Sei sulla pagina 1di 60

NOTA DEGLI AUTORI

Il Bonus Barriere Architettoniche con detrazione al 75% è una opzione molto recente, istituita
dalla legge di bilancio 2022 e prorogata fino al 2025 dalla legge di bilancio 2023.
Nonostante la pubblicazione di alcune documentazioni di chiarimento da parte della Agenzia
delle Entrate, in particolare la recentissima Circolare 17/E del 26 giugno 2023, su questo tema
rimangono ancora alcuni aspetti applicativi che non sono chiari.
Per questa ragione nella redazione di questo manuale abbiamo svolto una attenta ed accurata
ricerca e, sulle questioni dubbie, abbiamo chiesto conferma alle fonti più autorevoli.
Laddove non siamo riusciti ad ottenere i chiarimenti desiderati, abbiamo adottato la soluzione
più prudente e cautelativa nei confronti sia del fornitore che del cliente
Tuttavia, siamo consapevoli che, per arrivare ad un quadro definitivo, saranno necessari ancora
ulteriori approfondimenti e, in questo contesto, vogliamo informarvi che sulle questioni ancora
dubbie stiamo aspettando la risposta ad alcuni interpelli che abbiamo mandato all’Agenzia delle
Entrate.
Non si può pertanto escludere che, nel divenire, alcune informazioni possano ancora cambiare.
Rimane però la necessità di avere una guida operativa da utilizzare subito, stante la grande
richiesta da parte del mercato di usufruire di una agevolazione così vantaggiosa come mai
avevamo avuto nel nostro settore.
Detrarre infatti la spesa al 75% in 5 anni sia per i serramenti esterni che per le porte interne
costituisce una argomentazione di vendita molto efficace e quindi c’era urgenza di sapere come
poterla attuare anche dal punto di vista operativo, indagando tutti gli aspetti che normalmente
vengono trascurati anche dagli interlocutori più specializzati sul tema.
La Accademia AmbrosiPartner non poteva sfuggire a questa richiesta ed ha scritto questa guida
proprio con questo scopo.
Tuttavia, gli autori declinano ogni responsabilità nel merito del contenuto perché allo stato
attuale delle cose non è possibile prevedere i prossimi sviluppi.
L’applicazione di quanto riportato rimane quindi nella responsabilità dell’imprenditore e del
beneficiario che decidono di fruire di questa detrazione.
Sarà nostro preciso impegno continuare a studiare l’argomento e fornire tramite la nostra
pagina Facebook eventuali modifiche o precisazioni.

Buona lettura

Dott. Paolo Ambrosi


Arch. Ester Marino
Dott. Leonardo Ambrosi

Trento, 27 giugno 2023

Rev. 2 – 27 giugno 2023 2


INDICE

NOTA DEGLI AUTORI ............................................................................................................................ 2


INDICE ................................................................................................................................................. 3
PREMESSA ........................................................................................................................................... 4
PARAGRAFO 1- chi può usufruire del Bonus Barriere ArchiteIoniche ................................................... 6
PARAGRAFO 2 - i requisiL tecnici che il serramento deve rispeIare per fruire della detrazione per
l’eliminazione delle barriere architeIoniche, come previsto dal DM 236/1989 .................................... 8
PARAGRAFO 3 - la Asseverazione sul rispeIo dei requisiL per il superamento delle barriere
architeIoniche secondo il DM 236/1989 ............................................................................................15
PARAGRAFO 4 - i valori minimi di TrasmiIanza Termica e la praLca ENEA ...........................................16
PARAGRAFO 5 - come fare la faIura ...................................................................................................17
PARAGRAFO 6 - i massimali detraibili ..................................................................................................21
PARAGRAFO 7 - il Bonus Barriere ArchiteIoniche al 75% è aggiunLvo all’Ecobonus Bonus Casa e Bonus
Sicurezza o è complementare? ............................................................................................................25
PARAGRAFO 8 - i Ltoli abilitaLvi per usufruire della detrazione barriere architeIoniche .....................27
PARAGRAFO 9 - detrazione in 10 anni o sconto in faIura? ..................................................................28
CONCLUSIONI .....................................................................................................................................33
ALLEGATI ............................................................................................................................................34
DELLA STESSA COLLANA “MANUALI PER IL SERRAMENTISTA” .............................................................59

Rev. 2 – 27 giugno 2023 3


PREMESSA
La legge n. 234/2021 (legge di bilancio 2022) ha introdotto una nuova agevolazione, per la
realizzazione di interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione delle barriere
architettoniche in edifici già esistenti.
Consiste in una detrazione d’imposta del 75% delle spese documentate sostenute nel periodo tra
il 1° gennaio 2022 e il 31 dicembre 2025 e va ripartita tra gli aventi diritto in 5 quote annuali di
pari importo.
I contribuenti che sostengono le spese possono eventualmente optare, in luogo di utilizzo della
detrazione spettante, di un contributo sotto forma di sconto in fattura sul corrispettivo dovuto
pari alla detrazione spettante. Questa opzione termina il 31 dicembre 2024 ed è condizionata al
consenso del fornitore.

Si tratta dunque della detrazione più conveniente e rivoluzionaria che il nostro settore abbia
mai avuto ma, poiché è una opzione molto nuova, rimaneva difficile capire nel dettaglio gli
aspetti operativi.
Per questa ragione agli inizi di maggio l’Accademia AmbrosiPartner ha predisposto una bozza di
interpello da inviare all’Agenzia delle Entrate e l’ha messa gratuitamente a disposizione di tutti
coloro che ne hanno fatto richiesta chiedendo in cambio solo la condivisione delle risposte
pervenute.
Ad oggi ci risulta che circa una ventina di contribuenti hanno utilizzato tale bozza per inviare un
interpello alla propria Agenzia Regionale.
La prima a rispondere è stata l’Agenzia delle Entrate della Valle d’Aosta e nella sua risposta ha
confermato alcuni punti che erano già chiari ma contestualmente ha fornito anche la soluzione
ad alcune questioni che fino a quel momento erano dubbie.
Di seguito riassumiamo gli aspetti più salienti di questa risposta:
• il contribuente può usufruire di una detrazione dall’imposta lorda sui redditi pari al 75%
da ripartire in 5 quote annuali in relazione alle spese sostenute per l’eliminazione delle
barriere architettoniche, fino al 31 dicembre 2025.
In alternativa, se il fornitore è disponibile, può avere lo sconto in fattura o fare la cessione
del credito per un pari importo relativamente alle spese sostenute però solo fino al 31
dicembre 2024.
• La detrazione è applicabile anche alle spese sostenute nelle singole unità immobiliari non
funzionalmente indipendenti, cioè a tutti gli appartamenti dei condomini.
• Si possono mettere in detrazione le sole spese per la sostituzione di serramenti esterni
o interni che abbiano le caratteristiche descritte dal DM 236/1989 anche in assenza di
ulteriori interventi per l’eliminazione di altre eventuali barriere presenti.
• Per fruire della detrazione sulle spese gli interventi devono essere qualificati per
l’eliminazione delle barriere architettoniche secondo il DM 236/1989.

Rev. 2 – 27 giugno 2023 4


Qual è la conseguenza di questo ultimo punto?
Chi qualifica un intervento deve logicamente essere a sua volta qualificato e quindi per
accedere alla detrazione per l’eliminazione delle barriere architettoniche sarà necessario
che, al termine dei lavori, un tecnico abilitato (ingegnere - architetto - perito - geometra)
iscritto all’albo e provvisto di assicurazione professionale asseveri che i serramenti forniti
rispettino i requisiti richiesti dal DM 236/1989.
Questa informazione era anche riportata nell’art. 11 del D.M. 236, ma abbiamo preferito
ricevere questa conferma.

ATTENZIONE: il 26 giugno 2023, dopo la pubblicazione della prima edizione di questo


manuale, è stata emanata dalla Agenzia delle Entrate la circolare 17/E
Tale circolare conferma le nostre interpretazioni ed aggiunge due elemena nuovi ed importana:
- Il massimale globale di detrazione in tuYe le singole unità immobiliari è di € 50.000,00
e comprende tub i lavori che vengono effeduaa per l’eliminazione delle barriere
architedoniche (es serramena e bagno)
- Il beneficiario dovrà redigere e conservare una “Autocer)ficazione a0estante che
l’ammontare delle spese sulle quali è calcolata la detrazione da parte di tu: gli aven)
diri0o non ecceda il limite massimo ammissibile”
Il testo che segue è stato redado tenendo conto anche di queste ulame novità.
In allegato 1 trovate le par[ per[nen[ della circolare 17/E

Vediamo dunque di seguito di esplorare tutti i dettagli operativi per fruire di questa detrazione.

Rev. 2 – 27 giugno 2023 5


PARAGRAFO 1 - chi può usufruire del Bonus Barriere Architettoniche
La legge non specifica limitazioni né per quanto riguarda la categoria catastale dell’immobile sul
quale vengono fatti gli interventi, né per quanto riguarda la tipologia di contribuente.
Riteniamo dunque che possa essere fruita da tutti e nello specifico:
I contribuenti che possono fruire della detrazione
Possono usufruire del Bonus barriere Architettoniche tutti i contribuenti soggetti a IRPEF, i titolari
di partita Iva e le aziende soggette a IRES, a prescindere dal fatto che risiedano nel territorio dello
Stato, purché sostengano le spese per la realizzazione degli interventi agevolati.
Si tratta dunque di:
• persone fisiche, compresi gli esercenti di arti e professioni;
• enti pubblici/privati che non svolgono attività commerciale;
• società semplici;
• associazioni tra professionisti
• soggetti che conseguono redditi d’impresa.
Devono però vantare un titolo sull’immobile oggetto di intervento e precisamente:
• proprietario, comproprietario o nudo proprietario dell’Immobile e/o titolare di altro
diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione ecc.);
• detentore in forza di un contratto di locazione o comodato regolarmente registrato prima
dell’inizio dei lavori e in possesso di dichiarazione di consenso all'esecuzione dei lavori da
parte del proprietario;
• familiare convivente del possessore dell’immobile con il seguente rapporto di parentela
(indicare se coniuge, convivente more uxorio, figlio, genitore ecc.);
• coniuge separato assegnatario della casa coniugale intestata all’altro coniuge;
• promissario acquirente dell’immobile oggetto dell’intervento immesso nel possesso che
ha stipulato un contratto preliminare di vendita regolarmente registrato prima dell’inizio
dei lavori.
Per inquilini e comodatari il contratto deve essere sempre registrato all’Agenzia delle Entrate
prima dell’avvio dei lavori.
L’agevolazione prescinde dalla quota di possesso del singolo beneficiario ed è rapportata
esclusivamente alle spese sostenute da lui sostenute. Quindi l’unità immobiliare può avere 2
comproprietari ma le spese possono essere sostenute tutte da uno che quindi godrà della
detrazione sull’intero importo speso.
Per la stessa regola, in caso di più proprietari che pagano le spese, la detrazione va suddivisa fra
tutti, in riferimento all’importo che ciascuno ha pagato, indipendentemente dalla quota di
proprietà.

