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Suppl. al N. 6/2007 di Informacigielle - Dir. Resp. Sergio Negri - Aut. Trib. To N. 3272 del 24/3/83 - Anno X, Num.

6, Novembre 2007 - Comma 26 art. 2 L. 549/95 - Stampa Artale

Anno XXVII n. 136 - 16 Novembre 2007


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16 Novembre 2007

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Lettera di Epifani pag. 3


CGIL - Bilancio di tre anni pag. 4
Contratto e legge finanziaria pag. 5
Il programma della CGIL pag. 6
La lista della CGIL pag. 10
Era meglio Ghigo? pag. 11
Elogio della coerenza pag. 11
Peveraro e derivati pag. 12
Graduatorie concorsi pag. 12
Enzo Gino alla riscossa pag. 13
Una POB per tutti pag. 14
Raccolta firme pag. 14
Come si vota pag. 15

DOMENICO AMATO
CARLO BOGLIETTI
NICOLA FRANZESE
RAFFAELE MADARO
GINO MISURACA
MIMI’ SCIORTINO
LALLA SPIONE

RI
PER NOI E PER GLI ALT
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La redazione del Fogliaccio ha sede presso l’Ufficio Sindacale C.G.I.L. - Ente Regione
Piazza Castello, 153 - Torino - Tel. 011.530263.

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La lettera di Epifani
Segretario Generale della CGIL

Carissimi lavoratori e lavoratrici,


il rinnovo delle Rsu negli oltre 13.000 posti di lavoro delle pubbliche amministrazioni del
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nostro Paese rappresenta un appuntamento democratico di fondamentale rilevanza politica


per la Cgil.
La Cgil è fortemente impegnata in questa scadenza.
Il voto alle liste della Funzione Pubblica CGIL permetterà di consolidare e rafforzare una
esperienza sindacale che tutti i lavoratori delle P.A. hanno imparato a conoscere.
Una difesa strenua del sistema di relazioni sindacali e dei diritti del lavoro. Si è
provato a dipingere questa difesa come “conservazione”.
Si è tentato di dipingere i pubblici dipendenti come “fannulloni” e come responsa-
bili dell’inefficienza delle Pubbliche amministrazioni. Ebbene deve essere chiaro che la
CGIL è per il riconoscimento e la difesa dei diritti del lavoro, per i lavoratori privati e per quelli
pubblici. Proprio la valorizzazione del lavoro pubblico dovrà essere al centro delle iniziative
per rendere i servizi della Pubblica Amministrazione efficaci ed in grado di dare risposte
positive alle domande dei cittadini utenti.
Non solo non c’è contraddizione tra la valorizzazione dei diritti del lavoro e il riconoscimen-
to dei diritti degli utenti, ma anzi questo collegamento è il presupposto per una nuova strategia
sulla Pubblica Amministrazione.
Una battaglia coerente e rigorosa per affrontare e rimuovere i nodi reali che oggi
bloccano le P.A.
L’Intesa sul Lavoro Pubblico e la riforma della P.A. firmata dalle 00.SS. e tutte le controparti
pubbliche a maggio 2007 rappresenta il quadro strategico condiviso per un nuovo intervento
che, partendo dal rinnovo dei contratti di lavoro, sia in grado di coniugare i diritti del lavoro
e quelli degli utenti.
Il voto alla CGIL permetterà di rafforzare quell’intesa e di renderla finalmente operativa,
dopo i tanti tentennamenti del Governo e delle altre parti pubbliche.
Una ferma attenzione per le molte situazioni di “buon funzionamento” e una scelta
netta a favore dei tanti lavoratori e le lavoratrici che con il loro lavoro garantiscono i
diritti sociali e civili dei cittadini e di tutti coloro che fruiscono dei servizi pubblici.
Le Rsu devono essere protagoniste nell’attuazione dei contratti di lavoro che consolidano
anche nella Pubblica amministrazione e nei servizi pubblici il tessuto democratico ed il
sistema dei diritti. Far votare i lavoratori sui temi che riguardano le loro condizioni di lavoro
rappresenta un forte segnale democratico nella direzione di far valere il lavoro nella società.
Questa tornata elettorale è importante perché per la prima volta voteranno anche i
lavoratori a tempo determinato interessati dai processi di stabilizzazione. Si tratta dell’attua-
zione di un impegno preso con i precari dalla CGIL che deve continuare, perché la battaglia
contro la precarietà e per la stabilizzazione è tutt'altro che esaurita. Il diritto alla rappresen-
tanza anche del lavoro a termine è sicuramente positivo e da un forte stimolo a proseguire
nelle politiche di stabilizzazione.
E' per tutti questi motivi che vi invito a partecipare al voto e a votare le liste della
Funzione Pubblica della CGIL.

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Elezioni R.S.U.
Bilancio di tre anni
Tre anni sono trascorsi dalle precedenti elezioni RSU del 16-18 novembre 2004. Alla vigilia del
rinnovo delle rappresentanze, è utile riassumere – in una sorta di cronistoria - le tappe principali del
cammino percorso.
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- Gennaio 2005 - approvazione del programma RSU ed elezione della delegazione trattante.
- Estate 2005 - avvio delle relazioni sindacali con la nuova giunta di centro-sinistra (assessore
Borioli).
- 19 dicembre 2005 - siglata l’ipotesi di contratto decentrato 2005-2007. Attraverso l’utilizzo di
risorse aggiuntive è prevista l’attuazione di una progressione economica per tutti i dipendenti
all’interno delle categorie; sono inoltre incrementate sia le indennità delle categorie B, C e D sia
le indennità delle posizioni organizzative; aumenta infine significativamente il fondo della
produttività. L’accordo consente di soddisfare in modo sostanziale gli obiettivi ed i contenuti
economici della piattaforma programmatica RSU, ma è raggiunto dopo fasi di forte tensione tra
le sigle sindacali. CGIL ritiene che la ripartizione delle risorse inizialmente rese disponibili dalla
amministrazione (per 7.800.000 euro) sia squilibrata a vantaggio delle posizioni organizzative.
Dopo una serrata trattativa, si riesce ad ottenere una somma complessiva di 9.150.000 euro, che
permette un soddisfacente riequilibrio dei benefici a favore delle categorie.
- Autunno 2006 - dopo la sottoscrizione, in data 9 maggio 2006, del Contratto Nazionale per il
biennio 2004-2005, si riapre la trattativa a livello decentrato con il nuovo assessore Peveraro.
- 16 novembre 2006 - siglato il contratto decentrato 2006. Le nuove risorse, messe a disposizione
dal contratto nazionale (386.000 + 540.000 euro), sommate a quelle “liberate” a seguito della
scadenza degli incarichi dirigenziali a progetto (660.000 euro, per un totale di circa 1, 6 milioni
di euro), sono utilizzate per incrementare le indennità di responsabilità delle categorie B, C e
D - che raggiungono rispettivamente 1.500, 1.750 e 2.500 euro l’anno - e per istituire nuove
posizioni organizzative o modificare posizioni esistenti. Ancora, una parte delle risorse è desti-
nata alla produttività.
- 5 dicembre 2006 - manifestazione di protesta dei dipendenti regionali davanti al Consiglio regio-
nale, indetta da CGIL-CISL-UIL ed RSU, contro l’assunzione dei portaborse e contro l’eccessivo
ricorso alle consulenze, per la stabilizzazione dei precari, per l’aumento della dotazione organica
dell’ente e per la discussione di un piano occupazionale.
- Dicembre 2006 - avvio del confronto con Giunta e Consiglio regionale sul piano occupazionale.
- 23 marzo 2007 - audizione delle organizzazioni sindacali davanti alla commissione del Consiglio
regionale sulla proposta di modifica delle Direzioni regionali.
- 4 aprile 2007 - audizione delle organizzazioni sindacali davanti alla commissione del Consiglio
regionale sul disegno di legge di organizzazione dell’Ente.
- 2 maggio 2007 - sigla del piano occupazionale per il triennio 2007-2009. Il percorso concordato
con l’Amministrazione prevede innanzitutto la stabilizzazione degli assunti a tempo determinato
a seguito degli eventi alluvionali (31 unità), l’assunzione dei 12 vincitori del concorso per
qualifica dirigenziale e - dopo l’estate - l’assunzione di idonei del medesimo concorso (4 per
il Consiglio regionale e 10 per la Giunta), ed ancora l’assunzione di idonei in altri concorsi a suo
tempo espletati nonchè la progressione di tutti i dipendenti della categoria A nella categoria B.
Ancora nel corso del 2008 sono state concordate altre assunzioni di idonei da concorsi pubblici
e l’espletamento di progressioni verticali dalla categoria C alla D per un numero di posti
disponibili, a regime, pari a circa il 30% dei partecipanti alla selezione. Successivamente, nella
seconda metà del 2008, si darà corso alla progressione verticale dalla categoria B alla categoria
C, con una percentuale di posti a regime pari al 40% rispetto al numero di partecipanti. La
maggiore percentuale, richiesta con forza da CGIL, compensa il fatto che la progressione verticale
dalla categoria B alla C, prevista da un precedente accordo, non fu in realtà effettuata. Sempre per
il 2008 sarà bandito un concorso pubblico per 40 posti di categoria B1 (uscieri, centralinisti,
autisti), che terrà conto di chi ha già prestato servizio a tempo determinato nella amministrazione
pubblica. Capitolo a sé stante è costituito dai lavoratori precari in Regione, per il quale si rinvia
a un apposito tavolo.

