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LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt
venerd 2 settembre 2011

Unicuique suum
Anno CLI n. 201 (45.846)
.

Citt del Vaticano

Messaggi contraddittori dai figli di Gheddafi

In morte di Eugene Nida

Mosca riconosce i ribelli libici


TRIPOLI, 1. Settembre si apre in Libia sia con unaccelerazione degli sviluppi politici sia con la prospettiva di una soluzione militare alla guerra civile che si protrae da mesi. Anche la Russia, che finora era stata estremamente critica sullintervento armato della Nato e che aveva continuato a sostenere la necessit di un negoziato tra i ribelli e il leader libico Muammar Gheddafi ha annunciato oggi il riconoscimento del Consiglio nazionale transitorio (Cnt), lorganismo di autogoverno datosi dai ribelli libici, come unica e legittima autorit funzionante nel Paese nordafricano. Nel darne lannuncio, il ministero degli Esteri di Mosca ha espresso di attendersi che tutti i contratti e gli obblighi saranno rispettati. Nella dichiarazione diffusa da Mosca si richiamano le riforme annunciate dal Cnt nuova costituzione, elezioni e formazione del Governo e si ricorda che Mosca intrattiene rapporti diplomatici con Tripoli dal settembre del 1955, senza che siano mai stati interrotti. Il riconoscimento del Cnt da parte di Mosca avviene nello stesso giorno in cui linviato presidenziale russo per lAfrica, Mikhail Marghelov, partecipa a Parigi alla riunione dei Paesi amici della Libia. Anche lAlgeria, unico Paese maghrebino a non aver ancora riconosciuto il Cnt si detta pronta a farlo, dopo essere stata accusata ancora nelle ultime ore dal ministro degli Esteri francese, Alain Jupp, di atteggiamento ambiguo, a causa delle tensioni con i ribelli libici per laccoglienza concessa alla moglie di Gheddafi, Safiya, e a tre dei loro figli, Mohammed, Hannibal e Aisha. Lunica condizione, ha precisato il ministro degli Esteri algerino, Moudi GIULIA GALEOTTI

Un nuovo Girolamo
l mio amato marito morto dieci minuti fa: cos la traduttrice e interprete Elena Fernndez-Miranda ha comunicato il 25 agosto scorso la morte di Eugene Nida, il linguista statunitense considerato il gigante indiscusso della traduzione dei testi sacri. Se, infatti, milioni di persone nel mondo possono leggere la Bibbia nella loro lingua cogliendone il messaggio in tutti i suoi aspetti e sfumature, ci stato possibile proprio grazie al lavoro indefesso e meticoloso di questuomo. La traduzione, si sa, arte difficilissima, e in ambito biblico molto antica: le prime versioni in greco delle Scritture ebraiche di capitale importanza per la loro diffusione risalgono infatti al terzo secolo avanti lera cristiana. La complessit delloperazione dovuta alla ricchezza intrinseca delle parole: nel passaggio da una lingua allaltra si rischia sempre di perdere o di aggiungere qualcosa, manipolando, integrando o impoverendo i significati, come avvertiva gi il traduttore greco nel prologo del Siracide. stato proprio partendo da questa ovvia, ma problematica, consapevolezza che Nida ha costruito la sua teoria e il suo metodo: Poich non esistono equivalenze esatte, nel tradurre bisogna cercare di trovare lequivalente pi vicino possibile. Il compito del traduttore dunque quello di ricercare le equivalenze che gli permettano di agire nel migliore dei modi, scrivendo in maniera quanto pi naturale possibile. La traduzione, infatti, per lo studioso doveva essere non solo chiara e comprensibile, ma anche accurata. Nato l11 novembre 1914 a Oklahoma City, Eugene A. Nida si laure nel 1936 in greco summa cum laude alluniversit della California, specializzandosi nei tre anni seguenti in Nuovo Testamento e dottorandosi infine in linguistica alluniversit del Michigan. Era il 1943, e subito dopo il linguista entr nellAmerican Bible Society, dove rimase per oltre mezzo secolo dirigendovi il programma di traduzioni: un lavoro indefesso a cui la societ rese omaggio nel 2001 chiamando il nuovo istituto di traduzione biblica Nida Institute of Biblical Scholarship. Fu nel corso di questi decenni che Nida, ministro battista, mise a punto il suo metodo, sintetizzato nelle sue indicazioni fondamentali e pi note nel libro Toward a Science of Translating (1964). Lintreccio continuo tra teoria e pratica, con la contaminazione di concetti tratti soprattutto dalla linguistica e dalla psicologia, ha costantemente segnato la ricerca di questo linguista e antropologo, ve-

Attivit di pattugliamento nei pressi del villaggio di Heisha, circa cento chilometri a est di Misurata (LaPresse/Ap)

rad Medelci, che il Cnt dia vita a un Esecutivo con basi pi ampie. Ieri sera, intanto, poco dopo che i ribelli avevano annunciato la cattura di un altro esponente del Governo di Gheddafi, il ministro degli Esteri Abdelati Obeidi, due figli dello stesso Gheddafi, Saadi e Saif al Islam, hanno lanciato messaggi contraddittori, lasciando intuire lemergere di crepe nella compattezza del clan famigliare. Parlando al telefono allemittente Al Arabiya, Saadi ha

confermato quanto aveva gi annunciato il comandante militare degli insorti a Tripoli, Abdel Hakim Belhaj: il desiderio di trattare e magari anche di arrendersi, se ci servisse a fermare lo spargimento di sangue. Saadi ha detto di aver preso contatto con gli insorti per negoziare una tregua e precisato di parlare a nome del padre, che non si opporrebbe a una presa di potere da parte degli insorti. I contatti di Saadi con il Cnt sono stati confermati, sempre in se-

rata, da Mehdi Harati, vicepresidente del consiglio militare del Cnt. Ben diverso e bellicoso stato il messaggio audio di Saif al Islam trasmesso dallemittente Arrai, basata a Damasco. Siamo qui, continueremo la resistenza e la vittoria vicina, ha proclamato, sostenendo di parlare da un sobborgo di Tripoli. Rivolto agli insorti, Saif li ha avvertiti di non attaccare Sirte: Nella citt ci sono ventimila uomini in armi e sono pronti a combattere, ha detto.

Il trenta per cento degli assegnatari neri ha rivenduto le terre ai vecchi proprietari bianchi

Vacilla la riforma agricola in Sud Africa


CITT DEL CAPO, 1. Il trenta per cento degli agricoltori neri del Sud Africa hanno dovuto rivendere agli originari proprietari bianchi le loro terre, acquistate dal Governo dopo la fine del regime dellapartheid. La notizia stata data dal ministro sudafricano per la Riforma agricola, Gugile Nkwinti, in dichiarazioni rilasciate al quotidiano statunitense The Washington Post. Nkwinti ha detto che dal 1994 il Governo ha comprato il sette per cento della terra in precedenza posseduta dai farmer, gli imprenditori agricoli bianchi, per favorire una ridistribuzione della propriet agricola e una pi equa condizione sociale nelle zone rurali del Paese, per decenni dominio incontrastato dei latifondisti bianchi. Tale politica rischia per di far registrare un sostanziale fallimento, nel pi ampio quadro dellagricoltura africana, pesantemente condizionata dalle esigenze dei mercati internazionali. Nel caso sudafricano, la scarsa redditivit delle terre in questione, divise in piccolo appezzamenti non in grado di fronteggiare i costi della moderna agricoltura, ha spinto molti degli assegnatari neri, appunto circa il trenta per cento, a rivenderle ai proprietari originari. N al momento sintravede uninversione di tendenza. In ogni caso, diciassette anni dopo la fine del regime segregazionista, la grande maggioranza della terra coltivabile in Sud Africa resta nelle mani di circa quarantamila farmer bianchi, latifondisti e non. N il settore agricolo lunico a mostrare situazioni critiche. di queste ore la notizia che il Sud Africa potrebbe rendere pi severa la normativa che regola lattivit mineraria tradizionale punto di forza della ricchezza del Paese per salvaguardare appunto la sicurezza degli addetti agli impianti. Un ammonimento in questo senso venuto dal ministro delle Risorse minerarie, Susan Shabangu, in un momento di forte aumento dellattivit degli impianti minerari, volta a soddisfare la grande domanda dei mercati internazionali.

ro scienziato della parola. Molto del suo tempo, infatti, lo studioso (che parlava correntemente otto lingue) lo ha trascorso viaggiando in unottantina di Paesi, per formare e affiancare i traduttori locali nellopera di adattamento linguistico delle Sacre Scritture. Linteresse primario del linguista statunitense fu lambito biblico il suo progetto di traduzione moderna della Bibbia inizi nel 1978, giungendo a conclusione nel 2002 ma la sua teoria si propone come onnicomprensiva: base cio di una futura scienza capace di spiegare i principi generali che governano la traduzione. Il metodo delle equivalenze dinamiche e funzionali fu utilizzato per esempio nel complesso lavoro di traduzione che, nel 1975, port alla Nueva Biblia Espaola, curata dai gesuiti Luis Alonso Schckel e Juan Mateos. Un problema si pose a Eduardo Zurro con il libro di Ezechiele: come rendere il fascino delle visioni del tempio scritte in un ebraico fitto di hpax legmena, parole mai usate in precedenza? Giacch la lingua corrente non veniva in aiuto, i traduttori ebbero unidea geniale trovando la soluzione nella storia del castigliano. Quando, infatti, nel Cinquecento, i primi cronisti al seguito dei conquistadores si trovarono dinnanzi ai templi maya e aztechi, la loro meraviglia fu tale che per descriverli coniarono termini nuovi, mai pi usati. E proprio quei termini vennero scelti da Eduardo Zurro quattro secoli dopo, adottando spirito e metodo della teoria messa a punto da Nida. Phil Towner, preside del Nida Institute of Biblical Scholarship, ha salutato lo studioso statunitense morto novantaseienne dicendo che quando verr scritta la storia della Chiesa nel XX secolo, il nome di Eugene Nida comparir a caratteri cubitali. Inserendolo cos in una lunga serie di studiosi e traduttori di cui, a partire da Origene e Girolamo, ricca la tradizione cristiana.

NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza: Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Oswald Gracias, Arcivescovo di Bombay (India), con lAusiliare, Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Agnelo Rufino Gracias, Vescovo titolare di Molicunza, in visita ad limina Apostolorum; le loro Eccellenze Reverendissime i Monsignori:

Obama si prepara a varare nuove misure sulloccupazione

LAmerica cerca lavoro


WASHINGTON, 1. La crisi del lavoro attanaglia gli Stati Uniti. Il settore privato ha creato 91.000 posti di lavoro in agosto. I licenziamenti programmati dalle aziende americane sono aumentati del 47 per cento. Lattesa per la fotografia ufficiale sul mercato del lavoro, che sar diffusa venerd, sale e il presidente Obama striglia il Congresso: Basta con giochi politici che costano loccupazione. Occorre ha detto Obama approvare i finanziamenti al piano per le infrastrutture: a rischio ci sono posti di lavoro. Il presidente lancer la prossima settimana una nuova serie di iniziative a sostegno della crescita e del mercato del lavoro, inclusi sgravi a chi assume. Obama aveva inizialmente chiesto di presentare le iniziative al Congresso, in una sessione congiunta, il prossimo 7 settembre, ovvero in concomitanza con il dibattito repubblicano per le presidenziali 2012. Lo speaker della Camera, John Boehner, ha tuttavia respinto la richiesta, spostando lannuncio all8 settembre e aprendo cos la strada a un nuovo scontro tra repubblicani e democratici. Ma, al di l delle schermaglie politiche, il dato resta: leconomia americana non cresce abbastanza per ridurre significativamente la disoccupazione. Leconomista Nouriel Roubini pessimista: Stiamo entrando in recessione: sono necessari ulteriori stimoli fiscali; ci sono il sessanta per cento di possibilit di una recessione il prossimo anno. I dati ufficiali sulloccupazione saranno diffusi venerd: gli analisti prevedono la creazione di 100.000 posti di lavoro, con un tasso di disoccupazione fermo al 9,1 per cento. Alla fine di settembre, se il Congresso non interverr, scadranno i finanziamenti per il piano delle infrastrutture: 4.000 lavoratori perderanno il posto e un milione potrebbero perderlo il prossimo anno, e questo inaccettabile ha detto Obama. inaccettabile mettere a rischio posti di lavoro in unindustria che gi stata duramente colpita. Inoltre, ha aggiunto il presidente, le infrastrutture americane dieci anni fa erano al sesto posto a livello mondiale, ora siamo al ventitreesimo posto. Insomma, la politica deve dare un segnale forte. Ma i mercati finanziari si fideranno?

Ivo Scapolo, Arcivescovo titolare di Tagaste, Nunzio Apostolico in Cile; Abraham Viruthakulangara, Arcivescovo di Nagpur (India), in visita ad limina Apostolorum; Filipe Neri Antnio Sebastio do Rosrio Ferro, Arcivescovo di Goa e Damo e Patriarca delle Indie Orientali (India), con lArcivescovo e Patriarca emerito, Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Raul Nicolau Gonsalves, in visita ad limina Apostolorum; Stanislaus Fernandes, Arcivescovo di Gandhinagar (India), in visita ad limina Apostolorum; Bernard Blasius Moras, Arcivescovo di Bangalore (India), in visita ad limina Apostolorum.

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Benedetto XVI al termine del concerto offertogli dal cardinale Bartolucci

La musica come linguaggio per comunicare la fede


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LOSSERVATORE ROMANO
Listituto potr acquistare bond sul mercato e prestare denaro alle banche

venerd 2 settembre 2011

Il 44 Incontro nazionale di studi delle Acli

Berlino dice s al rafforzamento del fondo salva Stati


BERLINO, 1. Il Governo tedesco ha approvato le modifiche allEfsf, il fondo salva Stati europeo, al fine di ampliarne la capacit e lo spazio di manovra. Il provvedimento, che riprende laccordo comunitario dello scorso 21 luglio, dovr ora essere ratificato dal parlamento di Berlino. Secondo le nuove misure, lEfsf potr ora acquistare titoli di Stato sul mercato e prestare denaro sia ai Paesi dellarea euro che alle banche commerciali. La disponibilit creditizia effettiva del fondo salir invece a 440 miliardi di euro, il che comporter un aumento da 123 a 211 miliardi delle garanzie di competenza tedesca. Con questi miglioramenti al fondo di emergenza temporaneo applicheremo buona parte delle decisioni prese recentemente dai capi di Stato e di Governo europei ha affermato il ministro delle Finanze di Berlino, Wolfgang Schuble, il quale ha chiarito che il fondo salva Stati verr usato solo in caso di una minaccia per leurozona nel suo complesso e solo a condizione di un rigido programma di riforme finanziarie ed economiche. Insomma: s agli aiuti, ma prima di tutto viene lausterit dei conti. Un altro tema importante, su cui la partecipazione di Berlino risulta fondamentale, la Tobin tax, ovvero la tassa sulle transazioni finanziarie. Il presidente francese Sarkozy ha nito ha spiegato il presidente di Diw, Ferdinand Fichtner ma nonostante ci leconomia tedesca pu contare su una buona congiuntura nella seconda met dellanno. Gli economisti del Diw giudicano inoltre infondati i timori riguardanti una nuova recessione e ritengono che non ci sia motivo di lasciarsi prendere dal panico per le turbolenze in Borsa: le perdite sono state consistenti, ma, considerati i guadagni dei due anni precedenti, pienamente sostenibili. Dopo leccezionale crescita del primo trimestre (pi 1,3), leconomia in Germania ha rallentato bruscamente, fino a quasi fermarsi (pi 0,1). Notizie positive arrivano dai dati sul lavoro: il tasso di disoccupazione ad agosto in Germania resta stabile al sette per cento, ai minimi dalla riunificazione. Il numero dei disoccupati nello stesso mese si attesta a 2,945 milioni di persone contro i 2,939 milioni di luglio secondo i dati diffusi dallAgenzia federale del lavoro. Le vendite al dettaglio sono diminuite dell1,6 per cento a luglio su base annua. Secondo lufficio di statistica nazionale, le vendite sono rimaste invariate rispetto al mese precedente. Il dato migliore delle attese degli analisti, che avevano messo in conto un calo dell1,6 su base mensile e dell1,9 su base annua.