Rev. 2 – 27 giugno 2023 6


Nel caso dei soggetti IRPEF l’agevolazione spetta anche al familiare (coniuge, parenti entro il terzo
grado, affini entro il secondo grado, partner dell’unione civile, convivente di fatto).
L’agevolazione è riconosciuta al familiare prescindere dal fatto che i lavori vengano effettuati
sull’immobile di residenza, in quanto è sufficiente che si tratti di un immobile che anche lui può
utilizzare, ad esempio una seconda casa, purché l’interessato risulti convivente con il proprietario
o detentore dell’immobile al momento dell’avvio dei lavori, e le fatture di spesa siano a lui
intestate.
È ammessa la detrazione anche nei casi in cui le fatture e i bonifici non siano intestati al familiare,
purché la percentuale della spesa sostenuta dallo stesso sia indicata nella fattura.
Per poter avere la detrazione in qualità di familiare, in sostanza, è sufficiente annotare sulla copia
cartacea della fattura elettronica scaricata dal cassetto fiscale sul sito delle Entrate, scrivendo a
mano la quota di spesa che si vuole portare in detrazione insieme o al posto del proprietario
dell’immobile, in quanto la quota da indicare può anche essere pari al 100%.

Le tipologie di edifici sui quali si può applicare la detrazione


Il bonus barriere architettoniche si applica su tutte le tipologie di edifici sia unità residenziali (case
singole e appartamenti nei condomini) ma anche sui beni strumentali (uffici – alberghi bar
ristoranti ecc..) purché siano esistenti e regolarmente accatastati.
Come per l’Ecobonus e il bonus casa, la detrazione per l’eliminazione delle barriere
architettoniche non si può applicare sulle nuove costruzioni o sugli ampliamenti.
ATTENZIONE: per fruire della detrazione sull’eliminazione delle barriere architettoniche non è
necessario che il beneficiario sia disabile o ci sia un disabile all’interno della abitazione.

Rev. 2 – 27 giugno 2023 7


PARAGRAFO 2 - i requisiti tecnici che il serramento deve rispettare per fruire della
detrazione per l’eliminazione delle barriere architettoniche, come previsto dal
DM 236/1989
PREMESSA
Secondo la legge, si possono detrarre le spese per l’eliminazione delle barriere architettoniche
solo se i manufatti esistenti non sono già conformi alle caratteristiche del D.M 14 giugno 1989,
n. 236.
Questo significa che, per applicare il Bonus Barriere Architettoniche è necessario che i vecchi
serramenti non rispettino almeno uno dei seguenti requisiti fondamentali che possono essere
considerati una barriera architettonica, ovvero:
• altezza della maniglia
• sforzo di manovra delle ante
• larghezza luce netta
• misura ridotta della traversa inferiore delle porte finestre
• motorizzazione degli eventuali accessori che verranno sostituiti.
Secondo la nostra esperienza nel 99% dei casi almeno una di queste condizioni non sarà stata
rispettata, e quindi il Bonus Barriere Architettoniche avrà una applicazione molto estensiva.
Tuttavia, è compito del fornitore verificare questa condizione prima di impegnarsi con il cliente
e l’esito di questa verifica inziale (ovvero la mancanza dei requisiti nei serramenti oggetto di
sostituzione) dovrà poi essere riportata nell’atto di notorietà insieme alle altre informazioni
richieste.
È dunque una responsabilità del fornitore fare questa verifica e dichiararla nell’atto notorio.
ATTENZIONE: non è sufficiente che i vecchi serramenti non rispettino i requisiti richiesti per
l’eliminazione delle barriere architettoniche ma è anche necessario che i nuovi abbiano tutti i
requisiti richiesti dal DM 236/1989 ed uno dei più importanti è la larghezza della luce netta di
passaggio.
Poiché questo è un dato fondamentale, ed è difficile allargare la vecchia porta senza opere
murarie (e nel caso serve anche un titolo abilitativo) suggeriamo, prima di proporre al cliente
questo tipo di detrazione, di controllare se la larghezza delle porte esistenti consente di rispettare
le larghezze minime richieste.
Solitamente le porte hanno una misura standard: se la larghezza tra i montanti è di 75 cm o
minore (vedi ad esempio le porte dei bagni nelle vecchie costruzioni) possiamo dedurre che la
luce netta di passaggio, che considera anche l’ingombro dell’anta aperta a 90 gradi, sarà
sicuramente inferiore e quindi quella porta non potrà essere detratta con il bonus.
Se invece la larghezza tra i montanti è almeno di 80 cm, la nuova porta, anche se dotata di
cerniere a scomparsa, avrà certamente una luce netta di passaggio maggiore di 75 cm.
Ed ora vediamo i requisiti richiesti dai manufatti per fruire della detrazione barriere
architettoniche come indicato nel DM 236/1989

Rev. 2 – 27 giugno 2023 8


I REQUISITI RICHIESTI PER I NUOVI SERRAMENTI
Secondo il Decreto si possono detrarre sia i serramenti interni che esterni ma con requisiti che
sono diversi a seconda della tipologia di manufatto (es porte o finestre) e le prescrizioni sono
indicate nel DM 236/1989.

DEFINIZIONI E MODALITA’ DI MISURA:


Per capire quali sono i requisia da rispedare è però necessario fare prima una premessa sulle
definizioni e le relaave modalità di misura facendo riferimento a quanto riportato dal decreto al
punto 8.0.1 e aggiungendo per maggiore chiarezza alcune nostre considerazioni o suggerimena.
Luce neYa: si intende la luce reale di passaggio, verificata con l’anta in posizione di massima
apertura se è una porta scorrevole, o in posizione di apertura a 90° se incernierata.
In questo caso la misura va presa dallo spigolo dell’anta aperta a 90° fino allo sapite opposto e
corrisponde alla larghezza neda uale di passaggio.
Adenzione che la porta aperta a 90° ha un ingombro nella luce dovuto allo spessore dell’anta;
non si può quindi misurare semplicemente la misura da montante a montante.
Altezza maniglia: si intende la distanza misurata in veracale, dall'asse di rotazione della
manopola, ovvero del lembo superiore del pomello, fino al piano di calpesao.
Automazioni: sono detraibili anche le automazioni che rendono più agevole per il disabile
l’utilizzo dei manufatti.
In questo contesto, secondo la nostra interpretazione, diventano quindi detraibili anche le
tapparelle e le persiane motorizzate, il portone per garage motorizzato, l’eventuale
motorizzazione dell’alzante scorrevole ecc… ma stiamo aspettando una conferma dall’Agenzia
delle Entrate.
Pressione di utilizzo del manufatto: per pressione di utilizzo del manufatto si intende lo sforzo
necessario “per consentire una agevole apertura delle ante da entrambi i lati di utilizzo” (punto
4.1.1 - DM 236/1989).
Nel successivo punto 8.1.1, il DM 236/1989 stabilisce che tale sforzo deve essere al massimo
8 Kg.
Inizialmente si pensava che questo sforzo fosse correlato alla apertura della maniglia, ma a
seguito di alcuni colloqui di chiarimento con gli Uffici Tecnici dei Comuni, che sono i responsabili
della verifica sulla eliminazione delle barriere architettoniche, abbiamo capito che si tratta dello
sforzo di movimentazione dell’anta, ovvero lo sforzo per aprire e chiudere la parte mobile.
Successivamente, a conferma di questa interpretazione, abbiamo anche trovato un documento
del Ministero dell’Interno (vedi immagine sotto riportata) che chiarisce in modo molto chiaro
come fare la verifica per le porte interne.
Lo stesso metodo si applica anche per la verifica dello sforzo di apertura delle finestre.

Rev. 2 – 27 giugno 2023 9


Il cliente che vuole avvalersi della detrazione per l’eliminazione delle barriere architettoniche
dovrà acquisire una asseverazione da parte del tecnico abilitato che sono state eliminate le
barriere architettoniche ed in tale asseverazione si dovrà rendere conto anche di questa prova.
L’asseveratore potrà quindi andare personalmente in cantiere a verificare lo sforzo di apertura
sui serramenti installati.
Essendo però una prova molto facile da eseguire, il rivenditore munito di dinamometro potrebbe
anche condurla in autonomia in ciascun cantiere.
In alternativa, il rivenditore potrebbe ottenere direttamente dal suo fornitore di serramenti, una
dichiarazione che lo sforzo di apertura delle ante è inferiore a 8 kg. In questo caso il fornitore
dovrà però anche dare anche le istruzioni per la corretta posa e la registrazione delle ante mobili.
Una posa non corretta (fuori piombo o fuori livello) potrebbe infatti aumentare lo sforzo
necessario per aprire l’anta.
Per questa ragione la dichiarazione di superamento dello sforzo di apertura inferiore a 8kg
rimane comunque di competenza del rivenditore, sia nel caso faccia personalmente la prova, sia
nel caso intenda avvalersi della dichiarazione del fornitore.
Per documentare il rispetto di questo punto dovrà dunque rilasciare una “Dichiarazione di
prestazione tecnica” in cui dichiara che il requisito è rispettato (vedi anche la “Breve guida alle
asseverazioni” dove ci sono anche una proposta dei moduli da utilizzare disponibile sul negozio
del sito www.ambrosipartner.com).
Chiarite le definizioni ed i metodi di prova possiamo concentraci sui requisiti dei singoli manufatti

Rev. 2 – 27 giugno 2023 10


I REQUISITI TECNICI E DIMENSIONALI OBBLIGATORI PER LE VARIE TIPOLOGIE DI MANUFATTO
(vedi anche - Allegato 2 - esempi fotografici)
PREMESSA IMPORTANTE: il DM 236/1989 chiarisce tutti i requisiti che devono essere rispettati.
Tuttavia, le singole Regioni hanno l’autonomia di recepire i limiti nazionali in modo più restrittivo.
Così hanno fatto ad esempio la Regione Toscana per la luce netta delle porte e la Regione
Lombardia per le altezze delle maniglie.
In allegato 2 trovate le limitazioni specifiche al recepimento del DM 236 di alcune Regioni Italiane.
Aggiorneremo nel tempo la lista ma, se la vostra Regione non è considerata nell’elenco
provvisorio, suggeriamo di fare un approfondimento prima di proporre la detrazione al cliente.
Ed ora siamo prona per verificare i requisia richiesa dal DM 236/1989
Porte interne - art. 8.1.1. - DM 236/1989
• Luce neda minima delle porte interne: 75 cm
• Altezza delle maniglie delle porte interne: compresa tra 85 e 95 cm da terra
• L'anta mobile deve poter essere usata esercitando una pressione non superiore a 8 kg.
Porte finestre o alzanti scorrevoli - art. 8.1.1. - DM 236/1989
• Luce neda minima delle porte finestre o alzana scorrevoli: 75 cm
• Altezza delle maniglie delle porte interne: compresa tra 85 e 95 cm da terra.
• L'anta mobile deve poter essere usata esercitando una pressione non superiore a 8 kg.
• Altezza delle soglie delle porte finestre o degli alzana scorrevoli: compresa tra 0 e 2,5 cm
dal piano di calpestio

ATTENZIONE
Altezza maniglia porte finestre: per portare l’altezza della maniglia a questa quota si deve
ualizzare una ferratura del perimetro che talvolta è diversa rispedo a quella standard e quindi il
montaggio potrebbe non essere meccanizzabile. Questo significa che il fornitore potrebbe
applicarvi un supplemento nel prezzo d’acquisto del manufado con il posizionamento della
maniglia a quota ridoda. Verificate dunque preliminarmente con il vostro produdore la fabbilità
di questa caraderisaca e l’eventuale maggiorazione di costo.
Altezza soglia inferiore nelle porte finestre: verificate preliminarmente che nei manufab che
fornirete l’altezza della soglia della portafinestra o alzante scorrevole sia realmente inferiore a
25 mm perché in caso contrario quel manufado non potrà godere della detrazione per
l’eliminazione delle barriere architedoniche
Detraibilità dei sistemi con movimentazione “complanare parallelo”: la porta finestra con il
sistema di apertura complanare parallelo a causa della conformazione specifica della traversa
inferiore non potrà mai essere detrada con il Bonus Barriere Architedoniche.
Porte finestre a doppia anta: per determinare la luce neda nelle porte finestre a doppia anta va
considerata la luce totale con entrambe le ante aperte. Lo sblocco della seconda anta deve essere
posto ad un’altezza compresa tra gli 85 e i 95 cm.
Alzan[ scorrevoli: adualmente non esiste la possibilità tecnica di montare la maniglia di un
alzante scorrevole ad una altezza inferiore o uguale a 95 cm.

