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CAPITOLO 43

LA RESURREZIONE DI SRI
YUKTESWAR

"Lord (Sri o Il Signore?) Krishna!"


La gloriosa forma dell'avatar
apparve in un bagliore scintillante
mentre sedevo nella mia stanza
(camera?) al Regent Hotel di
Bombay. Risplendente sul tetto di
un alto edificio dall'altra parte
della strada, l'ineffabile visione
apparve improvvisamente alla mia
vista, mentre guardavo fuori dalla
lunga finestra aperta al terzo
piano.

La figura divina mi salutò con la


mano, sorridendo e annuendo in
segno di saluto. Vedendo che non
riuscivo a capire il messaggio, se
ne andò benedicendomi con un
gesto. Sentendomi
incredibilmente elevato, intuii che
un evento spirituale stava per
accadere.

Il mio viaggio per l'occidente era,


al momento,
annullato. Avevo programmato
diversi discorsi pubblici a Bombay
prima di tornare, ancora una volta,
in visita in Bengala.

Seduto sul mio letto nell'hotel di


Bombay alle tre del pomeriggio
del 19 giugno 1936, una
settimana dopo la visione di
Krishna, fui risvegliato dalla mia
meditazione da una luce beata.
Davanti ai miei occhi aperti e
attoniti, l'intera stanza si trasformò
in uno strano mondo, la luce del
sole si trasformò in uno splendore
soprannaturale. Onde di estasi mi
avvolsero quando vidi la forma in
carne e (ed?) ossa di Sri
Yukteswar!
"Figlio mio!" Il Maestro parlò
teneramente, sul suo volto un
sorriso angelico e ammaliante.
Per la prima volta nella mia vita,
non mi inginocchiai ai suoi piedi in
segno di saluto, ma andai subito a
stringerlo avidamente tra le mie
braccia. Il momento dei momenti!
L'angoscia dei mesi passati mi
sembrò un tributo di poco conto
rispetto la cascata di beatitudine
che ora mi invadeva.
"Maestro mio, amato del mio
cuore perché mi hai lasciato?" Un
eccesso di gioia mi rendeva
incoerente. "Perché mi hai
lasciato andare alla Kumbha
Mela? Con quale amarezza mi
sono incolpato di averti lasciato!"

"Non volevo interferire con la tua


felice aspettativa di vedere il luogo
di pellegrinaggio dove ho
incontrato Babaji per la prima
volta. Ti ho lasciato solo per un
pò, non sono di nuovo qui con
te?"

"Ma sei tu, Maestro, lo stesso


Leone di Dio? Indossi un corpo
uguale a quello che ho seppellito
sotto le crudeli sabbie di Puri?"

"Si, figlio mio, sono lo stesso.


Questo è un corpo in carne e
ossa. Anche se lo vedo come
etereo, alla tua vista è fisico. Dagli
atomi cosmici ho creato un corpo
completamente nuovo,
esattamente come quel corpo
fisico del sogno cosmico, che hai
riposto sotto la sabbia di sogno a
Puri, nel tuo mondo di sogno. In
verità sono resuscitato, non sulla
Terra ma su un pianeta astrale. I
suoi abitanti sono più capaci
dell'umanità terrena di soddisfare i
miei elevati standard. Lì, tu e i tuoi
cari che si saranno elevati, un
giorno verrete a stare con me."

"O Guru immortale, dimmi di più!"

Il Maestro fece una risatina


allegra. "Per favore, mio caro"
disse "puoi allentare un pò la tua
presa?"

"Solo un pò!" Lo avevo


abbracciato con una stretta da
piovra. Potevo sentire lo stesso
odore lieve, fragrante e naturale
che era caratteristico del suo
corpo. Il contatto emozionante
della sua carne divina permane
ancora lungo la parte interna delle
mie braccia e nei miei palmi delle
mie mani ogni volta che ricordo
quelle ore gloriose.
"Così come i profeti vengono
inviati sulla Terra per aiutare gli
uomini a elaborare il loro karma
fisico, io sono stato diretto da Dio
a servire un pianeta astrale come
salvatore" spiegò Sri Yukteswar.
"Si chiama Hiranyaloka o 'Pianeta
astrale illuminanto'. Lì sto
aiutando gli esseri più avanzati a
liberarsi dal karma astrale e quindi
a ottenere la liberazione dalle
rinascite astrali. Gli abitanti di
Hiranyaloka sono altamente
sviluppati spiritualmente, tutti
avevano acquisito, nella loro
ultima incarnazione terrestre, il
potere meditativo di lasciare
consapevolmente i loro corpi fisici
alla morte. Nessuno può entrare
su Hiranyaloka se non ha
superato sulla Terra lo stato di
sabikalpa samadhi, accedendo
allo stato superiore di nirbikalpa
samadhi.

Gli abitanti di Hiranyaloka hanno


già attraversato le sfere astrali
ordinarie, dove quasi tutti gli
esseri della Terra vanno al
momento della morte; lì hanno
estinto molti semi delle loro azioni
passate nei mondi
astrali. Nessuno, tranne gli esseri
avanzati, può svolgere
efficacemente tale opera
redentrice nei mondi astrali.
Quindi, per liberare
completamente le loro anime dalla
bolla delle tracce karmiche,
depositate nei loro corpi astrali,
questi esseri superiori sono stati
indotti dalla legge cosmica a
rinascere in nuovi corpi astrali su
Hiranyaloka, il sole o paradiso
astrale, dove io sono rinato per
aiutarli. Ci sono anche esseri
altamente avanzati su
Hiranyaloka, che sono venuti dal
mondo superiore, più sottile,
causale."

La mia mente in quel momento


era così perfettamente in sintonia
con quella del mio Guru che mi
stava trasmettendo le sue parole
e immagini in parte attraverso la
parola, in parte per trasferimento
di pensiero. Ricevevo quindi
rapidamente le sue idee espresse
in forma sintetica.

