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Bambini: il cinema 3d pu danneggiare la loro vista?


Nellultimo periodo il molteplice dilagare di tecnologie 3D, dal cinema con gli occhialini, alle nuove console per videogiochi, ai modernissimi smartphone e tablet, ha creato il sospetto nellopinione pubblica che la vista, soprattutto quella dei pi piccoli, potesse subire in qualche modo dei danni. Inoltre un numero sempre maggiore di aziende ha fatto propria la tecnologia 3D per pubblicizzare annunci su schermi giganti di tv, cinema, e pi recentemente su pannelli digitali negli aeroporti e alle fermate degli autobus, fenomeno che ha contagiato anche i dispositivi mobili, come liPad, per il quale stato da poco lanciato il primo annuncio in 3D. Tuttavia alcuni studi indicano che la visione prolungata del 3D stereo su diversi dispositivi, mobili e non, pu portare a disturbi della vista, mal di testa e stanchezza. Inoltre la visione attraverso tecnologia 3D sconsigliata a chi soffre di disturbi neurologici quali ad esempio lepilessia.Alcuni ricercatori della University of California hanno condotto uno studio, pubblicato sulla versione online del Journal of Vision, sottoponendo 24 volontari alla visione di alcuni contenuti tridimensionali, che apparivano sia anteriormente allo schermo, che posteriormente ad esso. I ricercatori hanno notato che se si trattava di dispositivi tipo smartphone o schermi desktop, normalmente osservati da vicino, i contenuti tridimensionali che apparivano pi vicini allo spettatore erano pi fastidiosi da guardare, rispetto a quelli posizionati dietro lo schermo. Al contrario, durante la visione da una distanza maggiore, come al cinema, era il contenuto tridimensionale posizionato dietro lo schermo a risultare il meno confortevole. Durante la visione in 3D, infatti, gli occhi devono concentrarsi sulla distanza dallo schermo, perch da l che la luce proviene. Allo stesso tempo per devono anche convergere verso la distanza del contenuto tridimensionale, che pu apparire sia davanti che dietro lo schermo, e ci causa problemi come concluso da Martin Banks, professore di optometria alla University of California e autore dello studio.In Italia il fenomeno 3D gi da tempo sotto osservazione da parte del Ministero della Salute, che in data 17/03/2010 ha emanato unapposita circolare tesa a regolamentare lutilizzo degli occhiali 3D per la visione di spettacoli cinematografici. La circolare spiega che il Consiglio Superiore di Sanit non ha rilevato elementi nella letteratura scientifica internazionale che avvalorino lipotesi che durante la visione stereoscopica di un filmato si costringerebbero occhio e cervello ad elaborare informazioni in modo innaturale, non ravvisando pertanto controindicazioni allutilizzo di occhiali 3D per la visione di spettacoli cinematografici purch limitato alla durata complessiva di uno spettacolo. Il medesimo Consiglio di Sanit ha individuato, tuttavia,

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la possibile insorgenza di qualche disturbo reversibile nei bambini al disotto dei 6 anni, sia perch ancora la visione binoculare non presente o non del tutto consolidata, sia perch possono essere affetti da ambliopia (vedi post dedicato allargomento) o da altro difetto visivo (diagnosticato o meno), sia perch possono trovarsi in fase di riabilitazione della vista per un problema oculistico precedentemente diagnosticato. Alla luce di quanto evidenziato, il Ministero della Salute reputa controindicato lutilizzo di occhiali 3D per i bambini al di sotto dei 6 anni di et.Per quanto attiene ai videogiochi 3D, per prevenire fenomeni di affaticamento visivo e linsorgenza di cefalee, la raccomandazione quella, anche per i soggetti pi adulti, di fare mezzora di pausa ogni ora di gioco, e di evitare il 3D, se possibile, attraverso il sistema di riduzione della tridimensionalit presente su questo tipo di console. Si tratta di una levetta che permette di decidere la profondit delle immagini fino ad arrivare allazzeramento completo delleffetto tridimensionale dello schermo. a cura del Dott. Diego Vecchi (Specialista in Oculistica)

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