Rev. 2 – 27 giugno 2023 11


Quindi chi vorrà medere in detrazione per l’eliminazione delle barriere architedoniche l’alzante
scorrevole, dovrà motorizzarlo.
In questo caso la spesa sarà completamente detraibile se il cliente fruisce della detrazione direda
oppure, se il cliente opta per lo sconto in fadura con asseverazione dei massimali unitari di spesa,
visto il costo unitario, una grossa parte rimarrà non detraibile.

NOTA MOLTO IMPORTANTE: qualche “esperto” ha ipo<zzato che l’altezza delle maniglie nelle porte
finestre potesse essere collocata a 130 cm dal piano di calpes<o perché le porte finestre sono infissi esterni
e quindi dovrebbero applicare questa regola, che invece, come vedremo, vale solo per le finestre.
Per interpretare correJamente le norme e le leggi, che spesso sono poco deJagliate, bisogna infaL
conoscere le ragioni che soJendono alla loro disposizione.
Nelle finestre si deroga alla altezza della maniglia perché c’è sempre un bancale a quota 100 cm e si devono
aggiungere altri 30 cm per lo spazio di rotazione della maniglia.
Nelle porte finestre questa deroga, che costringerebbe un invalido in carrozzina ad allungarsi in alto per
azionare la chiusura, non avrebbe alcun senso, non essendoci l’impedimento del bancale.
Per questa ragione le porte finestre, pur essendo infissi esterni (come peraltro il portoncino d’ingresso),
devono rispeIare il limite di altezza delle maniglie previsto per le porte.
Ad ulteriore conferma basta andare a leggere i regolamen< di recepimento regionale del DM 236/1989
dove questa indicazione è più deJagliata.
Giusto per fare un esempio, il Decreto Presidente della Giunta Regionale della Toscana (d.p.r.g) n.
41/R/2009 nel recepimento delle indicazioni per l’eliminazione delle barriere architeJoniche precisa “Per
le finestre, l'altezza delle maniglie o disposi<vo di comando è compresa tra 1 metro e 1,30 metri e, ove
possibile, è preferita la misura di 1,15 metri” omeJendo in modo assoluto che tale altezza possa valere
anche per le porte finestre.
È inoltre u<le evidenziare che, se si assumesse che l’altezza delle maniglie nelle porte finestre debba essere
entro i 130 cm, quasi mai si potrebbe mai applicare la detrazione per l’eliminazione delle barriere
architeIoniche alla sosLtuzione delle vecchie porte finestre!
InfaL, anche nei vecchi infissi, l’altezza della maniglia è normalmente a 105 cm e quindi inferiore a 130
cm, la luce neJa è superiore a 75 cm, quasi mai c’è la traversa inferiore e lo sforzo di manovra è inferiore
agli 8Kg.
Stan< queste condizioni le vecchie porte finestre sarebbero già state a norma e quindi non ci sarebbe stata
alcuna ragione per richiedere la detrazione per l’eliminazione delle barriere architeJoniche.

Finestre - art. 8.1.3. - DM 236/1989


• altezza delle maniglie degli infissi esterni (finestre): compresa tra 100 e 130 cm da terra
• l'anta mobile deve poter essere usata esercitando una pressione non superiore a 8 kg
• nelle finestre lo “spigolo vivo della traversa inferiore dell'anta apribile deve essere
opportunamente sagomato o protedo per non causare infortuni” (DM 236/1989 - punto
8.1.3)

Rev. 2 – 27 giugno 2023 12


ATTENZIONE:
Altezza della maniglia: per alcuni api di ferramenta, medere la maniglia della finestra ad una
altezza inferiore o uguale a 130 cm, significa perdere la possibilità di ualizzare il meccanismo di
anta ribalta. Questo significa che il commidente potrà aprirla solo a bandiera.
Suggeriamo di verificare preliminarmente questo dedaglio con il proprio produdore ed
eventualmente di informare il cliente.
Spigolo vivo: tecnicamente lo spigolo è la linea reda che congiunge i due veraci di un solido: in
altre parole si trada del bordo della traversa inferiore.
Nei serramena in alluminio questo potrebbe essere un problema anche se i nuovi profili
dovrebbero essere sempre e comunque “opportunamente sagomaa per non causare infortuni”.
Suggeriamo di chiedere questa dichiarazione al fornitore.
Tudavia, i migliori produdori di profili in alluminio hanno a catalogo delle speciali guarnizioni che
proteggono sia lo spigolo che il verace, il quale sarebbe molto più pericoloso perché è sagomato
a 90° ed è sempre appunato (vedi allegato 3 – guarnizione di protezione)

Porta d’ingresso (portoncini e blindati) art. 8.1.1. - DM 236/1989


• luce neda minima della porta di accesso all’unità immobiliare: 80 cm
• altezza della maniglia compresa tra 85 e 95 cm da terra
• l'anta mobile deve poter essere usata esercitando una pressione non superiore a 8 kg
ATTENZIONE
Altezza maniglia portoncino d’ingresso: anche per il portoncino potrebbe essere un problema
portare la maniglia e sopradudo la chiusura a questa quota.
Verificate dunque preliminarmente con il vostro produdore la fabbilità e l’eventuale
maggiorazione di costo.

Automazioni
• Per tub gli accessori motorizzaa, apo tapparelle e persiane oppure per portoni dei garage, i
requisia per l’eliminazione delle barriere architedoniche riguardano la sola verifica relaava
all’altezza del disposiavo di comando (il pulsante di apertura) che deve essere compresa tra i
60 e i 130 cm da terra.
Nel portone per garage dovrebbe esserci anche la luce neda minima di 75 cm ma chiaramente
si riaene logicamente soddisfada per la apologia di prododo.
In merito alla detraibilità delle motorizzazioni va però tenuto conto quanto descrido nei
capitoli precedena
ATTENZIONE: se i vecchi manufab erano già motorizzaa, la sosatuzione con nuovi manufab
motorizzaa non elimina le barriere architedoniche, in quanto non erano presena in origine e
quindi non possono fruire di questa agevolazione.

Rev. 2 – 27 giugno 2023 13


RIASSUNTO DEI SUGGERIMENTI DA SEGUIRE GIA’ IN FASE DI PREVENTIVO
IN MERITO ALLA IDONEITA’ DEI NUOVI SERRAMENTI
PER L’ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

LARGHEZZA LUCE NETTA: La dimensione della luce neda dei serramena, conforme a quanto
richiesto dal DM236/1989, è un requisito indispensabile per fruire della detrazione per
l’eliminazione delle barriere architedoniche.
Prima di proporre al cliente questa detrazione è necessario verificare questa misura già in fase
di prevenavo e, nel caso non sia adeguata, verificare se, con adeguaa intervena edilizi, potrà
essere portata a misura.
Nel caso delle porte interne, ad esempio, si potrebbero allargare senza opere murarie
togliendo il vecchio controtelaio che ingombra 2 cm per parte.
In qualsiasi caso, se dopo la sosatuzione le porte non avranno la luce neda richiesta (es porte
interne dei bagni nelle case costruite negli anni ‘70/’90) dovranno essere fadurate a parte.
Ricordatevi di verificare eventuali restrizioni aggiunave dei regolamena Regionali
ATTENZIONE: nel caso siano necessari degli intervena edilizi per allargare la porta sarà
necessario presentare la praaca in Comune ed acquisire un atolo abilitaavo
ATTENZIONE: se i vecchi manufab rispedavano già i requisia richiesa dal DM 236/1989 per
l’eliminazione delle barriere architedoniche la spesa per la loro sosatuzione non potrà fruire
di tale detrazione. Fare quindi verifica iniziale ed informare il cliente prima di fare la fadura
ATTENZIONE: sulla scorta dei requisia sopra indicaa per le nuove apologie di manufab,
controllate con i vostri fornitori se possono fornirvi i serramena con tali specifiche e gli
eventuali aumena di prezzo. Solo dopo potrete proporre al vostro cliente la fornitura di
serramena idonei all’abbabmento delle barriere architedoniche.
ATTENZIONE: dal punto di vista esteaco l’abbassamento della maniglia ha certamente un
impado rispedo a quanto siamo abituaa a vedere.
Per evitare contestazioni, nella vostra showroom, suggeriamo di applicare ad una porta o porta
finestra e ad una finestra una ulteriore maniglia (solo maniglia e mostrina senza quadro) per
mostrare come saranno i serramena che devono rispedare i requisia richiesa per
l’eliminazione delle barriere architedoniche.

Rev. 2 – 27 giugno 2023 14


PARAGRAFO 3 - la Asseverazione sul rispetto dei requisiti per il superamento delle
barriere architettoniche secondo il DM 236/1989
Secondo il DM 236/1989 ed i successivi chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate, per fruire
del Bonus Barriere Architettoniche è necessario che i lavori siano “qualificati come interventi di
abbattimento delle barriere architettoniche”: questo significa che serve l’Asseverazione di un
tecnico abilitato ovvero un ingegnere, un architetto, un geometra o un perito edile.
ATTENZIONE: l’Asseverazione può essere fatta esclusivamente a lavori conclusi.
L’asseveratore deve infatti verificare una situazione di fatto, ovvero controllare che i manufatti
per i quali si chiede la detrazione siano realmente installati e conformi alle prescrizioni del DM
236/1989. Questa verifica può essere fatta direttamente in cantiere dal tecnico o anche
visionando una opportuna documentazione fotografica relativa all’intervento realizzato.
L’accademia AmbrosiPartner tramite la propria squadra di tecnici asseveratori fornisce questo
servizio di “Asseverazione del rispetto dei requisiti per il superamento delle barriere
architettoniche” a tutte le aziende interessate.
Per capire come dovrà essere fatta l’asseverazione e le caratteristiche del nostro servizio
abbiamo scritto uno specifico manuale al quale rinviamo il lettore che desidera approfondire
l’argomento. Di seguito riportiamo solo le informazioni principali.
Quale documentazione si dovrà reperire ed inviare per avere l’asseverazione
Per poter rilasciare l’asseverazione il fornitore dovrà reperire ed
inviare i seguenti documenti:
• un atto notorio del fornitore nel quale attesta il rispetto dei
requisiti che gli competono
• un set fotografico che dimostra l’esecuzione delle opere con le
caratteristiche richieste
• la “Dichiarazione di prestazione tecnica” per attestare che le
ante possono essere movimentate esercitando una pressione
non superiore a 8 Kg
Quanto costa l’asseverazione dei tecnici di AmbrosiPartner
Il costo del servizio è di € 150,00 + IVA per le pratiche fino a 10 infissi
o accessori e € 200,00 + Iva se il numero di manufatti da asseverare
è superiore.
Come si acquista l’asseverazione
Nel sito web di AmbrosiPartner sarà disponibile una specifica piattaforma dove acquistare le
asseverazioni, caricare l’atto notorio la “Dichiarazione di prestazione tecnica” e le foto relative.
Ogni cliente avrà un proprio profilo che consentirà di elaborare i documenti precompilati in modo
da evitare errori e spreco di tempo e potrà avere un archivio dove rimangono tutti i dati caricati.

