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Stele

Simon Weil, biografia

Grecia è la giovinezza

Simon Weil e i Catari

La Fedeltà alla Purezza

La Basilica Patriarcale di
Aquileia

La Missione del Cristo

Il Male e Basilide

Inno di Lode

Parvula Magna

Basilide e la Lettura
Allegorica

ABRAXAS
.:. Rivista di diffusione del pensiero gnostico .:.

25 Aprile 2008 – Numero 5


Rivista digitale gratuita, in supplemento trimestrale a Lex Aurea, registrazione
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1
STELE

25 Aprile 2008,

Siamo così giunti al quinto numero di


questa nostra iniziativa dedicata allo
gnosticismo, e al cristianesimo eterodosso.

Abbiamo deciso di dedicare questo numero


ad una lettura in chiave gnostica di Simon
Weil, pensatrice contemporanea non molto
conosciuta in virtù della difficoltà di
collocazione della stessa. Ebrea ma
profondamente critica nei confronti
dell’ebraismo, abbraccia la spiritualità
catara e la prospettiva manichea. Di
formazione marxista, per poi avvicinarsi ad
una sorta di nichilismo antimodernista;
profondamente legata alla filosofia
dell’antica Grecia. Tale sua particolarità la
rende sospettosa, agli occhi degli estensori
delle raccolte filosofiche: in quanto non
etichettabile.

L’affinità con il pensiero gnostico, da parte


della Weil, si riscontra nel suo desiderio di
comprensione, di riassorbimento di ogni
manifestazione nella radice che le è propria.
In una sorta di Enduro integrale, ma
giammai integralista.

Vi sono inoltre alcuni approfondimenti


intorno a Basilide e alla figura del Cristo,
per poi lasciare ampio spazio a contributi
esterni.

Spero che questa nostra opera possa


suscitare in voi, se non il plauso almeno
l’interesse di approfondire determinate
tematiche.

2
Indice

ARTICOLO AUTORE Pag.

Stele Filippo Goti 2


Simon Weil, biografia Filippo Goti 4
Grecia è la giovinezza Filippo Goti 5
Simon Weil e i Catari …… 6
La Fedeltà alla Purezza …… 8
La Basilica Patriarcale di Marisa Uberti 9
Aquileia
La Missione del Cristo
Filippo Goti 17
Il Male e Basilide Filippo Goti 23
Inno di Lode 24
Parvula Magna Vittorio Fincati 26
Basilide e la Lettura Filippo Goti 42
Allegorica

3
" .... ho riconquistato attraverso la schiavitù
Simon Weil, biografia il senso della mia dignità di essere umano,
Filippo Goti un senso che questa volta non si basava su
alcunchè di esteriore." Sono anche gli anni
in cui si intensificano quei dolori di testa
che la indurranno ad esperire "che cosa
significa assaporare la morte da viva....."

"Ho sempre pensato che l’istante della In seguito parteciperà come volontaria
morte sia la norma, lo scopo della vita. anarchica alla guerra civile spagnola;
Pensavo che, per coloro che vivono come si questo suo impegno in prima persona sarà
conviene, sia l’istante in cui per una sempre presente nella vita della Weil. A
frazione infinitesimale di tempo penetra cavallo fra le due guerre ospiterà Trotzkij,
nell’anima la verità pura, nuda, certa, costretto a fuggire dalla Russia comunista
eterna. Posso dire di non aver desiderato (che lui stesso ha creato) da Stalin. Ancora
per me altro bene." vediamo una Weil impegnata nella
La Biografia resistenza francese, interrogata dalla
Gestapo, ed infine costretta a fuggire nel
Il 3 Febbraio 1909
1942 negli Stati Uniti, prima, ed in
Simon Weil nasce
Inghilterra poi. Luoghi da cui continuerà a
a Parigi da
fornire il suo apporto alla voce della Francia
famiglia ebrea, e
Libera.
conclude il 24
agosto 1943 la
sua vita al Il Pensiero
ricovero di "La creazione è abbandono. Creando ciò
Ashford. Nello che è altro da Lui, Dio l’ha necessariamente
svolgersi di questi abbandonato. La creazione è abdicazione."
trentaquattro anni E ancora: "Dio si è svuotato della sua
una donna di divinità e ci ha riempito di una falsa
salute divinità. Svuotiamoci di essa. Questo atto è
cagionevole, ma il fine dell’atto che ci ha creati.In questo
di personalità stesso momento Dio con la sua volontà
forte e autoritaritaria, compierà una creatrice mi mantiene nell’esistenza perchè
profonda critica esistenziale; proponendo io vi rinunci. Dio attende con pazienza che
ad un'Europa sconvolta dai turbamenti io voglia infine acconsentire ad amarlo."
sociali e dalla guerra un'antica prospettiva
di redenzione. Sarebbe fin troppo semplice inquadrare la
Weil in una figura di pensatrice solitaria
Malgrado un fisico debole, una crisi tardo nichilista, chiusa in un bozzolo di
depressiva adolescenziale, il patire di purezza manichea. Se indubbiamente
cefalee, all'età di ventidueanni si laurea in evidenziamo in lei una profonda tensione
Filosofia. Sceglie come professione spirituale, che la porterà ad una profonda
l'insegnamento, ricoprendo ruoli scolastici critica verso il mondo moderno, come per la
nella provincia francese. Questo suo storia dei vincitori ( l'ebraismo, Roma, la
pellegrinare la porta a contatto con la Chiesa Cattolica); non di meno il suo
Francia contadina, e operaia avvicinandola impegno sociale e politico danno
ad un comunismo anarchico e testimonianza di una donna protagonista
rivoluzionario. Questo suo attivismo del suo tempo.
politico, le costerà spesso il trasferimento.
Ecco quindi il pericoloso e drastico impegno
Abbasdona in seguito l'insegnamento, per sociale, essere riverbero sul piano mondano
dedicarsi al lavoro in fabbrica ed un del suo rinnovamento interiore. Dove la
maggiore impegno politico e sociale. Simon Weil si impone di vivere
Possiamo inquadrare questa sua scelta nel consapevolmente la vita come mezzo di
tentativo della Weil di cambiare il mondo testimonianza, e di sollecitazione spirituale.
operando nel mondo; ma anche l'inizio di
un'identità da parte della Weil fra il suo "la verità non si trova mediante prove,
pensiero e il suo agire. ma mediante esplorazione. Essa è
sempre sperimentale".

4
I suoi scritti, raccolti nei Quaderni, La Grecia è la giovinezza
appaiano postumi; e ancora oggi vive
pressochè dimenticata fra le pieghe delle dell’umanità.
filosofia moderna. In quanto personaggio Filippo Goti
scomodo, ruvido che impedisce ogni
compromesso intellettuale. Critica
l'ebraismo come il cattolicesimo; il primo
come religione idolatra e sanguinaria, il
secondo come travisamento del messaggio
di Gesù. Non risparmia critiche alla storia e Ogni volta che riscattiamo un peccato
al progresso scientifico: sposando l'etica e distruggiamo un po' del male che possediamo.
la sacralità catara, come la metafisica (Simone Weil)
greca.
E' sicuramente animata la Weil da una
la sua profonda ammirazione per la Grecia
riflessione in Classica, in cui intravede il cuore pulsante
direzione del del bello e dell'intelletto umano. Un cuore
senso pulsante più simbolo, che realtà. Un cuore
dell’esistere, pulsante ideale ed idealizzato, a cui l'uomo
colto nei suoi deve protendere ed ispirarsi.
risvolti
religiosi e La Grecia è la giovinezza dell’umanità.
mistici, Ma la virilità promessa da questa
senza con ciò giovinezza, ahimé, non è venuta. (I,
rinunciare al 135).
tentativo di La frase riportata esprime lo struggente
tradurre il dramma emotivo della Weil, che intravede
tutto in nella Grecia Classica un possibile momento
Pensiero, di svolta per l'umanità. Una seconda
compito che rinascita, non più dal bruto fango, ma dal
non delegò puro intelletto. Osserviamo come tale
mai ad compito riservato alla Grecia e alla sua
alcuna istituzione politica nè ecclesiastica: filosofia, per la Weil, è ancora oggi
questo fu uno dei punti fermi che le garantì presente: infatti essa utilizza il tempo
la coerenza con se stessa. presente per descriverne il ruolo avatarico
ad essa riservato. L'ovvia considerazione
Vive la propria vita interiore in un continuo che tale rinascita non è avvenuta, la Weil la
di esplosioni mistiche, cercando di intuire il desume dal mondo del novecento in cui
sovrasensibile con le espressioni dell'anima. vive. Intellettuale francese, insegnante di
filosofia, impegnata nella questione sociale
"l’esistenza nell’anima di una facoltà (sposerà la causa operaia e contadina), e
superiore a se stessa, che conduce il sensibile alla politica internazionale
pensiero al di sopra di essa." (combatte contro i regimi totalitari in
Il suo sguardo è sempre rivolto ai deboli, ai Spagna, come anarchica); constata
sofferenti, agli esclusi, hai violentati dal quotidianamente come l'umanità intera non
potere; in quanto in essi rivive la sofferenza solo non si affranca dall'irrazionale
amorevole del Cristo. Il dolore come istintuale, ma fragorosamente precipita in
inequivocabile segno di esperienza: di un baratro sanguinario di follia.
insegnamento e comprensione tratta dalla Le profonde tensioni sociali e politiche,
vita. La sua visione mistica la porta a l'orrore che preannuncia la seconda guerra
cogliere la necessità di un riassorbimento di mondiale (che segnerà la fine dell'Europa),
ogni creazione, nella radice che gli è la portano a comprendere come il
propria. In un necessario processo marxismo e il nazionalismo non sono in
decreazionistico, di finale ricongiunzione grado di rispondere alle domande
redentrice e salvifica. dell'uomo, e come le soluzioni che
Accogliendo così la visione catara e gnostica propongono sono peggiori dei problemi da
più autentica, e rivivendo su se stessa il cui prendono le mosse.
sigillo dell'Endura.

5
Giunge quindi al rigetto per ogni filosofia o Simon Weil e i Catari.
etica dell'immediato, per ricercare
l'essenzialità dell'uomo, libero dalla propria
componente compulsiva e animalesca.
Indivua tale orizzonte nella metafisica, nei
L'Europa non ha mai più ritrovato allo
filosofi greci, e nel mondo spiritule cataro.
stesso livello la libertà spirituale perduta
Compie quindi un percorso di
per effetto di questa guerra [contro i
riassorbimento di se stessa, rivolta a quella
Catari]. Infatti nel XVIII e XIX secolo
che giudica essere la radice di ogni
soltanto le forme più grossolane della forza
manifestazione (in perfetto accordo con la
furono eliminate dalla lotta delle idee; la
tradizionale metafisica gnostica e
tolleranza allora in auge finì col contribuire
platonica), e contemporaneamente
alla costituzione di partiti cristallizzati e
condanna la scienza e il progresso
sostituì alle costrizioni materiali le barriere
moderno, in quanto disgiunti da tale radice
spirituali. Le idee non vi si scontravano,
metafisica.
esse vi circolavano in un ambiente in certo
La Weil contrappone la Pura Grecia della qual modo continuo. E questa l'atmosfera
filosofia, al mondo bruto che la circonda. propizia all'intelligenza; le idee non sono
Seppur l'ideale da essa rappresentato è fatte per lottare.
perennemente vivo, è l'umanità che, non
comprendendone la valenza salvifica e Simone Weil (I catari e la civiltà
redentrice, da esso si è irrimediabilmente mediterranea, Marietti 1820, 1996 - 1^
allontanata. Ciò però non comporta la ed.1942)
morte del primo, in quanto pulsa ancora per
coloro che sapranno volgere lo sguardo ad
esso, e comprenderlo in loro stessi. Colpisce innanzitutto, in questo racconto
Ecco quindi dall'impossibilità di una [relativo alla crociata contro i Catari] di una
redenzione universale per l'umanità, la guerra religiosa che non vi si faccia per così
possibilità di una redenzione individuale. dire questione di religione. Certo; Simon de
Passaggio che porterà la Weil ad Montfort e i suoi vescovi parlano tre o
abbandonare l'ebraismo ritenuto quattro volte degli eretici; alcuni vescovi,
sanguinario ed idolatra, il mondo moderno alla presenza del papa, accusano il conte di
scientista e violento; per abbracciare la Tolosa e di Foix di favorirli, e il conte di Foix
purezza massimamente rappresentata dalla se ne difende: i difensori di Tolosa e il
filosofia e dai catari. poeta stesso, a ogni vittoria, si felicitano di
essere sostenuti da Dio, dal Cristo, dal
Figlio della Vergine, dalla Trinità. Ma invano
si cercherebbero altre allusioni a
controversie religiose; silenzio che, in un
poema così vivo, in cui palpita tutta una
città, può essere spiegato solo ammettendo
l'assenza pressoché totale di dissensi
religiosi nella città e tra i suoi difensori….Se
vinse l'intolleranza, fu solo perché le spade
di quelli che avevano scelto l'intolleranza
furono vittoriose. Si trattò di una decisione
puramente militare. Contrariamente a un
pregiudizio molto diffuso, una decisione
puramente militare può influire sul corso
dei pensieri per molti secoli, su vasti spazi.

(Simone Weil, I catari e la civiltà


mediterranea, Marietti 1820, 1996 (1^
ed.1942)

Se c'è un luogo del globo terrestre dove un


simile grado di libertà possa essere prezioso
e fecondo, questo è il contorno del
Mediterraneo. A chi osserva la carta

6
geografica, il Mediterraneo sembra spazio. Questi uomini furono probabilmente
destinato a costituire un crogiolo per la gli ultimi per i quali l'antichità era ancora
fusione di tradizioni venute dai paesi nordici cosa viva. Per quanto si sappia poco dei
e dall'Oriente; questo ruolo forse lo svolse catari, sembra chiaro che essi
prima dei tempi storici, ma pienamente l'ha furono…Questi uomini furono probabilmente
svolto solo una volta nella storia, e ne gli ultimi per i quali l'antichità era ancora
risultò una civiltà il cui fulgore costituisce cosa viva. Per quanto si sappia poco dei
ancora oggi, o poco ci manca, la nostra catari, sembra chiaro che essi furono in
unica luce, cioè la civiltà greca. Questo qualche modo gli eredi del pensiero
miracolo durò qualche secolo e non si ripeté platonico, delle dottrine iniziatiche e dei
più. Ventidue secoli fa le armi romane Misteri di quella civiltà preromana che
uccisero la Grecia, e il loro dominio abbracciava il Mediterraneo e il Vicino
condannò alla sterilità il bacino Oriente; e, che sia per caso o no, la loro
mediterraneo; la vita spirituale si rifugiò in dottrina ricorda per certi tratti, insieme al
Si ria, in Giudea, infine in Persia. buddismo, insieme a Pitagora e Platone, la
dottrina dei druidi che un tempo ebbe a
(Simone Weil, I catari e la civiltà impregnare questa stessa terra. Uccisi loro,
mediterranea, Marietti 1820, 1996 (1^ tutto questo diventò semplicemente
ed.1942) materia di erudizione. Quali frutti ha
portato una civiltà tanto ricca di elementi di
versi? E quali avrebbe potuto portarne?
In seguito la preoccupazione dominante L'ignoriamo; l'albero è stato tagliato. Ma
dell'ortodossia religiosa ostacolò le relazioni alcune sculture possono evocare un mon do
spirituali tra l'Occidente e l'Oriente. In di meraviglie, e niente supera ciò che è
seguito tale preoccupazione scomparve, il suggerito da quelle delle chiese romaniche
Mediterraneo diventò semplicemente la del Mezzogiorno di Francia.
strada su cui le armi e le macchine
dell'Europa andarono a distruggere le civiltà (Simone Weil, I catari e la civiltà
e le tradizioni dell'Oriente. mediterranea, Marietti 1820, 1996 (1^
ed.1942)
(Simone Weil, I catari e la civiltà
mediterranea, Marietti 1820, 1996 (1^ Al di fuori dell'Europa ci sono tradizioni
ed.1942) millenarie che ci offrono ricchezze spirituali
inesauribili. Ma il contatto con queste
ricchezze non deve tanto impegnarci a
Lo straordinario mescolarsi di popoli dopo la tentare di assimilarle tali e quali, a meno di
caduta dell'Impero romano poteva infine una specifica vocazione, quanto a stimolarci
portare i suoi frutti. Ma da nessuna altra alla ricerca della fonte di spiritualità che è
parte questo poteva avvenire con la stessa nostra; la vocazione spirituale della Grecia
intensità che nel paese d'Oc, dove il genio antica è la vocazione stessa dell'Europa, e
mediterraneo sembra essersi allora da essa sono nati, nel XII secolo, fiori e
concentrato. I fattori d'intolleranza frutti su questo angolo di terra in cui ci
determinati in Italia dalla presenza del troviamo.
papa, in Spagna dalla guerra ininterrotta
contro i Mori, qui non avevano l'eguale; le (Simone Weil, I catari e la civiltà
ricchezze spirituali vi affluivano da ogni mediterranea, Marietti 1820, 1996 (1^
parte senza ostacoli. L'impronta nordica è ed.1942)
ben visibile in una società innanzitutto
cavalleresca; l'influenza araba penetrava
facilmente in paesi strettamente legati Ogni paese dell'antichità preromana ha
all'Aragona; per un prodigio inesplicabile il avuto la sua vocazione, la sua rivelazione
genio della Persia mise radice in questa orientata, non esclusivamente ma
terra e vi fiorì, proprio nello stesso periodo principalmente, verso un aspetto della
in cui sembra essere penetrato fino in Cina. verità soprannaturale. Per Israele fu l'unità
E forse non è tutto; così a Saint-Sernin, a di Dio, ossessiva fino all'idea fissa. Per la
Tolosa, è dato vedere teste scolpite che Mesopotamia, non ci è più dato di saperlo.
evocano l'Egitto. I legami di questa civiltà Per la Persia fu l'opposizione e la lotta del
risalivano lontano nel tempo come nello bene e del male. Per l'India,

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l'identificazione, grazie all'unione mistica, di La Fedeltà alla Purezza.
Dio e dell'anima per venuta allo stato di
perfezione. Per la Cina, l'operazione
specifica di Dio, la non azione divina che è
pienezza dell'azione, l'assenza divina che è
pienezza della presenza. Per l'Egitto fu la
carità per il prossimo… "Da molto sono attratta dai catari, anche se
conosco ben poco di loro. Una delle ragioni
(Simone Weil, I catari e la civiltà principali di questa attrazione è la loro
mediterranea, Marietti 1820, 1996 (1^ opinione riguardo l'Antico Testamento, che
ed.1942) lei esprime così bene nel suo articolo ,
quando giustamente dice che l' adorazione
della potenza ha fatto perdere agli ebrei la
nozione di bene e male.

La dignità di testo sacro accordata a


racconti pieni di crudeltà spietate mi ha
sempre tenuta lontano dal cristianesimo,
tanto più che da venti secoli questi racconti
non hanno mai smesso di esercitare una
influenza su tutte le correnti di pensiero
cristiano; se almeno per cristianesimo si
intende le Chiese oggi classificate sotto
questa voce.

Persino San Francesco d 'Assisi, benché


puro di questa macchia per quanto è
consentito d' esserlo ha fondato un Ordine
che appena creato ha quasi subito preso
parte a omicidi e massacri.
Non sono mai riuscita a capire come uno
spirito ragionevole possa considerare lo
Yahwe della Bibbia e il Padre invocato nell'
Evangelo come un solo e medesimo essere.

L' influenza dell' Antico Testamento e quella


dell' Impero romano, la cui tradizione è
stata continuata dal papato, sono a mio
avviso le due cause essenziali della
corruzione del cristianesimo.

I suoi studi mi hanno confermata in un


pensiero che avevo già prima di leggerli.
Cioè che il catarismo è stato in Europa l'
ultima espressione viva dell' antichità
preromana.
Sono convinta che prima delle conquiste
romane i paesi mediterranei e il Vicino
Oriente formavano una civiltà non
omogenea, perché vi era grande diversità
da um paese all' altro, ma continua; che
uno stesso pensiero viveva negli spiriti più
elevati, espresso in forme diverse nei
misteri e nelle sette iniziatiche d' Egitto e di
Tracia, di Grecia , di Persia, e che le opere
di Platone costituiscono la più perfetta
espressione scritta in nostro possesso di
questo pensiero.

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Bene inteso, data la scarsità di documenti La Basilica Patriarcale di
una simile opinione non può essere
provata; ma a parte gli indizi, Platone Aquileia (UD)
stesso presenta la sua dottrina come
proveniente da una tradizione antica ,
Tra culti gnostici e riscoperte
senza mai indicare il paese di origine; a mio archeologiche
avviso, la spiegazione più semplice è che le
tradizioni filosofiche e religiose dei paesi a
Marisa Uberti
lui noti si confondevano in un unico e
medesimo
pensiero. E' da questo pensiero che il
cristianesimo è nato; ma solamente gli
gnostici, i manichei, i catari sembrano
essergli rimasti veramente fedeli.

Solamente loro sono sfuggiti alla


grossolanità dello spirito, alla bassezza di
cuore che il dominio romano ha diffuso su
vasti territori che costituiscono ancora oggi
l'atmosfera dell 'Europa." (....)

