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I punti di contenuto sottolineati nel primo capitolo del 明史

Il capitolo inizia con le informazioni riguardanti l’imperatore quali nome di nascita,


luogo di nascita, i genitori, la nascita che racchiude aspetti miracolosi, per trattare poi
anche l’aspetto fisico (tratti importanti, particolari che denotano e si collegano ad
aspetti che rimandano all’antichità ed elementi sovrannaturali). Successivamente si
parla delle calamità naturali che incombono sul territorio, segnale che possa esserci
qualche problema all’interno dello stato. Si elencano personaggi sovrannaturali, vi
sono due figure con abiti color porpora che curano l’imperatore per poi scomparire. Il
colore porpora di solito è indicativo del taoismo, e quindi vi è un chiaro riferimento ai
monaci taoisti. Poi si entra nello specifico della descrizione del caos del villaggio,
causato dal governo Yuan, poiché non mantiene più i principi corretti. In questo caos
si sollevano banditi e ribelli per il paese e molti individui hanno usurpato il titolo
d’imperatore. Si continua elencando generali che arrestano persone oneste per
ottenere ricompense.
Vi è quindi una generale definizione della confusione e gli intendimenti di Ming
Taizu sono quelli di seguire la volontà del cielo e non fare violenza, cercare di
riportare la pace. L’idea che lui vuole comunicare è quella di una persona che sì va
sul campo ma che cerca di uccidere il meno possibile e quindi di usare quanto meno
la violenza e di porre immediatamente un’amministrazione nei posti che conquista al
fine di far risollevare il popolo. Inoltre fa proclami ai suoi generali, esortandoli a non
derubare il popolo, a non fare violenze e a non fare azioni di appropriazione indebita
e abuso di potere.
Ming Taizu segue una linea in cui è sempre presente la mancanza di volontà di
opprimere, di volontà di supremazia quanto piuttosto la necessità di stabilire la pace.
Il presagio dell’arcobaleno a forma di carro insieme agli altri dimostrano in qualche
modo che lui è quello che il cielo vuole.

Il secondo capitolo del 明 史 (capitolo molto solenne poiché si parla


dell’inizio del suo regno)
(NB le parti sottolineate indicano la traduzione del testo)

元年 è il primo anno del periodo che lui proclama come titolo di regno 洪武.
正 月 è il primo mese dell’anno perchè ovviamente per la maggior parte delle
proclamazioni delle nuove dinastie, o anche per la proclamazione di un nuovo
imperatore che saliva al trono dopo la morte del sovrano precedente, si aspettava un
giorno propizio per la salita al trono. Se ad esempio l’imperatore precedente moriva
ad ottobre di solito si aspettava il primo giorno del nuovo anno per cominciare il
nuovo titolo di regno. Se però intercorreva troppo tempo tra la morte del vecchio
imperatore e il nuovo anno, vi erano dei giorni fausti che si chiamano 吉日 (giorni di
buon auspicio) che venivano segnati su particolari almanacchi tramite il solito
sistema astronomico dei cinque elementi che quindi fissava un giorno che poteva
essere in mezzo all’anno. Ma nel caso di una nuova dinastia la proclamazione
avviene con il nuovo anno.
23 gennaio del 1368 che di solito si considera come il giorno dell’inizio della dinastia
Ming.
(La frase successiva è emblematica perché lui si presenta al cielo e alla terra).