Rev. 2 – 27 giugno 2023 15


PARAGRAFO 4 - i valori minimi di Trasmittanza Termica e la pratica ENEA
LA TRASMITTANZA TERMICA MINIMA OBBLIGATORIA
Per l’eliminazione delle barriere architettoniche si devono verificare semplicemente le
caratteristiche fisiche dei serramenti che in qualche modo possono ostacolare la
movimentazione interna delle persone con disabilità.
Non c’è quindi all’interno delle prescrizioni del DM 236/1989 alcun riferimento a specifici requisiti
minimi di trasmittanza termica dei serramenti
Tuttavia, indipendentemente dal tipo di detrazione, desideriamo ricordare che, se si forniscono
serramenti (o cassonetti) che separano caldo da freddo, è sempre necessario per legge rispettare
i valori minimi di Uw per le finestre, o Ud per le porte d’ingresso o Usb per i cassonetti come
specificato nel Decreto Interministeriale del 26 giugno 2015 – appendice A - in funzione della
zona climatica, di cui riportiamo per vostra comodità l’estratto.

Poiché sono obbligatori a prescindere, tali requisiti sono da rispettare anche quando il cliente
intende fruire del bonus barriere architettoniche.
Ricordiamo anche che, per avere la detrazione Ecobonus che è un premio a chi esegue una
riqualificazione energetica, i limiti da rispettare sono invece più severi.

PRATICA ENEA
Come succede con il Bonus Casa, che pur non è una detrazione per riqualificazione energetica, la
pratica ENEA è sempre obbligatoria quando si sostituiscono serramenti (finestre e porte finestre
o portoncini o cassonetti) che separano caldo da freddo.
L’ENEA ha infatti il compito preciso di monitorare il risparmio di emissioni derivanti dagli
interventi che godono di qualsiasi Bonus Fiscale emesso dallo Stato e controllare il rispetto del
protocollo di Kyoto.
Tuttavia, al momento, il portale dell’ENEA non è abilitato per trasmettere le pratiche che
derivano dal Bonus barriere architettoniche e quindi si dovrà prima attendere l’adeguamento.
Riteniamo che sarà pronto a breve e quindi suggeriamo di anticipare al cliente che sarà molto
probabilmente necessario assolvere anche a questo adempimento.

Rev. 2 – 27 giugno 2023 16


PARAGRAFO 5 - come fare la fattura
Per consentire al contribuente l’utilizzo corretto di questa detrazione è necessario che la fattura
sia corretta nei contenuti nella forma.
Di seguito i temi sui quali prestare attenzione:
CAUSALE
Nella fattura si deve riportare come causale:
«Fornitura e posa di manufatti idonei alla eliminazione delle barriere architettoniche
secondo il DM 236/1989 e alla detrazione di cui all’art. 119.ter del D.L. 34/2020»
ATTENZIONE: questa causale dovrebbe apparire anche sul contrado di fornitura e posa

L’ALIQUOTA IVA DA APPLICARE


Molte informazioni che si trovano sul web sostengono che per le spese per gli interventi per
l’eliminazione delle barriere architettoniche si possa applicare l’aliquota Iva al 4%.
Questa ipotesi origina da quanto riportato nel punto 41.ter della Tabella A Parte II del D.P.R.
633/72 il quale stabilisce che è possibile applicare l’IVA al 4% sulle “prestazioni di servizi
dipendenti da contratti di appalto aventi ad oggetto la realizzazione delle opere direttamente
finalizzate al superamento o alla eliminazione delle barriere architettoniche”.
Se però leggiamo con attenzione questa frase ci rendiamo conto che l’agevolazione si riferisce ai
soli contratti d’appalto e alle sole prestazioni di servizi.
E non è detto che il contratto per la “fornitura e posa di infissi” ricada esattamente nella tipologia
del contratto di appalto e nemmeno che si tratti di una sola prestazione di servizio!
Purtroppo, la legge non è chiara a questo proposito e la giurisprudenza ci fornisce risposte spesso
contrastanti tra loro.
Andando ad indagare le varie interpretazioni, troviamo anche chi definisce il contratto di
“fornitura e posa” come un contratto “misto”, cioè in parte d’appalto e in parte di
compravendita, sostenendo che caso per caso bisogna valutare una serie di parametri per
stabilire qual è tra le due la tipologia prevalente.
Altri, con più superficialità, assimilano direttamente un qualsivoglia contratto di “fornitura e
posa” ad un contratto di appalto; altri ancora preferiscono non esporsi in alcun modo ed
escludono che il contratto di “fornitura e posa” possa essere considerato un contratto di appalto.
Stesso discorso per quanto riguarda la possibilità che la “fornitura e posa di infissi” possa essere
considerata globalmente come una “prestazione di servizi”.
Per queste ragioni, la questione non è per niente chiara, e quindi a parer nostro è imprudente
applicare l’IVA al 4% senza avere la certezza che il contratto di “fornitura e posa di infissi” sia
realmente omologabile ad un contratto di appalto o che sia assimilabile ad una “prestazione di
servizi” per la realizzazione di un’opera direttamente finalizzata al superamento o alla rimozione
delle barriere architettoniche.
Proprio per risolvere questo dubbio abbiamo inviato all’Agenzia delle Entrate un’apposita istanza
di interpello che dovrebbe fare chiarezza su questa questione.

Rev. 2 – 27 giugno 2023 17


Nell’attesa della risposta, che ci auguriamo arrivi in tempi rapidi e che condivideremo con tutti
voi, in via prudenziale (visto che in caso di errore ne rispondete voi quali fornitori!) vi
consigliamo di applicare la stessa aliquota IVA che avete sempre applicato e che nel caso delle
manutenzioni ordinarie o straordinarie è mista se l’immobile è abitativo e al 22% se è un
immobile di altro tipo.
Considerate inoltre che, la detrazione fiscale nel caso dei privati, comprende anche l’importo IVA
e che quindi il cliente potrà mettere in detrazione al 75% anche tutta l’IVA che ha pagato.
Ne consegue che la differenza tra pagare l’IVA mista o l’IVA al 4% nella pratica è veramente
minima.
Per capirci meglio, considerate che l’IVA mista solitamente si concretizza con una aliquota vicina
al 10% mentre se si fosse applicata l’IVA più favorevole per l’eliminazione delle barriere
architettoniche, sarebbe stata al 4%.
La differenza è il 6% sul quale il cliente applicherà comunque la detrazione al 75% e quindi a suo
carico rimarrebbe solo un extra costo del 1,5%.
Anche per questa ragione, fino a quando non riceveremo un chiarimento da parte dell’Agenzia
delle Entrate non conviene applicare al contratto di “fornitura e posa” dei serramenti l’Iva al 4%
che è prevista solo per le prestazioni di servizio nei contratti di appalto, anche perché in caso di
errore ne risponde chi ha emesso la fattura.

QUALI VOCI E MANUFATTI SI POSSONO METTERE NELLA FATTURA DETRAIBILE PER


L’ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE
Poiché in molti casi la fornitura complessiva richiederà anche altre opere o manufatti che non
rientrano nel concetto di abbattimento delle barriere architettoniche (esempio fornitura assieme
ad una porta interna anche dei battiscopa, oppure fornitura di una persiana non motorizzata
insieme ad un serramento) gli elementi che non riguardano l’eliminazione delle barriere
architettoniche (nell’esempio citato i battiscopa o la persiana non motorizzata) andranno
fatturati a parte e tale fattura non sarà detraibile con il Bonus Barriere Architettoniche.
Cerchiamo quindi di chiarire meglio questi concetti.
Porte e battiscopa
Abbiamo già accennato ai battiscopa forniti insieme alle porte interne che andranno fatturati a
parte come fornitura e posa di beni non significativi e su tale fattura si applicherà l’IVA al 10%.
In mancanza di titolo abilitativo non si potrà applicare a questa fattura il Bonus Casa e quindi
l’importo resta non detraibile.
Persiane e tapparelle non motorizzate
La stessa situazione riguarda le persiane e tapparelle che, se non motorizzate, dovranno essere
fatturate a parte.
In questo caso si potrà fare una fattura per fornitura e posa con Iva al 10% perché non sono beni
significativi ed il cliente potrà, se sussistono i presupposti, fruire della detrazione Bonus Sicurezza
in 10 anni, senza necessità di presentare la pratica Enea e senza massimali di spesa.

Rev. 2 – 27 giugno 2023 18


Persiane e tapparelle motorizzate
A seguito della approfondita analisi del DM 236/1989 riteniamo che l’automazione di questi
manufatti, e di conseguenza i manufatti stessi, possano essere detratti come spese per
l’eliminazione delle barriere architettoniche.
Per essere sicuri abbiamo però anche inviato un interpello alla Agenzia delle Entrate, al quale non
ci è ancora pervenuta la risposta.
Tuttavia, coloro che condividono questa interpretazione, fino ad ulteriori chiarimenti,
potrebbero portare in detrazione non solo la spesa per il manufatto e la motorizzazione, ma
anche le spese per tutti i servizi collegati, e quindi eventualmente anche quelle dell’elettricista
che farà gli impianti, il quale, nella fattura che rilascerà al cliente dovrà avere l’attenzione di
indicare nella causale che si tratta di opere elettriche per l’eliminazione delle barriere
architettoniche.
Zanzariere e cassonetti
Questi manufatti non costituiscono una barriera architettonica e quindi non possono essere
detratti con questo bonus fiscale.
Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate ha già chiarito, a seguito di una nostra specifica domanda, che
se sono “strutturalmente integrati nel serramento” il loro costo confluisce nel bene significativo
ai fini dell’applicazione dell’VA ma contestualmente possono essere detratti insieme al
serramento in quanto “parti integranti”
Pertanto, per tali accessori, in fattura si deve specificare questa caratteristica e quindi potranno
essere detratti con il Bonus Barriere architettoniche.
In alternativa se non sono “strutturalmente integrati” si dovranno fatturare a parte.

ALTRI DETTAGLI INERENTI ALLE VOCI DA INSERIRE NELLA FATTURA E L’IMPORTO DETRAIBILE
Costo della asseverazione
Per fruire del Bonus Barriere architettoniche sarà obbligatorio avere l’asseverazione di un
tecnico, il quale dovrà asseverare al termine dei lavori che l’intervento realmente elimina le
barriere architettoniche relativamente ai manufatti forniti.
Essendo obbligatoria questa asseverazione, in analogia a quanto stabilito per gli altri Bonus fiscali,
si potrà inserire anche questo costo nella fattura detraibile.
Attenzione: nella asseverazione sarà riportata la tipologia ed il numero dei manufatti che saranno
effettivamente asseverati e che devono corrispondere a quelli che vengono inseriti nella fattura
che sarà portata in detrazione.

Coloro che usano il programma “fattura infissi” elaborato dalla Accademia AmbrosiPartner
potranno avere a breve un modulo aggiuntivo che considererà in automatico tutte le spese
detraibili con il “Bonus barriere architettoniche” evitando qualsiasi errore di attribuzione in
fattura.

Rev. 2 – 27 giugno 2023 19


LE MODALITA’ DI PAGAMENTO
Nel caso di contribuenti privati:
Il pagamento dovrà avvenire mediante una delle seguenti modalità: bonifico bancario o postale
parlante con detrazione dal quale risulti:
• causale del versamento (vedi sotto)
• codice fiscale del soggetto per conto del quale è eseguito il pagamento
Nel caso di aziende
Nel caso la fornitura e posa riguardi l’immobile intestato ad una azienda, il committente potrà
fare il pagamento tramite bonifico ordinario, dal quale risulti il numero di partita Iva del soggetto
a favore del quale il bonifico è effettuato e la causale (vedi sotto)
Pagamento tramite finanziamento
Il pagamento della fornitura può essere fatto anche da una società che concede il finanziamento
al consumo.
In questo caso la società pagherà l’impresa che ha eseguito i lavori con bonifico bancario o
postale parlante da cui risultino tutti i dati previsti dalla legge (causale del versamento, nome e
codice fiscale del soggetto per conto del quale è eseguito il pagamento, ovvero, se si tratta di una
azienda numero di partita Iva del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato).