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- Luglio 2007 – viene costituita una commissione bilaterale, composta da amministrazione e
organizzazioni sindacali, al fine di affrontare in maniera organica la questione del precariato
all’interno dell’Ente. Punto di partenza è ovviamente una esauriente ricognizione delle figure
atipiche di lavoratrici e lavoratori che operano nelle direzioni regionali. Dalla migliore conoscen-
za e dalla quantificazione del fenomeno dovrà discendere un percorso di stabilizzazione, alla luce
della normativa vigente.
- 26 settembre 2007 - audizione delle organizzazioni sindacali davanti alla commissione del Con-
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siglio regionale sulla proposta di nuova definizione dei Settori regionali.


- Settembre 2007 – Si conclude la concertazione sui criteri per la progressione verticale dalla
categoria C alla D, senza la sottoscrizione di alcun accordo. CGIL richiede che i titoli di merito
siano considerati in modo significativo. CISL e UIL hanno posizioni diverse. L’amministrazione
chiude la partita nel peggiore dei modi, con la pubblicazione del bando il 31 ottobre 2007.
E questo è un riassunto, davvero solo per titoli, ma che crediamo sia sufficiente per farsi una idea del
lavoro svolto. Per chi vuole approfondire i singoli argomenti e le vicende sopra elencate, rimandiamo
al sito della RSU nella Intranet regionale (prima non c’era – è stato voluto e gestito dal coordinatore
CGIL della RSU uscente) e, come al solito, alla raccolta del fogliaccio.

CONTRATTO NAZIONALE E LEGGE FINANZIARIA


Il 26 ottobre, lo sciopero generale del Pubblico Impiego ha portato a Roma in una gran-
de manifestazione a piazza S. Giovanni, migliaia di lavoratrici e di lavoratori.
Le motivazioni di questo sciopero stanno nella legge Finanziaria predisposta dal Go-
verno e attualmente in discussione in Parlamento. Una legge finanziaria piena di in-
tenzioni ostili verso il lavoro pubblico. Se questa impostazione fosse confermata, il
Memorandum, sottoscritto solo alcuni mesi fa, sarebbe carta straccia e sarebbe così
spiegato perchè il Governo, benchè sollecitato, si sia finora ben guardato persino dal
tentare di applicarlo.
Il modo con cui la legge declina la previsione del Memorandum riguardo al precariato è
alquanto curioso. Più che alla scomparsa del precariato, il governo sembra alacre-
mente lavorare alla scomparsa dei precari. Eravamo poi riusciti ad evitare nel con-
tratto precedente di recepire la legge 30, il
governo oggi interviene sulle casuali e sulla
durata dei tempi determinati, fissandone la
durata massima in tre mesi. Ci vorrebbero più
lavoratori a tempo determinato anche solo per
sostituire una lavoratrice in maternità.
Non sono state stanziate risorse per il rin-
novo dei contratto nazionale e fatto ancora
più grave sono previste quelle per l’indennità
di vacanza contrattuale per il 2008 e il 2009.
E’ evidente che il governo non vuole rin-
novare i contratti per i prossimi due anni.
A chi si chiede cosa faremo dopo, rispondia-
mo che se sarà necessario faremo quello che
abbiamo fatto dal 2001 al 2006: 11 scioperi e
7 manifestazioni nazionali.
Lo faremo nella consapevolezza di una cate-
goria che è in grado di dire forte e chiaro il
suo Si, quando il merito lo richiede, ma an-
che il suo No quando sono messi in discus-
sione i diritti fondamentali per il lavoro e per i
cittadini.
Carlo PODDA
Segretario generale FP CGIL

