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Convinzione 1: squadra e modulo che vincono non si cambiano

Darwin, Inner Circle e Gnocchi Le convinzioni radicate, sono spesso il peggior nemico del cambiamento e,
Le teorie di Darwin sull’evoluzione, vengono spesso sottovalutate e purtroppo, il mondo, le aziende e i paradigmi mutano e sempre più
addirittura ignorate all’interno delle aziende. rapidamente.

E’ un fenomeno che fa scopa con un'altra realtà che né è spesso una Se andiamo a vedere quali aziende continuano ad essere presenti nella lista
(con)causa: l’Inner Circle. Fortune 500, possiamo affermare che quelle che (r)esistono ancora hanno
cambiato il loro approccio, per stare al passo coi tempi.
In ogni piccola e media (ma accade anche in qualche “grande”) azienda e
specialmente nelle realtà imprenditoriali padronali (dove vi è un solo azionista Blockbuster è diventata una superpotenza mondiale dell’entertainment, fino a
o una oligarchia di azionisti, spesso appartenenti ad una sola famiglia), è che film e musica non sono diventati “liquidi” ed hanno perso la loro
presente un gruppo ristretto di Manager, che appartengono al così detto Inner caratteristica “solida”.
Circle: “quelli che hanno costruito l’azienda”, lo zoccolo duro, l’entourage del
Poi il colosso è scomparso perché non ha saputo prevedere / adattarsi ai
CEO.
cambiamenti del mercato: “Blockbuster chiude, i film sono online. La catena
Alcune volte l’Inner Circle è composto da ottimi Manager che posseggono verso il fallimento”.
visione e che spingono l’azienda ad evolversi ma, spesso, l’Inner Circle è
A volte non si deve cambiare il mix di prodotti e/o di servizi offerti sul
composto da dinosauri che hanno fatto il loro tempo e che ostracizzano un
mercato, ma solo le modalità di proporli o erogarli.
bene fondamentale per il sostentamento e la sopravvivenza di un’azienda: il
cambiamento. La Strategia Oceano Blu (Blue Ocean Strategy - Chan Kim, Mauborgne)
identifica un metodo per pensare fuori dagli schemi, cambiando approccio,
Il cambiamento inteso, non necessariamente come innovazione, ma come il
creando un proprio oceano blu privo di squali (concorrenza) e non ancora
necessario adattamento alle mutabili condizioni esterne dei mercati, della
sporco di sangue.
società e del mondo in cui viviamo.
Quando hanno adottato questo metodo, molti manager, non sapevano come
Cambiamento imprescindibile per poter sopravvivere e per poter competere
convincere i membri del proprio team a sposare un concetto direttamente in
in un ecosistema che è in costante evoluzione con cicli sempre più rapidi e
contrasto con le regole tradizionali del loro settore.
frequenti.
"Ci sono sempre due scelte nella vita: accettare le condizioni in cui viviamo
Parleremo di una serie di convinzioni radicate e difficili da estirpare, faremo
od assumersi la responsabilità di cambiarle", Denis Waitley.
un breve accenno alle teorie di Darwin, spiegheremo cosa un Inner Circle può
causare ad una organizzazione aziendale e di gnocchi e spaghetti come Le squadre Italiane di calcio, con il loro modulo “all’Italiana” non riuscivano
metafora dei diversi stili di management. più a vincere in Europa.
Poi arrivò l’Arrigo da Fusignano e cambiò il modo di giocare al pallone,
conquistando l’Europa e il Mondo del calcio.
Convinzione 2: abbiamo sempre fatto così e siamo cresciuti fino Convinzione 3: quando eravamo in XXX, vent’anni fa, le cose si
ad oggi in questo modo: perché cambiare? gestivano così.
Diverso (non troppo) rivolto del concetto “squadra che vince non si cambia”. Altro rivolto interessante: altra epoca, altra azienda di successo (XXX), stessi
processi, stessi modelli comportamentali applicati, mietendo successi.
Aforismi in tema:
Ma l’azienda XXX è simile, paragonabile o molto diversa alla nostra?
 “L’unica costante della vita è il cambiamento”, Buddha.
 “Nelle fasi di cambiamento chi non cambia deve essere cambiato”, Ma l’azienda XXX negli ultimi vent’anni è cambiata o è rimasta uguale?
Angelo Barozzi.
Ma oggi il mercato è mutato o è lo stesso, rispetto a vent’anni fa?
Si, dovremmo cambiare, ma costerebbe troppo farlo e poi, anche se il fatturato
E’ già, in un film con Paolo Villaggio, qualcuno diceva: “quando c’era Lui …