"Hai letto nelle Scritture" proseguì


il Maestro "che Dio
successivamente racchiuse
l'anima umana in tre corpi: l'idea,
o il corpo causale; il
corpo astrale sottile, sede delle
nature mentali ed emotive
dell'uomo; il corpo fisico
grossolano. Sulla Terra un uomo è
equipaggiato dei suoi sensi fisici.
Un essere astrale lavora con la
sua coscienza e i suoi sentimenti
e un corpo fatto di vitatroni. Un
essere in un corpo causale resta
nel regno beato delle idee. Il mio
lavoro è con quegli esseri astrali
che si stanno preparando ad
entrare nel mondo causale."

"Adorabile Maestro, per favore,


dimmi di più sul cosmo astrale."
Anche se avevo leggermente
ammorbidito il mio abbraccio alla
richiesta di Sri Yukteswar, le mie
braccia erano ancora agganciate
a lui. Tesoro superiore a tutti i
tesori, il mio Guru che aveva riso
alla morte per raggiungermi!"

"Ci sono molti pianeti astrali,


brulicanti di esseri astrali" iniziò il
Maestro. "Gli abitanti usano i piani
astrali, o masse di luce, per
viaggiare da un pianeta all'altro,
più
velocemente dell'elettricità e delle
energie radioattive.

L'universo astrale, fatto di varie


vibrazioni sottili di luce e colore, è
centinaia di volte più grande del
cosmo materiale. L'intera
creazione fisica pende come un
piccolo cesto solido sotto l'enorme
pallone luminoso della sfera
astrale. Proprio come molti soli e
stelle fisici vagano nello spazio,
così ci sono anche innumerevoli
sistemi astrali solari e stellari. I
loro pianeti hanno soli e lune
astrali, più belli di quelli fisici. I
lumi astrali assomigliano all'aurora
boreale, l'aurora solare astrale è
più luminescente dei lievi raggi
dell'aurora lunare. II giorno e la
notte astrali sono più lunghi di
quelli della Terra.

Il mondo astrale è infinitamente


bello, pulito, puro e ordinato. Non
ci sono pianeti morti o terre sterili.
Le imperfezioni terrestri: erbacce,
batteri, insetti, serpenti sono
assenti. A differenza dei climi
variabili e delle stagioni della
Terra, i pianeti astrali mantengono
la
temperatura uniforme di una
primavera eterna, con occasionali
e luminose nevicate bianche e
pioggia di luci multicolori. I pianeti
astrali abbondano di laghi opalini,
mari luminosi e fiumi arcobaleno.

L'universo astrale ordinario, non il


più sottile paradiso astrale di
Hiranyaloka, è popolato da milioni
di esseri astrali che sono arrivati
più o meno recentemente dalla
Terra, e anche da miriadi di fate,
sirene, pesci, animali, goblin,
gnomi, semidei e spiriti, tutti
residenti su diversi pianeti astrali
in accordo a qualifiche karmiche.
Diverse dimore nelle sfere celesti,
o regioni vibratorie, sono
disponibili per gli spiriti buoni e
maligni. I buoni possono viaggiare
liberamente, ma gli spiriti maligni
sono confinati a zone limitate. Allo
stesso modo in cui gli esseri
umani vivono sulla superficie della
terra, i vermi all'interno del suolo, i
pesci nell'acqua e gli uccelli
nell'aria, così gli esseri astrali di
diversi gradi sono assegnati a
opportuni quartieri vibratori.
Tra gli oscuri angeli caduti, espulsi
da altri mondi, hanno luogo lo
screzio e la guerra, con bombe
vitatroniche o con raggi vibratori
mantrici mentali. Questi esseri
abitano in regioni del cosmo
astrale inferiore piene di tristezza,
elaborando il loro karma negativo.

Nei vasti regni sopra l'oscura


prigione astrale, tutto è stupendo
e splendente. Il cosmo astrale è
più naturalmente in sintonia con la
volontà e il piano di perfezione
divini rispetto alla Terra. Ogni
oggetto astrale è manifestato
principalmente dalla volontà di
Dio, e parzialmente per volontà
degli esseri astrali. Essi
possiedono il potere di modificare
o migliorare la grazia e la forma di
qualsiasi cosa già creata dal
Signore. Ha dato ai suoi figli
astrali la libertà e il privilegio di
cambiare o migliorare a
piacimento il cosmo astrale. Sulla
Terra un solido deve essere
trasformato in liquido o in altra
forma attraverso processi naturali
o chimici, ma i solidi astrali
vengono trasformati in liquidi
astrali, gas o energia
esclusivamente e
istantaneamente dalla volontà
degli abitanti.

La Terra è oscura a causa di


guerra e omicidio nei mari, nella
terra e nell'aria" continuò il mio
Guru, “mentre i regni astrali
conoscono una felice armonia e
uguaglianza. Gli esseri astrali de-
materializzano o materializzano le
loro forme a volontà. Fiori, pesci o
animali possono metamorfosare
se stessi, per un po' di tempo, in
uomini astrali. Tutti gli esseri
astrali sono liberi di assumere
qualsiasi forma e possono
facilmente comunicare tra loro.
Nessuna legge fissa, definita,
naturale li circonda: a qualsiasi
albero astrale, per esempio, si
può chiedere di produrre un
mango astrale o altri frutti, fiori o
qualsiasi altro oggetto si desideri
e avere successo nell'ottenerlo.
Sono presenti alcune restrizioni
karmiche, ma non ci sono
dinstinzioni nel mondo astrale
riguardo alla desiderabilità di varie
forme. Tutto è vibrante con la luce
creativa di Dio.
Nessuno nasce dalla donna, la
progenie viene materializzata
dagli esseri astrali attraverso
l'aiuto della loro volontà cosmica
in forme appositamente
modellate, condensate
astralmente. L'essere
recentemente disincantato dal
corpo fisico, arriva in una famiglia
astrale attraverso un invito,
attratto da simili tendenze mentali
e spirituali.

Il corpo astrale non è soggetto a


freddo, calore o altre condizioni
naturali. L'anatomia comprende
un cervello astrale, o il loto dai
mille petali, e sei centri risvegliati
nel sushumna, o asse cerebro-
spinale astrale. Il cuore attira
energia cosmica e luce dal
cervello astrale e la pompa ai
nervi e alle cellule astrali del
corpo, o vitatroni. Gli esseri astrali
possono influenzare i loro corpi
con la forza vitatronica o con
vibrazioni mantriche.

