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Nonostante una situazione politica caotica, in Francia vennero approvate riforme scolastiche
dedite alla laicizzazione e all'obbligo di frequenza fino all'ultimo anno di scuole elementari
nonché la riduzione a 10 ore della giornata lavorativa e la libertà di stampa.
La Russia zarista
- Una realtà complessa:
Nonostante in Russia, lo zar Alessandro II nel 1861 avesse abolito la servitù della gleba,
l'agricoltura continuava a basarsi sulla grande proprietà nobiliare e sulla comunità di
villaggio (mir). Seppur tardiva, grazie al ministro delle finanze Vitte (1892-1903) ci fu uno
spiraglio di industrializzazione che permise alla Russia di costruire grandi ferrovie e sfruttare
giacimenti di petrolio e carbone. Così come accadde in Francia, l'evoluzione industriale del
paese fece si che anche in Russia si sviluppasse il proletariato, questo contribuì alla creazione
di 3 opposizioni che minarono ulteriormente la figura dello zar.
- Le opposizioni politiche:
Il caso italiano
- Il decollo industriale:
Come la Russia, anche l'Italia rappresenta un caso di industrializzazione tardiva. Fra Ottocento e
Novecento la nostra penisola conobbe una trasformazione con cui iniziò il lungo percorso di
modernizzazione economica e sociale. Tra il 1887 e il 1911 il reddito nazionale aumentò del
50% grazie alla protezione doganale introdotta dalla sinistra storica con il protezionismo,
questa strategia economica portò dei vantaggi alle città più industrializzate (localizzate
maggiormente al Nord) rafforzandone ulteriormente l'economia, e svantaggi nelle zone del
meridione nelle quali le esportazioni costituivano la maggior parte degli introiti. Un'importante
merito al protezionismo, fu quello di far accrescere le industrie sopratutto quella di tipo
siderurgico che favorì la costruzione di ferrovie e automobili. Il decollo industriale fu
favoreggiato dallo Stato che finanziò l'apertura delle imprese insieme alle banche che
raccoglieva i soldi dei risparmiatori e gli investiva. Nel 1893 nacque la Banca d'Italia che ebbe
il compito di gestire la moneta italiana seppur in un primo momento fu affiancata da quella di
Napoli e Sicilia.
- Il proletariato italiano:
Come era accaduto in altri paesi industrializzati, anche in Italia venne a formarsi un proletariato
industriale sempre più esteso, questo grazie anche al fatto che gli operai lavoravano in
condizioni disumane con salari bassissimi e senza garanzie. La crescita del proletariato portò
lo sviluppo del movimento sindacale articolato in camere del lavoro che organizzavano su
base territoriale lavoratori di diversi settori. Nel 1906 nacque la CGL di ispirazione socialista la
quale dirigeva la lotta sindacale a livello nazionale.
STORIA
PROTEZIONISMO
SOCIALISMO
LIBERALISMO
L'imperialismo
L'imperialismo è la volontà di uno stato di espandere i propri confini attraverso la conquista di
alcuni territori ai quali verrà attribuita una funzione coloniale. Questo fenomeno interessò alla
fine dell'800, i seguenti stati: Giappone, America, Gran Bretagna, Franca, Germania, Italia e
Belgio.
- Cause economiche:
Tra le cause economiche possiamo inserire la necessità di uno stato di accrescere la propria
influenza commerciale ed l'acquisizione di materie prime e manodopera a basso costo.
- Cause politiche:
Imperialismo significava per uno stato affermare la propria potenza e superiorità rispetto agli
altri stati, ma sopratutto, conquistare sfere di egemonia a livello internazionale..
- Cause militari:
L'esercito vede nelle conquiste coloniali, l'occasione per aumentare il suo peso politico.
- Cause sociali:
L'imperialismo era ben accetto dal popolo in quanto era un modo per sentirsi parte di una
grande nazione, con questo fenomeno inoltre, si intendeva aumentare la nazionalizzazione
delle masse (ovvero rendere omogenea la popolazione da un punto di vista culturale).
- Cause ideologiche:
L'imperialismo portò all'esaltazione dei valori nazionali e ad una successiva diffusione di ideali
di superiorità razziale.
STORIA
- La situazione in Asia:
L'Asia, a fine secolo, era quasi totalmente occupata dalle forze europee, in particolar modo, da
Francia e Inghilterra. Le novità furono rappresentate dall'espansione del Giappone dovute ad
un crescente imperialismo e dall'America, che fino a quel momento si era concentrata
unicamente sulla colonizzazione interna e sulla diplomazia del dollaro, una pratica che
consisteva nell'aumento dell'influenza politica, attraverso investimenti di denaro all'estero.
- La semicolonia cinese:
A causa dei vari conflitti tra i pretendenti del territorio cinese, l'impero celeste non venne mai
diviso politicamente bensì fu la sua economia ad essere affidata in mano a stati stranieri. Viene
definita semicolonia in quanto l'America nel 1899, attuò la politica della porta aperta, cioè
dell'uguale diritto per tutti i paesi di commerciare con la Cina, rendendola di fatto una colonia
di tutte le potenze.