è un po’ calato, basta che stringiamo un po’ la cinghia e prima o poi passerà
caro Lei”, la nostalgia, il rimembrare cosa si faceva in un'altra epoca,
questo brutto momento.
l’Amarcord (altro film che affrontava tematiche simili), l’ancoraggio al
Dobbiamo solo stare un po’ più attenti a costi e sprechi: dobbiamo mandare passato.
meno fax e stampare di meno, usando magari carta riciclata.
Fossilizzarsi sugli stessi processi, sugli stessi modi di fare di venti, ma anche
Si, concentriamoci sui costi, così facciamo tornare i conti e ci salviamo! solo di dieci o di cinque anni fa, potrebbe essere fatale per la sopravvivenza
di un’azienda.
Non è l’ecosistema che sta cambiando e, quindi, continuiamo così perché fino
ad oggi è andata bene e perché, in fondo, non conosciamo altri modi migliori. Il cut&paste potrebbe essere pericoloso anche se XXX rappresentava un
modello che ha avuto un notevole successo.
Perché questo qui vuole cambiare le cose?
Quindi sarebbe come trasportare Napoleone e la sua cavalleria (Cut) nella
Perché devo uscire dalla mia calda coperta e seguirlo nella bufera? Prima o, peggio, nella Seconda Guerra Mondiale (Paste).
Sai cosa c’è? Gli dico di sì, faccio finta di seguirlo e poi tanto torno a fare le Anche se ci sono le trincee o ci sono i carri armati, attacchiamo ancora con la
stesse cose come le facevo prima. cavalleria, perché ad Austerlitz abbiamo vinto una grande battaglia!
Alla fine diremo tutti: ci abbiamo provato, belle idee, grande visione, ma forse Le passate generazioni sono potute andare in pensione facendo lo stesso
non era proprio la cosa da fare nella nostra azienda, sicuramente nelle altre lavoro, più o meno nello stesso modo per trent’anni o più.
funziona, ma non dà noi.
Le nuove generazioni sanno che il mondo è in rapida e continua evoluzione e
Certo, potrebbe essere colpa del leader / manager che non è riuscito a gestire sanno che devono essere rapidi a cambiare, ad adattarsi alle nuove esigenze,
il cambiamento ma, spesso la spiegazione è molto più semplice, “non c’è alle nuove sfide.
peggior sordo di chi non vuol sentire” (resistenza sociale).
Ma non tutto il passato è da buttare via, anzi è un patrimonio.
Convinzione 4: non sono alcolizzato, posso smettere quando Convinzione 5: la società non vuole il cambiamento
voglio Si, okay, ma la terza tipologia di resistenza al cambiamento?
Per adesso no, ma quando si dovrà cambiare veramente, non avrò alcun La resistenza sociale:
problema, “smetto quando voglio”.
A metterci i bastoni tra le ruote non è né la nostra mente, né il nostro cuore,
Che ci vuole a fare una rivoluzione (“hasta la victoria siempre”)?
ma le altre persone, la società, la community, il team di lavoro, l’Inner Circle.
Un vecchio adagio recita: “il lupo perde il pelo ma non il vizio”! Copernico pubblicò "de revolutionibus orbium coelestium" nel 1543, pochi
Per cambiare uno stile di vita negativo (sempre che si percepisca che è giorni prima della sua morte.
negativo) serve forza di volontà e bisogna essere motivati e determinati. Il processo a Galileo Galilei, sostenitore della teoria copernicana eliocentrica
Ma non c’è problema, se dovremo cambiare, lo faremo, che ci vuole? sul moto dei corpi celesti in opposizione alla teoria geocentrica, sostenuta
dalla Chiesa Cattolica, iniziò a Roma il 12 aprile 1633 e si concluse il 22
Questa è forse la percezione più nefasta per affrontare un cambiamento. giugno 1633 con la condanna per eresia e con l'abiura forzata delle sue
Se non ci adattiamo e non adottiamo comportamenti nuovi, difficilmente concezioni astronomiche.
potremo realizzare i nostri obiettivi più ambiziosi o anche solo sopravvivere. La saggezza popolare spesso ci consiglia di essere cauti nel prendere una
Gli studiosi ci dicono che vi sono tre principali tipologie di resistenza al decisione che conduce a un cambiamento.
cambiamento. Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa ne è un chiaro esempio, i
La resistenza logico-razionale: protagonisti incarnano il vecchio detto “è meglio un male già noto che un bene
non sperimentato”.
In un processo di cambiamento, ci sarà sempre una fase iniziale e transitoria
in cui il nuovo approccio ci porterà meno risultati del vecchio metodo. Il buon senso popolare ci avverte dei possibili rischi connessi al cambiamento.

