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Elettromagnetismo

Prof. Francesco Ragusa


Università degli Studi di Milano

Lezione n. 46 – 8.06.2021

Forza di Lorentz
Equazioni per i potenziali
Funzioni di Green

Anno Accademico 2020/2021


Equazione per i potenziali
• Scriviamo l'equazione per i potenziali
• In forma covariante è molto semplice
• Ricordiamo l'equazione di Maxwell non omogenea (vedi diapositiva 555
1510 )

∂ μF μν = μ0J ν
• Sostituiamo l'espressione di Fμν in funzione del potenziale Aμ
F μν = ∂ μAν − ∂ν Aμ
• Otteniamo
∂ μ (∂ μAν − ∂ν Aμ ) = μ0J ν ∂ μ ∂ μAν − ∂ν ∂ μAμ = μ0J ν
• Se imponiamo il gauge di Lorenz ∂μAμ = 0 otteniamo

∂ μ ∂ μ Aν = Aν = μ0J ν
• È un'equazione dell'onda non omogenea
• Coincide con le equazioni che avevamo trovato precedentemente (dia. 460)

1 ∂ 2A 1 ∂ 2φ ρ
∇A− 2
2
= −μ0 J ∇φ− 2 2 =−
2

c ∂t 2
c ∂t ε0
Elettromagnetismo – Prof. Francesco Ragusa 562
Forza di Lorentz
• Abbiamo detto che la forza di Lorentz è relativisticamente corretta a
condizione di utilizzare la quantità di moto relativistica
dp
F= = q(E + v × B) p = mγv
dt
• Per esprimere in forma covariante la forza di Lorentz occorre utilizzare la
forza di Minkowski (vedi diapositiva 177
1206 )

du μ d γv F⋅v
K =m
μ
K=m = γF K0 = γ
dτ dt c
• Possiamo riscrivere la forza di Lorentz come
E
K = γ F = γq(E + v × B) = q(γc + γ v × B)
c
• Ricordiamo la quadri-velocità
u μ = (u 0 , u ) = (γc, γ v) ⎛ 0
⎜⎜ −E x c −Ey c −E z c ⎞⎟
• Otteniamo ⎟⎟
⎜⎜ E c 0 −Bz By ⎟⎟
E 0 F μν =⎜ ⎜ x
⎟⎟
K = q( u + u × B) ⎜⎜ Ey c Bz 0 −Bx ⎟⎟
⎜⎜ ⎟⎟
c ⎜⎝ E z c −By Bx 0 ⎟⎟⎠

Ex 0
K x = q( u + uy Bz − uz By ) K 1 = q ⎡⎣ F 10u 0 + u 2F 21 − u 3 (−F 31 ) ⎤⎦
c
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Forza di Lorentz
K 1 = q ⎡⎣ F 10u 0 − u2F 21 − u3F 31 ⎤⎦ = q ⎡⎣ F 10u0 + u1F 11 + u2F 12 + u3F 13 ⎤⎦
K 1 = qF 1αuα F 11 = 0
• Analogamente per le componenti K2 e K3
• Definiamo allo stesso modo la componente temporale

K 0 = qF 0 αuα
• Interpretiamo la formula che dà K0
⎡ E Ey Ez ⎤
0 01 02 03⎢
K = q ⎡⎣ F u1 + F u2 + F u3 ⎤⎦ = q ⎢ − (−ux ) −
x
(−uy ) − (−uz ) ⎥⎥
⎢⎣ c c c ⎥⎦
q q 1 1 dU dU dU dp 0
K = E ⋅ u = γE ⋅ v = γF ⋅ v = γ
0
=γ 0 = =
c c c c dt dx dτ dτ
• Anche la componente K0 ha la forma prevista per la forza di Minkowski

• In definitiva la forza di Lorentz in forma covariante è

K μ = qF μν uν
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Riepilogo delle formule principali
J μ = (c ρ, J x , J y , J z ) ∂ μJ μ = 0