(stralcio di una lettera di Simone Weil


a Déodat Roshé)

Aquileia, XXI secolo d.C. Ciò che si


impone alla vista del visitatore è una
imponente costruzione in stile romanico -
gotico, con facciata a capanna rialzata e
due spioventi laterali con un 'alta torre
campanaria (XI sec.), di base quadrata con
il secondo ordine ottagonale e la copertura
coniforme. La basilica evoca una grande
suggestione giungendo dalla passeggiata
che costeggia l'antico porto fluviale romano
o dalle vicine domus romane (scavi
visitabili). Nell'area della basilica si trova un
cimitero dei caduti della prima guerra
mondiale. Addossato all'ingresso c'è un
portico coperto che la raccorda al
battistero (appartiene alla fase post -
teodoriana ed è il terzo battistero per
immersione di cui la Basilica è stata dotata
nei secoli, ha una vasca esagonale, tipica
della diocesi di Aquileia). L'interno
dell'attuale basilica è a croce latina, a tre
navate con corto transetto e tre absidi
poste a oriente. Il suo orientamento è
infatti sull'asse est-ovest, come
consuetudine nelle chiese cristiane. E'
dotata di due cripte, che per distinguerle si
appellano:
- cripta degli scavi, situata a sinistra
dell'ingresso attuale (vicino al Santo
Sepolcro, manufatto dell' XI sec. che
riproduce la chiesa dell'Anastasis di
Gerusalemme). Zona archeologica
sotterranea ubicata sotto il prato che

9
circonda il campanile, di cui si può vedere la Entrambe le cripte sono visitabili con un
base; qui si raccolgono rovine di quattro biglietto (costo 3 euro) che si acquista in
epoche diverse, a partire da una domus loco dal sagrestano. Entrando nella chiesa,
Augustea (I sec.a.C. - I sec.d.C.) e diversi si resta subito estasiati nel trovarsi di fronte
tratti degli antichi pavimenti musivi e in a qualcosa di inaspettato, di splendido: il
cocciopesto appartenenti alle diverse fasi pavimento ricoperto di mosaici policromi,
architettoniche (foto della cripta dal n. 12 al esattamente dieci pannelli ognuno avente
n. 20 nella Galleria immagini).Disposti su un tema diverso e che per uno strano gioco
più livelli, che è possibile visitare seguendo del destino sono giunti fino a noi
un percorso obbligato e con l'ausilio di uno praticamente intatti, mostrandoci la
scritto che il custode gentilmente fornisce maestria di chi li eseguì e fotografando
(poi da restituire) si vedranno notevoli un'epoca con le sue implicazioni religiose,
porzioni degli edifici che trovavano posto in politiche, sociali, economiche. Un 'album
quest' area, e splendidi mosaici a diverso illustrato di simbologie evidentemente
tema. Motivi zoomorfi che comprendono ispirate da una 'gnosi' che precedeva il
una estesa gamma di esemplari presenti, cristianesimo ma che a quell'epoca in modo
fortemente allegorici (uccelli, ippogrifi, un' indolore sembrava trasporsi in esso, in
aragosta sull'albero, un capro con pastorale nome di una Conoscenza che è universale e
e un corno; l'ariete, il coniglio, il famoso non settaria. Se avessimo visitato la
mosaico della sfida tra il gallo e la Basilica cent'anni fa, non li avremmo visti,
tartaruga), motivi geometrici (svariati Nodi perchè non erano ancora stati portati alla
di Salomone, intrecci,ottagoni, cerchi), luce; infatti erano stati completamente
motivi fitomorfi ma anche una Stella di coperti da un nuovo pavimento nell'anno
Davide di notevoli dimensioni e Mille, e caduti nell'oblio. Ma dopo altri mille
fortunatamente integra (foto n. 13 della anni riapparvero grazie al lavoro degli
Galleria immagini). Ne riparleremo tra archeologi e ripresero a narrarci la loro
poco. storia, che oggi possiamo ripercorrere,
- cripta degli affreschi, risalente all' XI seppure con diverse lacune. Se più avanti ci
soffermeremo a capire cosa essi significano,
sec. d.C. e ubicata a destra del presbiterio.
Presenta un ciclo di affreschi del XII sec.e ora è il momento di 'ricostruire' brevemente
il percorso storico e artistico della basilica,
disegni nelle fasce inferiori di Cavalieri alle
Crociate (Templari?). (foto dal n. 30 al n. sovrapponendolo a quello di visita che si
33 della Galleria immagini). snoda attraverso i nostri 'due passi'. Se
infatti fossimo viaggiatori nel tempo e
potessimo andare indietro fino all'epoca
della prima costruzione cristiana di cui
abbiamo tracce, troveremmo un edificio
molto diverso da quello di oggi.
Aquileia, III - IV sec. d.C. Il
cristianesimo si innesta con forza nella
importante provincia Romana Venetia et
Histria data la posizione geografica di
Aquileia, unita al suo ruolo di porto
commerciale e sede militare, dove fino a
poco prima si veneravano i Lari (spiriti degli
avi) o divinità 'pagane' come il dio Mithra
assimilato al Sole Invicto, che era venerato
in santuari ipogei chiamati mitrei. La città
ha restituito agli archeologi un numero
considerevole di reperti attestanti la
presenza di culti orientali, basati su riti di
Testa di Cristo asportata nell'ottobre del iniziazione ai misteri, soprattutto quelli
1846 dalla volta della navata centrale della Isiaci. La dea Iside era sicuramente
cripta degli affreschi (XII sec.), ritornata venerata in loco tra il I e il III secolo d.C.
nella basilica dopo varie vicende nella quale dea di fertilità e rinascita e le era
Pasqua del 1972. Si noti come l'iconografia dedicato un tempio, ubicato nell'attuale
si discosti nettamente dalla consueta cui zona a nord del porto, detto 'ab Isidi et
l'arte cristiana ci ha abituato Serapidi' cioè a Iside e Serapide, suo sposo

10
(il loro figlio era Arpocrate, questo in una P intrecciate, vedi foto n. 28 nella galleria
visione greca, poichè in Egitto Iside era immagini): risulta fondamentale per la
sposa di Osiride e madre di Horus).La corretta datazione della basilica da lui
trasposizione dei culti è cosa frequente, così eretta poichè egli firmò un documento di
la figura di una Grande Madre percorre i suo pugno nel 314 (atti del Concilio di
secoli per approdare nella religione cristiana Arles), dunque egli visse e operò in quel
cattolica come Maria, la Madonna. tempo. L' edificio aveva una forma ad U,
Pare che un primo edificio di culto cristiano costituita da un'aula rettangolare a sud
(il cui mosaico è visibile in basilica) e una a
nell'area dell'attuale basilica sia stato
anteriore al IV sec. d.C. e che fosse sede nord (i cui resti musivi sono visibili nella
cripta degli scavi), unite da un' aula
vescovile. Sopra questa prima costruzione
si sovrapposero nel tempo ben quattro trasversale rettangolare (i resti del
cocciopesto sono visibili nella cripta degli
basiliche.
scavi), a est della quale si trovavano il
battistero ad immersione (aveva una
vasca circolare che oggi non è più visibile),
ambienti di servizio (i cui pavimenti sono
visibili nella cripta degli scavi) e l'ingresso
(di cui parte del mosaico pavimentale è
visibile in basilica). Le esatte funzioni di tali
ambienti sono tema di discussione tra gli
studiosi: chi afferma che nell'aula nord si
svolgesse la S.Messa e quella sud fungesse
da catecumeneo, per altri era l'esatto
opposto. Nell'aula trasversale si propende a
credere che ci si preparasse per
l'immersione battesimale (a quel tempo il
battesimo si svolgeva entrando
completamente nella vasca) e per ricevere
il sacramento della Cresima.
Il grandioso mosaico è costituito da dieci
tappeti, ciascuno ripartito secondo un tema
conduttore e diviso da fasce a motivi
fitomorfi (tralci di acanto). Il loro studio
deve andare ben oltre il 'visivo' perchè
anticamente l'uomo si esprimeva tramite
simboli o allegorie che a volte è difficile
decifrare. Si discute spesso se ciò che torna
Prima metà del IV sec.: fase dal passato nasconda due sensi, quello
teodoriana. E' in questo periodo,attorno al letterale (si legge come si vede, senso
308 d.C., che venne realizzato il essoterico) o quello più profondo o
meraviglioso mosaico policromo che gli simbolico(esoterico). E' ovvio che dietro la
archeologi hanno scoperto tra il 1909 e il figura si celi tutto un mondo -legato
1912. Con i suoi 760 mq è il più esteso all'epoca in cui venne realizzata- che con i
mosaico paleocristiano del mondo nostri occhi 'moderni' è sempre imperfetto
occidentale, proclamato patrimonio da sondare. Nei dieci tappeti si individuano
dell'umanità dall' Unesco. La splendida alcuni temi conduttori, come la grande
opera ricopriva l'aula sud di Teodoro, la scena di pesca (foto n. 27 e n. 29 della
quale era uno dei tre ambienti principali che Galleria immagini), che si estende sia nella
costituivano la sede vescovile eretta navata centrale verso il presbiterio che in
durante l'impero di Costantino. Un 'epigrafe quella laterale destra; in essa è
presente nella "Scena di pesca" del riconoscibile la vicenda veterotestamentaria
pavimento musivo ricorda il vescovo del profeta Giona, ingoiato da un mostro
Teodoro quale fautore del complesso marino, rigettato dallo stesso e a riposo
cultuale, che doveva rispondere alle sotto la pianta di zucca. Dato che l'autore è
esigenze liturgiche del suo tempo. sconosciuto, lo si è appellato Maestro del
L'epigrafe(1) è sormontata dal mare. Altra scena magnificamente eseguita
monogramma greco di Cristo (una X e una è quella dei ritratti dei benefattori (foto n.6

11
della Galleria delle immagini) in cui uomini infatti abbiamo visto ne 'Il Vangelo
e donne del tempo -di un realismo perduto' che scritti tradotti negli
impressionante che sembra ti debbano ultimi anni dovrebbero riabilitare la
parlare o sorridere- sono ritratti in eleganti figura dell'apostolo, che avrebbe
clipei. Opera di un ignoto Maestro dei agito dietro espressa richiesta di
ritratti. Molto particolare il Buon Pastore Gesù stesso, desideroso di tornare al
con il gregge mistico(foto n. 26 della Padre celeste e di liberarsi della sua
Galleria delle immagini), identificato con materialità ( in tale ottica è
Gesù, giovane e imberbe, in mezzo ad evidenziabile l'appartenenza di Gesù
animali di varia specie(terra, aria, acqua) alla setta gnostica). Questi
con la pecorella smarrita sulle spalle e brevissimi inquadramenti per
recante il flauto dei pastori (syrinx), collegarci con quanto emergerebbe
attributo 'pagano' di Pan, il dio dei boschi e dall'analisi di alcune scene musive
della natura. Straordinari e numerosissimi i scoperte nella Basilica di Aquileia,
simboli a intreccio, Fiori della Vita, che attesterebbero la presenza di
scacchiere a caselle bianche e nere, Nodi di una comunità di orientamento
Salomone, spesso inseriti in Triskel (simboli gnostico nella città, prima del 250
solari di matrice celtica), a volte a gruppi a d.C.
formare geometrici giochi enigmatici. Un • Uno studioso locale, Renato
paradiso di fiori, animali, stelle, nodi, croci,
Iacumin, asserisce di aver trovato
coppe, calici (chissà mai che si nasconda il le prove archeologiche e letterarie di
Graal...!). Tutto il cosmo sembra qui
una comunità cristiana (ellenistico-
riunificato in armonia per lodare il Creatore. alessandrina) con una cultura greco-
• Recentissimi studi hanno identificato giudaica, comparando quanto
la presenza di una comunità riportato in alcuni testi 'gnostici'
gnostica prima del 250 d.C, in recuperati nella Biblioteca di Nag
Aquileia, sostituita definitivamente Hammadi (Alto Egitto) - di cui
da quella cristiana guidata dal abbiamo parlato nell'articolo 'I Libri
vescovo Teodoro in epoca Segreti' - con i mosaici aquileiesi
costantiniana. In altre sezioni del presenti soprattutto nella porzione
nostro sito abbiamo avuto modo di orientale dell'Aula Nord Teodoriana.
soffermarci sul cristianesimo In particolare essi alluderebbero ai
primitivo e sul suo sviluppo, secondo contenuti della Pistis Sophia, trattato
un'impostazione data di derivazione alessandrina del II
sostanzialmente dai Padri della secolo d.C. In sostanza, quell'area
Chiesa, che contribuirono alla sua era il luogo in cui la setta gnostica
diffusione soprattutto scagliandosi (forse dei Sethiani, nota 2) esplicava
contro le 'eresie' ad essi il proprio culto religioso che prevede
contemporanee. Dai corposi scritti in tre istanze originarie: luce, tenebre,
merito alla confutazione delle idee spirito. Dalla Luce (Pleroma o
avverse al nascente cristianesimo, Pienezza o Dio) derivano gli esseri
sappiamo molto di esse. La corrente generati da Dio, i pneumatici, che
gnostica propugnava una visione del formano una Ecclesia (Chiesa) di
mondo materiale come creata da un spiriti imperituri da intendersi come
Demiurgo cattivo e ignorante che l'unico Figlio generato dal Padre
non era il vero Dio, il quale sta al di stesso, sua stessa Emanazione. Le
sopra di Tutto e al quale si giunge tenebre (il Male) imprigionano però
solo con la morte e la liberazione la materia, che deve liberarsi
dello spirito, considerato immortale sottoforma di spirito per ascendere
(visto come emanazione del Padre, di nuovo all'Origine o Luce,
dunque della stessa sostanza) attraverso la Conoscenza (o gnosi). I
imprigionato nella materia. Per fare mosaici fungevano da veicolo di
questo non servono intermediari, questa concezione ideologica del
cioè le gerarchie ecclesiastiche che mondo.
la nascente Chiesa di Roma stava • Lo Iacumin ha rinvenuto, nella terza
organizzando. In tale ottica, perfino campata dell'Aula nord teodoriana
il tradimento di Gesù da parte di
(oggi visibile nella cripta degli scavi),
Giuda assume valore discutibile,

12
la rappresentazione dei cieli musive, rispetto alle altre, tuttavia
planetari (Kerasmos) che l'analisi del complesso significato è
indicherebbero il percorso che parzialmente impedito dalla
l'anima deve intraprendere per costruzione successiva del
giungere alla Casa del Padre; luoghi campanile, che ha coperto gran
di purificazione e superamento di parte dell'area pavimentale del
prove. La Terra è per gli gnostici il periodo in oggetto. Nella sua
livello più basso o materiale e sequenza 'logica' di comprensione
devono essere 'risaliti' tutti gli altri dei mosaici, basandosi su una
per giungere all'Empireo. Ciascuno rilettura in chiave gnostico-sethiana,
dei cinque Cieli contemplati nel egli prosegue individuando le dodici
trattato della Pistis Sophia è avvolto costellazioni zodiacali (ridotte a nove
da quelli superiori e a loro volta per aver fissato l'ariete come
racchiudono al loro interno le sfere 'principio', il gallo e la tartaruga
degli altri cieli inferiori. A quel tempo come Bilancia, e i Pesci come Gesù
l'astrologia era ritenuta una Scienza Cristo (Figlio- Ecclesia). Abbastanza
importantissima (oggi decaduta e semplici da distinguere sono un
relegata ad antenata pasticciona Gambero (foto n. 14 della Galleria
dell'astronomia, ma si ricordi che immagini) e un Drago. Il Gambero,
quest'ultima è stata di millenni che nella interpretazione cristiana è
preceduta dall'astrologia, che visto come una aragosta sopra un
letteralmente significa 'la parola albero, è situato - in base alla
degli astri') e nella visione gnostica decifrazione in chiave gnostica
l'ascesa dello spirito al Pleroma era eseguita da Iacumin - su uno dei
condizionata anche dall'influsso dei cinque alberi citati in Pistis Sophia
pianeti, che sarebbero stati (ciascuno equivalente a mille anni di
rappresentati in questa porzione di creazione del mondo); ha
mosaico sotto forma di animali. Ad andamento retrogrado come
esempio il torello con la falce simbolicamente il Sole al Solstizio
messoria sarebbe Saturno (Cronos) estivo e si identifica con Giosuè,
ed è chiaro poichè l'attributo del dio colui che fece 'fermare il sole'. La
del tempo e della morte è proprio la seconda, rappresentata in realtà da
falce; il cavallo infuocato corrisponde un capretto ( fu modificata non
a Giove (Zeus); l'asino Tifone è trovandosi probabilmente in linea
Venere (Afrodite); l'Ecate trionfante con l'iconografia cristiana della
Mercurio (Hermes); il caprone Marte Grande Chiesa Romana) porterebbe
(Ares), mentre due coppie di uccelli al Pleroma i dodici resti 'ilici' degli
(foto n. 16 della Galleria immagini) Apostoli, ritenuti degni di ascendere
l'anima duplicata (o ancora al Padre, dopo aver superato prove e
contrasto tra Bene e Male presenti in sacrifici. Le sette vergini di luce
ogni essere). Tali accostamenti menzionate nel trattato gnostico,
iconografici si desumerebbero dalla coloro che coadiuvano Melchisedech
descrizione contenuta nella Pistis nella raccolta dello spirito celeste,
Sophia e in altri testi gnostici, sono le sette stelle della
indicati nel Vangelo Apocrifo di costellazione delle Pleiadi,
Giovanni, in Basilide ed Isidoro simboleggiate da altrettante pernici
(130-160 d.C.). nel mosaico.
• Superati i cieli planetari - in cui si • Nella quarta campata dell'aula Nord
staziona un certo numero di anni teodoriana (oggi visibile nella cripta
superando determinate prove- si degli scavi) vicino alle fondamenta
attraversano le Costellazioni del campanile, è riconoscibile un
(Sterèoma) stelle fisse o 'stelle del ottagono in cui si ravvisano un
destino', oltre le quali c'è il Limite gallo e una tartaruga in lotta (foto
(horos) al di là di esso il Pleroma o n.15 della galleria immagini): per
Dio (la Perfezione). Lo studio l'interpretazione cristiana essi
effettuato da Renato Iacumin ha simboleggiano l'eterna opposizione
evidenziato un colore più del Bene e del Male. Il gallo è
chiaro(luminoso) delle tessere l'annunciatore del nuovo giorno, cioè

13
il Cristo 'luce del mondo' mentre la della fase teodoriana, cosa ben riscontrabile
tartaruga, il cui nome greco significa nel filare destro. A livello dell'altare
'abitatore delle tenebre', simboleggia moderno, è possibile notare una botola
il maligno; sulla colonnina si trova il dalla quale ammirare, tramite un vetro, la
sacchetto pieno di denaro, premio pavimentazione dell'aula post- teodoriana
per il vincitore, su cui è appena sud. Non si manchi di apprezzare in questa
distinguibile una cifra, forse, -CCC. zona un capolavoro scultoreo del maestro
L'iconografia è derivata dal culto Comacino Bernardino da Bissone: la
pagano di Mithra ed è vista come un tribuna magna, con finissimi bassorilievi e
unicum nell'arte paleocristiana, databile al XV secolo. I resti del secondo
intesa ad invitare il credente a battistero di cui la Basilica era stata dotata,
combattere sempre il peccato per risalente alla fase post -teodoriana nord,
ricevere in dono la vita eterna. In sono visibili girando attorno alle
chiave gnostica il gallo è fondamenta del campanile, all'interno della
equiparabile alla luce (che è Padre cripta degli scavi. Si noteranno anche le
ma anche Figlio, dunque la Chiesa fondazioni delle colonne della basilica della
emanata da Lui), la tartaruga sono fase post - teodoriana nord che venne
le tenebre (natura-materia, uomo- distrutta da Attila nel 452 d.C.
materiale), l'anforetta sulla
colonnina che divide i due
contendenti (non più vista come
sacchetto di denaro,dunque) è
l'aroma o l'essenza cioè lo spirito
(pneuma).
• Si giunge alfine al Pleroma, il Padre
celeste, la cui virtù generatrice
potente sarebbe raffigurata sotto le
sembianze di un ariete, con la
scritta CYRIACEVIBAS ="O uomo-
signore, che tu viva in Dio" (vedasi
la foto n.15 della galleria immagini),
obbligatoriamente separato dal resto
da un Limite (horos) raffigurato da IX secolo: fase massenziana, dovuta ad
una doppia fila di tessere. interventi compiuti sotto il patriarca
Massenzio, che prolungò la basilica verso
• Ma Teodoro conosceva questa est e conferendole la pianta a croce latina.
comunità gnostica? Come si pose nei A quest'epoca si datano:- la struttura
suoi confronti? Ne assimilò le architettonica della cripta degli affreschi (i
caratteristiche trasponendole in dipinti sono più tardi), davvero molto
modo indolore nel nuovo emergente interessante; - la cosiddetta 'chiesa dei
culto? Egli fece rifare alcuni mosaici, pagani' cioè il portico davanti alla basilica
ampliò l'aula gnostica, facendola che la collegava al battistero attraverso un
diventare quella che noi oggi edificio chiuso a due piani; - il presbiterio
conosciamo come aula nord sopraelevato che era cinto da plutei (oggi
teodoriana, ne costruì un'altra recingono la cappella destra dedicata a S.
identica a sud e le raccordò con un Pietro) mirabilmente lavorati con motivi a
corridoio trasversale. In pochi secoli intreccio e geometrici.
anche la sua opera venne stravolta e
le antiche tracce del primitivo culto Prima metà dell' XI secolo: fase
gnostico e paleocristiano corsero il Popponiana, dovuta ai lavori del patriarca
rischio di sparire per sempre. Poppone, familiare e ministro
dell'imperatore Corrado II. Egli consacrò la
Metà del IV secolo d.C.: fase post - nuova cattedrale il 13 luglio 1031; fece
teodoriana nord. Fine del IV secolo d.C. coprire (che gli venne in mente?) il
o dopo la metà del V sec. (la datazione meraviglioso pavimento musivo con
proposta è ancora controversa): fase post- piastrelle bianche e rosse. Queste furono
teodoriana sud. In questo periodo per fortuna levate agli inizi del XX secolo
vennero messe in opera delle colonne che quando si scoprì che al di sotto si celava il
hanno parzialmente rovinato il mosaico pavimento musivo paleocristiano. In tal