La nostra innata pigrizia ci porta a dare più peso a quello che è la fatica Tuttavia, se preso alla lettera, questo consiglio diventa un limite che ci
dell’impegno iniziale, piuttosto che ai benefici ottenuti dal nuovo approccio. impedisce di cambiare quando è vitale farlo.

La resistenza emotiva: Eh sì, il problema più grande è proprio la resistenza sociale, un po’ come il
sistema immunitario che cerca di rigettare l’organo nuovo, che ti farà
Si riesce a superare la resistenza logico-razionale, ma ogni volta che si pensa sopravvivere.
al cambiamento si prova un malessere fisico.
Il DNA aziendale, spesso, non vuole innesti o mutamenti e lo respinge con
In questo caso la resistenza al cambiamento è di natura emotiva (paura delle tutte le sue forze.
novità, perfezionismo e ansia da prestazione, mania del controllo e timore di
perderlo).
Darwin e la teoria dell’evoluzione Da sempre l’evoluzione ci ha portato a trovare le soluzioni più adatte:

“Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che  alla sopravvivenza,
si adatta meglio al cambiamento”, Charles Darwin (forse).  al minore spreco di energia possibile.

Ma come, e le convinzioni 1, 2, 3, 4 e 5? Scientificamente si parla di omeostasi.