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Elezioni R.S.U.
Il programma della CGIL
Il Contratto Nazionale, la piattaforma unitaria per il PROGRESSIONI ECONOMICHE
rinnovo del Contratto 2006-2009 e il Memorandum Nel triennio di vigenza della nuova RSU, ritenia-
per una nuova qualità dei servizi e delle funzioni mo praticabile l’attuazione di una progressione
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pubbliche sono i documenti le cui regole e i cui prin- economica per tutti, partendo, se ci fossero pro-
cipi proviamo a declinare in questo programma. La blemi di reperimento di risorse economiche, da-
CGIL sottopone al giudizio democratico di tutti i gli iniziali delle categorie, dalle categorie B e C e
dipendenti il lavoro fatto in questi anni e le propo- da chi sta per andare in pensione. Ovviamente il
ste per i prossimi. Senza tentazioni corporative, ma fondo del salario accessorio (produttività e inden-
con la consapevolezza del ruolo di tutela e salva- nità) non dovrà essere diminuito. Per quanto riguarda
guardia dei diritti e dei bisogni di chi rappresentia- la categoria A, l’obiettivo della CGIL è stato fi-
mo. nalmente raggiunto: tutti, sia in Giunta che in
Consiglio sono in categoria B e per loro sicura-
ORGANIZZAZIONE mente una progressione orizzontale è da prevedere
Non basta accorpare le Direzioni o ridurre i settori il prima possibile. Rimane il problema per le cate-
(forse) per pensare di aver organizzato l’Ente. Nep- gorie A trasferite da altri Enti. Per questi può essere
pure l’eventuale modifica della L.r. 51 sarebbe una prevista, dopo una permanenza di un anno, la pro-
automatica soluzione ai tanti problemi. I due dise- gressione in B.
gni legge, quello di Peveraro e quello di Burzi, che
nella filosofia di fondo si assomigliano (è un caso?) PROGRESSIONI VERTICALI
rischiano addirittura di ingarbugliare le cose. La Con la pubblicazione del bando per la progressione
CGIL rimane convinta che senza un tavolo di verticale da C a D parte il secondo giro (per la cate-
concertazione nel quale l’Amministrazione e il goria C) di attuazione di questo istituto contrattua-
Sindacato discutono del ruolo, delle competenze le. Non è come la CGIL aveva richiesto, la “legge-
e degli obiettivi dell’Ente nulla potrà cambiare. rezza” delle altre sigle sindacali e del precedente
Come faremo, ad esempio sulla nostra richiesta - direttore del Personale della Giunta (il Consiglio è
inascoltata da anni - di aumento della dotazione sempre stato al traino) ha confezionato un bando
organica a decidere quali sono le necessità numeri- squilibrato. Poco o nulla conta l’anzianità, poco o
che e professionali? A caso probabilmente, come a nulla l’idoneità in altre progressioni verticali, poco
caso e comunicandolo successivamente al Sindaca- o nulla la laurea. Si è pensato così di fare uno sgar-
to, è stata ridotta. Aspettando un segnale che spe- bo alla CGIL; si è fatto invece alla maggioranza di
riamo arrivi e partendo da proposte immediatamen- quelli che parteciperanno alla selezione. Per quan-
te attuabili, la CGIL, fermo restando quanto già pro- to riguarda la progressione da B a C, grazie alla
posto sulla modifica della L.r.51 e sulla delibera di CGIL si è in parte recuperata la prima progres-
accorpamento dei Settori, rilancia le conferenze di sione verticale mai effettuata, portando al 40%
Settore e di Direzione dove gli obiettivi e le scelte la percentuale dei posti/concorrenti messi a sele-
vengono condivisi e discussi, dove tutti i dipen- zione (per la C è il 30%). La CGIL ritiene però che
denti possono essere consapevoli di quanto - cia- non basti. Alla categoria B è stata negata un’oppor-
scuno per il suo ruolo e per le sue capacità - con- tunità. Anche per questo l’ampliamento della do-
tribuisce a far funzionare il nostro Ente. La con- tazione organica diventa indispensabile. L’idea-
divisione servirebbe anche a migliorare e a com- le sarebbe mantenere la validità delle graduatorie
prendere alcune scelte: gli obiettivi per la produtti- per tre anni come per i concorsi pubblici e riaprirle
vità, la formazione, l’istituzione e l’assegnazione di successivamente fino a recuperare la percentuale di
posizioni organizzative. posti che si è persa. Naturalmente non si è ancora
discusso il bando, lo si farà presumibilmente nei
primi mesi dell’anno nuovo.

PRODUTTIVITÀ E INDENNITÀ
I ritardi, con i quali vengono rinnovati i Contratti
Nazionali, pongono un problema reale sui redditi
dei lavoratori dipendenti. Ma anche arrivassero gli
aumenti richiesti sullo stipendio tabellare, le risor-
se destinate ai dipendenti pubblici - checché ne dica
il ministro Padoa-Schioppa - sono sempre irrisorie.
Da anni in Regione la scelta fatta, anche per il
forte impegno della CGIL, è stata quella di pun-
tare sul salario accessorio. Si è data piena attua-
zione a tutti gli istituti contrattuali relativi alle in-
dennità, anche se per le categorie B e C l’aumen-
to di alcune di queste, può e deve essere ulte-

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riormente richiesto. Ricordiamo agli smemorati
che il sistema di assegnazione della indennità di

VOT A
responsabilità delle categorie B e C è già diventa-
to uguale a quello della categoria D!
Ma se per le indennità il Contratto fissa dei tetti
massimi, la produttività, come diciamo da anni, è
l’unico istituto non soggetto a limiti, se non il repe-
rimento delle risorse aggiuntive. E su un ulteriore
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aumento di produttività, anche se in Regione ha


raggiunto livelli soddisfacenti, la CGIL punta. Sul
sistema di valutazione, non solo per le indicazioni
G L I O
È ME
del Contratto Nazionale, ma anche per quanto scrit-
to sul Memorandum sul lavoro pubblico, deve au-
mentare il peso sulla parte del raggiungimento
degli obiettivi e diminuire quella legata all’appor-
to individuale meno oggettiva e più a discrezione
dei dirigenti. Diventa necessario ed urgente però affrontare alcu-
ne questioni: innanzitutto ridefinire i criteri di as-
CATEGORIA D segnazione delle posizioni, dando maggior peso agli
E POSIZIONI ORGANIZZATIVE elementi oggettivi; in secondo luogo stabilire final-
La categoria D è dal 1999 divisa in due: i dipenden- mente quelle regole che da anni proponiamo alla am-
ti con la posizione organizzativa e quelli senza. Noi ministrazione, quali le tutele in caso di revoca delle
riteniamo che il riconoscimento delle nuove figure posizioni e la mobilità tra posizioni al di fuori della
apicali, allora previsto dal contratto nazionale, fu atto direzione di appartenenza. Infine, in concomitanza
dovuto. Era necessario sia per valorizzare profes- con la riorganizzazione dell’ente, occorre provve-
sionalità importanti all’interno dell’amministrazio- dere ad una ricognizione delle esigenze all’inter-
ne, da lungo tempo in attesa di sbocchi di carriera ed no delle nuove strutture anche al fine di una equi-
economici, sia per superare un progressivo appiatti- librata ripartizione delle posizioni tra direzioni. Non
mento, divenuto motivo di diffuse conflittualità. Le è infatti pensabile che vi siano direzioni con l’80%
nostre scelte conseguenti mirarono a garantire una di posizionati sul totale di dipendenti di categoria D
applicazione quantitativamente ampia dell’istituto ed altre direzioni con percentuale inversa. Partico-
contrattuale, nonché a fissare criteri e regole che ren- lare attenzione andrà rivolta alle strutture decentra-
dessero trasparente e non clientelare l’assegnazione te sul territorio regionale. Laddove si riscontreran-
delle posizioni. Allo stesso tempo, come in tutti i no disomogeneità e carenze, dovranno essere col-
successivi contratti decentrati, CGIL dell’ente Re- mate con la istituzione di posizioni aggiuntive.
gione si è impegnata per controbilanciare il diffe-
renziale salariale apertosi tra titolari di posizione PRECARIATO
organizzativa e dipendenti delle categorie. La CGIL, da tempi non sospetti, chiede che ven-
I risultati ottenuti, per chi li voglia giudicare con one- ga stabilizzato nella Pubblica Amministrazione
stà e senza pregiudizi, sono stati di indubbio valore tutto il lavoro precario che è parte del ciclo ordi-
economico. La gestione delle nomine, in diverse di- nario e stabile dell’organizzazione dei nostri uf-
rezioni, ha però suscitato perplessità e diffidenza. In fici. In Regione si è scontrata purtroppo con una certa
particolare laddove la discrezionalità del direttore, indifferenza degli interlocutori politici. A parte la
la mancanza di chiarezza, la non corrispondenza tra dovuta stabilizzazione di alcune decine di tempi
riconoscimento attribuito ed effettive responsabilità determinati (i cosiddetti “alluvionati”), l’avvio del-
e funzioni svolte, hanno prevalso su criteri oggettivi la Commissione bilaterale sui precari, con i più di-
e su motivazioni condivise. Ciò è successo in modo versi contratti, presenti nell’Ente, è stata lunga e fa-
più evidente nelle tornate di nuova assegnazione a ticosa. E quindi sta ritardando oltre misura l’avvio
seguito dei più recenti contratti decentrati. del percorso di stabilizzazione previsto nella Finan-
Per questi motivi, la percezione radicata in molti (non ziaria 2007. Peraltro anche nella legge finanziaria
titolari) è che sin dal principio sia stata compiuta una regionale c’è un articolo generico di impegno su
ingiustizia, da sanare rivendicando in modo dema- questo fronte. Ma alle parole bisogna far seguire i
gogico una “posizione per tutti”. fatti. La CGIL chiede che in tempi brevi si arrivi ad
Una soluzione sbagliata - impraticabile anche alla un accordo che intanto rinnovi i contratti in essere,
luce dei contratti vigenti - per esigenze condivisibi- venga bandito un concorso pubblico a tempo deter-
li, ovvero una richiesta di stabile incremento retri- minato per tre anni riservato ai precari con l’anzia-
butivo e di giusta valorizzazione dei meriti. Un nità prevista dalla legge Finanziaria e che nel frat-
confronto con l’amministrazione sulla organizzazio- tempo la dotazione organica venga, anche per que-
ne del lavoro, da sempre vanamente sollecitato da sto, ampliata per arrivare ad una stabilizzazione de-
CGIL, avrebbe probabilmente dato risposta a buona finitiva. E’ troppo? No, è l’accordo firmato pochi
parte di tali esigenze. Ora nessuno può pensare di giorni fa tra CGIL CISL UIL di Categoria e la Re-
tornare indietro, azzerando i risultati finora ottenuti. gione Piemonte per i precari della Sanità.

