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Dopo filosofia cristiana

RINASCIMENTO E UMANESIMO

Al discorso sul rinascimento va aggiunto il discorso dell'antropocentrismo. Si passa da una


società lineare, si viveva guardando ad una vita ultraterrena, teocentrica, ad una
rivalutazione della mondanità, della vita terrena, la speranza nella figura dell'uomo, il suo
potere nel cambiare il suo destino. Si impone quindi una visione ciclica, vita che inizia e
finisce in questo mondo, che elimina ogni interpretazione religiosa e spirituale.

Uno studioso del rinascimento è Pico della Mirandola, che scrive un'opera in cui esalta la
dignità dell'uomo, lo innalza rispetto a tutti gli altri esseri viventi, esalta la vita mondana, i
piaceri.

In tutti i campi del sapere c'è la curiosità, la voglia di rinnovamento e di scoprire nuove cose,
essa viene attuata paradossalmente attraverso un ritorno al passato, la voglia di
rinnovamento porta gli studiosi al passato, agli antichi, perché secondo loro da lì bisogna
ripartire per costruire e trovare del nuovo per il futuro. Per analizzare e interpretare i testi si
usava la filologia.
L'ambito naturalistico è uno dei più considerati, c'è un'attenzione particolare per la natura,
cosa che anticipa tantissimo la rivoluzione scientifica.
La natura è considerata?, è l'ambiente dove l'uomo deve vivere e deve vivere bene, viene
considerata come un enorme serbatoio di energie, forze, che l'uomo deve cercare di
individuare, studiare e comprendere per poterle poi dominare. La rivoluzione scientifica avrà
proprio questo scopo, portare l'uomo a dominare la natura, non in senso negativo, solo per
non soccombere e soffrire i fenomeni naturali.
Dal punto di vista storiografico umanesimo e rinascimento erano considerati due cose
diverse, ma ultimamente essi vengono considerati un unico grande movimento che nasce
alla fine del 1300 e dura due secoli, lasciando molte tracce al suo seguito.

FRANCESCO BACONE:

Perché critica la logica Aristotelica?

-Perché è inutile e sterile, non ha un uso concreto per gli uomini perché non li aiuta a
migliorare le proprie condizioni. Anche perché ha portato avanti per secoli degli errori. Anche
perché essa "sfiora l'esperienza", una sua espressione, con il suo metodo Aristotele ha solo
sfiorato l'esperienza, non è andato a fondo nello scoprire la natura e i fenomeni naturali, non
ha penetrato le profondità delle leggi della natura.

Non ha lasciato alla natura il tempo di parlare per studiarla, sono risultati prematuri, che
anticipano la natura. Risultati prematuri ottenuti soltanto sfiorando l'esperienza, quindi non
adatti a comprendere, prevedere e difendersi dai fenomeni naturali. Non hanno dato alcun
aiuto all'uomo nel dominare la natura, per fare sì che l'uomo potesse difendersi da essa e
diventarne padrone.
Un'altra critica è quella che Aristotele trovava un universale per lo più.
A questo lui contrappone un nuovo metodo, un metodo induttivo, che parte dall'esperienza?

La logica Aristotelica arriva alle anticipazioni della natura, a dei risultati prematuri prima che
la natura si sia manifestata, invece il nuovo metodo di Bacone espone delle interpretazioni
della natura.

La sua proposta del metodo si divide in due parti:


➜pars destruens: distruzione vecchio metodo, degli idoli
➜pars construens: esposizione nuovo metodo

Per indicare questi errori della logica tradizionale introduce il termine idoli (idòlá, dal greco
fantasmi), che possono essere tradotti come errori dettati da superstizione, pregiudizi, che
per secoli hanno invaso la mente umana e che sono stati introdotti da questi falsi metodo
usati per anni per il raggiungimento della verità.
Lui dice che gli errori della mente sono come i peccati dell'anima, perché proprio come i
peccati corrompono l'anima, gli idoli corrompono e invadono la mente umana, invasa di
errori.
Per questo la prima parte del suo metodo si concentra proprio sull'eliminazione di questi
errori.

Lui individua 4 tipi di idòla, due naturali e strutturali, altri due avventizi.