14
modo si misero in vista le fondazioni delle diocesi di Aquileia si estendeva in territorio
colonne. Le passerelle che attualmente italico in molte zone della Pianura Padana
permettono ai visitatori di camminare per raggiungendo Como; in quello sloveno e in
non rovinare i mosaici ma al contempo di parte anche austriaco, tanto da venire
ammirarli ed immergersi nella loro armonia appellata come seconda chiesa per
e sublime bellezza, sono al livello del importanza dopo Roma. Venne ad unire
pavimento medievale apposto da Poppone. quindi anche il mondo latino con quello
A lui si deve anche l'erezione del maestoso germanico e slavo, racchiudendo popoli di
campanile, non consecutivo all'edificio etnie e lingue diverse; potremmo dire che
basilicale odierno, ma spostato di alcuni era un istituto internazionale. Come realtà
metri a sinistra, le cui fondamenta sono ben ecclesiale, il Patriarcato di Aquileia ha
visibili nella cripta degli scavi. Durante il costituito la più grande diocesi e
patriarcato di Poppone furono realizzati gli metropolita di tutto il mondo medievale
affreschi absidali, in cui proprio il europeo. Il 6 luglio 1751 il papa Bendetto
committente compare -tra figure di Santi e XIV emanò la Bolla 'Iniuncta nobis' con cui
una Madonna in trono (nella mandorla soppresse in modo definitivo il Patriarcato
mistica)- raffigurato con un nimbo quadrato di Aquileia, si dice più per motivi politici che
anzichè circolare, essendo egli vivente a altro, e al suo posto il 19 gennaio 1752
quell'epoca. furono istituite le due grandi Arcidiocesi di
Udine, per il territorio soggetto alla
In una fase più tarda (marquardiana, tra
il XIV e il XV secolo) si provvide alla Serenissima, e di Gorizia, per quello
austriaco.
ricostruzione della copertura, dagli archi
ogivali al tetto; venne realizzato così
l'elegante soffitto ligneo a carena di nave,
consentendo di racchiudere -come in un Note:
preziosissimo scrigno- più di un millennio di 1) "Felice te, Teodoro, che con l'aiuto di Dio
vicende storico-artistiche. Al XIV secolo onnipotente e del Gregge a te affidato dal
risale lo splendido sarcofago-reliquiario cielo, hai potuto beatamente portare a
delle cosiddette Quattro Vergini Aquileiesi termine questa costruzione e gloriosamente
(nel pannello centrale le sante Eufemia, consacrarla a Dio".
Dorotea,Tecla ed Erasma vengono
battezzate da S. Ermacora (nota 2) situato
2) Negli scritti 'sethiani' si fa una
nel transetto destro, vicino all'accesso della distinzione tra generazioni umane e la
cripta degli affreschi. In zona troviamo la
grande generazione di Seth (un figlio di
Cappella dei Torriani, illustre famiglia che Adamo), che sono gli gnostici. Solo coloro
diede vescovi e patriarchi alla città di che discendono da Seth appartengono ad
Aquileia, in cui sono alloggiati pregevoli una stirpe immortale e hanno un rapporto
sarcofagi in marmo rosso. esclusivo con Dio; solo i discendenti di
Dal IV secolo d.C. il Patriarcato di Aquileia quella generazione possono conoscere,
(nascita effettiva nel 568) ebbe dunque una secondo la loro visione, la vera natura di
vita fervida e fondamentale in campo sia Gesù. Per gli gnostici, l'incontro con Dio
religioso che politico e costituì il punto di Creatore non ha bisogno di intermediari e
raccordo tra la cultura orientale (bizantina) pertanto non riconoscono alcuna autorità
e quella occidentale, che resistette anche religiosa nè gerarchia ecclesiastica.
alla caduta dell'impero romano d'oriente. Consideravano falsa la dottrina cristologica
Nel 554 ebbe vita quello che passò alla così come la stava diffondendo la nascente
storia come Scisma dei Tre Capitoli o Chiesa ortodossa.
tricapitolino, da cui derivò la sua autonomia 3) Ermacora, ricordato in Basilica nel
a chiesa autocefala, cioè non dipendente bellissimo ciclo di affreschi della volta nella
gerarchicamente da Roma e Costantinopoli, 'cappella degli affreschi', è un santo molto
cosa cui si porrà fine nel 699 (Concilio di
noto nel territorio. Nelle 'Storie di
Pavia) quando rientrò nelle fila Ermacora' effigiate nei dipinti, viene narrata
dell'ortodossia cattolica. Per un periodo (dal
l'origine del cristianesimo ad Aquileia. La
1077 al 1420) il Patriarcato ottenne anche leggenda vuole che S.Pietro abbia inviato
l'investitura feudale, costituendo il
S.Marco affinchè evangelizzasse la città,
Principato ecclesiastico di Aquileia, feudo allora capitale della Decima Regione
diretto del Sacro Romano Impero. La Augustea, la Venetia ed Histria. Qui sarebbe

15
avvenuto l'incontro con Ermacora che prese Visita la nostra Galleria delle immagini
a seguire Marco a Roma, venendo poi fatto della Basilica Patriarcale di Aquileia:
vescovo da S.Pietro in persona. Rientrato • http://www.duepassinelmistero.com
ad Aquileia come vescovo, Ermacora /Aquileia%20index/index.htm
proseguì l'opera di evangelizzazione ma
venne arrestato dalle autorità romane e
imprigionato. Nella sua prigione -che
condivideva con il diacono Fortunato- pare
compisse diversi miracoli e convertì pure il
suo carceriere, Ponziano, la famiglia di un
tale Gregorio e la matrona Alessandria, che
aveva guarito da cecità. Subì il martirio per
decapitazione, insieme a Fortunato.

Particolare della scena di consacrazione di


Ermacora come vescovo da parte di
S.Pietro (volta della Cripta degli affreschi,
dipinto della seconda metà del XII sec.).
Bibliografia:
• "Le prime tracce del cristianesimo
friulano- I MOSAICI GNOSTICI
DELLA BASILICA DI AQUILEIA" di
Flavio Cossar (vicesindaco di
Aquileia), articolo in edizione digitale
scaricabile da www.sitiunesco.it;
anno terzo, numero IV; ott./dic.
2007 (Unesco - Associazione città e
siti patrimonio mondiale). L'Autore
cita le pubblicazioni di Renato
Iacumin "Le porte della salvezza -
Guida alla lettura dei mosaici della
basilica di Aquileia", Gaspari Editore,
2000 (prefazione del prof. Luigi
Moraldi) e "Le Tessere e il Mosaico",
Gaspari Editore, 2004
• "La Basilica di Aquileia", guida rapida
a cura di Gabriella Brumat
Dellasorte, reperibile in loco

16
La Missione del Cristo disconoscevano le divinità degli altri popoli,
che poi assumevano i connotati di demoni
Filippo Goti nel momento in cui entravano in conflitto
con le popolazioni che le adoravano, ma
bensì si "limitavano" a professarsi i soli
"ELETTI" di JHWE, stabilendo un rapporto di
Introduzione esclusività fra la divinità e il popolo. Un
Se ha tutto vi è ragione, in quanto è la binomio teso a legare in modo indissolubile
ragione che giustifica il tutto, quale è la le sorti della comunità e della divinità,
cagione della missione del Cristo ? sancendo una coincidenza totale fra i vari
Molteplici sono le risposte possibili a questa aspetti della società giudaica con l'attenersi,
domanda, l'uomo di Chiesa dirà che Gesù è o il non attenersi, alla volontà del dio. E'
il figlio di Dio, e che nella sua successione interessante notare come una precisa
trova fondamento la Chiesa degli uomini, il componente dello gnosticismo storico ha
fedele proclamerà che è il Salvatore, il avuto come tratto distintivo l'identificazione
Redentore, il teologo sosterrà che è grazie fra il dio degli ebrei e il demiurgo ( il dio
al suo sacrificio che l'uomo è stato minore e cieco ) proprio a sancire quella
riammesso nella piena figliolanza divina, discontinuità intrinseca tra tale tradizione
alcuni sincretisti indicheranno nella sua religiosa, e il messaggio portato dallo
figura colui che governa la Loggia Bianca, gnostico per eccellenza: Gesù in Cristo.
altri ancora professarono Gesù come il JHWE era, ed è, un dio-totem, un dio
corrispettivo mediteranno del Buddha, settario, in prima istanza all'interno della
l'alchimista lo vedrà come la fase ultima stesso popolo giudeo, e quindi divinità di
della Grande Opera, infine per lo gnostico una particolare comunità all'interno delle
moderno sarà il Maestro dei Maestri. numerose tribù ebraiche, che poi
Che magnifico diamante, dalle mille successivamente, grazie al lavorio di una
sfaccettature, risulta questo enigma della classe sacerdotale, è divenuta figura
storia. esclusiva dell'intera nazione.

Arricchiamo quindi il mosaico, dai molteplici Ma come "nasce" tale divinità, e il culto
cangianti colori, donando al lettore la correlato ? E' bene ricordare che fino al VI
visione gnostica cristiana attorno al perchè secolo a.c. gli stessi giudei erano adoratori
della missione del Cristo, attraverso di altre divinità: Asherah ( manifestazione
l'esaminare l'ambiente religioso e iniziatico maschile ), Anath ( manifestazione
dove è cresciuto e ha professato il suo femminile ), che assieme formano la
credo, della figura del Cristo Gesù, del suo Suprema Coppia, El e He, i figli la
apporto a livello tradizionale, cercando discendenza. Che tanto ricordano la
infine di trarre delle conclusioni. teogonia egizia, cultura iniziatica dalle radici
maggiormente radicate all'interno della
La religione sacerdotale del popolo giudeo Tradizione Universale e Perenne.
I vangeli ci trasmettono l'immagine di un Geova (Jehovah) è un'antica traslitterazione
Gesù come uomo di religione, un rabbino, di Yahvè, acronimo delle quattro primitive
seppure di un piccolo centro, e quindi in un divinità, sopra indicate. El ed He si fusero
qualche modo elemento integrale al dando origine a Geova, cioè al principio
meccanismo sacerdotale, ma con tale maschile, mentre Anath ed Asherah si
affermazione si vuole in realtà veicolare il fusero nella Shekinah ( Indica la costante
concetto che Gesù non apparteneva alla presenza divina nella creazione, e
fazione predominante all'interno della controparte femminile, interessante notare
classe sacerdotale giudea, ma ad una setta come tale termine è una costante negli
minoritaria, che in quel periodo scritti dei cabalisti, quasi a volere
abbondavano nella società giudea. ricollegarsi ad una tradizione occulta
Ma qual'era la realtà religiosa del mondo precedente alla religione ufficiale ) o
giudeo del tempo ? Matronit, cui era addirittura dedicato il
Sancta Sanctorm del tempio salomonico.
L'attenta lettura dell'Antico Testamento ci
permette di definire la religione degli antichi Attorno al VI sec. a.c la Shekinah fu
ebrei, come una forma di monoteismo riassorbita all'interno di Geova, al principio
relativizzato. In quanto essi non maschile, che divenne quindi Dio Unico.

17
La Santa Trinità, fondamentale vitale, a discapito dello spazio di altri
rappresentazione ciclica della popoli.
manifestazione creatrice divina (Padre, Geova è il fondamento su cui tutti i rapporti
Madre, e Figlio ) viene quindi violentata, e si sono formati sia all'interno, che
imprigionata all'interno di un'unica figura all'esterno delle comunità, egli è ordine e
dai caratteri profondamente patriarcali. La principio, attraverso cui il popolo dei giudei
Grazia, e l'Equilibrio, la Sensibilità e il
ha lottato per millenni per mantenere la
Sacrificio, la Madre e il Figlio, si disperdono propria integrità razziale, culturale, e
disciolti nella Forza, nella Sapienza del
spirituale, fatto unico e rilevante a livello
Padre, che non più equilibrato dalla Madre, antropologico, dove un'istanza religiosa, è
e non più superato e rigenerato dal Figlio.
unico cemento di un popolo senza terra.
Trovandosi così padrone unico dei destini
della manifestazione, e del popolo, Come se questo totem avesse la funzione di
impedendo di fatto qualsiasi sviluppo, mantenere intatta l'esogamia, difendendo
essendo egli stesso cerchio, contenuto del così il patrimonio genetico, psicologico,
cerchio e circonferenza del cerchio stesso: culturale del gruppo, attraverso il continuo
tutto si ferma, e la stasi è il crepuscolo della ripetersi del tributo di sangue, del rito, e
morte. dell'osservanza. Il Dio dell'Antico
testamento è il Dio TOTEM dei giudei. Il loro
E' forse così che la classe sacerdotale e Dio personale, e non universale, cresciuto e
dirigente di un popolo errante, schiavo, ben pasciuto, al solo scopo di preservare
volle riscattarlo per mezzo di un unico e
quel popolo, da ogni influenza esterna.
indiscutibile Dio che lo poneva al centro
dell'universo ? Un Dio spoglio della Se Freud sostiene: "Senza l'ipotesi di una
possibilità di essere Madre, e di divenire psiche collettiva, di una continuità della vita
Figlio e quindi di rigenerarsi, e in prima e emotiva degli uomini, che permetta di
ultima analisi quindi statico, teso alla prescindere dall'interruzione degli atti
preservazione di un eterno presente ? Non psichici, dovuti alla transitorietà
è forse Dio degli eserciti l'appellativo che dell'esistenza degli uomini individuale, la
con maggiore ricorrenza identifica Geova? psicologia dei popoli in generale non
potrebbe sussistere. Se i processi psichici di
Se con Totem andiamo ad indicare un'entità una generazione non si prolungassero nella
ultra, sovra, o extraumana, che è simbolo generazione successiva, ogni generazione
esclusivo di una tribù, di una comunità, di dovrebbe acquisire ex novo il proprio
un gruppo, ed è delegata ad essere confine
atteggiamento verso l'esistenza e non vi
di permanenza dei tratti caratteristici di tale sarebbe in questo campo nessun progresso
gruppo, allora Geova è sicuramente un Dio
e in sostanza nessuna evoluzione (in
Totem, in quanto così è stato plasmato dai op.cit., vol.7, pp.160-161)".
suoi sacerdoti, che si contrappone al Dio
Universale del cristianesimo. Parafrasandolo possiamo dire: E' quindi il
Dio Totem degli Ebrei quel catalizzatore
L'inclusione della religione giudaica nel archetipale, collettivo e inconscio a cui
novero delle religioni Totemiche non è
l'inconscio del singolo si conforma dando
arbitrario o frutto di pregiudizio, in quanto continuità e identità ad una teoria
Geova è un dio esclusivo e peculiare. E' ininterrotta, se non più genetica,
bene ricordare che attraverso l'aggettivo psicologica.
derivato "totemico" si indica un sistema
sociale basato sul rapporto di discendenza Tale stato di cose si era dispiegato in quella
da un antenato comune (totem), reale o arida e lontana terra, e a tale stato di cose
immaginario. era giunto per porre soluzione, affinché il
fiume tornasse a scorrere, vincendo il
E non è forse il Dio degli Ebrei il Dio
deserto, il Cristo.
esclusivo del popolo ebraico ? E il popolo
ebraico il popolo eletto dal Dio dell'Antico La Figura Gnostica del Cristo
Testamento ? Non è forse quel loro Dio, che A Gesù Cristo, il ricercatore della gnosi
attraverso proprie azioni, e azioni del suo indica il Perfetto Gnostico, come Gesù in
popolo scelto, che si scontra contro altre Cristo. Tale differenza è solamente
divinità ? L'Antico Testamento non si nega apparente, in quanto nasconde una verità
l'esistenza di altre divinità, ma solo uno è il sostanziale, sulla contemporanea duplicità
popolo eletto dal Dio degli eserciti, che
giuda il suo popolo alla ricerca dello spazio

18
della natura, e quindi delle qualità della all'interno della comunità. Un'iniziazione
figura. fisica, ma che investe ciò che più vi è di
In natura vi è Gesù e in Spirito vi è il Cristo. sottile, predisponendolo alla venuta, alla
Come il primo si è fatto in carne, così il manifestazione del Cristo. Dopo il miracolo
secondo è prima del tempo degli uomini. dell'acqua tramutata in vino, la prima
Come il primo è caduco, e transitorio come transunstazione, ecco la seconda dettata
dall'acqua di fuoco che redime la carne con
le cose tutte di questo mondo, così il
secondo è imperituro e non corruttibile, la venuta dello Spirito.
come lo sono solamente i puri pensieri Ma sia ben chiaro che la carne è si redenta,
dell'Immanifesto. Tale stato di cose, tale ma non è a sua volta Spirito, in quanto il
inalienabile realtà, non ci deve far supporre dolore, l'angoscia, la debolezza, ancora si
che essa sia propria ed esclusiva di tale manifesteranno, come dazio ineluttabile al
somma figura, ma è presente in ognuno di viatico, che è testimonianza, di estrema
noi. In quanto in ogni uomo alberga questa congiunzione e di sacrificio che ancora
duplicità frutto del connubio fra due poli attende il Perfetto. In quanto non vi
dualistici apparenti. Cristo è il nome sarebbe ragione, ne utilità alcuna, a
proprio, l'identità della particola pneumatica operare per il bene degli uomini, attraverso
che arde nell'intimo, come Gesù è il nome strumenti agli uomini inaccessibili ed
proprio del transito terreno che ha assunto inconoscibili. Se carne, acqua, sangue,
la forma esteriore. dolore, parola, e conoscenza è il cibo degli
uomini, allora di questi ingredienti
Ne discende che la crocifissione, altro non è
che l'atto ultimo attraverso cui questo necessariamente deve essere l'alimento
preparato da colui che è giunto per nutrire
dualismo dialettico, viene ricomposto
nell'unicità fecondante, che essa sola il popolo affamato.
garantisce il ritorno nel Mondo incorruttibile Di ciò troviamo ampia conferma nei Vangeli
che sovrasta sia quello degli uomini, che gnostici, dove il dilemma fra uomo e Dio,
delle idee da cui gli uomini traggono fra ritorno e dannazione, fra questo mondo
ispirazione e cagione stessa del fare che gli e l'altro mondo, viene riproposto e rivisitato
connatura. continuamente, attraverso largo uso di
Ma quale esempio mai avrebbe potuto simboli, miti, allegorie, che comunque
essere Gesù in Cristo, se già alla nascita indicano chiaramente nella ricomposizione
fosse stato un essere unico, mai dell'unicità perduta l'unico viatico possibile,
per sfuggire a questa nostra
conoscendo quindi la duplicità della natura
di questo piano manifestativo ? Può mai manifestazione.
essere un esempio di viatico verso la Tale è la simbologia legata alla camera
perfezione, visto che l'uomo è perfettibile, nuziale celeste, dove si è vero che
colui che già è perfetto ? Sicuramente no. femminile rappresenta l'anima, e il maschile
Ed è per questa cagione che Gesù in Cristo lo Spirito, ma è anche altresì incontestabile
si manifesta fra gli uomini, come figlio degli che la potenza immaginifica di quanto è
uomini, e solo successivamente nella celato attorno e dentro la parola del Cristo,
pienezza del proprio essere intimo come attraverso la voce dell'uomo Gesù, è un
figlio di Dio. cantico di fecondità e di riunificazione fra le
E' infatti l'uomo Gesù che incontra l'Eone due componenti scisse: in quanto la
Cristo in virtù dell'esperienza mistica del duplicità, seppur apparente, ma qui
sostanziale, si ripercuote poi in ogni
battesimo nel Giordano. Dove la colomba,
simbolo di Coscienza libera e perfetta, entra binomio maschile e femminile, e pertanto
sempre e comunque necessità di
in lui: acquisisce quindi consapevolezza di
Se, e si manifesterà da quel momento in riunificazione.
poi in modo immediato, e non più mediato, Riunificazione ultima che Gesù in Cristo vive
attraverso il corpo umano, vivificando così durante la passione e morte, in virtù della
la carne: redimendola. al momento del crocifissione sul Golgota ( Teschio-Cranio )
battesimo. Questa è la reale natura dello dove il massimo dolore della carne urlante,
Gnostico Perfetto. se prima porta a smarrimento e di
Il fiume, il corso delle acque, il Sacerdote, debolezza ( Matteo 27:46 Verso le tre,
Giovanni Battista, che ufficia l'iniziazione, e Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà
conferisce il sacramento di ammissione sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio
mio, perché mi hai abbandonato?». ), poi