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ORARIO DI LAVORO ricambio generazionale della dirigenza, ma, tra le
E PARI OPPORTUNITÀ altre cose, per le motivazioni con le quali si erano
L’orario di lavoro con le previste turnazioni e fles- scelti i profili, alcuni ritagliati su misura dei “pro-
sibilità deve favorire la possibilità di conciliare il gettisti”. Comunque, i concorsi sono terminati. Al-
tempo di vita e di lavoro. Occorre vigilare affin- cune “clamorose” bocciature hanno dato un segnale
ché le differenti tipologie di orario adottate dalle positivo: se da un lato era cambiata la Giunta, dal-
lavoratrici e dai lavoratori della Regione Piemonte l’altro la campagna stampa del Fogliaccio qualche
siano sempre quelle contrattate tra Amministrazio- risultato l’aveva raggiunto. I vincitori e i primi quat-
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ne e OO.SS. - anche quando le esigenze delle strut- tordici idonei (Giunta e Consiglio) sono stati assun-
ture sono particolari -, e come è previsto dal con- ti. Ora, da un parte la settantina di idonei appesi alle
tratto decentrato integrativo del 2000. graduatorie chiedono di essere tutti “pescati”, dal-
La CGIL si è impegnata in questi anni per il rispetto l’altra chi per i più svariati motivi non ha potuto
rigoroso delle direttive europee e nazionali in mate- beneficiare di questi concorsi chiede un’altra oppor-
ria di orario di lavoro, affinché non si verifichino tunità. L’Amministrazione di centro-sinistra (come
situazioni peggiorative in deroga a quanto disposto la precedente di centro-destra) preferirebbe “sce-
dalle direttive stesse. gliersi” la dirigenza o attraverso la mobilità da altri
Il programma CGIL per le elezioni RSU del 2004, Enti o attraverso contratti privati. Al Sindacato, an-
in materia di orario, è stato in buona parte realizza- che se non sarebbe il suo compito, tocca sbrogliare
to. Sono state attivate nuove articolazioni di part- la matassa. La CGIL ritiene che le attuali necessi-
tà organizzative dell’Ente debbano essere soddi-
time ed è stato introdotta la possibilità di “telelavo-
sfatte attingendo dalle graduatorie. Scadute que-
rare” oltre che a distanza anche a domicilio. Rima-
ste, non si debbono aspettare altri vent’anni. Pri-
ne non attuata - e noi continueremo a chiederla - ma che termini la legislatura deve essere bandito
la nostra richiesta di part-time con prestazione un altro concorso. Questa volta - ci auguriamo -
lavorativa e sospensione della stessa in relazione dopo un tavolo vero di confronto con il Sindacato e
al calendario scolastico (9 mesi lavorati e 3 mesi la RSU.
no)
Sarà rilanciata la proposta di orario credito/debito FORMAZIONE DEL PERSONALE
anche per chi lavora a tempo parziale; si dovranno Il sistema formativo regionale è stato definito nel
rivedere le flessibilità delle diverse articolazioni, ri- contratto decentrato del 2000 e sviluppato dalla
muovendo le criticità che sono state segnalate. amministrazione e dalle organizzazioni sindacali con
Si parla inoltre di bilanci di genere e di valorizza- specifici protocolli annuali. Stupisce ora la disin-
zione delle competenze. Sarebbe auspicabile che voltura con la quale soggetti politici (Forza Italia) e
tutte le lavoratrici ed i lavoratori di questo Ente po- sindacali (tra cui la UIL) prendono a picconate al-
tessero finalmente dimostrare le proprie, facendole cuni cardini di quel sistema, rappresentandolo come
valere per esempio in caso di mobilità. Gli strumen- una camicia di forza. Costoro, mentre sottoscrive-
ti per realizzare una sorta di “curriculum professio- vano le scelte compiute da sette anni a questa parte,
nale” esistono già: basta unire al curriculum forma- evidentemente dormivano. Chi afferma che la man-
tivo, dal quale risulta ciò che si è appreso tramite la cata formazione preclude le progressioni orizzonta-
formazione, il contenuto dei piani di lavoro di cia- li e danneggia economicamente i dipendenti, dice
scun dipendente. stupidaggini in mala fede.
In ultimo: la CGIL si chiede perchè questa Am- CGIL intende innanzitutto difendere il sistema
ministrazione, attenta almeno sulla carta alle Pari formativo finora costruito, dando atto del positivo
opportunità (per la prima volta è stato istituito lavoro svolto a chi della Direzione del personale se
l’Assessorato che ha questa competenza), non si ne è fatto carico, anche tramite un costante confron-
comporta conseguentemente. Perchè chi fa il to con il sindacato.
part-time viene penalizzata/o in termini di an- Da qui si parte per andare avanti. Molto si è fatto e
zianità ai fini della carriera, ad esempio nel caso si può ancora fare – come CGIL sostiene da qualche
delle progressioni verticali? E perchè i periodi di tempo – sia per migliorare la qualità dei corsi sia
maternità obbligatoria vengono considerati as- per assicurare una maggiore rispondenza tra con-
senze ai fini della produttività, impedendo la va- tenuti formativi ed attività lavorativa, ad esem-
lutabilità della dipendente? pio diffondendo maggiormente la formazione-obiet-
tivo. Una proposta che avanziamo è quella di attiva-
ACCESSO ALLA DIRIGENZA re convenzioni con l’Università di Torino e del Pie-
Come troppo spesso capita, il Sindacato si trova a monte per istituire corsi tenuti quindi da docenti uni-
fronteggiare e a “mettere le pezze” su scelte fatte versitari (specie nei segmenti formativi delle com-
dall’Amministrazione. Parliamo dei concorsi pub- petenze giuridico-amministrative e specialistico-set-
blici di accesso alla dirigenza. Banditi dalla Giunta toriali) che da un lato alzerebbero il livello qualita-
e dal Consiglio (regnante il centro-destra) senza il tivo e dall’altro - per i dipendenti iscritti all’Univer-
consenso delle Organizzazioni sindacali, i concorsi sità - potrebbero costituire crediti per gli esami uni-
si sono poi conclusi, anche se a balzelloni, con la versitari. Sempre attraverso una convenzione si po-
Giunta Bresso. La CGIL, fino alla pubblicazione dei trebbero prevedere, per i dipendenti già laureati, la
bandi, aveva espresso tutta la sua contrarietà, non frequenza a master universitari su materie legate alla
perché non ritenessimo necessario andare ad una loro attività lavorativa.

