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IL MINOTAURO RIASSUNTO
Il mito del minotauro affonda le sue radici a Creta: qui regnava un re i cui
sudditi credevano illegittimo, il re Minosse, figlio dell'unione tra Zeus ed
Europa. Minosse, preoccupato del fatto di non essere ben visto dai suoi
cittadini, chiede al dio del mare Poseidone, un toro in regalo come segno
dell'approvazione del suo regno da parte dell'Olimpo.
Il toro ricevuto in regalo da Poseidone era un toro bianco e
bellissimo che Minosse avrebbe dovuto sacrificare. Considerata la bellezza
dell'animale, però, Minosse decide di non sacrificare il toro e di usarlo per le
sue mandrie. Poseidone, dopo aver scoperto che Minosse non aveva
sacrificato l'animale, decide di punire il re e di far innamorare la moglie di
Minosse, Pasifae, del toro.
MINOTAURO LABIRINTO
Dall'unione tra Pasifae e il toro nasce il minotauro, una creatura leggendaria e
mostruosa per metà toro e per metà uomo. Nonostante le gambe da uomo, la
sua natura di animale lo rendeva selvaggio e pericoloso per i cittadini.
Minosse decide quindi di rinchiuderlo nel labirinto di Cnosso, un palazzo a
forma di labirinto costruito da Dedalo.
TESEO E IL MINOTAURO
Convinto di riuscire a sconfiggere il minotauro, Teseo, il figlio del re di Atene
Egeo e innamorato di Arianna, figlia di Minosse e Pasifae, si offre volontario
tra i fanciulli sacrificali. Arianna, prima dell'entrata di Teseo nel labirinto,
offre al ragazzo un filo di un gomitolo che avrebbe dovuto srotolare all'interno
del labirinto per non perdere la via d'uscita.
Teseo sconfigge il minotauro e, insieme con Arianna, riparte alla volta
di Atene ma, durante la traversata, il giovane ragazzo abbandona la sua amata
sull'isola deserta di Nasso. Rimasta sola, Arianna inizia a piangere finché non
viene confortata e rapita da Dionisio. Poseidone, infuriato con Teseo per aver
abbandonato la ragazza, fece scoppiare una tempesta che squarciò le vele
bianche della nave di Teseo, costringendo quindi il ragazzo a issare le vele
nere.
Il re Egeo, prima che Teseo partisse, aveva chiesto al figlio di issare le vele
nere solo in caso di sconfitta. Egeo, vedendo avvicinarsi una nave con le vele
nere, decide quindi di togliersi la vita, gettandosi nel mare che ha poi preso il
suo nome: il Mar Egeo.