CHININO
Giolitti
Il febbraio del 1901 il parlamento italiano, si riunì per discutere sulla chiusura della camera di
lavoro di Genova, questo evento avrebbe segnato un'ulteriore profonda cicatrice all'interno del
panorama sociale italiano che già era stata colpito dalla drammatica crisi di fine secolo. Questo
disastro venne scongiurato da Giolitti, secondo il quale, un evento simile non solo avrebbe
scatenato rivolte in tutto il paese, ma avrebbe reso il governo un nemico delle classi lavoratrici.
- Gli ideali:
Il pensiero di Giolitti può essere definito come liberalismo progressista: un'idea che
promuoveva l'alleanza sociale tra le forze produttive moderne del paese e i socialisti
attraverso una politica di riforme.
- Le riforme:
Il duo Zanardelli-Giolitti promosse delle importanti riforme nel campo della legislazione
sociale: tra le più importanti citiamo la statalizzazione delle ferrovie. municipalizzazione dei
servizi, nazionalizzazione delle assicurazioni sulla vita e una nuova legge scolastica che
garantì l'istruzione elementare obbligatoria; una vera novità fu rappresentata da sistemi di
sicurezza sociale per infortuni ai lavoratori.
Nonostante questa ventata di modernizzazione, Giolitti non prestò grande attenzione ai popoli
meridionali, quasi la totalità delle tasse venivano utilizzate per finanziare opere pubbliche al
nord, al sud verrà si creato l'acquedotto pugliese, ma solo per mezzo di alcune leggi speciali,
tra l'altro molti dei fondi stanziati finiranno per alimentare corruzione e malavita.
STORIA
- Le comunità d'Agosto:
La notizia dello scoppio della guerra, instaurò nei cittadini di ogni nazione, uno spirito di
concordia nazionale che mise da parte divergenze politiche, conflitti e discriminazioni di
classe per dedicarsi esclusivamente alla repressione del nemico.
- L'Italia in guerra:
Inizialmente il capo del governo Salandra, dichiarò la neutralità del nostro paese, ma con la
continua richiesta di alleanza da parte dei contendenti, istituì una politica dettata dal sacro
egoismo: da una parte trattò con gli imperi centrali per ottenere le terre irredente in cambio
della neutralità italiana, dall'altra avviò contatti per un intervento a fianco dell'intesa. Dato che
l'Austria non sembrava disposta a concedere le terre irredente all'Italia, si pensò in un primo
momento di continuare a rimanere neutrali, successivamente però, per affermare il proprio
potere nel quadro politico europeo, si decise comunque di intervenire nel conflitto anche se
diversamente dagli altri paesi europei, il consenso da parte del popolo non fu molto diffuso,
anzi vennero attuati diversi scioperi e proteste piuttosto sanguinose. Il 24 maggio 1915
,nonostante tutto, l'Italia entrò in guerra.
STORIA
Rivoluzione russa
- Le cause:
La causa principale della rivoluzione russa, fu la grave crisi economica che colpì lo stato a
seguito della Prima Guerra Mondiale. La scarsità degli alimenti dovuti al trasporto dei contadini
verso il fronte,la drastica svalutazione della moneta e l'assolutismo zarista, suscitarono nel
popolo un grande senso di astio verso le classi dirigenti che sfociò in scioperi e manifestazioni
di protesta nel Febbraio 1917. Lo zar ordinò di sciogliere le manifestazioni e dichiarò lo stato di
assedio, le truppe però, fraternizzarono con gli scioperanti costringendo lo zar Nicola II,
rimasto ormai senza supporto militare, ad abdicare: agli inizi di Marzo, il regime zarista era
finito (questo principalmente per la debolezza della monarchia nella quale il potere era
assegnato a pochissime persone).
In seguito al rovesciamento del regime zarista, bisognava presto trovare una nuova
organizzazione politica. I giorni della rivoluzione produssero due centri di potere: il governo
provvisorio nominato dalla duma (parlamento eletto dal popolo approvato nel 1905 dallo zar
con poteri limitatissimi) e i soviet (assemblee popolari costituite da gente comune) costituiti
anche dai bolscevichi (che intendevano avviare una rivoluzione per instaurare una volta per
tutte, il socialismo). Come sappiamo governo provvisorio e soviet nutrivano ideali
completamente opposti l'un l'altro (in quanto da una parte si intendeva attuare una politica
riformista e dall'altra una politica rivoluzionaria verso il socialismo).
- L'espansione bolscevica:
Il vuoto di potere venne colmato dal ritorno di Lenin che, attraverso le tesi d'aprile, propose il
rovesciamento del governo provvisorio e l'attribuzione del potere ai soviet, attuando la
riforma agraria e ponendo fine alla guerra: due questioni che non vennero affrontate dal
governo provvisorio e che man mano lo portarono alla perdita di autorevolezza ma allo stesso
tempo aumentarono la popolarità dei bolscevichi.
- La rivoluzione d'Ottobre:
La rivoluzione d'Ottobre segnò il ritorno clandestino di Lenin che, nella notte tra il 24 e il 25
Ottobre del 1917 con l'appoggio di Lev Trockij e Stalin riuscì ad organizzare un'occupazione
con tutti i sostenitori del partito bolscevico di tutti i punti strategici della città, incluso il palazzo
d'Inverno. Questa insurrezione sebbene fosse nota, incontrò pochissima resistenza a causa
del collasso delle istituzioni; grazie a questa insurrezione il governo provvisorio fuggì
lasciando il potere nelle mani dei bolscevichi i quali costituirono un governo rivoluzionario
formato unicamente da soviet.
