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Superbonus: demolizione e ricostruzione (con o senza ampliamento) https://www.infobuild.it/approfondimenti/superbonus-demolizione-ricost...

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Superbonus: demolizione e
$
ricostruzione (con o senza
% ampliamento)

29/04/2021
di: Arch. Emanuele Meloni

Il Superbonus spetta anche per gli interventi di demolizione e


ricostruzione, con o senza ampliamento, inquadrabili nella
categoria della ristrutturazione edilizia, finalizzati al
miglioramento antisismico e all’efficientamento energetico.
Vediamo le varie casistiche: dagli immobili vincolati ai centri
storici, dai magazzini alle autorimesse e unità collabenti

Indice degli argomenti:

Le diverse fattispecie d’interventi agevolabili

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Ristrutturazione edilizia e deroghe alle distanze


Centri storici ed edifici vincolati
! Interventi antisismici con demolizione e ricostruzione
Demolizione e ricostruzione con ampliamento
"
Lavori iniziati e in corso d’opera
# “Unità collabenti” (categoria catastale F/2)
Magazzini e depositi (categoria catastale C/2)
$ Stalle, scuderie, rimesse, autorimesse (categoria catastale
C/6)
% Supersismabonus per l’acquisto di case antisismiche

Il Superbonus – introdotto dal Decreto Rilancio (Dlgs 34/2020) –


permette, a fronte di interventi finalizzati alla riqualificazione
energetica (ecobonus) ed alla messa in sicurezza sismica
dell’edificio (sismabonus), una detrazione pari al 110% delle spese.
Rientrano in questa famiglia di lavori anche gli interventi di
demolizione e ricostruzione, con o senza ampliamento,
inquadrabili nella categoria della ristrutturazione edilizia.

Il Decreto Semplificazioni (DL 76/2020) modifica e amplia la


definizione di “ristrutturazione edilizia” (art. 3 comma 1, lett. d)
contenuta nel Testo Unico dell’Edilizia (DPR 380/2001),
comprendendo ora quei lavori che non rispettano la sagoma, il
sedime o la volumetria originaria dell’edificio demolito- .

Vediamo tra le tipologie di interventi agevolabili rientranti nella


definizione d’intervento di demolizione e ricostruzione, le diverse
casistiche: dagli immobili vincolati ai centri storici (zona
omogenea A), dai magazzini o depositi alle autorimesse e unità
collabenti, fino a cosa fare nel caso i lavori siano cominciati prima
dell’entrata in vigore del bonus (1° luglio 2020).

Le diverse fattispecie d’interventi agevolabili


L’articolo 119 del Dlgs 34/2020 (cd. decreto Rilancio) introduce
una detrazione pari al 110% delle spese relative a specifici
interventi di efficienza energetica (anche attraverso interventi di
demolizione e ricostruzione) e di misure antisismiche sugli edifici
(anche per la realizzazione di sistemi di monitoraggio strutturale

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continuo a fini antisismici). La detrazione è ripartita dagli aventi


diritto in 5 quote annuali di pari importo e in quattro quote
!
annuali di pari importo per la parte di spesa sostenuta nel 2022.
"

Il superbonus spetta anche per gli interventi trainati (se eseguiti


congiuntamente ad almeno uno di quelli trainanti), relativi
all’efficientamento energetico (ecobonus), nei limiti di spesa
previsti dalla legislazione vigente per ciascun intervento, nonché
(norma introdotta alla legge di bilancio 2021) quelli finalizzati alla
eliminazione delle barriere architettoniche, aventi ad oggetto
ascensori e montacarichi, alla realizzazione di ogni strumento che,
attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo di
tecnologia più avanzata, sia adatto a favorire la mobilità interna ed
esterna all’abitazione per le persone portatrici di handicap in
situazione di gravità, anche ove effettuati in favore di persone di
età superiore a sessantacinque anni, per l’installazione delle
colonnine di ricarica dei veicoli elettrici, per l’installazione di
impianti solari fotovoltaici anche su strutture pertinenziali agli
edifici.