Il corpo astrale è l'esatta


controparte dell'ultima forma
fisica. Gli esseri astrali
mantengono lo stesso aspetto che
possedevano nella giovinezza del
loro precedente soggiorno
terrestre; a volte un essere astrale
sceglie, come me, di conservare il
suo aspetto di vecchio." Il
Maestro, che emana l'essenza
stessa della giovinezza, ridacchiò
allegramente.

"A differenza del mondo fisico


spaziale tridimensionale,
conosciuto solo dai cinque sensi,
le sfere astrali sono visibili
mediante il sesto senso
onnicomprensivo: l'intuizione,"
prosegui Sri Yukteswar. "Per puro
sentire intuitivo, tutti gli esseri
astrali vedono, ascoltano,
annusano, assaggiano e toccano.
Possiedono tre occhi, due dei
quali sono parzialmente chiusi. Il
terzo e principale occhio astrale,
posizionato verticalmente sulla
fronte, è aperto. Gli esseri astrali
hanno tutti gli organi sensoriali
esterni: orecchie, occhi, naso,
lingua e pelle, ma usano il senso
intuitivo per provare sensazioni
attraverso qualsiasi parte del
corpo; possono vedere at-
traverso l'orecchio, il naso o la
pelle. Sono capaci di udire
attraverso gli occhi o la lingua,
e possono gustare attraverso le
orecchie o la pelle, e cosi via.

Il corpo fisico dell'uomo è esposto


a innumerevoli pericoli e si può
facilmente ferire o mutilare; il
corpo astrale etereo può
occasionalmente essere tagliato o
contuso, ma è immediatamente
guarito dalla semplice volontà."

"Gurudeva, le persone astrali


sono tutte belle?"

"La bellezza nel mondo astrale è


vista come una qualità spirituale e
non come una conformazione
esteriore" rispose Sri Yukteswar.
"Gli esseri astrali attribuiscono
quindi poca importanza ai
lineamenti del viso. Hanno il
privilegio, tuttavia, di vestirsi a
piacimento con corpi nuovi,
colorati e materializzati
astralmente. Proprio come gli
uomini terrestri indossano un
nuovo vestito per gli eventi di
gala, così gli esseri astrali
trovano occasioni per assestarsi
in forme appositamente create.

Le gioiose festività astrali sui


pianeti astrali superiori come
Hiranyaloka si svolgono quando
un essere viene liberato dal
mondo astrale attraverso
l'avanzamento spirituale, ed è
quindi pronto per entrare nel
paradiso del mondo causale. In
queste occasioni l'Invisibile Padre
Celeste, e i santi uniti a Lui, si
materializzano in corpi di propria
scelta e si uniscono alla
celebrazione astrale. Per
compiacere il suo amato devoto, il
Signore prende qualsiasi forma
desiderata. Se il devoto lo venera
attraverso la devozione, Lo vede
come la Divina Madre. Per Gesù,
l'aspetto paterno dell'Uno Infinito
aveva un'attrattiva superiore a
ogni altra concezione.
L'individualità con la quale il
Creatore ha dotato ciascuna delle
sue creature, pone richieste di
ogni tipo, concepibili e
inconcepibili, sulla versatilità del
Signore!" lo e il mio guru ridemmo
felici insieme.
"Gli amici di altre vite si
riconoscono facilmente nel mondo
astrale" continuò Sri Yukteswar
con la sua bella voce flautata.
"Rallegrandosi per l'immortalità
dell'amicizia, si rendono conto
dell'indistruttibilità dell'amore,
spesso dubitato al tempo della
triste, ingannevole separazione
nella vita terrena.

L'intuizione degli esseri astrali


penetra attraverso il velo e
osserva le attività umane sulla
Terra, ma l'uomo non può vedere
il mondo astrale a meno che il suo
sesto senso non sia in qualche
modo sviluppato. Migliaia di
abitanti della Terra hanno
momentaneamente intravisto un
essere astrale o un mondo
astrale.

Gli esseri avanzati su Hiranyaloka


rimangono per lo più svegli in
estasi durante i lunghi giorni e le
lunghe notti astrali, aiutando a
risolvere i complessi problemi del
governo cosmico e la redenzione
dei figli prodigi,
anime legate alla Terra. Quando
gli esseri di Hiranyaloka dormono,
hanno occasionali visioni astrali
oniriche. Le loro menti sono
solitamente assorbite dallo stato
cosciente della più alta beatitudine
del nirbikalpa.

Gli abitanti di tutte le parti dei


mondi astrali sono ancora soggetti
ad agonie mentali. Le menti
sensibili degli esseri superiori su
pianeti come Hiranyaloka provano
un dolore acuto se viene
commesso un errore nella
condotta o nella percezione della
verità. Questi esseri avanzati si
sforzano di sintonizzarsi su ogni
loro atto e pensiero con la
perfezione della legge spirituale.
La comunicazione tra gli abitanti
astrali è interamente sostenuta
dalla telepatia e dalla televisione
astrali; non c'è alcuna confusione
e incomprensione della parola
scritta e parlata che invece gli
abitanti della Terra devono subire.
Proprio come le persone sullo
schermo del cinema sembrano
muoversi e
agire attraverso una serie di
immagini luminose, e in realtà non
respirano, così gli esseri astrali
camminano e lavorano come
immagini di luce guidate e
coordinate in modo intelligente,
senza la necessità di trarre
energia dall'ossigeno. L'uomo
dipende da solidi, liquidi, gas ed
energia per il sostentamento; gli
esseri astrali si sostengono
principalmente con la luce
cosmica."

