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date @December 5, 2021

Ingresso del Giappone nel sistema


internazionale, nascita dello Stato
nazionale e transizione al capitalismo

domande e
1. la crisi della società feudale e i
risposte
prodromi dello Stato nazionale

nell'ultima parte dell'era Edo si avvertivano ormai


i sintomi evidenti di un malcontento generale:

insurrezioni contadine;

nascita di movimenti religiosi di natura


messianica e nuove sette religiose, a cui
essi partecipavano in cerca di sollievo;

malcontento anche nelle città, soprattutto


per i samurai, che versavano in condizioni
economiche pessime.

→ il malcontento non portò ad un'unitarietà


necessaria per trasformare le rivolte in un'istanza

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più propriamente politica (col fine di sovvertire
lo Stato).

ciò fu stimolo di riflessioni in ambienti


intellettuali e politici, alcune delle proposte
erano:

ritorno ad una società totalmente agricola;

rinvigorimento dell'efficienza del governo;

consolidamento di un'identità nazionale;

miglioramento scientifico e tecnologico


(ispirazione dagli occidentali)

→ MA timore degli occidentali, i quali stavano


conquistando l'Asia → opere di difese delle
frontierie, politica di limitazioni dei contatti
con l'estero, formazione di un'identità nazionale.

dopo il fallimento delle riforme di Mizuno


Tadakuni, ci furono degli altri tentativi, i più
significativi si devono a:

Choushou: programma teso a migliorare l'assetto


agricolo e a ridurre drasticamente le spese;

Satsuma: grazie al controllo che aveva stabilito


sui traffici commerciale delle Ryuukyuu e al
monopolio che possedeva sullo zucchero nel Regno
meridionale, puntò soprattutto sull'attività
commerciale.

ci furono vari tentativi simili in varie parti del


Giappone, ma mancava una visione generale e di
insieme, che poteva essere data solo da un'autorità
politica nazionale.

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necessità del Giappone:

trasformare il Giappone in una nazione forte e


coesa;

creare una nuova forma di potere capace di:

garantire la sicurezza territoriale;

gestire l'amministrazione, le risorse umane e


i materiali;

dotare le masse di una solida coscienza


nazionale;

forte e unitaria ideologia nazionale (per il


quale c'erano molti spunti);

assicurarsi una nuova posizione in un contesto


internazionale.

2. la "riapertura" del Giappone,


l'ingresso nel sistema internazionale e
il crollo del feudalesimo

1792: tentativo russo di aprire rapporti


commerciali con il Giappone → rifiuto;
1804: rinnovata l'offerta delle Russia → rifiuto,
dopodiché la pressione russa cessò a causa della
Guerra di Crimea;

inizi dell'800: diverse navi britanniche


approdarono in Giappone e cercarono di iniziare
trattative → rifiuto, quindi l'Inghilterra si
concentrò sulla Cina → guerre dell'oppio,

→ le guerre in Cina misero pressione sul Giappone,


che sentì l'urgenza di proteggersi da un possibile
attacco + il Re dell'Olanda mandò una missiva che

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esortava il Giappone a cambiare la sua politica
estera prima di essere costretto con la forza → il
Giappone allentò le restrizioni, consentì
l'approvigionamento delle navi straniere nei porti
giapponesi;

1852: una missione statunitense decise di rompere


l'isolamento del Giappone: il presidente affidò al
commodoro Perry il compito di presentare al
Giappone la richiesta di stabilire relazioni
pacifiche,

1853: approdo di navi da guerra nella baia di


Edo, il commodoro espose la richiesta e poi se
ne andarono, sarebbero tornati dopo un anno per
avere una risposta;

→ urgenza del Giappone di operare una scelta, ma


ciò necessita una radicale modifica dei rapporti
col mondo → il processo di sgretolamento dello
stato shougunale già in atto accellerò;
→ frattura politica: la divergenza nelle opinioni
dei feudatari non consentì di arrivare ad una
decisione in grado di evitare critiche al suo
operato → politica di compromesso: evitare la
guerra acconsentendo ad alcune richieste a
eccezione di quelle relative al commercio;

1854: accordo finale a Kanagawa, che prevedeva:

apertura dei porti di Shimoda e Hakodate;

rifornimento di navi statunitensi;

assistenza di naufraghi statunitensi;

invio di un console statunitense a Shimoda


(Townsend Harris nel 1856);

1854-57: trattati simili con Gran Bretagna, Olanda


e Russia;

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→ sfaldamento della politica Sakoku → riapertura:
kaikoku.

