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Dimensioni e struttura dei virus

Virus a DNA e RNA


Replicazione di un virus
Sintesi proteica nei virus
Sistemi di coltivazione dei Virus
PENETRAZIONE

I virus
i virus non sono facili da classificare come esseri viventi in senso stretto perché non
hanno la tipica struttura cellulare a cui siamo abituati (quindi con DNA, gli organuli
citoplasmatici ecc…). Hanno delle caratteristiche morfologiche, strutturali e replicative
che sono molto differenti.

Sicuramente noi siamo abituati ad avere: l'informazione genetica contenuta nel DNA. Il
DNA che la trascrive sotto forma di RNAmessaggero. L'RNAmessaggero viene tradotto
e si ha la sintesi proteica (quindi la formazione delle proteine). Quindi siamo abituati al
classico passaggio: DNA-RNA-sintesi proteica-proteine.

In realtà nei virus avviene questo, ma avviene anche il contrario. Nel senso che
l’informazione genetica non è contenuta sempre e soltanto nel DNA, quest’ultimo può
avere varie tipologie.

Scoperte scientifiche sui virus


La prima scoperta in assoluto è la Filtrabilità di un virus animale (Loeffler e Frosh, 1898)
perché in realtà si vedeva che nonostante si sottoponesse a filtrazione del materiale,
questo materiale riusciva sempre comunque a causare una patologia, quindi
evidentemente ci doveva essere qualcosa che riusciva ad attraversare i filtri che
venivano utilizzati, per esempio a purificare una sostanza dai batteri. Virus e batteri
hanno delle dimensioni diverse e se noi utilizziamo dei fori di filtrazione che sono
compatibili per i batteri sicuramente non lo saranno per i virus. I virus riusciranno ad
attraversare questi fori e a causare una patologia.

Da allora vi furono tutta una serie di scoperte scientifiche: ad esempio il primo virus ad
essere correlato ad una patologia fu il virus della febbre gialla. Si scoprì nel 1908 che
un virus poteva causare un tumore solido, questo perché ovviamente inoculato in un
animale da laboratorio riusciva a indurre la formazione del tumore. Si scoprì che un
virus poteva causare la leucemia (Rauss 1911) e tutta una serie di scoperte scientifiche
fino agli anni sessanta in cui si iniziò a utilizzare la biologia molecolare nello studio per i
virus.

Considerate che ci sono alcuni virus che sono coltivabili mentre altri non lo sono. I virus
che non sono facilmente coltivabili sono ad esempio il papillomavirus,l’HIV (per
coltivarlo sono necessarie delle cellule del cordone placentare), l’HCV(virus dell’epatite
C). L'HIV fu scoperto nel 1983, l'HCV fu scoperto nel 1989.

Dimensioni e struttura dei virus


Abbiamo quindi detto ch

- I virus sono degli agenti filtrabili.

- Sono delle entità sprovviste dei componenti strutturali ed enzimatici tipiche delle
cellulari che siamo abituati a vedere.

-Non possono produrre autonomamente energia

-Non possono effettuare autonomamente sintesi proteica al di fuori di una cellula


cariostica. Quindi sono in poche parole dei parassiti intracellulari obbligati che per
vivere, moltiplicarsi e per dare una patologia hanno bisogno di un sistema vivente che li
ospiti.

-Hanno delle dimensioni notevolmente diverse rispetto ai batteri. Ad esempio


l’escherichia-coli ha una dimensione dell’ordine dei micron (milionesima parte del
metro); mentre i virus hanno delle dimensioni dell’ordine dei nanometri (miliardesima
parte del metro). Quindi stanno in un rapporto tra di loro di 1 a 1000. Il più piccolo virus
ha dimensioni intorno ai 20 nm (parvovirus) mentre il più grande intorno ai 350/400 nm
(Poxvirus di cui fa parte ad esempio il virus del vaiolo ormai debellato a livello
mondiale).

DA COSA SONO COSTITUITI?

Nel virus possiamo distinguere un contenitore di natura proteica o involucro proteico


che prende il nome di capsìde. Il capside può essere di due forme: a forma di icosaedro
(l’acido nucleico è inglobato in questa struttura icosaedrica) o elicoidale (capside
avvolto ad elica intorno l‘acido).

All’interno del capsìde è contenuto l’acido nucleico.

Acido nucleico+capside prendono il nome di nucleo-


capsìde. Il nucleo-capside alcune volte può essere
provvisto di un involucro esterno che prende il nome di
pericapsìde o envelope che praticamente non è altro che un involucro che avvolge il
capsìde.

Inoltre nei virus possono essere presenti delle strutture accessorie. Ad esempio nella
famiglia degli herpesviridae (al di sotto dell'inviluppo) abbiamo uno strato proteico che
avvolge ulteriormente il capsìde che prende il nome di tegumento.

L’envelope ricorda la struttura delle membrane plasmatiche perché come vedremo


presenta una struttura fosfolipidica con le code apolari al centro e le teste polari rivolte
verso le estremità. Sulla superficie dell’envelope ritroviamo i peplomeri che altro non
sono che delle proteine (glicoproteine) che saranno importanti per l’interazione del virus
con la cellula.

Il capsomero è l'unità proteica che forma il capsìde. Quindi il capside è formato da


proteine. L'unità proteica si chiama capsomero ed un insieme di capsomeri prende il
nome di capside.
Il nucleocapside è l’acido nucleico + il capside
L’envelope è l’involucro lipoproteico.
I peplomeri sono le proiezioni che derivano dall'envelope.

Nel suo complesso il virus prende il nome di particella virale completa o di virione.
Quindi quando parliamo di virione parliamo del virus nella sua totalità.