"Maestro mio, gli esseri astrali


mangiano qualcosa?" Bevevo
ogni sua meravigliosa
delucidazione con la ricettività di
tutte le mie facoltà: mente, cuore,
anima. Le percezioni
supercoscienti della verità sono
permanentemente reali e
immutabili, mentre le esperienze e
le impressioni fugaci dei sensi non
sono mai più che
temporaneamente o relativamente
vere, e presto perdono tutta la loro
vividezza dei ricordi. Le parole del
mio Guru furono impresse in
modo cosi penetrante sulla
pergamena del mio essere che in
qualsiasi
momento, trasferendo la mia
mente nello stato supercosciente,
posso rivivere chiaramente
l'esperienza divina.

"Le verdure simili a raggi luminosi


abbondano nei suoli astrali"
rispose. "Gli esseri astrali
consumano verdure e bevono un
nettare che scorre da gloriose
fontane di luce e da ruscelli e
fiumi astrali. Proprio come
immagini invisibili di persone sulla
Terra possono essere estratte
dall'etere e rese visibili da un
apparato televisivo, e in seguito
respinte nuovamente nello spazio,
così i progetti astrali nascosti e
creati da Dio di verdure e piante
che fluttuano nell'etere precipitano
su un pianeta astrale per volontà
dei suoi abitanti. Allo stesso
modo, dalla più sfrenata fantasia
di questi esseri, si materializzano
interi giardini di fiori profumati,
tornando in seguito all'eterica
invisibilità. Sebbene gli abitanti dei
pianeti celesti come Hiranyaloka
siano quasi liberi da ogni
necessità di mangiare, ancora più
elevata è l'esistenza
incondizionata di anime quasi
completamente liberate nel
mondo causale, che non
mangiano nulla tranne la manna
della beatitudine.

L'essere astrale liberato dalla


Terra incontra una moltitudine di
parenti, padri, madri, mogli, mariti
e amici, acquisiti durante diverse
incarnazioni sulla Terra, quando
appaiono di tanto in tanto in varie
parti dei regni astrali. È quindi
disorientato nel capire chi amare
in modo esclusivo, e impara in
questo modo a dare un amore
divino ed uguale a tutti, come
creature ed espressioni
individualizzate di Dio. Sebbene
l'aspetto esteriore dei propri cari
possa essere cambiato, più o
meno in base allo sviluppo di
nuove qualità dell'ultima vita,
l'essere astrale usa la sua
infallibile intuizione per
riconoscere tutti coloro che una
volta gli furono cari in altri piani di
esistenza e per accoglierli nella
loro nuova casa astrale. Poiché
ogni atomo nella creazione è
inestinguibilmente dotato di
individualità, un amico astrale
verrà
riconosciuto indipendentemente
dal costume che può indossare,
come quando, sulla Terra,
l'identità di un attore è rilevabile
da un'attenta osservazione
nonostante possa essere
abbigliato in qualsiasi modo.

La durata della vita nel mondo


astrale è molto più lunga che sulla
Terra. Il periodo di vita medio di un
essere astrale avanzato normale
va da cinquecento a mille anni,
misurandolo secondo gli standard
di tempo terrestre. Come alcuni
alberi di sequoie sopravvivono,
rispetto la maggior parte degli altri
alberi, dei millenni, o come alcuni
yogi vivono diverse centinaia di
anni sebbene la maggior parte
degli uomini muoia prima dei
sessant'anni, cosi alcuni esseri
astrali vivono molto più a lungo
del normale arco di esistenza
astrale. I visitatori del mondo
astrale vivono li per un periodo più
o meno lungo in conformità al
peso del loro karma fisico, che li
riporta sulla Terra entro un tempo
determinato.
L'essere astrale non deve lottare
dolorosamente con la morte nel
momento in cui perde il suo corpo
luminoso. Molti di questi esseri
tuttavia si sentono leggermente
nervosi al pensiero di
abbandonare la loro forma astrale
per quella causale più sottile. Il
mondo astrale è libero da morte,
malattia e vecchiaia indesiderate.
Queste tre paure sono la
maledizione della Terra, dove
l'uomo ha permesso alla sua
coscienza di identificarsi quasi
interamente con un fragile corpo
fisico che richiede un costante
aiuto dall'aria, dal cibo e dal
sonno per esistere.

La morte fisica è accompagnata


dalla scomparsa del respiro e
dalla disintegrazione delle cellule
carnali. La morte astrale consiste
nella dispersione dei vitatroni,
quelle unità manifestate di energia
che costituiscono la vita degli
esseri astrali. Alla morte fisica un
essere perde la sua coscienza di
carne e diventa consapevole del
suo corpo sottile nel mondo
astrale. Sperimentando la morte
astrale, a tempo
debito, un essere passa così dalla
coscienza della nascita e della
morte astrale a quella della
nascita e della morte fisica. Questi
cicli ricorrenti di involucro astrale e
fisico sono il destino ineluttabile di
tutti gli esseri non illuminati. Le
definizioni nelle scritture del
paradiso e dell'inferno a volte
suscitano i ricordi più profondi del
subconscio dell'uomo delle sue
lunghe serie di esperienze nei
mondi astrali, gioiosi, e terreni,
deludenti."

"Amato Maestro" chiesi "puoi


descrivere per favore più in
dettaglio la differenza tra la
rinascita sulla Terra e la nascita
nelle sfere astrale e causale?"
"L'uomo come anima
individualizzata ha
essenzialmente un corpo causale"
spiegò il mio guru. "Quel corpo è
una matrice delle trentacinque
idee poste da Dio come le forze
pensiero fondamentali o causali
dalle quali in seguito ha formato il
sottile corpo astrale composto da
diciannove elementi e il corpo
fisico grossolano composto da
sedici
elementi.

I diciannove elementi del corpo


astrale sono mentali, emotivi e
vitatronici. Le diciannove
componenti sono:

intelligenza,
ego,
sentimento,
mente (coscienza dei sensi),
cinque strumenti di conoscenza,
le sottili controparti dei sensi della
vista, dell'udito, dell'olfatto, del
gusto e del tocco,
cinque strumenti di azione, la
corrispondenza mentale per le
capacità esecutive di procreare,
espellere, parlare, camminare ed
esercitare l'abilità manuale,
cinque strumenti di forza vitale,
quelli che hanno il potere di
eseguire la cristallizzazione,
l'assimilazione, l'eliminazione, il
metabolismo e le funzioni
circolanti del corpo.
Questo sottile involucro astrale di
diciannove elementi sopravvive
alla morte del corpo
fisico, che è composto da sedici
grossolani elementi metallici e non
metallici.