Ma come, non lo sai? In fisica e in natura, sistemi ed ecosistemi tendono a portarsi in stati di
equilibrio a minor energia.
E’ il sole che gira intorno alla terra, che del resto è piatta!
E’ un po’ come alle lezioni di fisica al liceo o all’università.
I dinosauri non si sono estinti, vatti a guardare il film Jurassic Park!
Ma ritorniamo all’omeostasi.
Come già accennato, il noto magazine statunitense Fortune, fondato
originariamente nel 1930, ha cominciato a stilare le classifiche riguardanti le L’omeostasi è il termine tecnico che indica la condizione di stabilità interna
500 società con più alto fatturato per anno solamente a partire dal 1955. (equilibrio) di un sistema, che tende a mantenersi anche in occasione di
perturbazioni esterne.
Confrontando le società presenti in classifica nel 1955 e nel 2018, è possibile
riscontrare solamente 60 aziende che appaiono in entrambe le liste (the Quando il nostro corpo cerca continuamente di ristabilire le condizioni iniziali
survivors). ad ogni cambiamento ambientale, inevitabilmente anche la nostra mente tende
a seguirne l’esempio.
Le più conosciute risultano essere per esempio Boeing, Campbell Soup, Coca
Cola, Colgate-Palmolive, IBM, Kraft, Kellogg, Lockheed Martin, Pepsi, XXX Non è dunque un caso se ostacoliamo i cambiamenti e amiamo la stabilità.
e Whirlpool oltre che a GM ed Exxon Mobil.
Però polpi e camaleonti cambiano continuamente per sopravvivere!
Il fatto che 9 aziende su 10 della lista del 1955 siano scomparse dimostra che
Forse che polpi e camaleonti si sono evoluti?
nel corso degli ultimi decenni si sono verificati una serie di disordini del
mercato riconducibili alla cosiddetta distruzione creativa di Schumpeter. Ma allora i dinosauri, quelli del Jurassic Park che sono rimasti fedeli alla linea
e non sono cambiati per niente, sono gli stessi di qualche milione di anni fa?
Non ho capito nulla (ma chi sono ‘sti Darwin e Schumpeter?) però vedo che
XXX è sempre presente e quindi avevo ragione, le convinzioni 1, 2, 3, 4 e 5 Ma come, il T-Rex era il più forte di tutti, quello in cima alla catena
sono dogmi! alimentare.
“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la Il T-Rex avrebbe dovuto salvarsi, perché non ci è riuscito?
diritta via era smarrita”, Dante Alighieri.
Forse perché era il più forte, veloce, magari anche il più intelligente, ma
Guai a rischiare di percorrere una selva oscura, rimaniamo sempre e ultimo in classifica nella corsa al cambiamento.
comunque sulla retta via: non cambiamo, non rischiamo.
L’Inner Circle Magari qualcuno pensa di fare le scarpe ad un altro che sta sulla stessa linea
ipotetica orizzontale che si può tracciare su un organigramma, ma se ciò
Convinzioni e Darwin; ma l’Inner Circle che c’entra? accadesse, ci sarebbe un cambiamento (abominio!).
Inner Circle è un gruppo musicale reggae giamaicano ed è anche una app di E se poi ci fosse un avvicendamento?
dating per incontri amorosi (?).
E se arrivasse uno “straniero” da fuori che alteri l’equilibrio (status quo)?
Non stiamo parlando di questi “Inner Circle”, ma di un concetto molto simile,
per certi versi, alla parola Francese “entourage” che ha due significati: No, tutto sommato è meglio stare al proprio posto, anche perché più in alto
nell’organigramma non si può andare.
 Gruppo di persone che circondano un personaggio importante:
l'entourage del presidente. A volte il Boss prova a rimescolare le carte, pensando che ciò sia il vero
 Gruppo di persone che si frequentano abitualmente. cambiamento.

Bene, forse ora è un po’ più chiaro, stiamo parlando del gruppo ristretto di Un arrocco tra il Manager A e il Manager B, una Job Rotation, che fa molto
Manager, il nucleo forte, la band, “quelli che hanno costruito l’azienda”, lo English e molto Strategy.
zoccolo duro, gli eletti del CEO. Ma le “teste” degli attori dello “switch” rimangono sempre quelle e quindi, di
Sono le persone che incarnano il credo del CEO, del presidente o fatto, generalmente, nulla cambia.
dell’imprenditore: i suoi fedelissimi, gli ultrà. Altra mossa che un Boss pensa di fare per rincorrere l’esigenza di cambiare e
Sono le persone di fiducia, le sole che, di solito, parlano con Lui (caro Lei) e prendere uno da fuori, qualcuno che porti una boccata di aria fresca, qualcuno
che gli riportano cosa succede in azienda, consigliandolo sul dà farsi. che arrivi da altre esperienze, altre aziende, altri metodi.