➜alcuni idòla si generano a causa dei limiti della ragione umana, propri dell'uomo, della
percezione sensibile. I limiti dell'uomo e della sua conoscenza (è realista, riconosce i limiti
degli uomini), sia sensibile che razionale, portano ad una conoscenza limitata, e vanno a
generare degli errori, degli idòla.
➜altri idòla non sono strutturali, non ci appartengono dalla nascita, ma ci provengono
dall'esterno, l'uomo riceve tante nozioni dagli altri, dalle autorità, dalle culture, dallo studio.
Essi derivano anche da un cattivo uso delle parole, usate in modo sbagliato, con un
significato non proprio, ma soprattutto sono generati dalle filosofie che con il loro pensiero li
hanno tramandati per secoli.
Essi sono idòla avventizi (dal latino advenio, arrivano dall'esterno)

Questi idòla sono quelli che lui ha prima chiamato anticipazioni della natura, le false verità, e
sono le cose delle quali la mente umana si deve liberare. Come si fa a mettere mobili nuovi
in una stanza senza togliere quelli vecchi inutili, che occupano solo spazio.

La pars costruens:

Lui presenta questa parte in modo dettagliato, puntiglioso, è una parte divisa in fasi precise.
Questo metodo comunque ha dei limiti, anche se lui crede di avere trovato il metodo della
scienza.
Bacone è un grande profeta della rivoluzione industriale ma il suo metodo non è ancora
scientifico.
Il suo metodo deve quindi essere fecondo, efficace, deve portare a interpretazioni della
natura che permettano all'uomo di dominarla.
Per lui un metodo di questo tipo non può basarsi solo sulla ragione, perché la ragione senza
i sensi non può raggiungere la conoscenza
Non può neanche usare solo i sensi, perché senza la ragione essi ci ingannano
Quindi un metodo che vada a toccare in profondità la natura servono SIA I SENSI CHE LA
RAGIONE (Democrito).
Il suo metodo è quindi INDUTTIVO, parte dai sensi, dal particolare, e poi arriva alla ragione,
per ricavare una legge generale.

Lo scopo di questo metodo è:


Capire le cause per poter prevedere l'effetto, l'ignoranza della causa precede l'effetto, si può
agire sui fenomeni solo capendo da cosa sono causate.
Anche Aristotele aveva capito l'importanza delle cause, ne aveva infatti individuate
addirittura 4 (formale, materiale, efficiente, finale). La scienza di oggi va solo alla ricerca
della causa efficiente.
Bacone qui fa un passo avanti ma ha anche un limite.
Delle 4 cause di Aristotele, Bacone vuole individuare la causa formale. Per forma lui
intende due cose:
➜struttura del fenomeno
➜legge del fenomeno
Schema sulla forma.

Conclusioni:
Limiti e contributo di Bacone

Limiti:
➜va ancora alla ricerca dell'essenza dei fenomeni, cosa che appartiene alla logica
tradizionale
➜nel suo metodo non compare assolutamente la matematica, che è alla base della scienza.
Platone aveva attribuito come i Pitagorici una grande importanza alla matematica, Aristotele
un po 'meno ma comunque la considera, Bacone non la nomina neanche.
➜è un metodo SOLO induttivo mentre il medico scientifico è sia induttivo, che deduttivo,
quando si passa alla parte sperimentale.

Contributo:
➜è il profeta della rivoluzione industriale, fa capire l'importanza dell'unione tra scienza e
pratica. Sapere è potere. Conoscere le cose di questo mondo per poter poi applicare nel
concreto le conoscenze per migliorare le condizioni dell'uomo.
p.64,65

LA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA

Inizia nel 1543, quando Copernico


pubblica "Intorno alla rivoluzione dei corpi celesti". Questi periodo di grandi innovazioni
scientifiche e astronomiche si considera terminato con l'opera di Newton "Principi matematici
di filosofia naturali" nel 1687. Queste date sono ovviamente indicative, servono per questioni
pratiche.
Il grande protagonista di questo periodo in campo astronomico è Galileo, in campo
scientifico Copernico, Keplero e Newton e in campo filosofico Bacone e Cartesio.
Il nuovo sapere scientifico di questo periodo è un sapere sperimentale, matematico e
intersoggettivo.

