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Non esiste una sola definizione di educazione libertaria. Direi piuttosto che si tratta di un termine
ombrello all'interno del quale ricadono molte esperienze educative sperimentali. I punti di
riferimento basilari sono la filosofie e le sperimentazioni pedagogiche di Alexander Neill, Ivan
Illich, Janusz Korczak, Paulo Freire, Marcello Bernardi, Francisc Ferrer i Guardia. Ma non sono
assenti elementi delle pedagogie di Maria Montessori, Mario Lodi, Alice Miller, Danilo Dolci,
Rudolph Steiner, Don Lorenzo Milani, Lev Tolstoj, Arno e André Stern, Paolo Mottana.
Attualmente il divulgatore più conosciuto in Italia è Francesco Codello.
1 Conversazione fra Lucio Basadonne e André Stern. Trailer di Figli della Libertà.
“- If I continue saying 'Gaia, play, be free!', maybe at 12 years she's just playing and being free.
- And? Would that be a problem?
- Maybe, because...
- But you don't know.
- Yeah, I don't know.
- C'est ça le problème. C’est que personne ne sait où ça conduit. On a tellement peur du jeu que personne ne peut
répondre à la question : 'Que devient un enfant que l’on interrompt pas dans son jeu?' Et pas une journée, pendant 45
ans.”
Lucio Basadonne, Anna Polio, Figli della libertà, Terra Nuova Edizioni, 2017.
Alla base dell'educazione libertaria ci sono due idee: l* bambin* hanno già tutti gli strumenti
che servono loro; e adult* e bambin* sono paritar*, non esiste gerarchia, nemmeno di età.
Nell'educazione libertaria l* adult* possono essere considerat* educator*, ma si preferisce definirl*
“accompagnator*”. Il loro compito non è “tirare fuori” qualcosa da un essere umano, ma fare un
percorso insieme a quell'essere umano, fornirgli degli strumenti e non mettergli ostacoli fisici o
mentali. Esattamente come si farebbe con dei fiori2 che crescono in un prato, il compito dell'adult* è
assicurarsi che il fiore abbia sufficiente nutrimento, sufficiente luce, sufficiente spazio, nient'altro:
un fiore sa benissimo come crescere, non dev'essere “tirato fuori”, sboccia secondo i suoi tempi, i
suoi colori, le sue possibilità. Se il fiore è nato su un terreno arido o in mezzo ai sassi, il nostro
compito è di nutrire il terreno o trapiantare il fiore. Fuor di metafora: fornire lo spazio, il tempo e i
mezzi richiesti dall* bambin*. Questo significa ovviamente che non esistono banchi, classi, materie,
orari, obblighi. Ogni associazione si costituisce in assemblea e decide ogni singola regola della vita
quotidiana della comunità, e il voto del* bambin* di 4 anni vale quanto il voto dell'adult* di 50. In
alcune assemblee si decide di accogliere le mozioni votate all'unanimità, in altre assemblee si
definiscono altre maggioranze. Le mozioni possono vertere su qualunque argomento: si sono rotte
due sedie, è necessario comprarle nuove o no?, visto che ad alcun* bambin* piacerebbe suonare la
chitarra si può chiamare qualcuno che mostri loro come fare?, quell'accompagnator* non ci piace,
lo licenziamo? nella nostra comunità ci si può picchiare o no?, nella nostra comunità si segue un
regime alimentare condiviso od ogni individuo mangia ciò desidera?, nella nostra comunità
vogliamo che ci siano dei “corsi” veri e propri di qualche argomento od ogni apprendimento deve
venire spontaneo?
Una comunità può essere composta dalle 5 alle 300 persone, bambin* e accompagnator* e
talvolta genitori che danno una mano. Esse decidono della loro vita quotidiana, che cosa fare, che
cosa non fare, ogni giorno c'è un incontro mattutino per definire le volontà della giornata, e almeno
3-4 volte a settimana (ma in alcuni casi tutti i giorni) c'è l'assemblea in cui si prendono decisioni, si
stabiliscono le regole della comunità, si valutano le infrazioni. Visto che le assemblee sono continue
le regole possono cambiare continuamente. Questo significa non solo che non esiste una comunità
libertaria uguale ad un'altra, ma anche che la stessa comunità libertaria può essere radicalmente
diversa a seconda dei periodi. E una volta stabilite le regole comuni (dal basso) è la stessa
assemblea a valutare chi ha trasgredito le regole che la comunità si è data. Si valuta caso per caso:
perché è avvenuta la trasgressione,? è grave?, è importante dare una risposta o una penitenza a chi
l'ha commessa? Non esistono regole o valori precedenti alla comunità: teoricamente una comunità
potrebbe anche decidere che è accettata la violenza fisica come mezzo di risoluzione dei conflitti
interni, o che alcun* bambin* scelgano di mangiare carne, pur sapendo di quali orrori e dolori è
portatore lo specismo. La libertà totale di scelta in assemblea non assicura la mancanza di gerarchie,
semplicemente assicura che esse siano scelte. Il paradosso, conosciuto e accettato, all'interno di
un'associazione libertaria, è che un gruppo di bambin* possa decidere di fare lezione frontale
secondo il sistema della scuola pubblica, con banchi, sedie, manuali: se l'assemblea comunitaria lo
decide lo si applica, fino a nuova decisione. (A margine di questa riflessione annoto che, all'epoca
della mia esperienza, esistevano effettivamente associazioni in cui la violenza fisica era un mezzo
possibile di risoluzione dei conflitti, esistevano associazioni in cui si mangiava carne, esistevano
associazioni in cui si faceva anche lezione in maniera simile alla scuola pubblica. Oggi, a 5 anni di
distanza, è possibile che alcune modalità siano scomparse o cambiate.)
