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DELL’OTTAVA
TERZA
LEZIONE
SECONDO MODULO
CASANOVA
E L’UTILIZZO
INIZIATICO DEI SOLIDI
Allora voi immaginate che tutto quello che vedete qua è una parte di ciò che lui ha scritto. Tenete
presente che il Casanova si è occupato di tutto lo scibile umano. Praticamente non ha lasciato nulla
al caso. Se andate al 1790 lui pubblicò un corollario dedicato alla duplicazione dell’esaedro che
praticamente lui compose, e quindi del cubo, nel la speranza di poter avere una cattedra di
matematica in Germania. E in sotto, sempre nel 1790, c'è “dimostrazione geometrica della
duplicazione del cubo”. Tanto per vedere, però, si è occupato praticamente di tutto, di arte e di
storia. Lui è stato l'unico storico di cui noi possiamo avere anche fiducia riguardante la modalità con
cui il 1700 ha trascorso se stesso. Cioè lui aveva questa grandissima capacità di svolgere il suo
lavoro e il suo lavoro era quello di fare la spia. Detto così non è bello, però era un massone, divenne
Gran Maestro molto giovane, tra l'altro, a Venezia, Che entrò diciamo nelle grazie del mondo
massonico di tutta Europa, e il 1700 è l'anno per eccellenza della massoneria, eh. Quindi andarono
e scelsero lui perché come personalità, come capacità, come duttilità e come intelligenza, meglio si
prestava a svolgere certi ruoli. Quindi ha vissuto per interi decenni nelle grazie della massoneria,
occupandosi una volta per l'una, una volta per l'altra, di tutta una serie di eventi piuttosto notevoli.
A volte lavorò per il Papato, a volte per la Repubblica di Venezia, a volte lavoro per gli austriaci, a
volte per i francesi, a volte per i tedeschi, a volte per gli inglesi. Sempre quando si creavano quelle
situazioni di probabili scontri che a volte giungevano a diventare anche delle guerre locali, e non
solo locali, all'interno e prima delle quali era possibile, o perlomeno era probabile, trovare delle
soluzioni. Lui si mosse in questo alveo costantemente per almeno trent'anni, se non più. Poi con
l'età, in qualche modo, i compiti che gli vennero affidati diventarono sempre più, come dire, flebili,
di minore importanza. Per cui, tanto per avere un'idea, la gente che lui frequentò rappresentava un
po’ il gotha di allora; stiamo parlando di un personaggio nato nel 1725 e morto nel 1798, quindi il
1700 l'ha attraversato bene o male tutto. Un personaggio che ha incontrato Voltaire; un personaggio
“La mia storia è quella di uno scapolo che in quest'anno 1791, 66 anni - lui era a quell'età aveva
quasi terminato la sua biografia per quello che lui scrive 66, poi la dovette di nuovo riprendere in
mano e la termina a 72 anni - e i cui principali impegni è stato quello di coltivare i piaceri dei sensi,
- guardate com'è bello preciso, lui lo dice subito - non ha avuto altro più importante - dice lui -
sentendosi in atto per l'altro sesso, l'ha sempre amato e per quanto ho potuto se n'è fatto amare. Gli
è piaciuto anche la buona tavola, ha avuto degli amici che gli hanno fatto del bene, ai quali è stato
riconoscente. E dei nemici dei quali non si è vendicato perché non ha potuto e ai quali non avrebbe
mai perdonato se non avesse dimenticato il male che gli hanno fatto, l'uomo che dimentica
un'offesa non l'ha perdonata, l'ha dimenticata. Il perdono viene dalla generosità del cuore, l'oblio
dalla debolezza della memoria. Quest'uomo vede oggi imminente la sua fine e quando ci pensa se
ne era triste enormemente, perché ama la vita come l'anima sua, sua e i suoi sensi, come se stesso e
E’ un viaggio che porta Edoardo ed Elisabetta, la cui età sommata è pari a 81 anni, 9 per 9.
Guardate che all'interno del viaggio troverete una miriade di riferimenti alle strutture cubiche, una
miriade di riferimenti alla precessione, è una cosa esagerata, è il primo libro in cui sostanzialmente
qualcuno parlerà di macchine a scoppio, di macchine con motore a scoppio, di macchine volanti,
cioè tutta una serie di cose che erano molto al di là dall'essere inventate da parte dell'uomo. È
estremamente avanti, fu sconvolgente per allora, tant'è vero che non ebbe successo, la gente diceva
“ma questo è pazzo”. Se ve lo doveste leggere oggi, insomma, io credo che rimarrete veramente
molto stupiti, molto ammirati nei suoi confronti, perchè davvero lui è un personaggio speciale.
Ripeto, speciale. Per avere un'idea, la Walt Disney con questo viaggio fece questo film.
Ecco, La terra dei Minimei è una cosa inventata, presa proprio pari pari dall’Icosaméron, è una delle
tante, eh, mica solo una. E questo per darvi un'idea, di quello che succede intorno a quello che lui ha
fatto. Ma queste sono particolarità. Ma comunque veniamo a noi. Adesso abbiamo riassunto un po’
il personaggio, veniamo diciamo alla ciccia della serata. Nelle sue peregrinazioni si ritrova dopo un
periodo estremamente fortunato e, come spesso gli succedeva, estremamente sfortunato a Parigi.
