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Nelle profondità della savana africana, tra l’erba alta e gli alberi maestosi, viveva un elefante di

nome Elia. Era un gigante gentile, con un mantello grigio che brillava sotto il sole africano e occhi
profondi come pozzi di saggezza.

Elia amava passeggiare per la savana con la sua famiglia, il caldo sole sul dorso e la brezza fresca
che gli accarezzava la pelle. Era un animale maestoso, rispettato da tutti gli altri abitanti della
savana per la sua forza e la sua gentilezza.

Un giorno, mentre Elia si dissetava ad un fiume, sentì un grido disperato provenire dalla riva
opposta. Con la sua maestosa andatura, si avvicinò e vide un piccolo rinoceronte intrappolato nel
fango, incapace di liberarsi.

Senza esitare, Elia si mise all’opera. Con la sua proboscide robusta, afferrò il piccolo rinoceronte e
lo tirò fuori dal fango, salvandogli la vita. Il piccolo rinoceronte, riconoscente, ringraziò Elia con
occhi pieni di gratitudine e si diresse verso la sua famiglia.

Da quel giorno, Elia divenne una leggenda nella savana, conosciuto come l’elefante che aveva un
cuore grande quanto il suo corpo. Gli altri animali della savana lo guardavano con rispetto e
ammirazione, sapendo di poter contare su di lui in ogni momento di bisogno.

Ma Elia non era solo un eroe per gli animali della savana. Anche gli umani venivano a conoscerlo e
ad ammirarlo, raccontando storie di coraggio e gentilezza che facevano vibrare il cuore di chiunque
le ascoltasse.

E così, Elia dimostrò che la vera grandezza non risiede nella forza fisica, ma nell’amore e nella
compassione che si hanno per gli altri esseri viventi. Con il suo spirito generoso e il suo cuore
d’oro, Elia continuò a vivere nella memoria di tutti coloro che ebbero la fortuna di incontrarlo.

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