Dio ha concepito idee diverse


dentro di sé e le ha proiettate nei
sogni. Cosi nacque la Signora del
Sogno Cosmico, decorata in tutti i
suoi colossali infiniti ornamenti di
relatività.

Nelle trentacinque categorie di


pensiero del corpo causale, Dio
elaborò tutte le complessità delle
diciannove e sedici controparti,
astrali e fisiche, dell'uomo.
Attraverso la condensazione di
forze vibratorie, prima sottili, poi
grossolane, produsse il corpo
astrale e infine la forma fisica.
Secondo la legge della relatività,
con la quale la Semplicità
Primaria è diventata sconcertante
varietà, il cosmo causale e il corpo
causale sono diversi dal cosmo
astrale e dal corpo astrale; allo
stesso modo il cosmo fisico e il
corpo fisico sono
caratteristicamente in contrasto
con le altre forme di creazione.
Il corpo carnale è fatto dei sogni
fissi e oggettivati del Creatore. Le
dualità sono sempre presenti sulla
Terra: malattia e salute, dolore e
piacere, perdita e guadagno. Gli
esseri umani trovano limitazioni e
resistenze nella materia
tridimensionale. Quando il
desiderio di vivere dell'uomo è
gravemente scosso dalla malattia
o da altre cause, arriva la morte; il
pesante cappotto della carne
viene temporaneamente rimosso.
L'anima, tuttavia, rimane
racchiusa nei corpi astrale e
causale". La forza adesiva con cui
tutti e tre i corpi sono tenuti
insieme è il desiderio. Il potere dei
desideri insoddisfatti è la radice di
tutta la schiavitù dell'uomo.
I desideri fisici sono radicati
nell'egotismo è nei piaceri dei
sensi. La compulsione o la
tentazione dell'esperienza
sensoriale è più potente della
forza del desiderio connessa ad
attaccamenti astrali o percezioni
causali.

I desideri astrali sono incentrati


sul
godimento in termini di vibrazione.
Gli esseri astrali godono della
musica eterea delle sfere e sono
affascinati dalla vista di tutta la
creazione come espressione
inesauribile di luce mutevole. Gli
esseri astrali possono odorare,
gustare e toccare la luce. I
desideri astrali sono quindi
collegati al potere di un essere
astrale di accelerare tutti gli
oggetti e le esperienze in forme di
luce o in pensieri o sogni
condensati.

I desideri causali sono soddisfatti


solo dalla percezione. Gli esseri
'quasi liberi che sono racchiusi
solo nel corpo causale vedono
l'intero universo come
realizzazione delle idec-sogno di
Dio; possono materializzare
qualsiasi cosa col solo pensiero.
Gli esseri causali quindi
considerano il godimento delle
sensazioni fisiche o le delizie
astrali come grossolane e
soffocanti per la sensibilità sottile
dell'anima. Gli esseri causali
elaborano i loro desideri
materializzandoli all'istante.
Coloro che si ritrovano coperti
solo dal delicato velo del corpo
causale possono
persino portare universi alla
manifestazione, proprio come il
Creatore. Poiché tutta la
creazione è fatta della trama
cosmica del sogno, l'anima
sottilmente coperta dal causale ha
vaste possibilità di realizzazione
del proprio potere.

Un'anima, essendo invisibile per


natura, può essere distinta solo
dalla presenza del suo corpo o dei
suoi corpi. La semplice presenza
di un corpo significa che la sua
esistenza è resa possibile da
desideri insoddisfatti.

Finché l'anima dell'uomo è


racchiusa in uno, due o tre
contenitori di corpi, sigillati
strettamente con i tappi
dell'ignoranza e dei desideri, non
può fondersi con il mare dello
Spirito. Quando il grosso
ricettacolo fisico viene distrutto dal
martello della morte, le altre due
coperture, astrale e causale,
rimangono ancora per impedire
all'anima di unirsi
consapevolmente alla Vita
Onnipresente. Quando l'assenza
di desideri
viene raggiunta attraverso la
saggezza, il suo potere disintegra
i due rimanenti contenitori. La
piccola anima umana emerge,
finalmente libera. È uno con
l'Incommensurabile Ampiezza."

Chiesi al mio divino Guru di


gettare ulteriore luce sull'elevato e
misterioso mondo causale.

"Il mondo causale è


indescrivibilmente sottile" rispose.
"Per comprenderlo sarebbe
necessaria una straordinaria
capacità di concentrazione, così
da poter chiudere gli occhi e
visualizzare in tutta la loro vastità
il cosmo astrale e il cosmo fisico, il
pallone luminoso con il solido
cestino come esistenti soltanto
sotto forma di idee. Se, per
sovrumana concentrazione uno
riuscisse a convertire o risolvere
in pure idee i due cosmi con tutte
le loro complessità,
raggiungerebbe il mondo causale
e si troverebbe sulla linea di
confine della fusione tra mente e
materia. Li si percepiscono tutte le
cose create: solidi, liquidi, gas,
elettricità, energia, tutti gli esseri,
dei, uomini, animali, piante,
batteri, come forme di coscienza,
proprio come un uomo può
chiudere gli occhi e rendersi conto
che esiste, anche se il suo corpo
è invisibile ai suoi occhi fisici ed è
presente solo come idea.

Qualunque cosa un essere umano


possa fare con la fantasia, un
essere causale lo può fare nella
realtà. La più colossale
intelligenza umana immaginativa
è in grado, solo nella mente, di
variare da un estremo del
pensiero all'altro, saltare
mentalmente da un pianeta
all'altro, precipitare all'infinito in un
abisso dell'eternità, volare come
un razzo nel baldacchino
galassico, luccicare come un
proiettore su strade lattiginose e
spazi stellati... ma gli esseri nel
mondo causale hanno molta più
libertà e possono manifestare
senza sforzo i loro pensieri
nell'oggettività istantanea, senza
alcuna ostruzione materiale o
astrale o limitazione karmica.
Gli esseri causali si rendono conto
che il cosmo fisico non è
principalmente costruito da
elettroni, né il cosmo astrale è
sostanzialmente composto da
vitatroni, entrambi in realtà sono
creati dalle minuscole particelle
del pensiero di Dio, tagliato e
diviso da maya, la legge della
relatività che interviene
apparentemente per separare
noumeno(?) dal suo fenomeno.

