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Avvenire 09/01/2011

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GIOVED 1 SETTEMBRE 2011

SOMALIA

Fame, sete e polvere Noi, i disperati di Dollow

il fatto
I miliziani fondamentalisti si sono ritirati e gli aiuti internazionali possono raggiungere i profughi in fuga. Storie atroci di famiglie divise, morti abbandonati, povert estrema, malattie Il futuro appare ancora del tutto oscuro per chi chiede: Quando potremo tornare? e si sente rispondere: Inshallah, quando Dio vorr

A DOLLOW (SOMALIA) NELLO SCAVO

DAL NOSTRO INVIATO

mina sfinita, arranca come una bestia agonizzante. Da lontano due operatori dellUnicef le corrono incontro. Alla loro vista lei inaspettatamente accelera il passo sollevando la sabbia rossastra su cui dardeggia un sole spietato. Avvolto in un cencio c Osman, un mucchio di ossicini che non si muovono pi. Il piccolo profugo ha sei mesi. Forse gli ultimi della sua vita. A Dollow ogni mattina cos. I rifugiati arrivano a piedi dopo giorni di marcia, in fuga da villaggi senza un domani. Alcuni si fermano da questa parte del fiumiciattolo che segna il confine con lEtiopia. Altri proseguono ancora per tre chilometri, entrando nei campi etiope di Dollo Ado. Dollow era una roccaforte dei miliziani fondamentalisti, quasi 500 chilometri a ovest di Mogadiscio. Negli ultimi giorni, per, alShabaab ha lasciato in pace profughi e convogli umanitari. Tanto a torturarli ci pensano il deserto somalo e le sue sadiche insidie. Per la verit gli shabaab, o ci che re-

Unesule somala con i suoi due bambini al campo di Dollow. Sotto: aiuti alimentari (Ap)

sta di alcune loro fazioni, si stanno riciclando. A Dollow fanno finta di non riconoscerli quando a bordo dei fuoristrada attraversano la via del mercato. Sanno tutti che quando una pista polverosa viene bloccata da un tronco dalbero, perch gli shabaab, "i giovani", pretendono un "pedaggio". Hamed Hassan ha 20 anni e nessuna speranza. La Somalia non cambier mai. I politici mentono, non c futuro. Per alcuni mesi era stato arruolato forzatamente in una milizia fondamentalista. Non ho mai sparato assicura n ucciso nessuno. Loro mi ripetevano che la Somalia ci appartiene, e che il governo di Mogadiscio non conta nulla, perch a comandare sono gli infedeli, gli americani e i loro amici saudi-

ti. Hamed, che linglese lo parla proprio perch un giorno vorrebbe vivere in America, non ha mai ceduto ai lavaggi del cervello. Fino a quando un giorno riuscito a disertare. Dal mio villaggio racconta siamo partiti in venti. Siamo arrivati in dodici. Alcuni vecchi sono morti di caldo e di sete. Una madre aveva quattro bambini piccoli, due gli si sono spenti tra le braccia. Non abbiamo avuto tempo per seppellirli bene. Troppa la paura che gli shabaab potessero raggiungerci. Mentre ci allontanavamo abbiamo visto un branco di iene lanciarsi verso i corpicini. Come molte altre, anche Amina era in compagnia di sole donne. A casa hanno lasciato i mariti e i figli adolescenti, impegnati a salvare il bestiame o arruolati in una qual-

che milizia. I signori della guerra sono lunico ufficio di collocamento che a Mogadiscio non ha mai chiuso. Alcune fuggiasche hanno spiegato che il bestiame pu salvare la famiglia. I ribelli filo-qaedisti impongono ai somali di contribuire in qualche modo alla causa antigovernativa. Regalare agli shabaab il bestiame pu bastare a evitare larruolamento forzato. Il numero dei rifugiati nei quattro campi di Dollo Ado ha ormai superato i 120 mila. Quasi 80 mila somali sono arrivati solo questanno, in gran parte tra giugno e luglio. Il nuovo esodo ha indotto lAcnur e il governo etiopico ad aprire altri due insediamenti da ventimila posti. Eppure nellultima settimana vi stato un significativo calo degli afflussi: dai 2 mila si scesi ai circa 300 al