(consigliere Abe Masahiro si dimette → prende le


redini consigliere Hotta Masayoshi)

questa situazione evidenziò la debolezza del


bakufu, che era inadeguato ad uno sforzo unitario →
necessità di rafforzamento delle difese, utile però
solo se concepito come "nazionale":

gli sforzi compiuti si rivelarono tardivi e


modesti;

suscitarono critiche sia da parte della fazione


contraria alla riapertura, sia da quella a
favore, che accusò la troppa cautela del
governo;

furono onerosi per le finanze del bakufu.

Hotta parla spesso con il console Harris → propone


ai feudatari l'inizio di rapporti commerciali con
l'estero → orientamento più favorevole, ma
resistenza verso la prospettiva di aprire nuovi
porti per accogliere consoli stranieri a Edo.

shougun Iesada colpito da una grave malattia e


viene a mancare improvvisamente → disputa per la
successione: due fazione, Iemochi e Yoshinobu →
prevale Iemochi grazie al consigliere Ii Naosuke →
conclude le trattative con Harris (1858) senza
aspettare il permesso della Corte imperiale:

apertura di quattro nuovi porti (Kanagawa,


Nagasaki, Niigata e Hyougo);

diritto di stabilire rappresentanti diplomatici;

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far risiedere cittadini americani a Edo;

alcune clausole non garantivano la reciprocità


dei diritti tra le due parti (da qui il nome di
"trattati ineguali"):

limitazione dei dazi doganali sulle merci di


importazione → ostacolo ad una politica
protezionista;

diritto di extra-territorialità agli


americani residenti in Giappone → li
sottraeva all'autorità giudiziaria
giapponese;

garanzia agli Stati Uniti di nazione


favorita.

furono stabiliti trattati simili con Gran Bretagna,


Olanda, Russia e Francia durante il periodo
successivo.

apertura dei porti al commercio → fenomeni


inflazionistici → sentimenti xenofobi
→ 1860: assassinio di Ii Naosuke da parte di un
gruppo di samurai di Mito + numerosi altri gesti di
terrorismo politico, a volte anche rivolti a
individui o istituzioni stranieri;

→ 1863: dopo l'uccisione di un suddito inglese, le


navi britanniche bombardarono Kagoshima.

il bakufu adottò una politica di compromesso con


Kyouto e i daimyou principali → riuscì soltanto a
spostare l'attivismo antishougunle altrove, a
Choushuu, che riuscì perfino a resistere alle
spedizioni punitive grazie ad un'alleanza segreta
con la Gran Bretagna e con Satsuma, che gli
assicurava rifornimenti di armi;

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1866: scomparsa di Iemochi → carica a Yoshinobu +
salì al trono Matsuhito, di posizione
conservatrice;

Yoshinobu cominciò a emanare una serie di


provvedimenti a cui la Corte imperiale fu
contraria;

la Francia offrì il suo appoggio e egli gli


accordò una posizione favorevole,

→ la Gran Bretagna rafforza i legami con i feudi


occidentali;

rischio di uno scontro contro la coalizione


Choushuu-Satsuma,

→ mediazione del feudo di Tosa: propose allo


shougun di dimettersi in cambio della garanzia del
mantenimento delle loro terre;

Yoshinobu accettò e pregò la Corte imperiale di


dimetterlo dall'incarico per paura di una guerra
civile;

questo non impedì alle truppre occidentali di


muoversi contro i sostenitori del bakufu e di
occupare il palazzo imperiale;

1868: proclamazione della Restaurazione del potere


imperiale e dell'abolizione dello shogunato;

gli ultimi movimenti di opposizioni vennero


sconfitti nel 1869;

Edo fu ribatezzata Tokyo (capitale imperiale).

3. la riforma delle istituzioni


politiche, sociali ed economiche del
primo Meiji

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nel 1868 si decise che il nengou sarebbe coinciso
con il periodo di regno del sovrano, Mutsuhito
divenne l'imperatore Meiji e il suo fu chiamato
"governo illuminato":

edificazione dello Stato moderno → Meiji ishin


(Restaurazione Meiji).

nuova classe dirigente composta da coloro che


facevano parte della fazione anti-shogunale
(elitè militare, mercanti urbani e nuovi
contadini ricchi);

