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- ultima battuta : [ Menè ] Galeazzo Ciano il

figliolo di Ganascia, Roatta il generale dei miei


stivali...

Sōno ladri son predōni


son ' banditi son ladrōni
son ' la nuova mano nera
al servizio dei padrōni
Con le gesta brigantesche
dīsonorano ll'Itallia
son protetti ' dalla sbirraglia
e da sicura impunità

Delinquenza delinquenza
del fascismo sei l'essè-e-e-enza
col delitto [un] e la violenza
tu oltraggi la civiltà

dopo c’è Menè fino a che dice:


discendente o meno dalla regina amata da Salomone.
Pardo canta:
«Io ti saluto! Vado in Abissinia;
cara Virginia - ma tornerò.
Appena giunto nell'accampamento,
dal reggimento - ti scriverò.
Ti manderò dall'Africa un bel fior,
raccolto sotto il ciel dell'Equator.
Io ti saluto! Vado in Abissinia
cara Virginia - ma tornerò.»
INIZIO:
GABRIELLA CANTA A CAPPELLA

E anche al mi' marito tocca andare


a fa' barriera contro l'invasore,
ma se va a fa' la guerra e po' ci more
rimango sola 'on quattro creature.
E avevano ragione i socialisti:
ne more tanti e 'un semo ancora lesti;
ma s'anco 'r prete dice che dovresti,
a morì te 'un ci vai, 'un c' ènno cristi.
E a te, Cadorna, 'un mancan l'accidenti,
ché a Caporetto n'hai ammazzati tanti;
noi si patisce tutti questi pianti
e te, nato d'un cane, non li senti,
E 'un me ne 'mporta della tu' vittoria,
perché ci sputo sopra alla bandiera;
sputo sopra l'Italia tutta 'ntera
e vado 'n culo al re con la su' boria,
E quando si farà rivoluzione
ti voglio ammazzà io, nato d'un cane,
e a' generali figli di puttane
gli voglio sparà a tutti cor cannone.
ALLA FINE ENTRANO GLI ATTORI
< PARDO A SOLO, A CAPPELLA - Zimmerwald >

Partout la parole de Trockij,


Rakowski et Modigliani
Retentit dans les champs,
les casernes, les usines,
L'ennemi est dans notre pays ;
Si la guerre éclate, le bourgeois à abattre
Tu guideras nos pas, Zimmerwald.

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