giorno. E non una buona notizia. Gli accessi alla regione sono presidiati dalla milizie fondamentaliste che stanno costringendo le colonne di fuggiaschi a ritornare nelle loro case, dove ad attenderli c la carestia e altre minacce dei militanti. Chiuse le vie di terra, non resta che tentare la traversata del golfo di Aden, verso le coste dello Yemen. I contrabbandieri hanno fiutato laffare, cos hanno messo in moto una flotta di barcacce: con il viaggio di andata scaricano carne umana, con quello di ritorno merce di contrabbando. LEtiopia ospita complessivamente oltre 260 mila rifugiati, di cui circa 180 mila somali, 50 mila eritrei e 26 mila sudanesi. Lo stato di salute di quanti arrivano a Dollow e Dollo Ado continua a essere precario. Una micidiale combinazione di denutrizione e morbillo sta falcidiando i bimbi dei campi. Adrian Edwards, portavoce dellAcnur, spiega che il morbillo il principale sospettato per la morte di 11 bambini. Daccordo con i genitori, tutti coloro che hanno meno di 15 anni di et vengono vaccinati per scongiurare una epidemia letale. Non lontano da Dollow passano le piste che si dirigono verso lestremo sud somalo. Laddio alla propria terra i profughi diretti in Kenia solitamente lo sospirano da Dobley, ultima cittadina somala prima del confine. Da qui Mogadiscio un incubo, il Kenya un miraggio. Adnan Dassir Hassen un po il sindaco e un po il capotrib.