STORIA
Il pre-fascismo
- Le cause del successo:
Come sappiamo, alla fine della prima guerra mondiale, l'Italia era sull'orlo di una rivoluzione
civile, fortunatamente però, questa non avvenne grazie all'ascesa del fascismo. Nel 1919 il
fascismo non aveva grande rilevanza politica ma, grazie ad un'ottima propaganda, a una crisi
dell'istituzioni, allo squadrismo (squadre fasciste che praticavano atti terroristici incontrastati
dalle forze dell'ordine mirati a distruggere sindacati e movimenti socialisti -spesso finanziati
da proprietari terrieri e industriali-) e al desiderio del popolo di avere al potere una figura forte
che ristabilisse l'ordine,il movimento si ritrovò nel 1922 ad avere potere assoluto sul paese.
- Le scissioni socialiste:
Con il congresso di Livorno del gennaio 1921, il partito socialista si indebolì ulteriormente a
causa di nuove divisioni interne: il Partito Comunista d'Italia e il Partito Socialista Unitario con
segretario Giacomo Matteotti. Matteotti continuerà imperterrito la sua campagna anti-violenza
contro Mussolini cercando di denunciarne ogni episodio diventandone a tutti gli effetti il suo
diretto rivale, questo però gli costerà la vita nel 1924.
- La marcia su Roma:
Nell'estate del 1922, Mussolini ritenne che era ormai possibile avviare un'azione di forza, nei
mesi precedenti, aveva rafforzato l'apparato militare riorganizzando le squadre in una milizia
fascista. La marcia su Roma ebbe inizio verso Febbraio con l'occupazione di edifici pubblici in
varie città del centro Italia eccetto Roma ove si temeva una disfatta a causa della difesa
dell'esercito. L'allora presidente del consiglio Facta, cercò di far firmare lo stato d'Assedio al
re ma quest'ultimo rifiutò, il premier si dimise e venne sostituito da Salandra il quale affidò a
Mussolini la carica di ministro, che venne rifiutata con la pretesa del governo dal re e che
venne concessa. Questo episodio, non segnò l'inizio della dittatura fascista bensì un governo
di coalizione. Il 16 novembre Mussolini presenterà il discorso del bivacco e a causa dei voti
favorevoli, si approprierà non solo del governo ma dell'intero Stato.
STORIA
- Il delitto Matteotti:
Il delitto Matteotti scosse fortemente l'opinione pubblica aprendo anche una grave crisi
politica: alcuni sostenitori di Mussolini si allontanarono temporaneamente dal partito e le
opposizioni decisero per protesta di non partecipare più ai lavori delle Camere affermando di
non riconoscere l'atto compiuto con la secessione dell'Aventino. Questo atto ebbe un forte
impatto morale ma debole a livello pratico, in quanto per destituire Mussolini, sarebbe
dovuto intervenire Vittorio Emanuele III e così non fu. Il 3 gennaio 1925, Mussolini attraverso
un discorso si assunse le responsabilità dell'accaduto iniziando di fatto ad instaurare la
dittatura fascista.
STORIA
La dittatura fascista
- L'inizio della dittatura:
La dittatura fascista avvenne sotto alcuni provvedimenti noti come leggi fascistissime mirate
a eliminare ogni libertà sia politica sia di pensiero, a centralizzare il potere sul partito e la
nascita di strumenti repressivi come il Tribunale speciale per la difesa dello stato. Con la
centralizzazione del potere, il parlamento assunse una funzione puramente formale accentuata
dalla legge elettorale del 1928 mirata a indebolire il potere del suffragio democratico.
L'iscrizione al partito, divenne quasi obbligatoria per ottenere impieghi e promozioni tanto che
venne chiamata la tessera del pane. Inoltre il regime si occupò di organizzare delle istituzioni
volte a inculcare ideali fascisti nella gioventù (Opera nazionale balilla, Giovani fascisti e
Gruppi universitari fascisti unite successivamente nella Gioventù italiana del littorio).
- I patti lateranensi:
La ricerca del consenso e della stabilità politica, indussero Mussolini a istituire i patti
lateranensi, per riconciliarsi con lo Stato della Chiesa. In questi patti, venne riconosciuta la
sovranità dello stato su Roma capitale e la sovranità pontificia sul Vaticano. Lo stato doveva
poi versare a titolo di indennità una somma di denaro al Vaticano. Questo gesto fece
ottenere al fascismo una sorta di riconoscimento da parte della Chiesa, nonostante in seguito
Mussolini abolirà le associazioni cattoliche (eccetto l'Azione cattolica) e priverà alla chiesa di
praticare attività non legate alla religione.
STORIA
- L'economia fascista:
A causa di una crescente inflazione all'interno del paese, l'economia fu contrassegnata da un
crescente intervento dello stato. che attuò la rivalutazione della moneta (quota 90) attraverso
una severa manovra deflazionistica che non solo aveva uno scopo economico, ma anche
politico ovvero quello di consolidare l'autorevolezza del regime fuori e dentro lo stato.