Sfortunato perché era appena fuggito dai piombi. Il mondo massonico aveva creato una rete di
protezione intorno a lui, perché anche allora esisteva una cosa tipo la Mondialpol, eh. Quindi lo
cercavano per riportarlo in Italia, in quanto lui è stato il primo e l'unico a fuggire dai Piombi, che
era uno di quei carceri proprio maledetti, proprio famosi, proprio perché nessuno era in grado di
fuggire. E venne raggiunto a Parigi, ma il console parigino sconsigliò fortemente il console
veneziano dal portare avanti quel tipo di iniziativa d'arresto nei suoi confronti, perché avrebbe avuto
gravissime conseguenze. Al di là di questo, lui si posizionò a Parigi. E fece un'operazione molto
particolare. Cosa era successo? Lui praticamente era fuggito dall'Italia, no, aveva abbandonato tutto,
quindi aveva abbandonato Venezia e tutti coloro che lo proteggevano. E chi lo proteggeva a
Venezia, l'aveva sempre protetto, era un signore che si chiamava Bragadin. Bragadin era un nobile,
Michele legge e commenta: “Il primo di questi eventi è strettamente collegato al periodo londinese
che, come avrete letto, coinvolgerà la bella Mary Ann Charpollion, che è la donna di cui vi ho detto,
una maitresse estremamente maliziosa e furba che per prima e non unica riuscì a gestire le focose
mire del nostro veneziano, tanto da truffarlo sia economicamente che sentimentalmente, ridurlo in
catene per una sua reazione finale piuttosto violenta. La cosa prostrò talmente tanto il nostro a
livello morale da decide di suicidarsi. Lanciandosi dal Tower Bridge. Dopo aver potenzialmente
riempito le tasche del suo cappotto di piombo, poi le cose andarono diversamente. A parte ciò, lui
commenterà quel giorno nelle sue memorie in questo modo: “Mi sembrava di essere diventato
indifferente a lei e a tutto quanto la riguardava. Così mi aveva reso l'amore a Londra. In quel fatale
giorno, all'inizio di settembre del 1763 – attenzione, dice Michele - cominciai a morire e cessai di
vivere.” Cominciai a morire e cessai di vivere, cioè quell'evento per lui dà inizio alla morte. Quindi
è la morte in vita. L'età, aveva 38 anni. E qua è una roba signori che a me, io quando la lessi mi fece
venire i brividi. Perché non ci potevo credere! Tra l'altro questo è uno di quei libri che in buona
sostanza, la gente non se lo compra. Lo avremmo presentato male, poi non è forse un libro
affascinante o che ti porta a essere letto, ma lì dentro ci sono delle cose molto particolari. Intanto la
dimostrazione del fatto che lui ha scritto in ottave è una roba che nessuno la conosce. E di biografi
che si occupano di lui ce n'è una marea, una marea. Ma chi dice una roba del genere, poi che passa
così inosservata, io non ci posso credere, ve la leggo.
“All'età di 38 anni, fu la fine del primo atto della mia vita. La fine del secondo avvenne alla mia
partenza da Venezia nel 1783. - Poi ve lo spiegherò.- A quanto pare, quello del terzo avverrà qui,
dove mi diverto a scrivere queste memorie, allora la commedia sarà finita e avrà avuto tre atti.” Mi
spiego, a 38 anni c'è la sua prima morte in vita. Quella che lui definisce la morte in vita. La sua
seconda, il suo secondo momento, che lui definisce morte in vita, avverrà nel 1783, il suo primo nel
1763, il suo secondo nel 1783, vent'anni dopo. Poi dirà “A quanto pare quella del terzo avverrà qui,
dove mi diverto a scrivere.” Lui qui intende Dux in Boemia. Quindi i tre momenti, i tre atti sono i
tre momenti che lui definisce di morte in vita. Ripeto, nel 1763 è il primo, il 1783 il secondo, il
1797 il terzo, quando fa la sua biografia. Tra il primo 1763 e il secondo 1783, ripeto, passano
vent'anni. Tra il secondo e il terzo, quindi quello finale, guardate bene, 1783 - 1797 passano 14
anni. Sommati in tutto sono 34 anni, e il 34 anni rappresentano la somma degli anni all'interno dei
quali si consumano tre eventi, 3, che rappresenteranno il riferimento più importante della sua vita.
Ma adesso riassumiamo il tutto per capire. Cos'e che lui dice? Allora. A 38 anni per la prima volta
gli succede un qualcosa che lui definisce e vive come una morte in vita. Questo ve l'ho detto,
“cominciai a morire”, lui dice. Attenzione adesso. C'è un altro personaggio, che è estremamente
famoso, quindi vuol dire che nel mondo iniziatico questa cosa è una cosa piuttosto condivisa, al
quale sono successe delle cose molto particolari nel mezzo del cammin di nostra vita. Che è Dante.