φ
Aμ = ( , Ax , Ay , Az ) A ′ μ = Aμ − ∂ μ λ ∂ μ Aμ = 0
c
⎛ 0 −E x c −Ey c −E z c ⎞⎟
F μν
= ∂ A −∂ A
μ ν ν μ ⎜⎜ ⎟⎟
⎜⎜ E c 0 −Bz By ⎟⎟
F μν ⎜
=⎜
x
⎟⎟
1 μνρσ ⎜⎜ Ey c Bz 0 −Bx ⎟⎟
F μν = ε Fρσ ⎜⎜ ⎟⎟
2 ⎜⎝ E z c −By Bx 0 ⎟⎟⎠

E2 4
μν
F Fμν = 2(B − 2 )
2
F μν Fμν = − E ⋅ B
c c
∂ μF μν = μ0J ν

∂ αF βγ + ∂ β F γα + ∂ γ F αβ = 0 ∂ αF αβ = ∂ β F αβ = 0

K μ = qF μνuν Aμ = −μ0J μ
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Equazione di Poisson: funzione di Green
• Sappiamo che il potenziale elettrostatico obbedisce all’equazione di Poisson
1
∇2Φ = − ρ(r)
εo
• La funzione di Green dell'equazione di Poisson è definita dall’equazione
∇2G ( r, r′ ) = −δ 3 ( r − r′ )
• Una soluzione particolare dell'equazione è data da

ρ(r′)
• Infatti
φ(r) =
∫ ε0
G (r, r′)dv ′

ρ(r′) 2 ρ(r′) 3 ρ(r)


∇2rφ(r) =
∫ ε0
′ ′
∇rG (r, r )dv = −
∫ ε0
δ (r − r′)dv ′ = −
ε0
• La soluzione del problema si trova sommando una soluzione φc dell'equazione
di Laplace scelta in modo tale che Φ(r) = φ(r) + φc(r) soddisfi le condizioni
al contorno
1
∇ φc (r) = 0
2
Φ(r) = φ(r) + φc (r) ∇ Φ = − ρ(r)
2

εo
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***
Equazione di Poisson: funzione di Green
• Ritorniamo alla definizione delle funzione di Green
∇2G ( r, r′ ) = −δ 3 ( r − r′ )
• Notiamo che il secondo membro è funzione solo di r − r′
• Anche G( r, r′ ) deve dipendere solo dalla differenza r − r′

G ( r, r ′ ) = G ( r − r ′ ) ≡ G ( r )
• La soluzione si trova facilmente con la trasformata di Fourier
1 1
G (r) = 3 ∫ G ( q )e iq ⋅ r 3
d q δ 3
(r) = 3 ∫e iq ⋅ r 3
d q
( 2π ) ( 2π )
• L’equazione diventa
1 1
∇2G ( r ) = 3 ∫ −q 2G ( q )e iq ⋅ rd 3 q = −δ 3 ( r ) = − 3 ∫ e iq ⋅ rd 3 q
( 2π ) ( 2π )
• Uguagliando gli integrandi otteniamo
1 1 1
q 2G ( q ) = 1 G (q ) =
q2
G (r) =
( 2π )
3 ∫q 2
e iq ⋅ r 3
d q

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***
Equazione di Poisson: funzione di Green
• Nel seguito poniamo |q| = q e |r| = r 1 1 iq ⋅ r 3
• Passiamo alle coordinate sferiche
• Integriamo sull'angolo solido
G (r) =
( 2π )
3 ∫ q 2
e d q

∞ +1
1 1 iqr cos θ 1
G (r ) =
( 2π )
3 ∫ q 2
e 2 π d cos θq 2
dq =

2
( 2π ) 0 ∫
dq
−1
e iqr cos θ
d cos θ
+1
1 ∞
⎡ e iqr cos θ ⎤ 1 ∞
e +iqr
− e −iqr
=
( 2π )
2 ∫ 0
dq ⎢