Intervista a Bruno Geddo (Onu) Gli shabaab si ritirano, i signori della guerra si riarmano... E noi torniamo a Mogadiscio
scenario del genere inimmaginabile che gli aiuti umanitari non suscitino gli appetiti di chi pu n questa fase anche i simboli sono imesercitare la forza, senza venire contrastato dalportanti. E la mia una scelta politica. le autorit. C poi un aspetto culturale: ci che Se vogliamo occuparci della Somalia si trova sulla terra somala appartiene ai somali, dobbiamo farlo restando in Somalia, e non diridunque anche lassistenza internazionale. Un gendo operazioni dai palazzi di altre capitali aconvincimento, questo, tanto radicato quanto fricane. La bandiera dellOnu era stata ammaidifficile da sconfiggere. nata dopo la conquista e il saccheggio degli shaQuello dei rifugiati un business. baab. Nelle settimane scorse le Nazioni Unite aPer i capi clan s, tanto che noi stiamo lavorando vevano riaperto alcuni uffici a Mogadiscio, in preaffinch queste persone non restino nei campi valenza grazie al personale locale. Ma adesso un tutta la vita. Perch, se un intero gruppo di 100 fadiplomatico di alto rango ha deciso di risiedere miglie decidesse di tornare nei villaggi dorigine, stabilmente nella capitale soper il "signore" del quartiere mala. Sar litaliano Bruno significherebbe da una parte Nella capitale, gli aiuti DAL NOSTRO INVIATO Geddo, il pi alto in grado perdere lopportunit di conA DOLLOW (SOMALIA) internazionali fanno dellAlto commissariato per i tinuare a sfruttare lassisteniamo stati rapirifugiati in Somalia. za umanitaria, dallaltra non gola ai prepotenti nati durante il Da dove comincer? disporrebbe pi di una merLa soluzione: riuscire tragitto. Hanno Dal lavoro in favore delle perce di scambio nei rapporti cominciato a colpirci, ordisone in fuga dalla guerra e con le istituzioni centrali. a far tornare le famiglie nandoci di sdraiarci a terra. dalla carestia. Mogadiscio ne C una via duscita? nei loro villaggi Eravamo circa 40. Loro era piena. Gli shabaab avevaPenso che facendo dialogare no in dieci e ci puntavano le no impedito alle popolazioAmisom (la forza multinaarmi, mentre altri dieci, forni di allontanarsi e cercare riparo altrove. La siczionale dellUnione africana, ndr) con i capi dise banditi forse shabaab in cit e le conseguenti carenze alimentari hanno strettuali e i capi della polizia, si dovrebbe riusciritirata, erano nascosti nella per costretto proprio gli shabaab a fare marcia re a garantire una maggiore sicurezza ai rifugiati boscaglia. I racconti di tanindietro, consentendo un esodo massiccio verso e un maggiore controllo nella distribuzione e nel ti profughi sono meccanici. Kenya ed Etiopia. Molti di quei somali hanno scelconsumo degli aiuti, riducendo gli spazi di maPer allontanare dalla testa il to di riversarsi a Mogadiscio, che sta trasformannovra delle milizie claniche. ricordo delle violenze. Opdosi in un campo profughi a cielo aperto. Nello Scavo Come nasce un insediamento di rifugiati? In Somalia non esiste il concetto di campo profughi istituzionalizzato. Si forma spontanea- GLI AIUTI mente, secondo appartenenza alla stessa famiglia, allo stesso clan o allo stesso villaggio. Gli a Conferenza episcopale italiana, oltre ad aver destinato 1 milione di sfollati che si dirigono verso la capitale, una voleuro per aiutare le popolazioni colpite dalla siccit nel Corno ta arrivati, cercano un terreno sgombro. A quel dAfrica, ha indetto per domenica 18 settembre una raccolta punto contrattano con i capi distretto una tarifstraordinaria di offerte nelle parrocchie durante le messe. fa per laffitto. La Caritas italiana, da parte sua, aveva messo a disposizione 300 mila Ma non un taglieggiamento? euro per i primi interventi, avviando una sottoscrizione per sostenere le Lo . Ma non c modo di affrontare diversaazioni da tempo in corso nellarea, in collaborazione con le Caritas locali. mente lemergenza. I capi quartiere, che poi soLe offerte alla Caritas si possono inviare tramite: no i signori della guerra che si spartiscono gli af* Conto corrente postale n.347013, specificando nella causale: fari di Mogadiscio, hanno perfino provato a chieCarestia Corno dAfrica 2011. dere a noi di pagare una "tassa" per far passare gli aiuti umanitari. Naturalmente non abbiamo Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui: accettato, ma loro hanno comunque aggirato * Unicredit, via Taranto 49, Roma lostacolo. Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119 In che modo? * Banca Prossima, via Aurelia 796, Roma Imponendo ai profughi di mettere da parte alIban: IT 06 A 03359 01600 100000012474 cune quantit degli aiuti ricevuti, che poi i capi * Intesa Sanpaolo, via Aurelia 396/A, Roma clan rivendono al mercato nero. Iban: IT 95 M 03069 05098 100000005384 Non un fallimento delle politiche umanitarie * Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma dellOnu? Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113 La Somalia non un posto come gli altri. Viene Si pu contribuire anche con CartaS e Diners telefonando a Caritas da ventanni di guerra, non ha istituzioni solide, italiana (06-66177001, orario dufficio). i contrasti tra clan stanno riemergendo, e i signori della guerra si stanno riarmando. In uno
DAL NOSTRO INVIATO A DOLLOW (SOMALIA)