Sperimentale = l'esperienza diventa sinonimo di esperimento, la riproduzione artificiale di un


fenomeno naturale in laboratorio, fino a questo momento la parte sperimentale era mancata.
Momento induttivo, momento deduttivo e esperimento.

Matematico = è un sapere fondato sul calcolo, sulla misura. La natura secondo questi filosofi
è scritta con un linguaggio matematico. I fenomeni naturali si possono comprendere con la
matematica e le leggi di natura saranno espresse tramite formule matematiche.(Aritmetica e
geometria) C'è un rifarsi al pitagorismo e al platonismo. Bacone ha il limite di non
considerarla.

Intersoggettivo = va inteso come un sapere pubblico, non solo degli scienziati, viene
comunicato alle masse, è accessibile a tutti, è universale, ciò che vale in un luogo vale
anche dall'altra parte del mondo, serve la comunicazione.

Lo scopo era ottenere un tipo di verità che sia il più possibile oggettiva, universale, valida
per tutti in ogni parte del mondo, che renda l'uomo padrone della natura, del mondo in cui
vive, che lo aiuti a migliorare le sue condizioni di vita sulla terra (qui uguale a Bacone).

Propone un nuovo modo di vedere la natura. Essa è vista come un insieme di relazioni
causali governate da leggi = in natura tutto ciò che avviene avviene secondo l'effetto, il
risultato di cause ben precise che lo scienziato deve individuare in modo da poter
comprendere e dominare i fenomeni. Nulla avviene a caso. Qui per cause si intende leggi
alla base dei fenomeni. Qui ci si rifà al Democrito e anche al naturalismo rinascimentale.
Delle quattro cause di Aristotele ne viene mantenuta solo una, la causa efficiente, le altre
vengono bandite in campo scientifico. Trovare la causa, la legge matematica alla base di un
fenomeno, significa individuarne la forza.

Questa nuova scienza avrà molti nemici contro cui dovrà combattere: la Chiesa, la tradizione
Aristotelica, la magia e la superstizione medioevale.

La nuova scienza non ha la pretesa di avere un valore infinito, cioè di porsi in maniera per
tutte e quindi di non essere mai sentita in futuro, perché gli scienziati commetterebbero gli
stessi errori che sono stati compiuti dagli aristotelici che hanno cristallizzato il pensiero.
Altrimenti lo scienziato non potrebbe essere tale se si fossilizzasse sulle sue idee, la scienza
non può essere fatto di dogmi e teorie assolute. Con la nuova rivoluzione scientifica di
diffonde una grande fiducia nella scienza, nelle capacità razionali dell’uomo e della ragione
umana. La scienza è in grado di migliorare le condizioni di vita dell’uomo come già aveva
detto bacone. La scienza diventa IL sapere vero, quel sapere che dà una verità, che è visto
anche nella sua utilità. Il sapere scientifico è VERO e UTILE.

Si diffonde nel ‘500 una grande fiducia nella scienza, e quindi nell'uomo e nella ragione
umana. Questa scienza è capace di rendere l'uomo padrone della natura, di migliorare le
sue condizioni. Essa è considerata il potere vero, luminoso, chiaro, ma viene vista anche la
sua utilità concreta.
Nell'800 la scienza era ancora vista in modo positivo, c'era una corrente filosofica, il
positivismo. Essa esalterà le capacità della scienza, il progresso, le capacità umane di fare
scienza.
Nel 900 la scienza inizia a perdere la sua reputazione positiva. Essa non sarà più vista come
un sapere in costante progresso perché non riuscirà più a spiegare tutto e soprattutto
l'unione tra tecnica e scienza, tanto sostenuta da Bacon e dagli scienziati nei secoli
precedenti, porterà a degli strumenti che danneggiano gli uomini. Questo è dovuto al
contesto storico: le due guerre mondiali e le bombe atomiche. Si apre quindi un processo
alla scienza che può diventare anche distruttiva.

La rivoluzione astronomica, i protagonisti:

Filosofia:Bacone, Cartesio
Scientifico: Keplero, Newton, Copernico, Galileo Galilei, Giordano Bruno.

