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ASTAROTH

Non importa quanto presto ti alzi al mattino;


il tuo destino si è alzato un'ora prima di te.
(Proverbio africano)

Era una grigia mattina di novembre quando l'angelo apparve.


Non era bianco né splendente; il leggero soprabito era sporco e nascondeva una giacca
di seconda mano indossata sopra dei consunti pantaloni scuri. Aveva l'espressione di un
uomo stanco, in cerca di qualcosa di intangibile ma importante. Si posò dolcemente su
Napoleone, adagiandosi comodamente sul braccio di pietra alzato per ordinare la
carica contro un nemico invisibile. Senza curarsi degli escrementi di piccione sul
monumento, alzò gli occhi per la prima volta e contemplò il mondo.
Sotto di lui la gente passava frettolosa e ansiosa, e tutt'intorno alla piazza le auto
sfrecciavano, obbedendo a strane luci rosse e verdi. Gli capitò di pensare che se gli
umani avessero potuto vederlo sarebbe sembrato uno di loro, solo un po' più tranquillo,
e il pensiero lo fece sorridere, mostrando per un secondo i terribili canini da
predatore.
Ma non c'era tempo per simili pensieri: con uno schianto, le tre auto si fusero in una al
centro dell'incrocio.

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