Sono le persone che lo proteggono, che lo coccolano e che lo fanno sentire Beh, di solito, se non sostenuto a spada tratta dal Boss, il malcapitato finisce
importante. per essere un pesce fuor d’acqua e il sistema immunitario rappresentato
dall’Inner Circle, lo rigetta (resistenza sociale).
Possono essere però anche le persone che hanno raggiunto una posizione di
potere, che gli leccano i piedi e lo inducono a prendere decisioni sbagliate o a Spesso il Boss lo sostiene all’inizio, ma poi sopravviene la resistenza logico-
non cambiare quando è necessario farlo. razionale, seguita dalla resistenza emotiva, che combinata alla resistenza
sociale, prima fa titubare il Boss e poi gli fa fare marcia indietro.
Sono quelli della “squadra che vince non si cambia”, sono l’entourage, sono
il circolo interno, la stabilità aziendale. L’Inner Circle trionfa e si ritorna alla routine, all’equilibrio a minor energia
(omeostasi).
Difficile privarsene, ma ancora più difficile e apportare dei cambiamenti
perché sono anche lo zoccolo duro della “resistenza sociale”. L’inner Circle potrebbe essere quindi la causa principale dell’estinzione della
specie azienda.
In certe situazioni, sono un oligopolio dove pervadono sentimenti umani
comuni come gelosie ed invidie: si stanno sulle palle a vicenda ma, tutto
sommato, il sistema ha raggiunto un equilibrio a minor energia (omeostasi).
Gnocchi e spaghetti Risposta semplice, per tutti e due, ma è da qui che l’approccio muta
considerevolmente.
Argomento culinario sulla carta ed apparentemente irrilevante e non
relazionato a quanto scritto finora. Se devo fare gli spaghetti, a questo punto, leggo sulla scatola quanti minuti di
cottura servono (9 minuti per spaghetti Barilla N.5, n.d.r.), faccio un piano di
Ma la metafora degli gnocchi e degli spaghetti, in realtà, è in parte collegata lavoro ed applico dei meccanismi di governance e controllo.
al “fil rouge” della resistenza al cambiamento e, se allargata al modus
operandi, al modus cogitandi e al modus procedendi dei componenti Metodologia (spaghetti):
dell’Inner Circle, può diventare devastante per la sopravvivenza di Peso e calo gli spaghetti ed imposto un timer al VALORE = “MINUTI DI
un’azienda. COTTURA” – 1 (nell’esempio 8 minuti).
Come si cucina un piatto di spaghetti e come si cucina un piatto di gnocchi?
Quando il timer suona, assaggio uno spaghetto per capire se è cotto.
La metafora che spiegheremo indirizza due stili di management agli antipodi. Se è troppo al dente, aspetto un minuto e poi ripeto il ciclo fino a che gli
Ma procediamo con ordine e “supponendo per assurdo che” il condimento del spaghetti non sono cotti, a questo punto li scolo, aggiungo il condimento e
piatto (il sughetto, l’intingolo) sia già pronto (prodotto da banco acquistato in servo nei piatti.
un supermercato), passiamo alla cottura. Se devo fare gli gnocchi mi comporto diversamente.
Per i nostri scopi non vogliamo scomodare grandi Chef, per una banale cottura (non)Metodologia (gnocchi):
di un primo piatto.
Peso e calo gli gnocchi, mi armo di una schiumarola ed applico la stessa
Quindi cosa serve fare per la cottura? sequenza del gioco “acchiappa la talpa”.
Beh, si prende una pentola (normale, alta, con coperchio ma non a pressione In sostanza, appena lo gnocco sale in superfice (fandomi felice), lo acchiappo
perché non si vede la cottura), la si riempie d’acqua, si accende il fuoco sotto
al volo con la schiumarola (acchiappa lo gnocco).
di essa e si aspetta.
Si okay, lo sapevo già come si cuociono spaghetti e gnocchi, ma cosa volevi
Quando l’acqua va in ebollizione (passaggio di una sostanza dallo stato
dire, metaforizzare in realtà?
liquido allo stato aeriforme, che avviene attraverso la formazione di bolle
gassose le quali, dilatandosi per effetto termico, salgono alla superficie e Semplice, la metafora dimostra che vi sono due approcci sostanziali alla