Per gli interventi diversi da quelli che danno diritto al superbonus


restano applicabili le agevolazioni già previste dalla legislazione
vigente in materia di riqualificazione energetica- . Se l’intervento
realizzato ricade in diverse categorie agevolabili, il contribuente
potrà avvalersi di una sola delle predette agevolazioni.

Qualora, invece, si realizzino più interventi riconducibili a diverse


fattispecie agevolabili, il contribuente potrà fruire di ciascuna
agevolazione, nell’ambito di ciascun limite di spesa, a condizione

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che siano distintamente contabilizzate le spese riferite ai diversi


interventi e siano rispettati gli adempimenti specificamente
!
previsti in relazione a ciascuna detrazione.
"
Per i requisiti di accesso al Superbonus, si rimanda alla circolare n.
# 24/E del 2020 dell’Agenzia delle Entrate dove sono illustrati i
necessari chiarimenti volti a definire in dettaglio l’ambito dei
$
soggetti beneficiari, la natura degli immobili interessati e degli
% interventi agevolati e, in generale, gli adempimenti a carico degli
operatori.

Ristrutturazione edilizia e deroghe alle


distanze
La circolare n. 24/E precisa che il Superbonus spetta anche a fronte
di interventi realizzati mediante demolizione e ricostruzione
inquadrabili nella categoria della “ristrutturazione edilizia” ai sensi
dell’articolo 3, comma 1, lettera d), del d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380.

Il Decreto Semplificazioni (DL 76/2020) amplia la definizione di


ristrutturazione edilizia (art. 3 comma 1, lett. d, del TUE
modificata), che ora ammette “interventi di demolizione e
ricostruzione di edifici esistenti con diversa sagoma, prospetti, sedime,
caratteristiche planivolumetriche e tipologiche, con le innovazioni
necessarie per l’adeguamento alla normativa antisismica, per
l’applicazione della normativa sull’accessibilità, per l’installazione di
impianti tecnologici e per l’efficientamento energetico. L’intervento può
prevedere altresì, nei soli casi espressamente previsti dalla legislazione
vigente o dagli strumenti urbanistici comunali, incrementi di volumetria
anche per promuovere interventi di rigenerazione urbana”.

Costituiscono inoltre ristrutturazione edilizia gli interventi volti al


ripristino di edifici, o parti di essi, eventualmente crollati o

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demoliti, attraverso la loro ricostruzione, purché sia possibile


accertarne la preesistente consistenza. Rimane fermo che, con
!
riferimento agli immobili sottoposti a tutela (ai sensi del Codice
" dei beni culturali e del paesaggio di cui al D. Lgs. 22 gennaio 2004,
n. 42), nonché a quelli ubicati nelle zone omogenee A, gli
#
interventi di ristrutturazione devono mantenere la sagoma,
$ prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche e tipologiche
dell’edificio preesistete, nonché la volumetria.
%
Gli edifici preesistenti – oggetto di demolizione e ricostruzione –
devono risultare “legittimamente” ubicati rispetto ad altri immobili,
in posizione tale da non rispettare specifiche norme in materia di
distanze (ivi comprese quelle contenute nel d.m. 1444/1968), di
guisa che non ne sarebbe consentita l’edificazione ex novo. In
questi casi, la ricostruzione è possibile in deroga alle norme in
questione, e quindi col mantenimento delle distanze preesistenti
se non è possibile la modifica dell’originaria area di sedime e
purché l’edificio originario fosse stato “legittimamente” realizzato.

Al fine di verificare la legittima realizzazione dell’immobile


preesistente, soccorre la previsione dell’articolo 9-bis del Testo
unico, anch’essa inserita dal dlgs 76/2020, laddove è indicata la
documentazione da cui ricavare lo “stato legittimo” di un edificio
(di regola consistente nel titolo edilizio sulla base del quale esso è stato
realizzato, ovvero da quello relativo all’ultimo intervento che ha subito)-
.

In questi casi sono consentiti gli “incentivi volumetrici eventualmente


riconosciuti per l’intervento”, anche fuori sagoma e con il
superamento dell’altezza massima dell’edificio demolito, purché
sia sempre rispettata la distanza preesistente. Questa previsione
deve intendersi come riferita non a qualsiasi incremento
volumetrico, che possa accompagnare l’intervento di demolizione e
ricostruzione, ma solo a quelli aventi carattere di “incentivo”, ad
esempio, perché attribuiti in forza di norme di “piano casa” ovvero
aventi natura premiale per interventi di riqualificazione. 