Questa manovra però mise in difficoltà tutte quelle attività che vivevano di esportazioni e
rafforzò la grande industria.
- Politica demografica:
Il fascismo incentivò una politica demografica espansiva, nonostante non ebbe alcun
successo nell'aumento della natalità, ebbe un'importanza nell'ideologia totalitaria fascista
tanto che venne sostenuta con alcuni incentivi come l'imposta sul celibato, assegni famigliari,
sgravi fiscali, ecc... Venne inoltre abolita l'emigrazione per ragioni di prestigio interno e
internazionale.
- Ideologia ruralista:
Mussolini credeva che le campagne fossero i luoghi dove si sarebbe potuta attuare la crescita
demografica affermando allo stesso tempo un modello di vita stabile, lontano dalle
inquietudini della vita urbana. Questo ruralismo si tradusse in una serie di "battaglie" come
quella del grano, che puntava a migliorare la bilancia dei pagamenti e a raggiungere
l'autosufficienza agricola. Avviò anche una serie di bonifiche, di cui solo un decimo vennero
portate a termine, tra quelle più vaste ricordiamo l'agro pontino.
- Espansione coloniale:
La politica coloniale fascista, fu inizialmente rivolta al consolidamento dei possedimenti in
Africa mediante imprese di colonizzazione (costruzione di strade e infrastrutture), nel 1934
però maturò l'idea di conquistare militarmente l'Etiopia (l'unico territorio rimasto inerme alla
gara imperialistica) per una questione di prestigio internazionale, economico e per ottenere
consensi dal popolo. Le spedizioni militari iniziarono nel 3 ottobre 1935 con l'ausilio di ingenti
quantità di soldati e gas tossici. La condanna internazionale dell'aggressione italiana si
tradusse da parte della società delle nazioni (di cui faceva parte anche l'Etiopia) in sanzioni
economiche come ad esempio la vendita di armi in Italia. Ironico è il fatto che non venne
proibita l'esportazione delle materie con cui le armi si fabbricavano.
STORIA
- Le conseguenze dell'espansione:
Durante il periodo delle sanzioni, il popolo italiano donò l'oro alla patria per aiutare il regime
nell'affrontare le spese. Le conseguenze dell'impresa di Etiopia furono ben più gravi:
Innanzitutto l'Italia si allontanò dalle potenze democratiche occidentali ponendosi sempre più
vicino alla Germania di Hitler, in secondo luogo, vi fu un'accelerazione dell'autarchia che in
un paese povero di materie prime come l'Italia, comportò un indebolimento del sistema
produttivo.
"Non è soltanto un esercito che tende verso i suoi obbiettivi, ma è un popolo intero di
quarantaquattro milioni di anime, contro il quale si tenta di consumare la più nera delle ingiustizie:
quella di toglierci un po' di posto al sole."
La repubblica di Weimar
- La situazione tedesca nel dopoguerra:
In Germania e in tutta l'Europa centrale, il dopoguerra fu dominato da una situazione
economica gravissima e forte instabilità politica. Come sappiamo, dopo il conflitto, l'Impero
Austroungarico si divise in Austria e Ungheria le quali seguirono 2 strade differenti fra loro:
▪ In Austria nacque una repubblica parlamentare sorretta da una costituzione
democratica mandata avanti da partito democratico e partito cristiano-sociale. Il
clima politico comunque, rimase molto instabile e si svilupparono movimenti
squadristici sulla scia del fascismo italiano.
▪ In Ungheria si instaurò comunque una repubblica parlamentare dominata però da
movimenti rivoluzionari. In seguito il paese venne occupato dai rumeni i quali vi
instaurarono un regime autoritario che durò fino alla seconda guerra mondiale.
A Berlino, dopo la fuga del Kaiser, si instaurò una repubblica guidata dai. Il primo atto fu la
firma dell'armistizio di Rethondes, in seguito strinsero accordi con imprenditori per una serie
di vantaggi economici e gerarchie militari affinché fossero fedeli alla repubblica in cambio di
una rinuncia a trasformazioni rivoluzionarie (mosse tipiche del socialismo tedesco basato su
ordine, legalità e riforme). La sinistra tedesca si divideva poi in 3 fazioni principali:
▪ Il partito socialdemocratico (spd): per risolvere la crisi economica era necessario agire
attraverso modi rivoluzionari.
▪ I socialisti indipendenti (uspd): staccati dal partito socialdemocratico in quanto
secondo loro la crisi si sarebbe dovuta risolvere attraverso ampie riforme economiche
e non con la guerra.
▪ Gli spartachisti: Guidati da Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht, avevano in programma
una rivoluzione socialista che prevedesse la presa al potere da parte dei consigli
degli operai. In seguito verranno repressi.
In parlamento erano presenti in minoranza anche alte le gerarchie militari e i Freikorps: gruppi
di volontari e ex militari con l'obbiettivo di scacciare la sinistra.
