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I virus
i virus non sono facili da classificare come esseri viventi in senso stretto perché non
hanno la tipica struttura cellulare a cui siamo abituati (quindi con DNA, gli organuli
citoplasmatici ecc…). Hanno delle caratteristiche morfologiche, strutturali e replicative
che sono molto differenti.
Sicuramente noi siamo abituati ad avere: l'informazione genetica contenuta nel DNA. Il
DNA che la trascrive sotto forma di RNAmessaggero. L'RNAmessaggero viene tradotto
e si ha la sintesi proteica (quindi la formazione delle proteine). Quindi siamo abituati al
classico passaggio: DNA-RNA-sintesi proteica-proteine.
In realtà nei virus avviene questo, ma avviene anche il contrario. Nel senso che
l’informazione genetica non è contenuta sempre e soltanto nel DNA, quest’ultimo può
avere varie tipologie.
Da allora vi furono tutta una serie di scoperte scientifiche: ad esempio il primo virus ad
essere correlato ad una patologia fu il virus della febbre gialla. Si scoprì nel 1908 che
un virus poteva causare un tumore solido, questo perché ovviamente inoculato in un
animale da laboratorio riusciva a indurre la formazione del tumore. Si scoprì che un
virus poteva causare la leucemia (Rauss 1911) e tutta una serie di scoperte scientifiche
fino agli anni sessanta in cui si iniziò a utilizzare la biologia molecolare nello studio per i
virus.
Considerate che ci sono alcuni virus che sono coltivabili mentre altri non lo sono. I virus
che non sono facilmente coltivabili sono ad esempio il papillomavirus,l’HIV (per
coltivarlo sono necessarie delle cellule del cordone placentare), l’HCV(virus dell’epatite
C). L'HIV fu scoperto nel 1983, l'HCV fu scoperto nel 1989.
- Sono delle entità sprovviste dei componenti strutturali ed enzimatici tipiche delle
cellulari che siamo abituati a vedere.
Inoltre nei virus possono essere presenti delle strutture accessorie. Ad esempio nella
famiglia degli herpesviridae (al di sotto dell'inviluppo) abbiamo uno strato proteico che
avvolge ulteriormente il capsìde che prende il nome di tegumento.
Nel suo complesso il virus prende il nome di particella virale completa o di virione.
Quindi quando parliamo di virione parliamo del virus nella sua totalità.
virus nudi (siano essi icosaedrici che elicoidali) ci danno delle caratteristiche:
-Come composizione chimica sono formati soltanto da acido nucleico e da proteine. La
conseguenza è che:
-Possono essere trasmessi facilmente in quanto sono più resistenti,
-Possono essere essiccati e quindi permanere più a lungo nell’ambiente esterno
(mantenere l'infettività),
-Resistono al ph dello stomaco,
-Resistono al trattamento con detergenti. L'azione del detergente generalmente si
esercita proprio sui lipidi. Quindi non avendo lipidi, sicuramente manifestano maggiore
resistenza ai detergenti.
nei virus inviluppati come composizione chimica sono formati da proteine, lipidi,
glicoproteine (proteine glicosilate) perché sono presenti sull’envelope e acidi nucleici.
Dal punto di vista chimico diciamo che sono più completi e come caratteristiche
consequenziali alla presenza dell’envelope:
I virus a DNA : possono essere a doppio filamento sia inviluppati che non inviluppati,
sia con genoma a doppio filamento lineare sia con genoma a doppio filamento circolare.
ES l’ hepadnaviridae virus dell’epatite e in particolare il virus dell’epatite B ha un
genoma circolare a doppio filamento e possiede un envelope.
ES Il virus a doppio filamento lineare sempre inviluppato sono gli herpesviridae tra cui
herpes labiali, i virus della mononucleosi, della varicella, l’herpes 6 e l’herpes 7, l’herpes
8 che è il virus responsabile del sarcoma di kaposi che è una complicazione dell’HIV, il
citolomegalovirus ( i virus herpetici più importanti sono otto).