Ovviamente possedere o non possedere l’envelope non è solo una caratteristica


estetica ma qualcosa cambierà in base a questa caratteristica. Infatti i “virus nudi” sono
generalmente più resistenti rispetto a quelli rivestiti e sono più facili da trasmettere.
Questo perché le proteine sono più resistenti rispetto ai lipidi. Quindi un virus, costituito
soltanto dal capside proteico con all’interno l’acido nucleico, avrà il capside molto più
resistente di quelli inviluppati in cui la struttura delle membrane è sicuramente più labile
ovvero meno resistente.

virus nudi (siano essi icosaedrici che elicoidali) ci danno delle caratteristiche:
-Come composizione chimica sono formati soltanto da acido nucleico e da proteine. La
conseguenza è che:
-Possono essere trasmessi facilmente in quanto sono più resistenti,
-Possono essere essiccati e quindi permanere più a lungo nell’ambiente esterno
(mantenere l'infettività),
-Resistono al ph dello stomaco,
-Resistono al trattamento con detergenti. L'azione del detergente generalmente si
esercita proprio sui lipidi. Quindi non avendo lipidi, sicuramente manifestano maggiore
resistenza ai detergenti.

nei virus inviluppati come composizione chimica sono formati da proteine, lipidi,
glicoproteine (proteine glicosilate) perché sono presenti sull’envelope e acidi nucleici.
Dal punto di vista chimico diciamo che sono più completi e come caratteristiche
consequenziali alla presenza dell’envelope:

-Non possono sopravvivere nel tratto gastrointestinale perché se hanno l'envelope


l’acidità dello stomaco distrugge la membrana che li avvolge,
-Mantengono la loro infettività in ambiente umido mentre se sottoposti ad essiccamento
le proteine vengono denaturate,
-Vengono trasmessi prevalentemente per contatto diretto perché essendo più labili se si
propagano nell’ambiente esterno muoiono e si denaturano tutte le proteine della
superficie della membrana e quindi il virus perde la sua infettività. Infatti il virus dell’HIV
è un virus inviluppato e viene trasmesso per contatto diretto.
-nel loro processo replicativo non devono per forza uccidere la cellula per diffondere e
infettare altre cellule.
Virus a DNA e RNA
Dal punto di vista del genoma i virus si possono distinguere (premesso che il genoma
non è sempre formato dal DNA) in deossiribovirus (genoma formato dal DNA) e
ribovirus (genoma formato da RNA), in particolare l'RNA può essere sua nella forma
plus (cioè la forma che caratterizza il messaggero, quindi a polarità positiva) ,sia nella
forma minus con polarità negativa.

I virus a DNA : possono essere a doppio filamento sia inviluppati che non inviluppati,
sia con genoma a doppio filamento lineare sia con genoma a doppio filamento circolare.
ES l’ hepadnaviridae virus dell’epatite e in particolare il virus dell’epatite B ha un
genoma circolare a doppio filamento e possiede un envelope.
ES Il virus a doppio filamento lineare sempre inviluppato sono gli herpesviridae tra cui
herpes labiali, i virus della mononucleosi, della varicella, l’herpes 6 e l’herpes 7, l’herpes
8 che è il virus responsabile del sarcoma di kaposi che è una complicazione dell’HIV, il
citolomegalovirus ( i virus herpetici più importanti sono otto).
Tra i virus sempre a doppio filamento non inviluppati che non posseggono l’envelope e
hanno un genoma circolare abbiamo il papillomavirus che fa parte dei virus
sessualmente trasmissibili correlato al carcinoma della cervice uterina. Poi a genoma
lineare abbiamo gli adenovirus che sono virus responsabili sostanzialmente di
raffreddori e gastroenteriti virali. A singolo filamento inviluppato abbiamo il parvovirus è
l’agente eziologico della quinta malattia, (una malattia esantematica). Tra i complessi
abbiamo invece il poxvirus e il virus del vaiolo.

virus a RNA, possono essere sia a polarità positiva che a polarità negativa, sia a
singolo che a doppio filamento.

Tra i virus a polarità positiva inviluppati abbiamo i togaviridae ad esempio il virus della
rosolia (virus che colpisce il feto e se contagia la madre può causare l’aborto),
picornaviridae ad esempio il virus dell’epatite A, coronaviridae il virus della SARS (che è
uno dei più recenti scoperti della “sindrome severa respiratoria acuta”), i retroviridae
(ovvero l’HIV) e i flaviviridae (ovvero il virus delll’epatite c).

A polarità negativa a singolo filamento inviluppati abbiamo l’ortovixo o virus


dell’influenza, il paramixo o virus del morbillo che sono i responsabili della
sintomatologia parainfluenzale, i rabdoviridae o virus della rabbia, e poi gli Arenaviridae,
i Bunyviridae, i floviviridaee i flaviviridaeche contengono i virus responsabili delle febbri
emorragiche, (primo fra tutti l'ebola appartenente ai filoviridae).
Abbiamo inoltre a doppio filamento non inviluppato il reoviridae tra cui troviamo i
rotavirus che sono i responsabili delle gastroenteriti infantili, diciamo che colpiscono
prevalentemente i bambini nei primi 24 mesi di vita e sono particolarmente gravi perché
prevedono la specializzazione del bambino per effettuare la riabilitazione.

virus dell’epatite B appartiene alla famiglia epadnaviridae ed fa parte delle classe di


virus con genoma a doppio filamento, circolare e inviluppato. Ha delle eccezioni (così
come è a doppio filamento circolare il virus del papilloma) però si replica in maniera
diversa, perché questo è a doppio filamento però è parzialmente bicatenario quindi
significa che un filamento, (il filamento meno negativo è completo, mentre il filamento
positivo è parzialmente completo), è più corto rispetto all’altro e quindi non abbiamo una
doppia elica in toto. Questo farà si che la sua replicazione sarà un po’ diversa rispetto a
quei virus che hanno il genoma completo come ad esempio il papillomavirus, perché
ovviamente il virus prima di replicarsi dovrà per forza completare la parte del filamento
che gli manca, quindi quando penetrerà nella cellula completerà questa parte di
filamento e soltanto dopo sarà in grado di produrre tutte le proteine.

Il papilloma ha capside icosaedrico, DNA a doppio filamento ed è sprovvisto di


involucro. Ha un genoma abbastanza piccolo in cui i geni si sovrappongono l’uno
sull’altro. Questi geni si dividono in geni E (early,precoci) e geni L (late, tardivi).
Generalmente la maggior parte dei virus quando inizia a replicarsi ovviamente trascrive
e traduce prima i geni precoci e poi i geni tardivi. Questo perché di solito i geni early
sono enzimi o proteine ad attività enzimatica (quindi polimerasi e tutto ciò che serve al
virus per potersi replicare), mentre i geni late sono le proteine strutturali,(quindi il
contenitore capsidico che gli serve soltanto dopo che il virus ha replicato tutto quello
che gli serve per la sua sopravvivenza).