"rivoluzione dall'alto": coniugando le


tensione date dai "trattati ineguali", si
potè arrivare ad una transizione verso il
capitalismo;

gestione del potere: superamento del


fazionalismo a favore di una nuova concezione
di Stato "nazionale",
→ 1871: confisca del potere locale dei
daimyou, che partì da un atto di spontanea
rinuncia da parte dei quattro daimyou
principale (1869), successivamente altri
daimyou seguirono l'esempio e finalmente fu
emanato un decreto imperiale che sanciva
l'abolizione definitiva;

si stabilì un sistema provinciale (haihan


chiken): il territorio fu organizzato in
province (ken) e in distretti urbani (fu),
i cui governanti erano gli stessi nominati
in precedenza;
→ nonostante i timori del governo, non ci
furono reazioni significative, in quanto i

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daimyou mantenevano ugualmente il loro
stipendio e un titolo nobiliare;

+la presenza di uffici amministrativi


locali diede l'opportunità di avere un
lavoro e uno stipendio stabile anche alla
classe samuraica;

1873: istituzione del Ministero degli


Interni, che aveva ampie e rivelanti
competenze, ne era guida Oukubo
Toshimichi, capo attivo del movimento
anti-shogunale.

1868: emanato il Giuramento sui cinque articoli,


con cui l'Imperatore si impegnava a:

promulgare una Costituzione;

realizzare gli obiettivi del governo:

unità delle classi per il benessere del


Paese;

istituzione di un'assemblea;

garanzia di un dibattito pubblico;

adozione di norme giuridiche internazionali;

promozione della conoscenza all'estero.

il contenuto del Giuramento fu incorporato nel


primo articolo del documento sulla forma di governo
(Seitasho) → primo esperimento di stesura di una
Costituzione.

organizzazione amministrativa-politica:

Dajoukan, Gran consiglio di Stato: pieni poteri,


diviso in sette sezioni, assumendo (seppure

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nella divisione dei compiti) poteri legislativo,
esecutivo e giudiziario,

priorità di eredità a rango come criteri per


accedere alla carica;

durò fino al 1885, ma fu revisionato già nel 1869:

respinta l'idea della divisione dei poteri

Dajoukan divenne l'unico e supremo organo


esecutivo,

guidato dal ministro della Sinistra


(Sadaijin) e della Destra (Udaijin);

composto dai membri del Consiglio


consultivo (Sangi);

sovrintendeva l'attività di sei ministeri;

Ufficio degli Affari Shintoisti (Jingikan),


affiancava il Dajoukan;

Assemblea deliberativa assunse un ruolo


secondario per poi essere dissolta.

→ oligarchia.

1871: inizio dell'opera riformista, con i seguenti


obiettivi:

garantire allo Stato fonti indipendenti di


reddito;

assicurargli uno solida forza militare;

mobilitare i fondi e la manodopera necessaria


allo sviluppo dell'industria.

riforme:

abrogato l'obbligo occupazionale a seconda della


propria classe di appartenenza;

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superamento del sistema mibun → contadini,
artigiani e mercanti nella stessa classe di
heimin (popolazione comune), a cui furono
aggiunti anche eta e hinin, successivamento
furono inseriti anche i samurai di basso rango
(inizialmente messi tra i soldati, ovvero
sotsu);

tutti gli heimin avevano la libertà di


movimento, la possibilità di scegliere la
propria occupazione, il diritto ad un cognome e
potevano sposarsi con individui di status
diverso e acquistare o cedere la terra;

→ favorì la mobilitazione della popolazione, ma


privò del monopolio di alcuni su certi impieghi.

1873: il generale Yamagata Aritomo introdusse la


coscrizione obbligatoria (attiva di tre anni e
passiva di quattro anni da riservisti, per tutti
i maschi che avessero compiuto 20 anni, senza
distizioni per appartenenza sociale) → moderno
esercito regolare;

→ rivolte dei samurai, che non avevano più il


diritto esclusivo al potere militare, e dei
contadini, a cui veniva portata via forza lavoro.

1871: il Dajoukan si riunì per discutere una


nuova legislazione fiscale unificata a livello
nazionale:

(come già detto) abolizione del divieto della


compravendita della terra,

→ la rese una proprietà privata soggetta a


tassazione;

verifica del possesso della terra e rilascio


di proprietà (chiken),

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→ stima della terra secondo il valore di
mercato,
→ calcolo dell'imposta;

1873: varata l'Ordinanza di revisione


dell'imposta fondiaria;

sistema di tassazione che fosse facile da


esigere e difficile da evadere;

l’importo dell'imposta era calcolato a


seconda del valore della terra e fissato al
3% del suo prezzo legale;

era il singolo individuo e non più il


villagio ad essere responsabile del
pagamento;

il governo centrale era il ricevente e non


più il daimyou;

era un'imposta in denaro, non più in natura;

→ la nuova tassa non rappresentò di per sé un


aggravio, ma rese assai precaria la posizione dei
piccoli proprietari, che, dovendo necessariamente
trasformare in denaro i prodotti appena raccolti,
divennero dipendenti dalla classe mercantile,
+la libertà di compravendita della terra comportò
una netta concentrazione di terre nelle mani di
ricchi proprietari, e così la nascita di un'intera
classe di contadini spodestati e quindi affittuari,

→ l'industria non era ancora abbastanza sviluppata


per accogliere tutta quella manodopera in eccesso;
MA stabilizzazione delle entrate al governo →
adozione di un moderno sistema finanziario basato
sul bilancio preventivo + finanziamento dei costi
della modernizzazione e industrializzazione.