Lavoro scomposto societ sgretolata


di PIERLUIGI NATALIA C una sorta di cubo di Rubik, il celebre rompicato inventato dallomonimo scultore e architetto ungherese, nel logo del 44 Incontro nazionale di studi delle Associazioni cattoliche lavoratori italiani (Acli), da gioved a domenica a Castel Gandolfo, sul titolo Il lavoro scomposto. Verso una nuova civilt dei diritti, della solidariet e della partecipazione. In effetti si tratta di un simbolo indovinato: la sfida di questepoca, in Italia e nel mondo, proprio quella di ricomporre una civilt del lavoro che ponga luomo al primo posto, perch lavoro scomposto significa societ sgretolata. In questi anni segnati da una crisi di sistema prima ancora che finanziaria ed economica, ricomporre in armonia le molteplici facce dellinteresse generale, del primato della persona, del lavoro come fondamento di una societ equa, appare per ben pi complicato del risolvere gli schemi logici e matematici che portano alla soluzione del cubo di Rubik. Lappuntamento di questanno ha dunque per le Acli una rilevanza particolare, se non altro perch il lavoro, o meglio il mondo del lavoro, il tema identitario della vita associativa, segna unappartenenza, un impegno comune, una scelta di campo con quella fetta di societ i lavoratori appunto che in modi e ruoli diversificati concorre al benessere materiale e morale ed edifica la convivenza, civile e democratica del Paese. Ma sono le stesse Acli ad avvertire che proprio perch identitario il lavoro rischia di diventare unovviet o un valore non pi confrontato con la realt in movimento, con i poderosi cambiamenti che almeno negli ultimi decenni hanno reso irriconoscibile il panorama del lavoro stesso e delle sue rappresentazioni sociali, della produzione e del consumo. Si pensi alla globalizzazione, alla finanziarizzazione del mercato, alle nuove tecnologie, alla societ della conoscenza, alla rete, ai nuovi soggetti. Di qui anche il problema cruciale della rappresentanza e delle sue forme consolidate. Con questo radicale cambiamento le Acli vogliono misurarsi, in un percorso che vede nellappuntamento a Castel Gandolfo un momento di approfondimento, comprensione e discernimento. La relazione introduttiva del presidente delle Acli, Andrea Olivero, ha preso le mosse da unampia disamina dellattuale momento economico mondiale, europeo e italiano, denunciandone soprattutto il vizio di equit e contestando, tra laltro, le misure finanziarie che pesano sostanzialmente sul lavoro dipendente. In questo turbine finanziario ha detto Olivero , dove i sussulti dei mercati acquistano una dimensione sfuggente, lontana e ingovernabile, bisogna con forza guardare alle persone, a quello che accade nelle loro vite quando la crisi non fatta pi di numeri, percentuali e algoritmi, ma di costi umani e sociali, per i singoli e per le famiglie, per i lavoratori e per le imprese, ha detto il presidente delle Acli. Di qui la necessit di non perdere di vista tre obiettivi precisi: dare continuit al modello italiano di welfare, correggendolo, ma non smantellandolo; aprire nuovi spazi per i giovani nellaccesso al lavoro; garantire una pi equa distribuzione della ricchezza nel Paese, La linea orientativa resta quella della Dottrina sociale della Chiesa, in particolare nel trentennale della Laborem exercens (firmata proprio a Castel Gandolfo, il che spiega la scelta della sede di questanno), ribadita dallintervento del vescovo di Lodi e presidente della Caritas italiana, Giuseppe Merisi, dedicato al tema dellumanesimo integrale del lavoro nel Magistero sociale della Chiesa. Ai percorsi per uscire dalla crisi che attraversa il nostro intero modello di sviluppo, offre un orizzonte la Caritas in veritate, lenciclica di Benedetto XVI che contiene non solo la diagnosi, ma anche la terapia dei mali che affliggono il tardo capitalismo agli inizi di questo secolo. Ripartire dal lavoro, dal suo senso dal quale dipende la vita di milioni di persone, giovani, donne, famiglie, immigrati, un compito ineludibile. Il lavoro scomposto smarrisce significato, personale e sociale, nella precarizzazione dei percorsi, nella moltiplicazione delle condizioni giuridiche e contrattuali, nella perdita di valore delleconomia reale, nellimmaterialit dei prodotti e dei capitali, nellindividualizzazione dellesperienza. Ma se si scompone il lavoro, la persona che rischia la sua integrit. la societ che vede disfarsi la sua rete solidale e partecipativa. Lappuntamento delle Acli vuole contribuire ad affermare che questo esito non inevitabile e che se grande il pericolo, grande anche la responsabilit di esserci, di contribuire a scongiurarlo. Ci anima in questo intento la consapevolezza che non siamo qui per difendere uno status quo, ma per costruire una prospettiva di civilt. Crediamo fermamente che il lavoro e le questioni che lo riguardano sono legate al modello di cittadinanza che vogliamo edificare, ha detto Olivero. Questo modello, ha aggiunto il presidente delle Acli, muove dalla convinzione che la condizione materiale ed economica delle persone non impedisca di accedere alle forme di tutela essenziali: della salute, dellistruzione, delleducazione, della salvaguardia dei loro mondi affettivi primari. E non solo questione di sicurezza individuale, ma di vincoli solidaristici. Infatti, nella concreta esigibilit di queste tutele e di questi diritti che viene percepito e costruito il sentimento di appartenenza alla comunit. che di ordine etico e valoriale, prima che economico, ha detto ancora Olivero. Ha, infine, ricordato che in questa prospettiva i diritti non possono esaurirsi nella dimensione individuale, ma hanno vocazione universalistica, non possono riguardare alcuni, nella forma di indebiti privilegi o, allopposto, escludere altri nella forma dellingiustizia. Su questo terreno si gioca un modello civile, sociale, democratico.

Il simbolo delleuro davanti alla sede del Parlamento a Strasburgo (Reuters)

annunciato ieri che Francia e Germania a settembre avanzeranno un progetto in sede europea. normale pagare una tassa quando si compra un bene materiale ha detto Sarkozy. Perch le transazioni finanziarie dovrebbero essere le sole transazioni a essere esenti da una tassa? si dunque chiesto linquilino dellEliseo. Sarkozy auspica che nel vertice G20 di Cannes, che si terr ai primi di novembre, anche gli

altri Paesi appoggeranno la proposta franco-tedesca. Sul fronte interno tedesco, il deciso rallentamento della crescita tedesca nel secondo trimestre del 2011 rimarr secondo le previsioni dellistituto economico tedesco Diw diffuse ieri un episodio isolato. Nel terzo trimestre il prodotto interno lordo della Germania dovrebbe tornare a salire, dello 0,4 per cento. Il tempo della crescita rapida fi-

Stabile la disoccupazione nellUe e nellEurozona


BRUXELLES, 1. Nel mese di luglio, la disoccupazione nellEurozona rimasta stabile. I dati diffusi ieri da Eurostat registrano, infatti, il dieci per cento nellEurozona e il nove e mezzo per cento nei ventisette Paesi dellUe, entrambi invariati rispetto al mese precedente. Secondo le stime dellistituto di statistica comunitario, i disoccupati del mese scorso nellUnione europea erano 22,711 milioni, di cui 15,757 nei diciassette Paesi della moneta unica, in aumento rispettivamente di diciottomila e sessantunomila rispetto a giugno. Rispetto allanno scorso, invece, il numero dei senza lavoro diminuito di 451.000 nellUe e di 247.000 nellEurozona. Disoccupazione ancora elevata in Spagna (21,2 per cento) e Lettonia (16,2 per cento), mentre i livelli pi bassi si sono registrati in Austria (3,7 per cento), Lussemburgo (4,6 per cento) e Paesi Bassi (4,3 per cento). Per lItalia, la disoccupazione a luglio ugualmente rimasta stabile allotto per cento rispetto al mese precedente, ed leggermente calata rispetto all8,3 di un anno prima. In Francia, il tasso di disoccupazione calato leggermente nel secondo trimestre al 9,6 per cento dal 9,7 per cento dei primi tre mesi dellanno. Su base annua, il pi forte aumento della disoccupazione quello registrato in Grecia (dallundici per cento al quindici per cento tra i due trimestri 2010 e 2011). Negli Stati Uniti, in luglio i disoccupati erano il 9,1 per cento, mentre il dato di giugno in Giappone era pari al 4,6 per cento. Il tasso di disoccupazione rendono noto le stime di Eurostat riprese dallagenzia Ansa resta particolarmente alto fra i giovani sotto i venticinque anni: 20,7 per cento nellUnione europea (era il 20,8 in giugno) e 20,5 per cento nellEurozona (invariato). Tra i ragazzi, infatti, la disoccupazione colpisce uno su cinque, il 20,5 per cento. E in Italia rileva sempre lAnsa ancora pi dura, con il 27,6 per cento dei giovani alla ricerca di unoccupazione. NellUe, il tasso pi basso di giovani senza lavoro stato registrato dai Paesi Bassi (7,5 per cento).

Per la Commissione di accertamento del budget

Debito pubblico fuori controllo in Grecia


ATENE, 1. La dinamica del debito pubblico greco ormai fuori controllo, e gli slittamenti in rapporto agli obiettivi di riduzione del deficit, inaspriti da una profonda recessione, minacciano di annullare i benefici del nuovo piano di salvataggio di Atene. quanto sostiene la nuova Commissione di controllo del budget ellenico. In un rapporto reso pubblico ieri e ripreso dalle agenzie di stampa internazionali, la Commissione composta da analisti indipendenti ha stimato che un aumento importante del debito, un forte deficit di partenza e una profonda recessione hanno spinto allestremo la dinamica del debito, che ora del tutto fuori controllo. In un videomessaggio sulle priorit per lautunno dellUnione europea, diffuso ieri da Bruxelles, il presidente della Commissione Ue, Jos Manuel Duro Barroso, ha auspicato che il nuovo programma per la Grecia venga adottato nei tempi previsti, compreso il previsto coinvolgimento del settore privato. Duro Barroso ha poi sottolineato come sia della massima importanza che la Grecia metta in atto le riforme concordate, ricordando che la task force istituita a luglio si sta focalizzando sulla ricerca dei modi per aumentare gli investimenti in Grecia tramite un miglior uso dei fondi europei di coesione.

La filiale di una banca nel centro di Atene (Reuters)

Si rafforza la crescita economica cinese


PECHINO, 1. La crescita delleconomia cinese stata sostanzialmente costante in agosto, quando il Purchase Manager Index (Pmi) un indicatore considerato credibile del ritmo di crescita ha segnato il 50,9 per cento, un leggero miglioramento rispetto al 50,7 di luglio. Secondo gli economisti cinesi, il cinquanta per cento rappresenta la soglia critica tra crescita e stagnazione. La crescita delleconomia nei primi sei mesi dellanno stata del 9,6, un ritmo che potrebbe risultare leggermente rallentato alla fine dellanno data la stagnazione della domanda nei principali mercati delle esportazioni cinesi, cio lEuropa e gli Stati Uniti. Intanto, le autorit della regione autonoma del nord-ovest di Xinjiang Uygur offriranno sussidi temporanei per i residenti a basso reddito per aiutarli a compensare limpatto dellaumento dei prezzi. Il Governo regionale ha stanziato 68 milioni di yuan (10,6 milioni di dollari) per il programma di sovvenzioni. Ne beneficeranno circa 2,3 milioni di persone di etnie diverse. Le sovvenzioni, fino a 60 yuan per ogni residente, saranno distribuite in contanti. Linflazione in Cina ha registrato a luglio un aumento del 6,5 per cento.

Washington si oppone alla maxi fusione delle telecomunicazioni


WASHINGTON, 1. Il dipartimento di Giustizia americano si oppone al matrimonio fra At&t e T-Mobile, un accordo da 39 miliardi di dollari che si tradurrebbe nella nascita di un colosso delle comunicazioni mobili. At&t si impegna a contestare vigorosamente lazione del dipartimento che, se andasse a buon fine, costerebbe alla societ tre miliardi di dollari: a tanto ammonta infatti la clausola di rottura per mancato via libera delle autorit competenti inserita nellaccordo. Siamo sorpresi e delusi perch ci siamo incontrati ripetutamente con il dipartimento di Giustizia e non avevamo indicazioni in questo senso afferma At&t, sottolineando che chieder unaudizione per illustrare i benefici della fusione. I titoli At&t risentono della decisione e perdono in Borsa, dove arrivano a cedere il 4,43 per cento. A criticare la decisione del dipartimento anche il sindacato delle telecomunicazioni americano, secondo il quale laccordo utile per la creazione di posti di lavoro, con At&t che si impegnata a trasferire posti di lavoro oltreoceano negli Stati Uniti. La fusione riduce la concorrenza e alza i prezzi, osserva il dipartimento di Giustizia, lasciando per la porta aperta a eventuale proposte di At&t per chiudere laccordo. Lunione si tradurrebbe in minori scelte aggiunge il dipartimento e servizi di pi bassa qualit per decine di milioni di consumatori: laccordo infatti ridurrebbe a tre da quattro gli operatori, eliminando un importante sfidante, TMobile, e alleggerendo quindi la pressione sui competitori. Leliminazione di T-Mobile come rivale indipendente e con bassi prezzi rimuoverebbe un significativo concorrente dal mercato evidenzia il Dipartimento di Giustizia.

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LUe studia nuove sanzioni

Violenti scontri nella citt siriana di Hama


DAMASCO, 1. di un morto e venti feriti il bilancio di un blitz delle forze di sicurezza siriane a Hama, citt della Siria centrale: ieri scattata unoperazione con il sostegno di carri armati e mezzi blindati. Lo hanno riferito fonti degli attivisti, secondo le quali le forze fedeli al Governo di Assad avrebbero iniziato a fare rastrellamenti casa per casa. Nel blitz sono state arrestate almeno dieci persone. Loperazione ha interessato in particolare i sobborghi di Al Qusour e Hamdiya; sarebbero stati impiegati circa duecento soldati. Il Governo di Damasco attribuisce la responsabilit dei disordini a bande armate, non meglio precisati gruppi di terroristi infiltrati dallestero. In segno di protesta contro le violenze si dimesso oggi il procuratore di Hama, Adnan Al Bakkour. Il procuratore ha motivato la sua decisione accusando il Governo siriano delluccisione di 72 persone nel carcere della citt. La notizia stata subito smentita dallagenzia dinformazione ufficiale Sana, la quale ha ribadito che Al Bakkour sarebbe stato rapito il 29 agosto da un gruppo armato mentre si dirigeva al lavoro, insieme allautista e a una guardia del corpo; i terroristi lo avrebbero dunque costretto a dichiarare il falso. Intanto, la Commissione Ue ha annunciato che i lavori in corso tra gli Stati membri dellUnione per mettere in atto lembargo petrolifero nei confronti del regime siriano saranno portati a termine a breve. Lo ha dichiarato la portavoce dellAlto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza, Catherine Ashton, dicendosi fiduciosa che il Consiglio Ue raggiunger presto una conclusione. Ancora ieri Bruxelles aveva indicato come scenario ideale la data di venerd mattina, giorno in cui a Sopot in Polonia si incontreranno i ministri degli esteri dellUe, con la conseguente pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dellUe ed entrata in vigore effettiva dellembargo petrolifero (stop alle importazioni di greggio siriano nellUnione).

