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Alunno: Stefano Testa classe: 2°C indirizzo: Informatica

SCHEDA DI LETTURA
Informazioni bibliografiche:

Autore Valerio Massimo Manfredi


Titolo Lo scudo di Talos Pagine: 324
Casa Editrice Mondadori
Genere Storico, Romanzo

Dentro il libro

Tempo e luogo dell’azione:

Il libro è ambientato nella Grecia del V secolo a.C. Possiamo dedurre dai personaggi che incontriamo,
come gli spartani i greci e gl’iloti che la trama del libro riprende un periodo di circa 40 anni. Ho
individuato due luoghi principali all’interno della narrazione, il Monte Taigeto e il campo di battaglia a
Platea, due momenti molto importanti per la trasformazione del personaggio e la trama dello stesso libro.

Trama:

Aristarchos Kleomenide è un nobile spartano che ha due figli: il primogenito, il robusto Brithos, e lo
zoppo Kleidemos, nato con una malformazione al piede. Le severe leggi di Sparta, la patria dei guerrieri,
non gli lasciano scelta: il bambino storpio deve morire. Aristarchos decide però di affidarlo agli dei e alla
sorte, abbandonandolo sotto alla quercia del monte Taigeto, nella speranza che qualcuno lo raccolga e lo
cresca al posto suo. Kleidemos viene raccolto dal pastore anziano ilota Kritolaos, che decide di crescerlo
come un nipote. Il bambino viene ribattezzato Talos e cresciuto tra quella gente che il suo rango
originario avrebbe considerato umile. Ma Kritolaos non è un semplice pastore: è il custode delle armi di
Aristodemo, antico re degli iloti, e quindi capo spirituale del suo popolo.
Il vecchio decide di fare di Talos il suo erede e gli insegna il combattimento, nonostante la sua
malformazione al piede, e ad usare un robusto arco di corno. Gli anni passano ed i due Kleomenidi
crescono separati in due società completamente diverse tra loro. In Talos si sviluppa una sempre più
pressante attrazione verso Antinea, giovane ragazza ilota sua vicina, che un giorno salva dallo stupro di
alcuni giovani spartani che facevano capo a Brithos, che alla fine decide di risparmiare Talos per il
coraggio dimostrato.

Il destino dei due fratelli inizia, lentamente, a ricongiungersi. Talos assiste alla violenta iniziazione
di Brithos, che lo riconosce e lo obbliga ad una spedizione punitiva per reprimerne la sfrontatezza. Nel
frattempo, la Grecia entra in guerra con la Persia, e Sparta deve mandare il suo contingente di eroi a
bloccare il passo delle Termopili: 300 uomini contro un quarto di milione di guerrieri persiani.

Gli iloti sono scudieri e servitori dei guerrieri spartani. Per questo Talos viene scelto per
accompagnare Brithos ma nessuno dei due fratelli conosce ancora la vera identità dell'altro. Per tre giorni
gli spartani reggono l’attacco persiano ma il compito di Leonidas non è vincere, ma guadagnare tempo.
Il re, grande amico del prode Aristarchos, sceglie il giovane Brithos ed il suo compagno Aghias per portare
un messaggio a Sparta. Mentre alle Termopili il re ed i suoi eroi muoiono, i due giovani spartani,
accompagnati da Talos, proseguono verso Sparta con l’orgoglio ferito. Malauguratamente una spia
sostituisce il messaggio durante il tragitto, e i due guerrieri vengono presi per dei vigliacchi dagli altri
spartani. A questo punto Aghias si suicida, ma Brithos non si arrende e decide di riscattarsi
combattendo. Talos, ormai succeduto al vecchio Kritolaos, insieme al gigantesco Karas, altro capo
spirituale ilota, organizza atti di guerriglia contro le truppe persiane isolate, coinvolgendo il fratello nella
lotta. Brithos troverà la morte da eroe nella battaglia di Platea, in cui i greci riconquisteranno la loro
libertà, e Talos scoprirà le sue vere origini.

Il messaggio di Leonidas che le spie avevano sostituito era una richiesta per gli efori di liberare gli iloti
dalla schiavitù, ma la Krypteia (l’organizzazione segreta dell’esercito), sconvolta da quel biglietto
rivoluzionario, lo aveva sostituito con uno bianco. Sarà compito dello stesso Talos fare sì che il desiderio
del re Leonidas diventi realtà. Comincia una nuova vita per il protagonista: diventa comandante degli
spartani nella campagna del nuovo re Pausanias contro i persiani. Talos viene scelto come intermediario
di Pausanias alla corte del Re dei re, ignaro di un tentativo di alleanza tra il reggente spartano e
l’imperatore persiano. Pausanias verrà ucciso per aver cospirato contro Sparta, mentre in Talos il bisogno
di tornare tra gli iloti diventa sempre più forte. La rivolta degli iloti diventa sempre più imminente, mentre
la Krypteia prosegue nelle sue repressioni.