L'universo degli antichi è quello lasciatoci da Aristotele. Era un universo chiuso, unico,
limitato, finito (perfezione), non avevano idea che ci potesse essere qualcosa oltre. C'erano
delle sfere concentriche attorno alle quali ruotano i pianeti, che avevano come centro la
terra. Questa versione è stata appoggiata dalla Chiesa perché coincideva con tutte le
credenze cattoliche, uomo creazione divina al centro dell'universo.

Con Copernico l'universo inizia a cambiare aspetto, è proprio lui ad ipotizzare


l'eliocentrismo. Lui è il primo a mettere in discussione il sistema geocentrico. Già questa è
un'enorme rivoluzione sia in campo astronomico che culturale. La Chiesa infatti non
appoggia questa idea. Il suo universo è ancora però chiuso e unico, finito, non ipotizza la
possibilità che l'universo sia infinito, né che ce ne siano altri.

GIORDANO BRUNO

Democrito aveva già ammesso la possibilità di infiniti mondi derivati dalle infinite
combinazioni di atomi. Anche altri filosofi avevano fatto questa ipotesi, i Pitagorici, Talete.
Anche Anassimandro aveva detto che il suo principio era illimitato. Questo per dire che l'idea
dell'infinito c'era negli antichi. Ma poi fu abbandonata perché l'idea di finito viene associata
all'idea di perfezione.

Lui interviene in questa discussione astronomica dando un grande contributo. Lui dà una
visione dell'universo diversa dalla tradizione e radicale, cioè mette in discussione tutto dalle
radici, dalla base. Lui fa propria la teoria eliocentrica ma è il primo a dire che l'universo è
infinito, non è chiuso, dice che contiene infiniti mondi e infinite creature che li abitano.
Lui dice, ma perché l'universo dovrebbe essere finito?
Lui non ha ancora strumenti scientifici per dimostrare tutto ciò, le sue sono intuizioni, ipotesi,
alle quali giunge in seguito ad un ragionamento. Sia per lui che per Copernico, che poi con
Galileo, hanno il coraggio di opporsi a tutta la cultura aristotelica, cosa mai fatta prima, e poi
anche il coraggio di opporsi ai sensi, che ci possono ingannare, che ci hanno ingannato per
secoli. È grazie a loro se si è avviata questa rivoluzione. Galileo Galilei avrà il merito di
scoprire l'importanza degli strumenti per provare queste ipotesi, per attestarle, cosa che farà
ad esempio con il cannocchiale. Lui intuisce l'importanza di certi strumenti che già
esistevano e venivano usati in altri ambiti, il cannocchiale era usato nella navigazione, lui lo
prende, lo potenzia e lo usa in campo scientifico. Gli strumenti scientifici furono usati per
potenziare i sensi, ad esempio la vista, che da soli ci avevano ingannati. Ciò che si vedeva
ad occhio nudo non era la realtà.

GALILEO GALILEI

L’importanza del cannocchiale come strumento scientifico pag 65 parti dette nell’audio

Il periodo: La grande filosofia moderna inizia con Bacone e CArtesio, che entrambi vogliono
raggiungere la verità, ma si pongono un altro problema più importante, si chiedono quale sia
il metodo giusto per farlo, per raggiungerla. I diversi filosofi daranno diversi metodi, ci
saranno diverse proposte, diversi metodi di indagine per trovare la verità. Bacone ad
esempio dice che il metodo ideale è un metodo esclusivamente induttivo finalizzato a
scoprire la causa del fenomeno. Cartesio invece baserà tutto il suo metodo sulla
matematica.

Galileo Galilei è il vero scienziato dell'età moderna che propone il vero metodo della scienza
moderna, il metodo sperimentale, composto sia dal momento induttivo che da quello
deduttivo della ricerca, e a questi momenti aggiunge anche la fase sperimentale,
l’esperimento.

+ parte libro

Sidereus Nuncius: opera di Galileo in cui vengono scritte tutte le scoperte importanti che lui
fa grazie all’uso del cannocchiale.
Dialogo Sopra i due massimi sistemi del mondo : opera pubblicata nel 1632, i due massimi
sistemi sono il copernicanesimo= teoria eliocentrica, e quello aristotelico-tolemaico= teoria
geocentrica. In quest’opera vediamo dialogare più personaggi: Simplicio, Salviati, Sagredo.
L’opera è costruita in modo da presentare dialoghi che si dividono in 4 giornate, e i
personaggi dialogano discutendo di alcuni argomenti di astronomia contenuti nel sistema
aristotelico-tolemaico. Alla fine del dialogo l’opera si risolve a favore del copernicanesimo.
Cosa si dice in questo dialogo?

