consiglio, a marzo 2006, hanno ride-
terminato le rispettive dotazioni organiche:
Giunta regionale Consiglio regionale
Dirigenti 247 21
Categoria D 1.584 167
Categoria C 572 137
Categoria B 514 88
Categoria A 43 15
Totale 2.960 428

Guardiamo più da vicino i numeri nelle strutture della Giunta regionale, ovvero 27
direzioni più 4 strutture speciali che a loro volta sono articolate in 163 settori. Ben 6
tra direzioni e strutture speciali sono rette ad interim e addirittura 43 settori sono
privi di dirigente e di questi 5 sono retti ad interim.
Negli ultimi sei anni hanno lasciato il lavoro, per motivazioni diverse, 249 dipen-
denti di cui 82 dirigenti (33%).
Negli ultimi sette anni la struttura regionale, pur senza modificare la legge 51/97
di organizzazione, ha subito una drastica cura dimagrante. Si pensi alle deleghe in
materia di agricoltura, al trasferimento delle competenze del geologico all’ARPA,
alla soppressione dei CO.RE.CO. ecc..
Nello stesso periodo si sono moltiplicate le Agenzie (che hanno sostituito di fatto
alcune strutture regionali), le consulenze per la realizzazione di attività proprie della
Regione, i dipendenti a tempo determinato, che hanno superato numericamente il
5% del totale del personale previsto dalla dotazione organica, ed, infine, ha ormai
raggiunto dimensioni preoccupanti e scandalose il numero di “portaborse” che ad
ogni fine legislatura viene ruolizzato in Regione.
La netta sensazione è che questi stratagemmi servano ad aggirare le regole pre-
viste per l’accesso al lavoro nella pubblica amministrazione. Infatti si arriva al para-
dosso che chi supera un regolare concorso pubblico spesso deve attendere anni
l’assunzione, mentre chi utilizza le varie scorciatoie inizia a lavorare immediata-
mente.
Non mancano, inoltre, gli arrivi in Regione di personale comandato e trasferito da
altri Enti al seguito degli amministratori pro tempore.
Alla luce di questi fatti è necessario che nella definizione della nuova struttura
regionale si cominci finalmente a considerare il personale di ruolo la vera ricchezza
dell’Ente, e le materie inerenti il personale degne della stessa attenzione destinata
ad altre aree di intervento della Regione.

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○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ Dicembre 2006

Non è più rinviabile la revisione della dotazione organica, ferma alla situazione
del 1997, prevedendone un adeguato aumento in relazione alle attività delegate
dallo Stato alla Regione e delle attività afferenti i rapporti della Regione con l’Unio-
ne Europea (si pensi alle ingenti risorse finanziarie provenienti dal bilancio comuni-
tario).
Contestualmente è necessario un recupero di tutte le graduatorie di concorsi
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ancora valide dando spazio a chi ha superato selezioni pubbliche vere, riducendo
drasticamente gli incarichi di consulenza a qualsiasi titolo. Con questo sistema si
recupera la dignità del lavoro pubblico come servizio nei confronti dell’utenza.
E’ inoltre indispensabile prevedere, per chi ha maturato la sua professionalità
all’interno dell’Ente, progressioni di carriera.
E’ auspicabile che durante l’iter di approvazione della nuova legge di riorganiz-
zazione si tenga conto delle competenze maturate dal personale regionale e, so-
prattutto, si tenga presente che solo una struttura composta da personale qualifica-
to, selezionato attraverso procedure pubbliche trasparenti, può assicurare alla mac-
china regionale l’imparzialità e l’efficienza necessarie a rispondere alle aspettative
delle cittadine e dei cittadini.
Gianfranco Termini

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○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ Dicembre 2006

Brigandì condannato
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Per aver scritto anticipatamente su queste pagine (n. 126 dell’8 novem-
bre 2004) che era stato rinviato - anziché chiesto il rinvio - a giudizio, il
siculo leghista Brigandì querelò il “fogliaccio”.
L’ex assessore regionale, di lì a poco, fu effettivamente rinviato a giu-
dizio per la vicenda dei rimborsi per danni alluvionali truccati. Alcuni
giorni fa si è concluso il processo di primo grado.
Brigandì è stato riconosciuto colpevole di truffa aggravata ai danni della
Regione Piemonte. La pena comminata dai giudici di Torino è di due anni
di reclusione, con la sospensione della condizionale.
Noi ovviamente siamo convinti dell'innocenza di Brigandì fino alla sen-
tenza di Cassazione.
Ma, che ne è ora dell’impunito ex assessore? A detta di qualcuno, es-
sendo stato eletto nel 2005 deputato in Lombardia, pare sia tornato a
fare quello che gli riesce meglio: creare origami in Parlamento.