- Riforme e violenza:
Nel 1919, si tennero le elezioni per l'assemblea costituente che vide vincitori il governo di
coalizione formato dal partito socialdemocratico, cattolici e liberal-democratici. Il nuovo
governo introdusse riforme sociali (giornata lavorativa di 8 ore, potenziamento del sistema di
assicurazioni) e firmò la pace di Versailles (firmata a Weimar in quanto relativamente più
tranquilla rispetto Berlino) e le conseguenze disastrose ad essa connesse.
Nell'agosto dello stesso anno, venne approvata la Costituzione di Weimar, che trasformava la
Germania in uno stato parlamentare federale con presidente eletto direttamente dal popolo.
La Costituzione di Weimar era molto avanzata in quanto integrava principi di liberalismo,
democrazia, uguaglianza, giustizia sociale e norme di tutela del lavoro e garanzie sociali.
Durò solo 10 anni. I primi anni della repubblica di Weimar furono estremamente difficili con le
continue pratiche di violenza che si diffondevano a macchia d'olio. Ci furono 2 colpi di stato,
sventati: uno nel 1920 e l'altro nel 1921 a opera di Erich Ludendorff e Adolf Hitler.
STORIA
- Inflazione:
La Francia, per costringere la Germania a pagare i debiti di guerra, occupò Ruhr, una delle
principali aree industriali tedesche, questa azione contribuì ad aggravare la già difficile
condizione economica del paese aumentando ulteriormente l'inflazione e la svalutazione
della moneta a livelli impressionanti, tanto che gli impiegati ebbero mezz'ora di tempo al
giorno per spendere i loro guadagni prima che la moneta si svalutasse. Questa situazione
causò un impoverimento e un malcontento del ceto medio (degli operai in modo minore per
via dei sindacati con i quali difendersi). La situazione migliorò leggermente nel 1924 con
l'intervento degli Stati Uniti attraverso il piano Dawes che assicurò ampi finanziamenti e debiti
di guerra rateizzati. Venne coniata una nuova moneta il Rentenmark (marco di rendita)
garantita dallo stato.
- Un equilibrio precario:
Come ben sappiamo, nel 1929, ci fu una gravissima crisi economica internazionale. L'economia
tedesca, strettamente legata a quella americana, fu quella che maggiormente avvertì il
colpo. Nel giro di qualche anno, 1/3 della popolazione tedesca si ritrovò disoccupata e di
conseguenza ripresero i conflitti sindacali a causa di una nuova svalutazione della moneta.
E' grazie a questa situazione che Adolf Hitler riuscirà a prendere il potere.
- L'ascesa di Hitler:
Reduce della prima guerra mondiale, Hitler si unì al Partito nazionalsocialista tedesco dei
lavoratori; le sue doti carismatiche lo portarono nel 1923 a tentare un colpo di stato, che però
fallì e per cui venne condannato a 5 anni di reclusione, scontati a 1 grazie a delle sue
conoscenze. Il processo gli diede modo di segnalarsi nel panorama tedesco nel quale riuscì a
propagandare le sue idee con un'opera intensa di agitazione politica. L'esperienza di
Monaco fece comprendere a Hitler come per ottenere il potere, non era necessaria la violenza
bensì il consenso elettorale come imparò da Mussolini, di cui lui era ammiratore. Le tre parole
d'ordine di Hitler furono: comunità di popolo, lo spazio vitale e la razza.
▪ Comunità di popolo (Volksgemeinschaft): I nazisti si proposero come gli autentici
interpreti della volontà del popolo, inteso non come una somma di individui ma come
comunità nazionale. Analogamente a quello che fece Mussolini, Hitler si propose
come l'unico in grado di risollevare le sorti della Germania, conquistando il consenso
di chi nazista non era. In quanto socialista, predicava l'instaurazione di un nuovo tipo di
socialismo, anti-marxista basato non sui valori della classe operaia ma sul potere di
uno stato forte.
▪ Lo spazio vitale (Lebensraum): Lo spazio vitale rappresentò per lo stato nazista
un'idea mai abbandonata ma allo stesso tempo, mai portata al termine. Si trattava di un
diritto per sviluppare e affermare le proprie capacità sul piano internazionale.
Un'esaltazione della lotta e della violenza dove solo i popoli più forti potevano
affermarsi.
▪ La razza: Sarà l'elemento propagandistico fondamentale del periodo nazista e in
seguito, il perno della dittatura, secondo Hitler, il popolo non è una serie di persone
legate tra loro dalla storia, cultura o appartenenza bensì è una comunità razzialmente
omogenea. Come descritto nel programma nazista, per essere considerati cittadini
STORIA
era obbligatorio avere sangue puramente tedesco. Vennero presi di mira gli ebrei,
accusati di un fantomatico complotto giudaico-bolscevico internazionale.
- Il sogno di Hitler:
Più che programma politico, Hitler offrì ai tedeschi una prospettiva di radicale mutamento: il
sogno del risorgimento della Germania liberata dai dissidi sociali e unita nell'odio verso il
nemico. Con questi ideali Hitler si fece spazio all'interno del ceto medio, che non volendo
nuovamente i problemi legati all'inflazione, lo appoggiarono; allo stesso tempo, ottenne
consensi da militari ed élite economico-finanziare in quanto videro in lui una risorsa per
risolvere la crisi attraverso una forma autoritaria (con una situazione analoga a quella di
Mussolini). Il movimento nazista diventò un'organizzazione gerarchica, con squadre militari
come le SA.
