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Milizia cristiana e malicidio in un aforisma di S.

Bernardo di Chiaravalle

In un'epoca di incertezze, confusione e di terrore, nella quale la società occidentale, un tempo cristiana,
oggi post-cristiana, in maniera arrendevole vorrebbe combattere il male con i gessetti colorati, i gattini, gli
applausi, gli slogan "non abbiamo paura", ecc., cadendo nel patetico quanto nel ridicolo, può esser utile
ricordare quelli che erano i principi della milizia cristiana, che, lungi dal piegarsi dinanzi agli infedeli, lo
combattevano fieramente, sino all'ultimo sino alla fine, sacrificando la propria vita.

Se, in fondo, oggi possiamo sentirci liberi - non si sa sino a quando .... - lo si deve anche a questa lotta ed a
questi sacrifici, che hanno ricacciato coloro che avevano tentato, a più riprese, nel corso dei secoli, di
conquistare l'Europa cristiana.

Come scrisse un nostro amico tempo fa: "... si fecero santi nella milizia Ferdinando III, Luigi IX e tanti altri
uomini sconosciuti che, come soldati, partirono alla santa Crociata contro gli infedeli o gli eretici con la Fede
nel cuore e benedetti da Cristo e dal suo Vicario, in difesa della Christianitas, l’unico vero Ordine voluto
dalla Provvidenza ... " (Giuliano Zoroddu, San Giorgio e i Martiri militari: modelli per i soldati di Cristo Re, in
Radiospada, 22.4.2017).

Cfr. anche San Bernardo Abate e l'ideale del cavaliere cristiano contro il cavalierato mondano, in MiL,
20.8.2017.

Oggi, pertanto, la figura e l'esempio di S. Bernardo, codificatore delle norme della sacra milizia cristiana
durante l'Evo Cristiano, appare quantomai attuale ed antidoto al buonismo imperante ed al generale
debosciamento delle coscienze.

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