La voce del lettore


Ti è piaciuto il libro? SÌ NO ABBASTANZA
Perché?

Questo libro mi è piaciuto per molti aspetti, tra cui la descrizione dei personaggi non invasiva, ma che ti
spronava sempre di più ad addentrarti nella storia del libro, un esempio è Talos, nonché il mio
personaggio preferito, di cui vediamo gli eventi principali della sua vita e capiamo che lui si è sviluppato
fisicamente e mentalmente, attraverso gli incontri e le sue avventure. La narrazione era molto scorrevole,
durante il libro troviamo molto raramente parole di cui non sappiamo il significato, permettendo la sua
lettura ad un pubblico molto vasato di persone, comprendendo noi giovani, non tanto appassionati alla
lettura. Manfredi, per me, ha scritto un libro di un periodo molto celebre della storia europea, in
particolare ellenica, ricordato da tutto il mondo, in un modo molto facile, permettendo al lettore di
acquisire conoscenze culturali, sempre utili nella vita di tutti i giorni.

Qual è il messaggio
dell’autore?

Il libro ha uno scopo di riflessione, probabilmente i primi argomenti che notiamo sono l’amore per la
patria, le ingiustizie sociali ed infine la capacità di non arrendersi malgrado le difficoltà, però durante la
lettura ne ho notato un'altra: la relazione con il suo fratello, separati alla nascita per motivi giuridici il
destino li fa rincontrare nel campo di battaglia, dove uno dei due morirà, aggiungendo un significato
spirituale, dopo averci riflettuto penso che l’autore volesse rappresentare il legame immateriale tra due
fratelli, nati insieme e morti sempre insieme, un legame macabro ma allo stesso tempo di solidarietà
nella propria famiglia

Voto (da 1 a
10)

Sinceramente, non mi aspettavo molto da questo libro, in quanto trattava della Grecia, però mi ha
sorpreso per la capacità di farmi continuare a leggere malgrado l’ora o le condizioni in cui mi trovavo,
avvenimento molto raro. Però mi ha fatto anche riflettere sui legami famigliari con mio fratello, mia
mamma, facendomi capire l’importanza dell’inclusione e dell’uguaglianza tra classi sociali
apparentemente uguali. L’unico lato negativo, causato dal sottoscritto, è la lunghezza del libro, infatti non
sono mai stato abituato a leggere libri con tante pagine. Data questa spiegazione posso dire che il mio
voto per questo libro è 8½.

Unire insieme almeno dieci frasi particolarmente


significative
“Tanti anni fa, quando tu non eri ancora nato, in una grande casa di Sparta, in una nobilefamiglia, nacque
un bambino che i genitori chiamarono Kleidemos. Ben presto però si accorsero che il piccolo era storpio e
il padre lo portò via di notte e lo abbandonò su un monte. Questa era la legge di Sparta.”

"Dirai a tua madre che il cuore di Aristarchos ha battuto per lei con ardore immutato, fino all ultimo
momento."

“Certo, chi nasce incatenato non sa che cosa è la libertà, ma anch’egli sa cos’è il coraggio. Un coraggio che
tu nemmeno puoi immaginare. Il coraggio di portare ogni giorno un carico più pesante senza curvare le
spalle, il coraggio di continuare a vivere per sé, per chi si ama.”

La brace cova a lungo sotto la cenere e gli stolti credono che sia spenta ma quando il vento riprende a
soffiare la fiamma si risveglia.

"E' meglio essere un umile pastore nel mondo del sole e della vita che un re tra le ombre dei morti"

forse, gli dei segnano per ogni popolo, come per ogni uomo il suo destino e sul quel sentiero bisogna
camminare, senza voltarsi indietro...essere uomini, poveri mortali, preda delle malattie, delle sventure,
come le foglie sono preda del vento. ma anche conoscere, giudicare, ascoltare la voce del cuore e della
mente...si, il piccolo storpio sarebbe diventato un uomo, per soffrire forse, per morire, certo, ma non
all'alba della vita.

Non credo si possa sfuggire al proprio destino: meglio andargli incontro

“La sventura rende più dure le membra degli uomini, più acuti i loro occhi, più rapida la mente.”

“Non lasciarti sfuggire dalle mani ciò che è tuo e nessuno te lo potrà togliere.”

"Nel pieno della bufera si dimentica che esiste il sole e si teme che le tenebre domineranno il mondo, ma
il sole continua a splendere sopra le nubi nere e prima o poi i suoi raggi si aprono un varco per riportare
la luce e la vita"

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