-Si arriva alla conclusione che non esiste divisione tra mondo terrestre e mondo celeste
-Si ammette il moto di rivoluzione della Terra intorno al sole, detto appunto moto di
rivoluzione, che dura un anno.
-Si ammette il moto di rotazione della Terra, cioè quello che la Terra compie ruotando attorno
al proprio asse, dal quale dipende l’alternanza giorno notte, e che viene quindi compiuto
dalla Terra in 24 ore.
-Si affronta il tema dell’esposizione della dottrina delle maree. Secondo Galileo, e quindi nel
dialogo, le maree sono effetto, la conseguenza della rotazione della Terra attorno al proprio
asse. Cosa che però verrà smentita da keplero, che intuirà che le maree dipendono
dall’attrazione causata dalla luna sulle acque dei mari e degli oceani.

A livello filosofico si può dire che quest’opera è a completo favore del copernicanesimo,
cosa che metterà in difficoltà Galileo nei confronti della Chiesa.
➜Il rapporto tra scienza e fede.
Galileo parlerà di questo, in particolare scriverà delle lettere tra il 1613 e il 1615 proprio
destinate a questo problema. Esse sono “le 4 lettere copernicane”.

Galileo aderisce al copernicanesimo, questo lo dichiara in maniera esplicita nelle sue opere
e in alcune lettere. Questo è tutte le scoperte da lui effettuate lo mettono in un clima difficile
con la Chiesa.

In questo clima si inserisce la questione del rapporto tra scienza e fede, sempre se esiste.

Lui scrive delle lettere tra il 1613-15, intitolate le 4 lettere copernicane, che affrontano questo
tema.
Qui dichiara che esiste una differenza tra scienza e fede, una differenza fondamentale che
porta la scienza ad essere completamente autonoma dalla fede.

Galileo Galilei è un uomo di fede, crede in Dio: ciò che lui non ammette è l'interferenza della
religione in materia di scienza.
Conclusione: tra scienza e fede c’è assoluta indipendenza, in quanto esse si occupano di
ambiti completamente differenti.

Si parla di incommensurabilità tra scienza e fede, significa che non ci sono cose in
comune, non possono essere messe a confronto. Siccome erano ognuna un campi
differenti, non c’è nemmeno contrasto tra le due secondo lui. Lui proclama l’assoluta
autonomia della fede dalla scienza e viceversa.
Pag 71

➜I due processi

1616
Non ricordiamo granché, ma soltanto i motivi:
In generale, il capo di imputazione è la sua adesione al copernicanesimo, in particolare
viene processato per quanto dice nel Sidereus Nuncius 1610 e le lettere copernicane
1613/1615. Non era ancora stato scritto e pubblicato il dialogo sopra i due massimi sistemi
del mondo.
Quindi lui viene processato per le prime sue opere.

12 aprile 1633
Viene nuovamente processato dall'Inquisizione, Galileo è davanti al sant'uffizio. Prima di
tutto gli inquisitori lo hanno richiamato perché non ha rispettato le condizioni poste nel primo
processo (cioè non pubblicare più opere a favore del copernicanesimo, infatti lui nel 32
pubblica il dialogo).

Pagina 76

Galileo non critica Aristotele ma gli aristotelici, perché hanno tramandato in modo
acritico e come se fosse un dogma intoccabile la filosofia aristotelica. Li critica anche perché
vivono in "un astratto mondo di carta", perché vivono nelle biblioteche, leggono da mattina a
sera ma non contribuiscono alla ricerca, sono fossilizzati sulle teorie aristoteliche. Questo
atteggiamento di chiusura, dogmatico, ha fossilizzato per secoli la ricerca e ha tramandato
moltissimi errori.

➜Il cannocchiale:
Lui non lo scopre, magari era stato creato da un fiammingo o da un italiano, ciò che lui fa di
straordinario è renderlo un telescopio puntando al cielo. Questo fa sì che questo strumento,
così come altri, si trasformano in strumenti della scienza, elimina i pregiudizi che prima
esistevano nel campo scientifico nei confronti di questi strumenti, so credeva che non
avessero valore scientifico. Il suo grande coraggio fu quello di andare contro tutta la
tradizione Aristotelica e anche contro questi pregiudizi.