⎥ =

⎣ iqr ⎦ −1 ( 2π ) 0 ∫
2
dq
iqr
∞ ∞ ∞
1 2i sin qr 2 sin x sin x π
=
( )

2 ∫ 0
dq
iqr
=

2∫
( )r 0 x
dx
∫ 0 x
dx =
2

1 1 1 1
G (r ) = G ( r − r′ ) =
4π r 4π r − r ′
• La soluzione dell’equazione di Poisson è pertanto
ρ ( r′ ) ρ ( r′ ) 1
Φ( r ) =
∫ G ( r − r′ )
εo
dr ′ Φ( r ) =
∫ 4πεo r − r′
dr ′

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***
Potenziale ritardato: funzione di Green
• Abbiamo ricavato (vedi diapositiva 562
1533 ) le equazioni dei potenziali

elettrodinamici in forma covariante


∂ μ ∂ μ Aν = Aν = μ0J ν
• In notazione più esplicita, per la componente Aμ
1 ∂ 2A μ ⎛ 2 1 ∂ 2 ⎞
⎟⎟ Aμ = −μ j μ
− ∇2 μ
A = μ j μ ⎜⎜ ∇ −
c 2 ∂t 2
0 ⎜⎝ c 2 ∂t 2 ⎠⎟ 0

• Definiamo la funzione di Green (ricordiamo che x0 = ct)


⎛ ∂2 ⎞
⎜⎜
⎜⎝ ∂x 2
0
− ∇2⎟

⎟⎟

G (x − x ′) = δ 4
(x − x ′) Aμ ( x ) = μ0
∫ G ( x − x ′ ) j μ ( x ′ )d 4x ′
• Ricordiamo che si tratta di una soluzione particolare
• La soluzione generale si trova sommando una soluzione A0μ (x ) dell'equazione
omogenea in modo che siano rispettate le condizioni al contorno

A0μ (x ) = 0 Aμ (x ) = A0μ (x ) + μ0
∫ G (x − x ′)j μ (x ′)d 4x ′
• Spesso si impone una condizione asintotica
Aμ (x ) = Ainμ (x ) + μ0
out
∫ G (x − x ′)j μ (x ′)d 4x ′
x 0 →±∞
μ
lim Aμ (x ) = Aout (x )
in
• Pertanto lim
x 0 →±∞ ∫ G (x − x ′)j μ (x ′)d 4x ′ → 0

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Funzioni di Green: Campo Elettromagnetico
• Inoltre è necessario definire le condizione al contorno per G(x  x c)
• Una soluzione dell’equazione non omogenea è
Aμ (x ) = μ0
∫ G(x − x ′)j μ (x ′)d 4x ′
• Normalmente si richiede la causalità
• La richiesta di causalità impone che contribuiscano solo i valori di jμ(x c)
per tempi x′0 precedenti al tempo x0 in cui è valutato Aμ(x)
• Occorre pertanto che sia G(x  xc ) = 0 per x0  x′0 < 0
• Tuttavia le condizioni asintotiche precedenti possono richiedere altre condizioni
lim
x 0 →+∞ ∫ G (x − x ′)j μ (x ′)d 4x ′ → 0 G(x − x ′) = 0 x 0 − x 0′ > 0
• La condizione asintotica per x0 →−∞ coincide con la condizione di causalità
• Le funzioni di Green (diverse) che si ottengono nei due casi hanno un nome
• La funzione di Green ritardata
Gret (x − x ′) = 0 x 0 − x 0′ < 0
• La funzione di Green anticipata
Gadv (x − x ′) = 0 x 0 − x 0′ > 0
• Nonostante la seconda possa apparire priva di senso fisico sono entrambe
molto importanti e usate

