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Krug è un piccolo coboldo blu, nato e cresciuto nei meandri oscuri in una covata di

un drago di colore sconosciuto, noto solo come Kar'tak.


Esso operava da tempo immemore tramite i suoi sottoposti draconici, che
sorvegliavano tutto il sistema cavernicolo e sopprimevano ogni ribelle che osava
astenersi dal lavorare;
Il compito di noi schiavi era quello di minare, allungare le già infinite gallerie,
con l'unico scopo di raccogliere più Cristalli possibili, cosicché il nostro capo
potesse accrescere sempre di più di potere.
Chi sopravviveva un altro giorno, doveva fare i conti con la fame, gli invasori, il
freddo e mille altre intemperie solo per spaccarsi la schiena al fine di derubare
la terra dei suoi stessi averi, per poi ricominciare tutto da capo, e difatti non
erano in molti coloro che potevano sostenere questo orribile ciclo, ma di più era
la carne fresca portata da chissà quale parte del pianeta al puro scopo di
accrescere la fame del padrone.

Questo finché un giorno non si fermò tutto.


Cercammo in lungo ed in largo risposte, ma dopo aver setacciato i corridoi infiniti
che noi stesso scavammo, non ci fu più traccia di Kar'tak e dei suoi sottoposti.
Fummo rimasti solo noi, senza più scopo.
In molti decisero di stabilirsi per creare una società, poiché considerava le
infinite gallerie casa propria dalla quale non ci si poteva più distaccare.
I rimanenti, tra cui me stesso compreso, decisero di allontanarsi, chi perché aveva
un luogo a cui ritornare, altri invece perché non poterono trattenere il proprio
disgusto per ciò che accadde in questo luogo.

Raggiunsi la superficie e immediatamente venni colpito dai mille artefici naturali


completamente privi di senso: strutture in legno che si innalzavano naturalmente
con cespugli verdi al posto del soffitto, innumerevoli bestie immonde con artigli
affilati e pelo morbidissimo, e per la prima volta nella mia vita, vidi non più una
miscela di impurità in forma liquida, ma vera e propria acqua pura, che rifletteva
la mia immagine e le mie scaglie dello stesso colore.
Iniziai a viaggiare allora, per vedere tutte le cose verdi o di legno che il mondo
poteva offrire e camminai, camminai, camminai.
Vidi le prime città, con ominidi che parlavano in lingue buffe e completamente
insensate, vidi creature alte, ed altre basse, ma tutte brutte;
Vidi i mari, che mi trattennero per anni ed anni ed anni, con le loro onde
caotiche, prive di senso ma completamente motivate, i pesci, creature completamente
aliene ed orribili che mi pervasero la testa con incubi per settimane a venire,
però molto gustose, ma soprattutto, per l'acqua.

Vidi la mia gente, i gruppi di persone che la pensavano come me, che viaggiavano
per vedere il legno, che trovavano il gusto a proteggere queste cose.
Presi dunque il peso di proteggere tutte le cose della natura, e a cerimonia fatta,
non potevo far altre che riniziare ad incamminarmi, per proteggere il bilancio di
quest'ultima soprattutto dalle aberrazioni che sono i mostri stessi.
Il mio scopo inciso nella mia mente, e quando sarò soddisfatto, potrò rintanarmi in
chissà quale buco a passare le giornate a pescare.
Ma per ora cammino.

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