liberano il vapore in esse contenuto), si mette il sale grosso (q.b.). gestione di programmi, progetti, aziende, …
Anche Elio e le Storie Tese, in una loro canzone, parlavano di “certe bolle che Il «management by spaghetti» e il, così detto, «management by gnocco».
salendo a galla corron sulla schiena fandomi felice e giunte in superficie non
In apparenza sono approcci simili, equibollenti ed equipollenti, in realtà,
mi piaccion più”, ma questa è un’altra storia (forse).
differiscono notevolmente, come abbiamo visto, per la (non)metodologia.
Si, va bene, fin qui è facile, ma per cuocere gli spaghetti o gli gnocchi?
Riassumendo, la preparazione di un piatto di pasta può essere suddivisa in tre La focalizzazione è sul contenimento di un “incident” (reazione) e non
macro fasi: la cottura della pasta (spaghetti o gnocchi), la preparazione del orientata alla ricerca del “problem” (prevenzione).
sugo e il matrimonio tra pasta e condimento.
Pensiamo ora al fatto che il «management by gnocco» sia il metodo
Nelle due equibollenze, la differenza sta, a parità di condimento, nella tecnica preponderante utilizzato dall’Inner Circle e che vi sia forte resistenza sociale
di cottura che ben rappresenta la conduzione di un progetto o di un’azienda. al cambiamento a favore del «management by spaghetti».
Ci si differenzia nella cottura, dove per gli spaghetti si utilizza una Pensiamo inoltre al fatto che la strategia reattiva (by gnocco) sia improntata
metodologia classica che governa modi e tempi, ex-ante. non alla ricerca di innovazione, ma all’applicazione delle sole opzioni di
reazione che si conoscono e che si sono sempre applicate (quando eravamo in
Mentre, per gli gnocchi, si utilizza una (non)metodologia «agile» (agiail), nel
XXX, vent’anni fa, le cose si gestivano così).
senso di essere agili e scattanti nella «presa» dello gnocco appena cotto (fa
anche rima). Questo aspetto diventa particolarmente pericoloso se l’azienda e/o il
management è costantemente sotto scacco, sommerso da “gnocchi” che
Agilità e velocità (tanti muscoli e poco cervello) sono necessarie per non far
vengono simultaneamente o in rapida sequenza a galla.
scuocere lo gnocco.
Si è talmente impegnati a pescare gli gnocchi con la schiumarola che non vi è
Tale metodo era anche conosciuto sin dai tempi di Romolo e Remo, che lo
né tempo, né energia per cambiare questo stato di emergenza continua.
battezzarono: «gestione ad minchiam» (originariamente «al lupo, al lupo»).
Ci si trova quindi inviluppati nel trovare soluzioni orientate solo ad essere più
Oggi, quindi, possiamo asserire che la gestione «ad minchiam» di un progetto
rapidi nel mettere le pezze, minimizzando i costi.
o azienda, può essere ben etichettata come «Management by Gnocco».
I brividi “corron sulla schiena” e tutto ciò è potenzialmente devastante per
Quindi, possiamo aggiungere “ad minchiam” a: “ad libitum”, “ad maiora” e
un’azienda come lo è stato l’uragano Katrina per la Louisiana.
“ad hoc”.
ESTINZIONE = INNER CIRCLE + RESISTENZA SOCIALE +
Ora, il lettore può facilmente identificare lo stile di management suo, dei
MANAGEMENT BY GNOCCO.
propri colleghi e/o capi ufficio o capi funzione.
Un’altra riflessione è quella che lega questi due stili di management al
cambiamento.
Apparentemente, il «management by gnocco», più naif, è quello che
favorirebbe di più il cambiamento; mentre il «management by spaghetti», si
attaglia di più a processi e procedure già consolidate, che funzionano e che
fanno parte del “squadra che vince non si cambia”.
In realtà, nel «management by gnocco», l’unica vera strategia sta nella rapidità
di (re)azione, cioè mettere una pezza quando scoppia un casino.
Riflessioni, conclusioni e aforismi Non bisogna fermarsi ai primi ostacoli, scoraggiati dai pochi benefici iniziali.