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Centri storici ed edifici vincolati


Quanto al regime degli edifici vincolati ai sensi del dlgs n. 42/2004,
!
si è già sottolineato che la soluzione adottata dal decreto legge n.
" 76/2020 per assicurare la loro tutela è stata quella di escludere

# che possano qualificarsi come ristrutturazione edilizia gli


interventi comportanti una loro demolizione e ricostruzione non
$ solo nei casi in cui ne sia modificata la sagoma (come previsto nella

% disciplina previgente), ma anche nei casi di mutamenti del sedime,


dei prospetti e delle caratteristiche planivolumetriche e
tipologiche.

Sotto tale profilo, il regime degli edifici in questione si atteggia in


modo “speculare” rispetto a quello degli edifici non vincolati, nel
senso che ciò che per questi ultimi ricade nella definizione di
ristrutturazione comporta invece per i primi l’applicazione del
regime delle nuove costruzioni.

Altrettanto non può dirsi per gli edifici ubicati nelle zone
omogenee A di cui al DM 1444/1968 e in zone a queste assimilate
dai piani urbanistici comunali, nei centri storici ovvero nelle aree di
particolare pregio storico o architettonico. Qui, gli interventi di
demolizione e ricostruzione sono consentiti solo nell’ambito di
piani urbanistici di recupero e di riqualificazione particolareggiati
comunali, fatte salve le previsioni della pianificazione territoriale,
paesaggistica e urbanistica vigente e i pareri degli enti preposti alla
tutela.

Tale inciso fa innanzitutto salva la validità di eventuali disposizioni


di leggi regionali, che consentano, anche per le aree in questione,
interventi di ristrutturazione edilizia mediante demolizione e
ricostruzione anche con limiti meno stringenti di quelli individuati
dall’art. 3 del testo unico per gli edifici vincolati ex d.lgs. n.

6 di 16 17/07/2021, 09:19
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42/2004. Inoltre, la clausola di “salvezza” in discorso consente di


ritenere ammissibili anche per gli edifici ubicati in dette zone le
!
variazioni imposte dalla normativa antisismica, energetica,
" sull’accessibilità etc., ferme restando, come è ovvio, le valutazioni
delle Amministrazioni competenti in ordine alla compatibilità degli
#
interventi con il regime eventualmente previsto per i medesimi
$ edifici- .

% La clausola conferma, altresì, la legittimità delle eventuali


previsioni degli strumenti urbanistici (sia generali che attuativi)
con cui si consentano, anche per le zone A e assimilate e per i centri
storici, interventi di ristrutturazione edilizia mediante demolizione
e ricostruzione entro limiti meno stringenti di quelli
ordinariamente stabiliti dalla norma primaria in esame (fermi
restando in ogni caso gli ulteriori limiti rivenienti da altre norme
del testo unico).

Interventi antisismici con demolizione e


ricostruzione
Si tratta di interventi antisismici per la messa in sicurezza statica
delle parti strutturali di edifici o di complessi di edifici collegati
strutturalmente, di cui all’art. 16-bis, comma 1, lett. i ), del TUIR, le
cui procedure autorizzatorie sono iniziate dopo il 1° gennaio 2017,
relativi a edifici ubicati nelle zone sismiche 1, 2 e 3 di cui all’
ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 20
marzo 2003, inclusi quelli dai quali deriva la riduzione di una o due
classi di rischio sismico, anche realizzati sulle parti comuni di edifici
in condominio (commi da 1-bis a 1- sexies).