Tra i virus sempre a doppio filamento non inviluppati che non posseggono l’envelope e
hanno un genoma circolare abbiamo il papillomavirus che fa parte dei virus
sessualmente trasmissibili correlato al carcinoma della cervice uterina. Poi a genoma
lineare abbiamo gli adenovirus che sono virus responsabili sostanzialmente di
raffreddori e gastroenteriti virali. A singolo filamento inviluppato abbiamo il parvovirus è
l’agente eziologico della quinta malattia, (una malattia esantematica). Tra i complessi
abbiamo invece il poxvirus e il virus del vaiolo.
virus a RNA, possono essere sia a polarità positiva che a polarità negativa, sia a
singolo che a doppio filamento.
Tra i virus a polarità positiva inviluppati abbiamo i togaviridae ad esempio il virus della
rosolia (virus che colpisce il feto e se contagia la madre può causare l’aborto),
picornaviridae ad esempio il virus dell’epatite A, coronaviridae il virus della SARS (che è
uno dei più recenti scoperti della “sindrome severa respiratoria acuta”), i retroviridae
(ovvero l’HIV) e i flaviviridae (ovvero il virus delll’epatite c).
Replicazione di un virus
un virus per replicarsi ha bisogno di un sistema costituito da cellule viventi. Per poter
penetrare all’interno di una cellula deve svolgere la sintesi macromolecolare (deve
essere in grado di prodursi tutte le proteine che gli servono e d’altro canto replicare il
genoma, questo per dare origine ad una progenie virale, quindi a tanti virioni figli).
L’obiettivo dei virus sarà quello di riprodurre tutte le proteine che costituivano il virus
inziale e replicare il genoma.
Intanto un virus che prende contatto con una cellula deve potersi adsorbirsi (ovvero
stabilire un legame tra una componente virale e una componente cellulare). Quindi il
virus deve trovare nella cellula una parte complementare che gli permette di farlo
aderire (stabilire un legame). Questa parte della superficie cellulare a cui si lega il virus
viene chiamata recettore cellulare. Mentre la parte corrispondente che si trova nel
virus, viene chiamato antirecettore virale . Ovviamente le cellule non hanno questo
recettore per farsi infettare dal virus, ma in realtà questo recettore è un componente
della cellula che è li perché aveva altre funzioni che però casualmente avrà una
struttura complementare a quel determinato virus e quindi potrà essere infettata da quel
virus. Gli antirecettori virali generalmente durante la risposta immunitaria vengono
neutralizzati dagli anticorpi, per cui quando noi siamo infettati da un virus che il nostro
organismo già conosce (perché ne è venuto già a contatto e quindi produce gli
anticorpi), il virus non ci potrà causare l’infezione, perché gli anticorpi neutralizzeranno i
virioni e questi non potranno aderire alla cellula. Quindi sostanzialmente gli anticorpi
bloccheranno gli antirecettori virali.
Ad esempio l’Epstein-Barr che è il virus responsabile della mononucleosi, ha come
recettore a livello cellulare il C3d del complemento. Quindi il recettore del complemento
non è messo li per farsi infettare dal virus ma ha le sue funzioni, però contestualmente
siccome ha una porzione complementare al virus di Epstein-Barr, quest'ultimo stabilisce
un legame e così riesce ad aderire alla cellula.
Un esempio è il virus della rabbia il cui recettore è quello per l’acetilcolina tant’è che il
virus della rabbia provoca danno a livello celebrale.
1. Per adesione recettore/antirecettore poi abbiamo detto che sulla superficie sono
presenti delle glicoproteine e alcuni virus hanno delle glicoproteine che hanno
un’azione fusogena quindi significa che determinano una fusione dell’envelope con
la membrana della cellula che stanno attaccando. Quindi l’envelope rimane
esternamente e il virus penetra all’interno. Questo avviene per gli herpes, per i
paramixo e per HIV, quindi si dice che i virus inviluppati penetrano o per lo meno
quelli che abbiamo appena nominato, possono penetrare per fusione, quindi
l’envelope si fonde con la membrana citoplasmatica della cellula che dovranno
infettare e il virus entrerà all’interno.