LA CAUSALE DEL VERSAMENTO


Sui moduli dei bonifici bancari o postali predisposti per il pagamento del bonifico parlante si
trovano solo due opzioni: “Riqualificazione energetica” (è quello che usiamo per l’Ecobonus) o
“Recupero edilizio” (è quello che usiamo per il Bonus Casa).
In assenza di specifiche indicazioni delle Entrate si può utilizzare il bonifico per le ristrutturazioni,
ovvero qualsiasi altro bonifico parlante espressamente messo a disposizione dagli intermediari
finanziari con il riferimento alla norma di legge che ha introdotto il bonus.
Infatti, l’Agenzia delle Entrate ha già chiarito che, nel momento in cui viene praticata la ritenuta
dell’8%, la causale indicata non fa differenza e non ci sono contestazioni.

Rev. 2 – 27 giugno 2023 20


PARAGRAFO 6 - i massimali detraibili
L’importo che si può mettere in detrazione al 75% per l’eliminazione delle barriere
architettoniche non è relativo alla intera spesa qualunque essa sia, ma deve tenere in
considerazione:
• un massimale globale
• e talvolta anche un massimale unitario relativo alla spesa per i singoli manufatti
Vediamo i dettagli:

IL MASSIMALE GLOBALE
In base a quanto precisato dall’Agenzia delle Entrate nella recentissima Circolare 17/E del
26/06/2023 il massimale globale di spesa per l’intervento di eliminazione delle barriere
architettoniche (sia nel caso di detrazione diretta che di eventuale sconto in fattura) è diverso a
seconda che gli interventi riguardino:
• le singole unità immobiliari (di qualsiasi tipo anche se all’interno dei condomini)
• le parti comuni.
Sulle singole unità immobiliari, il massimale globale di spesa é pari a:
• € 50.000,00
Sulle parti comuni (finestre del giro scala o ascensori ecc..) il massimale globale dipende dal
numero di unità immobiliari che compongono il condominio e precisamente:
• € 40.000,00 moltiplicati per il numero delle U.I. che compongono l'edificio per interventi
su edifici costituiti da 2 fino a 8 U.I.
• € 30.000,00 moltiplicati per il numero delle U.I. che compongono l'edificio per interventi
su edifici con più di 8 U.I.
Questi massimali si aggiungono ai massimali globali attualmente (2023) previsti per le altre
detrazioni fiscali ovvero:
• per Ecobonus detrazione massima € 60.000 pari ad una spesa massima di € 120.000,00
• per Bonus Casa e/o Bonus Sicurezza spesa massima € 96.000,00

ATTENZIONE: per lo stesso manufatto (ad esempio per una finestra o una porta interna) non si
può usufruire di più detrazioni contemporaneamente. Per gli accessori o per i manufatti che non
rientrano nel bonus barriere per via delle loro caratteristiche, si può sfruttare un’altra detrazione.
Tenendo gli interventi separati e sfruttando più bonus si può quindi arrivare ad un massimale
globale molto elevato.

I MASSIMALI UNITARI
Preliminarmente desideriamo precisare che, anche relativamente alla questione dei massimali
unitari, come per l’aliquota IVA, il quadro è abbastanza chiaro ma mancano ancora le conferme
specifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Rev. 2 – 27 giugno 2023 21


Stanti le cose in questo modo, per capire come dobbiamo comportarci, bisogna andare ad
“incrociare” ciò che dicono alcuni commi del Decreto MITE e del Decreto Rilancio, leggere le FAQ
di chiarimento del Decreto MITE e “spulciare” alcune circolari dell’Agenzia delle Entrate.
Come potete immaginare la situazione è assai complessa e per questa ragione in rete si trovano
pareri discordanti anche da parte di fonti autorevoli.
Da parte nostra, dopo aver studiato attentamente la questione, abbiamo maturato le convinzioni
sotto riportate però, per maggiore sicurezza, abbiamo predisposto ed inviato un apposito
interpello all’Agenzia delle Entrate e condivideremo la risposta con tutti voi non appena ci
arriverà.

Alla luce delle nostre attuali interpretazioni per capire quando, e quale, massimale unitario si
dovrà applicare è necessario distinguere due casi:
1° CASO: il cliente detrae direttamente il 75% delle spese sostenute compensandole nella
propria dichiarazione dei redditi in 5 quote annuali di pari importo:
In questo caso non si applicano i massimali unitari di spesa sui singoli manufatti, sia che si tratti
di un intervento di edilizia libera, sia nel caso ci sia un titolo abilitativo, e indipendentemente dal
fatto che l’importo complessivo dell’intervento superi o meno € 10.000,00.
Quindi in caso di detrazione diretta in 5 anni, non si applica alcun massimale unitario ma solo i
massimali globali previsti in funzione del tipo di immobile.
2° CASO: il fornitore concede lo sconto in fattura oppure il cliente cede il credito ad un
compratore
In questo caso vale quanto stabilito dal Decreto MITE che all’art 2 chiarisce che le sue
disposizioni si applicano agli interventi elencati al comma 2 dell’art. 121 del Decreto Rilancio “ai
fini dell’asseverazione della congruità della spesa in caso di sconto in fattura”.
Quindi queste indicazioni si applicano quando:
• è richiesta l’asseverazione di congruità della spesa
• quando c’è sconto in fattura
Tra gli interventi a cui si applicano le sopraindicate prescrizioni del comma 2 ci sono anche quelli
dell’art.119.ter ovvero gli interventi volti alla eliminazione delle barriere architettoniche, e
quindi, se c’è lo sconto in fattura, relativamente ai casi in cui serve l’asseverazione, vanno
applicati i massimali di spesa previsti del Decreto MITE.
Il punto, dunque, è chiarire quando è richiesta l’asseverazione e, a questo riguardo, bisogna
vedere cosa dice l’art. 121 del Decreto Rilancio.
La lettera b, comma 1.ter dell’art.121 del Decreto Rilancio chiarisce che l’asseverazione è
richiesta solo al verificarsi contemporaneamente di 3 condizioni:
• c’è sconto in fattura
• non è edilizia libera
• l’importo è superiore a € 10.000,00.
Se manca anche solo una di queste condizioni (ad esempio siamo in edilizia libera) l’asseverazione
non è necessaria!

Rev. 2 – 27 giugno 2023 22


Pertanto, nel caso di sconto in fattura, o cessione del credito, relativo alle spese sostenute per
l’eliminazione delle barriere architettoniche, serve l’asseverazione di congruità della spesa (e
anche il visto di conformità) ma solo se l’intervento è descritto all’interno di un titolo abilitativo
e la spesa globale maggiore di € 10.0000,00, e solo in questo caso si applicano i massimali
unitari secondo le indicazioni del MITE
ESEMPIO
Per capire meglio facciamo l’esempio di un intervento di allargamento delle porte interne con
obbligatorio titolo abilitativo e importo superiore a € 10.000,00.
Il committente potrà scegliere di fruire della detrazione Bonus Casa al 50% o la detrazione per le
barriere architettoniche al 75% e sicuramente sceglierà questa seconda opzione perché più
conveniente come percentuale e perché aggiunge un ulteriore massimale globale ai € 96.000,00
previsti dal Bonus Casa
A questo punto potrà scegliere se metterlo in detrazione diretta o se chiedere lo sconto in fattura
Nel primo caso, detrazione diretta, non sarà necessaria l’asseverazione di congruità della spesa
e quindi non ci sarà alcun massimale unitario per le singole porte da rispettare ma solo il
massimale globale.
Nel secondo caso, sconto in fattura, poiché c’è il titolo abilitativo e l’importo dell’intervento
supera i € 10.000,00 (quindi abbiamo contemporaneamente le 3 condizioni previste) servirà
l’asseverazione e quindi si dovranno rispettare anche i massimali unitari per i singoli manufatti,
che nel caso delle porte interne andranno rilevati sul prezziario. Dei o sui listini regionali.
L’eventuale importo di spesa eccedente il massimale unitario asseverabile andrà fatturato a
parte e non sarà detraibile in alcun modo.

Un altro esempio è la sostituzione dei serramenti esterni inseriti in un titolo abilitativo con
importo globale dei lavori superiore a € 10.000,00.
In questo caso il committente potrebbe addirittura scegliere tra tre detrazioni: Ecobonus, Bonus
Casa e Bonus barriere architettoniche.
Solitamente, se sussistono i requisiti, sceglierà il Bonus barriere architettoniche per due ragioni:
• la detrazione è maggiore (75% invece di 50%)
• in detrazione diretta non ci sono massimali unitari che sono invece sempre previsti per
l’Ecobonus anche se la spesa viene detratta direttamente (vedi dichiarazione di congruità
della spesa fatta dal fornitore)
Se invece vuole ed ottiene lo sconto in fattura (che dopo per gli interventi iniziati dopo il 16
febbraio 2023 sarà applicabile solo al Bonus barriere architettoniche) poiché sarà necessaria
l’asseverazione in quanto sussistono contemporaneamente i 3 requisiti previsti, potrà mettere in
detrazione, come indicato nel Decreto Mite, solo la spesa unitaria per i singoli manufatti come
risulterà dalla necessaria asseverazione di congruità della spesa.
In questo caso l’importo massimo unitario detraibile per i singoli infissi sarà quello inferiore tra i
due importi rilevati nel listino DEI e sulla tabella A del Decreto Mite.

Rev. 2 – 27 giugno 2023 23


ATTENZIONE: anche quando l’intervento potrebbe essere condotto in edilizia libera, esempio
sostituzione porte interne, se è inserito in un titolo abilitativo perché sono previsti anche lavori
tipici della manutenzione straordinaria (ad esempio lo spostamento di pareti interne) viene
assorbito dall’intervento di categoria superiore con i relativi vantaggi e svantaggi. Pertanto, la
detrazione dovrà seguire le regole del titolo abilitativo sopra indicate.

Va comunque detto che in via generale gli interventi di sostituzione di porte e finestre che si
porteranno in detrazione con il Bonus Barriere Architettoniche si eseguono quasi sempre in
edilizia libera ed in questo caso non ci saranno massimali unitari da applicare sia per la detrazione
diretta che per lo sconto in fattura.
ATTENZIONE NOTA MOLTO IMPORTANTE: nonostante gli interventi in edilizia libera non
richiedano il rispetto dei massimali unitari, quando c’è lo sconto in fattura i compratori, a propria
tutela, richiedono quasi sempre e comunque l’asseverazione di congruità della spesa ed il visto
di conformità.
Di questo adempimento si dovrà tenerne conto e capire prima di fare il preventivo se il proprio
compratore richiederà la asseverazione dei massimali unitari perché la spesa asseverata
detraibile potrebbe essere inferiore a quella che il cliente dovrà sostenere.
In tal caso si dovranno fare due fatture, quella congrua e quella di conguaglio.

ATTENZIONE NOTA MOLTO IMPORTANTE: quando è necessario asseverare i massimali unitari di spesa
detraibile va contattato preliminarmente l’asseveratore prima ancora di fare la fattura per capire quale
sarà l’importo asseverabile.
Se emerge che una parte della spesa non sarà asseverabile, e quindi non sarà detraibile, va avvisato anche
il cliente che potrà, in base alla sua convenienza, decidere di rinunciare allo sconto in fattura e mettere
l’intera spesa in detrazione diretta o accettare di perdere la detrazione su parte della spesa.