Il superbonus spetta anche per l’acquisto delle case antisismiche e


per la realizzazione di sistemi di monitoraggio strutturale

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continuo a fini antisismici, eseguita congiuntamente ad uno degli


interventi di cui ai citati commi da 1-bis a 1-septies nel rispetto dei
!
limiti di spesa previsti per tali interventi.
"
La richiamata circolare 24/E dell’Agenzia delle entrate specifica
# che gli importi massimi di spesa ammessi al superbonus sono pari a:

$ 96.000 euro, nel caso di interventi realizzati su singole unità


immobiliari. Il limite di spesa ammesso alla detrazione è
%
annuale e riguarda il singolo immobile. L’ammontare massimo
di spesa ammessa alla detrazione va riferito all’unità abitativa
e alle sue pertinenze unitariamente considerate, anche se
accatastate separatamente;
96.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari
di ciascun edificio, per gli interventi sulle parti comuni di edifici
in condominio.

Dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022 per gli interventi sopra citati,
in caso di cessione del credito ad un’impresa di assicurazione e di
contestuale stipula di una polizza che copre il rischio di eventi
calamitosi, la detrazione per i premi delle assicurazioni aventi per
oggetto il rischio di eventi calamitosi stipulate relativamente a
unità immobiliari ad uso abitativo (articolo 15, comma 1, lettera
f-bis), del testo unico delle imposte sui redditi, DPR 917/1986)
spetta nella misura del 90 per cento.

A tale riguardo l’Agenzia delle entrate ha precisato che la


detrazione per i premi assicurativi non può essere ceduta in quanto
l’articolo 121 del decreto Rilancio richiama gli interventi
antisismici dell’articolo 16 del decreto-legge n.63 del 2013 e del
comma 4 dell’articolo 119. In sostanza - quindi, l‘impresa di
assicurazione potrà acquisire il credito corrispondente al
sismabonus ma non il credito corrispondente alla detrazione
spettante per il premio assicurativo.

Gli interventi antisismici possono essere effettuati su tutte le


unità abitative, anche in numero superiore alle due unità in
quanto, l’unico requisito richiesto è che tali unità si trovino nelle

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zone sismiche 1, 2 e 3.

! Demolizione e ricostruzione con


" ampliamento
La circolare n. 24/E del 2020 precisa che l’agevolazione spetta
#
anche a fronte di interventi realizzati mediante demolizione e
$ ricostruzione inquadrabili nella categoria della “ristrutturazione
edilizia” ai sensi dell’articolo 3, comma 1, lett. d) del d.P.R. 6 giugno
%
2001, n. 380, “Testo unico delle disposizioni legislative e
regolamentari in materia edilizia”.

A seguito della modifica normativa intervenuta (Decreto


Semplificazioni), gli interventi di demolizione e ricostruzione, sono
ricompresi nella definizione di ristrutturazione edilizia (lettera d)
del comma 1 dell’articolo 3 del d.P.R. n. 380 del 2001), anche se non
viene rispettata la sagoma e il sedime originari dell’edificio
demolito, e anche se l’intervento prevede un incremento
volumetrico consentito dalle disposizioni normative urbanistiche o
dagli strumenti urbanistici comunali.

Questo vale per l’adeguamento alla normativa antisismica, per


l’applicazione della normativa sull’accessibilità, per l’istallazione di
impianti tecnologici e per l’efficientamento energetico.

Ne consegue che laddove l’intervento di demolizione e


ricostruzione in oggetto rientri tra quelli di ristrutturazione
edilizia, come risultante dal titolo amministrativo, e vengano
effettuati interventi rientranti nel Superbonus o di recupero del
patrimonio edilizio di cui all’articolo 16-bis del TUIR, l’Istante
potrà fruire delle citate agevolazioni, nel rispetto di ogni altra
condizione richiesta dalla normativa e fermo restando
l’effettuazione di ogni adempimento richiesto (aspetti non oggetto

9 di 16 17/07/2021, 09:19
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della presente istanza di interpello).

! L’ENEA precisa (faq n. 7) che nel caso di demolizione e


ricostruzione con ampliamento, dalle spese sostenute a partire dal
"
1° luglio 2020 occorre scorporare le spese derivanti
# all’ampliamento- .

$ Resta fermo che, ai fini del Superbonus, il miglioramento

% energetico deve essere dimostrato dall’Attestato di Prestazione


Energetica (APE), di cui all’articolo 6 del decreto legislativo 19
agosto 2005, n. 192, ante e post intervento, rilasciato da un tecnico
abilitato nella forma della dichiarazione asseverata.

