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Capitolo 11 - L'Europa Oltremare

La violenza coloniale, convivenza multiculturale


La Réunion, tanti nomi, mille volti

La colonia di la Réunion si sviluppa a partire dal XVII secolo, é un


isola dell'arcipelago delle Mascarene a sud ovest dell'Oceano
Indiano.
Punto di riferimento commerciale lungo la rotta delle indie, questa
colonia fu caratterizzata da fasi di conquista e riconquista da parte
delle flotte inglesi e francesi.
Ci mostra una panoramica della complessa realtà multiculturale.
Questa comunità ha come motto il 'vivre ensemble' ma è fortemente
marcata dalla colonizzazione e dalla schiavitù.

Nomen Omen

Il punto di partenza é il nome di questa analisi é il nome: La


Réunion.
Gli uomini hanno da sempre la necessità di attribuire, dare un nome
alle cose, infatti l'isola nel corso del tempo ha assunto diversi
toponimi, che si legano al suo popolamento.

Dal XII secolo era conosciuta dai navigatori arabi come Dina
Margabin.
Primo fenomeno di contaminazione linguistica "dina" termine che
deriva dall'hindi e significa "isola" e "marghrebin" dall'arabo che
significa "ovest".

Nel 1507 venne costeggiata da una spedizione portoghese. Da


questo momento questo arcipelago, denominato Le Mascarene (ne
fanno parte Mauritius e Rodriguez) diventano un punto di scalo per
la rotta verso le indie.

Nel 1642 l'isola viene occupata dai francesi, assumendo così il


nome di Bourbon pur rimanendo disabitata.

Nel 1663 vi si insediano i primi coloni francesi.


Nel 1664 viene fondata la compagnia francese delle indie orientali,
che con il fine di competere con olandesi e inglesi i francesi
iniziarono a interessarsi alla tratta degli schiavi sul finire del XVII
secolo.
Evento di grande importanza é il motto della compagnia "Fiorirò
ovunque vada" che figura ancora oggi sullo stemma di La Réunion.

Nel 1967 si attesta la schiavitù sull'isola.


Il traffico di schiavi diretti alle Mascarene partiva dal porto di Lorient
in Francia. Gli schiavi venivano caricati dalla Costa Ovest Africana,
in quanto ne era vietato lo scambio in territorio continentale, per poi
essere sbarcati alle Mascarene, dove le navi proseguivano verso le
Indie.

Dal 1731 si iniziò a importare gli schiavi direttamente dal


Madagascar a causa delle perdite di vite umane durante la
circumnavigazione.

Nel 1704 ci troviamo di fronte al mio censimento della popolazione


di La Réunion, che contava 311 schiavi, un terzo dei quali nativi
(creoli) ovvero nati da genitori di diversa provenienza, mentre due
terzi provenivano in gran parte da Madagascar e in modo inferiore
da India, Africa, Malesia.
Intorno a tutto questo si viene a creare un mercato, in cui resistenza
fisica e mentale faceva aumentare o abbassare il valore degli
schiavi sul mercato. Per esempio gli schiavi indiani venivano
impiegati come giardinieri o domestici e avevano un valore più
basso rispetto ai creoli che erano considerati più adatti ai lavori
fisici.

Tra il XVIII secolo e la prima decade del XIX si assiste a un boom


del commercio degli schiavi sulle Mascarene, nel 1788 vennero
censiti 47.195 abitanti di cui l'80% erano schiavi.
I dati sembrano però poco affidabili per una serie di ragioni:
I proprietari delle piantagioni per evadere il fisco dichiaravano
spesso meno schiavi in loro possesso. Molti documenti furono
distrutti nel 1848 quando fu abolita la schiavitù. Molti schiavi
venivano trasportati su navi commerciali e non negriere. Non veniva
contabilizzato il numero dei morti. Per ottenere cifre più simili al
reale, dovrebbero essere aumentate almeno del doppio.

Tra fine XVIII secolo e inizio XIX l'isola cambiò nome e bandiera,
tornò a chiamarsi La Réunion nel 1793, nel 1806 Ile Bonaparte e di
nuovo Bourbon tra 1810-14 quando fu occupata dagli inglesi. Gli
inglesi nel 1807 promulgarono l'interdizione al commercio degli
schiavi ma i francesi continuarono a compiere un numero
impressionante di sbarchi illegali.

La lingua creola riunionese (parlata ancora oggi) nacque nel


contesto delle piantagioni dall'incontro fra popoli europei e extra
europei. Gli inglesi grazie alla padronanza lingua creola potevano
capire se gli schiavi erano stati importati da molto tempo o erano
appena sbarcati.

Molti autori tra cui Toussaints, Fuma, Combeau segnano come


evento fondamentale per la storia di La Réunion il passaggio da
un'economia basata sulla produzione del caffè alla coltivazione
della canna da zucchero. Avvenuto nel 1815.
Questo fu causato dall'aumento degli schiavi e dalla perdita di
Santo Domingo che si dichiarò indipendente nel 1804 e che era il
maggior produttore francese di canna da zucchero.