Agosto mese pi cruento per gli americani in Afghanistan


KABUL, 1. Con sessantasei morti, agosto stato il mese pi cruento per lesercito americano in Afghanistan dal 2001. Lo ha reso noto il Pentagono. A far impennare il numero dei caduti informa lagenzia Ansa stata la morte, alcune settimane fa, di trenta soldati, inclusa una unit speciale dei Navy Seals, che si trovavano a bordo di un elicottero abbattuto dai talebani. Gli ordigni di fabbricazione rudimentale (Ied) restano la causa principale delle perdite. In precedenza, il mese pi tragico per i soldati degli Stati Uniti era stato il luglio del 2010, con sessantacinque militari uccisi, sempre in base al Pentagono. Secondo fonti non ufficiali riprese dalle agenzie di stampa internazionali, nel 2011 sono morti finora 418 soldati stranieri, di cui 306 americani. Dallinizio del conflitto, sono 1.752 i militari americani caduti. E con ottantatr vittime, lultima delle quali ieri nellest dellAfghanistan, agosto si chiude come il terzo pi cruento mese per lIsaf, da quando cominciata la missione Enduring Freedom nel 2001, superato solo dai mesi di giugno e luglio del 2010, che hanno avuto rispettivamente 103 e ottantotto morti. Migliorano, intanto, le condizioni dei due militari italiani feriti il 30 agosto a Herat, nelle vicinanze della base di Camp Snow.

Sarkozy durante il discorso al corpo diplomatico (Ansa)

Il messaggio di Sarkozy in vista del vertice del

G20

a novembre

Una sola voce europea sul Vicino Oriente


PARIGI, 1. Sulla questione israelo-palestinese lUnione europea deve esprimersi con una sola voce, e la Francia far di tutto per sostenere una soluzione politica della crisi siriana. Questo, in sintesi, il messaggio lanciato ieri dal presidente francese, Nicolas Sarkozy, nel discorso annuale al corpo diplomatico. Gli Stati Uniti ha detto il capo dellEliseo hanno dimostrato di non riuscire da soli a rianimare il processo di pace: serve unazione decisa da parte dellEuropa. Anche nei confronti dellIran. Quando, il prossimo 20 settembre, si tratter di discutere il riconoscimento di uno Stato palestinese, lEuropa dovr assumersi le sue responsabilit ha detto Sarkozy la Francia prender delle iniziative, vogliamo lunit dellEuropa. Il capo dellEliseo ha sottolineato che lunica, vera sicurezza la pace; ed innanzitutto attraverso la creazione di uno Stato palestinese che la si otterr. La sicurezza di Israele ha poi aggiunto sar garantita meglio con uno Stato palestinese democratico, moderno e vivibile alle sue frontiere, la Francia non smetter di ripeterlo; al tempo stesso, Israele ha un diritto allesistenza e alla sicurezza che imprescindibile. Un capitolo strettamente legato alla questione israelo-palestinese quello del dossier nucleare iraniano. Le ambizioni militari, nucleari e balistiche dellIran ha detto Sarkozy costituiscono una minaccia crescente che potrebbe portare a un attacco preventivo contro i suoi siti, un attacco che provocherebbe una grave crisi, e la Francia vuole evitarlo a ogni costo. Sarkozy ha ribadito che lIran rifiuta di negoziare seriamente e si abbandona a nuove provocazioni; di fronte a questa sfida ha detto ai rappresentanti della Francia nel mondo la comunit internazionale deve fornire una risposta credibile; pu farlo se d prova di unit, di fermezza e con sanzioni ancora pi dure. Da parte israeliana, intanto, arrivato ieri un messaggio chiarissimo. Il ministro per le Infrastrutture, Uzi Landau, ha detto che se lAutorit Palestinese (Ap) insister con il ricorso allO nu, Israele potrebbe considerare come nulli gli accordi di Oslo. Landau ha evocato anche lipotesi dellannessione della valle del Giordano e dei grandi blocchi di insediamento del coloni ebrei. Se lAp non desister dalla sua iniziativa allO nu, chiaro che i nostri accordi con i palestinesi saranno annullati ha affermato Landau, rappresentante di Israel Beitenu, il partito guidato dal ministro degli Esteri, Avigdor Lieberman. Il ministro delle Finanze, Yuval Steinitz, ha detto che liniziativa dellAp allOnu rappresenta per Israele una minaccia pi grave di quella di Hamas. Due giorni fa, il premier Benjamin Netanyahu aveva ancora una volta additato il ricorso a Palazzo di Vetro dellAp come un atto unilaterale che viola gli impegni assunti dai palestinesi in base agli accordi siglati con Israele. Sul terreno, la tensione tra Gaza e Israele si fa sempre pi alta. Le forze armate israeliane hanno deciso di blindare il confine a sud del Paese in occasione della giornata di fine Ramadan e sullonda del timore di nuovi attacchi terroristici dal Sinai egiziano dopo quello di due settimane fa a nord di Eilat. Lo confermano le informazioni diffuse dal capo di Stato maggiore della Difesa, generale Benny Gantz, che durante una cerimonia ha illustrato alcune delle misure prese negli ultimi giorni per rafforzare la presenza militare lungo la linea di demarcazione con la Striscia di Gaza e la frontiera con il Sinai fino al golfo di Eilat. Gantz ha ammonito i terroristi a non mettere alla prova la capacit difensiva dIsraele.

Sale la tensione tra India e Pakistan sul Kashmir


ISLAMABAD, 1. Si riaccende pericolosamente la tensione tra India e Pakistan sul Kashmir. Tre soldati pakistani sono stati uccisi ieri in uno scontro a fuoco con le truppe di frontiera indiane lungo la Linea di controllo che separa la zona dello Stato del Kashmir amministrata da New Delhi da quella controllata da Islamabad. Lo ha riferito il portavoce dellesercito pakistano, Athar Abbas, allemittente britannica Bbc. Conversando con un gruppo di giornalisti, lalto ufficiale ha precisato che le ostilit sono state aperte senza una apparente ragione dagli indiani contro un posto di controllo nellarea di Dodhaniyal, nella Valle di Neelum. Dopo aver aggiunto che nella zona si sono sentite anche alcune esplosioni, il portavoce ha detto che la questione, su cui in corso uninchiesta, stata denunciata presso il comando indiano del Kashmir. Al momento lesercito di New Delhi non ha fornito commenti sullaccaduto. Dal 1947, Pakistan e India Paesi dotati entrambi di arsenale nucleare hanno combattuto tre guerre, due delle quali per il Kashmir. Nel 2003 stato lanciato un difficile processo di pace, che ha tra gli obiettivi principali quello di risolvere la storica e annosa controversia su questa regione.

Nuove leggi anti terrorismo nello Sri Lanka


COLOMBO, 1. Il Governo dello Sri Lanka ha imposto nuove misure anti terrorismo, dopo la revoca dello stato di emergenza, durato quasi trentanni anni, annunciata gioved scorso dal presidente della Repubblica, il nazionalista Mahinda Rajapaksa. Lo riferisce oggi il quotidiano The Daily Mirror. La decisione informano le agenzia di stampa internazionali stata necessaria per mantenere in vigore la messa al bando del movimento separatista delle Tigri per la liberazione dellEelam tamil (Ltte) e le zone ad alta sicurezza. In base alle normative, prese nellambito delle leggi anti terrorismo, non sar possibile liberare i capi militanti tamil arrestati durante la sanguinosa guerra civile, terminata nel maggio del 2009. Sono circa 6.000 i ribelli detenuti nelle carceri e nei centri di riabilitazione nel nord e est dellisola asiatica. Il Parlamento _ riferisce lagenzia Ansa sta mettendo anche a punto una legge speciale per includere le nuove disposizioni anti terrorismo. I guerriglieri secessionisti delle Tigri per la liberazione dellEelam tamil hanno combattuto dal 1983 per rivendicare lindipendenza di uno Stato federato tamil nelle regioni settentrionali e orientali dello Sri Lanka. E dopo la fine del conflitto, che ha provocato oltre 70.000 morti e ingenti danni economici a una gi fragile economia, non si hanno ancora notizie di circa mille bambini. La maggior parte di questi minori, secondo un responsabile governativo della zona di Vavuniya, sarebbero stati reclutati dai ribelli dellLtte. Nel difficile tentativo di localizzare i bambini, la cui scomparsa stata denunciata dalle loro famiglie, sono state intraprese una serie di iniziative.

A Fukushima livelli di cesio superiori a Chernobyl

Treno ad alta velocit sulla Via della seta


TASHKENT, 1. In treno ad alta velocit sulla Via della seta, da Tashkent, capitale dellUzbekistan, alle leggendarie Samarcanda e Bukhara, nellex regno di Tamerlano: la nuova frontiera del turismo in Asia centrale, dove il primo convoglio superveloce stato inaugurato nei giorni scorsi in occasione del festival delle melodie orientali a Samarcanda, prima tappa di una linea che poi raggiunger anche Bukhara. Dallinizio di settembre il treno, chiamato Afrasiab, come la parte pi antica della citt medioevale di Samarcanda prender servizio regolarmente. Costruito dal gruppo spagnolo Patentes Talgo per le ferrovie uzbeke, il convoglio formato da otto carrozze, di cui due di prima classe sfreccer fino a 254 chilometri orari, coprendo i 344 chilometri che separano la capitale uzbeka da Samarcanda in due ore e dieci minuti, contro le tre ore e mezzo circa attuali. La consegna di un secondo treno riferisce lAnsa veloce attesa a giorni. Il costo complessivo dellappalto sar di trentotto milioni di euro. La compagnia ferroviaria uzbeka Uty ha frattanto deciso di investire 165 milioni di dollari per rimettere in sesto la linea ferroviaria afghana, costruita dallUrss allinizio degli anni Ottanta al confine tra i due Paesi.

Decine di ribelli uccisi nel Katanga e nel Sud Kivu

Si riaccendono gli scontri nellest congolese


KINSHASA, 1. Quaranta ribelli sarebbero stati uccisi in operazioni militari condotte nellest dellla Repubblica Democratica del Congo, in riva al lago Tanganica, nellarea di Talama, tra le province del Katanga e del Sud Kivu. Ne hanno dato notizia i comandi militari locali, che invitano gli abitanti dellarea che erano stati costretti alla fuga a causa dei combattimenti, a tornare nei propri villaggi. Nellarea di Talama, tra Kalemie, in Katanga, e Fizi, in Sud Kivu, diversi villaggi erano occupati da ribelli armati. Secondo i militari, si trattava di gruppi mayimayi, della fazione yakatunga, e dei loro alleati delle Forze democratiche per la liberazione del Rwanda (Fdlr) e delle Forze nazionali di liberazione, lex ribellione burundese. I miliziani contendevano nella zona il controllo della navigazione commerciale sul lago Tanganica, i cui armatori avevano denunciato episodi di racket e minacciato di sospendere lattivit. Sanguinosi scontri sono segnalati dallinizio della settimana anche nel territorio di Shabunda, una vasta area forestale nella provincia congolese del Sud Kivu, tra gruppi armati ribelli da decenni attivi nellarea e formazioni di giovani organizzati in gruppi di autodifesa. Nel darne notizia, fonti locali citate dalla Misna, lagenzia internazionale delle congregazioni missionarie, specificano che da giorni cera nellarea una crescente preoccupazione per la riconquista di alcuni villaggi da parte delle Fdlr, che hanno approfittato di un ritiro dalla zona di molti militari. Le Fdlr, le milizie hutu riparate oltre confine dopo il massacro dei tutsi in Rwanda del 1994, da allora costituiscono una delle tante componenti dellinstabilit delle regioni orientali della Repubblica Democratica del Congo. Fonti giornalistiche locali, comunque, hanno riferito di diversi attacchi in pi territori del Sud Kivu a opera anche di elementi incontrollati delle forze militari governative, in particolare a Kabare, Fizi, Uvira, Walungu e Mwenga. Ci conferma che atti di banditismo, racket, abusi, omicidi continuano a verificarsi nel Sud Kivu a opera tanto di ribelli quanto di uomini in divisa, la cui appartenenza non ben chiara. Del resto, nellest della Repubblica Democratica del Congo a far parte dellesercito sono molti ex combattenti di movimenti ribelli, che continuano ad ambire al controllo di zone territoriali. Lattivismo militare aumentato con lavvicinarsi delle elezioni generali del 28 novembre, che minacciano di riproporre le violenze gi verificatesi nei precedenti appuntamenti con le urne.

Un parco giochi abbandonato a Fukushima (LaPresse/Ap)

TOKYO, 1. Il suolo in trentaquattro punti di sei comuni della prefettura giapponese di Fukushima ha registrato punte di cesio 137 maggiori degli standard seguiti per lo sgombero forzato dopo lincidente alla centrale nucleare ucraina di Chernobyl (1986). La notizia stata pubblicata sul quotidiano Yomiuri Shimbun, che cita fonti del ministero della Scienza. Ancora da chiarire gli impatti sulla salute. I trentaquattro punti, secondo le informazioni del giornale, sono nellarea off limits del raggio di venti chilometri dallimpianto atomico di Fukushi-

ma, pi le altre esterne per le quali stato deciso lo sgombero a causa dellalta contaminazione. Le rilevazioni, fatte per accertare i potenziali rischi alle popolazioni locali, hanno confermato la diffusione irregolare e verso nordovest delle radiazioni sprigionate dalla centrale di Fukushima, colpita dal violento terremoto e dal successivo tsunami dell11 marzo scorso. Stamane, intanto, in tutto il Paese si svolta la annuale esercitazione antisismica, la prima dal disastro di oltre cinque mesi fa, che provoc oltre ventimila tra morti e dispersi.