Orthomyxovirus: virus influenzale inviluppato ha un capside elicoidale e un acido


nucleico costituito da filamenti di RNA a polarità negativa. La particolarità è che non
abbiamo soltanto un filamento a polarità negativa ma 7 o 8 filamenti a seconda di che
specie di virus influenzale si tratta a polarità negativa, quindi il genoma viene definito
frammentato.

L’HIV ha capside icosaedrico, inviluppato e ha due molecole identiche di RNA a polarità


positiva e viene definito diploide. Sono due molecole di RNA a singolo filamento. Ha
quindi due singole molecole identiche di RNA a singolo filamento e pertanto viene
definito diploide.

Replicazione di un virus
un virus per replicarsi ha bisogno di un sistema costituito da cellule viventi. Per poter
penetrare all’interno di una cellula deve svolgere la sintesi macromolecolare (deve
essere in grado di prodursi tutte le proteine che gli servono e d’altro canto replicare il
genoma, questo per dare origine ad una progenie virale, quindi a tanti virioni figli).
L’obiettivo dei virus sarà quello di riprodurre tutte le proteine che costituivano il virus
inziale e replicare il genoma.

Le fasi della replicazione virale molto schematicamente sono 5 e sono:

Intanto un virus che prende contatto con una cellula deve potersi adsorbirsi (ovvero
stabilire un legame tra una componente virale e una componente cellulare). Quindi il
virus deve trovare nella cellula una parte complementare che gli permette di farlo
aderire (stabilire un legame). Questa parte della superficie cellulare a cui si lega il virus
viene chiamata recettore cellulare. Mentre la parte corrispondente che si trova nel
virus, viene chiamato antirecettore virale . Ovviamente le cellule non hanno questo
recettore per farsi infettare dal virus, ma in realtà questo recettore è un componente
della cellula che è li perché aveva altre funzioni che però casualmente avrà una
struttura complementare a quel determinato virus e quindi potrà essere infettata da quel
virus. Gli antirecettori virali generalmente durante la risposta immunitaria vengono
neutralizzati dagli anticorpi, per cui quando noi siamo infettati da un virus che il nostro
organismo già conosce (perché ne è venuto già a contatto e quindi produce gli
anticorpi), il virus non ci potrà causare l’infezione, perché gli anticorpi neutralizzeranno i
virioni e questi non potranno aderire alla cellula. Quindi sostanzialmente gli anticorpi
bloccheranno gli antirecettori virali.
Ad esempio l’Epstein-Barr che è il virus responsabile della mononucleosi, ha come
recettore a livello cellulare il C3d del complemento. Quindi il recettore del complemento
non è messo li per farsi infettare dal virus ma ha le sue funzioni, però contestualmente
siccome ha una porzione complementare al virus di Epstein-Barr, quest'ultimo stabilisce
un legame e così riesce ad aderire alla cellula.

Il virus influenzale ha come recettore l’acido neuroamminico (N-


acetilneuroamminico),questo si trova nelle cellule delle vie respiratorietant’è che la
presenza di questi recettori stabilisce il tropismo del virus, (ovviamente il virus
influenzale non infetterà gli epatociti ma infetterà le vie respiratorie perché troverà il suo
recettore al posto giusto). Così come il virus dell’epatite B infetterà naturalmente gli
epatociti su cui troverà il recettore e non infetterà l’epitelio respiratorio. Questo per dirvi
che il recettore cellulare determina il tropismo del virus.

Un esempio è il virus della rabbia il cui recettore è quello per l’acetilcolina tant’è che il
virus della rabbia provoca danno a livello celebrale.

Quindi stiamo guardando le fasi del ciclo replicativo virale:

1.Adsorbimento (quindi legame recettore cellulare- antirecettore virale).

2.Penetrazione : Dipende, è un virus inviluppato o è un virus nudo? Se è un virus


inviluppato può entrare sostanzialmente in due modi:

1. Per adesione recettore/antirecettore poi abbiamo detto che sulla superficie sono
presenti delle glicoproteine e alcuni virus hanno delle glicoproteine che hanno
un’azione fusogena quindi significa che determinano una fusione dell’envelope con
la membrana della cellula che stanno attaccando. Quindi l’envelope rimane
esternamente e il virus penetra all’interno. Questo avviene per gli herpes, per i
paramixo e per HIV, quindi si dice che i virus inviluppati penetrano o per lo meno
quelli che abbiamo appena nominato, possono penetrare per fusione, quindi
l’envelope si fonde con la membrana citoplasmatica della cellula che dovranno
infettare e il virus entrerà all’interno.
2. (sempre per adesione recettore-antirecettore) con la formazione di una vescicola di
endocitosi che avvolge il virus. Dopo di che però comunque per liberare il capside
all’interno, l’envelope si fonderà con la membrana della vescicola endocitotica quindi
l’azione della proteina fusogena ci sarà sempre, in questo modo ad esempio
penetrano i virus influenzali.

Nel caso dei virus nudi (senza envelope) avremo proprio la formazione di una vescicola
di endocitosi che si dice clatrina mediata perché è rivestita da clatrina (una proteina).
Quindi penetra all'interno e si ha la disgregazione della vescicola endocitica e il capside
viene liberato all’interno.
Una volta che il capside è all’interno della cellula deve denudarsi, si dice che avviene
l’uncoiting cioè l'esposizione dell’acido nucleico. Quindi il virus deve liberarsi di questo
suo involucro capsidico (delle proteine) e l’acido nucleico deve essere esposto per
andare incontro alla sintesi proteica.

Quindi in un virus inviluppato si ha penetrazione dell’envelope che si fonde con la


membrana citoplasmatica,viene liberato il capside che poi si disintegra attraverso una
serie di processi che non siamo noi a dovere studiare e viene esposto il genoma virale
che andrà a fare tutto quello che dovrà fare.

