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Queste mie
parole
quaderno di poesia
I PINGUINI
Silvia Vecchini Sualzo
Queste mie
parole
quaderno di poesia
I PINGUINI
INDICE
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TRISTE... FELICE
Silvia Vecchini
Sandro Penna
A che cosa somiglia ridere di gusto?
E la gioia? Può somigliare al mare azzurro e calmo?
Se dovessi associare un’immagine alla felicità, quale
useresti?
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TRISTE... FELICE
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ANAFORA
Vivere è stare svegli
e concedersi agli altri,
L’anafora è la ripetizione della parte iniziale
dare di sé sempre il meglio,
del verso. Questa ripetizione sottolinea e rafforza
un concetto o un’immagine. e non essere scaltri.
Nei versi della poesia a lato, l’anafora apre ogni strofa.
Vivere è amare la vita
con i suoi funerali e i suoi balli,
trovare favole e miti
TRISTEZZA E FELICITÀ NON SONO CHE DUE ELEMENTI nelle vicende più squallide.
DELLA VITA, DUE COMPONENTI CHE SI INTRECCIANO
NEI NOSTRI GIORNI. VIVERE È ANCHE ATTRAVERSARE Vivere è attendere il sole
I GIORNI DI TEMPESTA ASPETTANDO QUELLI DI SOLE. nei giorni di nera tempesta,
schivare le gonfie parole,
vestite con frange di festa.
Vuoi provare anche tu a usare l’anafora?
Potresti scrivere un testo di tre strofe che hanno come
primo verso “Ridere è...”. Vivere è scegliere le umili
melodie senza strepiti e spari,
scendere verso l’autunno
e non stancarsi d’amare.
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PAURA... CORAGGIO
LA POESIA COME COMPAGNA DI VIAGGIO
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PAURA... CORAGGIO
Beeeeh ah noooo
dunque ma sì
ah Quando è timido
forse l’amore
cioè ha silenzi
Bernard Friot
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PAURA... CORAGGIO
È beffardo e curioso
va sui monti e sul mare
è svelto e generoso
nulla lo può fermare.
S’insinua dappertutto
vola insieme agli uccelli
riesce a sapere tutto
e scompiglia i capelli.
È libero e sorride
entra in ogni avventura
compie mille magie
non ha alcuna paura.
Fa parlare le foglie
porta voci e canzoni
Avevi mai pensato al vento come a un personaggio
non si cura del tempo
coraggioso che è “libero e sorride / entra in ogni
ed è senza padroni. avventura”?
Prova a rileggere la poesia. Non ti sembra che il vento
Giuseppe Pontremoli assomigli un poco a un bambino?
Disegna un bambino-vento in questa pagina.
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PAURA... CORAGGIO
Attilio Bertolucci
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PAROLE... SILENZIO
LE PAROLE DELLA POESIA AMANO IL SILENZIO
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PAROLE... SILENZIO
Sento
il vento.
Ha dentro
semi di suono.
Li posa e riposa
nelle orecchie segrete
dove sole e pensiero
sono
insieme.
Quei semi
di suono
lentamente
crescono
in musiche rumori voci
immense
e dolci.
In conchiglie
cresce rumore di mare.
Poi torna il vento.
Sento soffi freschi
asciugare i rumori
tagliare le foglie
alla musica e al suono Una poesia di Roberto Piumini che parla
del vento, per prepararci ad ascoltare
fino al silenzio.
i suoni che ci circondano.
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PAROLE... SILENZIO
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PAROLE... SILENZIO
Esplora lo spazio in cui ti trovi e prova a fare Con l’aiuto di un adulto, prendi un dispositivo per
un gioco: vai a caccia di suoni! registrare e, restando in silenzio, registra i suoni
in casa, in strada, sull’autobus, al mercato, in
lavanderia, oppure in mezzo alla natura. Cattura
Tintinna il cristallo: tin tin! suoni, rumori, versi, voci che sono attorno a te. Prova
Bisbiglia la voce: bis bis! in luoghi diversi.
Borbotta quel tuono: bor bor! Ascolta i suoni che hai registrato e prova a trascriverli
Sussurra quel vento: sur sur! così come li senti. Dai un titolo a ogni registrazione.
Paesaggio di mille rumori
È un raggio di tutti i colori
Non brilla nell’occhio
Ma trilla all’orecchio
Rumore di onde
Che il vento confonde
E il cuore risponde: bum bum!