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SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO Amministrazione avviare il tutto il prima possibile.
Il governo con l’approvazione del Testo Unico sicu- Rimane insoluta una questione: il personale del Ge-
rezza sul lavoro mette finalmente mano a una com- ologico essendo assegnato funzionalmente ad
plessa materia e raggiunge un traguardo che cam- ARPA, non ha beneficiato dei contratti integrativi
bierà in modo sostanziale i rapporti tra Enti, lavora- nel frattempo firmati in Regione. Su questo la CGIL
tori e parti sociali. La legge è la 123 del 3 agosto ritiene giusto, nelle prossime occasioni, tener conto
20007. di questo limite.
Noi pensiamo che prevenzione e sicurezza nei luo-
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ghi di lavoro non siano uno slogan da citare, ma un URP


diritto da esercitare con consapevolezza e compe- L’organizzazione degli uffici Relazione per il Pub-
tenza. blico non ha mai avuto un confronto specifico con
Le elezioni per il rinnovo dei Rappresentanti dei l’Amministrazione alla luce della Legge 150 del
Lavoratori per la Sicurezza non possono essere più 2000, che prevede (art. 8 comma 3) la contrattazio-
rinviate. Bisogna prevederle prima dell’estate. Sono ne per l’individuazione e la regolamentazione dei
molte le cose da fare, ne elenchiamo solo alcune: profili professionali presenti negli URP stessi.
avviare la formazione per i nuovi eletti, i moduli di La sempre più rilevante importanza della comuni-
formazione devono essere previsti anche per tutti i cazione al servizio del cittadino, confermata dallo
dipendenti e per i precari, per aumentare la consape- sviluppato rapporto con nuova utenza, richiede una
volezza e la conoscenza di queste problematiche, maggiore sensibilità per integrarla con le altre strut-
vanno calendarizzate, in tutte le sedi, le simulazioni ture di informazione dell’ente; questioni che pon-
di evacuazione in caso di incidenti che sono state gono il tema del ruolo e delle funzioni delle figure
quasi nulle in questi anni e questo è un preoccupante professionali oggi presenti negli URP, e che dovran-
segnale di sottovalutazione dei rischi. no trovare soluzioni attraverso un confronto speci-
fico.
GEOLOGICO - ARPA
Il gruppo di lavoro, coordinato dal capo di Gabinet- INCENTIVAZIONE DEGLI ESODI E
to della Presidente, ha terminato il lavoro di analisi RICAMBIO GENERAZIONALE
organizzativa sull’ARPA Piemonte. Il paragrafo che Il Memorandum d’intesa sul lavoro pubblico e la
riguarda il trasferimento di funzioni ad altri Enti de- Piattaforma contrattuale unitaria CGIL-CISL-UIL
dica alcune righe anche alla questione Geologico. Il 2006-2009 pongono all’ordine del giorno la indivi-
gruppo di lavoro auspica il ritorno in Regione delle duazione di forme incentivate di uscita del per-
funzioni trasferite all’Agenzia in materia sismica sonale delle categorie, in analogia a quanto previ-
dalla legge regionale 28/2002, motivando con l’ec- sto per il personale con qualifica dirigenziale. Ciò
cessiva e non giustificata frammentazione delle com- anche al fine di favorire un processo di ricambio
petenze. generazionale negli enti.
Si tratta quindi del primo passo formale, ancorchè Tale obiettivo appare a maggior ragione auspicabi-
tecnico, per iniziare il percorso di rientro in Regio- le in Regione Piemonte, in cui l’età media dei di-
ne dei dipendenti di questa struttura. Percorso che pendenti e l’assenza di più giovani leve assume
prevede due canali paralleli, da un lato la modifica aspetti di particolare gravità. CGIL è convinta che
delle leggi (quella istitutiva dell’ARPA e appunto la la materia debba essere definita nei contratti –
legge 28 del 2002) e la riorganizzazione dell’Agen- nazionale e decentrato – piuttosto che per via legi-
zia. I tempi immaginiamo non saranno brevissimi, slativa regionale. Ci adopereremo per la migliore e
ma è interesse sia delle organizzazioni sindacali del- tempestiva messa in atto degli strumenti che il
la Regione sia di quelle della Sanità sia della stessa CCNL ci fornirà.