Ma allora vuol dire che sostanzialmente questi signori cominciano a calcolare la morte reale nel
momento in cui reputano che nella loro vita ci sia stato un evento negativo, al quale poi possono
aggiungersene altri, ma un evento negativo così potente da destabilizzare la loro dinamica di vita
Ok, allora vuol dire che Dante, quando lui cominciò a scrivere, questa cosa gli era successa. Una
cosa speciale e la cosa speciale che era successa a Dante era una cosa micidiale. Fu cacciato da
Firenze. Quello fu “nel mezzo del cammin di nostra vita”. Ma soprattutto della sua vita. Se vi
ritrovate a esaminare la Divina Commedia, sappiate che l'evento lui lo consegue in un mondo
inesistente, dove sostanzialmente c'è l'inferno, il purgatorio e il paradiso. Lo vive con una struttura
in rima che vi ho mandato l'altra volta,, che vi ho dato l'altra volta che si basa sulle terzine dove i
2/3 sono sempre presenti 2/3+2/3 2/3+2/3 2/3+2/3. Lo vive suddividendo i tre momenti in cantiche
speciali. Tutte di 33 canti, eccetto la prima. C'è un proemio nel primo canto, quello dell'inferno, che
fa sì che il primo canto sia di 34 cantiche. E però ci sono due cantiche di 33 e una di 34. E allora lì
c'è il due volte tre e il tre volte quattro. E in più, all'interno di una dinamica dove tutto avviene nel
tre, quindi c'è non solo due volte tre, il tre volte quattro, ma il 5 volte tre. In buona sostanza l'evento
di Dante avviene all'interno dei solidi platonici, suddivisi in tre momenti ben precisi, i tre momenti,
che utilizzerà anche Casanova. Non li chiamerà inferno, paradiso e purgatorio. Li chiamerà
“Charpollion, quando mi cacciano da Venezia e quando sto qua che sto per scrivere diciamo la mia
biografia.” Quindi c'è un meccanismo che loro ripetono costantemente, per viaggiare, per muoversi
Questa è l'immagine del Botticelli, lo vedete il bianco rosso e verde? Questo è Dante. Lì ci sono
morte, resurrezione, ascensione, questo è Dante. Questo sa Dante, sa muoversi nel tempo e nello
spazio e quei tre luoghi non sono né nel tempo né nello spazio, quindi lui sceglie proprio il massimo
con cui poteva essere in qualche modo condiviso e accettato nella cristianità e non solo, ma lo
sceglie nel momento in cui viene mandato via da Venezia, lui, che è un guelfo. Un Guelfo bianco,
cioè lui era uno di quelli che giustamente diceva qua non è che bisogna fare a meno solo del papà,
ma anche del re, e io mi schiero con tutte e due quando hanno ragione o secondo me hanno ragione.
Non solo con uno o solo con l'altro. Al di là di questo, questa è la struttura dei solidi platonici.
Vedete questo castelletto qua in mezzo, questo è l'evento Charpollion, della ragazza. Qua a fianco
metti, possiamo mettere l'evento di Venezia e qua, mentre scrive la biografia. Dove va finire il filo,
qua nel chiodo, è il giorno e l'anno della sua morte, cioè l'anno dopo. Questo meccanismo
praticamente ci permette anche di capire il fatto che loro hanno in qualche modo contabilizzato la
loro vita, proprio partendo da questi momenti, che hanno rappresentato il fulcro della loro vita. Nel
caso specifico di Casanova è negativo, guardate che la stessa cosa è successa con Ildegarda, eh.
Ildegarda disse alle sue consorelle: “a 81 anni, che è 9 per 9, il prossimo anno io muoio”. E l'anno
dopo morì. Lo fece lo stesso Gioacchino. Definì addirittura il giorno, la settimana e l'anno. Quindi
una dinamica di questo tipo, i signori qua presenti probabilmente la applicavano, adesso facciamo
questo riassunto.
Questo riguarda ciò che vi ho detto prima. Giusto per la cronaca, La Divina Commedia. Così
almeno ce l'avete di fronte.
Fede, speranza e amore. Vedete la corrispondenza? Per quanto riguarda gli eventi stessi, cioè
resurrezione, morte e ascensione, vedete la corrispondenza geometrica, fede=tetraedro,
speranza=cubo e ottaedro, amore = icosaedro e dodecaedro. E vedete gli intervalli corrispondenti.
Così almeno avete, come dire una tabella, un pochettino più corposa di ciò che rappresenta la
dinamica con cui questi signori si comportavano. Ora. Che cosa volevo dirvi? Ciò che segue. Nei
file vi ho messo un Word, dove c'è il computo totale dei riferimenti in cui lui utilizza l'ottava nelle
sue memorie, il computo totale, cioè tutte le frasi dove lui utilizza l'ottava, che è una specie di
vademecum del libro che di cui vi ho parlato prima. OK, così ce l'avete a vostra disposizione e
potete verificarlo, ve ne potete rendere conto per conto proprio. Poi
qua c'è un qualche cosa che penso vi possa interessare? Qua c'è il
libro che vi ho detto prima, cioè Il duello di Casanova. Guardate,
leggetelo, ve lo ripeto, perché il duello è una cosa micidiale, a parte
che è raccontato in modo particolare. Ma è veramente qualcosa di
unico. Il duello è un momento particolare della sua vita, è uno dei
tanti che lui vince, almeno così dice lui. In cui lui mostrerà, Giacomo Casanova
insomma, un coraggio e una bontà d'animo molto particolare. Duello Il duello
che avverrà chiaramente per una donna. Vi dico solo questo, il duello
lui lo fa con appunto il comandante della Guardia privata del re, il
quale utilizzava armi da sparo e non armi con la lama. Lui invece
usava la spada. Quando seppe questo, lui disse al comandante:
“Guarda, non c'è problema. Io con qualsiasi cosa ti affronto”. E gli
diedero quindi le pistole, li portarono fuori Varsavia, perché se
l'avessero fatto a Varsavia sarebbero stati arrestati tutti e due. E www.liberliber.it
che si chiama
LA SCIENZA DELL'UNO
~ di David Wilcock ~
WWW.DIVINECOSMOS.COM
David Wilcock. Questo è l'unico al mondo che io conosco e penso che sia l'unico al mondo esistente
(Traduzione di Viola Riccardo - 2011)
tuttora che abbia fatto e scritto qualcosa sull'ottava, non come l'abbiamo condivisa noi. Lui ha fatto
un percorso sull'ottava che non è conscio della presenza dell'ottava, così come l'abbiamo condivisa
CAPITOLO 1: INTRODUZIONE
IL CAMBIO DI ERA
noi in questi mesi, ovunque nello scibile umano, nel sapere umano, nel mondo iniziatico come nel
Praticamente tutte le religioni del mondo, le fedi spirituali, le società segrete e gli insegnamenti
sciamanici delle popolazioni indigene, insistono dicendo che l'umanità sta per passare in un balzo
mondo spirituale, come tutta una serie di mondi che stiamo in qualche modo in qualche modo
spontaneo senza precedenti nel suo sviluppo materiale e spirituale, una letterale trasformazione di
materia, energia e coscienza a tutti i livelli.