Bruno Tognolini
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PAROLE... SILENZIO
Il silenzio è pace
è come il cielo che tace
le nuvole che scorrono
leggere e vivaci
un bambino che guarda
con paura scintillante
è bello vedere l’acqua che cade Il silenzio è...
il silenzio non è solo felicità
ma anche una goccia
che spacca il silenzio
il silenzio è un libro
che si apre.
Ora prova
ad ascoltare le parole che,
nel silenzio, nascono dentro
di te. Guarda le immagini
che il silenzio ti suggerisce
come se fossero figure
Scrivi o disegna in questo libro.
tra le pagine di un libro
Per iniziare usa la frase “Il silenzio è...”
che si apre per te soltanto.
oppure “Nel silenzio c’è...”.
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HAIKU
Un tipo di poesia che ama molto il silenzio Spesso cattura una scena, un particolare, e lascia
è l’haiku, un componimento poetico nato in Giappone uno spazio “vuoto”, un silenzio che si riempie dei
nel XVII secolo. suoni della natura o che il lettore deve completare
È una poesia molto breve, senza titolo, dal tono immaginando.
semplice, dedicata alla natura nello scorrere delle Leggi questo componimento e illustralo
stagioni. con un disegno.
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PAROLE... SILENZIO
LA BICICLETTA
IL GELATO
UN GATTO
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ONOMATOPEA Leggi quale vocabolo usa Eugenio Montale
per darci la sensazione del caratteristico
suono prodotto dalle cicale d’estate.
È l’imitazione di un suono della natura o
di un oggetto o dell’azione di cui si sta parlando.
Perché è divertente da usare?
Mentre si levano
A volte può mancarci la parola giusta per
tremuli scricchi
descrivere il suono che sentiamo e che vogliamo
mettere nella nostra poesia. di cicale.
Allora possiamo far entrare quel suono
nel nostro testo oppure provare a inventare
un nuovo vocabolo che renda quella sonorità Quale verso fanno le cicale? Riproducilo
che ci ha colpiti! con la voce.
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DENTRO... FUORI
LA POESIA VA DAPPERTUTTO
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DENTRO... FUORI
La bella vista.
Umberto Fiori Osserva con quale precisione il poeta descrive “la bella vista”.
Prova a farlo anche tu con ciò che vedi dalla tua finestra. Non
preoccuparti della bellezza del paesaggio. Alla poesia piace
conoscere posti nuovi. Che cosa vedi? Un semaforo? Una strada?
Il bucato steso? Degli alberi?
Affacciati sul panorama e mostralo con la precisione e
24 l’esattezza delle tue parole. Scrivi nello spazio qui sopra.
DENTRO... FUORI
Pierluigi Cappello
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RITMO
Nella poesia il ritmo è dato dal modo in cui Calcio salto afferro nuoto
si succedono le sillabe e i loro accenti. scavo corro riempio svuoto
Le sillabe su cui cade l’accento, o si appoggia la voce, ogni gioco in movimento
si chiamano toniche. rende il corpo più contento
Le parole si dicono:
scarto allungo spingo scalo
tronche quando l’accento cade sull’ultima sillaba
(come ad esempio in colibrì), trotto arrampico pedalo
piane quando cade sulla penultima (fiore), soprattutto se puoi stare
sdrucciole quando cade sulla terzultima (senape), all’aperto a respirare
bisdrucciole quando cade sulla quartultima ballo balzo salgo scendo
(fabbricano). giro fletto tiro stendo
Scrivere poesie è anche giocare a combinare parole aria aperta e compagnia
con un certo numero di sillabe, scegliere quelle
sono un dono d’allegria.
che hanno determinate caratteristiche, far correre
o rallentare la voce. Fare poesia è anche scegliere
il ritmo giusto per dire le nostre parole. Chiara Carminati
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DENTRO... FUORI
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DENTRO... FUORI
Nomi e oggetti
Insieme ai tuoi compagni scrivete su tanti biglietti i nomi di oggetti, mobili,
elettrodomestici che si trovano in casa. Poi metteteli in un sacchetto di stoffa.
Ciascuno di voi ne pescherà uno a sorpresa. Una volta a casa osserva, tocca,
ascolta l’oggetto che hai avuto in sorte cercando di scovare somiglianze
Disegna il tuo oggetto
segrete, inattese, divertenti. Prendi appunti qui sotto.
Tornati a scuola, scambiatevi impressioni e scoperte.
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SIMILITUDINE
E METAFORA
Scrittori e poeti le usano per mostrarci che le cose,
anche le più diverse, sono in relazione tra loro.
La similitudine è un paragone che mette a confronto
cose, persone e situazioni ritenute simili utilizzando
avverbi o locuzioni di paragone (come, a somiglianza
di, tale, quale...).