祀 (sacrificio) fece un sacrificio al cielo e alla terra nella zona meridionale della
capitale, e successivamente salì al trono. (nella frase successiva abbiamo la
proclamazione del cambio nome della dinastia) fu stabilito che il nome del tianxia
(dinastia) sarebbe stato Ming, 建 元 (stabilire l’inizio di un nuovo titolo di regno) e
stabilì che fosse l’inizio del periodo 洪武 . Quindi tutta la prima parte è in parallelo
con la prima frase del primo capitolo perché lì abbiamo il nome del sovrano, qui
invece abbiamo la definizione della dinastia e del periodo di regno. 追尊 (conferire
titoli postumi) In questo caso lui conferisce titoli ai suoi antenati perché la prima cosa
da fare è nobilitare tutta la stirpe, perché non nascendo ex novo tutta la famiglia era
benvoluta dal cielo e come tale deve essere onorata. (Quello che fanno tutti gli
imperatori è quello di dare titoli ai propri antenati. Infatti anche nella biografia di
Sima Qian viene descritto il momento in cui Gaozu conferisce i titoli). Fa dare questi
titoli ai suoi antenati e gli attribuisce il nome di Xuan 玄(oscuro, termine usato anche
nel taoismo, ma lo traduciamo con Xuan perché non vuol dire oscuro nel senso di
sconosciuto ma indica la terminologia magica del taoismo), il nome del tempio
sarebbe stato 德祖( antenato virtuoso), perché oltre al nome postumo viene attribuito
anche un tempio. Il testo continua con l’assegnazione dei titoli agli altri antenati e per
ognuno c’è anche un tempio del tempio in modo da creare un tempio degli antenati
dove lui si recherà poi a rendere omaggio (il nome di ogni antenato viene scritto sulle
tavolette, poi ci si inchinava si bruciava incenso e si donava cibo). Dopo aver onorato
tutti gli antenati Taizu procede con la nomina dell’imperatrice, quindi 立妃馬氏為皇
后 nominò la consorte di cognome Ma imperatrice, 世 子 (principe ereditario, suo
figlio) suo figlio Piao come principe ereditario. In successione quindi ci sono prima i
morti poi i suoi famigliari e poi ci sono i funzionari, quindi a questo punto del testo
questi signori (alcuni di quelli selezionati per le biografie da presentare), quali 李善
長 , 徐達 che vengono nominati cancellieri. 丞相 usa questo titolo molto antico che
risale all’epoca Han, non è un titolo che veniva usato comunemente nell’epoca
contemporanea. Quindi i due signori di cui sopra vengono nominati cancellieri di
sinistra e di destra, e poi dopo questi due più importanti procede a conferire altri titoli
agli altri del suo entourage. 諸功(servizio)臣(ministro, classico termine confuciano)
進爵(conferire a qualcuno un titolo, prevedere per lui una posizione più elevata)有差
(secondo il loro rango, stabilisce una gerarchia, tutti quelli che lo avevano aiutato
ricevono un rango secondo quello che avevano fatto). 丙 子 Il giorno successivo
promulgò un editto che era salito al trono a tutto il cielo. Dopodiché ci sono altri titoli
postumi che lui conferisce ad altri suoi parenti.
丁未(la coppia di caratteri ciclici si ripetono ogni 60 giorni)( in questi testi il mese
viene indicato solo una volta) Nel giorno DingWei(24 febbraio 1368), offrì in
sacrificio un bue in onore del primo maestro Confucio 戊 申 .Il giorno seguente,
sacrifica in onore della terra e del grano 壬子(29 febbraio 1368) proclamò un editto
imperiale per far sì che l’abbigliamento fosse uniformato a quello dei Tang. Taizu
decide che si deve cambiare lo stile gli abiti, questa tipologia di legge viene chiamata
legge suntuaria ed appartiene a tutte quelle leggi che riguardano la cultura materiale. I
mongoli come faranno successivamente anche i mancesi, avevano degli abiti più
aderenti perché per loro era prioritario andare a cavallo, invece i cinesi
tradizionalmente avevano abiti più larghi. Solo nominalmente dice come i Tang
perché poi ci saranno degli aggiustamenti, ancora più evidenti per le donne perché gli
abiti larghi con più strati segnalano una sorta di puritanesimo.
Nella frase successiva intervengono i precetti femminili 女誡 apparentemente non si
capisce perché in un momento così delicato pensa alle norme di educazione
femminile, ma in realtà è abbastanza importante.