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LOSSERVATORE ROMANO
Materialit e simbologia biblica dellelemento vitale per eccellenza

venerd 2 settembre 2011

Sete e aridit hanno un rimedio sicuro


di GIANFRANCO RAVASI questa la stagione nella quale riusciamo a comprendere in pienezza il valore di quella tetrade aggettivale che san Francesco ha dedicato nel suo Cantico a soracqua: utile et humile et pretiosa et casta. Tanti sono i profili che questa realt presenta, soprattutto a livello sociale, come vediamo ininterrottamente nelle lotte per lacqua, nelle tragedie legate alla siccit, nelle stesse politiche: si pensi, per stare vicino a noi, anche alla recente vicenda del referendum che laveva proprio per tema. Si tratta, infatti, di una realt veramente utile et pretiosa, principio della nostra composizione organica e della stessa sopravvivenza. Noi ora ci accontenteremo di lasciare spazio alla Bibbia che ci parler non solo della materialit dellacqua ma anche e soprattutto della sua simbolicit. Un panorama assolato, una steppa arida, unoasi verdeggiante incastonata in una valle, una pista che si dipana negli spazi solitari, qualche raro albero e cespuglio: pu sembrare uno stereotipo paesaggistico orientale, ma effettivamente questo lhabitat prevalente delluomo della Bibbia ed cos che lacqua costituisce, ieri e oggi, il cardine dei desideri e delle contese, larchetipo dei simboli e delle idee del nomade e del sedentario. La parola majim, acqua, risuona oltre 580 volte nellAntico Testamento, come lequivalente greco hydor ritorna unottantina di volte nel Nuovo (met di queste occorrenze sono nel solo Vangelo di Giovanni); circa 1.500 versetti dellAntico e oltre 430 del Nuovo Testamento sono intrisi dacqua, perch oltre ai vocaboli citati c una vera e propria costellazione di realt che ruotano attorno a questo elemento cos prezioso, a partire dal pericoloso jam, il mare, o dal pi domestico Giordano, passando attraverso le piogge (con nomi ebraici diversi, se autunnali, invernali o primaverili), le sorgenti, i fiumi, i torrenti, i canali, i pozzi, le cisterne, i serbatoi celesti, il diluvio, loceano e cos via. Per non parlare poi dei verbi legati allacqua come bere, abbeverare, aver sete, dissetare, versare, immergere (il battezzare nel greco neotestamentario), lavare, purificare. Un filo dacqua scorre idealmente attraverso le pagine delle Sacre Scritture, testimoniando una sete ancestrale, legata a coordinate geografiche ed ecologiche segnate dallaridit. Non per nulla la Bibbia si apre con la creazione della luce e dellacqua (Genesi, 1, 3-10) e con le piogge e la canalizzazione delle sorgenti (Genesi, 2, 4-6) e si chiude con un fiume dacqua viva limpida come cristallo che scaturisce dal trono di Dio e dellAgnello (Apocalisse, 22, 1). E in mezzo c sempre lansiosa ricerca dellacqua e la sete. Basti solo pensare a Israele nel deserto e al suo grido: Dateci acqua da bere! (Esodo, 17, 2), o alla siccit vista come una maledizione celeste pronunziata dal profeta in nome di Dio: Per la vita del Signore, Dio dIsraele, alla cui presenza io sto minaccia Elia non ci sar n rugiada n pioggia se non quando lo dir io (1 Re, 17, 1). Geremia ci ha lasciato uno dei pi vivaci e drammatici ritratti di questa piaga endemica del Vicino Oriente: I ricchi mandano i loro servi in cerca dacqua; essi si recano ai pozzi ma non la trovano e tornano coi recipienti vuoti. Sono delusi e confusi e si coprono il capo. Per il terreno screpolato, perch non cade pioggia nel paese, gli agricoltori sono delusi e confusi. La cerva partorisce nei campi e abbandona il parto perch non c erba. Gli onagri si fermano sulle alture e aspirano laria come sciacalli; i loro occhi languiscono perch non si trovano erbaggi (14, 3-6). per questo che, quando saffacciano le nubi e cade la pioggia, si convinti di ricevere una benedizione divina, come si legge nel Deuteronomio: Il Signore apre per te il suo benefico tesoro, il cielo, per dare alla tua terra la pioggia a suo tempo e per benedire tutto il lavoro delle tue mani (28, 12). Tuttavia il Creatore, che Padre di tutti, si preoccupa di ogni sua creatura prescindendo dal merito, come dir Ges: Il Padre vostro celeste fa sorgere il sole sopra i malvagi e sopra i buoni e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti (Matteo, 5, 45). E quando arriva la primavera con le sue piogge, il Sal-

mista in un dipinto poetico di straordinaria fragranza (65, 10-14) immagina che il Signore passi col suo carro delle acque dissetando la terra, gonfiando i fiumi, irrigando i solchi, amalgamando le zolle, bagnando il terreno con la pioggia: al suo passaggio stilla labbondanza, stillano i pascoli del deserto () e tutto canta e grida di gioia. Luomo d il suo contributo con le canalizzazioni e la tecnica idraulica: basti solo visitare nella fortezza di Meghiddo in Galilea limponente ac-

senso della favola di Narciso che, non potendo afferrare la tormentosa, dolce immagine che vedeva nella fonte, vi si immerse e anneg. Ma quella stessa immagine anche noi la vediamo in tutti i fiumi e oceani. limmagine dellinafferrabile fantasma della vita, e questa la chiave di tutto. La stessa chiave , dunque, adottata anche nella Bibbia e secondo uno spettro molto variegato di significati, non solo positivi. Pensiamo solo al segno del diluvio come atto giudiziario divino compiuto attraverso lacqua e allo stesso esodo nel mar Lacqua carica di significati simbolici Rosso che si chiude come un sepolcro di mornon solo positivi te sugli Egiziani opIl diluvio segno del giudizio divino pressori o al citato jam, il mare, che meritee il mar Rosso si chiude sugli egiziani rebbe una trattazione a come un sepolcro s stante, essendo per Israele il simbolo del quedotto o seguire la galleria (di 540 caos, del nulla e persino del male: metri) scavata nellVIII secolo prima per questo Cristo cammina sulle ondellera cristiana, dal re Ezechia per de e fa piombare i porci, animali importare lacqua dalla sorgente di puri, nel mare e riesce a sostenere su Ghicon fino alla riserva di Siloe a quelle acque anche il discepolo imGerusalemme (una lapide, conserva- paurito, Pietro (Matteo, 14, 24-31). ta ora al museo archeologico di Lacqua , per, prima di tutto e Istanbul evoca il momento emozio- sopra tutto segno di vita e di tranante della caduta dellultimo diaframma e dellincontro delle due squadre di operai che da lati opposti avevano condotto lo scavo). Proprio perch al centro della esistenza fisica, lacqua diventa un simbolo dei valori assoluti, della vita anche nella sua dimensione spirituale, della stessa trascendenza. Melville in quel particolare romanzo dacqua che Moby Dick scriveva: Perch gli antichi Persiani consideravano sacro il mare? Perch i Greci gli assegnarono un dio a s, fratello di Giove? Certo tutto questo non senza significato. E ancora Bernardino Luini, Il passaggio del mar Rosso (1515) pi profondo il

Henryk Siemiradzki, Ges e la samaritana al pozzo di Sichar (1890)

scendenza. Noi ora ci accontenteremo di mettere quasi in fila, in una sorta di elenco, alcuni dei tanti valori metaforici che le acque acquistano: esse, infatti, nella Bibbia non sono mai dolcemente contemplate come chiare fresche dolci acque alla maniera petrarchesca, ma sono celebrate come rimandi a realt nascoste pi alte. Cos, lacqua per eccellenza simbolo di Dio, sorgente di vita. Basti solo evocare lindimenticabile comparazione geremiana: Essi hanno abbandonato me, sorgente di acqua viva, per scavarsi cisterne screpolate che non tengono lacqua (2, 13). Lacqua segno della Parola divina senza la quale si soffoca e si aridi: Verranno giorni dice il Signore in cui mander la fame nel paese, non fame di pane n sete dacqua, ma di ascoltare la parola del Signore Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza aver irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare perch dia il seme al seminatore e pane da mangiare, cos sar della parola uscita dalla mia bocca (Amos, 8, 11 e Isaia, 55, 10-11). Lacqua simbolo della sapienza divina effusa in Israele: Essa trabocca come il Tigri nella stagione dei frutti nuovi, fa dilagare lintelligenza come lEufrate e come il Giordano nei giorni della mietitura, espande la dottrina come il Nilo, come il Ghicon nei giorni della vendemmia ( ) Io sono come un ca-

nale derivante da un fiume e come Questo egli disse riferendosi allo un corso dacqua sono uscita verso Spirito che avrebbero ricevuto i creun giardino. Ho detto: Innaffier il denti in lui (Giovanni, 7, 7-39). Lacqua, allora, immagine della mio giardino e irrigher la mia aiuola! Ed ecco il mio canale divenuto vita nuova del fedele che con essa si un fiume e il mio fiume un mare purifica il cuore del male (Lavami (Siracide, 24, 23-25.28-29). Lacqua da tutte le mie colpe, Salmi, 51, 4), annunzia lera messianica e la rina- secondo quel rito lustrale che prescita dellumanit: Scaturiranno ac- sente in quasi tutte le culture religioque nel deserto, scorreranno torrenti se. Essa rappresenta, cos, anche la nella steppa; la terra bruciata diven- rigenerazione interiore, destinata a ter una palude e il suolo riarso si dare frutti di giustizia: Il giusto samuter in sorgenti dacqua (Isaia, r come albero piantato lungo corsi 35, 6-7). Anzi, lacqua diventa lem- dacqua; dar frutti a suo tempo e le blema di Cristo, come si intuisce nel sue foglie non cadranno mai (Salcelebre dialogo con la Samaritana: mi, 1, 3). Ma lacqua rimane sopratChi beve dellacqua che io gli dar tutto il simbolo supremo di quel non avr pi sete, lacqua che io gli dar diMa lacqua inaugura venter in lui sorgente di acqua che zampilla anche lera messianica fino a essere per la vita eterna emblema di vita in Cristo (Giovanni, 4, 14). per questo che levangelista Come sintuisce testimonia con insistennel celebre dialogo con la samaritana za che dal costato del Cristo crocifisso usc sangue e acqua (19, 34). E come si Dio di cui luomo ha sempre sete ed intuisce nelle parole destinate alla questa la costante preghiera di tutdonna di Samaria, lacqua diventa ti coloro che cercano Dio con cuore anche il segno della vita nuova del sincero: Come la cerva anela ai corcredente nel quale effuso lo Spirito si dacqua, cos lanima mia anela a di Dio. Ges, durante la festa ebrai- te, o Dio. Lanima mia (letteralmenca delle Capanne (che comprendeva te la mia gola) ha sete di Dio, del proprio un rituale con lacqua di Si- Dio vivente () O Dio, tu sei il mio loe), aveva esclamato: Chi ha sete Dio, allaurora ti cerco, di te ha sete venga a me e beva chi crede in me. lanima mia, a te anela la mia carne, Come dice la Scrittura, fiumi dac- come terra deserta, arida, senzacqua viva sgorgheranno dal suo seno. qua (Salmi, 42, 2-3; 63, 2).

Nella mostra Gli etruschi e il sacro da Fiesole a Sovana sono esposte per la prima volta al pubblico le due celebri statuette rituali in piombo

Il mistero di Zertur Cecnas e Velia Satnea


di SIMONA VERRAZZO Degli etruschi si ha spesso limpressione di sapere troppo poco, di non conoscerli a sufficienza. Questa grande civilt ha forse sempre sofferto la vicinanza in parte geografica in parte temporale dei romani, che con il loro arrivo oscurarono, conquistandole, le altre grandi popolazioni limitrofe, come i sanniti a sud. Le mostre dedicate agli etruschi sono ogni volta una gradita novit perch offrono la possibilit di conoscere aspetti rimasti nellombra e di avvicinarsi maggiormente a una civilt dallimmenso patrimonio culturale. il caso dellesposizione Gli etruschi e il sacro da Fiesole a Sovana, ospitata a Sovana, frazione di Sorano (provincia di Grosseto), fino al 25 settembre. La mostra unoccasione per scoprire il misterioso rapporto degli etruschi con il mondo ultraterreno e con le pratiche a esso connesse. Come lo stesso titolo della manifestazione spiega, c un legame che unisce due distinte aree geografiche, quella di Fiesole (provincia di Firenze) e quella di Sovana, che grazie alla sua vasta necropoli la pi importante delle undici frazioni di Sorano. Si tratta di localit che presentano sul loro territorio numerose testimonianze etrusche, in quanto fiorenti centri urbani allepoca in cui visse questa grande civilt, e con ci si spiega perch la mostra sia stata ospitata per due mesi nel Comune fiorentino e per altri due mesi nel Comune grossetano. Curata da Marco De Marco, direttore del Museo Civico Archeologico di Fiesole, e da Lara Arcangeli, responsabile del Servizio cultura e turismo del Comune di Sorano e del Parco Archeologico Citt del Tufo, lesposizione vanta un importante debutto: per la prima volta vengono esposte al pubblico due statuette in piombo raffiguranti due personaggi di Sovana: Zertur Cecnas e Velia Satnea. Si tratta di opere uniche nel loro genere: due figure, un uomo e una donna, nude e con le mani legate dietro la schiena, avvolte dal mistero. La storia di questi due straordinari reperti la ricostruisce Adriano Maggiani, etruscologo tra i pi importanti secolo avanti lera cristiana dItalia: le statuette furedo della tomba dove entrambe sono state rinvenute. Ci significa che secoli dopo la chiusura del sepolcro arcaico qualcuno vi penetrato e vi ha deposto, con intenti specifici, le due figurine. I personaggi in mostra a Sovana sono resi unici dalle iscrizioni personalizzate: impossibile sbagliarsi su chi fossero, hanno attraversato i millenni e si presentano al visitatore come due individui ben distinti, grazie ai nomi propri (Zertur per lui e Velia per lei) e a quelli di famiglia (Cecnas la maschile e Satnea la femminile). Ad alimentare il loro mistero la posizione: con le mani legate dietro la schiena come fossero due prigionieri, simbolico riferimento alla maledizione a cui sono appunto legati. Che si tratti di due statuette funerarie, appartenenti al mondo ultraterreno del sacro, lo indica il metallo con cui sono state realizzate, il piombo, riconducibile agli dei che secondo la cultura etrusca abitavano laldil. Ma le due statuette non sono gli unici reperti di interesse dellesposizione. Il rapporto che gli etruschi avevano con le loro divinit, e quindi con laspetto sacro della loro vita terrena, ben spiegato dalle stipi, altari con serie di offerte votive rinvenuti nelle necropoli. In mostra possibile ammirare quelle provenienti dal Cavone, grotta scavata nel tufo realizzata allinizio della Via Cava di Sovana. Gli ex voto sono in terracotta, lavorata a stampo o a mano cosa che lascia intendere nelle vicinanze la presenza di una fornace per la lavorazione del materiale e rappresentano figure umane e in un caso un animale, un bovino, segno che in questo caso lofferta votiva era legata al mondo dellagricoltura o dellallevamento. Al visitatore non sfuggir la massiccia presenza di ex voto raffiguranti singole parti anatomiche del corpo umano, come mani, piedi, arti, teste e persino organi interni. Anche in questo caso mistero sul reale scopo di simili offerte votive, sebbene tra le ipotesi pi recenti ci sia quella di considerarle un riferimento a malattie endemiche locali, come la malaria, contro le quali si chiedeva lintervento o la protezione divina. A Fiesole, invece, sono state rinvenute due stipi votive, una nel tempio ancora oggi visibile nellarea archeologica, sul versante settentrionale, e una ora non pi visibile, sul versante meridionale. Quella del tempio a sud, rinvenuta da Paolo Mingazzini nel 1931 e databile dal V al III secolo prima dellera cristiana, custodiva una quarantina di bronzetti rappresentanti figure di offerenti dal tipico abbigliamento etrusco: calzari dalla punta allins, cappello a cono e lunga veste attillata. Molte delle statuette sorreggono nella mano sinistra una melagrana, il frutto con il quale Ade riusc a trattenere negli Inferi Proserpina, chiaro riferimento alla vita ultraterrena. Nellesposizione viene ricordata la presenza a Fiesole di reperti etruschi provenienti da Sovana, donati nel 1878 dallAccademia La Colombaria di Firenze al museo fiesolano nellanno della sua costituzione. La Colombaria scav, tra il 1859 e il 1861, alcune tombe nella necropoli etrusca nella frazione di Sorano. La mostra Gli etruschi e il sacro da Fiesole a Sovana anche loccasione per rimarcare il legame tra questi due territori.