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○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ Dicembre 2006
Riceviamo e pubblichiamo

Geologico e Arpa
Dal 2002, con una legge regionale voluta dalla precedente giunta Ghigo e contestata
dall’allora opposizione, funzioni e personale della ex Direzione 20 “Servizi tecnici di pre-
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venzione” sono trasferiti all’ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente).

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Da allora, all’interno della Regione Piemonte non vi è alcuna Struttura espressamente
dedicata alla gestione delle problematiche di carattere geologico, all’analisi ed alla preven-
zione territoriale dei rischi geologici.
Le procedure amministrative si sono ulteriormente appesantite, con particolare riferi-
mento al PAI (Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico), alla Legge Urbanistica Regiona-
le del 1977, alle procedure in materia sismica ed a quelle relative alla VIA/VAS. Sono
aumentati, anziché snellirsi, i passaggi da Ente a Ente (Regione Piemonte-Arpa). L’azione
amministrativa è diventata più lenta, più farraginosa, più onerosa.
Le problematiche di cui sopra sono aggravate dalle evidenti difficoltà di integrazione,
nella stessa Arpa Piemonte, delle ex Strutture geologiche regionali, ed in particolare di
quelle che si occupano di prevenzione territoriale del rischio geologico.
I tentativi per entrare in contatto con i nostri Amministratori sono stati numerosi. Sono
state inviate note scritte alla Presidente, agli Assessori, ai gruppi del Consiglio e ad alcuni
singoli Consiglieri. Il risultato? Nessuna risposta, nessuna considerazione, salvo un incon-
tro con l’Assessore De Ruggiero privo di conseguenze concrete.
L’Amministrazione, sollecitata dalle OOSS a discutere dell’argomento, ha preferito rin-
viare il problema, posticipando al 2009 la data entro la quale il personale della ex Direzione
20 dovrà optare se rimanere in Arpa (con le difficoltà professionali e organizzative del
caso), oppure rientrare in Regione (per chi ha la posizione organizzativa, perdendola).
Ad oggi, gran parte del personale tecnico dell’ex Direzione 20 è orientato a permanere
nei ruoli regionali. La revisione organizzativa dell’Ente è l’occasione per mettere ordine e
restituire più autorevolezza alla programmazione, all’indirizzo e alle scelte che riguardano
il rischio idrogeologico. Solo così si potrà garantire una migliore tutela del territorio e, non
ultimo, si eviterà anche il rischio - per la Regione - di sostenere una spesa doppia: a coper-
tura delle spese dovute per il mantenimento delle funzioni geologiche in Arpa e dei costi
per i dipendenti che rientreranno nei ruoli regionali.
Il personale dell’ex “Servizio Geologico”

○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ 15 ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○
CGIL
FUNZIONE PUBBLICA CGIL COMPARTO
COMPRENSORIO DI TORINO AUTONOMIE LOCALI
Via C. Pedrotti, 5 - 10152 Torino
FP Tel. 011.2442.520

Il/la sottoscritto/a ........................................................................................................................................................................ Matr. .......................................................

abitante in via ............................................................................................................................ n. ................................................. cap. ......................................................

città ................................................................................... prov. .................................... sesso M F nato/a il .............................................................................

a ........................................................................................... prov. .................................. nazionalità.................................. C.F. ..............................................................

Ente .................................................................................................................................. Settore ............................................................................................................................

via .................................................................................................................................... n. ................................................. città ..........................................................................

categoria ...................................................................................................................... tit. studio ......................................................................................................................

tel. abitazione .......................................................................................................... tel. lavoro ..................................................................................................................

Autorizza l’Amministrazione ad effettuare sulle proprie competenze la trattenuta sindacale in base agli accordi di
Comparto vigenti. Ricevuta l’informativa sull’utilizzazione dei miei dati personali, ai sensi dell’art. 10 della L.

675/96, consento al loro trattamento nella misura necessaria per il perseguimento degli scopi statutari. Consento,
anche che i dati riguardanti l’iscrizione sindacale siano comunicati al datore di lavoro e da questi trattati nella
misura necessaria all’adempimento di obblighi previsti dalla legge e dai Contratti.

Data ........................................................................................... Firma ...........................................................................................

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