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Burattinaio/servo GABRIELE
Pinocchio RICCARDO
Gatto GIORGIA
Volpe LUDOVICO
Mangiafoco DARIO
Lucignolo TADEUS
Agnese LINDA
Arlecchino NICOLO’
Pulcinella ROBERTO
SCENA 1
BURATTINAIO: (Muovendo un burattino) Sei così bello. Sei sicuramente la mia miglior
creazione. E sei anche il burattino che i bambini amano di più, sai? Purtroppo non ho un
figlio che possa giocare con te… quando ero piccolo mi raccontavano sempre la storia di un
burattino che si trasforma in un bimbo vero… magari potesse accadere anche a te… come
dici? Vuoi che ti racconti la storia? Ma certo, mio caro… c’era una volta, un re dirai tu…
molte fiabe iniziano così. C’era una volta un pezzo di legno. E un falegname di nome
Mastro Ciliegia.
MASTRO CILIEGIA: Questo sì che è un bel pezzo di legno! (Mentre inizia a lavorare al
pezzo di legno sente delle voci) Ma chi è? (Succede di nuovo) Ma sono impazzito o questo
pezzo di legno parla? Impossibile… (riprende a lavorare).
(Bussa Mastro Geppetto)
MASTRO CILIEGIA: Cerco di dare una forma a questo pezzo di legno, ma non riesco a
cavarne niente.
MASTRO GEPPETTO: è un gran bel pezzo! Sai, questa mattina mi è proprio venuta l’idea
di trovare un pezzo così per costruire un burattino.
MASTRO GEPPETTO: Sì, voglio girare il mondo con lui, insegnargli a ballare e a tirare di
scherma. Così da recuperare qualche soldino.
MASTRO CILIEGIA: Avanti, si scherza. Dai, per farmi perdonare, ti regalerò questo bel
pezzo di legno!
MASTRO CILIEGIA: Sì, ma voglio donarlo a te. Anche perché lavorandoci ho avuto una
strana sensazione.
MASTRO CILIEGIA: Nessun inganno. È davvero un bel pezzo di legno, ma sembra che
non voglia essere toccato da me. Fa versi strani!
MASTRO CILIEGIA: Oh, accidenti, non farmi perdere tempo. Lo vuoi sì o no?
MASTRO GEPPETTO: Sì, ma se trovo qualcosa di strano te lo riporto immediatamente.
Arrivederci, Mastro Ciliegia!
SCENA 2
BURATTINAIO: Mastro Geppetto tornò a casa con il suo bel pezzo di legno e iniziò a
fabbricare il suo bel burattino, ma non sapeva che stava per accadere qualcosa di magico…
GRILLO: Ciao Geppetto, cosa fai con quel pezzo di legno magico?
MASTRO GEPPETTO: Ho sentito! Non sono mica sordo. Ma non è niente di magico. È
solo un pezzo di legno!
GRILLO: Ti sbagli… non è solo un pezzo di legno. È animato. Non senti una voce a ogni
colpo?
GRILLO: Assolutamente no. Quando avrai finito di creare il burattino vedrai… (esce)
(Geppetto continua a lavorare. Entrano Fata Turchina e Agnese che osservano la scena)
SCENA 3
FATA TURCHINA: Ah! Ecco perché siamo arrivate qui… (al pubblico) Oh buonasera! Mi
presento: io sono Turchina, la fata turchina e lei è Agnese, la mia aiutante…
AGNESE: Avverare!
FATA TURCHINA: Ah giusto! (alla fine della scena) Svegliati o legno inanimato, perché la
vita io ti ho donato.
SCENA 4
GEPPETTO: Oh, per tutti i pezzi di legno scheggiati… tu ti muovi… e parli! Sembri un
bimbo vero…
GEPPETTO: Certo… una cosa molto bella! Una cosa che mi renderebbe molto felice… che
renderebbe felice il tuo papà!
PINOCCHIO: Bello! Allora sono felice che tu sia il mio papà… e vorrei essere un bimbo
vero, come faccio?
GEPPETTO: Oh, non ne ho idea… non credo sia possibile. Comunque ora si è fatto tardi, è
ora di andare a dormire.
PINOCCHIO: Dormire?
GEPPETTO: Esatto… significa chiudere gli occhi in quel letto, allontanare i pensieri e le
preoccupazioni della giornata e lasciare spazio ai sogni… immagini belle e fantasiose che
viaggiano libere nella nostra mente. Sono tutte cose molto belle.