Le statuette rinvenute nel 1908

Stipe votiva del

II

rono rinvenute nel settembre del 1908 in una tomba della necropoli sovanese. Questa viene fatta risalire attorno al 600 prima dellera cristiana, datazione resa possibile grazie al materiale di corredo raccolto al suo interno, comprendente vasellame dimpasto bruno di produzione locale e in ceramica depurata di imitazione corinzia. Il mistero sopraggiunge quando si calcola a che periodo risalgono. Queste, sulla gamba destra, recano uniscrizione onomastica incisa: quella maschile Zertur Cecnas e quella femminile Velia Satnea. In base allo stile e alla paleografia delle scritte, possono datarsi nel corso del III secolo prima dellera cristiana. evidente, prosegue letruscologo Maggiani, la distanza cronologica tra le due statuette e il cor-

venerd 2 settembre 2011

LOSSERVATORE ROMANO
La difficile ratifica dei Patti Lateranensi

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Una presenza che pu aprire spazi di comunicazione tra fede e ragione

Cristiani dO riente e identit araba


Pubblichiamo stralci di un articolo del vescovo di Alep dei Caldei, che verr pubblicato sul prossimo numero della rivista Oasis. di ANTOINE AUD O di GIOVANNI SALE

Una conflittuale Conciliazione


Pubblichiamo alcune parti di un articolo che compare sullultimo numero de La Civilt Cattolica.

essuno pu negare il legame intrinseco tra la religione musulmana e la lingua araba. Almeno una decina di versetti coranici insistono sul fatto che il Corano in lingua araba. In un certo senso questa lingua diventata, grazie al Corano, una lingua sacra, venerata certamente dagli arabi ma pi in generale dai musulmani. Attraverso questa lingua, essi possono raggiungere il cuore della loro fede. Detto questo, dovremmo aggiungere che con lavvento dellIslam i cristiani orientali, che parlavano per lo pi laramaico, hanno potuto apprendere con facilit larabo, anchesso lingua semitica e gi parlato da numerose trib cristiane prima dellIslam. I cristiani, con la loro vocazione a essere con gli altri e per gli altri, hanno adottato la lingua araba e ne hanno fatto una lingua della loro cultura, pur mantenendo particolarit linguistiche proprie alle loro liturgie o alle loro etnie. Nei periodi di grande fioritura della cultura e della civilt araba, i cristiani rappresentavano particolarit religiose e nello stesso tempo contribuivano al progresso di questa civilt e della scienza in vari campi, in particolare in quello del lavoro di traduzione della filosofia greca o in quello della medicina. Ancora oggi lambito dellarabit culturale, che include lIslam, pu essere un vasto campo di creativit umanista cristiana allinterno di questa cultura. Oggi le scienze umane sono in grado di offrirci approcci che rivitalizzano dallinterno la cultura

Icona della Madre di Dio Hodegetria (Scuola di Aleppo, XVIII secolo)

Questa duplice negazione li porta invece a unaffermazione che li aiuta a esprimere la propria identit di cristiani orientali partendo dalla cultura araba. Una rilettura dellapporto dei cristiani orientali al progresso della civilt araba e musulmana ci permette di guardare a strade di apertura, di fiducia e conversione. Non possiamo, nei limiti imposti da un

Cristiani copti in Egitto (Reuters)

araba e invitano a compiere studi critici piuttosto che ideologici sulla realt sociologica e religiosa. I cristiani arabi o di cultura araba hanno una sensibilit orientale e sono determinati a conservare la propria identit di cristiani, in comunione con i loro concittadini attraverso la ricchezza di questa cultura. Quali sono le condizioni di questo nuovo umanesimo arabo o di quella che vogliamo chiamare arabit culturale? (...) Utilizzando adeguatamente le scienze umane e guardando con rispetto allIslam e al suo rapporto con la lingua araba, i cristiani possono rappresentare ambienti di apertura e di prosperit per tutti. Latteggiamento che i cristiani dOriente ricercano si fonda innanzitutto su una duplice negazione: quella di considerarsi dhimm, ossia protetti dellIslam, e quella di collocarsi al di sopra delle societ musulmane nel nome di una fede o di una civilt superiore che li porrebbe spontaneamente a fianco dellOccidente o della globalizzazione.

breve articolo, soffermarci sullapporto dei cristiani arabi nel periodo degli omayyadi (640-750), degli abbasidi (750-1258) o del Rinascimento (al-Nahda, XIX e XX secolo). Nel grande dibattito tra fede e ragione, tra Islam e cultura, i cristiani non hanno detto tutto e chi potrebbe farlo? ma piuttosto hanno aperto nel tessuto arabomusulmano spazi di libert e di comunicazione tra fede e ragione. La cultura araba che si identifica immediatamente con la rivelazione coranica un Corano arabo dovrebbe essere affrontata con un rispetto e una seriet che permettano, a tempo debito, di dire una parola di verit e di percorrere cammini autentici verso luniversale. Larabit culturale che i cristiani e i musulmani del mondo arabo gi possiedono un luogo ricco di energie nuove. Non si dovrebbe, per compiacere gli arabi, acquistare il loro petrolio, ma piuttosto apprezzare le ricchez-

ze umane misteriosamente nascoste nel loro ricco patrimonio. I cristiani arabi, figli di queste terre, conoscono per istinto e per empatia la sete del mondo arabo-musulmano e sono in grado di parlare in confidenza e spianare i sentieri di giustizia e di pace per tutti. In conclusione, ecco alcune proposte che precisano, dal punto di vista pratico, la vocazione dei cristiani orientali nel cuore dellarabit culturale di oggi. chiaro che, di fronte alla modernit e alla globalizzazione, il mondo arabomusulmano si sente minacciato e perde fiducia in se stesso e negli altri. In questo contesto, i cristiani orientali, invece di emarginarsi e scegliere la via dellemigrazione, sono chiamati, rileggendo la loro storia, a ricercare per s stessi e le loro societ sentieri di fiducia, evitando di confinarsi in un psicologia vittimistica. Per questo devono superare le loro paure (...) cercando di spiegare allO ccidente le aspettative dei musulmani e allIslam la problematica della modernit razionale. I cristiani orientali possono, insieme ai pensatori musulmani, rileggere la storia filosofica araba, valorizzando la dimensione razionale e critica. Attraverso questo lavoro culturale, al quale hanno contribuito molti cristiani, il mondo musulmano ritrover la sua unit nazionale e universale, ci che laiuter a liberarsi dal fondamentalismo e dallappello alla violenza che conduce sempre pi verso la morte. Nella storia della Chiesa caldea e della Compagnia di Ges, compaiono figure di spic-

Patti Lateranensi costituiscono un momento significativo della recente storia nazionale, perci la letteratura storica ha prestato molta attenzione al faticoso cammino che condusse le due Alte Parti, cio lo Stato italiano e la Santa Sede, a riprendere i contatti in vista della soluzione dellannosa Questione Romana e soprattutto della minuziosa analisi delle fasi, in realt molto contrastate, delle trattative, come abbiamo fatto in un recente articolo. Oggi, dopo lapertura dellArchivio Segreto Vaticano con i documenti relativi al pontificato di Pio XI, le singole fasi di tale percorso possono essere verificate sugli originali, che erano stati rilegati in volumi, gi allindomani dei fatti, da monsignor Domenico Tardini, a quel tempo addetto alla Segreteria di Stato, il quale aveva anche redatto a penna alcune parti introduttive o di commento ad alcuni documenti o passaggi delle trattative. Invece pi raramente gli storici si sono occupati con la dovuta attenzione della fase che segu lapprovazione dei Patti, cio la loro ratifica da parte delle Camere italiane, nelle quali sedevano alcuni deputati o senatori (e non soltanto fascisti intransigenti) molto ostili allaccordo raggiunto. La controversia che ne scatur, in seguito ad alcune affermazioni poco opportune fatte in quelle sedi

In Senato lunico discorso contrario ai Patti fu tenuto da Benedetto Croce che temeva il risorgere in Italia dello Stato confessionale
da Mussolini, rischi di far naufragare laccordo faticosamente raggiunto. Qui ci proponiamo di analizzare tale momento, facendo riferimento anche a fonti poco conosciute. (...) Anche se la Conciliazione avall autorevolmente il regime mussoliniano e contribu a rafforzarlo, va ricordato che nella prospettiva di Pio XI essa riguardava soltanto i rapporti istituzionali tra due autorit sovrane, quali erano la Santa Sede e lo Stato, e non il partito politico in quel momento al potere, in questo caso il fascismo, del quale il Papa, dopo un periodo di condizionato sostegno, iniziava a scoprire il vero volto autoritario e violento. Infine va ricordato che, attraverso le garanzie ottenute con il Concordato sulla sopravvivenza dellAzione Cattolica, anche se ristretta allambito religioso, la Chiesa ebbe la possibilit nel lungo periodo di formare, sia pure a prezzo di un compromesso, una nuova lite di intellettuali cattolici, che, una volta caduto il fascismo e finita la seconda guerra mondiale, sarebbe diventata la classe dirigente della nuova Italia democratica e repubblicana. Comera prevedibile, la Conciliazione ebbe una larghissima eco nella stampa italiana e internazionale. La stampa fascista sottoline i vantaggi che la nuova situazione avrebbe portato alla costituzione di uno Stato integralmente fascista, al quale avrebbero partecipato attivamente anche i cattolici; mentre Mussolini fu presentato come colui che portava a compimento il progetto politico di Cavour, assicurando allo Stato e alla Chiesa quella libert e autonomia che in passato erano state inutilmente invocate dai Governi liberali. I nemici della Conciliazione, che allinterno del partito fascista non erano pochi, in questo momento mantennero molto controllate le critiche sia alla Conciliazione raggiunta (a loro avviso ottenuta a un costo troppo alto), sia a Mussolini, rimandando ad altro tempo il regolamento dei conti. Tra i cattolici, non pochi valutavano criticamente la Conciliazione, giudicando non conveniente per la Chiesa stringere unalleanza cos stretta con un regime illiberale e liberticida, che aveva distrutto in Italia il cattolicesimo politico e sociale e che aveva riportato in sagrestia le organizzazione cattoliche. Non tutti gli ex-popolari la pensavano per allo stesso modo:

Nei periodi di grande fioritura della cultura e della civilt araba i cristiani rappresentavano particolarit religiose e nello stesso tempo contribuivano al comune progresso civile
co del Rinascimento, tra i quali Padre Louis Cheikho (1859-1927) e Padre Paul Nwiya (1925-1980). Alla luce di quanto abbiamo detto, la vocazione dei cristiani dOriente quella di diventare un ponte o meglio ancora un modello di comunione tra lOccidente cristiano e il mondo musulmano.

lultimo segretario del partito, Alci- nei confronti della Chiesa; inizi de De Gasperi, che in quel tempo con unanalisi storica dei rapporti lavorava nella biblioteca vaticana, tra Stato e Chiesa in Italia. A tale giudic la Conciliazione in modo riguardo, improvvisandosi storico non del tutto negativo; in una let- delle religioni, afferm che se il critera a un amico sacerdote, scriveva, stianesimo delle origini era diventache gli italiani sarebbero stati capa- to cattolico lo doveva soltanto alla ci di distinguere tra fascismo e cat- potenza e allestensione dellimpero tolicesimo e si diceva lieto che la romano: se fosse rimasto nella PaChiesa si fosse finalmente liberata lestina disse sarebbe stato una dellinutile fardello della Questione stta religiosa come tante altre e Romana. Anche in altri ambienti probabilmente col tempo si sarebcattolici i giudizi sulla Conciliazio- be spento, senza lasciare traccia di ne erano piuttosto critici. Giovanni s. In questo modo egli toglieva al Battista Montini, a quel tempo as- fatto religioso ogni riferimento trasistente centrale della Federazione scendente e lo leggeva alla stregua Universitaria Cattolica Italiana, in di un semplice fatto storico. Sul una lettera indirizzata ai suoi fami- presente poi spese parole molto liari scrisse dal Vaticano: La cosa forti per fondare il diritto dello [cio la Conciliazione] pu essere Stato etico a formare i giovani: tra le pi grandi della storia nostra Un altro regime che non sia il noe anche tra le pi belle. Ma stra- stro, un regime rammollito [] ritenere utile rinunciare no che chi pi ha atteso questo pu momento [] sia ora meno dispo- alleducazione delle giovani generasto a goderne; non per una soprav- zioni. Noi no. In questo campo vivenza di consuetudinaria prote- siamo intrattabili. Nostro devessesta, ma per il sospetto di peggiori re linsegnamento. Questi fanciulli eventuali condizioni; il giovane devono essere educati nella nostra prelato incerto sulla tenuta fede religiosa. Esaminando poi la natura dello delleventuale accordo, e preoccupato per le continue vessazioni fa- Stato fascista afferm: Lo Stato sciste contro la Fuci, aggiungeva: Se la libert del Papa non garantita dalla forte e libera fede del popolo, e specialmente di quello italiano, quale territorio e quale trattato lo potr?. I Patti Lateranensi andarono in discussione alla Camera il 10 maggio, quattro giorni dopo furono approvati senza difficolt con 375 voti favorevoli e soltanto due contrari. Al Senato la discussione si svolse dal 23 al 25 maggio e si concluse con 316 voti favorevoli e sei contrari (i senatori Albertini, Croce, Bergamini, Ruffini, Patern, Sinibaldi). Lunico discorso contrario ai Patti fu tenuto, anche a Un faldone di documenti preparatori alla Conciliazione nome di altri senatori, da Benedetto Croce, il quale critic, pi fascista rivendica in pieno il suo che il contenuto, il modo in cui era carattere di eticit: cattolico, ma stata attuata la Conciliazione, cio anche fascista, anzi soprattutto in rottura con la consolidata tradi- esclusivamente fascista. Il cattolicezione liberale e unitaria. Egli disse simo lo integra, e noi lo dichiariadi temere il risorgere in Italia del- mo apertamente, ma nessuno penlo Stato confessionale e il rinno- si, sotto la specie filosofica e metavarsi delle sterili e dannose lotte di fisica, di cambiare le carte in tavofazione, che avrebbero avvelenato la. Parole dure e precise rivolte da la vita dello Stato. Due settimane un lato a guadagnare la fiducia dedopo il voto del Senato, il 7 giu- gli intransigenti del suo partito, gno, si procedette tra le parti allo dallaltro rivolte a tenere sotto conscambio delle ratifiche. In questo trollo le richieste e le critiche momento, come vedremo, il clima dellautorit ecclesiastica sullattuadei rapporti tra lautorit governa- zione dei Patti sottoscritti. tiva e quella ecclesiastica era per Il Papa, molto amareggiato dalle tuttaltro che disteso, tanto che fino parole di Mussolini, il giorno successivo, parlando agli studenti del collegio Il 13 maggio 1929 Mussolini gesuitico di Mondragone, precis il punto improvvisandosi storico di vista cattolico circa afferm che il cristianesimo leducazione dei giovani, che gli stava molto delle origini doveva il suo successo a cuore: Lo Stato solo alla potenza dellimpero romano disse certamente non pu, non deve disinteallultimo momento si temette che ressarsi delleducazione dei cittadigli accordi appena approvati dal ni, ma soltanto per porgere aiuto Parlamento diventassero lettera in tutto quello che lindividuo e la morta. famiglia non potrebbero dare da La polemica era iniziata a partire s. Lo Stato non fatto per assordal 29 aprile, quando il Governo bire, per inghiottire, per annichilire aveva approvato i disegni di legge lindividuo e la famiglia. Esso, inrelativi allapplicazione dei Patti, i somma, concludeva con tono pacaquali avevano suscitato forti malu- to il Pontefice, chiamato a commori e reazioni sulla stampa filo- pletare lopera della famiglia e cattolica, anche in quella non con- della Chiesa. trollata dalla Gerarchia e dallAzioAllo stesso tempo, il Papa incarine Cattolica. Il Governo fascista fu c il segretario di Stato, cardinale accusato di essere troppo legato a Gasparri, di esprimere a Mussolini una prassi e ad una mentalit ispiil suo rammarico per il discorso da rata al vecchio liberalismo, e di delui tenuto alla Camera. Egli promiludere nei fatti quanto solennemense che nel prossimo discorso al Sete promesso negli accordi. Mussolini, esasperato dalla ina- nato avrebbe moderato i toni della spettata polemica e preoccupato di polemica e fatto ammenda di alcuessere indebolito sul fronte politico ni passaggi troppo forti del suo diinterno, colse loccasione della di- scorso alla Camera; disse inoltre scussione dei Patti alla Camera per che lasprezza del suo discorso era rispondere alle provocazioni dei dovuta alle contingenze del mocattolici e dimostrare ai suoi di non mento e dal desiderio di dissipare essere ostaggio dei preti e del alcune equivoci sulla ConciliazioVaticano. Il discorso che il Duce ne. Ma anche il discorso che Mustenne alla Camera dei Deputati il solini tenne al Senato, nonostante pomeriggio del 13 maggio fu molto il tono pi moderato e meno proprolisso e, allo stesso tempo, ina- vocatorio, non piacque al Pontespettatamente duro e provocatorio fice.