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Elezioni R.S.U.
Le candidate e i candidati CGIL
1 SPIONE Lalla CGIL FP-Piemonte
2 MADARO Raffaele Corso Bolzano 44
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3 AMATO Domenico Vercelli


4 FRANZESE Nicola Corso Regina Margherita 174
5 MISURACA Gino Casale Monferrato (AL)
6 SCIORTINO Mimì Piazza Castello 165
7 TERMINI Gianfranco Corso Stati Uniti 21
8 VARESE Marisa Via Viotti 8
9 VIGLIERCHIO Sergio Via Magenta 12
10 ARROTINI Corrado Corso Bolzano 44 Indipend.
11 BIANCHINI Graziella Vercelli
12 BONA Gabriella Via Bertola 34
13 BONSIGNORE Nadia Corso Stati Uniti 1
14 BOSIO Giovanni Via Livorno 60
15 BRUNO Giancarlo Corso Regina Margherita 304
16 CALOPRESTI Giuseppe Via Meucci 1
17 CAVAZZIN Pierluigi Corso Stati Uniti 1 Indipend.
18 CERAGIOLI Filippo Via Lagrange 24
19 CERUZZI Michele Consiglio Regionale
20 COLLURA Salvatrice Via Principe Amedeo 17
21 CROSIO Alberto Consiglio Regionale Indipend.
22 DRAGO Claudio Corso Marche 79
23 GIACCONE Laura Via Bertola 34
24 GIGLIOTTI Piera Via Bertola 34
25 GIORDANO Francesca Consiglio Regionale Indipend.
26 GOITRE Ombretta Domodossola
27 LEONI Giovanni Piazza Castello 71
28 LOVERA Bruna Via Magenta 12
29 MAGOSSO Paola Geologico Arpa Indipend
30 MARINO Michele Via Belfiore 23
31 MELCHIORRI Davide Centralino
32 MERLO Clara Piazza Nizza 44
33 MONCHIERO Felicita Alba
34 MORETTI Michele Via Magenta 12
35 PANETTO Graziella Via Avogadro 30
36 PAPARATTO Domenica Via Belfiore 23
37 PARISE Antonietta Piazza Nizza 44
38 PEDRAZZI Bruno Corso Regina Margherita 153 bis
39 PIA Susanna Via Nizza 18
40 PIUMATTI Amalia Corso Marche 79
41 RUSSO Franco Via Pisano 6
42 SANTORO Lorella Corso Regina Margherita 153 bis
43 SARDI Laura Asti
44 SCRIMA Lucia Via Avogadro 30
45 SORRENTINO Anna Via Pisano 6
46 SPAMPATTI Gino Corso Stati Uniti 1 Indipend.
47 TRESSO Giovanna Corso Stati Uniti 1
48 VARETTO Pierpaolo Via Pisano 6

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ERA MEGLIO GHIGO?
Ovviamente no. Ma molte delle speranze che si erano accese per la vittoria di una
giunta di centro-sinistra, se non sono andate del tutto deluse - sarebbe un giudizio
troppo aspro e definitivo - si intrecciano con perplessità e qualche senso di scora-
mento o di rassegnazione tra i dipendenti regionali. Ci fanno sorridere le dichiara-
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zioni di Peveraro che confonde le normali rivendicazioni del Sindacato con le tensio-
ni fra sigle per la campagna elettorale RSU. Siamo solo un sindacato che fa il suo
mestiere. Ma, non è spiegabile la superficialità nell’affrontare problemi che riguar-
dano l’organizzazione del lavoro, l’organizzazione dell’Ente e quindi come l’Ente
attua i compiti e gli obiettivi che ha.
Alcune scelte fatte finora sembrano o casuali e un po’ pasticciate o dettate più da
interessi, i più vari e non sempre nobili. Una Amministrazione non convinta della
sua funzione pubblica.
L’ingerenza della politica sul lavoro di alcune strutture non è diminuita rispetto
alla Giunta di centro-destra. E’ evidente che c’è un comune sentire che attraversa
tutti gli schieramenti: il lavoro pubblico non più al servizio della comunità e dei
cittadini, ma del politico di turno. La divisione tra politica e gestione (le riforme
Bassanini) ha fatto enormi passi indietro e di questo dobbiamo ringraziare la de-
stra, ma a sinistra non vediamo evidenti cambiamenti di rotta e ci dispiace.
Se pensiamo alla gestione del personale regionale, prendiamo atto che troppo spes-
so viene usato come “merce di scambio” per risolvere le dispute con l’opposizione.
Un esempio, ma solo perché è l’ultimo, le graduatorie dei concorsi pubblici per la
dirigenza. La scelta dei primi 14 idonei è stata fatta in assenza totale di criteri, ma
con grandi dibattiti in Giunta e in Ufficio di Presidenza per il Consiglio. E si mor-
mora che per i prossimi idonei ci sia un patto con l’opposizione.
La CGIL, che è un sindacato di sinistra, ma che nella sua autonomia giudica nel
merito le scelte che vengono fatte, continuerà a chiedere all’Amministrazione di
battere un colpo, sperando che non si perda altro tempo.

Elogio della coerenza


Può darsi che prima o dopo ci abitueremo, oltre che a quelli
della politica, anche ai trasformismi nell’ambito sindacale. In
Regione, è una vera e propria girandola: sigle che appaiono
all’improvviso, vivono la loro stagione e tramontano, perso-
naggi che entrano ed escono dalle quinte mutando costume,
come comparse vocianti di una commedia.
Ecco RdB. Ora non c’è più. A voi la Diccap. Sarà Confsal o
Fenal? Fuori il segretario responsabile. Avanti il commissario
straordinario. Entra in scena SULPM (e che ci fa la Polizia
Municipale?). Ritorna RdB. Scompare Unionquadri. Si presenta
il CSA. Ma questi personaggi non li abbiamo già visti? Forse
pensano di valere di più, cambiando semplicemente casacca.
Il loro biglietto da visita dice: esistiamo, quindi votateci.
In tale confusione, soltanto uno primeggia. Il Brachetti del sin-
dacato, l’unico che cambia sigla a seconda della stagione, con
un solo coerentissimo scopo.
Curarsi gli affari suoi. E’ Gigi Serra.

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Peveraro e derivati
A quanto pare, il governo ha pensato di
vederci meglio e magari correre ai ripari.
Evidentemente il problema c’è. Certamente
non in Piemonte. La presidente Bresso lo
esclude. Anzi ha detto (vedi Repubblica del
16/10/2007) “la nostra operazione è stata
giudicata la migliore del genere in Europa.
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E’ servita in gran parte per rinegoziare un


debito che non abbiamo fatto, ci siamo trova-
ti”. Su questo secondo aspetto noi le credia-
mo. Perché l’attuale opposizione dell’ex go-
vernatore Ghigo, che adesso accusa la giunta
di centro-sinistra di scaricare i debiti sulle generazioni future, ha fatto
abilmente la sua parte nei dieci anni precedenti.
Ma che dire dell’operazione con i “derivati”? Cosa sono questi recenti
quanto misteriosi “prodotti finanziari”? La spiegazione semplice per i
semplici è questa: c’è un debito - un mutuo - un prestito per il quale si paga
un interesse. L’interesse varia a seconda del mercato. E allora ci si protegge
contro il rischio di aumento dei tassi di interesse. Una sorta di assicurazio-
ne aggiuntiva. Chiaro. Regolare.
Peccato che non sia esattamente così. La spiegazione più complicata è che
si tratta di un contratto, stipulato con una sola o un gruppo di banche, in
base al quale - a seconda dell’andamento di una “variabile”, ad esempio un
tasso d’interesse o una valuta (da cui il valore “derivato”) - alle scadenze
predefinite si incassa o si paga un corrispettivo in denaro.
Per noi, che di finanza creativa non ce ne intendiamo, questo somiglia
molto ad un investimento speculativo, una scommessa. Come dimostra la
cronaca, quasi sempre risolta a vantaggio del banco, o meglio della banca.
E quando chi fa l’operazione è un ente pubblico, chi rischia e infine paga
il conto?
L’assessore e l’amministrazione di turno fanno la loro bella figura, dando a credere di aver stipulato
un contratto a costo zero (essendo le commissioni “implicite”), mostrando qualche beneficio a breve
termine e non contabilizzando debiti definiti potenziali e addirittura “virtuali”.
E allora? Non toccherà mica pagare a noi e ai nostri figli! La presidente Bresso l’ha escluso!
Tranquilli. Noi abbiamo il “Peve”.

