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Capitolo 5

S ono le dieci. Gabriele è al bar dietro il Teatro alla Scala.


A un tavolo sono sedute due ballerine. Gabriele riconosce
una di loro: è Veronica. L’altra sembra più giovane.
“Chissà dov’è finita Sveva!” si chiede Veronica.
“Chi lo sa…” replica la ballerina più giovane.
“Magari ha contattato Rita” ipotizza Veronica.
“Sì, ma quella non parla. È la sua migliore amica.”
“Probabilmente si è nascosta bene. È ricercata dalla polizia.”
“È prudente” commenta la ballerina più giovane.
“Prudente?” esclama Veronica. “Io direi fuori di testa. Ha
ammazzato Olivia.”
“Tu eri lì, vero?”
“Sì, ero appena fuori dalla Scala” replica Veronica. “Mi sono
fermata a scrivere dei messaggi. Ho visto solo Daniel che parlava
al telefono nell’atrio.”
“Daniel, Daniel il truccatore?”
“Proprio lui” risponde Veronica.
“Ma dice di aver visto Sveva che usciva dal camerino di Olivia.

© Loescher Editore – Torino 2017 43


Quindi mente!”
“Forse. Ma io sono sicura che Sveva è colpevole.”
Gabriele ha sentito abbastanza. Esce dal baretto e dieci minuti
dopo entra nel Teatro alla Scala. Nessuno lo ferma perché ha
il giubbotto arancione da operaio. C’è un grande movimento
all’interno del teatro. Ballerine, operai, poliziotti…
Il giovane toglie il giubbotto e cammina per i corridoi verso i
camerini. Incrocia1 un giovane con i capelli corti.
“Questo è Daniel” pensa.
Lo rincorre e gli si para2 davanti.
“Mi scusi, lei è Daniel, vero?” gli dice. “Posso farle qualche
domanda?”
“Lei chi è?” domanda il truccatore allarmato.
“Sono un detective privato.”
“Un detective?” Daniel lo scruta sospettoso3.
“Sì, assunto dalla famiglia di Olivia Fontana. Posso farle qualche
domanda?”
“Non capisco. Perché l’hanno assunta?” dice Daniel. “Si sa chi ha
ucciso Olivia: Sveva.”
Daniel continua a camminare, e Gabriele lo segue.
“Scusi, adesso non ho tempo” dice il truccatore che chiaramente
non vuole parlare con Gabriele.
“Lei è convinto che Sveva Grimaldi sia colpevole.”
“Sì, perché l’ho vista. L’ho vista uscire dal camerino di Olivia.
Adesso però… davvero, non ho tempo. Ho già risposto a tutte le
domande della polizia.”
Daniel entra nel suo camerino. Sta per chiudere la porta quando
Gabriele dice:
“Io so che lei mente. Ho un testimone. Se non parla con me vado
1) incrocia: incontra per caso.
2) gli si para: gli si mette.
3) lo scruta sospettoso: lo guarda con sospetto.
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Delitto all’Opera 5

direttamente alla polizia.”


Daniel resta un attimo con la mano sulla
maniglia della porta.
“So per certo che lei non ha visto Sveva uscire
dal camerino. C’è un testimone” dice Gabriele.
“D’accordo, entri.”
“Chi è questo testimone?” domanda Daniel.
“Una ballerina, Veronica. Era appena fuori dal teatro, l’ha
sentita parlare al telefono.”
Daniel non risponde.
“Lei non ha visto Sveva, vero?” insiste Gabriele.
“È vero. Ma so che è stata lei.”
“Come fa a saperlo?”
“Odiava Olivia” dice Daniel.
“Lei sta proteggendo qualcuno, vero?”
“No, non sto proteggendo nessuno.”
“In che rapporti era con Olivia?” chiede Gabriele.
“Normali. Lei era una ballerina, io sono un truccatore.”
“Darò questa informazione alla polizia” dice Gabriele. “La
accuseranno di falsa testimonianza4.”
“No, lo farò io, dirò che mi sono sbagliato, per favore.”
“Ok, le lascio ventiquattr’ore.”
“E adesso si tratta di capire per chi Daniel ha mentito” si dice
Gabriele. Finge di andarsene, invece segue Daniel. Cammina fino
a una stanza. È l’ufficio del direttore, il signor Martini.
Non bussa, entra direttamente e chiude la porta dietro di sé.
Daniel cerca di origliare5, ma sente soltanto dei frammenti6 di
conversazione:
“No, non puoi.”
4) falsa testimonianza: mentire in un’inchiesta.
5) origliare: ascoltare di nascosto.
6) frammenti: pezzi.
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“Sì, devo. Non capisci, lo sanno già.”
Parole indistinte7, silenzio e poi:
“Mi dispiace, devo andare alla polizia e dire la verità.”
Gabriele si allontana dalla porta. Daniel esce. Tre secondi dopo
anche il direttore esce. Chiama:
“Daniel, Daniel!”
Il direttore si avvia per il corridoio lasciando la porta dell’ufficio
aperta. Gabriele entra nel suo ufficio. L’uomo è uscito di fretta e
ha lasciato il cellulare sul tavolo.
“Che fortuna!” pensa Gabriele. Prende il cellulare e va in bagno.
Qui registra messaggi e foto. Poi lascia il telefonino del direttore
in bagno in bella vista.
“Glielo restituiranno” pensa.
Appena fuori dal teatro si ferma per guardare le foto e i
messaggi con calma.
La sua attenzione si rivolge allo scambio di sms tra Olivia e il
direttore.
3 dicembre, ore 8,10
Sei la mia vita.
Olivia