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***
Funzioni di Green: Campo Elettromagnetico
• Calcoliamo la funzione di Green dell'equazione dell'onda non omogenea
• Poniamo q0 = ω q2 = ω2 – q2 |q| = k c =1
• Utilizzando le trasformate di Fourier, analogamente a quanto fatto per
l'equazione di Poisson si trova
1 1
G(x ) =
(2π)4 ∫ G(q )e iq ⋅xd 4q δ 4 (x ) =
(2π)4 ∫ e iq ⋅xd 4q

• Inserendo nell'equazione
1 1
G(x ) = −
(2π)4 ∫ q 2G(q )e iq ⋅xd 4q = δ 4 (x ) =
(2π)4 ∫ e iq ⋅x d 4q

• Uguagliando gli integrandi


1 1 1
−q 2G (q ) = 1 G (q ) = − =− =−
q2 ω2 − q 2 ω2 − k 2
• Anticipiamo il risultato del calcolo della funzione di Green
• Nel dominio della variabile x
1 1
G(x ) = −
(2π)4 ∫q 2
e iq ⋅xd 4q

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Funzioni di Green: Campo Elettromagnetico
• Esplicitamente ⎡ ⎛ r − r′ ⎞⎤
1 1 ⎜ ⎟⎟⎟ ⎥
G (x − x ′ ) = δ ⎢⎢ c ⎜⎜ t − t ′ −
4 π r − r ′ ⎢⎣ ⎜⎝ c ⎟⎠ ⎥⎥

• Osserviamo che la parte spaziale coincide con quella trovata per
l'equazione di Poisson
• La parte temporale implica invece che il campo al tempo t è determinato
dalla corrente al tempo precedente tc
r − r′

t =t−
c
• Svolgiamo il calcolo (ricordiamo che abbiamo posto c = 1)
+∞
1 1 1 1
G(x ) = −
(2π)4 ∫q 2
e iq ⋅x 4
d q =−
(2π)4 ∫ e −iq ⋅ r 3
d q

−∞ ω2 − k 2
e i ωtd ω

• Iniziamo con l’integrazione della componente temporale dω


• Introduciamo la variabile complessa z =(ω,ξ)
• Nel piano z il denominatore ha due poli ωr = r|q| = rk
• L'integrale diverge: ha due poli sull'asse ω
• Per dare un significato all’integrale occorre −k +k
interpretarlo come valore principale e
definire come trattare le singolarità z = (ω ,ξ)

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Funzioni di Green: Campo Elettromagnetico
+∞
• Ci sono 2 poli. Utilizziamo il metodo dei residui e i ωt
• Chiudiamo il cammino con una circonferenza
• Per t < 0 chiudiamo nel semipiano inferiore
f (t ) =
∫ −∞
2
ω −k 2

e izt = e itR cos θe i ( iR sin θ )t = e itR cos θe −tR sin θ → 0 R→∞ sin θ > 0
• Abbiamo visto che per la causalità è necessario
che G(x  xc) = 0 per t = x0  x′0 < 0
• Pertanto evitiamo le singolarità con un cammino che
−k +k
lasci i poli all’esterno affinché l’integrale sia nullo
• Per t > 0 chiudiamo nel semipiano superiore
e izt = e itR cos θe (
i iR sin θ )t
= e itR cos θe −tR sin θ → 0 R → ∞
• L’integrale è uguale alla somma dei residui
sin θ < 0
z = R ( cos θ + i sin θ )

1 e i ωt e i ωt
e +ikt e −ikt
2πi ∫ … = (ω − k ) ω 2
− k2 ω =k
+ (ω + k )
2 2
=
ω − k ω =−k 2k

2k
• In conclusione
⎡ e +ikt e−ikt ⎤ ⎧⎪ 1 t ≥ 0
f (t ) = 2πi ⎢⎢ − ⎥ Θ(t )
⎥ Θ(t ) = ⎪⎨
⎣ 2k 2k ⎦ ⎪⎪ 0 t < 0