Dove c’è bisogno, neh?!


Finalmente l’amministrazione ha reso note le proprie decisioni in merito all’assunzione dei
10 idonei dalle graduatorie dei concorsi per dirigente.
Pensavamo di aver visto ormai ogni genere di arroganza e di incongruenza da parte delle
giunte di vari colori, e invece no.
Alle organizzazioni sindacali che chiedevano, in sede di discussione del piano occupazio-
nale, l’esplicitazione dei criteri con i quali si sarebbe proceduto all’apertura o meno delle
singole graduatorie, l’assessore, pardon! il vicepresidente Peveraro e l’allora direttore al
personale rispondevano “MA DOVE C’E’ BISOGNO, CHE DOMANDE!”
In tempi più recenti, non avendo ben capito, le organizzazioni sindacali hanno ribadito la
richiesta e, continuando a non ottenere risposta, hanno persino trovato il pretesto delle
prossime elezioni RSU per cercare di carpire qualche informazione (non sia mai detto che
spreco un posto in lista per uno che poi mi diventa dirigente).
Finalmente arriva la spiata: “i dieci idonei verranno presi da otto graduatorie, ovviamente
dai profili “DOVE C’E’ BISOGNO”.
Ecco - è il gran giorno - arriva una laconica comunicazione che si limita ad elencare le gra-
duatorie dei profili che verranno utilizzati.
Tutti meno urbanistica, trasporti e agricoltura.
Va beh, vorrà dire che lì NON C’E’ BISOGNO.
E invece no, perché all’agricoltura viene mandato un idoneo della graduatoria dell’ambien-
te! Fatemi capire!!!
Alice nel paese delle meraviglie
P.S. Attendo risposte dal Cappellaio matto

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PETIZIONE PER LA FORMAZIONE FACOLTATIVA

ENZO GINO ALLA RISCOSSA


Dopo la sonora bocciatura al concorso da di- E’ stato applicato quindi in tutt’e tre le pro-
rigente, Enzo Gino aveva promesso “vendet- gressioni effettuate nel 1999, nel 2000-2001
ta, tremenda vendetta”. E dunque si era pro- e nel 2005-2006.
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babilmente ritirato sull’Aventino, senza che L’incidenza sulla valutazione, e dunque


qualcuno minimamente se lo filasse. Poco sulla produttività e sul risultato, è stata intro-
tempo dopo è pure giunto a scadenza il suo dotta dal “Piano di formazione” del 2005, si-
incarico da dirigente di progetto. Due volte glato ad ottobre del 2004. C’era ancora l’as-
nella polvere… sessore Pichetto.
Ma ecco che, di nuovo fra i comuni mortali Qui cogliamo l’occasione per fare chiarezza
(però con l’alta professionalità), finalmente ri- sull’arcano sistema. Sin dal 2000, la produt-
discende in campo. La sua prima, epica bat- tività delle categorie è attribuita per il 50%
taglia - con un manipolo di avanguardisti – è sulla presenza e per il 50% sulla valutazio-
per liberare i dipendenti regionali dai “corsi ne. A sua volta la quota della valutazione è
forzati” di formazione. suddivisa per il 70% sugli obiettivi raggiunti e
Secondo i promotori della apposita petizione, per il 30% sull’apporto individuale (compor-
le attività svolte nella sede di via Luserna di tamento). La incompleta formazione incide-
Rorà - vero e proprio gulag comunista - sono rebbe per il 10% del 70% di risultato sul 50%
innanzitutto inutili. Infatti è dimostrato che della valutazione. In pratica il 3,5% dell’inte-
non garantiscono neanche di essere ammes- ra produttività.
si al colloquio finale nei concorsi da dirigente Per le posizioni organizzative non vale la pre-
(ogni riferimento ad Enzo Gino è puramente senza. Quindi la retribuzione di risultato è
casuale). attribuita per il 70% sugli obiettivi raggiunti e
Inoltre, sempre secondo gli arditi promotori, per il 30% sull’apporto individuale. La man-
la partecipazione ai corsi, “non va sottaciuto”, cata formazione peserebbe per il 10% del
ha enormi costi. Ed ancora, non sottaciamo 70%, ovvero il 7% del premio. Tradotto in
neanche questo, distoglie dalla attività d’uf- cifre, sul risultato di una alta professionalità
ficio, riducendo la “efficienza della macchina come è per esempio Enzo Gino, che assom-
pubblica”. Infine, ma soprattutto, il “mecca- ma a un totale di 4.800 euro annui, incide-
nismo di costrizione” fa sì che chi non parteci- rebbe per 336 euro. Altro che “tagli sullo
pa ai corsi perde una quota di produttività o stipendio” di “circa 3.000 euro all’anno”.
di risultato ed è addirittura penalizzato nelle Che tutto questo sfugga a Enzo Gino e ai suoi
progressioni orizzontali. E tutto ciò si verifi- amici (sostenitori dell’ignoranza) è assoluta-
ca “ormai da anni”. mente normale. Che sfugga anche alla attuale
Appunto! Ma da quanti anni? Il punteggio at- opposizione di centro destra appare invece
tribuito alla formazione è stato inserito tra i singolare. Il sistema di formazione in Regio-
criteri delle procedure di progressione sin dal ne Piemonte è stato definito nell’accordo de-
primo accordo decentrato del dicembre 2000. centrato del 2000, voluto e sviluppato dalle
organizzazioni sindacali, dalla RSU e dalla
Direzione del Personale, con la piena parte-
cipazione della precedente Giunta. La quale
evidentemente ha condiviso la strategicità
della formazione, come metodo permanente
finalizzato all’adeguamento delle competen-
ze del personale e al consolidarsi di una cul-
tura gestionale improntata al risultato. Persi-
no il fatto che, tra poche altre, la Regione Pie-
monte destinasse una quota superiore all’1%
della spesa per il personale per lo sviluppo
delle attività formative (in armonia con quan-
to previsto dal Contratto nazionale) era esi-
bito come fiore all’occhiello dalla Giunta di
centro destra.
Ma forse, visti i ripetuti recenti autogol sul-
l’argomento, non se ne era accorta.
Mad