19
ne determina lo stesso superamento, e corrotto da essere egli stesso fonte di
incontro definitivo nell'unicità dello Spirito, corruzione, alimentando in tal modo la
che lo riporta nel Regno divino. catena della contro tradizione.
Consentendo attraverso il sangue e l'acqua Giovanni 2:15 Fatta allora una sferza di
che si riversano dal costato ( fra plesso cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con
solare e plesso cardiaco ) di rianimare la le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro
terra tutta, e di riammettere colui che
dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi,
conosce questo mistero nella figliolanza
divina. Gesù in Cristo con delle cordicelle
annodate, inizia a sferzare i mercanti,
La Tradizione cristica scacciandoli dal luogo sacro. Il simbolismo
Ma quando Gesù in Cristo, rompe in modo della frusta è rappresentativo del cappio e
palese con la religione e la sacralità, così dello scettro, esprime quindi il castigo che
come insegnate, e custodite, dalla classe deriva dall'autorità reale: e si è Re per
sacerdotale predominante ? volontà divina. La frustra è arma tipica di
alcune divinità egiziane ( Egitto elemento
Possiamo trovare risposta di ciò nei
seguenti passi, commentati, del vangelo di sempre presente e ricorrente nel viatico del
Cristo ) è presente nel culto di Zeus, ma è
Giovanni:
anche associata alla flagellazione nei riti di
Giovanni 2:14 Trovò nel tempio gente che fecondità. Gesù incarna il Re del Mondo, per
vendeva buoi, pecore e colombe, e i volontà del Padre Divino, e attraverso
cambiavalute seduti al banco. l'autorità che gli è conferita, allontana e
Il termine Tempio si riferisce indubbiamente castiga i sacerdoti ( mercanti ) dal Tempio,
al lugo dove è custodito il Sacro ( ciò che è portando la feconda Tradizione.
connesso alla presenza della divinità ), che Giovanni 2:16 e ai venditori di colombe
si contrappone al profano ( ciò che è disse: «Portate via queste cose e non fate
estraneo al sacro ). Tempio deriva dalla della casa del Padre mio un luogo di
radice "tem" che significa dividere, è quindi mercato».
nel tale luogo che viene separato ciò che è
puro da ciò che non lo è. Ma tale E' interessante quest'ultimo passo, in
separazione non è a cagione del Tempio ma quanto il simbolo della colomba è
strettamente legato, come già visto in
insita nei fenomeni di questo mondo, è anzi
il Tempio Terreste, specula dell'ordine e precedenza, all'immagine dello Spirito
Santo, che discende nell'uomo,
della misura che regolano il divino, soglia di
accesso per il mondo superiore. riammettendolo quindi alla discendenza
divina. Il definire da parte del Salvatore
Giovanni ci narra come Gesù in Cristo trovi come "cose" le colombe sta ad indicare
il Tempio invaso da commericanti e chiaramente la loro perdita di quella
trafficanti, e mosso dall'ira e dal disprezzo li funzione redentrice e sacra, dettata
scaccia colpendo con una frustra. dall'incomprensione della casta sacerdotale
Lo Gnostico Perfetto è giunto fra noi per del vero significato che si cela nel simbolo e
farci dono della Tradizione, e abbattere la nel rito. Non è forse il sacro che anima tutto
precedente religione, oramai corrosa dal ? E la defezione del sacro non porta forse al
mercanteggio fra le cose sacre e profane. I profano, alla qualunquizzazione, alla perdita
venditori, i cambiamonete, rappresentano i di qualità di ogni cosa ? E' il contenuto che
sacerdoti della vecchia parola, oramai plasma la forma, che in sua assenza altro
corrotti, e incapaci di amministrare il Sacro, non sarebbe che pelle di serpente
ed essere così i giusti interpreti del Divino. abbandonata dopo la muta, ai raggi del
Gli animali venduti, le monete scambiate, Sole.Giovanni 2:17 I discepoli si ricordarono
rappresentano il degradare del Sacro, la che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi
sua corruzione e profanizzazione, verso divora.
elementi esteriori, e legati alle cose di La casa è il Tempio rappresentazione
questo mondo. Così sono i sacerdoti, così simbolica e rituale delle leggi, dei pesi, e
sono i fedeli, così il Tempio che ha perso la delle misure che regolano e costituiscono,
sua capacità di dividere, di essere bastione allo tesso tempo, il Cosmo, ma anche la
rivolto contro le impurità. Chi doveva soglia per essere oltre al Cosmo, e alla sua
preservarlo, chi doveva discriminare fra chi ciclicità temporale. Il tendere al Tempio,
ammettere e chi non ammettere, è così con tutte le forze fisiche, mentali e

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animiche, fino ad essere consunti, è Tradizione che se autentica è in se
riassumibile con il termine AMORE SACRO, Universale e Perenne; e come un fiume
e indica sia la giusta parossistica tensione carsico attraversa tutta la storia umana.
verso il divino, sia anche la via per la Non è concepibile ne invenzione ne
realizzazione divorare noi stessi.Giovanni innovazione, ma solamente rivolgere il
2:18 Allora i Giudei presero la parola e gli cuore e l'intelletto verso il punto dove il
dissero: «Quale segno ci mostri per fare corso del fiume non ha subito ne
queste cose?». interruzione, ne inquinamento, cio' che
inevitabilmente accade quando l'uomo
Il popolo che non comprende, perchè
ignorante, gli atti del Maestro, chiede un confonde la propria volontà con quella
divina. Ed è quanto sicuramente accaduto
segno della sua autorità. Un segno e non un
simbolo, in quanto necessità di una nella terra di Palestina, dove per sei secoli
una classe sacerdotale ha forgiato con
rappresentazione concreta e convenzionale
della divina autorità per cui Gesù è abilità una divinità slegata completamente
Re.Giovanni 2:19 Rispose loro Gesù: dalla trina manifestazione, che come in
«Distruggete questo tempio e in tre giorni basso, cosi' in alto, è supremo regolo del
lo farò risorgere».Giovanni 2:20 Gli movimento tutto. Disconoscendo la Madre,
si è sicuramente tutto racchiuso nel Padre,
dissero allora i Giudei: «Questo tempio è
stato costruito in quarantasei anni e tu in mantenendo la potenza, ma essa è
diventata inespressa e sterile, in quanto il
tre giorni lo farai risorgere?».Giovanni
2:21 Ma egli parlava del tempio del suo Figlio non poteva più annunciare, con se
stesso, il nuovo ciclo. E' utile osservare
corpo.Giovanni 2:22 Quando poi fu
risuscitato dai morti, i suoi discepoli si come in tutti gli scritti gnostici, legati al
ricordarono che aveva detto questo, e Nuovo Testamento, la Trinità è ristabilita
credettero alla Scrittura e alla parola detta nel suo giusto trono, quasi come a fare da
da Gesù. contraltare al domino dispotico del solo
Padre, cosi' come rappresentato dalla
Ma è nel simbolo e nel rito, e non ne segno, religione sacerdotale giudaica. Ecco quindi
che la Tradizione si esprime agli uomini, in nel Gesù in Cristo, la salvezza, la
quanto è necessario lo sforzo che porti alla redenzione, la nuova novella che
completa comunione: alla Conoscenza che è necessariamente si incentra nella figura del
veicolo e forma di redenzione. La risposta di figlio circondato da importanti figure
Gesù risiede nella richiesta di distruzione femminili ( la Madre Maria, e la Sposa
del vecchio Tempio, e la promessa di Maddalena ), e da una quasi assenza della
riedificazione in tre giorni. I profani figura paterna a livello terreno, quasi a
rimangono stupiti ed increduli, non sottolineare con maggiore incisività il vero
comprendono come sia possibile, e il loro raggio della trinità a cui si richiama, e a
essere prigionieri delle convenzioni di compensare il torto subito. Non possiamo
questo mondo contrappone, e antepone, la esimerci dal ricordare che il vero Padre è
materia allo Spirito, lo scetticismo profano già in seme nel figlio, e il figlio è egli stesso
alla immaginazione dell'iniziato. testimonianza della presenza del Padre.
L'edificazione del tempio in tre giorni, si
riferisce alla costruzione del Tempio Intimo: A ulteriore sostegno di tale ipotesi, sovente
nei vangeli, anche nel brano di Giovanni
lo stesso iniziato. Questa la nuova
tradizione: tu uomo sarai Tempio, sopra esaminato, ci imbattiamo nel numero
Sacerdote e Dio. tre, che pare quasi contrapporsi all'eterna
monade o al 10, tanto cari alla tradizione
Gesù si allontana, lasciando il vecchio sacerdotale dei giudei. Il Tempio è stato
tempio fisico abbandonato.Conclusioni: Il edificato in 46 anni ( 4+6=10), e Gesù
fiume che viene dall'Egitto promette di costruirlo in tre giorni ( nel
Risulterebbe sicuramente di facile effetto fisico, nella mente, e nell'anima). Come tre
sostenere che Gesù in Cristo, sia il sono i giorni della resurrezione, e ancora il
portatore di una Nuova Tradizione. Tale tre come somma cabalistica del numero
considerazione è relativamente valida se degli apostoli (12: 1+2= 3 ), e infine come
raffrontata alla religione giudaica, cosi' tre è l'ora in cui spira il corpo fisico di Gesù:
come interpretata e vissuta dalla classe nel tre moriamo come uomini e rinasciamo
sacerdotale, ma ovviamente non puo' avere come figli di Dio.
valore di definizione assoluta, in quanto il
termine nuovo male si accompagna alla

21
Il Tre è l'Uno ( Padre ) che si specchia nella stato detto dal Signore per mezzo del
propria co-immagine il pensiero ( La Madre profeta:Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio.
), e unendosi a lei genera il figlio ( l'azione E' certo che Erode rappresenti lo strumento
sacra, il veicolo sacro, il solo in grado di atto ad impedire l'enunciazione del
rappresentare e conoscere il Padre, essendo messaggio cristico, uno strumento di quelle
frutto del Padre, ma anche essere distinto forze antitradizionali, che sempre saranno
dal Padre ).
di ostacolo all'apostolato del Cristo e dei sui
Un rabbino, un uomo di scienza e discepoli, incarnandosi successivamente in
conoscenza, che predica, dopo essere stato Pilato, Giuda, il Sinedrio, la Folla, ecc... La
ammesso, tramite il battesimo nella via indicata dall'Angelo conduce in Egitto,
comunità di Giovanni Battista, luogo di salvezza, di protezione dalla furia
un'importante messaggio, dove l'uomo omicida di Erode.
finalmente torna ad essere artefice del Non è forse in Egitto che si manifestò con
proprio destino, dove viene a lui ridonata la
tutta la sua violenza la collera del Dio
possibilità di una scelta, rendendolo Geova, contro quel popolo che in potenza,
finalmente arbitro del proprio rapporto con
cultura, ricchezza, sovrastava il suo popolo
un Dio Trino che gli era stato mistificato e eletto ? Erano forse schiavi i giudei ? No,
trafugato all'interno di un Tempio, custodito erano liberi fra il popolo egizio, essi
da sacerdoti tesi alla preservazione di un rappresentavo architetti, operai
potere, e della forma apparente di un specializzati, artigiani, godevano di case, di
popolo. Di fatto tesi a creare una diga lungo
conforti, che spesso hanno rimpianto nel
lo scorrere del fiume della Tradizione, senza deserto. E molti di loro adoravano le
accorgersi che il Sole avrebbe portato
divinità feconde e solari dell'Egitto, aperte
all'evaporazione di quanto raccolto nel ad ogni popolo, ad ogni uomo, e non
bacino, e che gli scarti dell'uomo sarebbero
esclusive di nessuno.
stati causa di inquinamento. Ma ciò è stato
impedito da Gesù in Cristo, che ha devasto Osiride, Iside, Horus, quanta affinità in
la diga che ne impediva i deflusso questo fecondo culto solare, con il
dell'acqua, ed egli stesso è stato canale di messaggio, la testimonianza di Gesù in
diffusione, assieme ai suoi apostoli, verso Cristo. Se nel primo il Sole regola la vita
l'irrigazione di nuovi campi, in modo che la degli uomini e delle divinità, e attraverso
vita della Tradizione ancora potesse Horus il ciclo ha nuovo inizio, non sono
generare raccolti abbondanti. forse il vino e il pane ( frutti solari per
eccellenza ) a rappresentare la novella
Questa è quindi la cagione della missione cristiana ? Ecco quindi la continuità dettata
del Cristo: ristabilire una continuità,
dalla traslazione di Horus in Cristo, e di
interrotta dalla classe sacerdotale del suo Geova in Seth, elementi che hanno nei
tempo, tradizionale della Santa Trinità, così
millenni sempre cercato di impedire il regno
come incarnata in ogni autentica cultura del Figlio.
iniziatica. Resta adesso da chiedersi questo
corso tradizionale dove affonda le proprie In conclusione estrema, è bene ricordare
radici, quale insegnamento è stato come il Maestro Valentino, il più fine fra i
snaturato dalla classe sacerdotale. pensatori e iniziatori gnostici, trae le
proprie mosse da Alessandria di Egitto:
Leggiamo con attenzione questi passi del ecco quindi il cerchio chiudendosi,
Vangelo secondo Matteo: nuovamente aprirsi, la dove tutto era finito
Matteo 2:13 Essi erano appena partiti, in virtù dell'ira di un Dio Totem, donandoci
quando un angelo del Signore apparve in un Dio Universale dell'Amore e del Sacrificio
sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, da cui si genera la nuova vita.
prendi con te il bambino e sua madre e
fuggi in Egitto, e resta là finché non ti
avvertirò, perché Erode sta cercando il
bambino per ucciderlo».
Matteo 2:14 Giuseppe, destatosi, prese con
sé il bambino e sua madre nella notte e
fuggì in Egitto,
Matteo 2:15 dove rimase fino alla morte di
Erode, perché si adempisse ciò che era

22
Il Male e Basilide del tutto, e del tutto che dal tutto si
snoda.Ciò che esiste è per sua emissione
Filippo Goti (consapevole o meno ) ricaduta nello spazio
sottostante, in quanto rispetto ad esso è
grossolana e pesante. di un ammasso
seminale contenente tutte le cose
E' interessante come la speculazione di conosciute e sconosciute.
Basilide nasce apparentemente dal La parte pesante di questa emissione,
problema del male; dico apparentemente in tramite sacrificio e purificazione, ritorna al
quanto è il risultato di una riflessione Padre, passando per lo Spirito e in virtù
attorno alla radice delle cose. Dei legami dell'azione salvifica del Figlio. Figlio che
che legano la creazione, la creatura e il rappresenta la discriminate, che permette il
creatore; del perchè della caducità delle ritorno del sottile, elemento del separando
cose, e del perchè della fallacità umana. alchemico. La parte grossolana forma le
Basilide non può accettare una visione potenze inferiori, gli Arconti a loro volta
religiosa e creazionista, in quanto tale formatori dei 15 cieli sottostanti: ognuno
funzionalità non assume senso alcuno ne per propria competenza.
filosofico, ne soterologico. Che senso ha
Possiamo vedere tutto ciò come una ricca e
una legge che deve essere rispettata in
complessa cosmogonia, oppure come il
modo inconsapevole? Ecco quindi la rottura
processo di decadenza e di ascesa che
della filosofia di Basilide con la legge e il Dio
porta il pensiero puro, a perdersi nelle
tetragrammatico, e la conseguente
regioni del fare.
intuizione di come il "male" sia contingente
alla dimensione della creazione, e al suo
involucro grossolano il fisico e la mente.
JHVE viene quindi visto come il dominatore
dell'Ebdomade o cielo dei sette pianeti; egli
è il Dio della Creazione, della Legge (il
numero 7 ancora oggi rappresenta la legge
che governa la creazione), sopra a tale
governo (che ritroviamo in numerose
scuole, e testi quale il Libro di Enoch)
abbiamo altri 8 cieli retti dal vero Demiurgo
(ancora verrebbe di spender due parole
attorno al numero 15 ). L'Ogdoade, è il
cielo delle stelle fisse, e ancora troviamo un
forte corrispondenza sia con la sapienza
zoroastriana, sia con testi mistici del
secondo e terzo secolo che precede il
fatidico anno zero. Qualche tradizionalista
legato alle teorie dei cicli cosmici, potrebbe
sicuramente trarre considerazioni e
riflessioni.
Se i sette governano le acque astrali, e gli
otto le stelle fisse ponendo così
completezza al sensibile e all'ultrasensibile,
al mondano e all'ultra modano: che
assieme danno senso compiuto alla
manifestazione, oltre ai 15 (Bafometto
Tifone), abbiamo il limite esterno delimitato
dallo Spirito Santo. Tale potenza è
spirituale, niente ha da dividere con la
corporeità e la psichicità. Siamo
nell'Ipercosmo, nella regione posta oltre la
manifestazione. Qui dimora l'Ente
misterioso, occulto, ineffabile e inesistente (
potenza della potenza). Da esso tutto ha
origine, in quanto esso è la radice assoluta

23
Inno di lode dell'apostolo Gloria al Figlio, frutto adorabile, che sorse
Atti di con amore verso tutti, rivestì la nostra
Tommaso umana natura e uccise il nostro nemico!
Lode al Padre infinito, che per mezzo degli
effluvi del suo spirito ha formato gli angeli e
i suoi servi come un fuoco ardente!

"Lode al Padre celeste, signore Gloria al Figlio della luce che procede sul
dell'universo, ineffabile, nascosto per tutte vento e sulle nuvole sante ammantato della
le epoche nello splendore della tua gloria! luce del Padre!

Gloria al Figlio, primogenito della vita, Lode al Padre, che dà la vita a tutti, che per
Verbo di vita, che procede dal Padre opera del prediletto ha radunato tutte le
eccelso! generazioni per la sua gloria perché gli
dessero gloria!
Lode al Padre unico, che con saggezza si
riflette in tutte le creature e in tutte le Gloria al Figlio della vita, con il cui dono il
epoche! Padre nutre i santi che procedettero da lui e
raggiunsero i sentieri della pace!
Gloria al Figlio della luce, che con saggezza,
possanza e intelligenza è presente in ogni Sia lode al Padre, che dà la vita a tutti, che,
epoca! nella quiete e nella tranquillità, rivelò ai
suoi santi i misteri del Figlio per opera dello
Lode al Padre eccelso, che per opera di tutti Spirito santo!
i suoi profeti è uscito dal nascondimento
all'aperto! Gloria al Figlio, frutto del Padre, che ha
portato a compimento l'opera del Padre
Gloria al Figlio dell'amore per opera del suo, ha redento i suoi cari e nasconde i suoi
quale, nel silenzio, fu eseguita ogni cosa eletti sotto le sue ali!
con saggezza!
Lode al Padre buono, che con l'amore e la
Lode al Padre glorioso, che genera il suo grazia, per opera del suo prediletto, per
primogenito nel silenzio e nella quiete della mezzo della morte in croce, dà la vita a
mente! tutte le creature!
Gloria al Figlio adorabile, la cui forma sorse, Gloria al Figlio primogenito, che con il suo
nella quiete e nella gloria, dal Padre! corpo nutre le generazioni, cancella i nostri
Lode al Padre buono, che per mezzo dello peccati con il segno delle sue stigmate e
Spirito santo rivelò ai suoi profeti il mistero aspergendo su di noi il suo sangue!
del suo primogenito! Lode al Padre buono, che dimora in ogni
Gloria al Figlio eletto, che per mezzo dei cuore puro, nella mente dei suoi adoratori,
suoi apostoli ha rivelato a tutti i popoli la il cui aspetto nascosto a tutti, ci è manifesto
gloria del Padre! per opera del suo Cristo!
Lode al Padre sereno che per mezzo del suo Gloria al Figlio Verbo, che nella quiete
primogenito, datore di vita alla sua annunzia la sua venuta, che ha indossato la
creatura, santifica la sua maestà! nostra umanità e ci ha redento con il suo
sangue puro e vivo!
Gloria al Figlio bello, che sorse dallo
splendore del Padre e liberò le nostre anime Lode al Padre vivo, che ha vivificato la
con il suo sangue puro! nostra natura mortale, mentre eravamo
lontani dalla sua via, la cui misericordia ci
Lode al Padre onnipotente, che abita nella
raggiunse mentre eravamo morti e perduti!
luce gloriosa, nascosto nella sua gloria, a
tutti manifesto per opera della sua grazia! Gloria al Figlio amato, che vivificò la nostra
natura mortale, e distolse il nostro errore,
Gloria al Figlio perfetto, che fu seminato in
fu per noi una medicina vivificante con il
una terra viva e che prima dei secoli è nel
suo corpo datore di vita e con l'aspersione
suo Padre santo!
del suo sangue vivo!
Lode al Padre, che a tutto provvede,
Lode al Padre, che trascende ogni bocca e
sempre in alto e nel profondo, ma non c'è
ogni lingua, che ci rappacifica con noi stessi
luogo privo di lui!
per mezzo del suo Cristo, che abbiamo

24
gustato per mezzo del suo frutto divenendo Gloria al Figlio unigenito del Padre, che
poi figli della sua pace! versò su di noi la sua misericordia e ci ha
Gloria al Figlio pacificatore, che sanò le segnato con la sua croce viva e vivificante!
nostre ferite, ci dimostrò la nostra Tutte le labbra, tutte le lingue, le epoche e
pervicacia, raddrizzò il nostro smarrimento, le creature occulte e manifeste, lodino il
ci fece camminare sulla sua via e per lui Padre, adorino il Figlio e glorifichino lo
abbiamo conosciuto il Padre! Spirito santo!
Lode al Padre onnipotente, che ci ha Lo lodino, in alto, i suoi angeli per mezzo
mandato il suo frutto vivo e vivificante, che del suo Cristo che nell'Ade è diventato pace
con il sangue del Crocifisso pacificò la sua e speranza dei morti che vissero e sono
grazia con le sue creature! stati risuscitati!
Gloria al Figlio Verbo della luce, che sorse Preghiamo il Signore vivificatore, nostro
dall'eccelso e ci saziò con la sua sapienza, paraclito, medicina della nostra vita e
purificò la nostra immondezza e vivificò la nostro segno vittorioso!
nostra mortalità con il suo segno, la croce Beati noi, o Signore, che ti abbiamo
luminosa! conosciuto!
Lode al Padre di ogni lode, il suo nome sia Beati noi, che in te abbiamo creduto!
grande in ogni epoca perché senza
guardare ai nostri debiti ci ha vivificato per Beati noi a motivo delle tue ferite e del
opera del suo Cristo, vita della sua volontà! sangue sparso per noi!
Gloria al Figlio, nostro sacerdote, voce Beati noi, perché la nostra speranza sei tu!
generatrice della conoscenza, che ci Beati noi, perché sei il nostro Dio adesso e
perdonò per mezzo della sua offerta pura e per sempre! Così sia".
santa e versò il suo sangue vivo per i
peccatori!
Lode al Padre eccelso, nascosto a tutte le
epoche e palese ai suoi adoratori, conforme
alla sua volontà!
Gloria al Figlio della vita, che eseguì la
volontà del Padre, pacificò le sue creature
affinché per mezzo suo adorino colui che
l'ha mandato e diventino partecipi dei suoi
misteri!
Lode al Padre sublime, per opera del suo
prediletto, da ogni ginocchio che si piega
sia in cielo che in terra!
Gloria al Figlio adorato della perfetta
misericordia per opera del quale sorsero per
le creature la pace e la speranza affinché
conoscessero il loro creatore!
Lode al Padre vivificatore di tutti, la cui
abbondante misericordia non viene mai
meno per l'effusione dei suoi doni e ha
sempre bisogno di farci regali!
Gloria al Figlio frutto, che è la porta della
luce e la via della verità, che ci fa
camminare sulle sue orme affinché
giungiamo alla casa del suo Padre sublime!
Lode al Padre dolce, che ci ha dato la pace
per opera del suo vivificatore e ci ha
rivelato i suoi santi e gloriosi misteri per
mezzo dell'ascolto della sua dottrina!