mettete insieme. Allora è una dinamica la sua, molto più scientifica della mia, anche perché ha
Dato che molte di queste culture o gruppi diffondo questa informazione da migliaia di anni, senza www.stazioneceleste.it
avere avuto un apparente contatto diretto fra loro, come i Primi Cristiani, gli aborigeni in Australia e
gli indigeni in Mesoamerica), dobbiamo chiederci come sono arrivati tutti alla stessa comprensione.
con tutta una serie molto ampia di scienziati.. Se vi stampate anche questi libri, vi date la possibilità
di integrare molto di più quello che già sapete sull'ottava e io vi posso assicurare che quello che
stiamo mettendo insieme sull'ottava ad oggi non è stato mai scritto da nessuno. Per cui, aggiungere
per me è la cosa importante, ve l'ho detto, non è come dire una ricerca da prendere, tout court, cioè
completamente. Esaminatela, perché lì ci sono anche delle conclusioni che insomma a volte “sono
molto americane”, ma molte di queste conclusioni sono molto importanti, molto importanti.
Estremamente evolute e scientificamente comparabili, quindi con questo voi vi potete dare anche
una visione, potete avere un excursus dell'ottava in campo scientifico che fino adesso abbiamo
appena toccato o fatto sì che questa cosa arrivasse a voi nella sua completezza, affinché voi le
possiate fare vostra come meglio ritenete. Io non ho mai inserito roba di altri nei miei percorsi,
questo è difficile che io lo faccio. Ma è proprio rarissimo, preferisco che voi leggiate le cose degli
altri poi decidiate, ma sicuramente vi posso, come dire, controfirmare il fatto che questo tipo di
Io ne ho già una.
Io ci sto dopo.
Vai Mario.
Allora prima quando hai fatto vedere la figura F8 in relazione a Casanova, diciamo al percorso di
vita ascendente, quello discendente eccetera eccetera, praticamente la somma degli apici, non mi
ricordo più lo spigoli, quel che è era 34 e 34. Quindi diciamo che il primo 34 era la parte
E’ la è la somma di 21 e 34.
Bravo.
E dimmela.
Sì.
Però si parla sempre del 9 quando si parla delle strutture numeriche che riguardano l'ottava, perché
si sommano gli 8 petali più la parte centrale, perché quegli 8 petali nascono dalla parte centrale.
Quindi, così come il 9 è la risultante degli 8 Petali, il 13 è la risultante dei 12 esseri. Perché devi
aggiungere i 12 esseri a ciò che loro circondano, cioè la nostra realtà. Il 13 nasce così. E da lì che
poi prende atto e dà inizio ai suoi multipli, tutto qua.
Grazie, grazie Mauro. Mario allora, ascoltami una domanda banale, quell'autore in americano del
quale non mi ricordo manco più il nome che tu ci consigli di leggere, dove lo troviamo, ce li mandi
tu… https://it.wikipedia.org/wiki/Ted_Chiang (suggerimento dello sbobinatore J )
Ora ti dico subito, Mauro giustamente fai questa domanda. Tu dici Arrival se si pronuncia così,
scusatemi io c'ho un inglese barbaro. Ma nella dicitura riguardante quelli che sono i registi e gli
attori, c'è anche il nome di colui che ha scritto il film. E’ un giapponese che ormai risiede in
America da tanto ed è un ragazzo. È un ragazzo giovane che ha scritto dei libri che sono diventati
E scusami. Un'altra cosa rapida, invece, i libri che ci hai consigliato di leggere, di quelli sull'ottava
di quell'altro, Wilcock, dove li troviamo?