三月辛未 Il 19 marzo 1368 ordinò ai ministri confuciani di compilare( 修 ) i precetti
femminili 后 妃 ( riguarda tutte le donne dell’harem imperiale), fu stabilito che le
consorti imperiali non potessero intervenire nel governo lui vuole che venga messo
per iscritto che le donne non devono interferire, altro topos classico della femme
fatale che rovina i governi e che potrebbe spingere il marito a fare cose sbagliate.
Nel passo successivo vi sono le conquiste, quindi continua questo parallelismo tra le
conquiste da una parte e invece le attività amministrative giuridiche che lui man
mano realizza.
夏四月辛丑 Il 18 aprile 1368, 蘄州 ha 進 (presentare qualche cosa in regalo ad un
superiore) regalato delle stuoie di bambù e lui(Ming Taizu) le rifiuta, ordinò che
dappertutto non fossero offerte cose futili (lui in maniera ferrea rifiuta il dono perché
sono cose futili, sono cose che esulano dalla semplicità che un sovrano deve avere e
soprattutto lui non vuole ricevere doni perchè implicherebbe una forma di favore che
lui non vuole concedere. Per Ming Taizu quindi queste frivolezze devono terminare
perché sono le porte della corruzione, il sovrano non deve accettare niente e non
bisogna incentivare questo tipo di comportamento perché dà luogo ad una specie di
rammollimento dei costumi. Questa è la prima occorrenza in cui ci viene fatta notare
questa cosa e quanto mai ci colpisce perché è un oggetto apparentemente privo di
valore, successivamente gli vengono regalate altre cose di valore e lui sempre si
adira, ma in conclusione lui anche se cose senza valore le rifiuta perché vuole essere
d’esempio e quindi anche se un oggetto è utile lui vuole manifestare questa sua
frugalità. Con gli anni peggiora quando si consolida come autorità, infatti nessuno più
osava fare regali.
秋七月戊子 Altra conquista di 象州, 象州 fu pacificato. Dopodichè vediamo un’altra
parte che riguarda la popolazione della pianura centrale (già nominata
precedentemente in quanto lui aveva portato aiuti perchè questa popolazione aveva
sofferto maggiormente, per le guerre, per le carestie, per le alluvioni del fiume giallo,
e inoltre la produzione di grano era più difficile rispetto alle culture del sud) Nel
giorno 庚 寅 (5 agosto) lui dà un ristoro alla popolazione povera della pianura
centrale. Il giorno successivo 辛卯, quando stava per ritornare a 應天, discutendo con
達 (il suo generale capo) ed altri disse: (qui c’è un altro dei suoi proclami così
edificanti) la popolazione della zona centrale, a lungo ha sofferto a causa delle bande
ribelli, vagabondano e si combattevano reciprocamente, perciò io(Mingtaizu) ho
ordinato ai generali di dirigersi verso il nord(perché fino a questo momento si era
occupato del sud, adesso decide a sollevare dai loro problemi le persone del nord)
salvando il popolo da tutti i problemi possibili( dal fuoco e dall’acqua, implica tutto).