Grazie ad una potente campagna propagandistica e a una crisi politica ed economica divenuta
ormai ingestibile, nel gennaio del 1933 venne affidata la carica di cancelliere a Hitler nella
speranza che potesse risollevare le sorti del paese.
STORIA
Il regime nazista
- L'incendio del Reichstag:
Nel marzo 1933, si tennero delle nuove elezioni precedute da violenze e intimidazioni da
parte dell'SA. Al termine delle votazioni, Hitler si assicurò la maggioranza assoluta in
parlamento con il 44% dei voti più 8% dovuti ai suoi fiancheggiatori nazionalisti. L'incendio del
parlamento, avvenuto pochi giorni prima delle votazioni, fornì il pretesto per far arrestare
molti comunisti, socialisti e liberali.
- L'allineamento:
Ottenuti i pieni poteri, Hitler avviò una pratica chiamata allineamento, questo vietò in qualsiasi
tipo di istituzione (pubblica o privata), organizzazione e giornale e di esprimere opinioni
contrarie al partito nazista. La radio fu sottoposta a controllo governativo e tutti i partiti
furono dichiarati illegali. Si trattava essenzialmente di una legge che abolì la libertà di
pensiero politico, come fece Mussolini con la fascistizzazione dello stato. I rapporti con la
chiesa vennero regolati in modo simile a Mussolini: in cambio della libertà di culto, la chiesa
non avrebbe dovuto interferire con la politica.
- I lager:
Nel marzo del 1933, venne costruito a Dachau il primo campo di concentramento. Inizialmente
lo scopo era quello di contenere i nemici politici, successivamente come sappiamo, vennero
deportati anche gli ebrei. Per stroncare quello che poteva diventare un potere alternativo, il
30 giugno 1934 nella notte chiamata "dei lunghi coltelli", Hitler ordinò l'eliminazione del capo
e di alcuni dirigenti dell'SA, il presidente dell'Azione cattolica e in generali diversi personaggi
inaffidabili. Questa azione non suscitò alcuna polemica, anzi, Hitler venne visto come colui che
per portare a termine le sue promesse, era disposto anche ad ammazzare i suoi amici.
- Il terzo Reich
Alla morte del capo di stato Hindenburg nel 1934, Hitler ne assunse le carica concentrando su
di se tutti i poteri, iniziando di fatto la dittatura Hitleriana. Il Fuhrer non sentì la necessità di
creare una nuova costituzione, bensì decise di privare di ogni autonomia le strutture dal
potere legale in modo che non potessero più esprimere una volontà indipendente.
Differentemente dalla dittatura Mussoliniana, il partito nazista non venne assorbito dallo stato
bensì tutti gli organi diventarono esecutori della volontà di Hitler il quale era l'unica fonte di
diritto con potere assoluto.
STORIA
- La poliarchia nazista:
A differenza del fascismo, nel nazismo tutti gli organi o poteri furono completamente
assorbiti dal sistema totalitario. Lo stato nazista però, non era concentrato solo sul Fuhrer
bensì era organizzato in una pluralità di centri di potere.
Il nazismo fece del lavoro un'ideologia sulla quale si concentrò molto, vennero aboliti
sindacati e scioperi a favore delle corporazioni: essere senza lavoro fu considerato un vero e
proprio reato in Germania. Fu creato il fronte del lavoro che inquadrava ogni lavoratore sotto
ogni punto di vista (come il Dopolavoro fascista).
-Violenza ed ebrei
La violenza utilizzata dai nazionalsocialisti, non fu utilizzata solo come strumento per
conquistare e mantenere il potere, bensì ebbe la funzione di rappresentare la Germania come
nazione guerriera per ottenere il suo spazio vitale all'interno dell'Europa. Nel corso dell'ascesa
al potere di Hitler fino alla sua morte, vi furono 3 tipi di repressione: politica (che si affievolì con
la mancanza di oppositori), sociale (ripulitura della società dagli asociali), razziale (risanamento
biologico del popolo tedesco attraverso l'operazione eutanasia mirata a eliminare disabili o
ebrei).
Agli ebrei, in quanto razza inferiore, venne riservato un trattamento particolare. Vennero in
primis, allontanati dalla società e dalle cariche pubbliche, fino a quando nel 1935 con le leggi di
Norimberga, gli venne privata la cittadinanza e gli venne vietato di avere matrimoni e rapporti
sessuali con gli ariani. La notte dei cristalli nel 1938, segnò una tragica svolta dove vennero
attuate furiose violenze antisemite. Questo episodio rappresentò il precursore di quella che
STORIA
sarà definita in seguito arianizzazione che comprenderà il sequestro di ogni bene economico
e la deportazione nei campi di concentramento.
Dopo la notte dei cristalli, gli stupratori vennero accusati ,non per gli atti da loro compiuti, bensì
per aver contaminato la razza. Gli ebrei furono inoltre obbligati a risarcire i danni che i beni
pubblici avevano subito nel disordine.