25
PARVULA MAGNA Pitagora e Platone ricevettero dagli Egiziani
piccole cose importanti le dottrine che essi portarono tra i Greci,
così Valentino le ha ricevute da questi due
archivio e(s)soterico autoprodotto di scritti filosofi; ma, più mendace di quelli stessi,
e traduzioni egli ha cercato, grazie ad esse, di costruirsi
http://remomangialupi.googlepages.com un sistema tutto suo. Egli ha alterato quei
remomangialupi@gmail.com sistemi tramite cambiamenti di parole e
© by Vittorio Fincati, casella postale 31 I- numeri; con l’introduzione di termini e
36055 Nove concetti di sua scelta ha quindi composto
un’eresia ellenica, di certo ingegnosa, ma
poco solida ed estranea a Cristo.

-8- Che Valentino, come quasi tutti gli uomini


dotti di quell’epoca, fosse più o meno
Ippolito di Roma imbevuto di dottrine platoniche, è un fatto
certo: Tertulliano lo chiama Valentino il
LA GNOSI PITAGORICA platonico. Che abbia poi subito in parte
DI VALENTINO E MARCO l’influsso del Pitagorismo, è anche possibile.
dal VI Libro dei Philosophumèna Ma che, di proposito, abbia attinto al
sistema di Pitagora per ricavarne con un
prima traduzione italiana condotta su quella semplice cambiamento di parole e numeri,
francese di A. Siouville una specie di filosofia cristiana, è una tesi
(Paris, Rieder 1928) insostenibile. Nella sua opera si può trovare
al massimo qualche vaga reminiscenza
pitagorica. Ma Ippolito vuole ad ogni costo
scoprire per il sistema di Valentino, così
come per tutte le altre eresie, un’origine
Sotto ogni capitolo, in corsivo, si sono filosofica e pagana e crede di riuscirci
messe alcune notazioni del traduttore adducendo qualche rassomiglianza vaga e
francese. Il testo originale greco è in più casuale. In realtà, non è Valentino che ha
parti corrotto il che ha nuociuto alla scelto Pitagora come sponsor della sua
traduzione dottrina, ma Ippolito che, per necessità di
parte, gli ha imposto artificialmente questo
patrocinio.

22. Base di partenza di questi sistemi è la


dottrina degli Egiziani, che ritroviamo nel
Timeo di Platone. Fu infatti dall’Egitto che
VALENTINO Solone ha tratto tutte le dottrine
concernenti l’origine e la distruzione del
mondo insegnandole con un linguaggio
21. L’eresia di Valentino poggia sulle aulico e ispirato, come dice Platone [Timeo,
dottrine di Pitagora e Platone. Quest’ultimo, III], ai Greci che erano ancora dei fanciulli
infatti, nel Timeo ha interamente seguito privi di qualsiasi dottrina teologica antica.
Pitagora; del resto lo stesso Timeo è per Affinchè si possa meglio seguire
Platone un invitato appartenente ai l’insegnamento di Valentino, voglio
Pitagorici. Pertanto ci sembra giusto riferire dapprima esporre i principi filosofici che
in anticipo alcuni tratti salienti delle dottrine Pitagora di Samo sviluppò mediante quel
pitagoriche e platoniche prima di trattare famoso silenzio tanto decantato dai Greci.
del sistema di Valentino. Sebbene in Sono insegnamenti che Valentino ha tratti
precedenza [Philosophumèna I, 2 e 14; IV, tali e quali da Pitagora e Platone per
7] ci siamo già presi la pena di esporre le riferirli, con termini enfatici, a Cristo e,
opinioni di Pitagora e Platone, non sarà qui prima di Lui, al Padre di Tutto e a Silenzio,
inutile riassumere in sintesi i punti principali compagna del Padre.
delle loro dottrine. Potremo così,
avvicinandoci maggiormente a quei diversi Nelle sigizie [coppie] gnostiche il genere del
sistemi e confrontandoli tra loro, studiare termine tradotto non corrisponde sempre a
meglio il pensiero di Valentino. Così come

26
quello del termine greco. Così, in questo 24. Ci sono dunque, secondo Pitagora, due
caso, Silenzio, in origine è femminile. mondi: il mondo intelligibile, che ha per
principio la monade, e il mondo sensibile.
23. Pitagora insegna che l’Universo ha due Quest’ultimo è il quaternario, rappresentato
principii: uno, ingenerato, è la monade, da un semplice tratto, la lettera iota,
l’altro, generato, è la diade e tutti gli altri numero perfetto. Secondo i Pitagorici, lo
numeri. Secondo lui, la monade è il padre iota, questo semplice piccolo trattino, è il
della diade mentre quest’ultima è la madre primo e il principale degli elementi; è la
di tutti gli esseri generati, madre generata sostanza degli esseri intelligibili, percepito
degli esseri generati. Il maestro di Pitagora, dall’intelligenza e dai sensi [spirituali]. Da
Zaratas, chiamava anche lui padre il questa sostanza dipendono nove specie di
numero uno e madre il numero due. Come entità incorporee che non possono esistere
dice Pitagora è la monade che ha generato separate dalla sostanza stessa: qualità,
la diade; la monade è maschile e viene per quantità, relazione, luogo, tempo,
prima mentre la diade è femminile e viene situazione, possesso, azione e passione. Gli
per seconda. Secondo Pitagora, la diade, a accidenti della sostanza sono dunque in
sua volta, genera il numero Tre e quelli numero di nove; aggiungendovisi, la
seguenti fino al Dieci. Solo quest’ultimo sostanza forma il numero dieci, numero
viene riconosciuto da Pitagora quale perfetto. Il Tutto è dunque diviso, come
numero perfetto; i numeri Undici e Dodici abbiamo detto, in mondo intelligibile e
non essendo altro che un’addizione dei mondo sensibile. Dal mondo intelligibile ci
precedenti alla decade. Questi dieci non viene la ragione affinchè, per suo mezzo, si
devono la propria nascita a nessun altro possa essere iniziati alla conoscenza intima
numero. Ciò che si aggiunge genera, da dell’essenza degli esseri intelligibili,
elementi incorporei, tutti i corpi solidi. incorporei e divini. D’altra parte, dice
Secondo Pitagora il punto appartiene sia Pitagora, noi abbiamo cinque sensi:
agli esseri corporei che a quelli incorporei, e odorato, vista, udito, gusto e tatto, grazie
questo punto, che è indivisibile, è il loro ai quali possiamo conoscere le cose
principio. Il punto genera la linea e la sensibili. E così, dice, il mondo sensibile è
superficie ed estendendosi in profondità, separato dal mondo intelligibile. Noi siamo
diventa un corpo solido. E’ anche per dotati di uno speciale organo che ci
questo che l’accordo dei quattro elementi è permette di conoscere entrambi questi
per i Pitagortici un giuramento; essi giurano mondi, come ci dimostra la seguente
a questo modo: « per colui che ha osservazione. Tramite i sensi, dice Pitagora,
trasmesso alla nostra mente il quaternario, noi non siamo in grado di conoscere alcun
fonte che scaturisce dalla natura essere intelligibile: poiché, quegli esseri, né
inesauribile » [Versi d’Oro, 47]. Il l’occhio li ha visti né l’orecchio li ha intesi,
quaternario è il principio dei corpi fisici e né alcun altro senso, qualsivoglia, dice, li ha
solidi, come la monade lo è degli esseri mai conosciuti. Del resto, è impossibile
spirituali. E che lo stesso quaternario, come arrivare con la ragione alla conoscenza di
la monade nell’ordine spirituale, generi il una cosa sensibile e solo con la vista
numero perfetto, il dieci, è ciò che i possiamo conoscere se una cosa è bianca,
Pitagorici insegnano così: se ci si mette a con il gusto che è dolce, con l’udito perché
contare e si numera uno, poi due e tre, si ne abbiamo sentito parlare, che è buona o
ha sei; se si aggiunge quattro, il totale è cattiva; e giudicare se un odore è gradevole
dieci; perché uno, due, tre e quattro, o sgradevole è pertinenza dell’odorato, non
addizionati insieme, fanno dieci, numero della ragione. Lo stesso dicasi per il tatto:
perfetto. Così, dice Pitagora, il quaternario non è tramite la vista che possiamo sapere
ha imitato in tutto la monade spirituale che se un oggetto è duro o molle, caldo o
ha potuto generare un numero perfetto. freddo ma grazie al tatto, che è giudice in
questa modalità. Dati questi principi, si
Non bisogna confondere Tetraktys e vede che l’ordinamento degli esseri generati
Tetrade: quest’ultima è semplicemente il e di quelli in procinto di nascere si ottiene
numero quattro; tetraktys è il numero dieci, per mezzo dei numeri. Allo stesso modo
numero quaternario, cosiddetto perché che, cominciando dall’unità e aggiungendo
formato dalla somma dei primi quattro successivamente altre unità o i numeri due,
numeri (1+2+3+4 = 10). tre e seguenti, noi arriviamo, tramite
questa agglomerazione di numeri, a

27
costituire un totale unico molto grande, e 26. Platone, infatti, si è formato alla scuola
che in seguito, al contrario, operando delle pitagorica adottando le dottrine che
sottrazioni e degli scorpori su questo totale Pitagora esprimeva con formule
cresciuto per via di addizione, noi finiamo enigmatiche come questa: « Se hai lasciato
per risolverlo nei numeri che l’hanno la tua casa, non farvi ritorno, altrimenti le
composto, così pure, dice Pitagora, il Erinni, strumento della Giustizia, ti
mondo, trattenuto, per così dire, dai legami perseguiteranno ». Con la tua casa
dei numeri e della musica, si è mantenuto intendeva dire il corpo e con Erinni le
incorrotto attraverso tutte le epoche grazie passioni. Se dunque, diceva, ti assenti, cioè
a tensione e rilassamento, addizione e se esci dal tuo corpo, non cercare di
sottrazione. riprendertelo, perché, se lo fai, le passioni ti
imprigioneranno davvero in un corpo. I
25. Ecco quindi come i Pitagorici si spiegano Pitagorici credevano che le anime
sulla permanenza del mondo: « passassero da un corpo all’altro, come pure
Sicuramente esisteva prima ed esisterà in afferma Empedocle, che qui segue Pitagora.
seguito; e mai, ritengo, l’inesauribile durata Le anime amiche dei piaceri, come dice
verrà privata di queste due cose » [in realtà Platone, se non si sforzano di acquisire la
Empedocle, fr.16 Diels]. Di quali due cose si saggezza durante la vita umana, non
tratta? Sono la discordia e l’amicizia. Essi possono riassumere forma umana se non
suppongono che sia l’amicizia a rendere il dopo essersi incarnati in corpi animali e
mondo incorruttibile ed eterno, dappoichè vegetali; poi, se l’anima coltiva la saggezza
la sostanza e il mondo formano una unità. per tre esistenze umane consecutive, essa
Quanto alla discordia, essa lacera e separa: si eleva alla natura degli astri
si sforza di dividere il mondo in una corrispondenti; ma, se non fa ciò, ricade
moltitudine di parti. Come se, per calcolo, si nelle condizioni di vita precedenti [Timeo,
dividesse la miriade [10.000] in migliaia, 42 B]. Secondo Pitagora, l’anima può pure,
centinaia e dozzine e come se si tagliasse in in certi casi, diventare mortale, quando si
piccoli pezzi dracme, oboli e quadranti, così, lascia dominare dalle Erinni o passioni, ma
dice Pitagora, la discordia taglia la sostanza può nuovamente tornare immortale quando
del mondo e la divide in animali, vegetali, ad esse sappia sfuggire.
minerali ed altri esseri analoghi. Così pure,
secondo i Pitagorici, la discordia è la fattrice Nel Timeo leggiamo solo: Colui che
di tutti coloro che vengono a nascere, trascorrerà rettamente il tempo che gli è
mentre l’amicizia è la tutrice e la stato concesso per vivere, tornerà dopo
provvidenza del Tutto, è essa che ne morto verso il pianeta per cui è maturo e
assicura la permanenza. Riconducendo parteciperà della sua felicità; chi avrà fallito
all’unità gli esseri scissi e separati dal Tutto si trasformerà in donna alla seconda
e facendoli uscire dalla vita, essa li riunisce nascita; se non si migliorerà anche in quel
ed oppone al Tutto, affinchè questi possa tempo, verrà mutato poi, in base ai suoi
continuare ad esistere, ed è così che vizi, all’animale più analogo a tali vizi.
difende la propria unità. La discordia non
cesserà mai di separare il mondo, né 27. Dopo aver accennato alle oscure
l’amicizia di riunire al mondo gli elementi dottrine che Pitagora insegnava ai discepoli
che ne sono stati separati. E’ questa, per mezzo di enigmi, è il caso di citare
sembra, secondo Pitagora, la ripartizione anche tutto il resto; infatti anche i capi
del mondo. Pitagora insegna che gli astri degli eretici hanno tentato di fare lo stesso,
sono dei frammenti staccati dal sole e che ma con simboli che non gli appartengono e
le anime degli esseri viventi vengono da che hanno rubato ai dialoghi pitagorici.
questi astri. Tali anime, dice, sono mortali Pitagora, dunque, nei suoi insegnamenti,
finchè stanno in un corpo, sepoltevi dentro dice ai seguaci: « lega i vestiti ». Infatti, al
come in una tomba; ma queste resuscitano momento di mettersi in viaggio, si
e divengono immortali quando ci liberiamo racchiudono i propri indumenti in una sacca
del nostro involucro corporeo. Così Platone, di pelle. Pitagora vuole che anche i discepoli
a cui domandarono un giorno cosa fosse la siano pronti, pensando che la morte può
filosofia, rispose: « E’ l’anima che si separa giungere ad ogni istante, ed abbiano tutto
dal suo corpo ». ciò che può essergli utile. Così insegnava
che era necessario per i Pitagorici esortarsi
vicendevolmente, fin dall’alba, a preparare

28
le proprie cose, cioè a tenersi pronti a in parti sempre più piccole. Ecco ciò che fa
morire. « Non attizzare il fuoco con una il sole senza tregua: mette assieme queste
spada », volendo dire con ciò: « Non parti separate per formare l’anno, poi, al
provocare l’uomo in preda all’ira ». « Non contrario, scioglie e divide il suo aggregato;
passare sopra una scopa », cioè non è a questo modo che rende imperituro il
disprezzare un piccolo affare. « Non vasto mondo.
piantare una palma dentro casa », cioè non
portare in casa propria l’amore per le 29. — E’ questa, a grandi linee e in breve,
diatribe; la palma, infatti, simboleggia la dottrina di Pitagora e Platone. E’ con
combattimento e liti. « Non mangiare sopra l’aiuto di essa e non con l’aiuto dei Vangeli
un carro », cioè non fare un mestiere che Valentino ha composto, attingendo a
manuale, al fine di non esser schiavo del brani e frasi, la sua eresia, cosa che
corpo, che è corruttibile, ma guadagnati la dimostreremo facilmente: sarebbe dunque
vita con le arti liberali; potrai così nutrire il giusto metterlo nel novero dei Pitagorici e
corpo e coltivare l’anima allo stesso tempo. dei Platonici piuttosto che in quello dei
« Non assaggiare direttamente un pane Cristiani. Dunque Valentino, Eracleone,
intero », cioè non sminuire il tuo Tolomeo e tutta la loro scuola, i discepoli di
patrimonio, ma vivi del tuo reddito e Pitagora e Platone, seguendo i loro maestri,
custodisci il tuo capitale come se fosse un hanno fatto dell’Aritmetica il fondamento
pane intero. « Non mangiare fave », cioè del loro proprio insegnamento. Questi
non assumere incarichi pubblici, a quei eretici in effetti ammettono essi pure, quale
tempi infatti si sorteggiavano con le fave le principio di Tutto, una monade ingenerata,
cariche pubbliche. incorruttibile, inattingibile, incomprensibile,
feconda e causa della nascita di tutti gli
Su questi vari precetti pitagorici si veda esseri che sono nati. Essi conferiscono alla
Plutarco, Questioni Romane, 112; Iside e detta Monade il nome di Padre. Ma su ciò
Osiride, 10. verte un profondo disaccordo in seno ai
Valentiniani: alcuni, per custodire in tutta la
28. Queste dunque, tra tante, le cose che sua integrità la dottrina pitagorica di
dicono i Pitagorici. Gli eretici, che li Valentino, pensano che il Padre non ha
scimmiottano, passano tra la maggior parte nessun principio femminile al suo fianco e
della gente per persone che dicono cose che è solo; altri, ritenendo del tutto
sublimi. Per i Pitagorici l’artefice di tutti gli impossibile che un principio maschile possa
esseri che giungono all’esistenza, è il sole, da solo dar nascita a non importa qual
grande geometra e calcolatore, che sta genere di esseri generati, si ritengono in
saldo al centro del mondo come l’anima lo obbligo di associare al Padre stesso
sta nel corpo, secondo la parola di Platone. dell’universo, affinchè diventi padre, una
Il sole infatti, al pari dell’anima, pertiene sposa, Silenzio. Ma se Silenzio sia o non sia
all’elemento Fuoco mentre il corpo la sposa, è questione che lasciamo
all’elemento Terra. Nulla sarebbe visibile dibattere ai Valentiniani. In questa sede,
senza il Fuoco né tangibile senza qualcosa richiamando tutti gli insegnamenti
di solido; orbene, senza Terra, non ci può pitagorici, manterremo nella nostra
essere consistenza; così Dio ha formato il disanima il loro principio così com’è, cioè
corpo del Tutto con Fuoco e Terra, ponendo uno, singolo, sufficiente a se stesso. Non
l’Aria nel mezzo [Timeo, 31 B]. Il sole, dice esisteva, afferma Valentino, assolutamente
Pitagora, esercita sul mondo la sua arte di alcun essere ingenerato. C’era solo il Padre
calcolatore e geometra così: il mondo di ingenerato, senza luogo né tempo, senza
sensibile, quello di cui stiamo parlando, è un assistente, senza nessun altro essere
uno. Ora il sole, da quell’abile calcolatore e che fosse in grado di concepire in una
geometra che è, l’ha diviso in dodici parti. qualsiasi maniera. Era solo, immerso nella
Eccone i nomi: Ariete, Toro, Gemelli, stasi, come dicono i Valentiniani, riposante
Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, in se stesso. Ma siccome era fecondo, volle
Scorpione, Sagittario, Capricorno, Acquario, infine concepire ciò che vi era in lui di più
Pesci. Poi ha diviso ognuna di queste bello e più perfetto e darlo alla luce: non
singole parti in trenta parti, che sono i amava infatti la solitudine. Era tutto amore,
giorni dei mesi. Ha poi diviso ognuna di dice Valentino; ora, l’amore non è amore se
queste trenta parti in ventiquattro ore e non c’è un qualcosa da amare. Il Padre,
quest’ultime in sessanta minuti, e così via solo qual’era, emanò, concependo Intelletto