SCENA 5
(Entra Agnese)
(Entra Turchina)
FATA TURCHINA: Eccomi… mi ero fermata ad accarezzare un gattino qui fuori… ciao
Pinocchio! Ho sentito che hai espresso il desiderio di diventare un bambino vero…
FATA TURCHINA: Certo! Ma non ora… per far… far… come si dice?
AGNESE: Avverare!
FATA TURCHINA: Giusto! Per far avverare il tuo desiderio dovrai dimostrarti bravo,
coraggioso e disinteressato… imparando a distinguere il bene dal male.
FATA TURCHINA: Lo scoprirai presto… ora riposa, Pinocchio. Da domani inizierà il tuo
viaggio nella vita.
SCENA 6
GRILLO: Pinocchio! Guai a quei ragazzi che si ribellano ai genitori e abbandonano la casa
paterna, prima o poi dovranno pentirsene!
PINOCCHIO: E io invece me ne andrò. Perché altrimenti papà ha detto che domani dovrò
andare a scuola e sembra una cosa molto noiosa.
GRILLO: Ma se non andrai a scuola diventerai un somaro! E non imparerai a fare niente per
il futuro.
SCENA 7
GEPPETTO: Ho anche un altro dono per te… questo è un Abbecedario. Così sarai pronto
per andare a scuola.
PINOCCHIO: Ah… va bene, babbo. Oggi andrò a scuola. Se mi piacerà ci andrò anche
domani… (esce)
BURATTINAIO: Pinocchio non sapeva che Mastro Geppetto aveva venduto la giacca per
comprargli l’abbecedario… non è vero che faceva caldo… è vero, Geppetto?
LUCIGNOLO: Io sono Lucignolo. Sono un tuo compagno di scuola, ma oggi non ci vado.
LUCIGNOLO: Perché la scuola è noiosa e c’è un posto molto più bello… vuoi venire con
me?
PINOCCHIO: No, il mio babbo ha detto che devo andare. Domani si vedrà.
VOLPE: Siamo dei suoi cari amici di vecchia data… noi siamo…
GATTO: Gatto…
VOLPE: E volpe…
VOLPE: E pieno di soldi significa che puoi fare tutto quello che vuoi…
PINOCCHIO: Ma dove?
PINOCCHIO: Mmh… non so che fare… mmmh… e va bene. A scuola ci andrò domani!
SCENA 9
PINOCCHIO: No! La scuola mi porterà solo guai. Vai via! (Pinocchio scende in platea)
PINOCCHIO: Pinocchio!
MANGIAFOCO: Come ti permetti di venire qui a tagliare i fili dei miei burattini? Sei
venuto a cercar guai? Così nel fuoco te ne vai…
MANGIAFOCO: Ah ah ah… un burattino che non sa cosa sia il fuoco. Lo vuoi scoprire?
ARLECCHINO: No, Pinocchio, il fuoco è pericoloso per noi che siamo di legno!
MANFIAFOCO: Silenzio! Decido io cosa fare… quindi tu sei un burattino senza fili eh…
saresti una bella risorsa per il mio spettacolo!
SERVO: Signore… per caso è arrivato qui un burattino senza fili? Ah, eccolo…
MANGIAFOCO: Accidenti! Il caro Geppetto ha creato questo capolavoro… perché non sei
andato a scuola?
MANGIAFOCO: Ecco! Smetti di piangere… non devi fidarti di quei due furfanti! Ora
prendi queste 5 monete d’oro e portale al tuo babbo.
SCENA 10
SERVO: Pinocchio, non devi fidarti degli sconosciuti e devi ascoltare i consigli del tuo
babbo! La scuola è importante e devi imparare che esistono persone cattive o imbroglioni
come il gatto e la volpe che vogliono solo approfittare di te…
PINOCCHIO: Germinare?
VOLPE: Porta le monete nel Campo dei miracoli… quel prato in cima alla collina laggiù.
GATTO: E quando vai a riprenderle non troverai solo 5 monete d’oro, ma 500.
PINOCCHIO: 500?
SCENA 11
(Pinocchio sotterra le monete, annaffia e si addormenta nel campo dei miracoli. Il gatto e la
volpe entrano e rubano i soldi. Quando Pinocchio si sveglia e scopre di essere stato
derubato, inizia a piangere)
TURCHINA: Pinocchio, calmati…
PINOCCHIO: Turchina!