Questi guarda, non devi trovarli, Mauro, sono qua, io ti mando la lezione, io li ho già scaricati per
voi non dovete fare niente, dovete solamente il PDF e poi decidete voi se stamparlo o leggerlo
direttamente dal PC. Io li ho stampati sempre perché sono una roba veramente fatta bene, cioè io vi
prego di non perdere, diciamo così, la volontà e la pazienza di leggerli perché sono estremamente
complessi a volte, ma hanno delle informazioni che sono veramente utili. Per completare e per
rendere ancora più comprensibile questo tipo di percorso, non l'avrei detto se non l'avessi ritenuto
così, per chi mi conosce è difficile sentirmi dire ste cose, ma David Hicks ha scritto delle robe
sull'ottava che nessuno è mai stato capace di scrivere o soprattutto mettere insieme, per cui mettere
insieme tutta una serie di considerazioni scientifiche fatte negli Stati Uniti attraverso un ambito
puramente scientifico di scienziati verificabili, che chiaramente non hanno ricevuto ascolto, ma che
ti fanno avere un'idea del tutto e della visione cosmologica dell’ottava che assolutamente giustifica
tutto quello che stiamo mettendo in campo.
E invece questa era la domanda che mi ronzava, questa è quella più seria che credo poi non lo so.
Allora a me mi è sembrato di intuire che nei tre momenti dell'ottava ci sono tre fasi che sono tre
fasi diverse. Ci sono tre aspetti di noi diversi, cioè mentre il primo la morte e lo subiamo, non
possiamo fare niente, cioè ci arriva addosso, no? La resurrezione è un lavoro che dobbiamo fare su
noi stessi. Ma l’ascensione, che non so neanche come ci si arriva, lì facciamo come ci pare, cioè
possiamo muovere il tempo, creare lo spazio…
E’ esattamente così Mauro. Il primo momento lui lo subisce. E siamo d'accordissimo. Il secondo
momento che io non vi ho descritto perché sennò stasera devo parlare solo di lui. E il secondo
momento però è un momento di questo tipo, se posso mi dilungo un attimo, sennò non si capisce
perché è andato via da Venezia. L'andare via da Venezia avviene quando lui ormai c'ha
cinquant'anni. Dopo Venezia gli ha dato, unico nella sua storia, il permesso di rientrare, perché nel
frattempo si era dato da fare per promuovere una specie di accordo tra la Repubblica di Venezia e
l'Olanda, sennò scoppiava una guerra vera e propria tra l'Olanda e la Repubblica di Venezia. Era un
caso piuttosto importante che allora aveva un po’ sconvolto gli equilibri europei. Lui si muove per
la Serenissima in modo brillante e questa cosa viene risolta. Venezia gli dà il permesso di rientrare a
Venezia. Eh, però lui si aspettava di rientrare a Venezia, essendosi riconosciuto dei meriti che in
qualche modo lui aveva sicuramente dimostrato durante la sua vita, assolutamente, e invece quando
arriva a Venezia intanto non gli viene dato nessun incarico. Dopo un po’ di tempo e lui, insomma,
chiaramente ricerca con tutto ciò, diceva “guardate io c'ho tanta esperienza, cioè datemi un qualcosa
Michele, Oh. Visto che siamo in tema Casanova, qua c'è qualche donna che vuole fare una
domanda, tu? Solo uomini? E no. Poi volevo solo chiedere questa cosa qua a Michele, è un po’
forse fuori, ma neanche tanto, nel senso che questi ultimi tre anni dal punto di vista geometrico, tu
li vedi come un tetraedro o li vedi come un'altra cosa?
Non sono assolutamente un tetraedro. Ok, cioè non sono completamente un tetraedro. Allora, quello
che bisogna, penso capire è ciò che segue. Non esiste un tetraedro senza cubo. Sì e non esiste cubo
senza gli altri. Capito? Quindi, assolutamente sì. In termini nominali è così. In termini proporzionali
ha una potenza tale per cui ciò che potrebbe dovrebbe scaturirne è un evento che in qualche modo ci
dovrebbe portare ad una specie di evoluzione personale. Cosa che secondo me sta avvenendo. Non
dico per tutti, perché questo sostenerlo sarebbe sbagliato. Ma per un numero di persone molto più
ampio rispetto a un passato recente sì, sostengo di sì, e in questo i social hanno un ruolo, non
sempre positivo, ma comunque hanno anche un ruolo. E quindi sì. Non potrei, non si potrebbe
assolutamente dire di no. Cioè abbiamo infilato una serie negativa ad alto livello. Ma di dimensioni
planetarie, che credo sia davanti agli occhi di tutti, tra l'altro con un corollario che ancora deve, ma
è ben aldilà dal terminare, come una guerra attuale, cioè peggio di così non poteva andare, per cui
direi che… Guarda, io vi faccio questo esempio che mi stupì moltissimo. Quando ci fu il terremoto
all'Aquila, quindi stiamo parlando di una cosa molto locale, ho pensato che l'evento avrebbe
Grazie.
Non è più una roba da pochi, è roba che insomma, riguarda adesso milioni di persone. Non è ancora
forse il numero sufficiente a far sì che le guerre non scoppiano più, la benzina normalmente non ci
dovrebbe essere, no che costa di più, che ci dobbiamo fare la benzina, tutto quello che fa Bum Bum,
che scoppia e fa il fumo non ci serve, non è roba che ci può servire ancora. Titti.
Una domanda. Ma se pensiamo a Gioacchino da Fiore e all'età dello spirito in terra, perché, per
esempio, invece di morire Casanova, piuttosto che altri personaggi, non hanno attuato
un’ascensione in questa dimensione, cioè in terra? Non so se mi sono spiegata.
Un'accensione in terra?
Sì.
Eh? Ma la sua vita, quella è stata un'ascensione intera, mica è un'altra cosa per lui. Eh, io dico, parlo
per lui.
Ok. Ok.