2. (sempre per adesione recettore-antirecettore) con la formazione di una vescicola di
endocitosi che avvolge il virus. Dopo di che però comunque per liberare il capside
all’interno, l’envelope si fonderà con la membrana della vescicola endocitotica quindi
l’azione della proteina fusogena ci sarà sempre, in questo modo ad esempio
penetrano i virus influenzali.
Nel caso dei virus nudi (senza envelope) avremo proprio la formazione di una vescicola
di endocitosi che si dice clatrina mediata perché è rivestita da clatrina (una proteina).
Quindi penetra all'interno e si ha la disgregazione della vescicola endocitica e il capside
viene liberato all’interno.
Una volta che il capside è all’interno della cellula deve denudarsi, si dice che avviene
l’uncoiting cioè l'esposizione dell’acido nucleico. Quindi il virus deve liberarsi di questo
suo involucro capsidico (delle proteine) e l’acido nucleico deve essere esposto per
andare incontro alla sintesi proteica.
CLASSE I primo gruppo: virus costituiti da DNA a doppio filamento. Compiono il ciclo di
replicazione all’interno del nucleo. Per la trascrizione usano la RNA-polimerasi DNA-
dipendenti presente nel nucleo da cui si otterranno delle copie di RNA messaggero il
quale permetterà la sintesi delle proteine precoci (x bloccare attività cellulare) ed enzimi
necessari per la replicazione del materiale genetico. Un es l’herpes simplex
TRAGITTO:il virus aderisce sulla superficie della cellula, penetra al suo interno, si
trasferirà nel nucleo perché è un DNA e nel nucleo formerà i messageri inizialmente
precoci (per le proteine early) poi tardivi (proteine late).Una volta che ha replicato pure il
suo genoma, si potranno formare i virus completi che fuoriusciranno dalla cellula.
L’herpes penetra all’interno della cellula per fusione, quindi fonde l’involucro lipoproteico
con l’envelope sostanzialmente e con la membrana cellulare, penetra all’interno della
cellula e subisce l’uncoating (espoliazione del genoma virale) entra nel nucleo. L’herpes
è un virus particolare poiché ha una differenziazione di sintesi proteica che è
diversificata spazialmente e temporalmente, perché ha 3 tipologie di geni: geni
immediati precoci, geni precoci e geni tardivi che vengono sintetizzati in momenti
diversi.
Quindi succede che il DNA attraversa la membrana nucleare, penetra al suo interno e
viene attivata la trascrizione, quindi si formano i messageri che per essere tradotti
devono tornare indietro. Perciò i messaggeri riattraversano il poro nucleare e vanno nel
citoplasma, nel citoplasma ci sono i ribosomi, vengono tradotti e si formano le proteine
che vengono chiamate immediate precoci o alfa. Le proteine alfa che da un lato
andranno ad inibire i geni alfa che le hanno prodotte, dall’altro andranno a stimolare i
geni beta (cioè le proteine precoci), quindi stimoleranno la sintesi degli antigeni beta
che faranno messageri e si riprende di nuovo lo stesso ciclo. Quindi faranno messageri
che vengono portati di nuovo nel citoplasma, vengono tradotti e si formano le proteine
early, queste proteine inibiscono i beta e attivano le proteine tardive. Le proteine tardive
rientreranno nel citoplasma e inizieranno di nuovo la trascrizione dei geni late e
verranno tradotte le proteine tardive. Quindi ci sono le proteine enzimatiche, le proteine
strutturali, il genoma viene replicato durante la sintesi delle proteine early. Quando
vengono tradotte le proteine beta, nello stesso momento viene replicato il DNA. Quindi il
DNA è pronto, tutte le proteine sono pronte e il virione viene assemblato.