Sintesi proteica nei virus


Per avvenire la sintesi proteica dobbiamo avere sostanzialmente una molecola di
RNAmessaggero. Sfruttando la classificazione di baltimora che li classifica in base
all’acido nucleico:

CLASSE I primo gruppo: virus costituiti da DNA a doppio filamento. Compiono il ciclo di
replicazione all’interno del nucleo. Per la trascrizione usano la RNA-polimerasi DNA-
dipendenti presente nel nucleo da cui si otterranno delle copie di RNA messaggero il
quale permetterà la sintesi delle proteine precoci (x bloccare attività cellulare) ed enzimi
necessari per la replicazione del materiale genetico. Un es l’herpes simplex
TRAGITTO:il virus aderisce sulla superficie della cellula, penetra al suo interno, si
trasferirà nel nucleo perché è un DNA e nel nucleo formerà i messageri inizialmente
precoci (per le proteine early) poi tardivi (proteine late).Una volta che ha replicato pure il
suo genoma, si potranno formare i virus completi che fuoriusciranno dalla cellula.

L’herpes penetra all’interno della cellula per fusione, quindi fonde l’involucro lipoproteico
con l’envelope sostanzialmente e con la membrana cellulare, penetra all’interno della
cellula e subisce l’uncoating (espoliazione del genoma virale) entra nel nucleo. L’herpes
è un virus particolare poiché ha una differenziazione di sintesi proteica che è
diversificata spazialmente e temporalmente, perché ha 3 tipologie di geni: geni
immediati precoci, geni precoci e geni tardivi che vengono sintetizzati in momenti
diversi.
Quindi succede che il DNA attraversa la membrana nucleare, penetra al suo interno e
viene attivata la trascrizione, quindi si formano i messageri che per essere tradotti
devono tornare indietro. Perciò i messaggeri riattraversano il poro nucleare e vanno nel
citoplasma, nel citoplasma ci sono i ribosomi, vengono tradotti e si formano le proteine
che vengono chiamate immediate precoci o alfa. Le proteine alfa che da un lato
andranno ad inibire i geni alfa che le hanno prodotte, dall’altro andranno a stimolare i
geni beta (cioè le proteine precoci), quindi stimoleranno la sintesi degli antigeni beta
che faranno messageri e si riprende di nuovo lo stesso ciclo. Quindi faranno messageri
che vengono portati di nuovo nel citoplasma, vengono tradotti e si formano le proteine
early, queste proteine inibiscono i beta e attivano le proteine tardive. Le proteine tardive
rientreranno nel citoplasma e inizieranno di nuovo la trascrizione dei geni late e
verranno tradotte le proteine tardive. Quindi ci sono le proteine enzimatiche, le proteine
strutturali, il genoma viene replicato durante la sintesi delle proteine early. Quando
vengono tradotte le proteine beta, nello stesso momento viene replicato il DNA. Quindi il
DNA è pronto, tutte le proteine sono pronte e il virione viene assemblato.

CLASSE I secondo gruppo: virus costituiti da DNA a doppio filamento che si replicano
nel citoplasma. ES poxvirus (vaiolo)

CLASSE II a singolo filamento di DNA (parvovirus) dovrà duplicarsi x formare il dna a


doppio filamento, di cui uno servirà per trascrivere l’RNA messaggero.

CLASSE 3 doppio filamento di RNA (+ e -). Il filamento + ha duplice funzione: utilizzato


come messaggero per costruire proteine ma anche come stampo per riprodurre copie
del materiale genetico del virus. (citoplasma) Es reovirus.Tramite polimerasi
produrranno sullo stampo dell’RNA negativo,( quindi utilizzando lo stampo meno),
produrranno il messagero.

CLASSE 4 RNA a singolo filamento con polarità + il cui genoma corrisponde al


messaggero. Replicazione nel citoplasma. Quindi anziché usare il suo genoma
direttamente come messaggero, formano DNA dall’RNA passano al DNA e dal DNA poi
si faranno i messageri, va contronatura ed è il virus dell’HIV che fa così. Es epatite C
l’RNA a polarità positiva funziona da messagero e traduce una poliproteina, quindi una
proteina per intero, questa poi subisce dei tagli proteolitici (cioè viene scissa), e si
formano le proteine strutturali e le proteine non strutturali,quindi tutte insieme. Tra le
proteine che si formano abbiamo anche una RNApolimerasi RNA dipendente, questa
proteina avrà il compito di creare un intermedio cosidetto di replicazione a polarità
negativa. Quindi l’RNA a polarità positiva funge da stampo, sullo stampo l’RNA
polimerasi RNA dipendente viene tradotto la RNA a polarità negativa e con questo
intermedio di replicazione l’enzima potrà riottenere il genoma a polarità positiva.
Ripetiamolo: genoma a polarità positiva viene tradotto, poliproteina intera scissa dagli
enzimi, tante proteine strutturali e non strutturali. Dopo intermedio di
replicazione(l’RNApolimerasi RNA dipendente usa lo stampo più e ottiene il meno)dal
meno si riottiene il più e quindi si assembla il genoma e le proteine e si ha il virus
pronto.

CLASSE 5 RNA a singolo filamento con polarità -. Essi non possono utilizzare l’RNA
come messaggero ma necessitano di trasformare l’RNA in un + complementare
sintetizzano e utilizzando l’enzima RNA-polimerasi RNA-dipendente. Trascrive avendo
un RNA a polarità negativa, l’RNA polimerasi otterrà un messagero sostanzialmente se
replica lo stampo quindi agisce da enzima e si ottengono tanti messageri e dai
messageri si ottengono le proteine e poi dall’altro lato replicherà il genoma passando
per un intermedio a polarità positiva, quindi l’opposto di quello che facevano i virus a
polarità positiva. se l’RNA polimerasi RNA dipendente copia e avremmo tanti
messaggeri che come dice la sintesi proteica verranno tradotti in tante proteine. A
questo punto si formerà il capside e d’altro canto dobbiamo replicare l’RNA a polarità
negativa e si passerà per un intermedio di replicazione a polarità positiva sullo stampo a
polarità negativa e otterremo tanti genomi normalmente a polarità negativa, il virus potrà
essere assemblato, rivestito se ha l’envelope e fuoriuscirà dalla cellulaEsempio di
questa modalità di replicazione si ha negli ortomixoviridae, (che rappresentano il virus
dell’influenza). Dovrà repiclare proteinema anche il genoma che parte da negativo e
deve arrivare ad essere negativo, per cui l’unica soluzione sarà di passare per
l’intermedio di replicazione a polarità positiva. Quindi dallo stampo negativo verrà fatto il
messaggero che viene definito proprio messaggero pregenomico e sulla base di questo
messaggero pregenomico tante fotocopie quindi tanti genomi a polarità negativa, tanti
virus che fuoriusciranno dalla cellula.