Cioè Casanova ha vissuto la vita, sai cosa pensava lui, intanto sapeva benissimo cosa c'era dentro
l'amore. Perché non è che si occupasse dell'amore, cioè come tutti penso che avesse avuto
un'esperienza dell'amore fisico di un certo tipo e vabbè, posso capirlo questo. Però il potenziale
emotivo dell'amore fisico per lui fu la benzina attraverso la quale poi esercitare e mettere in campo
una la sublimazione dello stesso attraverso tutta una serie di interessi che lui ebbe. Purtroppo
giustamente, Titti, non è che io dico di no, se le persone non vengono in qualche modo “informate”
del fatto che questi personaggi non si occupavano solo di sesso, ma che erano dei personaggia tutto
tondo, che hanno avuto la capacità di occuparsi dello scibile umano. E’ normale che uno dice,
vabbè, ma lui l'ascensione dove l'ha fatta?
No, no, sì, sì, OK. Adesso non riesco a essere chiara, e lucida dato l'orario però ho capito questo
discorso Michele, ho capito. Stasera però ho capito il concetto del punto di vista che comunque
l'ascensione c'è stata, e quindi il tutto si era compiuto sostanzialmente.
Ma sì Titti perché nel momento in cui il figlio… allora, capiamoci, quello nasce da una relazione
adultera. Il papà muore giovane, la mamma lo abbandona ragazzino perché va a fare l'artista, fa
l'attrice e va a vivere a Dresda, dove trova un luogo di lavoro in uno dei teatri più importanti
d'Europa. Nel frattempo semina figli qua e là. Non so se mi spiego. Un bambino così che non ha
Ho capito grazie.
Vai Adriana.
Volevo chiederti questo, è evidente che personaggi come Casanova, realizzato tutto quello che ha
realizzato e al di là della sua temperamento, personalità, anche perché era supportato da
un'evidente conoscenza, no, perchè se ha applicato la conoscenza dell'ottava per spalmare la sua
vita, evidentemente la conosceva. Quindi il fatto che ognuno di loro avesse ben presente il momento
della loro morte basandosi su quei conti che ci hai spiegato questa sera mi domandavo: questo
momento… o se il tempo anche loro sapevano ed erano consapevoli che è emozionale e quindi,
come ha fatto Gioacchino, operazioni affinché un certo tempo avvenisse con il suo volere,
Loro erano capaci di cambiare il loro tempo, non il tempo. Cioè sapevano della dinamica con cui il
tempo è possibile emozionarlo. Ma non cambiavano tutto il tempo di tutti, cambiavano il loro
tempo.
Ma nel loro tempo, non è compresa la loro vita? Se io ho questa cosa mi ha colpito perché ci sono
stati degli episodi e in cui alcune persone han detto, hanno affermato, una persona, parlando con
ha affermato “Guarda che il momento in cui muori lo decidi tu” e io in un certo qual modo ho
avuto anche delle esperienze dirette. Parlando con una cosa molto privata, mio padre un giorno ha
detto, adesso basta, sono stufo. Tempo quattro ore se n'è andato. Allora, cioè fino a tutto l'anno
precedente, non aveva nessuna intenzione di andarsene perché voleva restare ancora con noi,
malgrado la sua situazione personale, che non era proprio piacevolissima. Poi, quando è stato
stufo ha chiamato mia mamma ha detto, “Guarda, sono stufo”, è morto, è questo che intendevo
dire. Come al di là di tutto, come noi riusciamo, anche noi modifichiamo la nostra realtà. È
qualcosa di fattibile e quindi decidere che a 81 anni, l’anno prossimo non ci sono più, mi sta bene.
E questo so che è così. Oppure è qualcosa di ineluttabile indipendentemente dal fatto che tu non
voglia, capisci che cosa intendo dire?
Confluiscono più risposte, nel senso che il qualcosa di ineluttabile negli ultimi decenni è diventato
molto più malleabile grazie alla scienza. Perché comunque in questo senso la scienza fa. Questo va
bene, questo è innegabile. Poi c'è un aspetto riguardante le nostre possibilità emotive di poter
influire sulla nostra vita cellulare e fisiologica che non credo che ci sia bisogno, tra l'altro, di
utilizzare meccanismi iniziatici per poterli vedere in essere. La cosa che tu hai definito riguardante
tuo povero papà, l’ha fatta anche il mio papà. Lui non sapeva mica niente dell'ottava. Quindi qui
stiamo parlando della possibilità che l'uomo ha di voler andar via. Certo, poi c'è un altro aspetto che
è quello che abbiamo visto stasera, cioè che la valutazione che l'uomo può mettere in campo a
monte di una futura decisione di andar via, che nel caso suo personale non è tanto una decisione di
andar via, perché io quella premessa ve l'ho fatta per far capire quanto lui fosse attaccato alla vita,
quanto il fatto che lui era chiaramente ormai sicuro, visto i sintomi che aveva, perché allora bastava
la gotta per morire, di non riuscire a portare avanti una vecchiaia di un certo tipo e quindi che la sua
fine fosse vicina. Ma sostanzialmente, al di là delle pecche fisiche, le dinamiche di computo che lui
utilizza sono a monte di tutti questi discorsi. Cioè quello che ti devo dire è questo. Io ci ho pensato a
questa cosa, no? E un evento che è così grande come quello dell'andar via, indipendentemente,
come dire, contiene dentro di sé tutte le opzioni che ci possono trattenere qua. Coinvolge tutto ciò,
ma nonostante ciò può essere attuato. Cioè l'opzione scienza che ti cura e ce la fai, viene compresa.