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gli investimenti statali andarono a favore di:

costruzione di efficienti infrastrutture


(ferrovie, rete telegrafica e sistema postale);

fabbriche di base: fabbriche modello per


introdurre le nuove tecnologie e incoraggiare
l'iniziativa privata → creazione di una classe
imprenditoriale;

tenendo conto delle priorità assolute: difesa e


rafforzamento militare;

sotto la guida di consiglieri stranieri (oyatoi


gaikokujin).

+missioni in Europa e negli Stati Uniti, come ad


esempio:
→ la Missione Iwakura (1868-73): con l'obiettivo
diplomatico di revisionare i "trattati ineguali"
(fallito) e di acquisire conoscenza diretta
dell'Occidente.

4. gli sviluppi nella politica interna ed


estera negli anni '70 e '80

malcontento suscitato dal livellamento sociale e


dell'istituzione di un esercito di coscritti,
→ una fazione politica (gli interventisti), tra i
quali Saigou Takamori e Itagaki Taisuke volevano
dare una dimostrazione di forza alla Corea
invadendola (seikanron), così facendo avrebbero
anche consentito agli ex samurai di sfogare le loro
frustrazioni e la loro violenza all'esterno invece
che in rivolte;

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ritorno dei membri della missione Iwakura
(attendisti) → pensavano che la priorità fosse il
rafforzamento interno e temevano che attaccando la
Corea ci fosse la possibilità che le Potenze
straniere intervenissero;
1873: si decise di attendere ad invadere la Corea →
uscita dal governo di alcuni interventisti,
compreso Saigou;
1874: spedizione militare contro il Taiwan →
annessione alla provincia di Okinawa;
1876: invasione della Corea.

il governo era impegnato a trovare nuove


possibilità di impiego per gli ex samurai, come la
concessione di anticipi da investire:

1873: opportunità di essere liquidati ottenendo


una somma pari a quattro-sei annualità di
stipendio;

1876: fu trasformata in un obbligo → samurai


trasformati in forza lavoro;

→ alimentò ulteriormente il malcontento generale,


in quanto molti di essi non volevano o non
riuscirono a sfruttare l'opportunità offerta.
1874: rivolta di ex samurai guidata da Etou Shinpei
→ duramente repressa;
1877: ribellione di vaste proporzioni a Satsuma
guidata da Saigou → ribelli sconfitti e il capo si
suicidò;
→ dimostrazione dell'efficacia del nuovo esercito,
MA l'opposizione dei samurai non era del tutto
svanita → 1878: assassinio di Oukubo, un

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attendista.

gli altri uomini che abbandonarono il governo dopo


i seikanron espressero la loro opposizione in
termini politici:

1874: società politica chiamata Aikoku koutou


(Partito pubblico patriottico), che chiedeva:

l'eguaglianza e i diritti del popolo;

petizione per l'istituzione di un'assemblea


popolare elettiva (minkai);

→ fondazione del primo partito nazionale:


Aikokusha (società dei patrioti), con i seguenti
obiettivi:

governo parlamentare costituzionale;

diminuzione dell'imposta fondaria;

revisione dei trattati.

1874: fondazione del Meirokusha (Società del


sesto anno Meiji), in cui intellettuali
dibattevano su:

temi di carattere sociale, politico,


economico, scientifico, etico e culturale.

1872: riforma del sistema educativo, introdotta


con un'ordinanza (Gakusei) e ispirata al modello
francese → aveva scatenato alcuni di questi
movimenti intellettuali (idee di libertà, di
sovranità nazionale e di rappresentanza
popolare).