Vi ricordiamo inoltre che l’Accademia AmbrosiPartner dispone anche di una divisione specializzata sulle
asseverazioni di congruità della spesa e può rendere questo servizio.

Rev. 2 – 27 giugno 2023 24


PARAGRAFO 7 - il Bonus Barriere Architettoniche al 75% è aggiuntivo all’Ecobonus
Bonus Casa e Bonus Sicurezza o è complementare?
Il massimale globale previsto per il Bonus barriere architettoniche è aggiuntivo a tutti i massimali
previsti per gli altri bonus.
Questo significa che, se per uno stesso intervento sono applicabili diverse tipologie di detrazione,
l’importo massimo detraibile sarà dato dalla somma di tutti i massimali globali previsti per tutte
le detrazioni ammissibili a cui si aggiungerà anche quello per il bonus barriere architettoniche.
Chiaramente per lo stesso manufatto si dovrà scegliere una sola detrazione, ma sullo stesso
intervento, ad esempio sostituzione di finestre in edilizia libera, si potrebbe applicare:
• il massimale e la percentuale di detrazione del Bonus Barriere Architettoniche per i
manufatti che hanno la luce netta richiesta perché ha la percentuale maggiore (75%)
• il massimale e la percentuale di detrazione dell’Ecobonus per quelli che non possono
essere messi a norma secondo i principi del DM 236/1989
• in aggiunta, se serve, anche il massimale e la percentuale del Bonus Sicurezza per i
manufatti con caratteristiche antisfondamento
In questo caso si dovranno fare fatture diverse per ciascun intervento.
Per capire meglio vediamo qualche altro esempio.
Le detrazioni ammissibili per le porte interne
La sola sostituzione delle porte interne va in edilizia libera e, fino al momento in cui è stata
introdotta la detrazione per Barriere architettoniche, non avrebbero avuto alcuna detrazione
possibile.
Questa nuova opzione è destinata a incrementare notevolmente il mercato della sostituzione
delle porte che devono però avere una luce netta come richiesto dal DM 236/1989.
Se nella fornitura ci sono delle porte che non hanno la luce netta richiesta dal DM 236/1989 si
dovranno scorporare dalla fornitura e fatturale a parte insieme ai battiscopa e questa parte della
fattura non è detraibile.
In alternativa si potrebbe chiedere un titolo abilitativo per l’allargamento, (che in questo caso è
indispensabile e che implica un costo), ma ci troveremo poi nella condizione di poter sfruttare la
detrazione al 75% anche sui manufatti allargati e quindi spesso i costi derivanti dal titolo e delle
opere edili vengono ampiamente compensati dalla detrazione e dalla comodità di avere una
porta più larga.
Ricordiamo inoltre che, collegato al titolo abilitativo, ci sarebbe anche il Bonus Mobili e quindi il
cliente avrebbe un ulteriore vantaggio perché potrebbe mettere in detrazione al 50% anche gli
elettrodomestici e gli arredamenti previsti da questo bonus.
Le detrazioni ammissibili per i serramenti esterni
Le persiane e tapparelle non motorizzate devono essere scorporate dalla fattura detraibile con il
Bonus Barriere e dovranno essere fatturate a parte, magari con la causale “spese per la sicurezza”
In questo modo il cliente potrebbe aggiungere al Bonus Barriere applicato alla eventuale
fornitura contestuale dei serramenti con i requisiti richiesti, anche il Bonus Sicurezza con
detrazione al 50% in 10 anni, senza massimali di spesa e senza pratica Enea.

Rev. 2 – 27 giugno 2023 25


Per i cassonetti non integrati e per le portefinestre che non hanno la luce netta necessaria se ci
sono i requisiti, si potrà invece fare una fattura a parte con la detrazione per Ecobonus al 50% in
10 anni.

Interventi con titolo abilitativo e detrazione Bonus Casa


I privati che eseguono lavori di manutenzione straordinaria su immobili residenziali possono
fruire della detrazione diretta Bonus Casa al 50% con massimale di spesa detraibile fino a
€ 96.000,00 senza limiti unitari di spesa.
Spesso però l’entità dei lavori è tale che il massimale di spesa viene superato e quindi tutti i
manufatti che sono compresi nei lavori da fare, e che possono essere detratti anche in Ecobonus,
vengono scorporati e fatturati a parte per poter aggiungere un ulteriore massimale di spesa pari
a € 120.000,00
A questa possibilità, ormai nota ed utilizzata da tutti, si aggiunge ora anche la detrazione per
l’eliminazione delle barriere architettoniche il massimale globale che abbiamo visto in funzione
del tipo di edificio ed una percentuale di detrazione più alta al 75%.
Nella situazione che abbiamo descritto per il cliente sarà quindi più conveniente fatturare a parte
tutte le spese che hanno diritto al Bonus Barriere e fare una fattura diversa per le spese che
hanno diritto ad Ecobonus e Bonus casa.
In questo modo avrà la detrazione massima applicabile ed anche un massimale globale di spesa
più alto.

Rev. 2 – 27 giugno 2023 26


PARAGRAFO 8 - i titoli abilitativi per usufruire della detrazione barriere
architettoniche
Il bonus barriere architettoniche non richiede di per sé stesso un titolo abilitativo ma questo
eventuale obbligo dipende piuttosto dal tipo di intervento che viene eseguito.
Per le porte interne
La sostituzione delle porte interne è sempre edilizia libera a meno che non si modifichino le
dimensioni del foro che, in qualche situazione, potrebbe essere necessario per avere la
detrazione per l’eliminazione delle barriere architettoniche se la luce netta è inferiore a quanto
prescritto dal Decreto. In tal caso il titolo abilitativo è obbligatorio.
Per le finestre e gli accessori collegati
La sostituzione di finestre con manufatti dello stesso materiale, tipologia e colore è sempre
edilizia libera.
Anche se si cambia materiale (es da legno a PVC) o numero di ante (es da due ante ad una anta
singola) o colore (es da bianco a verde) secondo la legislatura nazionale sarebbe comunque
manutenzione ordinaria e quindi non servirebbe titolo abilitativo.
Questo è indicazione, infatti, è riportata nel D.M. 2 marzo 2018 dal titolo: “Approvazione del
glossario contenente l’elenco non esaustivo delle principali opere edilizie realizzabili in regime di
edilizia libera”.
Tuttavia, va precisato che alcuni comuni hanno declinato questo DM in modo più restrittivo
all’interno del proprio regolamento edilizio e quindi chiedono un titolo per manutenzione
straordinaria anche per questi interventi, specie se interessano immobili all’interno dei centri
storici o nelle zone sottoposte a vincolo paesaggistico.

Per essere certi se l’intervento ricade in edilizia libera o in manutenzione straordinaria l’unica
soluzione sicura è consultare l’ufficio tecnico del Comune di pertinenza, o più semplicemente
scaricare e leggere il Regolamento Edilizio Comunale.

Rev. 2 – 27 giugno 2023 27


PARAGRAFO 9 - detrazione in 10 anni o sconto in fattura?
La legge 38/2023 blocca lo sconto in fattura per tutti gli interventi per cui era previsto, fatte salve
poche eccezioni e tra queste, consente di mantenere lo sconto in fattura o la cessione del credito,
anche per le spese sostenute in relazione all’abbattimento delle barriere architettoniche fino al
31/12/2024.
Tale termine, infatti, è previsto nella legge di bilancio 2022 che aveva prorogato inizialmente la
possibilità di accedere allo sconto in fattura o cessione del credito fino a tale data anche per tutti
gli altri interventi ammissibili poi bloccati definitivamente dalla citata legge.
ATTENZIONE: se invece il cliente decide di fruire della detrazione direttamente nella sua
dichiarazione dei redditi allora il termine ultimo per fruire della detrazione si riferisce alle spese
sostenute entro il 31 dicembre 2025, quindi 1 anno in più, come stabilito dalla legge di bilancio
2023.
Fino al 31/12/2024 il cliente potrà dunque scegliere tra queste due opzioni, sempre che il
fornitore sia disponibile a fare lo sconto in fattura; ma le due opzioni hanno vantaggi e svantaggi
sia per il fornitore che per il cliente e quindi, per capire cosa è meglio fare, è utile un
approfondimento.

VANTAGGI E SVANTAGGI DELLE DUE OPZIONI PER IL FORNITORE


Vediamo dal punto di vista del fornitore cosa conviene di più.
Sconto in fattura
Se si dispone di un compratore, o di una capienza fiscale residua per cui il fornitore che applica
lo sconto in fattura lo può poi recuperare in compensazione sull’F24, questa opzione è
certamente quella più gradita al cliente e chiudere gli ordini sarà molto facile.
Tuttavia, per il fornitore ci sono due rischi significativi che vanno attentamente valutati:
1- va considerato che il Decreto 11 del 16 febbraio 2023 e successivamente la conversione
con la legge 38/2023, aveva come obiettivo fermare lo sconto in fattura poiché il credito
emergente, che ha come contropartita un minor versamento delle tasse a sostegno del
bilancio statale, era stato considerato dal Governo non più economicamente sostenibile.
La eccezione al blocco dello sconto in fattura per la detrazione al 75% relativamente alle
spese sostenute per l’eliminazione delle barriere architettoniche, se applicata a tutte le
situazioni previste, aprirebbe una voragine superiore a quella che si voleva bloccare.
Sembra quindi evidente che ci saranno molto probabilmente in un prossimo futuro dei
correttivi su questo tema. Come più volte è successo però, possiamo immaginare che il
Governo salverà gli interventi che sono già stati iniziati.
Per tale ragione, a coloro che seguono questa strada, suggeriamo di inviare il preventivo
al cliente tramite la Pec aziendale in modo da avere data certa e chiedere subito il
bonifico.
Queste due iniziative potranno confermare che i lavori erano iniziati prima di un
eventuale nuovo blocco, indipendentemente dal momento in cui si farà la fornitura.

Rev. 2 – 27 giugno 2023 28


2- Un altro aspetto che dovrà considerare chi vuole applicare lo sconto in fattura è la
questione della liquidità.
Se il cliente anticipa solo la parte che rimane a suo carico, ovvero il 25%, l’incasso non
sarà sufficiente a coprire le spese per l’acquisto dei materiali.
Per cedere e monetizzare il credito, sarà necessaria l’asseverazione sul superamento delle
barriere architettoniche che si può fare solo al termine dei lavori.
Solo dopo aver ottenuto questa certificazione si potrà cedere il credito al compratore che
verrà normalmente pagato entro 60 giorni dal corretto caricamento della pratica sulla
piattaforma prestabilita.
Dal momento della firma del contratto, al momento in cui si incassa il credito,
ragionevolmente passeranno dunque circa 6 mesi.
Chi fa lo sconto in fattura dovrà quindi avere una liquidità tale da coprire questo periodo.
In contropartita a questi due grossi problemi, c’è però anche un grosso vantaggio, posto che
chiudere gli ordini sarà molto facile, indipendentemente dalla qualità dei serramenti e dalla
abilità del venditore.
Inoltre, applicando lo sconto in fattura si potranno tenere margini di guadagno più alti in quanto,
a causa dei rischi e della difficoltà di trovare un compratore sullo sconto in fattura, la concorrenza
sarà poca.
Detrazione diretta in 5 anni da parte del cliente
In questo caso il serramentista non corre alcun rischio: il cliente paga completamente la fornitura
e poi l‘anno successivo, al momento della dichiarazione dei redditi, dichiara il suo credito fiscale
e inizia la detrazione.
Se nel frattempo ci fosse qualche modifica normativa, che nel caso della detrazione diretta in 5
anni ci sentiamo di escludere, il serramentista che ha incassato completamente la fornitura non
avrebbe comunque alcun svantaggio.
Tuttavia, per convincere il cliente a scegliere questa opzione quando ha l’alternativa dello sconto
in fattura, bisognerà spiegargli i vantaggi che potrà avere come di seguito illustrato e sicuramente
il venditore dovrà essere più abile.