L'opzione che noi vogliamo rimanere, viene compresa. Ma la situazione decisionale è tale per cui va
oltre tutto ciò. E quindi se questa cosa è dentro di noi, viene decisa. Comunque avviene.
Se vuoi andare e può venire, però anche all'incontrario, mi viene in mente Interstellar, no? L'amore
così forte che ti fa tornare che riesci a trovare la dimensione per cui cambi la realtà delle cose stesse,
delle cose che stai vivendo normalmente no, e questa proprio è quello che dico, è la tua decisione.
E’ proprio tua, cioè la coscienza. Del livello a cui può arrivare un aspetto decisionale umano, noi
non ce l'abbiamo. Cioè noi non ci siamo mai occupati della fisica del sé, cioè della coscienza. Noi
una fisica della coscienza non ce l'abbiamo e quindi di tutti gli aspetti che la coscienza, se vogliamo
chiamare anima, al di là delle dinamiche scientifiche o meno, possono essere posti in essere, perché
di per sé le strutture coscienziali non obbediscono a nulla di scientifico.
Questo mi piace molto e comunque il fattore lunghezza non è detto che sia, come dire, l'unico modo
con cui definire la vita. C'è un aspetto della vita che ha a che fare con la larghezza della stessa che
andrebbe essere. Andrebbe computato, Cioè un conto no è vivere un arco di tempo senza emozioni.
Un conto è vivere lo stesso arco di tempo con le emozioni. Beh, e allora ridi. Insomma, tu ti accorgi
che quando vai a dormire qualcosa dentro di te, molto più sano, più pien.
E’ proprio quel discorso di dire “mi basta”, mi aveva colpito tanto questa frase, quindi posso anche
andarmene.
Mio padre l'ha vissuto, ha sempre vissuto solo per il commercio. Quando si poteva fare il piccolo
commercio, poi è finito. Nel 95 è finito. Purtroppo noi stavamo a Torino, la Fiat era andata via,
hanno cominciato poi con le questioni fiscali e quant'altro, noi ci siamo ritrovati ad avere clientela
zero, perché non c'era più nessuno dopo una piccolissima attività di successo per quasi trent'anni. E
quando lui si ammalò, comincio ad ammalarsi proprio per sto motivo qua. Come tutte le cose inizio
con il diabete e poi si aggiunsero i problemi di cuore che il diabete porta. E comunque, insomma, le
cure che facevano gli avrebbero permesso di continuare a sopravvivere, ma era un sopravvivere.
Mio padre non ha mai sopravvissuto. Allora io, che ormai facevo su e giù da L'Aquila a Torino, in
un mese, che ne so, ci andavo quattro volte al mese, e non è a due passi, anche perché lavoravo
tanto su, insomma. Un giorno mi chiama, come ha detto tuo padre, mi disse, Beh, io me ne vado. E
io lo prendevo per scherzo dicevo papà dove vai? Me ne vado io non voglio più vivere così. Non
sono più i tempi miei. Ma papà, non dire cazzate su, la voglia c’è ancora.. Allora lui, per accelerare
questa cosa per una decina di giorni non prese più niente, mise tutte le pastiglie sotto il cuscino. Una
notte, morì. Eh sì. Quindi al di là di tutte le chiacchiere, poi c'è una cosa che Casanova diceva, sai
qual è? Le stelle predispongono, l'uomo decide. Bellissima questa cosa bellissima. E lì vedi cos'è
l'uomo. E quanto non siamo veramente fino in fondo consapevoli del nostro potere decisionale. Eh,
non lo esercitiamo proprio Adriana.
Noi iniziamo a non esercitarlo già, che ne so, a livello condominiale. Noi già lì iniziamo, tanto c'è
l'amministratore giusto, poi quello si raccoglie tutti i soldi dell'inverno dei riscaldamenti e
scompare. E vai, metti insieme 5, 6 palazzine e se ne va a Montecarlo e tu rimani al freddo. Come
spesso qualcuno ha fatto. Vabbè signori, se non ci sono altre domande…
Vai Robi.
Hai parlato di questo David Wilcock. Ti volevo chiedere, hai mai avuto modo di confrontarti in
qualche modo con lui? Sennò se non è successo è un problema solo di lingua o avresti piacere a
confrontarti con lui o non avresti piacere?
No, io ho piacere, ci ho provato, non ho avuto risposta. Beh, ci ho provato anche perché lui negli
Stati Uniti è un personaggio conosciuto a livello nazionale. Tutti gli scrittori di cui vi ho parlato li
ho contattati. La Fondazione Casanova di Venezia l’ho contattata. La Fondazione Cartesio l'ho
Credi che il punto sia o entri tramite i loro circuiti o non vogliono intromissioni o perché penso che
il confronto sarebbe un po’ per entrambi.