Esperienze libertarie
2 Riprendo la metafora “vaso” (da riempire di nozioni), “creta” (da plasmare a piacimento), “fiore” (da nutrire e
lasciar crescere) da Francesco Codello.
Verona; nel mondo esistono realtà libertarie in Brasile, Stati Uniti, Giappone, Israele, Nuova
Zelanda, e in Europa ulteriori scuole a metà strada tra l'impostazione libertaria e la cosiddetta
“scuola democratica” in Francia, Germania, Inghilterra, Austria, Danimarca. L'Italia è
probabilmente tra i paesi dove l'esperienza libertaria è più presente sul territorio: continuamente
gruppi libertari nascono, evolvono e talvolta muoiono. Le realtà più longeve sono la già citata
Kether vicino a Verona, Urupia vicino a Brindisi, Ubuntu ad Abbiategrasso (MI), I Saltafossi a
Bologna e I Prataioli vicino a Modena. Questa disamina è ovviamente parziale, non è possibile
mappare tutti i gruppi libertari nel mondo: talvolta essi sono troppo piccoli, talvolta vogliono restare
sconosciuti e non utilizzano mezzi di comunicazione per farsi conoscere, talvolta nascono e
scompaiono nell'arco di pochi mesi e non hanno il tempo di farsi conoscere, talvolta non utilizzano
la dicitura “libertario” perché mischiano più pedagogie e non vogliono identificarsi in un'etichetta, o
ancora, infine, talvolta i gruppi lavorano clandestinamente, in paesi dove l'educazione libertaria è
vietata o concessa in casi rarissimi (ad esempio in Germania, nei Paesi Bassi, in Grecia e da qualche
mese in Francia. Qui i gruppi libertari devono trovare un accordo con le istituzioni per essere
riconosciuti come “scuole private sperimentali” e quindi seguire parzialmente le indicazioni statali).
Percorsi di avvicinamento
8 “At Summerhill, play belongs to the child. We do not dress up learning situations so that the play will be
“productive”, we do not look on and evaluate what they might learn form this or that game. Our children just play
— and they can do it pretty well all day if they want to.” A.S. Neill Summerhill,
https://www.summerhillschool.co.uk/play
anche i valori del mio gruppo di formazione cambiarono, nuov* accompagnator* erano entrat*, con
una formazione più montessoriana, e portavano con sé famiglie paganti, bisognava accettare di
mantenere il nome “libertario” e trovare compromessi con la pedagogia montessori (che è una
pedagogia meravigliosa ma non ha fra i suoi cardini l'abolizione della gerarchia e la totale
spontaneità dell'apprendimento) per far sopravvivere il gruppo.
Esperienze
9 Lucio Basadonne, Anna Polio, Figli della libertà, Terra Nuova Edizioni, 2017.
volontà di continuare il progetto c'era, il denaro, il luogo e il numero di persone necessario per farlo
no, quindi decidemmo di terminare il nostro tentativo di creazione di una comunità libertaria. Mesi
dopo incontrai per caso in città uno dei padri scontenti: ci tenne ad avvicinarsi per salutarmi e
ripetermi che “i bambini hanno bisogno di una figura superiore”. Non so se fosse un monito a me o
se volesse rincuorare se stesso.
Nel 2018, provatə dalle dinamiche vissute, abbandonai il lavoro nella pratica libertaria e mi
allontanai dalla mia città. Fui molto felice quando, nel 2021, dopo aver essermi trasferitə in Francia,
in un gruppo online della regione in cui abito conobbi una madre tedesca emigrata in Francia per
poter praticare l'unschooling (una forma di homeschooling che si avvicina all'educazione libertaria),
poiché in Germania avrebbe rischiato l'arresto non mandando la figlia a scuola. Mi descrisse la vita
quotidiana della figlia, che a 10 anni senza aver mai studiato alcuna lingua ne parlava due, che
senza aver mai studiato la musica stava imparando il canto, che decideva di vivere nuda in casa in
qualunque momento, anche in pieno inverno e in presenza di ospiti. La frase che più mi colpì fu:
“non comprendo come possano altri genitori voler indurre i figli a fare qualcosa, qualunque cosa. Io
non solo non voglio, ma anche se osassi farlo, mia figlia non mi ascolterebbe mai, non si potrebbe
mai obbligarla a fare qualcosa contro la sua volontà”. Senza dare alcuna etichetta a ciò che stava
facendo, aveva messo in pratica il principio di non gerarchia: stava lasciando crescere libero un
fiore.
Testi e contatti per un primo avvicinamento all’educazione libertaria.
Rete per l’Educazione Libertaria : manifesto, storia, valori e mappatura delle comunità libertarie più
longeve in Italia e nel mondo. https://www.educazionelibertaria.org
Educare alla Libertà: sito di aggregazione di materiali sulle pedagogie alternative, con un focus
particolare sulla libertaria. https://www.educareallaliberta.org