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***
Funzioni di Green: Campo Elettromagnetico
• Pertanto la funzione di Green è adesso data dall’integrale (ricordiamo k = |q| )
1 +∞
1 2πi ⎡ e +ikt e −ikt ⎤
G(x ) = −
(2π) 4 ∫e −iq ⋅ r 3
d q
∫ −∞
2
ω −k 2
i ωt
e dω = −
(2π) 4 ∫e d q ⎢⎢
−iq ⋅ r 3

⎢⎣ 2k

2k
⎥ Θ(t )

⎥⎦
• Anche in questo caso passiamo alle coordinate sferiche d 3q = 2πd cos θk 2dk
• Per semplicità omettiamo per il momento Θ(t)
2πi ⎡ e +ikt e −ikt ⎤
G (x ) = −
(2π) 4 ∫e −ikr cos θ ⎢
⎢ 2k − 2k

⎥ 2πd cos θk 2dk


∞ +ikt +1
(2π)2 i e − e −ikt
=−
(2π)4 ∫ 0 2
kdk
∫ −1
e −ikr cos θd cos θ

∞ +ikt
(2π)2 i e − e −ikt e −ikr − e +ikr
=−
(2π)4 ∫ 0 2
kdk
−ikr

1
1 ∞ (e +ikt − e−ikt )(e +ikr − e−ikr ) dk
=−
(2π)2 r ∫ 0 2
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***
Funzioni di Green: Campo Elettromagnetico
1 1 ∞ (e +ikt − e−ikt )(e +ikr − e−ikr ) dk
G (x ) = −
(2π)2 r 0 ∫ 2

1 1
=−
(2π)2 2r 0 ⎣
⎢ ∫
⎡ e ik ( t +r ) − e ik ( t −r ) − e −ik ( t −r ) + e −ik ( t +r ) ⎤ dk
⎥⎦

1 1 ⎡ ∞ ik t +r ∞ ⎤
⎢ ⎡
∫ ( ) ( ) ⎤

⎡ ( ) ( ) ⎤ ⎥
ik t −r − ik t + r − ik t −r
=− ⎢ 0 ⎢⎣ e −e ⎥⎦ dk + ⎢⎣ e −e ⎥⎦ dk ⎥
(2π)2 2r ⎢⎣ 0 ⎥⎦
1 1 ⎢⎡ ∞ ⎡ ik ( t +r ) 0 ⎤
∫ ∫
ik ( t −r ) ⎤ ⎡ ik ( t +r ) ik ( t −r ) ⎤ ⎥
=− ⎢⎣ e −e ⎥⎦ dk + ⎢⎣ e −e ⎥⎦ dk ⎥
2 2r ⎢
(2π) ⎢⎣ 0 −∞ ⎥⎦
1 1 ⎡⎢ 1 +∞
1 +∞ ⎤
∫ ∫
ik ( t +r ) ik ( t −r ) ⎥
=− e dk − e dk
(2π) 2r ⎢⎢⎣ 2π −∞ 2π −∞ ⎥
⎥⎦
1 ⎡
=− ⎣ δ ( t + r ) − δ ( t − r ) ⎤⎦
4πr 1 ⎡
• Reintroduciamo Θ(t) G(x ) = − ⎣ δ ( t + r ) − δ ( t − r ) ⎤⎦ Θ(t )
4πr
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***
Funzioni di Green: Campo Elettromagnetico
1 ⎡
G (r , t ) = − ⎣ δ(t + r ) − δ(t − r ) ⎤⎦ Θ(t )
• Ricordiamo che 4πr
r = r − r′ t → x 0 − x ′0 = ct − ct ′
• La funzione Θ(x) è nulla per x < 0 ovvero per t – tc < 0
• Possiamo quindi ignorare la prima funzione δ(t+r) il cui argomento
non è mai nullo 1 ⎡
• Reintroduciamo c Gret (r , t ) = − ⎣ −δ(ct − r ) ⎤⎦
• In conclusione 4πr
1
Gret ( r , t ) = δ ( ct − ct ′ − r − r ′ )
4π r − r′
• Abbiamo calcolato la funzione di Green ritardata