CLASSE 6 presentano 2 RNA a polarità + in quanto diploide. Il cui RNA non può
fungere da RNA messaggero.

CLASSE 7 DNA con genoma parzialmente bi catenario. Un es è l’epatite B. Il virus si


porta con se un enzima che è una polimerasi virale che gli consente di completare il
genoma (riparazione ). Una volta che il genoma è completato vengono tradotti due
classi di messaggeri: una classe di messagero viene tradotto per intero sullo stampo di
DNA in modo che quello potrà poi servire per la sintesi del genoma giusto Noi abbiamo
due molecole di DNA e il virus trascrive l’RNA messagero, se ne fa uno sullo stampo di
filamento completo e questo servirà poi al virus per la trascrittasi inversa che è
quell’enzima che consente al virus di sintetizzare DNA da RNA, invece l’altro
messagero che viene definito subgenomico, praticamente sintetizzerà tutte le proteine
dell’inviluppo che sostanzialmente per l’epatite B la più importante è la HbsAg e poi il
virus verrà montato e completato.
I farmaci per l’influenza che agiscono sulle proteine fusogene, inibendo la fusione della
proteina e quindi il rilascio del genoma, inibendo la fusione il genoma non si può
liberare nell’ambiente esterno, (quindi nel citoplasma) e perciò il virus non potrà essere
replicato, agisce anche a livello dell’apparato del golgi dove si glicosilano le proteine,
quindi se noi impediamo la glicosilazione delle proteine praticamente impediamo la
formazione dell’antirecettore virale, quindi significa che il virus con le proteine non
glicosilate non potrà andare ad infettare un’altra cellula. Altri farmaci agiscono inibendo
la fuoriuscita del virus dalla cellula proprio perché agiscono in queste fasi particolari,
questi farmaci sono attivi soltanto durante le prime 24h, cioè se somministrati entro le
prime 24/48h dall’infezione, se si considera che già incubazione dell’influenza è uno o
due giorni, diciamo che dovremmo essere così bravi da riconoscerla subito,
somministrare il farmaco e bloccare l’infezione, che è una cosa che non si fa quasi mai

L’HIV è formato da due molecole di RNA a polarità positiva Anziché utilizzarlo


direttamente come messaggero, l’HIV codifica una sua polimerasi che è una trascrittasi
inversa tanto è che l’HIV viene definito un retrovirus, quindi entra all’interno della cellula
per fusione, (quindi l’envelope rimane adeso alla parte citoplasmatica e il capside
penetra all’interno), il virus praticamente un sistema enzimatico, viene trasformato da un
RNA a polarità positiva a DNA, che è un DNA minus e poi si forma così un ibrido che è
un intermedio DNA/RNA e viene degradato l’RNA e ricopiato il secondo filamento di
DNA. A questo punto il doppio filamento di DNA viene integrato nel nucleo della cellula
ospite, e verrà replicato insieme al genoma della cellula ospite. Tutto questo farà si che
l’infezione non sia un'infezione acuta e il virus non darà una manifestazione della
malattia in tempo breve, il tempo di incubazione dell’HIV può arrivare anche a 10/12
ANNI, proprio per questo, proprio perché il genoma verrà replicato non alla velocità dei
virus,( per esempio il virus influenzale che si replica in 48h,) ma integrando il proprio
genoma nel genoma della cellula ospite verrà replicato insieme al genoma della cellula
ospite, quindi con una modalità di tempo e di modo assolutamente più lento rispetto agli
altri virus, inoltre deve aspettare il ciclo vitale cellulare. Il recettore dell’HIV intanto è
famosissimo ed è detto ECD4, si trova sui linfociti T,( tanto è che l’HIV infetta proprio
questi), avviene il legame recettore antirecettore. Ovviamente il virus verrà prodotto
molto lentamente perché capite bene che se un virus replica il suo genoma insieme a
quello della cellula, la replicazione cellulare non è così veloce, quindi verrà da un lato
prodotto una certa quantità di virus, dall’altro lato il danno dell’HIV infatti è abbastanza
subdolo perché l’HIV non fa altro che determinare l'immunodeficienza acquisita, cioè la
riduzione del numero dei linfociti. Perciò verrà un momento dopo tanti tanti anni in cui il
virus sarà presente, quindi la carica virale del virus sarà aumentata e d’altro canto la
quantità dei linfociti che voi sapete che effettuano un ruolo protettivo per l’organismo
sarà sostanzialmente diminuita. Nel momento in cui si realizzerà questo tracollo
immunitario nel senso che il virus sarà tanto e i linfociti pochissimi, si avrà l’AIDS
conclamato quindi quello che sarà la malattia vera e propria ma per questo dovranno
passare una decina d’anni almeno.
Riepilogando un po’: legame recettore antirecettore il virus penetra all’interno ed in
modo diverso a seconda di che tipo di virus viene esposto l’acido nucleico e si ha la
sintesi molecolare assemblaggio maturazione dei virioni. Ovvero quando un virus avrà
replicato e avrà ottenuto tutto quello che doveva ottenere quindi avrà fatto tutti i suoi
cicli moltiplicativi, il virus deve uscire dalla cellula, questo perché deve infettare
sostanzialmente altre cellule. Il virus fuoriesce dalla cellula generalmente in due modi,
diciamo che i virus nudi cioè quelli sprovvisti di envelope escono in genere per lisi
cellulare, (si accumulano all’interno della cellula finchè la cellula non va in lisi e vengono
liberati nell’ambiente esterno), mentre i virus che sono provvisti di envelope ovviamente,
siccome questo deriva dalla membrana citoplasmatica non possono uccidere le cellule
perché altrimenti se muore la cellula muore anche il virus, quindi una volta che si ha il
capside pronto il virus codifica e sintetizza delle proteine che andranno ad inserirsi nella
membrana della cellula, sono delle proteine virus-specifiche (prodotte dal virus),
dopodiche andrà avvicinandosi all’involucro plasmatico e quindi via via verrà inglobato
dall’involucro stesso e fuoriuscirà dalla cellula per gemmazione. Quindi virus nudo per
lisi, virus inviluppato per gemmazione.