Le anime nel mondo causale si


riconoscono tra loro come punti
individualizzati di gioioso Spirito;
le loro cose-pensiero sono gli
unici oggetti che le circondano. Gli
esseri causali comprendono che
le differenze tra i loro corpi e i loro
pensieri sono solo idee. Come un
uomo, chiudendo gli occhi, può
visualizzare una luce bianca
abbagliante o una debole foschia
blu, così gli esseri causali dal solo
pensiero sono in grado di vedere,
sentire, udire, gustare e toccare;
creano qualsiasi cosa, o la
dissolvono, con il potere della
mente cosmica.
Sia la morte che la rinascita nel
mondo causale sono pensate. Gli
esseri in un corpo causale
banchettano solo sull'ambrosia di
una conoscenza eternamente
nuova. Bevono dalle sorgenti della
pace, vagano sul terreno senza
tracce delle percezioni, nuotano
nell'infinito oceano di beatitudine.
Ecco! I loro brillanti corpi-pensiero
passano davanti a migliaia di
miliardi di pianeti creati dallo
Spirito, bolle fresche di universi,
stelle della saggezza, sogni
spettrali di nebulose dorate, in
tutto l'azzurro seno celestiale
dell'Infinito!

Molti esseri rimangono per


migliaia di anni nel cosmo
causale. Con le più profonde
estasi, l'anima liberata si ritira dal
piccolo corpo causale e indossa la
vastità del cosmo causale. Tutti i
vortici separati di idee, particolari
ondate di potere, amore, volontà,
gioia, pace, intuizione, calma,
autocontrollo e concentrazione si
fondono nel sempre gioioso Mare
della Beatitudine. L'anima non
vive più la sua gioia come un'onda
individualizzata di coscienza, ma
si fonde
nell'Unico Oceano Cosmico, con
tutte le sue onde eterne risate,
fremiti e pulsazioni.

Quando un'anima è fuori dal


bozzolo dei tre corpi, fugge per
sempre dalla legge della relatività
e diventa l'ineffabile Sempre
Esistente. Ecco la farfalla
dell'Onnipresenza, le sue ali
incise con stelle, lune e soli!
L'anima espansa nello Spirito
rimane sola nella regione della
luce senza luce, dell'oscurità
senza oscurità, del pensiero
senza pensiero, invasa dalla sua
estasi di gioia nel sogno di Dio
della creazione cosmica."
"Un'anima libera!" Mi esaltai
suggestionato. "Quando
finalmente un'anima esce dai tre
involucri di delusioni corporee,"
continuò il Maestro "diventa
tutt'uno con l'Infinito, senza alcuna
perdita di individualità. Cristo
aveva conquistato questa libertà
finale ancor prima di nascere
come Gesù. In tre fasi del suo
passato, simboleggiato nella sua
vita terrena come i tre giorni della
sua esperienza di
morte e risurrezione, aveva
raggiunto il potere di sorgere
pienamente nello Spirito.

L'uomo non sviluppato deve


subire innumerevoli incarnazioni
terrene, astrali e causali per
emergere dai suoi tre corpi. Un
maestro che raggiunge questa
libertà finale può scegliere di
tornare sulla Terra come profeta
per riportare altri esseri umani a
Dio o come me può scegliere di
risiedere nel cosmo astrale. Li un
salvatore assume parte del peso
del karma degli abitanti e quindi li
aiuta a terminare il loro ciclo di
reincarnazione nel cosmo astrale
e ad andare permanentemente
nelle sfere causali. Oppure
un'anima liberata può entrare nel
mondo causale per aiutare i suoi
esseri ad accorciare il loro arco di
tempo nel corpo causale e
conseguire così la Libertà
Assoluta."

"Caro Essere Risorto, voglio


sapere di più sul karma che
costringe le anime a tornare nei
tre mondi." Avrei potuto ascoltare
per sempre,
pensai, il mio onnisciente
Maestro. Mai nella sua vita
terrena ero stato in grado di
assimilare cosi tanto della sua
saggezza. Ora per la prima volta
stavo ricevendo una visione
chiara e definita degli enigmatici
spazi sulla scacchiera della vita e
della morte.

"Il karma fisico o i desideri


dell'uomo devono essere
completamente elaborati prima
che diventi possibile il suo stare
permanente nei mondi astrali"
chiari il mio guru con la sua voce
elettrizzante. "Due tipi di esseri
vivono nelle sfere astrali. Coloro
che hanno ancora karma terrestre
di cui disporre e che quindi
devono reintegrare un corpo fisico
grossolano per pagare i loro debiti
karmici potrebbero essere
classificati, dopo la morte fisica,
come visitatori temporanei del
mondo astrale piuttosto che
residenti permanenti.

Gli esseri con karma terrestre non


redento non sono autorizzati dopo
la morte astrale ad andare nella
sfera causale elevata delle idee
cosmiche, ma devono spostarsi
avanti e indietro solo dai mondi
fisico e astrale, alternativamente
consci prima del loro corpo fisico
di sedici elementi grossolani e poi
del loro corpo astrale di
diciannove elementi sottili, e cosi
avanti. Dopo ogni perdita del suo
corpo fisico, tuttavia, un essere
non sviluppato dalla Terra rimane
per maggior parte nel profondo
stupore del sonno-morte ed è
appena consapevole della bella
sfera astrale. Dopo il riposo
astrale, un tale uomo ritorna al
piano materiale per ulteriori
lezioni, abituandosi gradualmente,
attraverso ripetuti viaggi, ai mondi
della sottile trama astrale.
D'altra parte, i residenti normali o
di lunga data dell'universo astrale
sono coloro che, liberati per
sempre da tuti i desideri materiali,
non hanno più bisogno di tornare
alle vibrazioni grossolane della
Terra. Tali esseri hanno solo
karma astrale e causale da
elaborare. Alla morte astrale
questi esseri passano al mondo
causale infinitamente più fine e
delicato. Lasciando andare la
forma-
pensiero del corpo causale dopo
un certa durata, determinata dalla
legge cosmica, questi esseri
avanzati ritornano poi a
Hiranyaloka, o in un pianeta di un
livello simile, rinascendo in un
nuovo corpo astrale per elaborare
il loro karma astrale non redento.