Se un’azienda, anche se non fa parte della lista Fortune 500, vuol sopravvivere Non solo ma si deve trovare il coraggio di sbarazzarsi dei dinosauri, facendoli
in mercati ed ecosistemi costantemente in evoluzione, deve necessariamente uscire dall’azienda ed indirizzandoli verso il Jurassic Park.
cambiare pelle, (r)innovandosi continuamente. Alcuni dinosauri se ne vanno naturalmente per quiescenza, ma non si può
L’innovazione non è solo relativa a pensare e creare nuovi prodotti o nuovi sempre aspettare che raggiungano l’età pensionabile.
servizi o ricercare un “oceano blu”.
Ma come fa il Boss ad accorgersi che qualcuno, nell’Inner Circle, stia
E’ soprattutto un nuovo modo di gestire l’azienda e l’innovazione stessa. soffrendo di omeostasi e che stia applicando strategie consce od inconsce di
resistenza sociale?
A volte, l’innovazione che realmente serve è solo fare le cose diversamente,
operando cambi su organizzazione e processi interni. Con chi parla abitualmente il Boss?

Questi cambiamenti interni sono spesso abilitanti (conditio sine qua non) per Chi lo relaziona su ciò che sta succedendo?
sostenere la vera innovazione di prodotti e servizi. Ogni tanto, il Boss dovrebbe saltare le linee gerarchiche di comando ed andare
L’errore più madornale che si può commettere e inventare un nuovo prodotto a ricercare feedback negli strati più bassi dell’organizzazione, scendere
o servizio e gestirne la produzione, la commercializzazione o l’erogazione dall’uomo della strada per vedere come vive e opera l’operativo, ma sopra
utilizzando lo stesso modello organizzativo e gli stessi processi. tutto cosa ne pensa del cambiamento in corso (sa che stiamo cambiando?).

Oppure diversificare prodotti o servizi ma gestire per simpatia o similitudine In sostanza, il Boss non deve parlare solo con il suo “entourage”, che può
senza apportare cambiamenti: “tanto è sempre quella roba lì che facciamo da fornire un quadro distorto o addomesticato della realtà aziendale.
anni”.
Non si parla di inquisizioni, malafede o comportamenti malevoli ma, spesso
Ma c’è un aggravante: perseverare nell’utilizzo di modelli, processi e di normali meccanismi mentali e reazioni umane comuni (omeostasi, chimica
procedure di altre epoche o cicli economici (20, 10, 5 anni fa) o di aziende organica).
prese a modello, ma che operano in altri contesti o con dimensioni diverse.
Ma sopra tutto ricordarsi che “Non è la specie più forte o la più intelligente a
Poi ci sono i dinosauri che fanno resistenza sociale ad oltranza verso i sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento”.
cambiamenti e lo stile di management “by gnocco” che peggiorano
E questa citazione, si applica perfettamente anche ad un’azienda.
notevolmente il quadro diagnostico.
Meditate imprenditori, meditate manager, prima che sia troppo tardi per
Rimescolare le carte all’interno dell’Inner Circle, spostando i nomi scritti cambiare.
all’interno delle scatole dell’organigramma, non porta generalmente benefici.
Chiudiamo con alcuni aforismi di meditazione e presa di coscienza,
Se si decide di cambiare, bisogna avere il coraggio di cominciare, ma
addentellati a quanto (de)scritto.
soprattutto di trovare coraggio e risorse per finire, vincendo resistenze logico-
razionali, emotive e, sopra tutto, sociali.
"Il più grande spreco nel mondo è la differenza tra ciò che siamo e ciò che
potremmo diventare", Ben Herbster.
"Le abitudini sono come una fune. Ne intrecciamo un trefolo ogni giorno e
ben presto non riusciamo più a spezzarla", Horace Mann.
"Fare un nuovo passo, dire una nuova parola, è ciò che la gente teme di più",
Fëdor Dostoevskij.
"Il cambiamento non è mai doloroso, solo la resistenza al cambiamento lo è",
Buddha.
"Sono le persone più infelici quelle che più temono il cambiamento", Mignon
McLaughlin.
"Cambia prima di essere costretto a farlo", Jack Welck.
"Il progresso è impossibile senza cambiamento e chi non può cambiare idea
non può cambiare nulla", George Bernard Shaw.
"Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna
cambiare", Winston Churchill.
"Non c’è nulla di immutabile, tranne l’esigenza di cambiare", Eraclito.
"Sembra sempre impossibile fino a quando non viene fatto", Nelson Mandela.
"La persona dalla mente poco impegnata teme sempre il cambiamento. Egli
sente sicurezza nello status quo, e ha una paura quasi morbosa del nuovo.
Per lui, la sofferenza più grande è la sofferenza per una nuova idea", Martin
Luther King.
"Quando soffia il vento del cambiamento, alcuni costruiscono dei ripari ed
altri costruiscono dei mulini a vento", Proverbio Cinese.

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