Lo schema è:assorbimento recettore/antirecettore, penetrazione (virus nudo per


endocitosi e virus inviluppato o per endocitosi o per fusione di proteine)esposizione
dell’acido nucleico, sintesi dei componenti virali (proteine ed acido nucleico),
assemblaggio con fuoriuscita del virus ( se è nudo per lisi della cellula, se inviluppato
per gemmazione).

Virus
Sistemi di coltivazione dei Virus
Così come abbiamo visto nei batteri, i virus ( o meglio qualche virus) possono essere
coltivabili in laboratorio . Essendo microrganismi patogeni obbligati ,per coltivare un
virus, abbiamo bisogno di un sistema vivente che fornisca loro tutti i substrati necessari
per effettuare i processi biosintetici.

Sostanzialmente diciamo che i sistemi per coltivare un virus sono di 3 tipi :

 Animale da laboratorio (cavie ) ;


 Uovo embrionato ;
 Colture cellulari

Ognuno di questi sistemi presenta dei vantaggi e degli svantaggi .

1. Animale da lab vantaggi: può riprodurre la sintomatologia di quella patologia che


andremo ad osservare in quanto riproduciamo l’infezione naturale utilizzando
l’animale . Possiamo valutare il valore protettivo degli anticorpi.
svantaggi abbiamo la variabilità individuale : così come ognuno di noi reagisce in
un modo piuttosto che in un altro all’ infezione , anche l’animale reagirà in
maniera diversa. E poi sicuramente il costo è uno svantaggio enorme, perché
utilizzare l’animale da laboratorio per coltivare il virus è molto costoso.
Si utilizzano delle cavie e si vede se il virus si è replicato , se riproduce la
malattia , ossia se l’animale si ammala o se si evidenzia un segno clinico , il che
è indice di replicazione del virus.
2. l’uovo embrionato tra i vantaggi ha l’enorme resa virale, perché un virus introdotto in
un uovo embrionato ci consente di avere una grande resa virale; tra l’altro l’uovo
embrionale di per sé non ha grossi poteri di difesa , non sviluppa e non ha difese
immunitarie , non c’è interferenza degli anticorpi. Ovviamente non è facile
manipolare l’uovo embrionato; quindi i virus posso essere replicati inoculandoli nelle
cavità dell’ uovo embrionato, precisamente membrana corion -allantoidea , sacco
amniotico, sacco vitellino a seconda dei virus che possono essere inoculati nei
diversi compartimenti dell’uovo. Nell’uovo embrionato non ci saranno ovviamente
dei sintomi clinici ,ma l’avvenuta replicazione del virus viene evidenziata dalla morte
dell’embrione o dalle varie lesioni che si evidenziano sulle varie membrane dell’uovo
stesso analizzando il potere emoagglutinante embrionale in quanto estraendo il
liquido contenuto all’interno vedremmo se è capace per alcuni virus di agglutinare
(quindi legare ) i globuli rossi : questo perché alcuni virus hanno sulla loro superficie
una proteina, l’emoagglutinina , che ha la capacità di agglutinare i globuli
rossi .Diciamo che l’avvenuta replicazione virale non la saggiamo direttamente ma
indirettamente , vedendo questo potere agglutinante.
3. colture d’organo o linee cellulari. Le colture d’organo si ottengono per dissociazione
di un organo. Da tutto l’organo si ottengono delle piccole cellule che verranno
contate al microscopio e una certa quantità deposta in fiasche per colture cellulari .
Da queste cellule verranno fatti replicare i virus , i virus attaccheranno queste cellule
e ora vedremo come verranno manifestate nel giro di 8-20 ore . Lo svantaggio di
queste colture è che hanno una vita rallentata , 20-30 replicazioni andranno incontro
a morte e quindi dal punto di vista economico non sono vantaggiose .
Si è pensato di utilizzare le linee cellulari, che sono colture di cellule con vita
illimitata , cioè si replicano facilmente illimitatamente . Generalmente queste sono le
linee cellulari che derivano dai tumori, appunto cellule variate come cariotipo (come
numero di cromosomi) che però ci consentono di riprodurle in maniera indefinita .
Nel caso delle linee cellulari, per vedere se un virus si è replicato, possiamo
osservare sostanzialmente 2 caratteristiche : quello che viene definito effetto
citopatico e poi la formazione di corpi di inclusione . I corpi di inclusione non sono
altro che delle modificazioni del virus indotte sia a livello della membrana che del
cromosoma e indicano che il virus si è replicato all’interno della cellula .Gli effetti
citopatici sono diversi.
Ad esempio delle cellule molto comuni che vengono utilizzate sono le cellule HeLa ,
cellule tumorali immortalizzate che derivano da un cancro alla cervice uterina
(determinato tra l’altro da un infezione di Papilloma Virus ) . Queste cellule erano di una
signora che si chiamava Henrietta Lacks (HeLa sono infatti le iniziali di nome e
cognome ) nel 1951 .Queste cellule vengono utilizzate nei laboratori di tutto il mondo
per lo studio dei virus. L’effetto citopatico è diverso sia a seconda delle cellule
utilizzate che a seconda del tipo di virus , Infatti, ad esempio gli adenovirus , causano
raffreddori , provocano l’ arrotondamento delle cellule ; le herpes provocano la
formazione dei policariociti ( da cariòs = nucleo , le cellule si uniscono e formano delle
grandi cellule multinucleate ) , i paramyxovirus formano sincizi cellulari (unione di cellule
fra di loro ) e i retrovirus formano vacuoli.
La replicazione può essere vista guardando l’effetto citopatico che differisce a seconda
del virus : ad esempio negli adenovirus si uniscono più cellule ( e quindi le membrane )
formando grandi cellule con molti nuclei .
Oltre all’effetto citopatico vi sono altri corpi di inclusione . Non tutti i virus però sono in
grado di produrre corpi di inclusione : ad esempio i corpi di inclusione dell’herpes sono
delle fusioni internucleari , corpi di inclusione del virus del vaiolo (corpi del Guarneri )
sono modificazioni introcitoplasmatiche.

