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LA FAMIGLIA MAYER

Non so più da quanto tempo io sia qui, ma una cosa è certa, ci resterò per sempre, per
sempre, per sempre… (risata sadica)
È qui che sono morta ed è qui che sono rimasta bloccata, senza possibilità di scappare o di
tornare in vita.
Ma partiamo dall'inizio, così vi spiegherò come sono arrivata a questo punto…
Bene! Ero una giovane ragazza, avevo appena finito l'università, così mi misi a cercare un
lavoro. Un giorno trovai una mail di una famiglia che cercava una badante per la figlia
paralitica…
Oh, quasi dimenticavo! Alla fine del percorso di studi mi laureai in lingue, mi specializzai
in tedesco e mi trasferì nella città dei miei sogni, la Germania, più precisamente a
Francoforte.
(schiarendosi la voce) Dicevamo?... Ah sì, la mail! Dunque, aprì questa mail, notai poi,
nonostante un’attenta analisi, che non era possibile identificare il mittente, la mail
conteneva però, oltre alla richiesta lavorativa, anche un indirizzo. Data la sconosciuta
provenienza della lettera esitai un attimo prima di rispondere, ma alla fine decisi di
accettare la richiesta e dirigermi nel luogo indicato.
Dopo un piacevole viaggio di 20 minuti, finalmente arrivai. Notai, a colpo d’occhio, che la
loro villa era diversa da quelle a cui ero abituata a vedere. Entrai e fui accolta da una
signora che mi diede il benvenuto. “Buongiorno! Voi dovete essere la signorina Falcon. Io
sono la signora Mayer! Mio marito in questo momento è a lavoro, ma tornerà per l’ora di
cena, sarà lieto di fare la vostra conoscenza. Entrate pure, cara! Venite, vi faccio conoscere
Clara, la nostra bambina!” Mentre mi invitava ad entrare potei notare la stravaganza di
quella donna: era pallida e aveva le labbra di un viola cadaverico, i suoi abiti erano pregiati
ma gotici, sembrava fosse vestita da funerale.
Mi fece salire su, in camera della figlia Clara, andai a salutare la bambina, dopodiché la
signora Mayer ci lasciò da sole ed io cercai di fare conoscenza. Clara era una bambina un
po' silenziosa e timida ma dopo i soliti convenevoli si sciolse un po' e iniziammo a giocare
allegramente per tutto il pomeriggio. Finalmente era arrivata l'ora di cena, così aiutai la
bambina a scendere le scale, prima la presi in braccio e la sedetti su di una poltroncina, poi
portai giù anche la carrozzina, rimisi Clara sulla carrozzina e insieme ci sedemmo a tavola
per iniziare a mangiare. Mi accorsi allora che il signor Mayer non era ancora tornato dal
lavoro, allora decisi di chiedere alla signora Mayer, in modo forse un po' indiscreto, dove si
trovasse. “Il signor Mayer è tornato qualche minuto fa. In questo momento è fuori in
giardino, sta fumando il suo solito sigaro serale. Anzi, cortesemente, potreste andarlo a
chiamare? Ditegli che la cena è pronta e che lo stiamo aspettando. Vi ringrazio, cara!”
Mi diressi nel giardino sul retro per andare a chiamare il signor Mayer, lo cercai a lungo
per tutto il giardino ma non lo trovai. Ad un tratto notai un telo di plastica semi-
trasparente, era davvero curioso, dato che la casa era così ben sistemata, trovare questo
telo a un angolo del giardino. Cercai di intravedere cosa vi si trovava al di sotto e…
non potevo credere ai miei occhi, c’era uno scheletro, con ancora gli abiti indosso, provai a
capire di chi fosse quel corpo cercando nel taschino qualcosa che mi potesse aiutare a
identificarlo. Trovai una foto raffigurante la famiglia Mayer con le relative date di morte,
dalla foto potei intuire che quegli abiti che lo scheletro indossava appartenevano al signor