29
e Volontà, cioè una diade, che divenne la Beata. Questi dieci eoni sono stati emessi
sovrana, il principio e la madre di tutti gli secondo alcuni da Intelletto e Verità ma
Eoni che i Valentiniani annoverano secondo altri da Verbo e Vita. Quanto ai
all’interno del Plenitudine. Intelletto emanò dodici eoni, secondo alcuni provengono da
contemporaneamente a Verità nel Padre, un Uomo e Chiesa, secondo altri da Verbo e
figlio fecondo di un padre fecondo, che Vita. Essi li dignificano con i nomi seguenti:
emanò a sua volta il Verbo e la Vita, Consolatore, Fede, Paterno, Speranza,
imitando così il Padre. Il Verbo e la Vita Materno, Amore, Inesauribile,
emanarono l’Uomo e la Chiesa. L’Intelletto Comprensione, Ecclesiastico, Beatifico,
e la Verità, vedendo che le proprie Compimento, Saggezza. La dodicesima dei
emanazioni Verbo e Vita erano feconde, dodici eoni e ultima dell’insieme di ventotto
resero grazie al Padre dell’universo e gli eoni, di sesso femminile, è chiamata
offrirono il numero perfetto dei dieci Eoni. Saggezza, e manifesta la varietà e la
Valentino dice che si tratta del numero più potenza degli eoni generati e si innalza al
perfetto che Intelletto e Verità potessero livello del Padre; Saggezza vede che tutti
offrire al padre. Bisognava infatti che il gli altri eoni, che sono generati, generano a
Padre, che è perfetto, venisse glorificato da coppie, e che solo il Padre ha generato
un numero altrettanto perfetto; ebbene il senza una sposa. Essa lo volle imitare e
numero dieci è quello perfetto, perché il generò da sé sola, senza compagno, per
primo elemento dei numeri multipli è compiere un’opera che non fosse inferiore a
perfetto. Tuttavia il Padre è più perfetto quella del Padre. Ma ignorava che l’essere
ancora, perché, essendo l’unico ingenerato, ingenerato, principio e radice del Tutto,
gli è bastata la sua prima unione con profondità e abisso, è l’unico capace di
Intelletto e Verità, per produrre le radici di generare da solo. Quanto a Saggezza, che è
tutti gli esseri che sono nati. generata e nata come tutti gli altri, non può
possedere la potenza dell’essere
Gli eresiologi non hanno saputo separare ingenerato. In quest’ultimo, dice Valentino,
ciò che viene da Valentino e ciò che viene tutto è compreso; negli esseri generati,
dai suoi successori. Quando hanno voluto invece, è l’elemento femminile che emette
esporre il sistema di questo maestro, non la sostanza mentre quello maschile che dà
hanno saputo fare altro che mescolare le forma alla sostanza emessa dall’elemento
diverse opinioni dei discepoli, e siccome tali femminile. Saggezza non emette dunque
opinioni erano spesso contraddittorie, il nient’altro da ciò che può emettere: una
risultato è stato miserevole. Inoltre non era sostanza informe e disorganica. E’, volendo
necessario essere proprio dei pitagorici per credere a Valentino, ciò che disse Mosè: «
parlare di numeri perfetti e imperfetti; La terra era invisibile e senza
queste idee e queste espressioni erano da organizzazione » [Genesi, I, 2]. Si tratta,
tempo di dominio pubblico. sempre secondo Valentino, della vera e
celeste Gerusalemme, in cui Dio ha
30. — Il Verbo e la Vita, vedendo che solennemente promesso di introdurre i Figli
Intelletto e Verità avevano glorificato il d’Israele quando disse: « Vi introdurrò in
Padre di Tutto con un numero perfetto, una buona terra, dove scorrono latte e
vollero essi pure, glorificare i loro genitori. miele » [Esodo, XXXIII, 3].
Ma quest’ultimi, essendo generati e non
possedendo la perfezione del padre loro, 31. L’ignoranza apparve dunque nel corpo
che consiste nell’essere ingenerati, non di Saggezza all’interno della Plenitudine e
vennero glorificati da un numero perfetto l’eterogeneità dentro il suo aborto, cosicchè
ma sibbene da uno imperfetto: Verbo e Vita nella Plenitudine si creò lo scompiglio. Gli
offrirono dunque a Intelletto e Verità dodici eoni si sgomentarono al pensiero che la
eoni. Secondo Valentino le prime radici propria prole potesse nascere anch’essa
degli Eoni sono Intelletto e Verità, Verbo e informe e imperfetta e essi stessi colpiti da
Vita, Uomo e Chiesa. Dieci sono gli eoni che qualche forma di corrompimento. Gli eoni
derivano da Intelletto e Verità mentre sono fecero dunque tutti insieme ricorso alla
dodici quelli che derivano da Verbo e Vita. preghiera, chiedendo al Padre di porre fine
In tutto ventotto eoni. Ecco i nomi che i al dolore di Saggezza. Essa infatti piangeva
Valentiniani attribuiscono ai dieci eoni: e si lamentava per aver prodotto un aborto,
Abisso e Unione, Imperituro e Unità, Innato come testualmente dicono i Valentiniani.
e Piacere, Immoto e Fusione, Unigenito e Mosso a pietà dalle lacrime di Saggezza ed

30
esaudendo la preghiera degli eoni, il padre
ordinò di generare di nuovo. Non lui, dice 32. Quando dunque l’unione, la pace e
Valentino, ma Intelletto e Verità, che l’armonia regnarono tra tutti gli eoni
emisero Cristo e Spirito Santo. Secondo all’interno della Plenitudine, essi decisero di
alcuni Valentiniani questa è la tricontade non rendere gloria al Padre soltanto per
eonica ma secondo altri Silenzio è la unione, ma di glorificarlo anche con l’offerta
compagna del Padre, ed essi devono venire di frutti degni di lui. I trenta eoni decisero
annoverati nell’insieme degli eoni. Dunque quindi all’unanimità di emettere un unico
Cristo, appena venne emesso insieme a eone, frutto comune della Plenitudine,
Spirito Santo da Intelletto e Verità, separa affinchè fosse il pegno di unità, concordia e
subito dal gruppo degli eoni quell’aborto pace che regnavano tra di loro. Questo
informe, unico figlio di Saggezza, generato eone emesso all’unisono da tutti gli eoni in
da lei senza compagno, affinchè la vista di onore del Padre, è chiamato, tra i
tutta quella massa informe non avesse a Valentiniani, frutto comune della
turbare la perfezione degli eoni. Per Plenitudine. Questo dunque è stato ciò che
sottrarre interamente alla loro vista la si racconta fosse avvenuto. Il frutto comune
sconcezza di quell’aborto, il Padre emette della Plenitudine è Gesù, grande sovrano
lui stesso un nuovo e singolo eone, pontefice. Ma la Saggezza esterna alla
Barriera. Nato grande, essendo figlio di Plenitudine cercava in ogni dove Cristo, che
padre grande e perfetto, ed emesso per gli aveva dato forma, e lo Spirito Santo; era
proteggere gli eoni con un vallo, divenne il in preda ad una grande angoscia, pensando
confine della Plenitudine rinchiudendo al di perire se fosse rimasta separata da colui
suo interno tutti e trenta gli eoni, e sono che le aveva dato forma e consistenza. Era
questi che sono stati emessi. Questo eone è sprofondata nella mestizia e in un grande
chiamato anche Limite, perché separa dalla affanno mentre si domandava chi fosse
Plenitudine ciò che è sato messo in stato ad averle dato forma, chi fosse Spirito
disparte. E’ stato inoltre chiamato Partecipe Santo, dove se ne fosse andato, chi le
perché partecipa di ciò che è stato messo in aveva impedito di restare con lei, chi
disparte; infine Barriera, perché è infisso l’aveva privata per invidia della bella e
fortemente e inamovibilmente a tal punto beatifica visione. In tale agitazione di spirito
che nessun essere del mondo inferiore può fece ricorso alla preghiera e cominciò a
avvicinarsi agli eoni che stanno nella supplicare chi l’aveva lasciata sola. Toccato
Plenitudine. All’esterno del Limite, della da quella preghiera, Cristo, all’interno della
Barriera e del Partecipe si trova ciò che i Plenitudine, ebbe pietà di lei assieme a tutti
Valentiniani chiamano Ottava, cioè quella gli altri eoni. Essi inviarono allora fuori dalla
parte di Saggezza che sta fuori della Plenitudine il frutto comune del loro amore
Plenitudine, colei a cui Cristo, appena affinchè fosse compagno della Saggezza
emesso da Intelletto e Verità, ha dato esterna e per sopire le passioni ch’essa
forma e reso eone perfetto, capace di provava nel cercare Cristo. Quel frutto,
essere in tutto uguale agli eoni che sono uscito dalla Plenitudine, la trovò preda delle
nella Plenitudine. Quando questa Saggezza quattro passioni primarie: timore, tristezza,
esterna ebbe ricevuto una forma; siccome ansietà e preghiera. La calmò e,
non era possibile che Cristo e Spirito Santo, calmandola, vide che non era necessario
emessi da Intelletto e Verità, stessero fuori sopprimere quegli esseri derivati dagli eoni
della Plenitudine, essi abbandonarono e consustanziali di Saggezza, né lasciare
Saggezza e si innalzarono verso i loro quest’ultima in preda alle dette passioni.
genitori all’interno del Limite e si Poiché lui era un importante eone, uscito
congiunsero agli altri eoni per glorificare il tutto intero dalla Plenitudine, fece uscire
Padre. Saggezza dalle proprie passioni e queste le
trasformò in esseri reali e sostanziali: fece
I tre nomi designano un solo eone: Barriera della paura una sostanza psichica, della
esprime la sua natura, Limite la sua tristezza una sostanza materiale,
funzione e Partecipe la sua posizione. dell’ansietà una sostanza demonica; quanto
Notiamo che questo eone è stato emanato alla conversione, alla preghiera e alle
direttamente dal Padre, solo, cioè il Padre suppliche ne fece lo strumento del
non gli ha dato compagnia. E’ dunque Pentimento ed una forza della sostanza
l’unico eone che non faccia parte di una psichica che è chiamata destra o Demiurgo.
coppia. Il punto di partenza è la paura. Valentino

31
cita la Scrittura: « principio di saggezza, è creazione psichica e materiale attualmente
temere il Signore» [Salmi CXI 10; Proverbi esistente. Saggezza è detta Spirito, il
I, 7]. Da questo punto infatti cominciano le Demiurgo è detto Psiche, il Diavolo è detto
passioni di Saggezza: provò la paura, poi la principe del Mondo e Belzebù principe dei
tristezza, quindi l’ansietà e poi ricorse alla demoni. Questa è la dottrina dei
preghiera e alle suppliche. La sostanza Valentiniani. Inoltre, facendo di tutto il loro
psichica, dice Valentino, è di fuoco; i insegnamento una specie di aritmetica,
Valentiniani la chiamano fuoco intermedio, come ho già detto, affermano che ai trenta
Settina, Antico dei giorni [Daniele VII 9, 13, eoni che stanno all’interno della Plenitudine
22]; e tutto ciò che dicono di simile su si sono aggiunti, mediante nuove
questo argomento si riferisce all’essere emanazioni, altri eoni in numero
psichico che, secondo Valentino, è il proporzionale affinchè la Plenitudine sia
creatore del mondo; ebbene questo composta da un numero perfetto. Come
Demiurgo è di fuoco. Mosè stesso, dice abbiamo già detto, i Pitagorici computano
Valentino, ha esclamato: « Il Signore tuo per dodici, trenta e sessanta; essi hanno
Dio è un fuoco che brucia e divora » anche dei minuti e delle ore; è così che i
[Deuteronomio IX, 3]. Questo è, secondo Valentiniani suddividono gli esseri
Valentino, il testo della Scrittura. Questo all’interno della Plenitudine. Suddividono
fuoco, lui dice, ha una duplice virtù: divora ugualmente gli esseri che stanno
tutto e non può essere spento. Grazie a ciò, nell’Ottava: Saggezza, che dopo di questi è
l’anima è mortale nella sua qualità di essere la madre di tutti i viventi, e Gesù, frutto
intermedio: essa infatti è Settina e Quiete; comune della Plenitudine, hanno emanato
sta al di sotto dell’Ottava, dimora di settanta Verbi, gli angeli celesti, abitanti
Saggezza, il giorno che ha ricevuto una della Gerusalemme superiore che è nei celi.
forma e di colui che è il frutto comune della Questa Gerusalemme è la Saggezza
Plenitudine. Peraltro essa è al di sopra della esterna, il cui sposo è il frutto comune della
materia, dimora del Demiurgo. Se essa si fa Plenitudine. Anche il Demiurgo emanò delle
perfettamente simile alle cose superiori, anime: questa è, secondo i Valentiniani,
all’Ottava, diventa immortale e sale l’essenza delle anime; per analogia Abramo
all’Ottava che, dice Valentino, è la e i figli di Abramo. Con la sostanza
Gerusalemme celeste. Ma se si rende simile materiale e diabolica il Demiurgo creò i
alla materia, cioè alle passioni carnali, corpi destinati a contenere le anime. E’
diviene corruttibile e perisce. questo il significato delle parole: « E Dio
modellò l’uomo con la polvere della terra e
33. Così come dunque la prima e più gli diresse in faccia un soffio di vita e
grande forza della sostanza psichica è l’uomo divenne un’anima vivente » (Genesi
l’immagine del Figlio unico, così pure la II, 7). E’, secondo i Valentiniani, l’uomo
forza della sostanza materiale è il diavolo, psichico interiore, che abita il corpo
principe di questo mondo, la forza della materiale, cioè l’uomo materiale, perituro,
sostanza dei demoni, sortita dall’ansietà, è interamente sostanziato di materia
Belzebù. Quanto a Saggezza, essa agisce diabolica. Quest’uomo materiale assomiglia
dall’alto, dall’Ottava alla Settina. Il ad una locanda o a una casa in cui l’anima
Demiurgo, affermano i Valentiniani, non sa dimora sia sola che in compagnia dei
assolutamente nulla; esso è, per loro, privo demoni o dei Verbi. Quest’ultimi derivano
di intelligenza e stupido; non è conscio di dal frutto comune della Plenitudine e di
ciò che fa o produce. Siccome non sa ciò Saggezza, che dall’alto li hanno seminati in
che fa, Saggezza lo ha aiutato in tutto questo nostro mondo; essi abitano con
ispirandolo e dandogli forza; agendo solo l’anima nel corpo della terra, quando i
sotto ispirazione di Saggezza, immaginò demoni non vi sono uniti. E’ ciò che si legge
nondimeno di operare da se stesso la nella Bibbia, dice Valentino: « Per questo,
creazione del mondo; ecco perché disse: « io mi inginocchio davanti a Dio, Padre e
Io sono Dio, e al di fuori di me non c’è altro Signore di nostro Signore Gesù Cristo,
» [Deuteronomio IV, 35 e Isaia XLV, 5]. affinchè Dio vi conceda che Cristo abiti
nell’uomo interiore »; si tratta dell’uomo
34. Il quaternario di Valentino è dunque psichico e non dell’uomo corporeo; «
una fonte che affonda le sue radici nella affinchè voi siate capaci di capire ciò che è
natura inesauribile; è anche la Saggezza, la la profondità», la quale è il Padre
potenza per la quale si è stabilita la dell’universo, « e ciò che è la larghezza», la

32
quale è Barriera, confine della Plenitudine, e Tolomeo, sostiene che il corpo di Gesù è
« o ciò che è la lunghezza », cioè la nato psichico e per questo, al momento del
Plenitudine degli eoni» [Efesini III 14-19]. A battesimo, lo Spirito, cioè il Verbo della
causa di ciò, dice Valentino, « l’uomo Madre celeste, Saggezza, scese su di lui
psichico non comprende ciò che pertiene sotto forma di colomba, gridò in direzione
allo Spirito di Dio, poiché per lui sarebbe del corpo psichico e lo svegliò tra i morti. E’
una follia » [1 Corinti II,14]; ora, lui dice, la quello che, dice Valentino, noi leggiamo: «
forza del Demiurgo viene dalla follia; questi Colui che ha resuscitato Cristo dai morti
infatti era stupido e senza intelligenza e renderà viventi anche i vostri corpi mortali
credeva di poter creare lui stesso il mondo assieme ai corpi psichici » [Romani VIII,
ignorando che Saggezza, la Madre, l’Ottava, 11]. Infatti la polvere è votata alla
gli ispirava a sua insaputa tutto ciò che era maledizione: « Tu sei terra, è scritto, e ad
necessario per creare il mondo. essa farai ritorno » [Genesi III, 19]. La
scuola orientale cui appartengono Assionico
35. Tutti i profeti e la Legge hanno parlato e Bardesane, insegna al contrario che il
per ispirazione del Demiurgo, dio stupido, corpo di Gesù era spirituale: infatti lo
dice Valentino; essi stessi erano stupidi e Spirito Santo, cioè Saggezza, è disceso su
ignoranti. E’ per questo che il Salvatore ha Maria unitamente alla virtù dell’Altissimo,
detto: « Tutti quelli che mi hanno preceduto cioè l’arte del Demiurgo, ed è venuto a
sono ladri e briganti» [Giovanni X, 8]. Da plasmare ciò che aveva infuso in Maria.
qui anche quella parola dell’apostolo: « Il
mistero che non è stato rivelato alle Assionico insegnava ad Antiochia le dottrine
generazioni precedenti» [Colossesi I, 26]. di Valentino. Bardesane non restò tutta la
Nessuno dei profeti infatti, dice Valentino, vita fedele alla dottrina di Valentino. Ad u
ha mai detto nulla sulle verità che noi certo punto lo rinnegò e scrisse contro la
insegniamo… [il finale del paragrafo è dottrina della Plenitudine.
difettoso]. Quando fu terminata la
creazione, quando si compì la rivelazione 36. Lasciamo comunque tali questioni ai
dei figli di Dio, cioè del Demiurgo, fino a Valentiniani e a coloro che ne sono
quel momento nascoste; perché, dice interessati. Valentino aggiunge che gli
Valentino, l’uomo psichico era inviluppato e errori commessi dagli eoni che stanno
aveva un velo sul cuore [2 Corinti, III, 15]; all’interno della Plenitudine erano stati
quando venne dunque il momento di levare sanati, così come quelli commessi
tale velo e di mettere in vista i misteri, nell’Ottava, la Saggezza esteriore, e nella
Gesù venne al mondo attraverso la vergine Settina. Il Demiurgo infatti seppe da
Maria, in base a ciò che era stato scritto: « Saggezza di non essere il Dio unico, come
Uno Spirito Santo scenderà su te »; questo credeva, e che al di fuori di lui ce n’era un
Spirito è Saggezza; « E una virtù altro; istruito da Saggezza, conobbe il Dio
dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra »; che stava al di sopra di lui; grazie alle
l’Altissimo, è il Demiurgo; « per questo il lezioni e agli insegnamenti di Saggezza,
bambino che nascerà da te sarà detto santo venne iniziato al grande mistero del Padre e
» [Luca I, 35]. Gesù infatti non è nato degli eoni. Tuttavia non fece rivelazione di
dall’Altissimo così come gli uomini discesi questo mistero con nessuno. E’ ciò che, dice
da Adamo, che sono stati creati solo Valentino, egli confidò a Mosè: « Io sono il
dall’Altissimo, cioè dal Demiurgo. Gesù, Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, e
uomo nuovo, è nato da uno Spirito Santo e ad essi non ho detto il mio nome » [Esodo
dall’Altissimo, cioè da Saggezza e dal VI, 2-3], cioè non ho rivelato il mistero né
Demiurgo: è stato quest’ultimo che ha spiegato chi è Dio, ma l’ho custodito in me
plasmato, disposto e organizzato il suo stesso, nel segreto, mistero che ho avuto
corpo mentre lo Spirito Santo gli ha dato la da Saggezza. Ristabilito l’ordine nel mondo
sua essenza ed è così che il Verbo celeste è superiore, bisognava ora ristabilirlo in
nato dall’Ottava, messo al mondo quello inferiore: così Gesù, il Salvatore,
attraverso Maria. Su questo punto c’è stato venne al mondo attraverso Maria. La sua
un grande dissidio tra i Valentiniani, causa missione era quella di ristabilire l’ordine del
di scismi e litigi. Da ciò è sorta la divisione mondo sublunare così come aveva fatto il
della loro eresia in due scuole, che essi Cristo superiore, emanato in sovrappiù da
chiamano scuola orientale e scuola italica. Intelletto e Verità, aveva sanato le passioni
La scuola italica, a cui appartiene Eracleone della Saggezza esteriore, cioè l’aborto.