Lavori iniziati e in corso d’opera


Si può usufruire del Superbonus, nel caso di lavori iniziati nel 2019
e in corso d’opera?
L’Agenzia delle Entrate con la Risposta 88 del 08.02.2021, ricorda
che, come evidenziato nella circolare n. 24/E del 2020, si potrà
fruire del Superbonus solo per le spese sostenute nel 2020 e nel
2021, sempreché si tratti di interventi ammissibili e siano rispettati
tutti i requisiti e gli adempimenti previsti dalla normativa
agevolativa e dalla prassi.

In particolare, nel paragrafo 4 della citata circolare, è specificato


che la detrazione è riconosciuta nella misura del 110 per cento, si
applica alle spese sostenute, per interventi trainanti e trainati, dal
1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, indipendentemente dalla data
di effettuazione degli interventi (la legge di Bilancio 2021, ha
prorogato gli incentivi per tutti fino al 30 giugno 2022 e per gli
IACP fino al 31 dicembre 2022. Il Superbonus dovrebbe inoltre
essere confermato per tutto il 2023 nella prossima Legge di
Bilancio, come da impegno del Governo nel PNRR ).

10 di 16 17/07/2021, 09:19
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Ad esempio, un intervento ammissibile iniziato a luglio 2019, con


pagamenti effettuati sia nel 2019 che nel 2020 e 2021, consentirà
!
la fruizione del Superbonus solo con riferimento alle spese
" sostenute nel 2020 e 2021, sempreché si tratti di interventi
ammissibili e siano rispettati i requisiti previsti dalla norma
#
agevolativa e dalla prassi.
$
Resta fermo che - ai fini del Superbonus – il miglioramento
% energetico deve essere dimostrato dall’Attestato di Prestazione
Energetica (A.P.E.), di cui all’articolo 6 del decreto legislativo 19
agosto 2005, n. 192, ante e post intervento, rilasciato da un tecnico
abilitato nella forma della dichiarazione asseverata. Al riguardo,
come chiarito dall’ENEA (faq n. 5), nel caso di lavori iniziati prima
del 1° luglio 2020, l’A.P.E. ante intervento deve riferirsi alla
situazione esistente alla data di inizio dei lavori.

“Unità collabenti” (categoria catastale F/2)


Nella circolare 8 luglio 2020 n. 19/E è stato ribadito che tali
detrazioni spettano anche per le spese sostenute per interventi
realizzati su immobili classificati nella categoria catastale F/2
(“unità collabenti“) in quanto, pur trattandosi di una categoria
riferita a fabbricati totalmente o parzialmente inagibili, allo stato
di rudere e non produttivi di reddito, gli stessi possono essere
considerati come edifici esistenti, trattandosi di manufatti già
costruiti e individuati catastalmente. In questo caso, si potrà
beneficiare del Superbonus limitatamente alle spese sostenute per
interventi antisismici dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022.

Come chiarito nella circolare n. 30/E i principi sopraenunciati si


applicano anche ai fini del Superbonus.

11 di 16 17/07/2021, 09:19
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Pertanto, è possibile fruire del Superbonus anche relativamente


alle spese sostenute per gli interventi realizzati su edifici
!
classificati nella categoria catastale F/2 (“unità collabenti”) a
" condizione, tuttavia, che al termine dei lavori l’immobile rientri in
una delle categorie catastali ammesse al beneficio (immobili
#
residenziali diversi da A/1, A/8, A/9 e relative pertinenze).
$
Ai fini della verifica dei limiti di spesa, occorre considerare il
% numero delle unità immobiliari censite nel Catasto Fabbricati
all’inizio dei lavori. In particolare, nel caso di interventi di cui al
comma 4 dell’articolo 119, ai fini del Superbonus, la spesa
ammissibile è di euro 96.000 per ciascuna delle unità immobiliari
censite nel Catasto Fabbricati all’inizio dei lavori.