Nel 1830 vengono censiti quasi 70.000 schiavi.


In questo periodo aumentarono gli schiavi creoli nati a La Réunion
60% seguiti dagli africani 15-20%. Le tratte di indiani e malesi
divennero sempre più rare a causa della liquidazione francese della
compagnia delle indie e il raffreddamento dei rapporti fra gli
avamposti indiani e l'amministrazione delle Macarene.

Radici identitarie e sintesi contemporanee

Il 1848 é l'anno zero per la società riunionese, assume


definitivamente il nome di La Réunion.
L'arrivo di Santa Garrida, commissario della repubblica proclamò
l'abolizione della schiavitù il 20/12/48 é diventata un data simbolo
per questa comunità.
L'abolizione della schiavitù porto a una grande crisi economica a
causa della mancanza di manodopera nelle piantagioni.

Nel 1852 il governo introdusse l'assunzione a contratto di "lavoratori


volontari" provenienti da Africa, Madagascar, Cina, India, Medio
Oriente. Questa pratica fu interrotta nel 1884 ma in un certo senso
legittimò la prosecuzione di un regime semi-schiavista.
Questa nuova ondata migratoria modificò di nuovo il sostrato
culturale riunionese alla fine del XIX si unirono gli indiani musulmani
del Gujarat e i cinesi di Canton e Guangdong.

Nel 1946 ci fu la dipartimentalizzazione di La Réunion. Ci furono


nuovi flussi migratori, come: l'arrivo dei Francesi continentali
chiamati z'oreil (in creolo identificavano i francesi della
metropolitana, differenti teoria o perché i francesi tendevano
l'orecchio quando sentivano gli schiavi parlare fra loro o per le loro
orecchie bianche che si arrossavano al sole). L'arrivo di funzionari
di Pondichéry (avamposto indiano) e di Karanes dal Madagascar.
Da metà degli anni 70 arrivò dei Komors, flusso comoriani e
maoresi.

In questo periodo le società francesi d'Oltremare subirono un


riordino strutturale che portava all'assorbimento del divario tra
centro e periferia. Il passaggio della piantagione all'era post
industriale generò un drastico cambiamento che sconvolse la
società riunionese.
Christian Ghasarian identifica questi processi come meccanismi di
assimilazione (o acculturazione) di resistenza (i creolizzazione) e di
reinvenzione culturale.

La repubblica che aveva paura di una rivolta indipendentista delle


sue ex colonie si impegnò a rendere queste società di uomini,
francesi a pieno titolo. Questo richiedeva però l'omologazione a un
sistema scolastico, sanitario, amministrativo, attraverso processi di
rimozione culturale e assimilazione al modello francese. La cui
violenza e alienazione la ritroviamo nello spirito dei contemporanei,
che non rimasero passivi di fronte a tutto questo e che nella
seconda metà del secolo scorso la lingua e la cultura creola venne
rivalutata da parte della popolazione.
Quando utilizziamo la parola creolo indichiamo una situazione di
stabile convivenza tra una pluralità di gruppi culturali che risiedono
in un contesto terzo, tenendo però in conto che questo termine
nasce in un contesto di violenze connesse al colonialismo, alla
schiavitù.

La società riunionese é caratterizzata da un'ibridazione culturale,


nonostante questo esistono moltissimi gruppi locali o autoprodotti:
- Cafres (arabo: infedele) discendenti degli schiavi malgasci e
africani
- Malbars discendenti India meridionale
- Gros (proprietari piantagioni) et petit blancs (coloni espropriati
delle terre) discendenti dei coloni francesi e europei
- Z'arabes
- Z'oreils
- Sinois cinesi
- Komors comoriani e maoresi
Tale condensazione identitaria sembra aver rallentato la creazione
di un noi riunionese.

Memorie terapeutiche

Questo mosaico di culture e etnie é oggi considerato un modello di


convivenza e tolleranza multiculturale. Anche se comunque questa
comunità é sempre a caccia di memorie.

Sudel Fuma, storico riunionese morto nel 2014 a causa di un


naufragio a La Réunion, ha dedicato la sua vita tentando di
ricostruire dignità e discendenza agli schiavi.
Per lui era necessario che la popolazione riunionese facesse una
terapia della memoria, per ricostruire un'identità creola indoceanica.

Il primo tassello di questa fase é l'istituzione nel 1982 della giornata


della memoria dedicata all'abolizione della schiavitù nel 20
dicembre. È un momento di festa e raccolta per l'intera
popolazione. Nel 1998 l'Università di la Réunion istituì una cattedra
dedicata all'interculturalità nella regione dell'Oceano Indiano sud-
occidentale.

Sudel Fuma si occupò di un progetto 'La route des steles' che


aveva come obiettivo onorare la memoria di quelle popolazioni
segnate per la schiavitù. Successivamente furono istituite sculture,
giardini, statue in numerose zone indoceaniche in onore e in ricordo
di questa pagina di storia, come nel 2005 a la Réunion nella città di
Saint Paul furono inaugurate 6 sculture dedicate ai primi schiavi
malgasci arrivati sull'isola.

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