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fra i mille impegni di una vita sociale che la condurr~ a maturare la voca
sorella:
siderava inutili».
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Lei stessa facendo memoria della sua in
mento ai poveri.
do».
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«ci occupavamo di cie
disabili organizzammo
di ortopedia, un asilo,
mentare, un centro di
pazienti psichiatrici, un
laboratorio di taglio e
naggio e falegnameria».
11 1 °settembre 1976
vede la luce il Bismillahi Manyatta per la cura dei malati di Tubercolosi che
- u n a dei fondatori nel mondo». Oltre ai posti letto del Centro, Annalena
prevede uno spazio all' aperto per l' accoglienza dei nomadi con le loro
tende.
«Insieme allo staff kenyota ci occupammo di tutti gli aspetti della salute
1 5 0 0 pazienti».
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eremitaggio e lo dico pur nella
eremitaggio in s~ stessi».
venisse portato avanti e a conclusione». «Ho salvato tante vite umane con
Nel timore di essere espulsa dal paese perch~ testimone scomodo degli
beni» ovvero i malati TBC c d i " fi g l" accolti in casa a Wajir. Dopo vari
tentativi dei capi della polizia di comprare il suo silenzio e una possibile
chio, Cerbaiolo ecc., stando "ai piedi di Dio" per rivisitare e rileggere la
sua prima esperienza africana. Sente il bisogno di ritirarsi in Dio per met
no, soffersi come una bestia e ricominciai a vivere come se non avessi
fatto nulla nella mia vita, come se non sapessi nulla, come se fossi una
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lunit~ e la forza per una seconda
bre 1 9 8 6 .
ria. Nell'agosto del 1 9 9 0 viene rapita assieme alla sua ~quipe medica e
condotta al confine con l'Etiopia per tre giorni. Verranno poi intercettati
Italia.
causata della caduta del dittatore Syaad Barre, «dovunque ci sono i nemi
ci, la gente vive nella paura, nell' odio, nel desiderio folle e nella folle pau
lanini.
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per circa un anno fino all'ennesimo attacco che mette a repentaglio la sua
vita. Annalena racconta ai suoi amici «il saccheggio della nostra casa [di
assieme al dottor Mario Neri apre una struttura ospedaliera per malati di
porto cittadino in disuso da 25 anni per consentire l'arrivo degli aiuti in
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cura circa 2000 malati TB.
perch~ si rifiuta di pagare il pizzo: «in Somalia per poter rendere un servi
pubblica in suo favore: «la loro mamma salvatrice non deve morire per
al giorno solo per dare da mangiare, per 13 mesi interi, ogni gior
mantenere la guerra».
avventure somale se non con i famigliari e gli amici pi~ stretti. Ancora
una volta sente il bisogno di rivisitare l' esperienza missionaria alla luce
della fede nel Padre che l'ha colmata di doni. Dice di s~ stessa: «non ho
mai incontrato qualcuno con una vita altrettanto bella, altrettanto dono e
dale in cui Graziella ~ stata uccisa [ . . . ] lei ~ stata immolata fino in fondo».
Dopo un breve viaggio in India con Maria Teresa e Pina, riparte per !'A
marcire, fiorire».
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1.3 Borama
(1996 - 2003)
11 25 febbraio 1 9 96
l'obbiettivo di indivi
ispezioni in Etiopia,
Djibouti, Somaliland,
individua in Borama
Forte della sua esperienza pluriennale applica la terapia DOTS e ben pre
Trova una forte resistenza da parte della popolazione locale che a diffe
renza dei nomadi del deserto di Wajir si presenta poco istruita, dura di
Apre il centro TB, e fin da subito capisce che dovr~ sobbarcarsi la mag
gior parte del lavoro: il filtro dei casi sospetti, gli acquisti, la distribuzione
dei pasti, perch~ in quel contesto non trova persone a cui fare affidamen
to. Per 7 anni fad della propria camera da letto la farmacia del centro.
con lorn la maggior parte del tempo nel costante impegno di formarli,
nario: care «che vuol dire amore, cura, preoccupazione, bene, affetto, inte
resse» per il malato. Riuscir~ nel suo intento ed avr~ a Borama la miglior
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Nel giugno del 1 9 9 7 arriva
un'equipe mista che affronted. il problema sotto tre aspetti: medico, socia
Nel corso di
questi anni ~
ingaggiata
dall'Organizza
zione Mondiale
me consigliere
ed esperta in
bercolosi nel
ca, specialmente
nell' applicazione
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della terapia DOTS. Par
gni internazionali
(Alessandria d'Egitto
2 0 0 1 , Damasco 2002), e a
supervistonare 1 program
mi di controllo della TB
controllo, insegnamento,
incoraggiamento, motiva
malattia.
crea una frangia contraria alla sua opera e alla sua missione. «Alcuni Sheekh
delle mutilazioni femminili sta portando il suo carico di battaglia dei fon
damentalisti».
avviene «ci~ che avevamo sperato in fondo al cuore che non succedesse
che lanciano sassi, donne che urlano, giovani che brandiscono cartelli con
te non ~ vero». Infatti, la sua opera va avanti esclusivamente con fondi pri
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II 30 novembre 2001 ~ a
nianza in Vaticano in
occasione di un conve
rifugiati:
«misteriosamente sono
stata scelta io [ . . . ] . Io ho
la su aluto
di Forli], perch~ senza di
del bl vete
voi non avrei mai potuto
at e 1 s
fare
per
nulla,
la mamma
l'ho accettato
e il bab
I fare
no ahcora
nza'\
sagito il peggio in una lettera al fratello Bruno datata 1 9 maggio 2003: «sta
bre 2003 alle sette di sera mentre rientra a casa dal giro serale di visita ai
del «deserto pi~ amato del mondo» dove la voca z ione della mis s i o naria di
re per gli indicibili grandi doni di cui ha intessuto la mia vita. Ed ora
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«Quello che mi ha spinto quando io ero bambina,
dell'amore di DIO».
T a v e rn e r i o , 30 n o v e m b r e 2 0 2 1
www.comitatoforli.org/annalena-tonelli-documentazione-e-libri/
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