Figlio mio, ora puoi comprendere


più pienamente che sono
resuscitato per sentenza divina",
continuo Sri Yukteswar, "come un
salvatore di anime che si
reincarnano astralmente dalla
sfera causale, in particolare, o di
quegli esseri astrali che stanno
salendo dalla Terra. Quelli della
Terra, se hanno ancora tracce di
karma materiale, non si elevano
agli altissimi pianeti astrali come
Hiranyaloka.

Proprio come la maggior parte


delle persone sulla Terra non
hanno imparato attraverso la
visione acquisita dalla
meditazione ad apprezzare le
gioie e i vantaggi superiori della
vita astrale e quindi, dopo la
morte, desiderano tornare ai
piaceri limitati e imperfetti della
Terra, così tanti esseri astrali,
durante la normale
disintegrazione dei loro corpi
astrali, non riescono a immaginare
lo stato avanzato di gioia spirituale
nel mondo causale c,
soffermandosi sui pensieri della
felicità astrale più grossolana e
sgargiante, anelano a rivisitare il
paradiso astrale. Il karma astrale
pesante deve essere riscattato da
tali esseri prima di riuscire a
raggiungere, dopo la morte
astrale, uno stare permanente nel
mondo-pensiero causale, cosi
sottilmente partizionato(?) dal
Creatore.
Solo quando un essere non ha più
desideri riguardo esperienze nel
cosmo astrale, piacevole alla
vista, e non è tentato a tornare là,
rimane finalmente nel mondo
causale. Completando li il lavoro
di riscatto di tutto il karma causale
o i semi dei desideri del passato,
l'anima confinata si libera
dall'ultimo dei tre tappi
dell'ignoranza e, emergendo dal
contenitore finale del corpo
causale, si
mescola con l'Eterno.

Ora capisci?" II Maestro sorrise in


modo cosi incantevole!

"Sì, attraverso la tua grazia. Sono


senza parole dalla gioia e dalla
gratitudine."

Non avevo mai ricevuto da una


canzone(?) o da una storia una
conoscenza così stimolante.
Sebbene le scritture indù si
riferiscano ai mondi causali e
astrali e ai tre corpi dell'uomo,
quanto remote e insignificanti
erano quelle pagine rispetto alla
calda autenticità del mio Maestro
risorto! Per lui, infatti, non esisteva
un singolo "paese sconosciuto dal
quale non tornò alcun
viaggiatore"!

"La compenetrazione dei tre corpi


dell'uomo è espressa in molti
modi attraverso la sua triplice
natura" continuò il mio grande
Guru. "Nello stato di veglia, sulla
Terra, un essere umano è più o
meno consapevole dei suoi tre
veicoli. Quando è sensualmente
intento a gustare, odorare,
toccare, ascoltare o vedere,
lavora principalmente attraverso il
suo corpo fisico. Visualizzando o
volendo, sta lavorando solo
attraverso il suo corpo astrale, il
suo mezzo causale trova
espressione quando l'uomo pensa
o si tuffa in profondità
nell'introspezione o nella
meditazione; i pensieri cosmici del
genio(?) arrivano all'uomo che
abitualmente contatta il suo corpo
causale. In questo senso un
individuo può essere ampiamente
classificato come 'un uomo
materiale', 'un uomo energetico' o
'un uomo intellettuale.
Un uomo si identifica circa sedici
ore al giorno con il suo veicolo
fisico. Poi dorme: se sogna sta nel
suo corpo astrale creando senza
sforzo ogni oggetto proprio come
gli esseri astrali. Se il sonno
dell'uomo è profondo e senza
sogni, per diversi ore è in grado di
trasferire la sua coscienza, o
senso dell'io, al corpo causale:
tale sonno è
rivitalizzante. Quando un
sognatore è in contatto con il suo
corpo astrale e non con il suo
corpo causale, il suo sonno non è
completamente rigenerante."

Osservavo amorevolmente Sri


Yukteswar mentre dava la sua
meravigliosa esposizione.

"Guru angelico" dissi "il tuo corpo


ha lo stesso aspetto di quando
l'ho pianto per l'ultima volta
nell'ashram di Puri."

"O si, il mio nuovo corpo è una


copia perfetta del vecchio.
Materializzo o smaterializzo
questa forma in qualsiasi
momento a mio piacimento, molto
più frequentemente di quanto
facessi sulla Terra. Con una
rapida dematerializzazione, ora
viaggio istantaneamente con
l'espresso-luce da un pianeta
all'altro o, in verità, dall'astrale al
causale o al cosmo fisico." Il mio
divino Guru sorrise. "Anche se in
questi giorni ti muovi cosi
velocemente, non ho avuto
difficoltà a trovarti a Bombay!"
"O Maestro, stavo soffrendo così
profondamente per la tua morte!"

"Ah, ma dove sono morto? Non


c'è qualche contraddizione?" Gli
occhi di Sri Yukteswar brillavano
di amore e divertimento.

"Stavi solo sognando sulla Terra,


su quella Terra hai visto il mio
corpo-sogno" prosegui. "Poi hai
seppellito quella immagine-sogno.
Ora il mio corpo carnale più fine,
che vedi e che stai ancora
abbracciando piuttosto forte, è
risorto su un altro pianeta dei
sogni, più sottile, di Dio. Un giorno
quel corpo dei sogni e il pianeta
dei sogni più sottili passeranno,
anche loro non esistono per
sempre. Tutte le bolle dei sogni
devono infine esplodere al tocco
finale. Distingui, figlio mio
Yogananda, tra sogni e realtà!"