Oggi sono tutti praticelli. Ecco il problema dell'ottava che mette tutti insieme, capisci a quel punto
tu non puoi parlare, ci sono solo io, ma quello che c'abbiamo noi, sapessi tu. Non è più così, cioè la
il problema del sistema ottava e quello per il quale tutto quanto poi va messo dentro un unico
contenitore, ma tutto, cioè non è qualcosa rimane fuori. Io per esempio non ho voluto inserire una
lezione sugli UFO, o tantomeno sui cerchi nel grano di cui mi sono occupato per anni proprio per
questo. Ma il problema fondamentale è che con l'ottava tutti i misteri diventano uno solo, che è
l’ottava stessa. Quella è la differenza per cui, se giustamente, se tu vai a chiedere qualcuno, ma
vogliamo fare quello, ti guarda, ti guarda strano, sai? La prima cosa che fanno ti eliminano, io sai
quante volte ho trovato, ho avuto anche modo di entrare nei mondi orientali. Se tu vai a toccare i
chakra, sembra che sia una cosa più sacra, ma non è così. Non è vero che sono 7, non è vero, cioè
non è così. Ma così, non è futuro, quello capisci? Non sta nella separazione, nel futuro sta
nell'Unione del complesso. Quello ti dà, come dire, un'idea della bellezza del sapere presente sul
pianeta.
Assolutamente. Si spera di trovare qualcuno invece, che sia anche disponibile. Probabilmente ci
saranno anche persone così, no?
A qualcuno no, eh, ogni tanto qualcosa esce. Poi questo è il mio punto di vista. Io non sono, cioè,
vivere in Abruzzo mi ha reso come dire molto socievole, ho preso quasi le sembianze della flora e
della fauna abruzzese, soprattutto della flora, perché gli orsi qua non so se mi spiego. Però devo dire
che insomma mi trovo un pò in difficoltà quando devo rapportarmi con qualcuno, perché io ascolto,
non è che non ascolto. Il problema è che qua voi adesso lo vedete, lo state vivendo con me. Quando
entri nell'ottava ti occupi di tutto. Eh, non è che stiamo parlando di una cosa sola, cioè parleremo di
tutto.
E come una persona che mi viene in mente e che credo che abbia avuto invece. Grande
disponibilità, grande apertura mentale, è stato proprio quello che citi spesso. No. Gianfranco
Carpeoro, sicuramente uno che ha messo anche lui a disposizione dei saperi che prima erano
assolutamente riservati a certe cerchi. Per quanto, per quanto fossero magari all'interno di queste
cerchie dei saperi, come dici tu dei praticelli, dei saperi particolari ma comunque circoscritti. Però,
per esempio Gianfranco Carpeoro credo sia una di quelle persone, insieme ad altre, che è bello
poter, con cui è bello, penso poter per persone come te poterti confrontare.
Guarda Gianfranco è un dissidente. È un po’ il Dante della situazione, che comunque lo tirano da
dalla giacchetta no, ma che comunque uscito da quel mondo, pur appartenendone. Sì, cioè lui è gran
maestro, fuori come dentro, c'è poco da fare. Però la sua modalità di rapportarsi col pubblico è una
modalità che purtroppo in qualche modo viene inficiata a volte eh, dal dato caratteriale, che io
spesso riassumo dicendo, ma perché vi stupite, quello è calabrese! Cioè, non è poi al di là di tutto
quell'aspetto viene a galla, cioè non è che non ci sia, ma per me non è stato mai un problema. Noi ci
è successo pure di mandarci al diavolo, ma io gli voglio bene. E io quando il mio modo di
rapportarmi con lui sai qual e quando capita che lo vada a trovare, no? Io faccio il giro della
scrivania, lo abbraccio di dietro e gli lo riempio di baci. Lui si mette in difficoltà fortissima, lo vedi
che proprio non sa che deve dire? E quello è così, cadono quelle barriere che lui spesso tiene alzate,
no, perché sai deve apparire. Però il suo lavoro è stato un lavoro di disincanto nei confronti della
Già, come dire, assisti a una trasformazione incredibile, nel senso che Gianfranco Pecoraro fuori
casa. Ha quel tipo di aplomb, ha quel tipo di dinamico con cui proporsi molto pedante, lo dice lui,
non è che lo dica io. E ha questo atteggiamento, a volte anche scontroso, anzi. Non una volta, ma
anche piu spesso scontroso, ma se entra in casa, come tutte le persone penso, non lo riconosci
perché fuori casa parla italiano. Apre la porta, entra dentro e parla calabrese. Come entra in casa,
vedi una persona, e cioè vedi il bello della situazione anche se ripeto, insomma avere a che fare con
lui non è semplice, lo ammetto. Roberto poi si muore nella vita, capisci? È anche una decisione
questa, se tu decidi di trattenere delle persone le cose belle, quando muori tu, almeno ti ricordi le
cose belle, ma se tu continui a mettere l'accento sulle brutte, sono tutti brutti. Allora chi è che non
ce l'ha i difetti? E non è una cosa per difendere lui, sono pure io così, allora non è solo lui.
E’ così dai, io vedo le ragazze, certe critiche ogni tanto, a volte passano le settimane con queste
robe qua. “Eh, Stai zitto”, però ti dico io mi diverto, è bello perché intanto ce l'ho vicine. Pensa se
dovevo sentire criticare e io stavo in America, loro in Italia o viceversa? Era brutto rilasciarle.
Parlate allora, signori. Se voi decidete di parlare di insomma, di condividere una serata film, me lo
dite, tanto c'è la chat, fate voi quando volete. Me lo fate sapere e noi la prossima settimana ci
occuperemo di questo, sennò andiamo avanti con le lezioni. Grazie Michele. Buona serata a tutti,
buonanotte