Sostanze e strumenti utilizzati nelle colture virali


Per far replicare un virus abbiamo bisogno di un substrato vivente , ma anche queste
cellule ovviamente devono crescere .Per crescere dobbiamo fornire loro tutta una serie
di elementi che sono importanti per la replicazione.
Così come facevamo nelle colture dei batteri ,qui dobbiamo aggiungere una serie di
elementi .Quindi sono elementi Sali organici (tipo sodio ,potassio ) , zuccheri (per
ilmetabolismo dei carboidrati) , amminoacidi (essenziali per il metabolismo delle
proteine) , vitamine (per le varie reazioni biosintetiche) , acetil-colina (per il metabolismo
dei lipidi) , antibiotici ,antimicotici (qualora le colture dovessero infettarsi evitando la
contaminazione sia da parte dei batteri che dai funghi ) e poi 2 altri componenti molto
importanti
Queste 2 componenti sono .
 il siero di vitello fetale , che ha funzioni detossificanti, elimina le tossine che si
producono durante il metabolismo delle cellule ( le cellule si riproducono e le
biosintesi producono sostanze di accumulo –)e inattiva l’azione di alcuni enzimi
e media l’adesione al substrato;
 il rosso fenolo, che è un indicatore del Ph, ci consente di osservare lo stato di
salute cellulare , perché è un colorante che rende il terreno rosso .Nel momento
in cui il metabolismo delle cellule è molto attivo (e si producono perciò molti acidi)
questo colorante mira verso il giallo; se il terreno si alcalinizza va sul viola.
Semplicemente vedendo il colorante vediamo se le cellule stanno bene o male e
se necessita di essere cambiato il terreno di coltura
Come per i batteri , non possiamo coltivare i virus all’aria ma si utilizzano dei sistemi : le
cappe a flusso laminare .Ne abbiamo di 3 tipi
La più usata in microbiologia è la cappa a flusso laminare verticale , in cui un flusso
d’aria viene pompato dall’alto verso il basso della cappa con un ricircolo in cui l’aria ri-
esce dall’alto attraverso filtri EVA .
Un altro tipo , la cappa a flusso laminare orizzontale, è utilizzata nella fecondazione
assistita; le cappe di classe terza sono ermetiche (senza contatto con l’esterno) usati in
virus estremamente patogeni come l’ebola ( quindi massima protezione) .

Infezione virale
Il virus , in quanto parassita endocellulare obbligato , può instaurare una relazione con
l’ospite solo se in grado di utilizzare un processo infettivo. Abbiamo precedentemente
detto che infezione non significa malattia .Quindi affinché vi sia un processo infettivo ,
dunque deve penetrare nei tessuti dell’ospite e complessivamente riuscire a trovare
nell’ospite delle cellule che siano sensibili all’infezione.
Tra l’altro il virus non può infettare a prescindere qualsiasi specie vivente , ma in genere
quello che viene definito “spettro d’ospite” , tutto questo determinato dalla presenza di
particolari recettori. Un virus può infettare una sola specie vivente , mentre altri possono
infettare più specie viventi ( ad esempio il caso dell’influenza : il virus influenzale può
infettare l’uomo ma esistono virus influenzali che infettano i cavalli , gli uccelli - infatti
abbiamo la famosa aviaria – e i maiali )
Oltre all’ingresso del virus nell’ospite,Il virus deve essere in grado di replicarsi nella
sede che ha infettato(che può coincidere o meno col sito d’ingresso) , e deve
rispondere all’interno dell’organismo ed essere espulso all’esterno.

Come fa il virus a penetrare nell’ospite? Il virus può penetrare nell’organismo ospite in


vari modi ( per via cutanea , vai respiratoria, ingestione, a seconda di che virus si tratti)

Sostanzialmente le modalità di trasmissione di un virus sono 2 : trasmissione


orizzontale e trasmissione verticale.
La trasmissione orizzontale , poi, può essere diretta o indiretta.
Diretta: a diretto contatto con le secrezioni corporee , contatto sessuale ,trapianti di
organi ,inoculazione accidentale (il famoso rischio a cui noi infermieri siamo sottoposti
in corsia tramite aghi , bisturi , siringhe ) o tramite morsi e graffi di animali .
Indirettamente invece attraverso “veicoli” contaminati come acqua ,alimenti o vettori
(insetti e artropodi , vedi malaria ) .
La trasmissione verticale avviene o per via transplacentare (passaggio della placenta
dalla madre al bambino , ad esempio nel caso del virus della rosolia può attraversare
la placenta ed arrivare al neonato a cui provoca una serie di danni ) o perinatale
(durante l’ attraversamento del canale del parto ; è il caso dell ‘ HIV, epatite Bo del virus
Herpes 2 ) ,o la trasmissione neonatale (durante l’allattamento ; è il caso del
citomegalovirus che durante l’allattamento può essere trasmesso al neonato ) .

Possiamo distinguere una trasmissione primaria e secondaria .


La trasmissione primaria è quella che avviene nel sito di inoculazione del virus e
generalmente è tipico delle infezioni di tipo localizzato( ad esempio nel papilloma Virus
ci infettiamo , il virus si replica a livello delle cute delle mucose e dalla manifestazione
clinica come la verruca, una manifestazione clinica a livello localizzato.) Ad Esempio di
virus localizzato è quello del raffreddore .Il virus localizzato penetra e si replica e
trasmesso alle altre cellule ma sempre nel medesimo sito d’ingresso .