STORIA
-Le cause:
La guerra, come affermato precedentemente, sarà avviata dalla Germania nazista insieme ai
suoi alleati Italia e Giappone. La colpa però non è da attribuirsi esclusivamente al popolo
tedesco, bensì ad una serie di cause più complesse quali: fragilità nell'ordine internazionale, il
fallimento della Società delle Nazioni (basti pensare alle invasioni della Manciuria e dell'Etiopia
rimaste impunite) e in generale la crisi del 1929 che aveva indotto tutti gli stati a rinchiudersi
nelle proprie aree di influenza o avviando politiche espansionistiche. Un'altro elemento
rilevante che permise il divagarsi del conflitto, fu la varietà di sistemi politici presenti in Europa
che rese difficili le mediazioni diplomatiche.
-I primi passi:
Secondo la mia opinione e quella di alcuni storici moderni, le due guerre non sono separate tra
loro in quanto la seconda è causa delle conseguenze della prima. Come ben ricordiamo infatti,
con il trattato di Versailles, vennero imposte delle condizioni durissime nei confronti della
Germania e questo suscitò nei tedeschi un pensiero di rivalsa e di vendetta. Questo pensiero è
fortemente presente leggendo alcuni punti del Mein Kampf di Hitler:
Nel 1935 Hitler si riappropriò della regione di Saar e violò un punto sancito dal trattato di
Versailles, riarmando la Germania e introducendo la coscrizione obbligatoria, Queste decisioni
vennero contestate da una conferenza ango-franco-italiana (fronte di Stresa) che però non
ebbe molto seguito, anche perché la conquista dell'Etiopia aprì una crepa tra francesi e inglesi
da una parte e italiani dall'altra. Questo "isolamento" fece in modo che l'Italia si avvicinasse più
alla Germania. Nel marzo del '36 Hitler entrò con le proprie truppe in Renania la reazione del
governo inglese fu nulla, sulla base di un protocollo chiamato appeasement che, in parole
povere, permetteva ai tedeschi di fare qualsiasi cosa purché non alterassero l'equilibrio
europeo.
-Guerra imminente:
Dopo il colpo di Praga, gli inglesi abbandonarono la politica dell'appeasement e si unirono ai
francesi per offrire la loro protezione alla Polonia, verso la quale Hitler indirizzava adesso la
propria aggressività nel tentativo di conquistare Danzica. A questo punto risultava decisivo
l'atteggiamento dell'Unione Sovietica, che nell'estate del '39 firmò un patto di non
belligeranza (Molotov-Ribbentrop) con la Germania, e insieme ad esso, vi fu un protocollo
segreto che definiva le rispettive zone di influenza nell'Europa Orientale; questo accordo
garantì ad Hitler una copertura sicura sul fronte orientale. Il 1 settembre 1939, Hitler invade la
Polonia e due giorni dopo, Francia e Inghilterra gli dichiarano guerra segnando di fatto, l'inizio
della seconda guerra mondiale.
vagone ferroviario dove poco tempo prima vennero firmate le condanne tedesche della prima
guerra mondiale.
-L'invasione dell'URSS
Nel '41 avvennero due avvenimenti molto importanti: il primo fu l'attacco tedesco all'Unione
Sovietica (mediante l'operazione Barbarossa) e il secondo l'ingresso degli Stati Uniti nel
conflitto. Hitler tentò di conquistare l'Unione Sovietica per due motivi: ideologici (in quanto i
popoli dell'est erano considerati inferiori) ed economici (una vasta popolazione da sfruttare,
più petrolio e grano).
Qualche mese dopo, la Germania si impadronì di una buona parte del territorio Russo, con
molta facilità, per errori tattici e per le purghe attuate da Stalin qualche anno prima. Le guerre
partigiane condotte dal popolo russo e il gelido inverno costrinsero i tedeschi a retrocedere.
-Il Cln:
Mentre il movimento della Resistenza compiva i suoi primi passi, esso stava modificandosi in
un vero e proprio movimento politico fondato per lo più su partiti antifascisti. L'unione del:
Partito liberale, Partito comunista, Psiup e Democrazia cristiana, diede vita al Comitato di
liberazione nazionale presieduto da Ivanoe Bonomi. Nella parte centro-settentrionale del
paese, si costituì il Cln Alta Italia. Come movimento politico il Cln dovette affrontare due
compiti non facili: trovare un'identità e mediare fra i diversi orientamenti politici presenti
all'interno del partito stesso. I liberali, pensavano ad un ritorno prefascista, i partiti di sinistra
speravano nella rivoluzione come portatore di cambiamenti nella società e la Democrazia
cristiana si rifaceva agli ideali di solidarismo e interclassismo. Le differenze tra questi partiti si
manifesteranno appieno gli anni successivi alla liberazione.
• una guerra patriottica, condotta per la liberazione degli italiani dal pericolo tedesco
• una guerra civile, condotta tra partigiani e fascisti della Repubblica di Salò
• una guerra di classe, che legava l'obiettivo della lotta contro il nazifascismo, ad una
rivoluzione sociale.
-Leva militare:
Anche il tentativo di costruire un esercito fu un fallimento nonostante disertare dalla leva
militare fosse un reato punito con la pena di morte. Questo progetto non fu ben visto dai
tedeschi, che preferivano imporre il loro controllo sulle formazioni italiane già esistenti. Fu
invece molto accentuato lo sviluppo di organizzazioni dedicate alla repressione partigiana.