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LOSSERVATORE ROMANO
Un sondaggio tra gli islamici su ostilit e intolleranza dopo l11 settembre

venerd 2 settembre 2011

Messaggio del Patriarca Bartolomeo per lapertura dellanno ecclesiastico ortodosso

Dieci anni di vita difficile per i musulmani americani


WASHINGTON, 1. Dieci anni dopo pi difficile essere musulmani negli Stati Uniti. Da quel fatale 11 settembre, che in maniera cos determinante ha inciso sulla storia recente dellintero pianeta, per i seguaci dellislam in terra americana la vita quotidiana, le cose di ogni giorno come fare la spesa, girare per la strada, prendere un mezzo pubblico, sono diventate pi complicate. Sempre con gli occhi addosso, con il rischio costante di essere controllati pi degli altri agli aeroporti, di essere guardati con sospetto dai vicini o addirittura insultati. questa, almeno, lopinione espressa dalla maggioranza dei musulmani americani intervistati dal Pew Research Center for the People and the Press in occasione dellormai prossimo decennale degli attacchi terroristici di New York e Washington. Allo stesso tempo, per, il sondaggio mostra come la met degli intervistati riconosca che in questi anni da parte dei concittadini americani sia stata loro espressa anche amicizia e simpatia. E una netta maggioranza i tre quarti degli intervistati sostiene con convinzione il principio fondamentale del sogno americano, cio che con il lavoro e limpegno c sempre la possibilit di migliorare la propria vita. Sempre stando al Pew Center, i musulmani presenti negli Stati Uniti sono 2 milioni 750.000, 400.000 in pi rispetto a quattro anni fa. E sono anche sensibilmente pi ottimisti del resto degli statunitensi riguardo alla direzione che sta prendendo il Paese il 56 per cento contro il 23 per cento dellintero pubblico americano. Un ottimismo dovuto principalmente dalla presenza alla Casa Bianca di Barack Obama, primo presidente afroamericano con il padre immigrato dal Kenya e di famiglia musulmana della storia degli Stati Uniti. I musulmani negli Stati Uniti non rappresentano una sottoclasse, ma sono comunque il gruppo che con pi convinzione vuole essere americano, perch qui vedono che esiste per loro unopportunit, sintetizza Andrew Kohut, del Pew Center, presentando il complesso quadro che emerge dallo studio che costituisce lanalisi pi ampia fatta della comunit islamico-statunitense dopo gli attentati alle Twin Towers di 10 anni fa. Una comunit difficile da analizzare, composta per due terzi da immigrati provenienti da decine di Paesi e di culture diverse. Una diversit che anche complicato fare emergere dal momento che n il recente censimento n lufficio immigrazioni chiede, per rispetto della privacy, di comunicare la propria appartenenza religiosa. Per tre mesi proprio mentre alla Camera il repubblicano Peter King conduceva le controverse audizioni sul rischio di radicalizzazione della comunit islamica statunitense e dopo le tensioni scoppiate intorno al progetto di costruire una moschea nei pressi del sito di Ground Zero a New York sono state intervistate oltre mille persone, in inglese, in arabo, farsi e urdu. E ora, a pochi giorni dallanniversario dell11 settembre, vengono presentati i risultati dello studio, che mostra anche come il 60 per cento dei musulmani nati negli Stati Uniti in effetti accusi gli stessi leader della comunit islamica di non condannare in modo abbastanza fermo lestremismo. Opinione, questultima, condivisa anche dal 43 per cento dei musulmani immigrati negli Stati Uniti. Da parte loro, i leader delle associazioni islamiche si difendono, affermando che le condanne degli atti terroristici vengono espresse, ma che non riescono a raggiungere il grande pubblico e neanche gli stessi musulmani. La nostra capacit di fare ascoltare il nostro appello alla moderazione non come vorremmo che fosse, ammette Safaa Zarzour, segretario generale dellIslamic Society of North America, la pi grande associazione musulmana. Per Zarzour, comunque, i sentimenti anti-islamici non sono diffusi in tutti gli Stati Uniti, ma concentrati in specifici gruppi. Per alcuni anni dopo l11 settembre, tutti sono stati molto spaventati spiega ma da allora i leader politici e religiosi si sono comportati in modo pi responsabile, e la realt sul terreno, anche se le parole potevano rimanere di fuoco, si andata lentamente raffreddando e tranquillizzando.

Luomo non onora pi il dono della natura


ISTANBUL, 1. Lodiamo oggi il santo nome di Dio, poich egli gratifica lumanit con il dono della natura, lo conserva e lo difende, in quanto rappresenta il luogo pi idoneo allinterno del quale luomo si sviluppa, corpo e anima. Allo stesso tempo, non possiamo restare silenziosi davanti al fatto che luomo non onora pi, come dovrebbe, questo dono di Dio, e che distrugge lambiente per avidit, o per fini puramente egoistici. dedicato alla salvaguardia del creato il messaggio che il Patriarca ecumenico, Bartolomeo, arcivescovo di Costantinopoli, ha inviato ai fedeli in occasione dellinizio del nuovo anno ecclesiastico, che nella Chiesa ortodossa si celebra il 1 settembre. Linvito a pregare per lambiente: si tratta, innanzitutto, di una lotta spirituale che porta a un cambiamento positivo delluomo e contribuisce al miglioramento delle sue relazioni con lambiente e della sensibilit dellindividuo riguardo la sua protezione e la sua salvaguardia. La terra, lacqua, il sole, laria, la fauna, la flora: luomo spiega Bartolomeo ha la possibilit di utilizzare la natura per il proprio bene, ma fino a certi limiti: La sua azione deve essere vista attraverso la lente dello sviluppo sostenibile, della possibilit di riprodurre lenergia consumata, della protezione di tutti gli esseri viventi, degli animali e del creato. Il superamento di questi limiti sottolinea il Patriarca ecumenico purtroppo caratteristica degli ultimi due secoli della storia del genere umano. Tale fenomeno distrugge larmonia dei sistemi naturali dellambiente, conduce alla saturazione e alla necrosi del creato, ma anche a quella delluomo, il quale non pu sopravvivere allinterno di un ecosistema il cui equilibrio stato irrimediabilmente compromesso. Il risultato la proliferazione e la propagazione dei virus, la contaminazione delle derrate alimentari, conseguenze della dissennata azione delluomo. Nel messaggio (la cui versione in lingua francese stata diffusa sul sito Orthodoxie.com), larcivescovo di Costantinopoli approfondisce forse il tema sociale che pi gli sta a cuore: Oggi si legge nel documento giusto sottolineare limportante significato delle foreste, e della flora in generale, rispetto alla sostenibilit dellecosistema terrestre, cos come quello della salvaguardia delle risorse presenti nellacqua. Non bisogna sottostimare il grande contributo degli animali a questo buon funzionamento, osserva Bartolomeo, che ricorda come gli animali siano sempre stati amici delluomo e rispondano ai suoi bisogni, trasformandosi alloccorrenza in cibo, vestiti, mezzi di trasporto, e offrendo anche protezione e compagnia. Gli uomini e gli animali hanno dei legami strettissimi scrive come dimostra levento stesso della creazione, dove uomini e animali sono creati lo stesso giorno (Genesi 1, 24-31), o ancora quando Dio ordina a No di salvare dal diluvio una coppia di ciascuna specie animale (Genesi 6, 19). Dio mostra una preoccupazione particolare per la salvezza del regno animale. Nella vita dei santi, scopriamo numerose indicazioni riguardo gli eccellenti rapporti fra i santi e gli animali selvaggi. Questi ultimi afferma il rappresentante ortodosso in altre condizioni non mantengono relazioni amichevoli con luomo. In effetti, ci non dovuto alla loro natura cattiva ma piuttosto alla resistenza delluomo verso la grazia di Dio e al suo rapporto conflittuale con gli elementi, gli animali e gli altri esseri viventi. Cos, la pacificazione delluomo con Dio comporta anche la sua pacificazione con gli elementi della natura. Per il Patriarca ecumenico, la creazione di buone relazioni con Dio deve costituire la principale preoccupazione delluomo, e in questa prospettiva, dobbiamo ricollocare il nostro personale rapporto con il mondo animale, vegetale e linsieme dellambiente. Lamore degli animali non dunque uno sterile fatto sociale, di simpatia, ma il risultato delle nostre buone relazioni con il Creatore di tutte le cose. Nei giorni scorsi, a conferma del suo impegno in difesa dellambiente (tanto da meritarsi lappellativo di Patriarca verde), Bartolomeo ha benedetto e inaugurato, nellisola natale di Imbro, in Turchia, un sito (intitolato ai Santi Teodori, suo luogo di nascita) che di-

venter presto un parco ecologico. Alla cerimonia erano presenti, oltre a numerosi fedeli, il metropolita di Imvros e Tenedos, Cirillo, e il vescovo di Dorylaion, Nicandro. Si ricorda, fra gli ultimi interventi di

Bartolomeo, un messaggio a commento dellesplosione nucleare a Fukushima, in Giappone, nel quale ha chiesto ai potenti della terra di promuovere lo sviluppo delle forme alternative di produzione energetica.

A Nizza due comunit e giurisdizioni a confronto

Gli ortodossi russi e la chiesa di San Nicola


NIZZA, 1. Nuovo capitolo dellannosa vicenda legata alla propriet della cattedrale ortodossa di San Nicola, a Nizza, definitivamente assegnata dalla giustizia francese, il 19 maggio scorso, alla Federazione russa. A scriverlo stata la diocesi di Chersoneso la quale raggruppa le parrocchie del Patriarcato di Mosca presenti in Francia, Spagna, Svizzera e Portogallo che marted scorso ha diffuso un comunicato per precisare che lo Stato russo ha deciso di affidare alla diocesi il pieno utilizzo della chiesa, a titolo gratuito e a tempo indeterminato. Di conseguenza, lassociazione diocesana di Chersoneso intende assumersi le responsabilit liturgiche pastorali e amministrative che le spettano, assicurando la continuit del culto ortodosso, la salvaguardia e la gestione della chiesa di San Nicola, che fa parte del patrimonio francese ed uno dei simboli dellamicizia tra la Francia e la Russia. Lultima polemica sorta dopo linvio a Nizza, da parte del Patriarcato di Mosca, di un prete e di un diacono al fine di assicurare la gestione amministrativa e cultuale della cattedrale e di stabilire un dialogo con i responsabili dellAssociazione cultuale ortodossa russa (Acor) di Nizza, che si curata della chiesa a partire dal 1923 e che contesta appoggiata dallarcivescovo di Comana, Gabriele, rappresentante dellArcivescovado per le Chiese ortodosse russe in Europa occidentale (esarcato del Patriarcato ecumenico) la nuova propriet. La missione affidata ai due religiosi, si legge nel comunicato della diocesi di Chersoneso, di prendere possesso delle chiavi e della documentazione della chiesa, di far cessare immediatamente ogni attivit commerciale (soprattutto lesazione dei diritti dentrata) e di vegliare sul corretto svolgimento delle celebrazioni liturgiche, nonch sullaccoglienza dei fedeli e dei pellegrini. I responsabili dellesarcato russo del Patriarcato di Costantinopoli, il cui clero assicura la vita liturgica della chiesa, erano stati avvertiti dellarrivo di questa delegazione e della sua missione viene precisato e la concelebrazione, presenti i membri delle due giurisdizioni ecclesiastiche, per la solennit della Trasfigurazione, doveva testimoniare lapertura della diocesi di Chersoneso al dialogo con lesarcato e il suo desiderio di regolare questa situazione con serenit e amore fraterno. Nel testo si afferma inoltre che lAcor, sconfitta nella causa che la vedeva opposta alla Federazione russa, non pu essere confusa con lattuale parrocchia e con la locale comunit dei fedeli ortodossi. La diocesi si appella al buon senso e al dialogo fra le parti, concludendo che tutte le questioni di ordine canonico verranno regolate dal vescovo di Chersoneso e dal vescovo incaricato dellesarcato russo del Patriarcato di Costantinopoli, in modo che le decisioni vengano prese di comune accordo, mirando alla riconciliazione fra le differenti comunit, al rafforzamento dellunit e della collaborazione fra le giurisdizioni ortodosse. Il 24 agosto, larcivescovo Gabriele aveva sottolineato che la propriet di un edificio non pu in alcun modo conferire al titolare il diritto di scegliere la giurisdizione alla quale appartiene il clero o favorirne la nomina, senza il consenso del vescovo locale.

Indetto dalla Chiesa cattolica in Pakistan

LAnno della missione per i diritti delle minoranze religiose


ISLAMABAD, 1. Interrogarsi sul ruolo che i cristiani possono e vogliono avere nella costruzione di una migliore societ pakistana, in un clima di armonia e collaborazione con i credenti delle altre religioni. Questo il principale significato dello speciale Anno della missione lanciato dalla Chiesa cattolica in Pakistan, in occasione del 60 anniversario di fondazione nel Paese delle Pontificie Opere Missionarie. I diritti, le libert, il ruolo dei cristiani allinterno della societ pakistana, la lotta allestremismo, levangelizzazione, larmonia interreligiosa, saranno infatti i temi al centro della riflessione delliniziativa che si aprir ufficialmente il 30 settembre e vedr coinvolte tutte le diocesi del Paese. E che, significativamente, cade in un periodo assai difficile per la comunit dei fedeli cristiani in Pakistan (circa il 2 per cento della popolazione) vittime di minacce, violenze, discriminazioni, evidenti limitazioni della libert religiosa. Il caso pi eclatante, come noto, lassassinio del ministro cattolico Shahbaz Bhatti, avvenuto il 2 marzo scorso per mano di fondamentalisti islamici. Negli ultimi tempi la situazione non migliorata. Non vi sono passi avanti sulla condizione dei cristiani in Pakistan, ha spiegato allagenzia Fides padre Mario Rodrigues, direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie. Non ci sentiamo al sicuro e non siamo sufficientemente tutelati. vero che durante il mese del Ramadan non abbiamo subito violenze, ma credo dipenda solo dal fatto che durante il Ramadan anche i gruppi integralisti sospendono le loro attivit violente. Durante lAnno della missione come fedeli cristiani e cittadini pakistani prosegue il direttore delle locali Pontificie Opere Missionarie intendiamo interrogarci sul nostro ruolo e sul contributo specifico che possiamo e vogliamo dare alla nazione, per costruire un Paese realmente democratico, dove siano rispettati i diritti di tutti. Vogliamo costruire larmonia, la pace e il bene comune del Paese, insieme con tutti gli uomini di buona volont. Con questanimo inizieremo lAnno della missione, che punter a sensibilizzare tutte le comunit cristiane presenti in Pakistan, perch i valori del Vangelo possano illuminare il Pakistan di oggi. Quanto alla situazione nel Paese, padre Rodrigues sottolinea favorevolmente come il Governo abbia promesso un nuovo ministero federale per lArmonia interreligiosa, anche se non stato ancora ufficialmente formato. Vogliamo vedere i fatti, non solo i proclami, nella speranza che possa giovare alle minoranze religiose. E sullentrata in vigore della legge del 2010, che prevede lassegnazione di quattro seggi in Senato riservati alle minoranze religiose, padre Rodrigues si dice contento per la maggiore rappresentativit delle minoranze religiose in Parlamento, nella speranza che questa sia la giusta strada per avere la voce di alcuni cristiani nelle sedi istituzionali.