33
Quindi il Salvatore partorito attraverso questo brano, Valentino ha supposto che il
Maria ha il compito di correggere le passioni re di tutte le cose e di cui parlava Platone,
dell’anima. Ci sono quindi, per i fosse il Padre, Abisso e principio primo di
Valentiniani, tre Cristi: quello che è stato tutti gli eoni. Avendo Platone parlato delle
emanato dopo gli altri eoni, con lo Spirito cose seconde che gravitano attorno al
Santo, da Intelletto e Verità; poi il frutto secondo principio, Valentino si è figurato
comune della Plenitudine, compagno della che tali seconde realtà sono la Plenitudine
Saggezza esteriore, chiamato anch’esso che è all’interno del Limite, ovvero l’insieme
Spirito Santo ma di ordine inferiore al suo degli eoni, mentre per le cose terze che
omonimo; infine il terzo Cristo è quello nato gravitano attorno al terzo principio egli ha
attraverso Maria per ripristinare l’ordine di compreso tutto l’ordinamento del mondo
questo mondo. che sta fuori del Limite e della Plenitudine.
Questo ordinamento è stato esposto da
37. Penso di avere dimostrato a lungo e a Valentino in un cantico di poche strofe. Egli
sufficienza l’origine pitagorica dell’eresia di comincia dal basso e non, come Platone,
Valentino; fermiamoci dunque qui. Platone, dall’alto. Ecco ciò che dice: « Scorgo tutto
spiegando i misteri dell’universo, scrive a sospeso nell’etere, vedo tutto sorretto dallo
Dionigi la lettera seguente [Seconda spirito, la carne sospesa all’anima, l’anima
Lettera, probabilmente falsa]: « Ricomincio che scaturisce dall’aria, l’aria sorretta
la mia spiegazione sotto il velo dell’enigma, dall’etere, dei frutti che pendono sull’abisso
affinchè, se dovesse capitare un incidente a e un bambino che esce dalla matrice ».
questa mia lettera in mare o sulla terra, chi Ecco ciò che intende Valentino con questi
la leggerà non ne potrà cogliere il versi: la carne, secondo i Valentiniani, è la
significato. Ecco dunque: attorno al re materia, che è sospesa all’anima del
dell’universo gravitano tutti gli esseri; egli è Demiurgo; l’anima scaturisce dall’aria, cioè
il termine di tutto e la causa di ogni il Demiurgo nasce dallo Spirito che sta fuori
bellezza. Attorno al secondo principe dalla Plenitudine; l’aria scaturisce dall’etere,
gravitano le cose seconde e attorno al terzo cioè la Saggezza esteriore nasce da ciò che
le terze. Ma al cospetto del re nessuna delle sta all’interno del Limite e dell’intera
cose che ho menzionato è reale. Per il Plenitudine; i frutti che sporgono
resto, l’anima umana desidera sull’abisso, è l’intera emanazione degli eoni
ardentemente penetrare questi misteri; per compiuta dal Padre. Abbiamo così parlato a
farlo, essa getta lo sguardo su tutto ciò che sufficienza delle dottrine di Valentino. Ci
gli si avvicina pur non trovando nulla che la resta da dire di coloro che sono nati dalla
possa soddisfare. E’ questo problema, o sua scuola, opinioni che cambiano da un
figlio di Dionigi e di Doride, che è la causa dottore all’altro.
di tutti i mali o piuttosto della condizione di
inquietudine che produce nell’anima; finchè Valentino aveva certamente una forte
questa non ne viene liberata, non è in immaginazione; ma gliene sarebbe servita
grado di conseguire la verità [interruzione una davvero prodigiosa per ricavare dalla
nel testo]. Ma ascolta ciò che vi è di farragine di questa lettera, un sistema
sbalorditivo: ci sono uomini che inteso come il suo. Sembra che Ippolito abbia
questo insegnamento sono in grado di scelto volutamente, nelle opere attribuite a
comprenderlo, di accettarlo e assimilarlo Platone, il brano più oscuro e ridicolo per
dopo un approfondito esame; essi sono già farne il punto di partenza dell’eresia
anziani. Ebbene! Essi assicurano che ciò che valentiniana.
allora gli pareva degno di fede gli appare
ora incredibile e ciò che all’epoca gli pareva
incredibile è ora, per essi, del tutto MARCO
credibile. Considerando tutto ciò, guardati
dal non doverti pentire un domani di ciò che
tu lascerai trapelare agli indegni 40. Un altro dottore valentiniano, Marco,
[interruzione nel testo]. Cosicchè, io non versato nella magia, ingannava molti
scrissi mai nulla su questi argomenti; non uomini sia con i suoi trucchi che con l’aiuto
c’è e non ci sarà mai nessun libro di dei demoni. Aveva la pretesa di possedere
Platone; quelli che oggi mi vengono una grandissima potenza che gli sarebbe
attribuiti sono di Socrate, al tempo della giunta da un luogo che l’occhio umano non
sua bella giovinezza ». Soffermandosi su può scorgere e che non si può indicare con

34
nessun nome. Spesso, prendendo una maghi, infatti, usava il sotterfugio di non
coppa come se stesse celebrando riempire troppo la coppa più grande
l’eucarestia e prolungando oltre il cosicchè non se ne potesse distinguere il
necessario il rito dell’invocazione contenuto. In quel capitolo abbiamo
[epiklèsis], faceva apparire la miscela in indicato un gran numero di droghe che,
essa contenuta di color porpora o rossa, mescolate a dei liquidi, specie al vino
cosicchè la gente, ingannata, pensava che annacquato, possono aumentarne il
una qualche sorta di grazia stesse volume. Prendendo una di queste droghe,
scendendo trasformando la bevanda in la sminuzzava e nascondendo la coppa
sangue divino. Le furberie di Marco sono vuota faceva vedere che non conteneva
passate inosservate agli occhi di molti ma nulla; poi vi gettava dentro il contenuto
dopo che queste vennero scoperte, egli ne dell’altra coppa e faceva più volte un
fece a meno. Marco gettava nascostamente travaso. La droga, mescolandosi al liquido,
nella miscela eucaristica una pianta capace si scioglieva ed effervescendo andava ad
di conferire il suo colore; poi, parlava a aumentare il volume della miscela, che si
lungo per dare il tempo al vegetale di ingrossava sempre più a seconda del
infondersi e tingere il liquido. In numero dei travasi. Questa è dunque la
precedenza, nel capitolo contro i maghi, caratteristica di tale droga. Se si lascia
abbiamo detto di quelle spezie in grado di riposare il contenuto nella coppa, questo
sortire un tale effetto e spiegato come quei ritorna alle dimensioni naturali poiché la
miserabili celino la frode e ingannino un droga dopo un pò perde la sua efficiacia.
così gran numero di persone. Chi vorrà Pertanto Marco si affrettava a far bere il
rileggere con maggiore attenzione ciò che contenuto della coppa ai presenti;
scrivemmo [Philosophumèna, IV], quest’ultimi la bevevano come fosse
comprenderà anche i trucchi di Marco. qualcosa di divino e di vicino a Dio,
frettolosamente e con sgomento.
…l’origine filosofica e pagana dell’eresia in
questione. Per una volta, almeno, Ippolito 42. Tali furono, fra tante, le azioni di quel
ha pienamente ragione: è assolutamente ciarlatano. Le sue vittime lo innalzarono al
vero che Marco e i Marcosiani sono discepoli cielo. Lo credevano in grado di profetizzare
fanatici della filosofia neo-pitagorica. e di far profetizzare gli altri. Si tratta di
Marco fu un abile mistificatore e un trucchi che compiva talvolta con l’ausilio dei
seduttore di donne. Nella sua Chiesa, le demoni e tal’altra per la sua abilità, come
cerimonie erano numerose e imponenti; la già dicemmo. Marco corruppe molti uomini
celebrazione dell’Eucarestia in particolare si e molti di questi divennero suoi discepoli.
accompagnava spesso a trucchi di prestigio Gli insegnò ad abbandonarsi al peccato,
spacciati per miracoli. senza tema, poiché essi appartenevano alla
potenza perfetta e partecipavano di un
41. Formando la miscela eucaristica in una potere che è al di sopra di ogni concezione
coppa più piccola, la passava ad una donna morale. Ai loro discepoli i Marcosiani
affinchè questa assumesse l’eucarestia, ma promettevano, anche dopo il battesimo, un
tenendosi vicino a lei. Dopo averne presa secondo battesimo, che chiamavano
un’altra coppa ma più grande e vuota, redenzione, e, facendogli balenare davanti
riceveva dalle mani della donna imbrogliata agli occhi continuamente la possibilità di
quella con cui si era comunicata e ne questa redenzione, con una nuova
versava il contenuto restante nella coppa remissione dei peccati dopo il primo
maggiore. Travasava più volte il contenuto battesimo, ne corrompevano un gran
da una coppa all’altra dicendo: « Che la numero. Essi credono, con tale furberia, di
grazia che è in tutte le cose e che non si crearsi un seguito. Quando i Marcosiani
può concepire con la mente né esprimere pensano che il seguace sia sufficientemente
con la parola, riempia l’uomo interiore che è affidabile e capace di osservare gli impegni
in te ed aumenti la conoscenza di lui in te, contratti con loro, allora lo ammettono a
seminando il grano di senape nella buona questo nuovo battesimo. Ma non si
terra ». Aggiungendo altre parole dello contentano di ciò, e gli promettono in
stesso tenore e gettando nello stupore la sovrappiù – per legarseli totalmente con la
donna gabbata e tutti i presenti, si speranza –, imponendo la mano sul
spacciava in tal modo per un taumaturgo: seguace al momento della redenzione, un
come scrivemmo nel capitolo contro i qualcosa con voce impercettibile. Questo

35
qualcosa, essi affermano, non possono e [da qui in poi il testo segue quasi
non vogliono rivelarlo se non a chi abbia testualmente quello di Ireneo]; disse,
superato delle prove particolari oppure ai infatti, che il mondo non poteva
moribondi, cui viene rivelato all’orecchio dal manifestare l’elemento maschile che è in
vescovo. Quest’ultimo trucco ha lo scopo di essa. La donna gli rivelò chi essa fosse; e la
garantire al presule l’affezione costante dei generazione del Tutto, che questa non
discepoli, i quali bruciano dal desiderio di aveva mai rivelato nè ad uomini né a Dei,
conoscere questo segreto che si dice solo lei l’avrebbe descritta al solo Marco nei
all’ultimo e la cui rivelazione fa appartenere seguenti termini. Quando, ai primordi, colui
al novero dei perfetti. Se io stesso non lo che non aveva padre e che era al di sopra
rivelo qui, è perché non voglio dare di ogni concezione e di ogni natura, che non
l’impressione di ridicolizzare i Marcosiani, e era né maschio né femmina, volle che ciò
non è questo il mio intento. Preferisco che vi era in lui di inespresso fosse
piuttosto indicare i principii da cui essi sono esprimibile e che ciò che vi era di invisibile
partiti per edificare le proprie dottrine. desse forma di sé, aprì la bocca ed emise
un Verbo simile a lui stesso. Ponendosi al
Ippolito qui si atteggia a generoso e ci suo fianco, il Verbo gli mostrò chi fosse, il
lascia capire che riguardo a Marco e ai Verbo essendo la forma visibile
Marcosiani egli sappia molto più di quanto dell’invisibile. La pronuncia del suo nome
scriva. Più avanti scriverà che gli è noto avvenne in questo modo: enunciò la prima
anche il loro famoso segreto. In realtà né parte del nome, il suo principio, e la sillaba
Ireneo né Ippolito hanno mai tralasciato così formata si componeva di quattro
alcunchè che potesse alleviare la posizione lettere; poi aggiunse la seconda sillaba, che
dei loro avversari. Su questo aspetto essi era, essa pure, di quattro lettere; pronunciò
hanno piuttosto aggiunto anziché omesso. poi la terza sillaba che era di dieci lettere e
Soprattutto Ippolito non ha mai peccato per infine la quarta di dodici. Il nome
eccesso di discrezione e carità! Se non pronunciato comprendeva quindi un totale
rivela il famoso segreto è, o perché questo di trenta lettere e quattro sillabe. Ogni
in realtà non esisteva o perché non lo elemento possiede sue lettere proprie, un
conosceva. segno distintivo, una sua pronuncia, figura
ed immagine, ma nessuno di questi
43. Il beato vescovo Ireneo, che si è elementi è in grado di distinguere la forma
impegnato a confutarli con grande libertà di di quest’essere di cui è l’emanazione
espressione, ha descritto i battesimi e le diretta; né conosce la pronuncia dei suoi
redenzioni in questione, raccontando con simili; egli crede che ciò che pronuncia si
dovizia di particolari ciò che fanno questi riferisce a tutto ed è il nome di tutto. Ogni
eretici. E’ vero che alcuni di essi, avendo elemento, infatti, essendo una parte del
letto le accuse di Ireneo, dicono di non tutto, pensa, col suo proprio suono, di
sapere nulla di tutto ciò; ma perché gli è chiamare il tutto, e non smette di emetterlo
stato detto di negare tutto. Pertano finchè, emettendo dei suoni successivi,
abbiamo concepito il progetto di compiere perviene a pronunciare l’ultima lettera
minuziose ricerche per cercare di scoprire dell’ultimo elemento. Secondo Marco, la
esattamente gli insegnamenti che costoro si restaurazione universale avviene quando
tramandano nel primo battesimo, così lo tutti gli elementi, giunti ad una sola ed
chiamano, e nel secondo, detto redenzione. unica lettera, emettono una sola e identica
Persino il loro segreto non ci è sfuggito… pronuncia, e l’immagine di questa
ma lasciamo perdere Valentino e i pronuncia, suppone Marco, è quell’amen
Valentiniani. Marco, seguendo Valentino, che noi recitiamo quando preghiamo. Sono
inventa anch’esso una visione, con la quale questi i suoni che compongono la forma
ritiene di circondarsi di un’aureola di gloria. dell’eone senza natura e ingenerato; sono
Valentino infatti pretese che un neonato gli delle forme che il Signore ha chiamato
era apparso. Avendogli chiesto chi fosse, angeli e che contemplano in perpetuo il
quello disse di essere il Verbo. Poi Valentino volto del Padre.
ha intessuto su questo racconto fasullo un
significato edificante, da cui ha derivato gli Il numero degli eoni che compongono la
elementi della sua eresia. Con analoga Plenitudine (Pleroma) varia da una scuola
audacia, Marco affermò che la Tetrade gli all’altra: alcuni tra i Valentiniani ne
apparve sotto le sembianze di una donna

36
annoverano 28, altri 30, altri ancora 32. I ogni nuova lettera. Prendiamo ad esempio
Marcosiani 30. la lettera delta. Essa contiene di per sé 5
lettere (d-e-l-t-a). Ma ognuna di queste
44. Marco ha dato agli elementi, come nomi cinque, a sua volta, ha un suo nome. Per
comuni che possono essere divulgati, quelli esempio la seconda è epsilon. Ciò ci da
di Eoni, Verbi, Radici, Semi, Plenitudini, altre 6 nuove lettere (e-ps-i-l-o-n),
Frutti. Quanto ai loro nomi specifici essi prendiamo solo una di queste: la iota per
sono contenuti, dice Marco, nel nome esempio, ed avremo di nuovo quattro
Chiesa ed è in essa che li si può scoprire. lettere (i-o-t-a). La seconda di quest’ultimo
L’ultima lettera dell’ultimo di questi gruppo ci dà cinque nuove lettere (o-m-e-
elementi emise una voce, la sua voce; il g-a), la seconda di quest’omega (m-i) due,
suono emesso da questa lettera generò il gamma (g-a-m-m-a) cinque, l’alfa (a-l-
degli elementi propri, immagine degli ph-a) quattro. E’ evidente che continuando
elementi. E’ a questi elementi, dice Marco, a procedere in questo modo si giunge ad un
che le cose di quaggiù debbono la loro numero di lettere incalcolabile.
organizzazione e quella delle cose che
verranno. La stessa lettera il cui suono 45. Dopo avergli dato queste spiegazioni la
seguiva il suono in basso è stata, secondo Tetrade, dice Marco, aggiunse: « Voglio
Marco, presa in alto dalla sillaba di cui mostrarti la Verità in persona. L’ho fatta
faceva parte, per completare il tutto; discendere dai cieli affinchè tu la possa
quanto al suono, è rimasto nel dominio di contemplare nuda, osservandone la
quaggiù, come se fosse stato cacciato bellezza, ascoltandola parlare e
all’esterno. L’elemento stesso, di cui la ammirandone la saggezza. Guarda prima in
lettera fa parte assieme alla pronuncia alto, la sua testa, α e ω, il suo collo βψ, le
specifica per discendere in basso, è di spalle con le mani γχ, il petto δφ, il
trenta lettere, dice Marco, e ciascuna di diaframma ευ, il ventre ζτ, i genitali ης, le
esse contiene in se stessa altre lettere che coscie θρ, le ginocchia ιπ, le gambe κο, le
formano il suo nome. Quest’ultime, a loro caviglie λξ e i piedi µν ». E’ questo, per
volta, hanno il loro nome composto di Marco, il corpo della Verità, l’aspetto di
nuove lettere che hanno il loro nome questo elemento e il carattere di questa
formato da altre lettere ancora, cosicchè lettera. Tale elemento si chiama Uomo, è la
l’insieme di tutte queste lettere scritte in scaturigine di ogni parola, il cominciamento
sequenza progredisce all’infinito. L’esempio di ogni voce, l’espressione di tutto ciò che è
che segue spiegherà il tutto. L’elemento inesprimibile, bocca del Silenzio. « Questo è
delta si compone di cinque lettere: delta, il corpo della Verità. Quanto a te, innalza la
epsilon, lambda, tau e alpha, e queste a tua mente ed ascolta, dalla bocca della
loro volta si scrivono per mezzo di altre Verità, ciò che riguarda Colui che si è
lettere. Se, dunque, tutte le lettere che generato da solo e che è il Propater, il
compongono delta si sviluppano all’infinito, Verbo ».
ogni lettera generando nuove lettere che si
succedono senza posa, quanto più ampio di Per ottenere questa bizzarra associazione di
questo elemento sarà l’oceano delle lettere! lettere, si prende l’alfabeto greco dagli
E se questa lettera da sola è così infinita, si estremi unendo, due a due, le lettere
pensi a quale abisso sia il complesso delle lontane (α+ω, β+ψ ecc.).
lettere che lo compongono, e con l’aiuto
delle quali Marco, dandosi tanta pena, ma 46. Quando la Tetrade ebbe parlato, la
del tutto inutilmente, vuole comporre il Verità, guardò Marco e, aperta la bocca,
Propater! Così il Padre, conscio della sua pronunciò una parola, e questa divenne un
immensità, ha dato agli elementi, che nome, e questo nome è quello che
Marco chiama del pari Eoni, il potere di conosciamo e pronunciamo: Gesù Cristo.
emettere da soli la loro propria pronuncia, Pronunciatolo si tacque ma siccome Marco
un elemento da solo essendo incapace di si aspettava che continuasse, la Tetrade,
pronunciare il tutto. venendo avanti di nuovo, gli disse. « Hai
considerato senza importanza questa parola
Il sistema descritto in questo capitolo pronunciata dalla bocca della Verità?
consiste nel contare le lettere che Questo nome non è così come lo conosci e
compongono il nome di una lettera credi di possedere da tempo; ne conosci
qualunque e nel ripetere la procedura ad soltanto il suono, ma ne ignori la virtù.

37
Gesù in effetti è un nome eccelso, formato Matteo XVII, 1] il quale, dopo sei giorni, ha
da sei lettere e invocato da tutti i cristiani. asceso la montagna, lui quarto; che ne è
Ma il nome con cui è conosciuto fra gli Eoni disceso dopo essere divenuto sesto e che si
della Plenitudine, essendo composto da è fermato alla Settina, essendo lui stesso
numerose parti, ha un’altra forma e un’altra Ottava insigne e possedendo il numero
immagine ed è noto ai soli Eoni a lui completo degli elementi. Tale numero si
somiglianti le cui potenze sono sempre con manifestò quando su Gesù, al battesimo,
lui ». discese la colomba, che è α e ω, lettere che
compongono il numero 801 [ωά]. E’ per
47. Sappi che le ventiquattro lettere del questo che Mosè riferisce la creazione
vostro alfabeto sono emanazioni e immagini dell’uomo al sesto giorno [Genesi I, 26-31];
delle tre potenze che contengono il Tutto e nell’piano divino della passione, è il sesto
il numero degli elementi superiori. Le nove giorno della settimana, cioè il giorno della
consonanti, considerale come le immagini Preparazione [Venerdì, cominciando da
del Padre e della Verità. Anche loro sono Domenica], che l’ultimo uomo [Gesù] è
mute, cioè ineffabili e indicibili. Le otto apparso per la rigenerazione del primo
semivocali appartengono all’ambito del [Adamo]. Il principio e la fine di questa
Verbo e della Vita. Esse fungono come da piano divino, è l’ora sesta, quella in cui
mediatrici tra le consonanti e le vocali, Gesù venne inchiodato alla croce. Perché
ricevendo dalle prime ciò che fluisce l’Intelletto perfetto, sapendo che il numero
dall’alto e dalle seconde ciò che sale dal sei [digamma] possiede il potere della
basso. Le sette vocali sono l’immagine creazione e della rigenerazione, ha
dell’Uomo e della Chiesa: è infatti la voce manifestato ai figli della luce la potenza
dell’Uomo che, essendo stata emessa, ha esercitata dall’apparizione del numero sei in
dato forma al Tutto; è il suono di questa vista della rigenerazione operata da lui.
voce che gli ha dato forma. Il Verbo e la Ecco anche perché Marco insegna che le
Vita hanno quindi le otto semivocali, l’Uomo lettere doppie racchiudono il numero sei
e la Chiesa le sette vocali, il Padre e la [ζ+ξ+ψ= 6]. Perché questo numero
Verità le nove consonanti. Mancava però la notevole, aggiunto alle ventiquattro lettere,
proporzione: colui dunque che era stato ha completato il novero delle trenta lettere.
stabilito nel Padre venne inviato al di fuori
della Plenitudine e discese verso colui da cui 49 [paragrafo sconnesso]. Ha poi volto a
era stato separato per riordinare ciò che era suo vantaggio il significato dei sette numeri
stato fatto affinchè l’unità delle plenitudini, per mettere in luce il frutto della
essendo esse nel bene, avesse come esito determinazione volontaria e spontanea.
di rendere una in tutto la potenza che viene Comprendi, dice Marco, questo numero
dal tutto. E così il gruppo dei sette ricevette notevole [6] di cui parliamo, numero che ha
le virtù degli otto, e i tre luoghi divennero derivato la sua forma dall’insigne, che è
uguali in numero, essendo tutti e tre delle stato frazionato, se così si può dire, ed è
ottine; e questi tre gruppi di otto, unendosi rimasto all’esterno: è questo numero,
gli uni agli altri, formarono il numero grazie alla sua potenza e saggezza, per
ventiquattro. I tre elementi che, per Marco, mezzo dell’emanazione che ha posto in
sono appaiati alle tre potenze, il che fa sei, essere, ha animato, a somiglianza della
e da cui emanano le ventiquattro lettere, Settina, questo mondo di sette potenze
quadruplicate in rapporto all’ineffabile dando così un’anima a tutto il mondo
Tetrade, formano il loro stesso numero. visibile. Si serve inoltre di quest’opera come
Questi elementi, sempre secondo Marco, di cosa fatta volontariamente e
appartengono all’ambito dell’Innominabile; spontaneamente da lui; tali cose servono,
essi sono, a somiglianza dell’Invisibile, poiché sono imitazioni delle cose inimitabili
trasportati dalle sei potenze. Le lettere del pensiero della Madre. Il primo cielo
doppie sono le immagini delle immagini di echeggia del suono dell’alpha, il secondo
questi elementi; tali lettere, aggiunte alle dell’epsilon, il terzo dell’eta; il quarto, che
ventiquattro, danno, in virtù dell’analogia, il sta a metà dei sette cieli, esprime la virtù
numero trenta. dello iota; il quinto pronuncia l’omicron, il
sesto l’ypsilon; il settimo cielo, che è il
48. Risultato di questa proporzione ed piano quarto a partire dal centro, l’omega. Tutte
divino fu l’apparizione, dice Marco, a queste potenze, abbracciantesi l’un l’altra
somiglianza di un’immagine, di colui [ tanto da formare un tutto, emettono un