Dopo abbiamo la menzione della dinastia Yuan. Gli antenati della dinastia Yuan
avevano dei meriti 在人(tra la gente, apprezzati dalla gente)(quindi gli antenati erano
bravi governanti) invece i loro discendenti 其子孫 罔(vanamente qualcosa che non
ottiene nessun effetto) non hanno avuto cura per le sofferenze del popolo, e quindi il
cielo li ha abbandonati(nel senso che non hanno più il mandato celeste) Se i sovrani
sono colpevoli, il popolo come potrebbe essere colpevole?( 何 pronome
interrogativo) (quindi la colpa non è del popolo ma dei sovrani che non si sono curati
dei problemi del popolo). Al tempo della perdita del mandato delle dinastie
precedenti, ci sono stati dei massacri indiscriminatamente, hanno 違天 disobbedito al
cielo e hanno trattato in modo violento il popolo, 朕 (io detto dall’imperatore, gli altri
non possono usarlo) io davvero non lo sopporto più. Tutti i generali quando
conquistano una città, non devono indiscriminatamente bruciare depredare in maniera
vana uccidere le persone (quindi di nuovo insiste sul comportamento dell’esercito che
va a conquistare questi territori), noi dobbiamo proteggere tutti i famigliari della
famiglia imperiale Yuan (non dobbiamo manco prendercela con loro, non dobbiamo
sterminarli, dobbiamo trattarli in maniera corretta). Soprattutto dobbiamo rispondere
alla volontà del cielo, e secondariamente dobbiamo confortare il popolo (parallelismo
tra 上 e 下, prima e dopo, la cosa più importante è la volontà del cielo e poi dare
benessere al popolo), inviare una spedizione punitiva per sostenere la mia idea di
punire i colpevoli e pacificare il popolo. Coloro che( 者 ) non rispetteranno il mio
ordine( 不 恭 命 ) saranno puniti( 罰 ) senza possibilità di essere perdonati( 無 赦 ).
Vediamo come da tradizione una conclusione minacciosa del discorso, proprio come
nello Shangshu dove re Wu dice: “quelli che non mi seguiranno pagheranno le
conseguenze”.
La vicenda dei due meloni
E’ un testo tratto da questa raccolta “Ming Taizu Zhi”, raccolta di testi privati scritti
dall’imperatore stesso ma che poi sono stati maneggiati da alcuni dei suoi consiglieri
al fine di arricchire lo stile letterario, poichè eternare opere scritte dall’imperatore in
persona richiede un certo stile. Lo studio su questo testo è relativo ai meloni di buon
auspicio, che furono presentati all’imperatore perché venivano visti come un presagio
positivo da parte del cielo sul suo governo, in quanto si trattava di due meloni nati
sullo stesso ramo e secondo la tradizione molto antica vuol dire che il cielo è
particolarmente soddisfatto della situazione o del sovrano (es nella monografia
dinastica che è quella WuXing dei cinque elementi che di solito si traduce con i
portenti, o anche all’interno del classico delle poesie ecc. vi sono tradizioni di nascite
straordinarie, di fiore , di piante, di spighe di grano e di altre tipologie che sono
doppie o triple). Questo testo è stato analizzato da una storica Americana
specializzata in epoca Ming, Sarah Schneewind. Il testo si apre con il ministro dei riti
che accompagnato da altri due ministri si reca dall’imperatore subito dopo aver
terminato l’udienza del mattino. Con loro portano un vassoio coperto da un panno
molto elegante di lino bianco e l’imperatore vedendoli arrivare dice “oddio ma questi
cosa vogliono da me, cosa mi stanno portando? Forse mi vogliono rimproverare per
qualcosa che ho detto di sbagliato…”. Vi è una descrizione molto carina del rapporto
conflittuale tra l’imperatore e i ministri, ma siccome fa parte dei cinque rapporti è
importantissimo che l’imperatore abbia un buon accordo con i funzionari, perché
sono coloro che lo sostengono e sono coloro che in termini di consenso devono
portare avanti le sue azioni quindi c’è anche un problema di gestione dello stato. Qual
è il senso? Perché i ministri portano i meloni di buon auspicio all’imperatore? Ci
sono dei significati nascosti, ci sono delle motivazioni e quello che più piace è il fatto
che l’imperatore nonostante non abbia questa grande cultura classica, capisce
benissimo quali sono le motivazioni nascoste e si intravede molto bene questo
bilanciamento tra l’imperatore che vuole fare qualche cosa e i funzionari che
vogliono tirarlo a fare altro e viene descritto anche il modo in cui lui riesce a
districarsi.

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