Nel pomeriggio del mercoled 31 agosto c.a., il Signore ha chiamato a s

MONS. SEBASTIANO CORSANEGO


Canonico Vaticano
Sua Eminenza il Signor Card. Angelo Comastri, Arciprete della Basilica Papale Vaticana, e i Capitolari di San Pietro mentre danno lannuncio della sua scomparsa e ricordano con edificazione il Confratello, innalzano al Signore preghiere di suffragio. Il Rito Esequiale avr luogo il venerd 2 settembre p.v., alle ore 10 allaltare della Cattedra, nella Basilica Papale Vaticana.

venerd 2 settembre 2011

LOSSERVATORE ROMANO
Lauspicio del direttore di Caritas Giappone per affrontare la fase di ricostruzione

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Negli istituti australiani quattro studenti su dieci sono non credenti o di altre religioni

Nelle scuole cattoliche educazione universale


ADELAIDE, 1. Circa ventimila su quasi cinquantamila studenti che frequentano le scuole cattoliche nellAustralia meridionale appartengono a famiglie che non fanno parte della Chiesa cattolica. Il dato parte di una indagine statistica pubblicata nei giorni scorsi sul sito in rete adelaidenow.com.au, che raccoglie le principali notizie dellAustralia meridionale. Secondo i dati raccolti nellindagine, lattuale numero dei ragazzi e ragazze che frequentano le scuole cattoliche provenienti da famiglie di diverso credo o non religiose il pi alto registrato in Australia meridionale nel corso degli ultimi cinque anni. Rispondendo alle domande poste in un questionario, i genitori dei ventimila studenti hanno dichiarato di essere stati attirati dalle scuole confessionali cattoliche in quanto economicamente pi accessibili, maggiormente affidabili e animate da un senso di comunit che le scuole pubbliche tendono a non garantire. Daltra parte alcuni genitori hanno sottolineato che nelle scuole cattoliche c pi istruzione religiosa di quanto loro pensavano prima discrivere i loro figli. Nel resoconto pubblicato dal sito in rete vengono riportate anche le dichiarazioni di Paul Sharkey, responsabile delleducazione nelle scuole cattoliche dellAustralia meridionale. Per Sharkey, bisogna essere sicuri di mantenere forte lidentit cattolica dei nostri istituti anche se accogliamo docenti e studenti non cattolici, i genitori che mandano i loro figli a studiare presso una scuola cattolica devono rispettare questa identit religiosa e comprendere che i loro bambini dovranno anche partecipare alle celebrazioni previste dalle attivit scolastiche. Sempre sulle scuole cattoliche in Australia, Bill Griffiths, amministratore delegato della National Catholic Education Commission (Ncec), ha affermato che anche quando i contributi dei genitori vengono presi in considerazione, i nostri istituti, in media, operano con circa il 90 per cento delle risorse che hanno le scuole pubbliche. La dichiarazione di Griffith stata riportata in un articolo pubblicato sul sito in rete dellarcidiocesi di Sydney intitolato Contrastare la disinformazione: dati sul finanziamento delle scuole cattoliche. Larticolo intende confutare con evidenti prove le accuse lanciate da alcuni esponenti del partito verde al Governo secondo cui i fondi per gli istituti distruzione indipendenti e privati vengono elargiti alle scuole confessionali a scapito delle scuole pubbliche. Nellarticolo pubblicato sul sito dellarcidiocesi si sottolinea che nella nazione australiana operano 1.701 scuole cattoliche frequentate da un quinto del totale degli studenti australiani. Inoltre, riportando i dati diffusi dallo stesso Governo, il finanziamento complessivo per studente nelle scuole cattoliche sensibilmente inferiore a quello pagato alle scuole pubbliche e ancora pi economico di quello corrisposto agli istituti indipendenti. Per questo si sottolinea le scuole cattoliche sono costrette a fare di pi con meno e ad operare a un costo di gran lunga inferiore di quello degli altri istituti distruzione. Per fare maggiore chiarezza su questi temi, la Ncec ha deciso di aprire un nuovo sito in rete dove genitori, insegnanti e studenti potranno ottenere dati completi sui finanziamenti alle scuole cattoliche australiane. Nel nuovo sito, che ha per motto Catholic Schools into the Future verranno pubblicate tutte le informazioni sui sistemi di finanziamento degli istituti distruzione cattolici australiani. Questo sito verr successivamente aggiornato nel 2014 quando il sistema delle sovvenzioni alle organizzazioni scolastiche verr modificato. Per Dan White, responsabile delle scuole cattoliche nellarcidiocesi di Sydney, risulta positivo aprire un dibattito su questo tema critico ed esporre chiaramente tutti i fatti e non solo quelli che servono agli interessi di un particolare settore. Per quanto mi riguarda ha aggiunto credo che la cosa pi importante sia assicurare la migliore istruzione ai nostri giovani studenti indipendentemente dai fondi che provengono ai nostri istituti dalle autorit locali e da quelle federali. Nel nuovo sito in rete, oltre a dar conto dei fondi per le scuole cattoliche, verranno pubblicati anche altri dati per dimostrare ai genitori degli studenti che le rette pagate sono a un livello pi che ragionevole in confronto alla qualit dellinsegnamento impartito.

Pi collaborazione per aiutare chi ha bisogno


TOKYO, 1. Pi disponibilit e collaborazione da parte degli organismi statali con le organizzazioni caritative: quanto ha chiesto il presidente della Caritas giapponese, il vescovo di Niigata, monsignor Tarcisius Isao Kikuchila allindomani dellelezione del primo ministro nipponico, Yoshihiko Noda. Noda ha detto il presule un politico giovane e questo ci infonde molte speranze, specialmente nelle difficolt presenti. Speriamo ha proseguito monsignor Kikuchi che il nuovo premier mostri una leadership pi forte nellorganizzare le operazioni di ricostruzione e di ripresa, dopo la tragedia che ci ha colpito anche contando e riconoscendo di pi lopera delle comunit religiose in Giappone. Secondo il presidente di Caritas Giappone, il Governo precedente non stato cos veloce nel gestire le operazioni di soccorso allindomani del terremoto e dello tsunami dell11 marzo che ha provocato la morte di 24.000 persone e distrutto case, edifici e infrastrutture. La Caritas ha sottolineato il vescovo di Niigata ha lavorato alacremente e ha aperto un centro per gli aiuti umanitari nella diocesi di Sendai, la pi colpita dallo tsunami. Abbiamo inviato molti volontari e, dopo questa dolorosa esperienza, il nome della Caritas molto rispettato e apprezzato, tutti hanno unottima opinione di noi. Nei giorni successivi alla tragedia, il lavoro dei giovani volontari (sono stati oltre mille) stato quello di affiancare i profughi e di andare a visionare e sgomberare le abitazioni inondate dallo tsunami. I giovani cristiani che hanno mostrato un forte slancio di generosit hanno ripulito le case e gli uffici di Sendai invase dal fango, dai detriti, eliminando gli arredi e le suppellettili ormai inutilizzabili, cercando di ren-

dere le abitazioni nuovamente vivibili e funzionali. Hanno contribuito a portare anche speranza e conforto agli sfollati, mostrando solidariet concreta che le vittime hanno apprezzato moltissimo. I volontari, inoltre, hanno distribuito coperte e cibo alle centinaia di persone ospitate nelle strutture delle chiese di Sendai e nelle vicine diocesi di Niigata e Saitama. Le chiese, infatti, hanno messo a disposizione i propri locali divenendo veri e propri centri di accoglienza dove si respira e si mette in pratica, ancora oggi, lamore per il prossimo e la testimonianza dei valori cristiani. Per quanto riguarda la gestione degli aiuti, il presule ha spiegato che abbiamo lavorato a stretto contatto con le autorit civili locali, ma non abbiamo avuto contatti diretti con il Governo nazionale. La

sfida odierna ha sottolineato monsignor Isao Kikuchi potrebbe essere quella di stabilire maggiori contatti con il Governo nazionale. Oggi i tempi sono cambiati: credo che, attraverso organizzazioni umanitarie come la Caritas e le organizzazioni non governative di ispirazione religiosa, si possa avviare una stabile e proficua collaborazione fra Governo e comunit religiose, per il bene della popolazione e dellintero Paese. Yoshihiko Noda, 54 anni, stato eletto, marted, nuovo primo ministro dalla camera bassa del Parlamento. Ex ministro delle Finanze, era stato eletto presidente del partito democratico, mentre il 26 agosto scorso lex premier Naoto Kan aveva rassegnato le proprie dimissioni sulla scia delle critiche per la gestione del terremoto dell11 marzo e della conseguente crisi nucleare.

Una ricerca tra i pellegrini in occasione della festa del 2 settembre

Lintensit della devozione alla Madonna di Polsi


di EUGENIO FIZZOTTI In occasione della festa della Madonna della Montagna a Polsi, in Aspromonte, quanto mai significativo ricordare che qualche tempo fa stata effettuata dal salesiano don Natale Spina una ricerca tra i pellegrini del santuario al fine di conoscere meglio, attraverso testimonianze ed esperienze dirette, qualche aspetto della devozione mariana e ottenere indicazioni utili, da cui partire per favorire una pi incisiva azione a livello pastorale. Per realizzare tali obiettivi era stato preparato un questionario articolato in tre sezioni. Le prime cinque raccoglievano dati anagrafici, utili a fornire un essenziale ritratto degli intervistati. Nella seconda parte lattenzione era rivolta a conoscere il personale impegno devozionale, la sua persistenza nel tempo, lorigine delle motivazioni, linflusso dellambiente familiare e limpegno con cui la religiosit mariana viene vissuta nei suoi diversi momenti. La terza parte si soffermava su alcuni aspetti della religiosit degli intervistati per comprendere limportanza della religione nella loro vita, la frequenza alla messa domenicale, il ricorso a Dio nei momenti difficili e il suo modo di farsi conoscere. Una domanda, infine, era dedicata a un problema diffuso e di cui attualmente molto si discute: il ricorso a maghi, cartomanti e guaritori. Alla ricerca parteciparono 202 visitatori del santuario, di cui 90 maschi e 112 donne. Per quanto riguarda la composizione sociale per titolo di studio e per professione, il 61,9 per cento del campione era in possesso di laurea o di titolo di scuola secondaria superiore, circa un terzo era composto da liberi professionisti e da impiegati, mentre le casalinghe raggiungevano il 28,6 per cento. Invitati a manifestare lintensit della devozione alla Madonna di Polsi, la maggioranza degli intervistati dichiar di nutrire una devozione molto (35,6 per cento) o abbastanza forte (33,2 per cento). Allorigine della devozione, per il 59,9 per cento degli intervistati c una tradizione di famiglia, mentre per il 40,6 per cento prevale lusanza del paese di origine. Pi defilata lesigenza di ringraziare (21,8 per cento), di chiedere protezione (17,8 per cento), di implorare grazie (11,9 per cento), di essere protetti da catastrofi naturali (8,9 per cento). Un grande ruolo i devoti assegnano allinterno della famiglia alla testimonianza di fede dei genitori e dei nonni. Segno che la famiglia in Calabria ancora tiene e verso di essa vanno intensificate le proposte di formazione e di catechesi, oltre che le politiche sociali e culturali. Rilevanti risultarono la sensibilit religiosa e la qualit dellaspetto devozionale. Solo il 5,4 per cento, infatti, riteneva che lignoranza e la miseria possano spingere al sorgere della devozione alla Madonna di Polsi, cos come ridotto era il numero di coloro che dicevano di non ricordarsi mai di Dio nei momenti difficili della vita. Invitati a esprimere la propria modalit di partecipazione alla festa, gli intervistati sottolinearono per il 66,3 per cento lesperienza religiosa, mentre solo l8,9 per cento parl di folklore. Alla domanda di indicare quali bisogni specifici soddisfi la festa, gli intervistati si orientarono prevalentemente verso lo stare insieme, mentre non fecero cenno alla possibilit di un approfondimento della propria formazione. Circa limportanza della religione nella propria vita, fu evidente la grande diversit di valutazione da parte delle donne e degli uomini. Questi ultimi, tuttavia, non esclusero limportanza della religione, limitandosi a un prudente abbastanza. Lo specifico impegno della frequenza alla messa domenicale apparve osservato dal 62,4 per cento con differenza tra i sessi: il 53,3 per cento dei maschi e il 69,9 per cento delle donne. Ulteriori elementi collegati alla religiosit erano offerti da alcuni cenni ad argomenti di fede, al modo di concepire la propria esistenza, al modo con cui Dio si manifesta alluomo, a chi attribuire il potere di concedere grazie e al ricorso a pratiche non ammesse dalla Chiesa. La grande maggioranza degli intervistati ritenne che la vita si svolge secondo un disegno divino. Il primato attribuito al manifestarsi di Dio attraverso gli avvenimenti della vita (71,3 per cento) pu, infatti, essere visto come un richiamo al suo disegno che caratterizza lesistenza di ogni persona. Nelle loro risposte le donne, rispetto agli uomini, ritenevano un po meno importanti gli avvenimenti della vita, mentre valutavano maggiormente la figura di Ges Cristo. Tali indicazioni trovano ulteriore, anche se indiretta, conferma nel tema dei Novissimi (inferno, purgatorio, paradiso). Secondo l88,1 per cento essi sono il premio o il castigo che ci attendono dopo la morte. Questa affermazione fu fatta propria dalla grande maggioranza di uomini e donne. Solo il 7,3 per cento li considerava realt non significative e per il 3,6 per cento si trattava di invenzioni delluomo. Circa il ricorso a maghi, cartomanti o guaritori, l87,5 per cento delle donne e il 74,4 per cento degli uomini dichiararono esplicitamente di non averlo mai attuato. Da un pi ampio e approfondito studio dei dati emersi dallindagine risultata da un lato la qualit dellesperienza religiosa vissuta dai pellegrini di Polsi (che affrontano difficolt nel corso del pellegrinaggio, viste le disagevoli condizioni delle strade di accesso al santuario) e dallaltra lesigenza di continuare a offrire una pastorale liturgica e sacramentaria che favorisca una crescita interiore, una partecipazione pi convinta e autentica, un ridimensionamento degli aspetti folkloristici e consumistici. In tal senso il lavoro che da alcuni anni si conduce per la formazione di operatori pastorali e degli animatori liturgici sta dando i suoi frutti. I pellegrini, infatti, manifestano soddisfazione per la disponibilit dei confessori, per gli spazi di preghiera personale e comunitaria, per le celebrazioni eucaristiche ben curate e animate, per le frequenti occasioni di formazione e di catechesi.