L’articolo 1, comma 66, lettera c) della legge di bilancio 2021 ha


inserito nell’articolo 119 del decreto Rilancio, il comma 1-quater ai
sensi del quale sono compresi fra gli edifici che accedono al
Superbonus «anche gli edifici privi di attestato di prestazione
energetica perché sprovvisti di copertura, di uno o più muri perimetrali,
o di entrambi, purché al termine degli interventi, che devono
comprendere anche quelli di cui alla lettera a) del comma 1 [dell’art.
119], anche in caso di demolizione e ricostruzione o di ricostruzione su
sedime esistente, raggiungano una classe energetica in fascia A.».

Ai fini dell’ecobonus, inoltre, per gli edifici collabenti, nei quali


l’impianto di riscaldamento non è funzionante, deve essere
dimostrabile che l’edificio è dotato di impianto di riscaldamento
rispondente alle caratteristiche tecniche previste dal d.lgs. 29
dicembre 2006, n. 311 e che tale impianto è situato negli ambienti
nei quali sono effettuati gli interventi di riqualificazione energetica.
Ciò in quanto, ai fini della predetta agevolazione - gli edifici oggetto
degli interventi devono avere determinate caratteristiche tecniche
e, in particolare, devono essere dotati di impianti di
riscaldamento.

Questa condizione è richiesta per tutte le tipologie di interventi


agevolabili ad eccezione dell’installazione dei collettori solari per

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produzione di acqua calda e, dal 1° gennaio 2015, dei generatori


alimentati a biomassa e delle schermature.
!

" Magazzini e depositi (categoria catastale


C/2)
#
L’Agenzia delle Entrate con la Risposta 168 del 10.03.2021,
$ chiarisce che i Magazzini e Depositi appartenenti alla categoria
catastale C/2, possono accedere alle detrazioni fiscali per la
%
ristrutturazione edilizia con parziale o totale demolizione e
ricostruzione, finalizzata alla sicurezza statica ed antisismica.

Laddove l’intervento di demolizione e ricostruzione rientri tra


quelli di ristrutturazione edilizia di cui al citato articolo 3, comma
1, lettera d), del d.P.R. n. 380 del 2001, e tale circostanza risulti dal
titolo amministrativo, e vengano effettuati interventi antisismici
rientranti nel Superbonus su immobili esistenti, iscritti nel Catasto
Fabbricati (C/2), l’Istante potrà fruire delle citate agevolazioni, nel
rispetto di ogni altra condizione richiesta dalla normativa e fermo
restando l’effettuazione di ogni adempimento richiesto (aspetti
non oggetto della presente istanza di interpello)- .

Tuttavia, per poter beneficiare delle agevolazioni per gli interventi


di riqualificazione energetica (articolo 14 del decreto legge n. 63),
è necessario che gli edifici siano dotati di impianti di riscaldamento
(cfr. circolare 8 luglio 2020 n. 19/E). Considerato, pertanto, che, le
unità immobiliari oggetto degli interventi (magazzini o depositi)
sono prive dell’impianto di riscaldamento le spese sostenute per
l’efficientamento energetico non possono accedere al Superbonus.

13 di 16 17/07/2021, 09:19
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Stalle, scuderie, rimesse, autorimesse


! (categoria catastale C/6)
L’Istante, comproprietario di un’unità immobiliare residenziale con
" relativo garage pertinenziale e di due unità immobiliari non

# residenziali (accatastate in C/2 e C/6) “attigue”, intende procedere


alla demolizione e ricostruzione, “senza aumento di volumetria”,
$
per ottenere una unica abitazione con relativa pertinenza.
%

L’Agenzia delle Entrate con la Risposta 242 del 13.04.2021,


chiarisce che, se gli interventi di demolizione e ricostruzione
rientrano tra quelli di ristrutturazione edilizia (di cui all’articolo 3,
comma 1, lettera d, del d.P.R. n. 380 del 2001), come risultante dal
titolo amministrativo, l’Istante potrà beneficiare del Superbonus
secondo le seguenti modalità:

per gli interventi antisismici di cui al comma 4 dell’articolo


119, il limite di spesa è pari a 96.000 euro per ciascuna delle
tre unità immobiliari che costituiscono l’edificio prima
dell’inizio dei lavori (gli immobili classificati in C/2 e C/6 e
l’abitazione con la relativa pertinenza, unitariamente
considerate);
per gli interventi di efficientamento energetico di cui ai
commi 1 e 2 dell’articolo 119, il limite di spesa, riferito a
ciascun intervento agevolabile (trainanti e trainati) è calcolato
con riferimento solo all’unità abitativa, trattandosi dell’unica
unità immobiliare dotata di impianto di riscaldamento.