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INSIEME... DA SOLI
LA POESIA CI ACCOMPAGNA SEMPRE
Vivian Lamarque
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INSIEME... DA SOLI
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INSIEME... DA SOLI
Emily Dickinson
ENJAMBEMENT
L’enjambement, in italiano “spezzatura”, si ha Quando leggiamo, l’enjambement ci chiede di fare una
quando due parole della stessa frase che dovrebbero piccola pausa. Ci sono enjambement in questa poesia?
stare saldamente unite (soggetto e verbo, nome e Prova a segnarli con una matita. Poi rileggi la poesia
aggettivo) vengono spezzate tra la fine di un verso ad alta voce. Quale sensazione ti lasciano quei versi
e l’inizio di quello successivo. “spezzati”?
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INSIEME... DA SOLI
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INSIEME... DA SOLI
Azzurra D’Agostino
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INSIEME... DA SOLI
se sorridi, io sorrido
come te.
Silvia Vecchini
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PERSONIFICAZIONE Vuoi provare anche tu?
Eccoti qualche possibile spunto: scegli un elemento
e raccontalo come se fosse una persona.
La personificazione è una figura retorica che
consiste nell’attribuzione di comportamenti, LA LAVAGNA DELLA TUA AULA
pensieri, parole, tratti umani a qualcosa che non L’AUTOBUS
lo è. Oggetto della personificazione può essere un IL PRIMO GIORNO DI VACANZA
elemento inanimato, un animale, ma anche IL LUNEDÌ MATTINA
un concetto astratto. IL SEMAFORO
LA GEOMETRIA
Nella poesia di Emily Dickinson il vento è raccontato I GUANTI DEL PORTIERE DOPO UNA PARTITA
come un ospite molto particolare, ricordi?
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PICCOLO... GRANDE
LA POESIA FA GRANDI LE COSE MINUSCOLE
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PICCOLO... GRANDE
Piccoli e grandi a volte vedono le cose Con un pizzico di ironia, prova anche tu a scrivere una
in maniera diversa. poesia a due voci su un altro argomento. Scegli un tema
Leggi questa divertente poesia a due voci. e dividi in due la pagina. È un gioco per mettersi nei
panni di un altro e scoprire un diverso punto di vista.
Sarah Forsyth
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PICCOLO... GRANDE
LIMERICK
Il limerick è un componimento giocoso e ironico tipico
della letteratura inglese del XIX secolo; ha 5 versi che
rimano secondo lo schema AA BB A.
Il primo verso introduce il protagonista insieme a una,
sua caratteristica;
nei tre versi successivi vediamo il protagonista in azione;
il quinto verso riprende il primo e specifica ancor meglio
la caratteristica del protagonista.
Sembra complicato ma non lo è! Osserva lo schema:
Per scrivere un limerick non bisogna tanto badare al Scegli un personaggio (umano o animale) che abbia
senso delle parole quanto invece al suono, lasciando come caratteristica l’essere minuscolo o gigantesco
che le idee sboccino insieme alle rime. e prova a fargli vivere un’avventura che dura appena
Così nascono soluzioni sorprendenti! Vuoi provare? 5 versi.
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PICCOLO... GRANDE
La poesia invita a guardare più da vicino, con curiosità La sapienza della ragnatela
e attenzione, anche la cosa più piccola. Leggi queste ha fatto una goccia prigioniera.
due poesie. Osservare è una minuscola miniera:
tesori si nascondono
Per quale motivo secondo te lo stupore è una “dolce
medicina”? Da che cosa ci può guarire? nella cosa più vicina.
E tu, hai mai trovato un piccolo tesoro, un piccolo Stupore, dolce medicina.
capolavoro della natura?
Silvia Vecchini
Walt Whitman
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PICCOLO... GRANDE
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PICCOLO... GRANDE
Balena
Nel silenzioso verde cielo d’acqua molle collina che compie capriole,
ripassa un’ombra di ventisei passi enorme dolce ardente pupa nera.
sventolando lentissima una coda. Quando esce per bisogno del cielo
Nuotano attorno pesci rispettosi. sollevando la pianura dell’acqua
Chi ha orecchi per intendere sente a incurvarsi appena, soffia fuori
una continua acuta e mesta canzone un bianchissimo getto, poi respira
riempire fino all’orizzonte il mare abbondanti sorsi d’acqua salmastra
e giù dove gli invisibili orrendi e li riporta giù, leggero cuore,
pesci abissali ciecamente passano. nel verde, immenso, muto liquore.