Omelia dellarcivescovo di Los Angeles

Testimoni della fede in ogni spazio pubblico


LOS ANGELES, 1. Non cedere alle pressioni di quanti vorrebbero che la fede fosse vissuta da noi credenti come un fatto puramente privato e quindi senza alcuna relazione con la nostra vita nella sua dimensione sociale: quanto ha dichiarato monsignor Jos Horacio Gomez, arcivescovo di Los Angeles, Stati Uniti, nel corso dellomelia pronunciata domenica durante la messa nella cattedrale di Our Lady of the Angels. Il presule ha sottolineato che i cattolici negli Stati Uniti vivono attualmente in una cultura in cui ci sono molte pressioni per mantenere la fede confinata alla sfera del privato, per mantenere le nostre convinzioni per noi stessi, specialmente quando si tratta di vivere la nostra fede cattolica nella dimensione della vita pubblica. Larcivescovo ha iniziato la sua omelia con Ges che biasima Pietro quando lamato apostolo lo esorta a non recarsi a Gerusalemme ed essere l ucciso. Pietro ha sottolineato il presule ama Ges e nutre una fede sincera. Certamente naturale che lui non voglia che Ges debba soffrire e morire. Ma Pietro non sta pensando nel modo giusto. Egli pensa in termini umani e non in termini che tengono conto della volont di Dio. Ha spiegato larcivescovo: Ci sono due modi basilari con cui noi possiamo guardare al mondo; due strade per la loro vita. Noi possiamo vivere secondo una logica umana conforme alla mentalit del nostro tempo. Per questa logica la sofferenza della Croce rappresenta uno scandalo. Oppure possiamo seguire il volere divino mettendo la nostra volont nelle mani del volere di Dio. Lui chiede ad ognuno di noi di essere santo.

Solidariet del vescovo di Locri-Gerace al parroco minacciato dalla criminalit


GIOIOSA JONICA, 1. Unesortazione a continuare nel suo prezioso e apprezzato ministero di sacerdote, tutto dedito alla sua missione religiosa e sociale stata lanciata dal vescovo di Locri-Gerace, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, a don Giuseppe Campisano, parroco di San Rocco a Gioiosa Jonica. Marted scorso il sacerdote stato vittima di intimidazione da parte di ignoti che hanno sparato alcuni colpi di arma da fuoco contro la sua automobile. Secondo il vescovo, gli spari per incutere timore a don Giuseppe non sono altro che frutto di vigliaccheria. Alcuni anni fa il sacerdote aveva ricevuto minacce telefoniche. Don Campisano ritiene che lepisodio sia legato alla festa di San Rocco, alla mia presa di posizione e a quella del vescovo nel tentativo di dare a questa festa un volto religioso. sempre stata una festa allinsegna del paganesimo. In merito alla presenza della ndrangheta, il parroco ha spiegato quali strumenti sta adottando per combatterne la diffusione: Sto provando con il Vangelo, sto provando con lanimazione giovanile, con leducazione dei ragazzi, mettendo in moto gruppi famiglia dentro ai quali si affrontino determinati argomenti. Sto provando con levangelizzazione.

Incontro a Roma di ostetrici e ginecologi cattolici


ROMA, 1. Sensibilizzare sullurgenza di proteggere anche medicalmente la maternit limpegno che fa da sfondo allincontro internazionale degli ostetrici e ginecologi cattolici, in corso fino al 4 settembre presso listituto Maria Santissima Bambina a Roma. Liniziativa, promossa da MaterCare International, unorganizzazione appartenente alla Federazione Internazionale delle Associazioni dei Medici Cattolici (Fiamc), ha il sostegno della Pontificia Accademia per la Vita. Lincontro si aperto, il 31 agosto, con il saluto, fra gli altri, del presidente della Fiamc, Jos Mara Simn.

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LOSSERVATORE ROMANO
Benedetto al termine del concerto offertogli dal cardinale Bartolucci

venerd 2 settembre 2011

XVI

La musica come linguaggio per comunicare la fede


La musica rappresenta un linguaggio privilegiato per comunicare la fede della Chiesa e per aiutare il cammino di fede dei credenti. Lo ha ricordato Benedetto XVI al termine del concerto offertogli dal cardinale Domenico Bartolucci nel pomeriggio di mercoled 31 agosto, nel cortile del Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo. Signori Cardinali Venerati Fratelli nellEpiscopato e nel Sacerdozio, Cari Amici, questa sera ci siamo immersi nella musica sacra, quella musica che, in modo del tutto particolare, nasce dalla fede ed capace di esprimere e comunicare la fede. Grazie allora agli splendidi esecutori: ai due Soprani, al Baritono, al Maestro Baiocchi, al Rossini Chamber Choir di Pesaro e allOrchestra Filarmonica Marchigiana, come pure agli organizzatori e alle autorit che hanno reso possibile levento. In mezzo alle attivit quotidiane, ci avete offerto un momento di meditazione e di preghiera, facendoci intuire le armonie del cielo. Un grazie affettuoso e speciale allautore dei brani che abbiamo ascoltato, il Maestro Cardinale Domenico Bartolucci. Grazie eminenza, per avermi donato questo concerto e aver composto, per loccasione, il pezzo Benedictus a me dedicato come preghiera e ringraziamento al Signore per il mio ministero. Il Maestro Cardinale Bartolucci non ha bisogno di presentazioni. Vorrei solo accennare a tre aspetti della sua vita, che lo caratterizzano in modo evidente oltre al suo fiero spirito fiorentino e cio: la fede, il sacerdozio e la musica. Caro Cardinale Bartolucci, la fede la luce che ha orientato e guidato sempre la sua vita, che ha aperto il suo cuore per rispondere con generosit alla chiamata del Signore; ed da essa che scaturito anche il suo modo di comporre. Certo Lei ha avuto una solida formazione musicale ricevuta nel Duomo fiorentino, nel Conservatorio di Firenze, nel Pontificio Istituto di Musica Sacra, con grandi didatti, tra i quali Vito Frazzi, Raffaele Casimiri, Ildebrando Pizzetti. Ma la musica per lei un linguaggio privilegiato per comunicare la fede della Chiesa e per aiutare il cammino di fede di chi ascolta le sue opere; anche attraverso la musica lei ha esercitato il suo ministero sacerdotale. Il suo modo di comporre si inserisce nella scia dei grandi autori di musica sacra, in particolare della Cappella Sistina di cui stato per molti anni direttore: la valorizzazione del prezioso tesoro che il canto gregoriano e luso sapiente della polifonia, fedele alla tradizione, ma aperto anche a nuove sonorit. Caro Maestro, questa sera, con la sua musica, ci ha fatto rivolgere lanimo a Maria con la preghiera pi cara alla tradizione cristiana, ma ci ha fatto anche riandare allinizio del nostro cammino di fede, alla liturgia del battesimo, al momento in cui siamo divenuti cristiani: un invito a dissetarci sempre allunica acqua che estingue la sete, il Dio vivente, e ad impegnarci ogni giorno a rigettare il male e a rinnovare la nostra fede, riaffermando Credo! Christus circumdedit me, Cristo mi ha avvolto e mi avvolge: questo mottetto riassume la sua vita, il suo ministero e la sua musica, caro Signor Cardinale. Rinnovo allora il mio grazie a Lei, ai due Soprani, al Baritono, al Direttore e ai complessi corali e orchestrali e volentieri imparto la mia Benedizione Apostolica. Grazie.

Il concerto nel Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo


Ha composto il pezzo musicale Benedictus per soprano, coro a tre voci pari e orchestra, come preghiera e ringraziamento a Dio per lelezione di Benedetto XVI alla cattedra di Pietro. Il cardinale Domenico Bartolucci ha voluto in questo modo esprimere la sua riconoscenza al Pontefice per il richiamo alluso della musica nella celebrazione della messa, come ha sottolineato nel saluto pronunciato allinizio del concerto offerto al Papa nel pomeriggio di mercoled 31 agosto, nel cortile del Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo. Bartolucci ha evidenziato come laver chiamato un musicista a far parte del Collegio cardinalizio ha voluto essere un richiamo alluso della musica sacra nella liturgia, ricordando poi che il poemetto sacro Baptisma eseguito successivamente davanti al Pontefice gli era stato commissionato dal collegio dei professori del Pontificio Istituto di Musica Sacra. Il concerto si aperto con il pezzo Benedictus e con il canto dellAve Maria, a cui ha fatto seguito il poema sacro per soprano, baritono, coro femminile e piccola orchestra. Si tratta del primo di una serie di poemi che si ispirano ai sette sacramenti. la narrazione musicale della liturgia del battesimo, dove il soprano d la voce al catecumeno e il baritono al sacerdote. Il primo canta sulle parole del salmo 42 e dialoga col coro femminile, quindi duetta col secondo conducendo lascoltatore fino al momento culminante del battesimo. Al termine, un gioioso canto pasquale esprime il clima di festa per lingresso del nuovo battezzato nella comunit dei credenti. Le musiche sono state eseguite dallorchestra filarmonica marchigiana, diretta dal maestro Simone Baiocchi, mentre i canti dal Rossini chamber choir di Pesaro. Con i soprani Enrica Fabbri per il poema e Lykke Anholm per lultimo brano Christus circumdedit me, preparato per i servizi e le accademie del coro dei ragazzi della Cappella Sistina il baritono Michele Govi. Al concerto erano presenti, tra gli altri, i cardinali Tarcisio Bertone, segretario di Stato, Marc Ouellet, Giovanni Battista Re e Walter Brandmller; gli arcivescovi Dominque Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati, Manuel Monteiro De Castro, Giuseppe Bertello e Giuseppe Betori; i monsignori Peter Bryan Wells, assessore della Segreteria di Stato, e Ettore Balestrero, sotto-segretario per i Rapporti con gli Stati; don Pietro Diletti, parroco della parrocchia pontificia di San Tommaso da Villanova, Saverio Petrillo, direttore delle Ville Pontificie, Patrizio Polisca, medico personale del Papa. Benedetto XVI era accompagnato dallarcivescovo James Michael Harvey, prefetto della Casa Pontificia, e da monsignor Georg Gnswein, suo segretario particolare.

Alla Pontificia Universit Lateranense unarea di ricerca internazionale per rispondere alle sollecitazioni del Sinodo del 2009

Un sostegno allo sviluppo dellAfrica


di MARIO PONZI Una risposta alle sollecitazioni manifestate durante la seconda assemblea speciale per lAfrica del Sinodo dei vescovi, svoltasi nellottobre del 2009. il senso della iniziativa del rettore della Pontificia Universit Lateranense, il vescovo Enrico dal Covolo, che ha voluto istituire nellateneo una nuova area di ricerca sullAfrica. In questa intervista rilasciata al nostro giornale, il rettore ci parla degli obiettivi della nuova istituzione, dei progetti in corso e delle numerose prospettive che si aprono dinanzi a questo nuovo cammino intrapreso dalluniversit. Da dove nasce lidea di inaugurare unarea di ricerca universitaria sullAfrica? Intanto, direi che la nostra vuole essere una risposta alle attese manifestate dai vescovi, riuniti due anni fa nellassemblea speciale del Sinodo dedicata allAfrica. Nelle proposizioni finali, precisamente nella numero 13, si chiedeva esplicitamente di adoperarsi affinch la religione tradizionale africana e le culture siano assoggettate a una qualificata e completa ricerca scientifica nelle Universit Cattoliche dellAfrica e nelle facolt delle Universit Pontificie romane alla luce della Parola di Dio. Attenta alle indicazioni dei padri sinodali, la nostra universit che ha lonore e lonere di essere luniversit della diocesi del Papa si attivata per trovare il modo migliore di venire incontro a questa necessit. Quindi, dopo un tempo adeguato di riflessione e di organizzazione, oggi siamo pronti a inaugurare questo nuovo servizio. In che modo liniziativa rientra nellambito della ricerca? Si tratta esattamente di una nuova area internazionale di ricerca, intitolata Studi e ricerche per lo sviluppo dellAfrica. Essa corrisponde dal punto di vista metodologico allintento di distinguere lattivit didattica ordinaria dallattivit di ricerca, per rilanciare e favorire unanimazione culturale vivace, libera dai moduli curricolari, robustamente interdisciplinare e in dialogo pi esplicito con lemergenza educativa del momento presente. E per quanto riguarda i contenuti? Dal punto di vista dei contenuti, la nuova area nata dalla collaborazione tra le facolt di filosofia, di diritto civile e di teologia si articola in due dipartimenti: quello delle scienze umane e sociali e quello degli studi giuridici avanzati per lo sviluppo dellAfrica. Qual lobiettivo? Lobiettivo generale che ci si propone quello di favorire e di sostenere le Chiese dAfrica, preparando personale qualificato e responsabile, soprattutto a livello laicale. Si tratta di formare umanamente e cristianamente docenti e accademici, politici e professionisti, in tutti i campi operativi e applicativi. A tale scopo, la nuova area di ricerca stabilir una feconda sinergia con unaltra area recentemente istituita nelluniversit, larea di dottrina sociale della Chiesa Caritas in veritate. Ma come si colloca allinterno del percorso formativo stabilito per luniversit? Listituzione dellarea fa parte proprio di un progetto articolato di qualificazione della Lateranense. Esso si propone due obiettivi di fondo: anzitutto lo studio dellemergenza educativa eziologia, fenomenologia, terapia e poi la formazione dei formatori, che la risposta appropriata delluniversit del Papa di fronte alla medesima emergenza. Tale progetto comporta una rivisitazione accurata della genuina idea di universit, insieme a una promozione coerente della qualit accademica. Il tempo propizio per un coraggioso rinnovamento, se si interpreta la crisi come unopportunit educativa, piuttosto che una sciagura fatale: un rinnovamento che riguarder il governo delluniversit, le sue facolt e i suoi istituti, le aree di ricerca e le cattedre autonome, gli uffici, la biblioteca, la pastorale universitaria e gli altri servizi accademici. Nel progettare larea certamente avrete riflettuto sulla situazione dellAfrica. Da quale considerazione siete partiti? Come ripeto, abbiamo scelto lAfrica alla luce del Sinodo e di altri documenti ecclesiali pi recenti, cercando di rispondere nelle modalit proprie della missione accademica al grido di dolore, e insieme di speranza, che sale dal continente e dalle Chiese dellAfrica. La massiccia presenza di nativi africani nelluniversit del Papa, e la collaborazione gi avviata a vari livelli con numerose istituzioni universitarie e culturali del continente, sono stati altri fattori decisivi. Questa iniziativa potr incidere concretamente sul processo di inculturazione? Il Sinodo del 2009, nella proposizione 33, riguardo allinculturazione, sottolineava il bisogno di compiere uno studio approfondito sulle tradizione e sulle culture africane alla luce del Vangelo, per arricchire si legge testualmente la vita cristiana, per mettere da parte quegli aspetti che sono contrari allinsegnamento cristiano e per animare e sostenere il lavoro di evangelizzazione dei popoli dAfrica e delle loro culture. I padri sinodali erano consapevoli che la Chiesa in Africa sperimenta una crescita costante nel numero dei suoi membri e di coloro che la servono come sacerdoti. Ma non hanno mancato di sottolineare che tuttavia come si legge ancora nella proposizione esiste una incoerenza tra alcune pratiche culturali tradizionali africane e quanto richiesto dal Vangelo. A fronte di ci, essi hanno avvertito che per essere pertinente e credibile la Chiesa ha bisogno di un discernimento profondo, per identificare quegli aspetti della cultura che promuovono e quelli che impediscono linculturazione dei valori evangelici. Anche a questo vuole contribuire la nostra iniziativa di ricerca. Dal confronto con la cultura africana cosa potr imparare lEuropa? La vecchia Europa, sazia e disperata, pu imparare molto nel confronto aperto e solidale con le tradizioni e i valori, di cui lAfrica portatrice. In particolare, lapertura religiosa al dono della vita, la considerazione della famiglia, il rispetto della natura e delle sue leggi fondamentali pur fra tanti problemi e urgenze da risolvere fanno oggi dellAfrica il nuovo continente della speranza. Luniversit del Papa vuole alimentare questa speranza, e a sua volta esserne salutarmente contagiata.

Jacob Lawrence, La libreria (1960, Washington, Smithsonian American Art Museum)

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