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Il test del chi quadrato

L’analisi bivariata
Lo scopo dell’analisi bivariata è quello di stabilire l’esistenza di una relazione tra variabili,
verificandone la significatività statistica.
Esempio
Vogliamo studiare la relazione tra la frequenza al corso di psicometria (V.I.) e il risultato
all’esame (V.D.).
 Per variabili su scale qualitative: test del chi quadrato, test per misurare l’associazione tra
variabili categoriali che consente di ottenere una misura di probabilità della relazione
individuata.
 Per variabili su scale quantitative: test r di Pearson, che fornisce una misura
standardizzata della relazione tra le due variabili.

Frequenze osservate e frequenze teoriche


 Le frequenze osservate ( fo ) corrispondono ai dati realmente misurati durante
l’esperimento
 Le frequenze teoriche ( ft ) corrispondono alle frequenze attese nel caso in cui NON
esista alcuna relazione tra le variabili.

Per calcolare l’associazione tra due variabili con il test del chi quadrato si misura quanto le
frequenze osservate deviano dalle frequenze teoriche.
Come calcolare il chi quadrato

Interpretazione del risultato


 Quando il valore del chi quadrato tende a zero significa che le frequenze osservate sono
simili a quelle teoriche e, quindi, si può ipotizzare un’indipendenza tra le variabili
 Quando si ottiene un valore che si allontana da zero, vi è una differenza tra le osservate e
le teoriche che indica l’esistenza di una relazione tra le variabili

NOTA - Un valore uguale a zero indica un’indipendenza perfetta tra le variabili. Nella pratica
è difficile ottenere tale risultato dal momento che i dati sono soggetti ad errori di
campionamento ed errori di misura.

La misura della significatività del chi quadrato


Per dimostrare l’esistenza di una relazione tra le variabili occorre verificare che il valore
ottenuto non sia dovuto al caso
PROBLEMA – La relazione osservata tra le variabili nel campione è presente anche nella
popolazione?  Si procede, quindi, con la verifica dell’ipotesi che ci consente di associare
una probabilità all’ipotesi di indipendenza.

Assunzioni richieste
L’uso del test del chi quadrato richiede la verifica di alcune assunzioni di base:
 Campioni casuali
 Campioni indipendenti
 Frequenze teoriche non inferiori a 5

Formulazione delle ipotesi


Verificate le assunzioni richieste si passa alla formulazione delle ipotesi:
 L’ipotesi nulla afferma l’assenza di relazione tra le variabili, ovvero che lo scarto tra
frequenze teoriche e frequenze osservate è uguale a zero:
Ho: χ2 = 0 (assenza di relazione tra le variabili nella popolazione)
 L’ipotesi alternativa affermala presenza di una relazione tra le variabili, ovvero che lo
scarto tra frequenze teoriche e frequenze osservate è diverso da zero:
H1: χ2 ≠ 0 (presenza di relazione tra le variabili nella popolazione)

Distribuzione chi quadrato


Occorre misurare la probabilità del verificarsi dell’ipotesi nulla
Si fa riferimento alla distribuzione chi quadrato, sempre positiva con valori da 0 a + ∞
Per calcolare il valore del chi quadrato critico si usano le apposite tavole, che presentano
sulla prima riga i livelli di significatività (α) e in colonna i gradi di libertà (gdl):

Gradi di libertà
 Il numero dei gradi di libertà di un sistema è dato dal numero dei valori che sono liberi di
variare
 Una distribuzione di frequenza con k modalità ha k−1 gradi di libertà: cioè tutte le
frequenze sono libere di variare (possono cioè assumere qualsiasi valore) esclusa l’ultima in
quanto il totale è prefissato.

Decisione
La logica che seguiamo è quella della verifica delle ipotesi.
 Se il valore di chi quadrato calcolato ha una bassa probabilità di verificarsi, allora si
può rifiutare l’ipotesi di indipendenza tra le variabili e affermare l’esistenza di una
relazione non casuale.
 Essendo il valore calcolato uguale a 43.9, risulta essere maggiore del valore critico e
quindi cade nella regione di rifiuto dell’ipotesi nulla.
 Si può quindi rifiutare H0 e accettare l’ipotesi alternativa, che stabiliva l’esistenza di
un’associazione tra il tipo di diploma e l’iscrizione all’università.

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