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1. LINEA PIANETI
Il sole occupa il 99,86% della massa del sistema solare. È una nana gialla
Leggi di Keplero:
1. i pianeti hanno orbite ellittiche intorno al sole che occupa uno dei due fuochi
2. i pianeti spazzano aeree uguali in tempi uguali (v areolare costante)
3. T2 / a3= costante
Venere: temperatura sulla superficie: 471 °C perché atmosfera densa di gas (cielo sempre nuvoloso), un
giorno solare sono 117 giorni terrestri, è il secondo corpo più luminoso di notte. È il “pianeta gemello” della
terra per simili dimensioni e nucleo
Marte: montagna più alta del sistema solare (Monte Olimpo, 21km, ex vulcano), ci sono segni di acqua allo
stato solido
Giove: grande come 2.5 volte gli altri pianeti messi insieme ma pochissimo denso, la “red spot” è una
corrente anticiclonica grande 3 volte la terra, si sta rimpicciolendo e nel tempo sparirà. Visitato 7 volte, ha
67 lune.
Saturno: 150 lune, 4 esplorazioni (ultima finita nel 2017: Cassini-Huygens), anelli osservati da Galileo
Urano: “gigante di ghiaccio” temperature intorno a -224 C, molte lune hanno i nomi di personaggi di
Shakespeare
Nettuno: 2° gravità più forte (dopo Giove), pianeta più lontano dal sole ma secondo come temperature più
basse.
4. PENDOLO FOUCAULT
Si tratta di un alto pendolo libero di oscillare in ogni direzione per molte ore. Il primo pendolo di Foucault fu
presentato al pubblico nel 1851, ed era costituito da una sfera sospesa alla cupola del Pantheon di Parigi
A ogni latitudine della Terra, tranne che lungo la linea dell'equatore, si osserva che il piano di oscillazione
del pendolo ruota lentamente. Al Polo Nord e al Polo Sud la rotazione avviene in un giorno siderale
La rotazione avviene in senso orario nell'emisfero boreale e in senso antiorario nell'emisfero australe.
5. SGABELLO e GARA
dL
Conservazione del momento angolare: =M tot
dt
dove M è il momento delle forze meccaniche M= r × F
In breve: si può dividere la corda in tratti, su ogni tratto è applicata sempre la stessa
tensione da entrambi i lati e quindi la forza sul peso è raddoppiata (poi spiegano
perché la corda si muove di meno).
7. RUOTA QUADRATA
e x + e−x
La lunghezza di ogni singola curva è uguale al lato del quadrato f ( x )= √ 2−
2
Il baricentro della ruota si mantiene su una linea parallela al piano (a distanza √2), quindi sembra di
spostarsi come su superficie piana.
Una curva ad ampiezza costante è una curva piana convessa la cui ampiezza (definita come la distanza
ortogonale tra due linee parallele aventi ciascuna un punto in comune col perimetro della curva, ma
nessuno con l'interno della curva) è sempre la stessa indipendentemente dall'orientazione della curva.
L'esempio più tipico di curva ad ampiezza costante è la circonferenza. Un cerchio ha la stessa ampiezza in
tutte le direzioni: il suo diametro. Una curva convessa che, diversamente, non ha diametro costante è ad
esempio il quadrato, che varia il suo diametro tra la lunghezza del lato e quella della diagonale. Prendendo
un triangolo, si può formare la sua curva ad ampiezza costante arrotondando gli angoli.
Lo stesso ragionamento vale per i solidi (ma si prende la distanza tra due piani). Questa proprietà permette
che essi si comportino quasi come sfere.
9. PALLA SOSPESA
Per spigare come mai anche l'equilibrio della pallina è stabile anche rispetto alle spinte laterali bisogna
ricorrere al principio di Bernoulli. Esso afferma che più alta è la velocità di un flusso d’aria e più bassa è la
pressione che esso esercita.
Se la pallina viene spostata rispetto alla posizione assiale, cioè rispetto al centro della corrente, la velocità
dell'aria aumenta sul lato della pallina più prossimo al centro e diminuisce sul lato più esterno. Si verifica
quindi una differenza di pressione tra i due lati che richiama la pallina verso l'asse.
Assumendo (come è vero con buona approssimazione per i modelli in commercio) che l'urto sia
completamente o parzialmente elastico, le sferette dopo l'urto debbono avere la stessa energia cinetica,
oltre che la stessa quantità di moto, che avevano prima dell'urto.
Entrambe le quantità vengono traferite di sfera in sfera fino a che non si arriva all’ultima.
11. OTTICA
Parete: La fosforescenza è un fenomeno di emissione radiativa, caratteristica di alcune sostanze
chimiche a seguito di eccitazione elettronica, derivante dal decadimento degli elettroni a livelli
quantici di minore energia. Si distingue dalla fluorescenza perché in quest'ultima l'effetto è
immediato e si interrompe appena viene interrotta la fonte di energia, mentre nella fosforescenza
l'effetto continua anche dopo. Il principio, semplificato, è lo stesso: una fonte di energia, in genere
composta da luce visibile o radiazione ultravioletta, eccita gli atomi, facendo saltare alcuni elettroni
su un'orbita più esterna. Quando questi tornano sull'orbita interna emettono luce. Il decadimento
che produce fosforescenza è temporalmente più lungo (10−3 s contro 10−9 - 10−12 s) di quello
implicante la fluorescenza: la fosforescenza segue con un certo ritardo l'eccitazione e si protrae
anche qualche minuto oltre.
Tubo di Crookes o catodico l’aria è un isolante, se creo un ambiente in cui è rarefatta allora posso
caricare gli atomi fino a creare degli ioni. Ci sono diversi fenomeni (scarica oscura o di Townsend,
scarica silenziosa o glow, ionizzazione a valanga). Tramite il tubo di Crookes si scoprì l’elettrone
Vecchio TV: Sostituendo la lastra metallica con un cilindro ad emissione forzata di raggi si ottenne il
pennello (o cannone) elettronico, che permise la creazione di precisi punti luminosi e fu alla base
del tubo catodico impiegato nei televisori. All'interno del tubo catodico, in cui è stato praticato un
vuoto spinto, questi elettroni vengono diretti in un fascio per mezzo di un'elevata differenza di
potenziale elettrico tra catodo e anodo, con l'aiuto di altri campi elettrici o magnetici
opportunamente disposti per focalizzare accuratamente il fascio. Il raggio viene deflesso dall'azione
di campi magnetici (Forza di Lorentz) (deflessione magnetica) o campi elettrici (deflessione
elettrostatica) in modo da arrivare a colpire un punto qualunque sulla superficie interna dello
schermo, l'anodo. Questa superficie è rivestita di materiale fluorescente che eccitato dall'energia
degli elettroni emette luce.
I tubi catodici a colori utilizzano differenti tipi di fosfori in grado di emettere i colori rosso, verde e
blu. In base alla loro disposizione e a quanta energia gli viene trasmessa si possono avere diversi
colori.
Per gli schermi a LCD questo problema non sussiste in quanto non si usa un tubo catodico ma se il
telefono o televisore non è schermato il campo del magnete crea interferenze che possono
danneggiare componenti interne del dispositivo
Vento elettrico