1 1 ⎜⎛ r − r′ ⎟⎟⎞
Gret ( r , t ) = δ ⎜⎜ t − t ′ − ⎟⎟
4 π r − r ′ c ⎜⎝ c ⎠
• Notiamo che l’argomento della funzione δ() si annulla quando
r − r′
t′ = t − ≡ tr
c
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Potenziali ritardati: soluzioni
• Possiamo adesso scrivere la soluzione per l'equazione del potenziale Aν = μ0J ν

• Introduciamo Gret
Aμ ( x ) = μ0
∫ Gret ( x − x ′ ) j μ ( x ′ )d 4x ′

1 1 ⎜⎛ r − r′ ⎟⎟⎞
Gret ( r , t ) = δ ⎜⎜ t − t ′ − ⎟⎟
4 π r − r ′ c ⎜⎝ c ⎠
• Otteniamo

μ0 1 1 +∞ ⎛ r − r′ ⎞⎟

A (x ) =
μ
4π c ∫ r − r′
d 3 r′
∫ −∞
δ ⎜⎜ t − t ′ −
⎜⎝ c
⎟⎟ j μ ( x ′ )cdt ′
⎟⎠

• L'integrale su t′ è immediato
• Nell'espressione di jμ t′ viene sostituito da tr
r − r′
tr = t −
• Il risultato è c
μ0 j μ ( r′, tr ) 3
A (x ) =
μ
4π ∫ r − r′
d r′

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***
Massa elettromagnetica
• La formulazione di Maxwell dell'elettrodinamica costituisce ancora oggi uno dei
maggiori risultati della fisica
• Nell'ultimo decennio del XIX secolo i brillanti risultati della teoria indussero
i fisici a pensare che l'elettromagnetismo potesse spiegare tutto
• In particolare si arrivò a pensare che il concetto di massa proprio della
meccanica potesse in realtà avere origine elettromagnetica
• Vale la pena osservare che queste riflessioni avvenivano prima ancora della
pubblicazione dell'articolo di Einstein sull'elettrodinamica dei corpi in
movimento (1905)
• Pionieri degli studi sulla struttura dell'elettrone sono stati Lorentz e
Abraham, ancora prima della scoperta dell'elettrone da parte di Thomson
avvenuta nel 1897
• Già prima della scoperta dell'elettrone lo stesso Thomson calcolò la massa
elettromagnetica dell'elettrone
• Per parlare di massa elettromagnetica dell'elettrone occorre formulare un
modello
• Utilizzeremo il modello di Lorentz
• L'elettrone, a riposo, è una sfera di raggio re e di carica totale qe = −e
• La carica è una densità superficiale σ = −e/4πre2 sulla superficie della
sfera

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***
Massa elettromagnetica
• Calcoliamo innanzitutto l'energia associata al campo elettrostatico
dell'elettrone a riposo
• Un calcolo semplice fatto agli inizi del corso
• All'interno della sfera il campo è nullo qe ˆer
• All'esterno della sfera, per r > re si ha E=
• L'energia del campo è 4 πε0 r 2
2
ε0 ε0 ∞ ⎛ qe ⎞⎟ 1 1 q 2 ∞
1
U0 =
2 ∫ E dV =
2

2 ∫ re
⎜⎜ ⎟⎟ 4 4πr 2dr =
⎜⎝ 4πε ⎟⎠ r
0
e

2 4πε0 ∫
re r 2
dr

1 qe2 1
U0 =
2 4πε0 re

• Abbiamo già osservato che il risultato diverge per re → 0


• Sembra indispensabile che l'elettrone classico non sia puntiforme
• Abbiamo calcolato l'energia del campo
• Prima della relatività ristretta non era evidente che questa potesse essere
considerata un contributo alla massa a riposo

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