La tendopoli, vasta quanto una citt come Milano, ospita mezzo milione di rifugiati Impossibile governare lafflusso dei sopravvissuti. E una scodella piena gi una conquista
Amministra il remoto villaggio di case basse e scalcinate. Toccherebbe a lui smistare in qualche modo le dozzine di carovane stipate su camion, oppure in arrivo dopo giorni di marcia. Lafflusso di esseri umani sopravvissuti alla fame e ai perigli dellavventuroso tragitto per Hassan e la sua gente per impossibile da governare. Sono nostri connazionali, hanno bisogno di cibo e medicine, ma non ne abbiamo neanche per noi. Pi che a riacquistare energie, raggiungere Dobley serve a ritrovare la speranza. Il villaggio, che gli shabaab hanno salutato quasi demolendolo a colpi di mortaio poco prima della tuttaltro che rassicurante "ritirata strategica", perlustrato notte e giorno dai militari del governo transitorio. Quanto basta per potersi fermare almeno una notte senza temere la rincorsa di banditi, di predoni o di bande di miliziani allo sbando. Poi la colonna di assetati scender per almeno tre giorni nel girone infernale che solo ai pi forti e ai pi fortunati permetter di vederlo davvero il confine keniota, le casacche azzurre dellOnu e una scodella finalmente piena. Facciamo il possibile per dar loro qualcosa da mangiare e da bere va ripetendo il sindaco Adnan Dassir Hassen. Non mi piace vedere somali andar via cos, proprio adesso che gli shabaab sono fuggiti. Ma restare vuol dire solo morire. Anche dentro alle tende di Dadaab c chi scappato non per fame, ma per non finire costretto a unirsi ad al-Shabaab, insieme a chi dalle colonne di fondamentalisti invece riuscito a fuggire. Dadaab da ventanni la terra promessa dellesodo somalo. Nei tre campi di Dagahaley, Hagadera e Ifo, si contano quasi mezzo milione di rifugiati. Entro la fine dellanno potrebbero raddoppiare. La tendopoli si estende per unarea vasta quanto Milano. La vita non facile e non c posto per tutti. Si calcola che oltre 50 mila persone vivano sparpagliate fuori dal perimetro. Esiliati due volte: cacciati dalla propria terra e fuoriusciti dalla giurisdizione delle agenzie Onu. Alla merc di qualunque balordo. Quando varcano il confine, i profughi vengono accolti da operatori Onu o dai volontari delle Ong. Ricevono le prime cure, un paio di ciabatte, qualche indumento, un sorso dacqua, biscotti energetici e un pasto caldo. Ogni volta la stessa domanda: Quando potremo tornare?. La risposta sempre uguale, da ventanni: Insciallah, quando Dio vorr.

Rapinati di tutto, le donne violentate Tragici racconti di violenze quotidiane

Nei paraggi n alberi, n ripari. Solo una distesa di terra color ruggine incendiata dal sole di mezzogiorno. Le abbiamo viste gridare e piangere, ma quelli agitavano contro di noi i machete. Dopo lultimo assalto, gli autisti dei due matatu hanno invertito la rotta. Con in tasca fin dalla partenza i 40 dollari per passeggero, non ci hanno pensato due volte a filarsela via, costringendo la mesta carovana a marciare a piedi per altri due giorni, prima di raggiungere lagognata tendopoli keniana di Dadaab. Anche nei campi profughi, donne Ma neanche qui stuprate da poliziotti keniani le donne pi giovani giurerebbeincaricati di mantenere lordine ro di sentirsi completamente ci che avevamo. Infine al sicuro. Nel gennaio di quehanno preso sei ragazze. Le stanno "Human Right Wathanno stuprate a turno. Per ch" ha raccolto le circostanuna volta lanziana si comziate denunce, confortate piace della sua et: Sono dai referti dei medici, di alvecchia e non mi hanno cune rifugiate somale vioneanche guardata. Quando lentate da poliziotti keniani hanno finito con lultima incaricati di mantenere lordelle sventurate, ci hanno dine. Convocati dallAlto lasciati liberi di proseguire. commissariato per i diritti uTerrorizzati, ma comunque mani, i vertici della polizia vivi. Abbastanza per non locale non hanno negato lesmarrire lorizzonte, e propisodio, sostenendo per di seguire verso sud. non essere in grado di idenDopo qualche chilometro tificare i responsabili. Nessiamo caduti in una nuova suno stato ufficialmente inimboscata. Anche questo dagato per gli stupri, ma tre secondo gruppo di criminaagenti della caserma di Dali ha abusato delle pi giovadaab si appreso nei giorni. Sempre le stesse. Stavolni scorsi sono stati trasferita seviziate davanti a tutti. ti in altre stazioni. (N. S.)

pure per sopravvivere al senso di colpa di chi ha visto, ma nulla ha potuto. Unanziana descrive quei momenti senza apparente coinvolgimento. La sua carovana era formata da due matatu, gli sgangherati minibus che sciamano indifferentemente su piste desertiche o nel cuore caotico di metropoli come Nairobi. Si capiva subito quali intenzioni avessero gli assalitori. Prima hanno separato le donne dagli uomini, sottraendo cellulari, denaro, scarpe. Tutto

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September 1, 2011 8:12 am / Powered by TECNAVIA / HIT

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