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Elezioni R.S.U.
Una POB non si nega a nessuno
Cos’è una POB? La posizione organizzativa di base. E qual è la formula magica per creare la
POB? Prendi la produttività di una D6, aggiungi un pizzico di indennità di responsabilità e
mescola il tutto con una percentuale di risultato. Bevi la pozione e voilà la POB.
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La domanda sorge spontanea, ma di che sostanze fanno uso nel gruppo aziendale UIL?
Tutti fatti di POB.
E quale Contratto hanno visto? Noi della CGIL francamente di POB non abbiamo mai letto,
e neppure ne abbiamo trovato traccia nella piattaforma unitaria per il futuro Contratto Na-
zionale. Forse le POB violano il Contratto? Sciocchezze per la UIL, ma per l’Amministrazione?
Quante sarebbero queste POB? 100, 200, tutta l’attuale categoria D non titolare di posizione
organizzativa? Su questo il programma UIL sorvola.
Ma se solo una POB può diventare posizione C e poi B e poi A e poi Alta Professionalità e un
domani chissà Presidente della Repubblica, vuol dire due cose: o tutti (se le POB fossero per
tutti) prima o poi diventeremo Alte Professionalità o i Direttori continueranno a scegliere
discrezionalmente e avremo una serie di povere POB che, non essendo“vere”posizioni or-
ganizzative, rimarranno cristallizzate nella loro posizione per anni, senza nessuna possibilità
di aumentare il valore economico dell’indennità, al contrario di quanto avviene oggi per la
produttività. Mica ci convince.
E’ previsto il recesso consensuale da POB?
Per concludere, la UIL già tre anni fa, in campagna elettorale, promise posizioni organizzative
per tutti e non le abbiamo viste. E non poteva essere diverso.
Questa volta ci ritorna, inventandosi di sana pianta figure che non esistono e mai potranno
esistere.
Sarebbe più seria (o più divertente) se intitolasse il suo programma: CCHIU’PILU PE’ TUTTI!
P.S. Funtò (la UIL c’est moi ) continua ad arrovellarsi sul perchè la CGIL non abbia firmato
l’accordo sulle regole per la progressione verticale da C a D. Siamo dispiaciuti per questo
tormentarsi, ma non sappiamo come lenire il suo struggimento. Coraggio!

Raccolta firme? Mi ci ficco!


Non ci stupiremo se tra un po’ qualcuno pro- Certo, molti firmano per leggerezza (una fir-
porrà una raccolta di firme per dire basta ma non si nega a nessuno), a volte per libe-
alle raccolte di firme. Ormai siamo al de- rarsi in fretta di chi propone la petizione. E
lirio, al parossismo. Solo nelle ultime setti- se anche la richiesta è astrusa, che male c’è,
mane, in Regione si sono mobilitati quelli che qualcosa verrà fuori. Con la variante: che
vogliono subito il corso-concorso per la male c'è, tanto non serve a niente.
dirigenza, quelli che il concorso da dirigente Badate. Le raccolte di firme in sé non ci dan-
l’hanno superato e vogliono che tutti gli ido- no fastidio. Anzi. Spesso sono un valido stru-
nei siano assunti, quelli che chiedono la mento per esprimere democraticamente la
progressione verticale abolendo l’umilia- propria volontà.
zione degli esami, quelli che si ribellano alla Ma se qualunque pezzo di carta e qualsiasi
costrizione della formazione. panzana sono sottoscritte da decine o centi-
Ce n’è per tutti i gusti. Se volessimo leggere naia di persone, si rischia di far diventare
questi fenomeni sommariamente, potremmo una barzelletta - da leggere e da cestinare -
concludere che un numero crescente di per- anche le petizioni serie ed importanti. Quin-
sone non vuol sapere niente di ciò che è oltre di, alla prossima raccolta, piuttosto che con-
il proprio ombelico. Per fortuna non è esatta- siderare solo se ci fa comodo o no la richiesta,
mente così. Molti dei firmatari noi li cono- valutiamo se la stessa è fondata e realizzabi-
sciamo, sono persone normali, sono anche le, qual è la credibilità di chi sollecita l’ade-
iscritte ai sindacati, sono capaci di ragionare sione, quali sono i suoi obiettivi. Se è il caso,
realisticamente, di mostrare solidarietà nei risparmiamoci una firma inutile.
confronti di chi sta peggio di loro. I sottoscritti

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16 Novembre 2007 ○ ○ ○ ○ ○

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COME SI VOTA IN REGIONE PIEMONTE
Per la validità delle elezioni delle R.S.U. è necessario che si rechi a votare il 50% + 1 dei
lavoratori. Il metodo di elezione fissato dal regolamento è quello del voto segreto su liste
concorrenti.
A ciascun lavoratore che si recherà a votare verrà consegnata una scheda sulla quale sarà
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stampato l'elenco delle liste sindacali presentatesi al voto dei lavoratori.


Il voto di ciascun lavoratore può essere espresso mettendo una croce sulla intestazione della
lista prescelta. Il voto sarà considerato nullo se saranno votate più liste, se sulla scheda ci
saranno tracce di scrittura o segni che possano permettere di identificare l'elettore.
Si può attribuire un voto di preferenza scegliendo fra i candidati presenti nella lista scelta
dal lavoratore.
Si possono dare fino a due preferenze, e solo a candidati compresi nella lista per la quale
si è votato.
Sarà considerato nullo il voto di preferenza attribuito a candidati di un'altra lista.
Per meglio capire il meccanismo elettorale aiutiamoci con degli esempi:

VOTO DI LISTA VALIDO

FUNZIONE
PUBBLICA ELEZIONI R.S.U.
19/22 Novembre 2007

CGIL
Come si vota: sbarrare il simbolo.

VOTO DI LISTA E VOTI DI PREFERENZA VALIDI

FUNZIONE
PUBBLICA ELEZIONI R.S.U.
19/22 Novembre 2007
Bianchi Maria
CGIL Verdi Luisa

Come si vota: sbarrare il simbolo e scrivere il cognome


del candidato prescelto. Massimo due preferenze

E' necessario presentarsi al seggio con il certificato elettorale.

La regolarità delle elezioni sarà garantita da una Commissione Elettorale, formata da


rappresentanti di tutte le liste concorrenti all'elezione delle R.S.U., che avrà il compito, fra
l'altro, di proclamare il risultato delle votazioni dopo aver esaminato tutto il materiale
proveniente dai seggi elettorali.

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CGIL
FUNZIONE PUBBLICA CGIL COMPARTO
COMPRENSORIO DI TORINO AUTONOMIE LOCALI
Via C. Pedrotti, 5 - 10152 Torino
FP Tel. 011.2442.520

Il/la sottoscritto/a ........................................................................................................................................................................ Matr. .......................................................

abitante in via ............................................................................................................................ n. ................................................. cap. ......................................................

città ................................................................................... prov. .................................... sesso M F nato/a il .............................................................................

a ........................................................................................... prov. .................................. nazionalità.................................. C.F. ..............................................................

Ente .................................................................................................................................. Settore ............................................................................................................................

via .................................................................................................................................... n. ................................................. città ..........................................................................

categoria ...................................................................................................................... tit. studio ......................................................................................................................

tel. abitazione .......................................................................................................... tel. lavoro ..................................................................................................................

Autorizza l’Amministrazione ad effettuare sulle proprie competenze la trattenuta sindacale in base agli accordi di
Comparto vigenti. Ricevuta l’informativa sull’utilizzazione dei miei dati personali, ai sensi dell’art. 10 della L.

675/96, consento al loro trattamento nella misura necessaria per il perseguimento degli scopi statutari. Consento,
anche che i dati riguardanti l’iscrizione sindacale siano comunicati al datore di lavoro e da questi trattati nella
misura necessaria all’adempimento di obblighi previsti dalla legge e dai Contratti.

Data ........................................................................................... Firma ...........................................................................................

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