Il rapporto tra Alleati e Resistenza fu molto complesso. Gli Alleati sostenevano la guerriglia
partigiana nelle retrovie tedesche da una parte, ma si impegnavano affinché non acquisissero
troppa rilevanza politica dall'altra poiché la componente comunista era molto presente. Uno
dei momenti più tesi di questo rapporto, fu determinato dal proclama Alexander che impose
al'esercito partigiano, l'assunzione di un atteggiamento difensivo, fortunatamente la tensione si
alleviò con il riconoscimento ufficiale del Clnai che venne interpretato come delegato del
governo italiano dai protocolli di Roma e il quale venne finanziato dagli alleati.
-La liberazione:
Nonostante le crescenti repressioni, il 25 Aprile 1945, i partigiani riuscirono a liberare l'Italia. 3
giorni dopo catturarono Mussolini ed alcuni esponenti del fascismo i quali vennero uccisi.
STORIA
La guerra fredda
-Nascita dell'Onu
Qualche mese dopo la fine della seconda guerra mondiale, precisamente il 26 giugno del
1945, nacque l'Onu con lo scopo di "preservare le generazioni future dal flagello della guerra"
attraverso una collaborazione internazionale. Tutte le potenze vincitrici del conflitto,
contrariamente con quanto accaduto con la società delle nazioni, si assumevano quindi una
responsabilità collettiva nel caso in cui in futuro ci fossero stati altri conflitti. Tuttavia la
creazione di questa organizzazione e il processo di Norimberga che condannò tutti i nazisti al
crimine di guerra, furono gli ultimi atti di cooperazione internazionale in quanto poco dopo
subentrò la guerra fredda tra USA e URSS.
-USA post-bellica:
Il bilancio del dopoguerra americano fu assolutamente positivo. Il prodotto interno lordo fu
triplicato, i loro territori erano rimasti intatti, possedevano il primato tecnologico in tutti i settori
strategici e sopratutto erano in possesso della bomba atomica. A seguito di un'Europa
devastata sotto ogni punto di vista, gli americani si posero l'obbiettivo di determinare un ruolo
di leadership che costruisse un ordine internazionale fondato sulla cooperazione politica ed
economica, in quanto la sicurezza dell'America sarebbe stata possibile solo in un mondo dove
si fossero affermati pace e sviluppo. Tutti questi ideali vennero messi in pratica dagli accordi di
Bretton Woods del 1944.
-URSS post-bellica:
La Russia, nonostante fosse stata la vincitrice, era uscita dalla guerra molto devastata e
militarmente inferiore all'America in quanto non erano in possesso della bomba atomica.
Nonostante tutto però, avevano guadagnato molta popolarità in Occidente e Asia nonché
erano in netta superiorità strategica in Europa: se gli americani avessero lasciato l'Europa,
nessuno sarebbe stato in grado di contrastare i sovietici. Tuttavia non erano disposti a
intraprendere la via della cooperazione dettata dagli americani. Il loro problema
fondamentale, nel dopoguerra, era garantire la propria sicurezza dall'egemonia americana.
Per guadagnare ulteriore popolarità e consensi, nacque il Cominform (1947) un organismo di
informazione e collaborazione dei vari partiti comunisti europei.
-Sfere di influenza:
Durante la conferenza di Yalta, prevalse l'idea di dividere l'Europa in sfere di influenza ,
successivamente queste si trasformarono in blocchi contrapposti, cioè alleanze politico-
militari controllate dall'una o dall'altra superpotenza.
-Conferenza di Parigi:
Durante la conferenza di Parigi del 1946, vennero sottoscritti i trattati di pace che non
comportarono sconvolgimenti della geografia come quelli del 1919, bensì una definizione dei
confini. Le condizioni di dividere la Germania in quattro zone d'occupazione così come quella
di dividere Berlino, presa in considerazione nella conferenza di Yalta, non vennero modificate.
STORIA
-Il contenimento:
L'amministrazione americana abbracciò la strategia del contenimento: essendo un attacco
fisico verso l'URSS irrealistico, si decise di rallentare l'influenza sovietica e il comunismo,
attraverso aiuti onerosi verso gli Europei mirati ad acquisire consenso.
-Kennedy:
La destalinizzazione fu accolta positivamente dagli USA dove nel 1960 venne eletto
presidente John Fitzgerald Kennedy. Durante gli anni di Eisenhower, gli Stati Uniti avevano
conosciuto una forte crescita economica, concentrata però sopratutto sulle industrie
monopolistiche e che al contempo aumentarono il divario tra le varie classi sociali; a questo si
aggiunsero le tensioni razziali problemi che il neo presidente avrebbe dovuto affrontare. Egli
applicò una politica che facesse risultare l'America portatrice di pace ma al tempo stesso si
impegnò per affermare la potenza statunitense rispetto a quella comunista. Dopo la
rivoluzione socialista di Fidel Castro a Cuba, Kennedy tentò di riacquistare l'egemonia in
quanto Chruscev installò dei missili nucleari diretti verso l'America.