CLASSE I secondo gruppo: virus costituiti da DNA a doppio filamento che si replicano
nel citoplasma. ES poxvirus (vaiolo)
CLASSE 5 RNA a singolo filamento con polarità -. Essi non possono utilizzare l’RNA
come messaggero ma necessitano di trasformare l’RNA in un + complementare
sintetizzano e utilizzando l’enzima RNA-polimerasi RNA-dipendente. Trascrive avendo
un RNA a polarità negativa, l’RNA polimerasi otterrà un messagero sostanzialmente se
replica lo stampo quindi agisce da enzima e si ottengono tanti messageri e dai
messageri si ottengono le proteine e poi dall’altro lato replicherà il genoma passando
per un intermedio a polarità positiva, quindi l’opposto di quello che facevano i virus a
polarità positiva. se l’RNA polimerasi RNA dipendente copia e avremmo tanti
messaggeri che come dice la sintesi proteica verranno tradotti in tante proteine. A
questo punto si formerà il capside e d’altro canto dobbiamo replicare l’RNA a polarità
negativa e si passerà per un intermedio di replicazione a polarità positiva sullo stampo a
polarità negativa e otterremo tanti genomi normalmente a polarità negativa, il virus potrà
essere assemblato, rivestito se ha l’envelope e fuoriuscirà dalla cellulaEsempio di
questa modalità di replicazione si ha negli ortomixoviridae, (che rappresentano il virus
dell’influenza). Dovrà repiclare proteinema anche il genoma che parte da negativo e
deve arrivare ad essere negativo, per cui l’unica soluzione sarà di passare per
l’intermedio di replicazione a polarità positiva. Quindi dallo stampo negativo verrà fatto il
messaggero che viene definito proprio messaggero pregenomico e sulla base di questo
messaggero pregenomico tante fotocopie quindi tanti genomi a polarità negativa, tanti
virus che fuoriusciranno dalla cellula.
CLASSE 6 presentano 2 RNA a polarità + in quanto diploide. Il cui RNA non può
fungere da RNA messaggero.
Virus
Sistemi di coltivazione dei Virus
Così come abbiamo visto nei batteri, i virus ( o meglio qualche virus) possono essere
coltivabili in laboratorio . Essendo microrganismi patogeni obbligati ,per coltivare un
virus, abbiamo bisogno di un sistema vivente che fornisca loro tutti i substrati necessari
per effettuare i processi biosintetici.
Infezione virale
Il virus , in quanto parassita endocellulare obbligato , può instaurare una relazione con
l’ospite solo se in grado di utilizzare un processo infettivo. Abbiamo precedentemente
detto che infezione non significa malattia .Quindi affinché vi sia un processo infettivo ,
dunque deve penetrare nei tessuti dell’ospite e complessivamente riuscire a trovare
nell’ospite delle cellule che siano sensibili all’infezione.
Tra l’altro il virus non può infettare a prescindere qualsiasi specie vivente , ma in genere
quello che viene definito “spettro d’ospite” , tutto questo determinato dalla presenza di
particolari recettori. Un virus può infettare una sola specie vivente , mentre altri possono
infettare più specie viventi ( ad esempio il caso dell’influenza : il virus influenzale può
infettare l’uomo ma esistono virus influenzali che infettano i cavalli , gli uccelli - infatti
abbiamo la famosa aviaria – e i maiali )
Oltre all’ingresso del virus nell’ospite,Il virus deve essere in grado di replicarsi nella
sede che ha infettato(che può coincidere o meno col sito d’ingresso) , e deve
rispondere all’interno dell’organismo ed essere espulso all’esterno.
L’infezione del virus è data dalla: penetrazione del virus , replicazione del virus (data da
una sua certa virulenza e comportamento rispetto alle risposte specifiche e aspecifiche
dell’ospite.).
Diciamo che l`infezione non è malattia; nel momento in cui il virus infetta una cellula
essa può impedire che l’infezione avvenga. C’è stata un’infezione ma non una
manifestazione clinica e cioè la malattia. L’infezione dunque non dipende solo dal virus ,
ma da quanto è suscettibile l’individuo ( in che modo noi ci opponiamo all’invasione).