Lui distingue nettamente scienza e fede.


La nuova scienza oltre ad essere tutto ciò che abbiamo detto ha lo scopo di dare verità
oggettive, che valgano per tutti ovunque e sempre, fino a quando saranno smentite dal
progresso. Non hanno la pretesa di essere assolute, perché se la ricerca dovesse smentirle
bisognerebbe procedere.
Lui distingue:
- qualità oggettive dei corpi: le qualità proprie del corpo e che non dipendono da me
soggetto che studio e mi rapporto con quel corpo. (grandezza, forma)
- qualità soggettive dei corpi: ad esempio odore, sapore, i colori che dipendono dalla propria
percezione

La nuova scienza andrà a studiare le qualità oggettive dei corpi, quelle caratteristiche
proprie. Questa distinzione è importantissima e rimarrà nel campo scientifico. Questa nuova
scienza è misurabile, quantificabile, perché si occupa di grandezze che possono essere
misurabili e che poi si esprimono tramite formule e linguaggio matematico, come dirà nel
"Saggiatore".

A differenza di Bacone che utilizzava solo un metodo induttivo Galileo utilizza sia un metodo
induttivo che deduttivo, per alcune scoperte ne usa uno, per altre né usa un altro. Non
vengono mai usati insieme. Ad esempio la scoperta del cosmo fatta con il cannocchiale è
raggiunta tramite un metodo induttivo.

➜In cosa consiste il metodo induttivo?


Esso è detto anche metodo osservativo, perché parte proprio dall'osservazione, da un
momento empirico. Esso parte dall'osservazione del fenomeno, poi viene formulata
un'ipotesi probabile sulla possibile causa di questo fenomeno, poi c'è la fase sperimentale,
l'esperimento, dopo aver svolto l'esperimento l'ipotesi può essere confermata, e quindi
diventa legge che viene tradotta in linguaggio matematico, oppure viene smentita e quindi si
trova un'altra ipotesi fino a quando verrà confermata.
Fenomeno particolare da cui si arriva ad una legge generale

➜In cosa consiste il metodo deduttivo?


Esso dal generale arriva al particolare ed è anche detto momento dimostrativo. Galileo parte
da un ragionamento logico e teorico, ragiona su un fenomeno ed arriva ad avere
un'intuizione di base logica, poi procedendo per supposizione arriva a formulare un'ipotesi
probabile sulla causa possibile di un fenomeno. Da qua inizia la fase sperimentale, se
l'ipotesi viene verificata diventa legge che spieghi un fenomeno in particolare, se no si
ritenta.
Esempio: legge di caduta dei gravi
Lui formula questa legge non osservando un fenomeno, ma mediante un ragionamento
logico, teorico. Ragionamento generale che arriva a formulare una legge su un fenomeno
particolare. Pag 85

➜L'esperimento:
L'esperienza in Galileo Galilei è sinonimo di esperimento, fare esperienza significa fare
esperimenti.
L'esperimento è la riproduzione artificiale in laboratorio di un fenomeno naturale. Esso è un
procedimento molto complesso e lungo che richiede l'impiego di potenziale umano e anche
di strumenti. Galileo era consapevole della complessità dell'esperimento, esso dipende dai
fondi economici
Lui quindi dice che, laddove non ci fosse la possibilità di svolgere l'esperimento in
laboratorio, lui ricorreva agli esperimenti mentali.

Conclusioni
Scienza dimostrativa, oggettiva, intersoggettiva, matematica, sperimentale, antifinalistica,
non ricerca la causa finale ma solo quella efficiente, è un sapere antiessenzialista.

Che differenza c'è tra Dio e l'uomo?


La differenza sta nella maniera in cui conoscono, Dio conosce in maniera intuitiva, cioè
immediata, mentre l'uomo deve conoscere in maniera mediata, cioè mediante un
ragionamento per via discorsiva, mediante delle tappe. La conoscenza divina inoltre è
onnisciente, l'uomo potrà arrivare soltanto a qualche verità, che non sarà mai assoluta.

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