Al confronto la balena è un sole,
bel vascello di carne e di sangue, Roberto Piumini
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PICCOLO... GRANDE
Le Alpi
Silvia Vecchini
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UGUALI... DIVERSI
LA POESIA TROVA SOMIGLIANZE E FA SBOCCIARE PARTICOLARITÀ
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UGUALI... DIVERSI
Sabrina Giarratana
Ora osserva gli animali che hai disegnato. Scegline uno a cui ti senti
particolarmente legato o che ti affascina. Se è possibile, osservalo
dal vero oppure cerca qualche informazione su di lui, sulle sue abitudini
e caratteristiche.
Trovi che ti somigli in qualche cosa? Trovi che sia in contrasto con te?
In che cosa? Ha qualcosa da dirti? Un consiglio per te?
Prova a scrivere una poesia su di lui. Il testo parla anche un po’ di te?
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GIOCHI DI PAROLE
Per conoscerci meglio, possiamo usare i nostri nomi Nell’anagramma possiamo cambiare disposizione
in alcuni componimenti poetici e giochi di parole. a tutte le lettere del nome per formarne un altro.
L’acrostico è un componimento in cui le lettere Non tutti i nomi possono essere anagrammati.
o le sillabe o le parole iniziali di ciascun verso Possiamo comunque provare e creare nomi di
formano un nome o una frase. fantasia!
Il mesostico è una variante dell’acrostico, in cui sono Se vogliamo fare un logogrifo possiamo prendere
le lettere o le sillabe o le parole centrali di ciascun solo alcune lettere del nome creandone uno nuovo.
verso che formano un nome o una frase. Con l’anagramma e il logogrifo possiamo ricavare
Usando l’acrostico o il mesostico possiamo dire altri nomi dal nostro. Possiamo così crearci uno
qualcosa di noi facendoci ispirare dalle lettere pseudonimo, un nome d’arte, un’identità segreta!
del nostro nome.
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UGUALI... DIVERSI
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UGUALI... DIVERSI
In questa poesia ci muoviamo Le piante, da quelle di seta fino alle più arruffate
in un ambiente molto vario, pieno di gli animali, da quelli a pelo fino a quelli a scaglie
elementi diversi: persone, animali, le case, dalle tende di crine fino al cemento armato
piante, case di ogni tipo, paesaggi,
le macchine, dagli aeroplani al rasoio elettrico
oggetti, sensazioni ed esperienze. L’impressione
è proprio quella di attraversare la folla e, insieme
a lei, riconoscere di essere parte del mondo. e poi gli oceani e poi l’acqua nel bicchiere
e poi le stelle
e poi il sonno delle montagne
e poi dappertutto mescolato a tutto l’uomo
Nazim Hikmet
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UGUALI... DIVERSI
Bruno Tognolini
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VICINO... LONTANO
LA POESIA COPRE LA DISTANZA
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VICINO... LONTANO
Eugenio Montale
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VICINO... LONTANO
Silvia Vecchini
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CALLIGRAMMA
Il calligramma è un tipo di componimento in cui Ci sono molti esempi di calligrammi nelle culture
l’autore scrive la poesia dandole la forma dell’oggetto antiche: i primi conosciuti appartengono ai poeti greci
descritto. Il calligramma è fatto per essere guardato, dei secoli IV-III a.C.
oltre che per essere letto.
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VICINO... LONTANO
Giovanni Pascoli
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VICINO... LONTANO
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ANTITESI A VOLTE NON È SEMPLICE DIRE CHE COSA CI PASSA PER
LA TESTA! POSSONO CONVIVERE IN NOI SENTIMENTI
E PENSIERI CONTRASTANTI. OPPURE LE SITUAZIONI
L’antitesi (dal greco “contrapposizione”) consiste IN CUI CI TROVIAMO PRESENTANO CARATTERISTICHE
nell’accostamento di termini o concetti di senso CHE POSSONO SEMBRARCI OPPOSTE.
opposto. Questo accostamento spesso è reso più forte IN QUESTA BREVE POESIA, UN POMERIGGIO NOIOSO
dalla scelta di disporre le parole in modo simmetrico. SEMBRA QUASI OBBEDIRE A UN PROGRAMMA VUOTO.
Ad esempio nella poesia di Giovanni Pascoli LA STANCHEZZA, CHE DI SOLITO ARRIVA PER ESSERSI
che hai letto: MOLTO IMPEGNATI E MESSI ALLA PROVA, VIENE
DAL NON FARE NULLA.
né lontane né vicine... né tarde né preste
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Fonti bibliografiche dei testi poetici