Noi ci opponiamo tramite risposte aspecifiche ,specifiche e cellulo-mediate. L’integrità
della cute, le ghiandole sebacee il movimento vibratile delle ciglia nell’apparato
respiratorie e il muco ostacolano il legame del virus recettore –antirecettore.
L’interferone è una sostanza prodotta dalle cellule immunitarie. Esistono 3 tipi di
interferone prodotti da 3 citotipi diversi interferone alfa dai leucociti , beta dai fibroblasti
e gamma dai linfociti T. L’interferone da una certa resistenza alle cellule di fronte
all’infezione virale quindi da’ una certa resistenza anti virale.
Nel caso in cui riesce a replicarsi e infettare si ha la malattia .In tal caso diciamo che l’
infezione può essere:
acuta (sia che l’infezione sia localizzata che non) , in cui guariamo e facciamo gli
anticorpi. es l’epatite A. L’epatite A da’ manifestazione acuta , noi guariamo si
formano gli anticorpi e il virus viene debellato .
persistente , in cui il virus rimarrà all’interno del nostro organismo. Es L’epatite C,
che nel 90% è cronica , rimane nell’organismo ,non verrà mai neutralizzato dagli
anticorpo e il soggetto non andrà mai a guarigione.
Periodo di incubazioni delle infezioni
Come sappiamo le varie infezioni / malattie hanno periodi di incubazione diversa. I
periodi di incubazione variano a seconda del virus: dalla influenza stagionale con
periodo di incubazione di 2-3 giorni all’AIDS con periodo di incubazione di 1-10 anni,
intervallate ovviamente da fasi intermedie ( epatite ha periodo di incubazione di 6 mesi )
.
Nel grafico notiamo che
un’ infezione acuta (tipo l’epatite A ) ha un iniziale periodo di incubazione, poi di
malattia e infine di guarigione ;
il morbillo ha periodo di incubazione ,guarigione e poi a distanza di molti anni un
episodio di malattia che può portate a morte . La malattia che porta alla morte si
manifesta dopo molti anni, 20-30 anni, periodo lungo che ha portato incertezze
l’utilizzo del vaccino . Se però si nota che il morbillo si prende nei primi 10 anni di
vita e che dunque la malattia si manifesta verso i 30-40 anni “non è che sia una
bella cosa “ .
infezione di tipo latente : incubazione , malattia e guarigione e di nuovo
incubazione ,malattia e guarigione . Sono virus di latenza ,quindi che (come
l’herpes) “non ci lasciano più” . Il virus ci infetta ed è totalmente asintomatico
(quindi non ce ne accorgiamo ) o con gengivo-stomachite .L’herpes labiale non è
la manifestazione acuta , non è il primo segno ma è una recidiva. Ricapitolando
il virus sia attiva una prima volta , poi va in latenza in un ganglio del sistema
nervoso e successivamente si riattiva
infezione cronica : incubazione , malattia per sempre
leucemia : incubazione malattia ,morte
HIV :lungo periodo di incubazione e poi AIDS conclamato
Inoltre abbiamo l’ infezione trasformante , ossia una variazione genotipiche
ereditata dalla prole : cancri ,tumori (ad esempio papilloma può scatenare per il
carcinoma ,epatite b che da l’epatocarcinoma ) .Questi virus alterano la
morfologia della cellula ,aumentano la densità cellulare .Nel cancro infatti
perdono il controllo della replicazione , diventano immortali e capaci di replicarsi
illimitatamente (perciò vengo utilizzati nelle colture virali ) e l’assetto dei
cromosomi può non essere più diploide ma può diventare anaeuploide
Tassonomia (nomenclatura) dei virus
Nei virus parliamo in genere di famiglie, sottofamiglie ,genere e specie per classificare i
vari virus .•
Famiglia con suffisso –viridae,Sottofamiglia (-virinae), Genere (-virus) , Specie
Esempio negli ambito degli Herpes :
Herpesviridae
Alfaherpesvirinae
Herpesvirus
Virus dell’ Herpes simplex