3 dicembre, ore 8,25


Ti amo. Quanto mi ami, tesoro?

3 dicembre, ore 8,35


Tanto, ma sai che non possiamo
rendere pubblica la nostra relazione.

3 dicembre, ore 8,36


Non è giusto.

3 dicembre, ore 8,40


Lo sai, lo hai sempre saputo.

7) indistinte: non chiare.

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Delitto all’Opera 5

I messaggi continuano con questo tono.


Gli ultimi due sono di Olivia. Sono del 4 dicembre, il giorno della
sua morte.

4 dicembre, ore 17,30


Devo parlarti. Subito.
Ci vediamo tra un’ora nel mio camerino.
Olivia

“Ho letto abbastanza” pensa Gabriele soddisfatto.


Trova l’indirizzo mail dell’ispettore incaricato del caso. Gli invia
una mail con in allegato le foto e i messaggi del direttore. Spiega
anche che ha trovato queste prove che accusano il direttore e
scagionano8 Sveva Grimaldi.
Dopo l’invio della mail Gabriele resta in piazza della Scala.
Entra nel museo della piazza, le Gallerie di Piazza della Scala. A
Gabriele piace l’arte anche se non ne sa molto.
Quando sente le sirene9 delle macchine della polizia esce dal
museo.
“Eccoli!” esclama.
Entrano nel teatro e dopo qualche minuto ne escono con il
direttore.
“È fatta!” pensa Gabriele.
A casa Sveva è davanti al televisore.
La voce della giornalista sta dicendo:
“Nuovi sviluppi nell’indagine sull’omicidio di Olivia Fontana,
la ballerina della Scala trovata morta ieri nel famoso teatro
italiano. Oggi è stato arrestato il signor Martini, il direttore del
teatro.”
“Gabriele, Gabriele, sei fantastico!” grida ridendo.

8) scagionano: liberano da un’accusa.


9) sirene: dispositivo capace di produrre suoni acuti e prolungati.

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Domanda finale del capitolo

Secondo te il direttore è davvero colpevole? Perché?

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attività Delitto all’Opera 5

Comprensione
1) Scegli la risposta giusta.
1. Gabriele sente una conversazione tra Veronica e una ballerina più
giovane. Scopre che
a Daniel ha mentito.
b Veronica ha mentito.
c Sveva ha mentito.
2. Gabriele entra nel teatro e nessuno lo ferma perché
a lo conoscono.
b dice di essere un poliziotto.
c ha il giubbotto arancione da operaio.
3. Gabriele parla con Daniel e poi lo segue. Scopre che “sta
coprendo”1
a il direttore.
b Veronica.
c Rita.
4. Gabriele prende il cellulare del direttore. Dai messaggi capisce che
il direttore aveva una relazione con
a Sveva.
b Olivia.
c Veronica.

2) Vero o falso?
V F
1. Gabriele invia una mail con le foto e i messaggi
del direttore in allegato.
2. Mentre aspetta la polizia Gabriele visita una chiesa.
3. La polizia arresta Daniel.
4. A casa Sveva vede il telegiornale.

1) sta coprendo: sta proteggendo.

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Storia della Galleria

L a Galleria Vittorio Emanuele è una


galleria coperta che collega Piazza del
Duomo a Piazza della Scala. È costruita su
progetto dell’architetto Giuseppe Mengoni
nella seconda metà dell’Ottocento. Punto
d’incontro dei milanesi (e non milanesi) è
definita “il salotto” di Milano.
La Galleria è stata anche uno dei primi
centri commerciali del mondo e ancora
adesso vi si trovano eleganti negozi, caffè,
ristoranti e un albergo di lusso.
Al centro della Galleria si trova uno
stemma che rappresenta un toro. Questo
toro raffigura la città di Torino. Secondo
la leggenda mettere il piede sugli attributi
del toro e compiere una rotazione a occhi
chiusi porta fortuna.
Nel maggio del 2016 è stata inaugurata
la passeggiata sui tetti. È una passerella
di 250 metri. Da qui si può vedere la
Galleria (e Milano) da una nuova e insolita
prospettiva.

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