VANTAGGI E SVANTAGGI DELLE DUE OPZIONI PER IL CLIENTE FINALE


Vediamo dal punto di vista del cliente finale cosa conviene di più.
Sconto in fattura
Per il cliente finale lo sconto in fattura a prima vista sembra molto vantaggioso perché:
• deve anticipare una cifra minore (solo il 25%)
• non deve aspettare 5 anni per portare completamente in compensazione la spesa
• ma soprattutto non deve tenere conto della sua capienza fiscale.
Quindi è facile capire perché tutti vorrebbero questa opzione di pagamento, specie se non si
rendono conto degli svantaggi connessi allo sconto in fattura che possono essere anche molto
rilevanti.

Rev. 2 – 27 giugno 2023 29


Vediamo dunque quali saranno gli svantaggi per il cliente:
• maggior costo della fornitura a causa del caricamento degli oneri finanziari. Poiché sono
in pochi a poterlo fare, e tutti temono il problema della liquidità, spesso vengono fatti dei
ricarichi anche superiori al 30% e quindi il cliente avrà una maggiorazione sulla spesa
molto rilevante.
• Legato allo sconto in fattura c’è anche la richiesta della asseverazione di congruità della
spesa e del visto di conformità che i compratori richiedono sempre a propria tutela a
prescindere dal fatto che sia obbligatorio per legge. Quindi il cliente si vedrà caricare
anche questi due ulteriori costi
• Eventuale riduzione dell’importo detraibile. Questo potrebbe essere il limite più rilevante
per lo sconto in fattura in quanto, quando è necessaria l’asseverazione, si dovrà verificare
sempre anche il massimale unitario e spesso una parte della spesa rimane non detraibile
(anche a causa degli oneri finanziari fittiziamente caricati) con ulteriore aggravamento
dell’esborso reale.

Detrazione diretta in 5 anni da parte del cliente


Gli svantaggi principali per il cliente sono:
• anticipo totale della spesa
• recupero in 5 anni
• necessaria la capienza fiscale.
I primi 2 svantaggi sono facilmente risolvibili con il finanziamento per il credito al consumo.
In questo caso, in analogia a quanto accade per lo sconto in fattura, si chiederà al cliente di
anticipare solo il 25% e si proporrà di finanziare in resto con un contratto di credito al consumo
estinguibile in 5 anni. In questo modo la rata annua del finanziamento sarà di pari importo
rispetto alla detrazione che si recupererà con la dichiarazione dei redditi e quindi si tratta solo di
un passaggio di denaro.
A ben vedere quindi il meccanismo sarebbe molto simile a quello dello sconto in fattura.
Rimane però il problema irrisolvibile della capienza fiscale per la quale, se il cliente è carente,
perde la detrazione.
Con la detrazione diretta in 5 anni il cliente avrà però anche dei vantaggi rilevanti. Infatti:
• la detrazione riguarderà l’intero importo speso (fino al massimale globale) senza
massimali unitari
• la fornitura sarà più economica perché non ci sarà l’aggravio degli oneri finanziari dovuti
allo sconto in fattura
ATTENZIONE: i fornitori che non fanno lo sconto in fattura dovrebbero proporre al cliente di
verificare insieme l’eventuale preventivo di chi ha proposto lo sconto in fattura, per comparare
nel dettaglio la differenza sull’importo totale della fornitura e dimostrare dal punto di vista
pratico la reale convenienza della detrazione diretta!
Vedrete che in molti casi sarà facile dimostrare che la detrazione diretta, anche per il cliente, sarà
certamente preferibile e cercheremo di dimostrare questo concetto con l’esempio che segue.

Rev. 2 – 27 giugno 2023 30


VEDIAMO CON UN ESEMPIO I VANTAGGI E SVANTAGGI PER IL CLIENTE IN CASO DI DETRAZIONE
DIRETTA O SCONTO IN FATTURA

Il caso delle porte interne:


Se il cliente vuole lo sconto in fattura sarà necessaria l’asseverazione di congruità della spesa e
quindi potrà mettere in detrazione solo il massimale unitario previsto dal prezziario DEI o dai
Listini Regionali che normalmente non superano, fornitura e posa, un importo tra € 500,00 e
€ 1.000,00 per porta, mentre nel caso di detrazione diretta non ci saranno massimali unitari da
rispettare.
Vediamo quindi le differenze nel seguente esempio:
• fornitura e posa di 1 porta interna
• prezzo di vendita € 2.000,00 se pagata direttamente
• prezzo di vendita di € 2.000,00 + € 300,00 per gli oneri finanziari e € 300,00 per i visti di
asseverazione di congruità della spesa e visto di conformità - totale € 2.600,00 se richiesto
lo sconto in fattura.

Calcolo dell’importo non detraibile a carico del cliente nel caso di sconto in fattura
Supponiamo che nel prezziario Dei il massimale detraibile per quella tipologia di porta sia
€ 593,28.
Il cliente riceverà lo sconto in fattura del 75% su € 593,28 (massimale unitario detraibile per la
porta) + € 300,00 (costo dei visti detraibili) totale € 893,28 sulla quale pagherà solo il 25% ovvero
€ 223,32 e cederà l’importo restante, pari a € 669,96 al suo fornitore.
Riceverà però contestualmente anche una fattura di conguaglio a compensazione dell’importo
totale della fornitura pari a € 2.600,00 - € 893,28 = € 1.706,72 che non sono detraibili.
In pratica, quindi, avrà recuperato solo € 669,96 (la quota ceduta) su € 2.600,00 pari al 25% del
costo della fornitura (meno della metà rispetto al 75% che sarebbe stata la percentuale detraibile
del bonus barriere architettoniche) mentre rimane a suo carico tutto il resto ovvero € 223,32
(quota del 25% sulla fattura detraibile) + la parte non detraibile € 1.706,72 per un totale quindi
di € 1.930,04
Si tratta di un recupero molto basso, anche se in taluni casi la percentuale potrà essere superiore.
Calcolo dell’importo non detraibile a carico del cliente nel caso di detrazione diretta
Se invece il cliente mettesse in detrazione diretta l’intera spesa nella sua dichiarazione dei redditi
da recuperare in 5 quote annuali, anticiperebbe tutta la spesa di € 2.000,00 (in questo caso non
c’è la maggiorazione per gli oneri finanziari e per i visti) ma recupera il 75% del totale ovvero
€ 1.500,00
Al termine della compensazione a suo carico rimarrebbe quindi una spesa di soli € 500,00 contro
€ 1.706,72 se richiede lo sconto in fattura.
Voi cosa scegliereste? Lo sconto in fattura con un importo non detraibile di € 1.706,72 o la
detrazione diretta con un importo non detraibile che è solo 1/4 ovvero € 500,00?

Rev. 2 – 27 giugno 2023 31


A conti fatti, dunque, poiché il periodo di detrazione è breve (solo 5 anni) per il cliente sarà molto
spesso più conveniente mettere la spesa in detrazione diretta piuttosto che richiedere lo sconto
in fattura.
Il ragionamento però non è così immediato e quindi, il fornitore che ha deciso di non fare lo
sconto in fattura dovrà spiegare bene questi argomenti al proprio cliente ed aiutarlo a fare un
confronto tra le due opzioni.
Unica eccezione è per coloro che non hanno capienza fiscale in quanto, in tal caso, non
potrebbero fruire di alcuna detrazione e quindi lo sconto in fattura sarà sicuramente la soluzione
migliore per loro.

Rev. 2 – 27 giugno 2023 32


CONCLUSIONI
La detrazione per le Barriere architettoniche non è una detrazione nuova, ma è sempre stata
trascurata perché era poco interessante.
Solo recentemente, infatti, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che:
• si può avere anche in assenza di un disabile
• a partire dal 2022 la detrazione è aumentata dal 50% al 75%
• la legge 38 di aprile 2023 ha consentito di fruire per questa detrazione anche dello sconto
in fattura.
Per queste ragioni è ora la detrazione più rivoluzionaria del nostro settore e potrà dare una
grande spinta alle vendite.
Tuttavia, le regole non sono ancora definitivamente chiare.
Per scrivere questo manuale l’Accademia di Formazione AmbrosiPartner ha costituito un gruppo
di lavoro composto da oltre 10 specialisti sui vari temi, ed abbiamo trascorso oltre un mese in
ricerche ed approfondimenti.
Il quadro che ne risulta è certamente il più dettagliato e più attuale al momento in cui questo
manuale viene pubblicato.
In allegato 5 trovate una tabella che riassume le informazioni principali che abbiamo descritto
Continueremo nella ricerca per chiarire anche gli aspetti ancora incerti e continueremo a tenervi
informati.

ATTENZIONE: i contenuti sono coperti da diritto d’autore per cui sono a diposizione solo di coloro
che lo acquistano.

Rev. 2 – 27 giugno 2023 33


ALLEGATI

ALLEGATO 1: circolare 15/E del 26 giugno 2023 parte rela[va all’eliminazione delle barriere
architeYoniche

ALLEGATO 2: limitazioni specifiche e non esaus[ve delle Regioni Italiane nel recepimento del
DM 236

ALLEGATO 3: esempio fotografico dei requisi[ richies[ dal DM 236/1989

ALLEGATO 4: esempio guarnizione per proteggere lo spigolo inferiore nel caso di finestre in
allumino

ALLEGATO 5: tabella riassun[va sulla applicazione della detrazione per l’eliminazione delle
barriere architeYoniche

Rev. 2 – 27 giugno 2023 34


ALLEGATO 1: circolare 17/E del 26 giugno 2023 parte rela[va all’eliminazione delle barriere
architeYoniche

Rev. 2 – 27 giugno 2023 35


Rev. 2 – 27 giugno 2023 36
Rev. 2 – 27 giugno 2023 37
Rev. 2 – 27 giugno 2023 38
Rev. 2 – 27 giugno 2023 39
ALLEGATO 2: limitazioni specifiche e non esaus[ve delle Regioni Italiane nel recepimento del
DM 236/1989

REGIONE TOSCANA – luce neYa di passaggio aumentata rispeYo ai limi[ nazionali


Riferimento: d.p.g.r. - 41/R/2009
Decreto del Presidente della Giunta Regionale 29 luglio 2009, n. 41/R
Art. 11
Porte, finestre e parapeb
1. Per renderle facilmente fruibili anche da persone con ridode o impedite capacità motorie o
sensoriali, le porte di accesso, le finestre e le porte- finestre sono dotate di meccanismi di
apertura e chiusura facilmente manovrabili e percepibili e le para mobili sono realizzate in modo
tale da essere ualizzabili esercitando una lieve pressione.
2. Le dimensioni delle porte sono tali da permedere il facile passaggio anche di persone su sedia
a ruote e, tenuto conto delle dimensioni medie di una sedia a ruote, la larghezza uale di passaggio
della porta di accesso ad ogni unità immobiliare è di almeno 90 cenametri, mentre quella delle
altre porte interne è di almeno 80 cenametri. Spigoli, ripora, cornici sporgena e quanto altro ado
a recare possibile danno in caso di rodura sono da evitare ovvero da sagomare in modo
opportuno.