38
suono per tessere le lodi di colui che le ha lettere: la prima è di tre lettere, la seconda
emanate. La gloria emessa da questo suono di due, la terza di due, la quarta di quattro,
è inviata in alto verso il Propater. Tuttavia, la quinta di cinque, la sesta di tre, la
dice Marco, il suono di questo concerto di settima di due e l’ottava di tre. Pertanto per
lodi, giungendo sulla terra, diventa l’artefice i Marcosiani ciò che vi è di ineffabile nel
e il padre degli esseri che stanno sulla Cristo è di trenta lettere. E’ per questo
terra. Ne abbiamo una prova nei neonati: motivo secondo loro ch’Egli disse: « Io sono
appena escono dal grembo la loro anima l’alpha e l’omega » additando la colomba
emette un grido analogo al suono reso da [περιστερά], che ha questo stesso numero,
ciascuno di questi elementi. Così come, cioè 801.
dunque, le sette Potenze glorificano il
Verbo, così pure fa l’anima, nei neonati, I Marcosiani modificano i nomi delle lettere
piangendo. E’ per questo motivo che Davide in base alle necessità della loro dottrina.
ha detto: « dalla bocca dei neonati che Grazie a queste modifiche arbitrarie, si
ancora non parlano e succhiano il seno tu arriva sempre al numero desiderato!
hai tratto una lingua » [Salmi VIII, 3]; e
ancora: « i cieli cantano la gloria di Dio » 51. Ecco ora come avvenne la nascita
[Salmi XIX 18,2]. Quando l’anima è ineffabile di Gesù [Іησοϋς]. Dalla prima
prigioniera della sofferenza essa non Tetrade, madre di Tutto, sortì, come una
emette altro grido, nel suo sgomento, che figlia, la seconda Tetrade; da questa venne
quello dell’omega, in modo che l’anima che l’Ottava, da cui poi la Decade, in tal modo
sta in alto riconosca l’elemento che gli è venne a nascere il numero diciotto. La
assimilato e gli presti soccorso. decade dunque, essendosi unita all’Ottava e
avendola moltiplicata per dieci, produsse il
50. Questo è, nella fattispecie, numero ottanta; moltiplicando ancora per
l’insegnamento di Marco. Ecco ora come dieci quest’ultimo numero, partorì il numero
spiega la nascita dei ventiquattro elementi. ottocento, cosicchè il numero totale
Con l’Unicità coesiste l’Unità, e da esse rappresentato dalle lettere, partito
derivano la Monade e l’Uno che, essendo dall’Ottava verso la Decade, è 888.
due volte due, formano quattro. Poi questi L’alfabeto greco contiene otto unità, otto
due e questi quattro elementi uniti assieme decine e otto centinaia, che assommano a
originano il numero sei; e questi sei, 888, cioè al nome Gesù. Se Gesù è detto
moltiplicati per quattro, danno il numero alpha e omega è per dimostrare che è nato
ventiquattro. Tali nomi della prima Tetrade da tutti questi numeri.
considerati come santissimi e
impronunciabili, sono conosciuti solo al 52. Quanto alla creazione di Gesù, ecco ciò
Figlio. Anche il padre ne conosce i nomi. che ne dice Marco: il Gesù terreno è stato
Secondo Marco i nomi che vanno creato da potenze emanate dalla seconda
pronunciati nel silenzio e nella fede sono: Tetrade; l’angelo Gabriele ha fatto funzioni
Ineffabile e Silenzio, Padre e Verità. Il di Verbo, lo Spirito Santo di Vita, la Virtù
numero complessivo delle lettere di questa dell’Altissimo di Uomo e la Vergine di
Tetrade è ventiquattro. Infatti Ineffabile Chiesa. Così, secondo Marco, venne
conta sette lettere, Silenzio cinque, Padre concepito l’uomo nato attraverso Maria in
cinque, Verità sette [per alcune parole base al progetto divino. Quando giunse
Marco “gioca” con l’utilizzo dei dittonghi all’acqua colui che era salito in alto
inespressi. Così Silenzio Σιγέ diventa Σειγέ completando il numero dodici - colui che
e Χριστός diventa Χρειστός]. Parallelamente contiene i semi di tutti coloro che sono stati
la seconda Tetrade, Verbo e Vita, Uomo e seminati assieme a lui e sono ascesi e
Chiesa, comprende pure lo stesso numero discesi con lui -, scese in Gesù sotto forma
di lettere. Il nome volgare del Salvatore, di colomba. Questa Virtù discesa su Gesù,
Gesù, consta lui pure di sei lettere. Quanto dice Marco, è seme della Plenitudine e
al suo nome ineffabile esso assomma, in contiene in sé il Padre, il Figlio e la potenza
base al computo delle lettere prese una a innominabile del Silenzio conosciuta grazie
una, a ventiquattro, e Cristo Figlio a dodici. a lui, e tutti quanti gli eoni. E’ questo spirito
Ciò che vi è di ineffabile nel Cristo è di risiedente in Gesù che fece udire la sua
trenta lettere, prendendo similmente una voce con la bocca del Figlio, che si è
ad una le lettere che compongono il nome dichiarata figlio dell’Uomo, ha manifestato il
volgare. Infatti il nome Cristo è di otto Padre ed è scesa in Gesù per fare tutt’uno

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con Lui. E’ quel Salvatore, affermano i quanto comprende la lettera vau che
Marcosiani, che in ossequio al progetto nell’alfabeto occupa l’ottava posizione;
divino ha sconfitto la morte e rivelato che il infine, contando i numeri rappresentati
Padre è Gesù Cristo. Quest’ultimo è, dalle lettere fino alla eta, con esclusione
dunque, secondo Marco, il nome dell’uomo della vau, e sommandoli tra loro, ottengono
creato in virtù del progetto divino, e il numero trenta. Se infatti si sommano i
quest’uomo è stato dato per essere numeri rappresentati dalle lettere numerali
l’immagine perfetta e la forma dell’Uomo dall’alpha all’eta, e togliendo il numero
che sarebbe disceso in lui. Quando Gesù notevole [6], si avrà trenta. Siccome il
ricevette quest’Uomo, venne a contenere numero trenta è debitore della sua unità
anche il Verbo, il Padre, l’ineffabile, il alle tre potenze [8+10+12], esso ha dato,
Silenzio, la Verità, la Chiesa e la Vita. ripetendosi tre volte, il numero novanta. La
stessa triade, ripetendosi tre volte, ha
53. Tutti gli uomini dotati di buon senso generato il numero nove. Questi numeri, sia
vedranno chiaramente, spero, che queste che si riuniscano in uno solo per formare la
dottrine sono assurde e distanti da ogni trentina, sia che si sopprima la dodicesima
teologia, provenendo dalle fantasie degli unità per poter fare undici, portano sempre
Astrologi e dall’aritmetica dei Pitagorici, a nove il numero dieci. Avviluppando questi
come potrà convincersene chiunque ama la numeri gli uni con gli altri e moltiplicandoli
conoscenza, andando a rileggere per dieci, essi ottengono il numero
l’esposizione che ho fatto in precedenza di novantanove. Il dodicesimo eone
quegli insegnamenti [Philosophumèna, I e [Saggezza], avendo lasciato gli undici eoni
IV]. Tuttavia, per mostrare più chiaramente che stanno in alto e avendo defezionato,
ancora che i Marcosiani non seguono Cristo discese nel mondo sublunare: anche ciò,
ma Pitagora, voglio descrivere anche, per affermano i Marcosiani, si accorda con le
quanto ciò sia fattibile in un compendio, le lettere. E’ quello che la forma delle lettere
dottrine che essi hanno tratto da quel ci insegna. Infatti l’undicesima lettera è
filosofo circa i numeri e i moti celesti. lambda, che rappresenta il numero trenta,
Secondo i Marcosiani infatti questo universo e lambda è quindi analogico all’ordinamento
deve la sua origine alla monade e alla celeste. Se infatti si sommano i numeri
diade. Contando prima dall’unità al quattro, rappresentati da ognuna di queste lettere
essi concepiscono la decade dall’alpha al lambda, lasciando da parte il
[1+2+3+4=10]. La diade a sua volta, segno del numero sei, si ottiene per somme
essendosi spinta fino al sei, come due, successive il numero novantanove
quattro, sei, ha generato la dozzina [1+2+3+4+5+7+8+9+10+20+30 = 99].
[2+4+6=12]. Contando parallelamente da Lambda, posta all’undicesimo grado, scende
due a dieci, ci si palesa la trentina, in cui è dunque quaggiù alla ricerca del suo
compreso il numero otto, dieci e dodici analogo, per ripristinare il numero dodici;
[2+4+6+8+10=30]. [paragrafo sconnesso] alfine lo trova e completa il numero. E’ ciò
La dozzina, che ha come componente il che ci mostra con chiarezza la forma stessa
numero notevole [6] è, per ciò stesso, detta di questa lettera. Infatti Λ (lambda), giunto,
Pathos dai Marcosiani. E siccome, a causa se così si può dire, per cercare il suo
di questo fatto, la Caduta è avvenuta analogo e avendolo trovato, poi innalzato al
attorno al numero dodici, la pecorella cielo, prende il posto della dodicesima
[Saggezza] ha smarrito la retta via e si è lettera, Μ (mi), che è composta da due
perduta. La stessa perdita si è avuta nella lambda (ΛΛ). Ecco perché i Marcosiani
Decade; i Marcosiani riferiscono ad essa la tralasciano, grazie alla Gnosi, il numero
parabola della dracma persa da una donna novantanove, cioè il vuoto, simbolo della
che dopo aver acceso un lume si mette alla mano sinistra, e tendono all’unità, che,
ricerca, e quella dell’unica pecorella aggiunta al numero novantanove, permette
smarrita. Quanto alla parabola delle 99 di porsi sul lato destro.
pecorelle essi la spiegano, grazie ai numeri
addizionati assieme, fantasiosamente, 54. Secondo i Marcosiani, i quattro
affermando che undici moltiplicato nove fa elementi, il fuoco, l’acqua, l’aria e la terra,
novantanove e perciò, pretendono, si dice sono stati formati innanzitutto con la
amen [αµήν], perché contiene il numero mediazione della Madre ed emanati a
99. Con la lettera numerale eta fanno lo immagine della Tetrade celeste;
stesso, poiché dicono che è un’Ottava in aggiungendo a tali elementi le loro attività,

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cioè il caldo, il freddo, l’umido e il secco, i all’eternità dell’Ottava, creò dei tempi, dei
Marcosiani ritengono di poter offrire momenti, delle serie innumerevoli di anni,
un’immagine esatta dell’Ottava. Inoltre essi immaginando di imitare, con questo
annoverano dieci potenze: sette corpi di assommarsi di temporalità, l’infinitezza di
forma circolare che chiamano cieli; inoltre il quella. A quel punto, dicono i Marconiti,
cerchio che li contiene e a cui danno il venne abbandonato da Verità e sua
nome di ottavo cielo; infine, il sole e la compagna divenne Menzogna. E’ per questo
luna. Questi dieci esseri sono, secondo i che quando i tempi si compiranno la sua
Marcosiani, immagine della Decade opera avrà fine.
invisibile emessa dal verbo e dalla Vita.
Quanto alla Dodecade, essa è 56. Questo è dunque ciò che insegnano
rappresentata dal cerchio zodiacale. Infatti, sulla creazione e sull’universo gli eretici
dicono i Marcosiani, questi dodici segni usciti dalla scuola di Valentino; essi
rappresentano verosimilmente la figlia gareggiano tra loro per la stranezza delle
dell’Uomo e della Chiesa, la Dodecade. Il dottrine; ai loro occhi è un segno di vivacità
cielo più elevato [l’ottavo] è stato aggiunto e innovazione escogitare argomenti
e unito all’universo per fungere da freno al grandiosi e meravigliosi. Essi pensano che
suo movimento che è molto veloce; tale ogni brano della Bibbia si accorda con il loro
cielo, con la sua massa, appesantisce simbolismo numerale, e accusano Mosè e i
l’universo e con la sua propria lentezza, profeti di accennare allegoricamente agli
tempera la velocità di questo, cosicchè il eoni e ai loro numeri. Non ho ritenuto di
moto rivoluzionario da segno a segno dover spiegare simili baggianate incoerenti,
necessita di trent’anni per svolgersi; dal momento che il beato vescovo Ireneo
pertanto questo ottavo cielo è, per i ha già confutato con vigore e minuzia
Marcosiani, l’immagine di quel Limite che queste dottrine. Peraltro è proprio da
circonda la loro famosa Madre dai trenta Ireneo che abbiamo tratto le invenzioni di
nomi [Plenitudine]. A sua volta la luna, che questi eretici. Abbiamo dimostrato che è
compie un giro completo del cielo in trenta dalla filosofia di Pitagora e dalla vana
giorni, rappresenta, a mezzo di questo scienza astrologica che essi hanno derivato
numero, il numero degli eoni. Il sole, che dottrine che poi hanno fatto proprie,
impiega dodici mesi per compiere una accusando poi il Cristo di esserne il primo
rivoluzione completa e tornare al punto di autore. Penso di aver mostrato a sufficienza
partenza da cui è partito per compiere la quanto insulsi siano i loro insegnamenti e di
sua rivoluzione, ci rappresenta chiaramente aver mostrato con chiarezza che i filosofi
la Dodecade. Gli stessi giorni, grazie alle pagani sono stati i veri maestri di Marco e
loro dodici ore, rappresentano la Dodecade Colarbase, successori di Valentino nella
invisibile. La stessa fascia zodiacale si scuola.
divide in trecentosessanta gradi ed ogni
segno comprende trenta gradi. Così
dunque, secondo i Marcosiani, lo Zodiaco
stesso offre l’immagine della stretta
relazione tra dodici e trenta. La terra,
dicono ancora i Marconiti, è ugualmente
divisa in dodici regioni climateriche; in ogni
regione, essa riceve verticalmente dai cieli
una virtù particolare a questo clima e
partorisce dei figli della stessa natura della
potenza che invia quaggiù la sua
emanazione. Così la terra, anch’essa, è
un’immagine della dodecade superiore.

55. I Marconiti dicono ancora che il


Demiurgo ha voluto imitare la natura
infinita, eterna, estranea ad ogni limite e
tempo, dell’Ottava superiore, ma che non
ha potuto riprodurne la stabilità e la
perpetuità, poiché lui stesso era il prodotto
di una caduta. Così, per approssimarsi

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Basilide e la Lettura
I Padri della Chiesa tesero a confutare
Allegorica questa Cristologia allegoria, fra questi si
Filippo Goti distinse Ireneo che ebbe a dire, come
secondo Basilide Simone di Cirene, che era
stato costretto ad aiutare Gesù a portare la
croce, fu crocefisso in sua vece, mentre il
«In verità vi dico: non passerà questa secondo prendeva tranquillamente le
generazione finché tutto ciò sia sembianze del primo.
avvenuto» (Vangelo di Luca 21,32),
Alcuni studiosi come Mead hanno sollevato
Era prossimo il Regno dei Cieli?! seri dubbi attorno a quanto riporta Ireneo
L'interpretazione letterale del passo del in merito alla crocifissione di Gesù in chiave
Vangelo di Luca, che riporta un dialogo fra basilidiana. Del resto quanto desideriamo
Gesù e i discepoli, pare affermarlo. Già la evidenziare è la nascita del docetismo
generazione delle persone che avevano (Gesù versus Cristo) già nei primi decenni
conosciuto Gesù, e che rette si fossero dell'era "cristiana". Tesi questi supportata
mantenute nei suoi insegnamenti morali anche dall'Apocalisse di Pietro, che parla di
avrebbero conosciuto il Regno dei Cieli. un Gesù Vivente sorridente seduto su di un
Accadde ciò ?! No. Non è accaduto allora, e Albero (della vita), in contrapposizione con
non è accaduto ancora oggi. Tale evidenza la parte carnale messa in croce.
comporta, oggi come ieri, una serie di
riflessioni attorno alla veridicità letterale dei Basilide insiste su di una realtà trinaria: il
passi evangelici, non per ultima la corpo fisico, l'anima, e la scintilla spirituale.
resurrezione. La vittoria sulla morte è il Un tema tradizionale che sarà poi
fondamento della fede cristiana-cattolica; il successivamente ripreso da molte tradizioni
dubbio attorno alla seconda venuta di Gesù, esoteriche o iniziatiche, dimostrandosi
nei tempi indicati dagli apostoli, apre una anche in questo precursore.
serie di interrogativi attorno alla stessa Vorrei offrire una riflessione attorno alla
struttura del messaggio evangelico, dei scena della morte di Gesù, descritta da
precetti morali e della prospettiva che esso Basilide. Non può esser essa stessa
offre. Lo gnostico Basilide già nel primo l'allegoria, dell'allegoria ? Dove ancor di più
secolo dopo cristo, prende atto del viene messa in risalto l'assurdità di una
fallimento della narrazione evangelica; e letteralità dei vangeli ?
proponendo una lettura allegorica della La pretesa di una lettura non allegorica, la
passione sul Golgota, fornisce, per primo, condanna dello gnosticismo, il fallimento del
un'altra visione alternativa della vita, della cattolicesimo sono tre temi fra loro
passione e della morte di Gesù. Per intimamente legati: nodi di difficile
Basilide Gesù Cristo è realmente il Figlio di risoluzione per molti, che si preferisce
Dio, a differenza ad esempio di quanto lasciare nel dimenticatoio.
avanzato da Simone di Samaria e da altri
gnostici, ma non è Gesù ceh muore in La condanna che venne mossa allo
croce, bensì la sua esteriorità carnale, gnosticismo , che rappresenta l'autentico
l'involucro fisico o sostitutivo. Onde per cui i rivitalizzatore del pensiero platonico,
supplizianti ebrei e romani, e i nazareni, aristotelico e pitagorico in chiave
furono ingannati da questa esteriorità, era "cristiana", da parte dei "Padri della Chiesa"
infatti inconcepibile per Basilide che il figlio fu quello dell'errore intrinseco ad una
del Vero Dio, che l'inviato terreno lettura "allegorica" dei vangeli. A tale
dell'Ineffabile, potesse sottomettersi alle lettura si contrapponeva quella "letterale".
leggi di coloro che era venuto per
rettificare. I carnefici (ebrei e romani) che Drammaticamente però la lettura
detengono il potere religioso e politico, il allegorica, la ricerca del simbolo e del
popolo plaudente, non rappresentano forse contesto filosofico, dei vangeli è l'unica che
coloro che ricercano nella lettera, nella permette di mantenerne l'autorità.
forma enunciativa una verità di per se Un'autorità non tanto in chiave morale e
stessa avvolta nelle spire della sociale, bensì in chiave sapienziale.
manifestazione ?
Come ben sappiamo, o si dovrebbe sapere,
il cattolicesimo si regge sulla promessa

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della seconda venuta di Gesù, e sulla In quanto la carne non era risorta così
promessa della resurrezione della carne. come professato generazione successiva.
Diamo di seguito lettura dei passi sinottici
dove ciò viene rappresentato:

Matteo 24:32 Dal fico poi imparate la


parabola: quando ormai il suo ramo
diventa tenero e spuntano le foglie, sapete
che l'estate è vicina.
Matteo 24:33 Così anche voi, quando
vedrete tutte queste cose, sappiate che
Egli è proprio alle porte.
Matteo 24:34 In verità vi dico: non passerà
questa generazione prima che
tutto questo accada.
Matteo 24:35 Il cielo e la terra passeranno,
ma le mie parole non
passeranno.

Marco 13:30 In verità vi dico: non passerà


questa generazione prima che
tutte queste cose siano avvenute.

Luca 21:32 In verità vi dico: non passerà


questa generazione finché tutto
ciò sia avvenuto.

Il fallimento della dimensione "letterale" dei


vangeli è testimoniato dall'evidente
constatazione che nella generazione
immediatamente successiva a quella di
Gesù, egli non è TORNATO. Trasferendo nel
cattolicesimo quella nevrosi messianica
(seppur mitigata proprio dall'inclusione di
temi gnostici) tipica dell'ebraismo.

Tale evidente constatazione non sfugge a


Basilide, che la rilegge in modo allegorico
(utilizzando come leva filosofica la prima
lettera ai Corinzi di San Paolo), portando ad
escludere la vittoria sulla morte del corpo
così come era intesa. Ponendo in
discussione la stessa interpretazione del
mistero della Croce: il quale non era più il
sigillo sulla morte della carne; ma quello
della liberazione dello Spirito. Del resto può
essere sottoposto al giogo della carnalità, lo
Spirito che proviene da un piano dell'Essere
ad essa sicuramente superiore?

Ecco quindi in Basilide (contestato dal


mastino Ireneo) la trasfigurazione del
Vangelo in una "metafisica dello Spirito"; in
un'attenta riflessione sull'autentica
tradizione cristiana che evidentemente non
poteva e non doveva essere ridotta alla
resurrezione della carne.

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