Con riferimento agli interventi antisismici- , si rileva che rientrano


nell’ambito applicativo della disposizione tutti gli interventi
funzionali all’adozione di misure antisismiche che dovranno essere
oggetto di asseverazione rilasciata dal professionista abilitato ai
sensi dell’articolo 119, comma 13, lettera b), del decreto Rilancio,
dalla quale risulti l’efficacia dei lavori eseguiti ai fini dell’adozione

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di misure antisismiche riguardanti gli elementi strutturali


dell’edificio in base alle disposizioni di cui al decreto del Ministero
!
delle Infrastrutture e dei trasporti 28 febbraio 2017, n. 58 e
" successive modificazioni.

# Supersismabonus per l’acquisto di case


$ antisismiche
Il supersismabonus si applica anche alle spese sostenute dagli
%
acquirenti delle cd. case antisismiche, vale a dire delle unità
immobiliari facenti parte di edifici ubicati in zone classificate a
rischio sismico 1, 2 e 3 (individuate dall’ ordinanza del Presidente
del Consiglio dei ministri n. 3519 del 28 aprile 2006) oggetto di
interventi antisismici effettuati mediante demolizione e
ricostruzione dell’immobile da parte di imprese di costruzione o
ristrutturazione immobiliare che entro 18 mesi dal termine dei
lavori provvedano alla successiva rivendita (comma 1-septies).

L’Agenzia delle Entrate con la Risposta 190 del 17.03.2021,


chiarisce che la detrazione riguarda l’acquisto di immobili su cui
sono stati effettuati interventi edilizi (mediante demolizione e
ricostruzione di interi fabbricati, anche con variazione volumetrica
rispetto all’edificio preesistente, nei limiti consentiti dalle
disposizioni normative urbanistiche, che determinino il passaggio a
una o a due classi inferiori di rischio sismico) eseguiti da imprese di
costruzione o ristrutturazione immobiliare che provvedano, entro
18 mesi dalla data di conclusione dei lavori, alla successiva
alienazione dell’immobile.

La circolare 24/E dell’Agenzia delle entrate specifica che gli importi


massimi di spesa ammessi al Superbonus, per l’acquisto delle case
antisismiche, sono pari a 96.000 euro.

15 di 16 17/07/2021, 09:19
Superbonus: demolizione e ricostruzione (con o senza ampliamento) https://www.infobuild.it/approfondimenti/superbonus-demolizione-ricost...

Con la circolare n. 30/E del 2020 è stato chiarito che, affinché gli
acquirenti possano beneficiare del Superbonus per l’acquisto di
!
case antisismiche, è necessario che i requisiti sussistano nel
" periodo di vigenza della norma. Conseguentemente, è necessario
che l’atto di acquisto relativo agli immobili oggetto dei lavori sia
#
stipulato entro il 30 giugno 2022.
$
Infine, nel rispetto di quanto disposto con il provvedimento del
% direttore dell’Agenzia delle entrate 8 agosto 2020, e 12 ottobre
2020, l’istante potrà essere cessionario del relativo credito.

Per approfondire:

Agenzia delle Entrate, Circolare 24/E dell’8 agosto 2020


Agenzia delle Entrate, Circolare 30/E del 22 dicembre 2020
Agenzia delle Entrate, Provvedimento dell’8 agosto 2020
Agenzia delle Entrate, Provvedimento del 12 ottobre 2020
Decreto Rilancio, DL 19 maggio 2020, n. 34
Decreto agosto, DL 14 agosto 2020, n. 104
Legge di Bilancio 2021, Legge 30 dicembre 2020 n.178
MISE, Decreto Asseverazioni Ecobonus
MISE, Decreto requisiti Ecobonus
MIT, Decreto Sismabonus

16 di 16 17/07/2021, 09:19

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