REGIONE LOMBARDIA – altezza maniglie ridoYa rispeYo ai limi[ nazionali


Riferimento: la Legge regionale 20 febbraio 1989, n. 6 - allegato
5.6 Infissi: Porte - Finestre - Parapeq
Al fine di rendere agevole l’uso delle porte, queste devono essere di facile manovrabilità anche
da parte di persone con ridode o impedite capacità fisiche; devono avere dimensioni tali da
permedere il facile passaggio anche di persone su carrozzina - tenendo conto a tal fine che le
dimensioni medie di una carrozzina sono cm. 75 di larghezza e cm. 110 di lunghezza -; devono
essere evitaa spigoli, ripora, cornici sporgena e quanto altro ado a recare possibile danno in caso
di rodura.
Nei locali nei quali normalmente si verifica la permanenza di persone, devono essere adodaa:
- sistemi di apertura e di chiusura di infissi che prendano in considerazione tude le soluzioni che,
posa ad altezza di m 0,90 nelle porte e di m 1,20 nelle finestre, che faciliano la percezione, le
manovre di apertura e chiusura da parte dei soggeb con ridode o impedite capacità fisiche e che
non siano di impedimento al passaggio; è da preferire l’uso di maniglie a leva; - modalità esecuave
per finestre e parapeb di balconi tali da consenare la visuale tra interno ed esterno anche ai non
deambulana in carrozzina.

PROVINCIA AUTONOMA BOLZANO – altezza maniglie, larghezza porte e sforzo manovra


Riferimento: Decreto del Presidente della Provincia del 9/11/2009 n. 54
Art 37 Accessi
1. Per agevolare l'accesso agli edifici è necessario prevedere spazi, varchi o porte esterne
poste sullo stesso livello dei percorsi pedonali o con essi raccordati mediante rampe.
2. Gli accessi devono avere una luce netta minima di 0,90 m.

Rev. 2 – 27 giugno 2023 40


(1) L'apertura e la chiusura delle porte di accesso agli edifici deve avvenire agendo con una
forza non superiore a 60 N (6 kg) ed il dispositivo chiudiporta deve essere del tipo a
chiusura ritardata.

Art 48 Porte
Le porte devono essere di facile manovrabilità anche da parte di persone con ridotte o impedite
capacità motorie o sensoriali. Esse devono corrispondere ai seguenti requisiti:

1. la soglia della porta e gli spazi antistanti e retrostanti devono essere complanari;
2. le porte d’ingresso degli edifici e delle unità abitative devono avere una luce netta non
inferiore a 0,90 m;
3. le porte interne di accesso ai vari locali, comprese quelle di accesso ai servizi igienici,
devono avere una luce netta non inferiore a 0,80 m;
4. nel caso di porte a due o più battenti, deve essere sempre garantito un passaggio con
luce netta minima di 0,80 m, realizzato con un unico battente o con due battenti a
manovra unica;
5. nel caso di porte successive, deve essere assicurato uno spazio libero intermedio tra le
porte stesse, che può variare in funzione della larghezza della superficie libera
lateralmente al lato di apertura della porta. Lo spazio libero intermedio tra due porte
successive può variare da 0,60 a 1,20 m oltre lo spazio interessato dalle ante di apertura,
se la larghezza laterale al lato di apertura della porta varia da 0,20 a 0,60 m;
6. le porte e gli stipiti devono essere realizzati in materiali resistenti all'urto e all'usura,
specialmente le parti comprese entro un'altezza di 30 cm dal pavimento;
7. le porte interamente realizzate con materiali trasparenti devono presentare
accorgimenti grafici atti ad assicurare l'immediata percezione dell’ostacolo;
8. eventuali sistemi automatici di apertura e chiusura, devono essere temporizzati in modo
da permettere un passaggio agevole anche a persone su sedia a ruote;
9. le maniglie devono consentire una facile manovra e non richiedere l’uso di entrambe le
mani per l’apertura della porta; sono da preferire quelle del tipo a leva opportunamente
curvate ed arrotondate; la maniglia deve essere posta ad un'altezza di 0,85-0,95 m;
10. per i locali destinati a spogliatoi, docce e servizi igienici, devono essere utilizzate porte
preferibilmente di tipo scorrevole o con apertura verso l’esterno.

Art 49 Finestre e porte finestre


Le finestre devono essere facilmente ualizzabili anche da persone con ridode o impedite capacità
motorie o sensoriali. A tal fine esse devono rispondere ai seguena requisia:
• i sistemi di apertura e chiusura delle finestre devono essere facilmente manovrabili e
percepibili e l’anta non deve essere d’impedimento al passaggio;
• se si prevedono comandi eledrici per l’apertura e la chiusura delle finestre, quesa devono
essere posa ad un’altezza compresa tra 0,90 e 1,20 m; l’altezza consigliata è pari a 1,20 m;

Rev. 2 – 27 giugno 2023 41


• le portefinestre fra il balcone o la terrazza e l’ambiente interno devono presentare una
larghezza neda di passaggio non inferiore a 0,80 m e vanno realizzate a badente unico o
a due badena a manovra unica.

REGIONE MOLISE - altezza maniglie e larghezza porte


Riferimento: legge regionale 25 del 18/10/2002
Punto 5.6 Infissi: Porte – Finestre – Parapef

[…] Nei locali nei quali normalmente si verifica la permanenza di persone devono essere adoJa<:

sistemi di apertura e di chiusura di infissi che prendano in considerazione tuJe le soluzioni che, pos< ad
altezza di m. 0,90 nelle porte e di m. 1,20 nelle finestre, ne facilitano la percezione, le manovre di
apertura e chiusura da parte dei soggeL con ridoJe o impedite capacità fisiche e che non siano di
impedimento al passaggio, è da preferire l'uso di maniglie di leva […]

Punto 6.1.1 Visitabilità

Per garan<re la visitabilità di un alloggio alle persone disabili è necessario siano rispeJate le seguen<
minime prescrizioni:

a) le porte di ingresso alle unità abita<ve devono permeJere il passaggio di una carrozzina e comunque
avere la larghezza non inferiore a m. 0,90;

b) le porte interne di accesso alla zona giorno e ad un servizio igienico devono avere una dimensione non
inferiore a m. 0,80

LISTA REGIONI CHE ADOTTANO I REQUISITI DEL D.M. 236/89


EMILIA ROMAGNA
LIGURIA
MARCHE
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
VENETO
ABRUZZO
UMBRIA
SICILIA
CALABRIA
BASILICATA
PUGLIA
CAMPANIA

Rev. 2 – 27 giugno 2023 42


ALLEGATO 3: esempio fotografico dei requisi[ richies[ dal DM 236/1989

FOTO PORTE INTERNE: richieste 2 foto per ogni nuova porta interna installata, faYe nel can[ere
al termine della posa:
A - foto altezza maniglia

Rev. 2 – 27 giugno 2023 43


B- foto larghezza luce neYa

Rev. 2 – 27 giugno 2023 44


FOTO FINESTRE: richieste 1 foto nella quale si veda:
A. l’altezza della maniglia. Nel caso di finestre posate in mezzaria fare la foto con l’anta
aperta (massimo a 130 cm dal pavimento)

Rev. 2 – 27 giugno 2023 45


FOTO PORTEFINESTRE ED ALZANTI SCORREVOLI:
richieste 3 foto per ogni nuova porta finestra o alzante installato, faYe nel can[ere al termine
della posa:
A- foto larghezza luce neYa (superiore o uguale a 75 cm)

Rev. 2 – 27 giugno 2023 46


B- altezza maniglia (max 95 cm)

Rev. 2 – 27 giugno 2023 47


B- foto altezza traversa inferiore (inferiore a 25 mm)

Rev. 2 – 27 giugno 2023 48


FOTO PORTE D’INGRESSO: richieste 2 foto per ogni nuova porta interna installata, faYe nel
can[ere al termine della posa:

A- Foto altezza maniglia (inferiore a 90 cm)

Rev. 2 – 27 giugno 2023 49


B- foto larghezza luce neYa (superiore o uguale a 80 cm)

Rev. 2 – 27 giugno 2023 50


FOTO TAPPARELLE MOTORIZZATE: richieste 2 foto per ogni nuova tapparella motorizzata
installata, faYe nel can[ere al termine della posa:

A- Foto con avvolgibile e cassoneYo aperto per vedere il motore

B- foto pulsante di azionamento (altezza inferiore a 130 cm)

Foto altezza pulsante di azionamento

Rev. 2 – 27 giugno 2023 51


FOTO PERSIANE MOTORIZZATE: richieste 2 foto per ogni nuova tapparella motorizzata
installata, faYe nel can[ere al termine della posa:

A- Foto braccio di chiusura

B- foto pulsante di azionamento (altezza inferiore a 130 cm)

Foto altezza pulsante di azionamento

Rev. 2 – 27 giugno 2023 52


FOTO BASCULANTE MOTORIZZATO: richieste 3 foto per ogni nuova basculante motorizzato
installata, faYe nel can[ere al termine della posa:

A- Foto struYura interna con motore di azionamento

Foto nuovo basculante

B- Foto struYura interna con motore di movimentazione azionamento

Foto struJura interna con motore di


movimentazione

C- Foto altezza pulsante di azionamento (altezza inferiore a 130 cm)

Foto struJura interna con motore di


azionamento

Rev. 2 – 27 giugno 2023 53


ALLEGATO 4: esempio guarnizione per proteggere lo spigolo inferiore nel caso di finestre in
alluminio

Rev. 2 – 27 giugno 2023 54


Rev. 2 – 27 giugno 2023 55
Esempio di un altro [po di protezione (anche piuYosto invasiva) dello spigolo inferiore

Rev. 2 – 27 giugno 2023 56


ALLEGATO 5: tabella riassun[va sulla applicazione della detrazione per l’eliminazione delle barriere architeYoniche
Rev. 2 – 27 giugno 2023 58
DELLA STESSA COLLANA “MANUALI PER IL SERRAMENTISTA”

Sul tema amministra-vo


• Guida alla leJura dei <toli abilita<vi
• La correJa determinazione dell’aliquota IVA nel seJore dei serramen<
• La correJa faJurazione dei serramen< esterni

Sul tema delle detrazioni fiscali nel se4ore dei serramen- ed accessori
• Vademecum per le detrazioni Ecobonus di schermature solari e chiusure oscuran<
• Manuale sulla correJa detrazione fiscale dei serramen< in Ecobonus, Bonus Casa e Bonus
Sicurezza
• Manuale come massimizzare la spesa detraibile in ecobonus
• Vademecum per la compilazione delle dichiarazioni Requisi< Tecnici per Ecobonus e bonus casa
• Vademecum per la sos<tuzione degli infissi in Bonus Casa
• Vademecum IVA e Detrazioni Fiscali per gli interven< di fornitura e posa in opera delle porte
interne
• Porte blindate, porte per garage, avvolgibili in metallo, grate di sicurezza e cancelli: le detrazioni
per la sicurezza

Sul tema della posa in opera


• Posa ad alta efficienza termo acus<ca dei serramen< nelle nuove costruzioni
• Posa dei serramen< in sos<tuzione
• Lis<no per la posa dei serramen<

Sul tema norme e leggi


• Breve Guida alla leJura della Legge di Bilancio 2022 in relazione ai bonus fiscali che riguardano i
serramen< e i loro accessori
• Guida alla leJura della norma UNI 11673-1 posa in opera dei serramen<
• La marcatura CE dei serramen<: istruzioni, modelli D.o.P ed e<cheJe CE

Manuale Istruzioni uso e manutenzione
• Manuale uso e manutenzione finestre e schermi oscuran<

Trovi la collana completa dei manuali sul sito


www.ambrosipartner.com/manuali
www.ambrosipartner.com

BONUS BARRIERE ARCHITETTONICHE AL 75%: tuIo quello che devi sapere per meIere in praLca
questa detrazione

PREZZO AL PUBBLICO € 45,00

Potrebbero piacerti anche