TURCHINA: Che cosa hai combinato? Ti ricordo che per diventare un bambino vero, devi
comportarti da bravo burattino…
TURCHINA: Non devi dire le bugie. Perché le bugie hanno il naso lungo. Come mai sei
qui?
PINOCCHIO: Non dico le bugie… sono qui perché è stata una lunga giornata di studio a
scuola e volevo riposarmi prima di tornare a casa dal mio babbo. Gli porterò anche una
sorpresa.
TURCHINA: L’ho detto che le bugie hanno il naso lungo. Più dirai bugie e più si
allungherà…
AGNESE: Avanti Pinocchio, ora è il momento di raccontare tutta la verità… solo così il tuo
naso tornerà normale.
AGNESE: Avanti, andiamo. È ora di vedere se hai imparato la lezione. Così potrai tornare a
casa a riabbracciare Gepetto.
TURCHINA: A cosa?
GRILLO: Oh bene. Speriamo non combini altri guai. Vado a cercarlo anch’io. Grazie
Turchina!
SCENA 12
PINOCCHIO: Non posso. Devo tornare a casa e comportarmi bene per diventare un
bambino vero come te.
LUCIGNOLO: E va bene… fai come vuoi. Ti perderai un posto dove non ci sono scuole…
dove non ci sono maestri… non ci sono libri. Le vacanze cominciano a gennaio e finiscono
a dicembre. Ci si diverte tutto il giorno, la sera si va a letto… e così per sempre. Ma se non
vuoi venire ci vado da solo…
PINOCCHIO: Sì!
GRILLO: No, Pinocchio! Assolutamente no! Non puoi andare al paese dei balocchi! Lì
diventerai un somaro! E poi il tuo babbo ti sta cercando. Devi andare subito a casa!
SCENA 13
BURATTINAIO: E così Pinocchio finì nel paese dei balocchi dove i bambini giocavano e
poltrivano tutto il giorno. Passarono i giorni e poi i mesi… ed ecco che al burattino
spuntarono due belle orecchie d’asino. Ancora qualche giorno e si trasformò completamente
in un asino. Finì in un circo dove imparò a saltare nel cerchio e a ballare. Quando non servì
più, venne lanciato in mare. Al contatto con l’acqua si trasformò di nuovo in un burattino,
ma venne ingoiato da un terribile pescecane.
PINOCCHIO: (inizia a piangere) oh no… non rivedrò mai più il mio babbo! E neanche il
grillo! Mi dispiace averlo trattato così male… e la fata turchina! Lei è come la mia
mamma… mi mancano tanto!
PINOCCHIO: Sì.
ARLECCHINO: Geppetto!!
(Entra Geppetto)
PINOCCHIO: Babbo!
PULCINELLA: Anche lui è stato inghiottito dal pescecane! È incredibile che vi siate
ritrovati qui!
PINOCCHIO: Mi dispiace tanto, babbo. Prometto che non scapperò mai più e sarò un bravo
bambino!
BURATTINAIO: Pinocchio raccontò a Geppetto tutto quello che gli era accaduto. Aveva
finalmente imparato la lezione ed era pronto a diventare un bravo bambino. Dopo qualche
giorno riuscirono ad arrampicarsi nella gola del mostro marino e scavalcando i denti
uscirono tutti sani e salvi. Mentre nuotavano per arrivare a riva, Geppetto iniziò a tremare
dal freddo sentendosi poco bene… allora Pinocchio lo afferrò sulle spalle e nuotò il più
veloce possibile per portarlo in salvo. Aveva dimostrato di essere coraggioso, disinteressato
e un figlio amorevole.
SCENA 14
MANGIAFOCO: Arlecchino, Pulcinella! Che bello rivedervi! Sono felice di riavere i miei
burattini preferiti. Ora possiamo riaprire il teatro dei burattini! Pinocchio e Geppetto, grazie
per averli riportati da me.
GEPPETTO: è stato merito di Pinocchio. Ha trovato lui il modo per uscire dal pescecane.
PINOCCHIO: Grazie. Da ora in poi sarà sempre così. Mi prenderò cura del mio babbo e
sarò un bravo burattino.
PINOCCHIO: Lo prometto!
TURCHINA: No, intendevo dire che da ora in poi non sarai più un bravo burattino… ma un
bravo bambino. Un bambino vero!
(Tutti festeggiano)
SCENA 15
BURATTINAIO: Dimmi!