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APPUNTI SU DARWIN ED IL CREAZIONISMO

- la “teoria dell’evoluzione” in realtà è un insieme di teorie basate su concetti collegati in


un sistema coerente: mutazione, variabilità, seleziona naturale, migrazione, deriva
genetica, popolazione.
- Darwin non nasce evoluzionista e vive in un’epoca in cui tutti erano essenzialisti:
ritenevano cioè che ogni specie avesse una sua propria essenza specie-specifica e non
potesse cambiare od evolversi.
- Darwin ha avuto il merito di raccogliere, quale naturalista, indizi e collegarli tra loro in
modo coerente collegando fatti e facendo inferenze, studiando la storia naturale,
andando alla ricerca della “causa ultima” di un fenomeno.
- La storia della biologia è stata dominata dall’introduzione di concetti e dalla loro
maturazione, modificazione e, talvolta, dal loro rifiuto.

Così ,l’iniziale teoria darwiniana, alla luce delle successive scoperte dei naturalisti e dei
genetisti fu espressa in un modo nuovo: la sintesi evoluzionistica ( Huxley, 1942 ) i cui
punti fondamentali erano:

- gradualità dell’evoluzione spiegata in termini di piccoli cambiamenti genetici e di


ricombinazione ed in termini di riordinamento di questa variazione da parte della
selezione naturale
- i fenomeni evolutivi sono spiegati in modo coerente sia mediante i meccanismi genetici,
sia con le prove di tipo osservativo raccolte dai naturalisti

Tra gli evoluzionisti, vi sono state spesso aperte controversie ( gradualismo o


saltazionismo ?, quanta parte della variabilità è dovuta alla selezione o ad eventi
stocastici ? come si associano acidi nucleici e polipeptidi, quali ruoli della competizione
intraspecifica ed interspecifica ?….) andando verso la risoluzione dei problemi rimasti aperti
nella teoria.

Ma pochi problemi hanno a che fare con i principi base , poiché un’alternativa al
darwinismo è divenuta sempre più improbabile mano a mano che è aumentata la nostra
conoscenza riguardo alla vita e quindi le prove a favore: i cambiamenti dei pools genici di
generazione in generazione, le sequenze fossili in strati geologici successivi accuratamente
datati. Non ci sono più dubbi sulla questione cruciale che la linea ominide sia una
diramazione della linea che porta alle scimmie africane. Sono state inoltre identificate le
tappe fondamentali che condussero dalla condizione antropoide a quella umana.

I soli che ancora oggi continuano ad opporsi all’evoluzione sono persone impegnate da un
punto di vista religioso: è in questo caso determinante la loro accettazione ed
interpretazione pressocchè letterale del racconto della Genesi, nonostante questo sia stato
dimostrato falso da schiaccianti prove scientifiche. Il problema è che è impossibile una
discussione razionale tra scienziati e religiosi: i primi rifiutano verità dogmatiche in quanto
hanno come criterio di verità il fatto ( rifiutano la rivelazione soprannaturale come prova ),
mentre i secondi rifiutano il fatto scientifico come prova: sono cioè due campi che , pur
affrontando lo stesso problema, hanno criteri di verità diversi. In Italia, ad esempio sono
scienziati creazionisti i prof. Sermonti e Fondi:
il primo tende ad esaltare la libertà della natura in contrapposizione alla costrizione da
parte dell’ambiente, il secondo sottolinea la difficoltà di spiegare l’origine della vita a partire
dalla materia non vivente e critica la mancanza di alcuni “anelli” di congiunzione tra le
specie: entrambi portano prove “in negativo “non utili per una dimostrazione del
creazionismo ( il compito è portare prove a favore della propria teoria o negare l’altra
mettendo in evidenza contraddizioni, falsificandola: dire che è incompleta non basta )

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