Oppure la trasmissione secondaria, che è tipica delle disseminate : ad esempio l’HIV


penetra attraverso le secrezioni ,si replica nel sito d’infezione ma poi viene trasmesso e
disseminato per via ematica o linfatica in tutto l’ organismo .Quindi si tratta in sostanza
di un’ infezione di tipo non localizzato ma disseminato . Il virus non localizzato
penetra ,guadagna il circolo ematico e va a colpire gli organi bersaglio , che nel caso
del’epatite c l’organo bersaglio è il fegato che raggiunge tramite circolo ematico.
Esempi di virus che sono trasmessi per via ematica : mononucleosi,citomegalovirus
epatite B , HIV.
Il morbillo penetra dalle vie aeree , ma il suo organo bersaglio è la cute dove provoca
un esantema elaborato dallo stesso ospite come risposta (la cosiddetta risposta
esantematica) .Stessa cosa l’ HIV si trasmette per via sessuale ma attacca linfociti e
macrofagi.
Abbiamo detto che vi sono virus che sono trasmessi per via neuronale :
rabbia ,poliomielite, varicella.

Quali le differenze tra infezione localizzata e sistemica ?


L’infezione localizzata ha come solo sito patologico il sito di ingresso ,mentre la sede
dell’infezione sistemica(disseminata ) è lontana dal sito di ingresso .
L’incubazione dell’infezione localizzata dura pochi giorni , mentre il periodo di
incubazioni di quelle sistemiche dura molto di più . La viremia(presenza del virus nel
sangue) è assente nella localizzata perché non prendono il circolo ematico e dunque
non venendo a contatto col sangue non sviluppa un ottima risposta anticorpale.

L’infezione del virus è data dalla: penetrazione del virus , replicazione del virus (data da
una sua certa virulenza e comportamento rispetto alle risposte specifiche e aspecifiche
dell’ospite.).
Diciamo che l`infezione non è malattia; nel momento in cui il virus infetta una cellula
essa può impedire che l’infezione avvenga. C’è stata un’infezione ma non una
manifestazione clinica e cioè la malattia. L’infezione dunque non dipende solo dal virus ,
ma da quanto è suscettibile l’individuo ( in che modo noi ci opponiamo all’invasione).
Noi ci opponiamo tramite risposte aspecifiche ,specifiche e cellulo-mediate. L’integrità
della cute, le ghiandole sebacee il movimento vibratile delle ciglia nell’apparato
respiratorie e il muco ostacolano il legame del virus recettore –antirecettore.
L’interferone è una sostanza prodotta dalle cellule immunitarie. Esistono 3 tipi di
interferone prodotti da 3 citotipi diversi interferone alfa dai leucociti , beta dai fibroblasti
e gamma dai linfociti T. L’interferone da una certa resistenza alle cellule di fronte
all’infezione virale quindi da’ una certa resistenza anti virale.

Nel caso in cui riesce a replicarsi e infettare si ha la malattia .In tal caso diciamo che l’
infezione può essere:
 acuta (sia che l’infezione sia localizzata che non) , in cui guariamo e facciamo gli
anticorpi. es l’epatite A. L’epatite A da’ manifestazione acuta , noi guariamo si
formano gli anticorpi e il virus viene debellato .
 persistente , in cui il virus rimarrà all’interno del nostro organismo. Es L’epatite C,
che nel 90% è cronica , rimane nell’organismo ,non verrà mai neutralizzato dagli
anticorpo e il soggetto non andrà mai a guarigione.
Periodo di incubazioni delle infezioni
Come sappiamo le varie infezioni / malattie hanno periodi di incubazione diversa. I
periodi di incubazione variano a seconda del virus: dalla influenza stagionale con
periodo di incubazione di 2-3 giorni all’AIDS con periodo di incubazione di 1-10 anni,
intervallate ovviamente da fasi intermedie ( epatite ha periodo di incubazione di 6 mesi )
.
Nel grafico notiamo che
 un’ infezione acuta (tipo l’epatite A ) ha un iniziale periodo di incubazione, poi di
malattia e infine di guarigione ;
 il morbillo ha periodo di incubazione ,guarigione e poi a distanza di molti anni un
episodio di malattia che può portate a morte . La malattia che porta alla morte si
manifesta dopo molti anni, 20-30 anni, periodo lungo che ha portato incertezze
l’utilizzo del vaccino . Se però si nota che il morbillo si prende nei primi 10 anni di
vita e che dunque la malattia si manifesta verso i 30-40 anni “non è che sia una
bella cosa “ .
 infezione di tipo latente : incubazione , malattia e guarigione e di nuovo
incubazione ,malattia e guarigione . Sono virus di latenza ,quindi che (come
l’herpes) “non ci lasciano più” . Il virus ci infetta ed è totalmente asintomatico
(quindi non ce ne accorgiamo ) o con gengivo-stomachite .L’herpes labiale non è
la manifestazione acuta , non è il primo segno ma è una recidiva. Ricapitolando
il virus sia attiva una prima volta , poi va in latenza in un ganglio del sistema
nervoso e successivamente si riattiva
 infezione cronica : incubazione , malattia per sempre
 leucemia : incubazione malattia ,morte
 HIV :lungo periodo di incubazione e poi AIDS conclamato
Inoltre abbiamo l’ infezione trasformante , ossia una variazione genotipiche
ereditata dalla prole : cancri ,tumori (ad esempio papilloma può scatenare per il
carcinoma ,epatite b che da l’epatocarcinoma ) .Questi virus alterano la
morfologia della cellula ,aumentano la densità cellulare .Nel cancro infatti
perdono il controllo della replicazione , diventano immortali e capaci di replicarsi
illimitatamente (perciò vengo utilizzati nelle colture virali ) e l’assetto dei
cromosomi può non essere più diploide ma può diventare anaeuploide
Tassonomia (nomenclatura) dei virus
Nei virus parliamo in genere di famiglie, sottofamiglie ,genere e specie per classificare i
vari virus .•
Famiglia con suffisso –viridae,Sottofamiglia (-virinae), Genere (-virus) , Specie
Esempio negli ambito degli Herpes :
Herpesviridae
Alfaherpesvirinae
Herpesvirus
Virus dell’ Herpes simplex

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