Questa idea di resurrezione


vedantica" mi colpi di meraviglia.
Mi vergognavo di aver
compatito il Maestro quando
vedetti il suo corpo senza vita a
Puri. Compresi infine che il mio
Guru era sempre stato
completamente cosciente di Dio,
percependo la propria vita e il
passaggio sulla Terra e la sua
attuale resurrezione, come
nient'altro che la relatività delle
idee divine nel sogno cosmico.

"Ora ti ho detto, Yogananda, le


verità della mia vita, morte e
risurrezione. Non ti affliggere per
me, piuttosto trasmetti ovunque la
storia della mia risurrezione dal
sogno di Dio della Terra degli
uomini, ad un altro sogno di Dio
del pianeta delle anime vestite
astralmente! Una nuova speranza
sarà infusa nei cuori dei sognatori
del mondo che soffrono la miseria
e temono la morte."

"Si maestro!" Come avrei


condiviso volentieri con gli altri la
mia gioia per la sua risurrezione!

"Sulla Terra i miei standard erano


incredibilmente alti, inadatti alla
natura della
maggior parte degli uomini.
Spesso ti ho rimproverato più di
quanto avrei dovuto. Hai superato
la mia prova, il tuo amore
splendeva attraverso le nuvole di
tutti i rimproveri." Aggiunse
teneramente: "Sono venuto da te
oggi anche per riferirti: mai più
dovrò indossare lo sguardo
severo della censura. Non ti
rimprovererò più."

Quanto mi mancavano i castighi


del mio grande Guru! Ognuno era
stato un angelo custode di
protezione.

"Carissimo Maestro! Mi
rimproverasti (hai rimproverato?)
un milione di volte, puoi
rimproverami anche ora!"

"Non ti rimprovererò più." La sua


voce divina era grave, ma con una
corrente tra le righe di risate. "Tu
ed io sorrideremo insieme, finché
le nostre due forme appariranno
diverse nel sogno divino di maya.
Alla fine ci uniremo come uno
nell'Amato Cosmico, i nostri sorrisi
saranno il Suo sorriso, il nostro
canto unificato di gioia vibrerà per
l'eternità per essere trasmesso
alle anime sintonizzate su Dio!"

Sri Yukteswar mi fece luce su


alcune questioni che qui non
posso rivelare. Durante le due ore
che trascorse con me nella stanza
d'albergo di Bombay, rispose a
tutte le mie domande. Una parte
di profezie sul mondo da lui
pronunciate quel giorno di giugno
del 1936 sono già avvenute.

"Ti lascio ora, amato caro!" A


queste parole sentii il Maestro
sciogliersi tra le mie braccia che
gli erano attorno.
"Figlio mio" risuonò la sua voce,
vibrando nel firmamento della mia
anima "ogni volta che entrerai
nella porta del nirbikalpa samadhi
e mi chiamerai, verrò da te in
carne e ossa, proprio come oggi."

Con questa promessa celestiale


Sri
Yukteswar scomparve dalla mia
vista. Una nuvola vocale ripeté
con un fragore musicale: "Dillo a
tutti! Chiunque sappia, grazie alla
realizzazione del nirbikalpa, che la
tua terra è un sogno di Dio, può
venire nel più raffinato pianeta di
sogno di Hiranyaloka, e li mi
troverà risorto in un corpo
esattamente come quello che
avevo sulla terra. Yogananda, dillo
a tutti!"

Scomparve il dolore della


separazione. La pietà e l'afflizione
per la sua morte, che per molto
rapirono la mia pace, fuggirono in
una desolata vergogna. La
beatitudine si riversò come una
fontana attraverso infiniti pori
appena aperti dell'anima.
Anticamente intasati dal disuso,
ora si allargavano in purezza al
diluvio di estasi. I pensieri(?) e i
sentimenti subconsci delle mie
incarnazioni passate dispersero i
loro aspetti karmici, rinnovati
brillantemente dalla visita divina di
Sri Yukteswar.

In questo capitolo della mia


autobiografia ho
acconsentito al volere del mio
Guru e ho diffuso la felice
marea(?). anche se ancora una
volta confonde una generazione
incurante(?). L'uomo sa bene
come essere vile, la disperazione
raramente gli è aliena. Tuttavia
queste sono perversità, non fanno
parte della vera sorte dell'uomo. Il
giorno in cui prenderà la
decisione, si avvierà verso la
libertà. Per troppo tempo ha
ascoltato il pessimismo umido dei
suoi consiglieri "tu sei polvere",
incurante dell'invincibilità
dell'anima.

Non fui l'unico privilegiato a


vedere il Guru risorto.
Un chela di Sri Yukteswar era una
donna anziana, affettuosamente
conosciuta come Ma (madre), la
cui casa era vicina all'ashram di
Puri. Il Maestro si era spesso
fermato a chiacchierare con lei
durante la sua passeggiata
mattutina. La sera del 16 marzo
1936, Ma arrivò all'ashram e
chiese di vedere il suo guru.
"Perché, il Maestro è morto una
settimana fa!" Swami Sebananda,
ora responsabile dell'ashram di
Puri, la guardò tristemente.

"È impossibile!" Sorrise un po'.


"Forse stai solo cercando di
proteggere il guru da visitatori
insistenti?"

"No." Sebananda le raccontò i


dettagli della sepoltura. "Vieni,"
disse, "ti porto nel giardino davanti
alla tomba di Sri Yukteswarji."

Ma scosse la testa. "Non c'è


nessuna tomba per lui! Stamattina
alle dieci è passato, nella sua
solita passeggiata, davanti alla
mia porta! Ho parlato con lui per
diversi minuti in mezzo alla
natura. 'Vieni stasera all'ashram'
disse.

Sono qui! Benedizioni si riversano


su questa vecchia testa grigia!(?)
Il Guru immortale voleva che
capissi in quale corpo
trascendente mi aveva fatto visita
questa
mattina!"

Lo stupefatto Sebananda si
inginocchiò davanti a lei. "Ma,"
disse "che peso di dolore mi togli
dal cuore!(?) È risorto!"

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