Mayer. Provai dunque a ricoprire lo scheletro appena rinvenuto cercando, con molta
premura, di rimettere tutto a posto, ma il telo che prima ricopriva la salma adesso era in
mille pezzi, sgretolato per l’usura del materiale. Provai allora a cercarne un altro in tutto il
giardino, quando finalmente trovai un lenzuolo, anch’esso ricopriva qualcosa, data
l’urgenza non esitai a tirarlo via da dove si trovava per usarlo e - ancora mi vengono i
brividi a raccontarlo- tirando via quel lenzuolo scorsi qualcosa mi fece gelare il sangue…
Le tombe di tutta la famiglia Mayer, c'erano tutti: il padre, la madre e addirittura la figlia,
morta in un incidente stradale nel 1783. Il signore e la signora Mayer morirono di angustia
e dolore qualche tempo dopo. Non feci in tempo a rimettere tutto a posto e tornare in casa
che la signora Mayer mi vide e con voce seria mi attaccò ferocemente. “Chi vi ha dato il
permesso di curiosare in giro, signorina? Guardate cosa avete combinato! Beh, dunque
adesso sapete tutto? Non vi dispiacerà allora farci un po’ di compagnia?” Queste furono le
ultime parole che ricordo di quella notte. Ricordo solo che il mattino seguente mi svegliai
in uno strano letto, mi sentivo il corpo intorpidito, come se non riuscissi a sentire i piedi
che poggiavano sul pavimento o la mano che prendeva in mano un oggetto, mi sentivo
leggera, come se non ci fosse gravità che mi ancorasse al terreno.
Scesi in cucina per andare a mangiare qualcosa, con il dubbio se ciò che vissi la notte
appena trascorsa fu un sogno o successe tutto davvero, i coniugi Mayer quella mattina
erano stranamente amichevoli, poi la signora Mayer mi fece accapponare la pelle con le sue
parole. “Buongiorno, cara! Come avete dormito? Spero bene! Comunque, da oggi in poi
sarete permanentemente nostra ospite e vivrete in questa casa per sempre, per sempre, per
sempre…(risata malefica)”
Non potevo credere che tutto ciò stava accadendo. Mi affrettai a tentare la fuga in tutti i
modi possibili, ma quella casa ormai mi teneva prigioniera, non potevo nemmeno varcare
la soglia di casa, era come se ci fosse qualcosa - come una barriera - che non mi permetteva
di scappare da quella casa infernale. Alla fine mi arresi, andai in giardino per piangere da
sola ma mi accorsi di una quarta tomba vicino a quelle della famiglia Mayer, era la mia
tomba, con tanto di data di morte incisa sopra. Ormai ero consapevole di dover restare a
lavorare per quella famiglia, piansi in un angolo per la disperazione quando vidi arrivare la
famiglia al completo.
Mr. Mayer: “Finalmente ho il piacere di conoscere la tanto rinomata signorina Falcon! è un
piacere avervi tra noi. Spero che il passaggio al mondo dei morti non sia stato troppo
traumatico per voi.
Mrs. Mayer: “La nostra bambina avrà finalmente qualcuno con cui giocare. Era da tanto
tempo che non vedeva anima viva. Oh, quasi dimenticavo! Adesso sei morta (ridono
entrambi)
Mr: “Beh, spero tu non avessi programmi per il resto della tua vita, dato che rimarrai con
noi per sempre, (moglie e marito in modo minaccioso) per sempre, per sempre… (risata
quasi demoniaca)

Ed ecco come sono finita qui, oramai ci ho fatto l'abitudine. Sto quasi iniziando a prenderci
gusto nello spaventare la gente. Beh! Siamo arrivati alla fine mia storia, cos’altro posso
dirvi? Solo un piccolo consiglio: non accettate mai un lavoro da persone bizzarre o che non
mostrano la loro identità, potreste rimanerci secchi come me per sempre, per sempre, per
sempre… (risata malefica) ah ah ah…
Venitemi a trovare!.. Se ne avrete il coraggio…

Fine

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