By Luca Negri
-L’EROE-
Il giocatore che interpreta l’eroe deve descriversi:
-Come si chiama? (nome e cognome devono iniziare con la stessa lettera)
-Che lavoro fa?
-Come sono i suoi lineamenti? I suoi capelli? Come è vestito?
-Perché sta attraversando la strada così di fretta, e quale oggetto ordinario
sta portando sotto il braccio?
-L’ANTAGONISTA-
Il giocatore che interpreta l’antagonista NON deve descriversi fisicamente,
poiché assomiglia al protagonista in modo inquietante. Deve però rispondere
a queste domande intonando un pessimo accento straniero:
-Come si chiama? (il suo nome è singolare, affascinante, esotico)
-Quale oggetto decisamente poco ordinario sta portando sotto il braccio?
-Per quale motivo losco non potrà partecipare alla festa che ha organizzato
per questa sera?
-LA FESTA-
Tutti gli invitati dell’antagonista sono qui. Il protagonista troverà una
situazione al limite del caotico. Tutti gli invitati sono ammassati in poco
spazio, urlano tra di loro, bevono, assumono sostanze illegali. Molti sono sul
punto di fare a botte. Il protagonista dovrà interagire con ogni invitato
problematico (5 in totale) in modo da calmarlo, rassicurarlo o
allontanarlo, portando l’entropia della serata ad un livello accettabile.
-GLI INVITATI-
Ogni invitato (o gruppo di invitati) va affrontato singolarmente.
Prima di tutto l’ANTAGONISTA descrive l’invitato:
-come si chiama? (il nome deve alludere in qualche modo al carattere,
aspetto o ruolo dell’invitato)
-come lo si riconosce tra la folla?
-qual è il suo pregio più grande?
-come sarebbe meglio interagire con lui? Assecondandolo? O
contrastandolo? Questo non deve essere comunicato a voce.
-LA CONCLUSIONE-
Se le interazioni positive superano quelle negative, la festa non degenererà
nel caos più distruttivo.