→ 1883: serie di provvedimenti che limitavano


l'attività dei partiti politici, infine limitati

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anche in termini costituzionali → slogan "wakon
yousai" (spirito giapponese sapere occidentale);

1879: ordinanza sull'educazione (Kyouikurei):

maggiore centralizzazione;

più rigoroso controllo del sistema


scolastico;

primato della morale in termini confuciani →


indottrinamento ideologico (non solo degli
studenti ma anche dei soldati e altri strati
sociali);

→ formare i giovani per diventare fedeli sudditi


dell'Imperatore.

priorità assoluta: revisione dei "trattati


ineguali", MA per fare ciò c'era bisogno di
"dimostrare" all'Occidente la modernizzazione dello
Stato giapponese → stesura di una Costituzione e
istituzione di una qualche forma di rappresentanza
popolare, come era stato promesso fin dal 1868:

i primi tentativi della stesura di una


Costituzione non riscossero grande assenso;

la bozza predisposta da Inoue Kaoru incontrò


l'opposizione di Itou Hirobumi,
→ 1881: crisi politica, che vide opposte le due
personalità più di rilievo del governo:

Okuma: promulgatore del modello inglese,


premeva per un governo parlamentare da
attuare nel giro di due anni;

Itou: promulgatore del governo trascendente,


da attuare nel giro di un decennio;

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Itou minacciò di dimettersi, ma ci fu uno
scandalo in cui era coinvolto il suo avversario,
quindi, senza la sua opposizione, si procedette
con l'idea di Itou;

→ 1890: istituzione di un Parlamento.

Costituzione dell'Impero del grande Giappone


(DaiNihon teikoku kenpuo)

1882: Itou si reca in Europa per studiare più da


vicino le carte costituzionali di varie nazioni +
porta con sé in Giappone due consiglieri tedeschi
per contribuire alla stesura;
1884: elaborò un sistema di nobiltà articolato in
cinque gradi, di cui facevano parte persone tra ex
daimyou, ex kuge e oligarchi, creando la base della
futura Camera dei pari;
1885: in sostituzione del Daijoukan fu istituito un
sistema a gabinetto, che riuniva vari ministri
sotto la guida del Primo ministro (assegnato a Itou
sino al 1888) responsabile per l'Imperatore, da cui
prende la nomina;

1888: Itou presiede il Consiglio privato


(Sumitsuin) per approvare la Costituzione, composto
da un gruppo ristretto di membri nominati dal
sovrano;
1889: promulgazione della Costituzione, nella data
solenne dell'anniversario della mitica fondazione
dell'Impero giapponese,

presentata come "dono" dell'Imperatore ai suoi


sudditi;

improntata sulla tradizione giuridica +


influenze di altre costituzioni;

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coerente con l'ideologia dominante e con il
sistema di potere dell'oligarchia Meiji;

inviolabilità dell'Imperatore: potere


legislativo maggiore di quello del Parlamento,
controllo supremo sul potere politico e delle
forza armate, diritto di nomina del governo;

Parlamento:

Camera dei pari, riservata alla nobiltà;

Camera dei rappresentanti, eletta a suffragio


ristretto e con poteri limitati, a eccezione
del diritto di veto sulle leggi di bilancio;

Consiglio privato;

ministero della Casa Imperiale;

gruppo di genrou (statisti anziani), composto


dagli oligarchi originari di Satsuma e Choushuu;

vennero riconosciuti al popolo diritti e doveri.

primo esempio di costituzione moderne in Asia, data


dalla mediazione tra le generazioni precendenti con
idee teocratiche, la più giovane generazione
radicale nelle loro idee di libertà.

5. ideologia e identità nazionale

la realizzazione di uno Stato moderno e


centralizzato implicava il superamento
dell'eterogeneità sociale e geografica che aveva
caratterizzato il Giappone sotto il sistema bakuhan
al fine di favorire l'unità nazionale;
ciò era necessario anche per ottenere un consenso
unanime verso le nuove dure trasformazioni messe in

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atto in questo periodo.
MA il fatto che la trasformazione giapponese fosse
fondata sulla premessa della superiorità
dell'Occidente, pose un dilemma sull'identità
nazionale del Giappone;
→ limitare la validità del modello occidentale alla
conoscenza (yousai) e mantenere lo spirito
giapponese (wakon):

la Costituzione aveva riconosciuto i giapponesi


come sudditi (shinmin) di un sovrano divino
"discendente dal Cielo" → l'Imperatore
costituiva il fulcro secondo il quale il popolo
stabiliva la propria appartenenza allo Stato
(ritorno alla tradizione);

+ideologia statale: Shintoismo (strumento di


controllo del popolo).

1885: Fukuzawa Yukichi premette affinché il


Giappone si staccasse dall'Asia e si unisse
all'Occidente, in quanto il legame con l'Asia era
un forte limite alla realizzazione del bunmei kaika
→ Giappone come guida per "civilizzare" l'Asia
orientale → premesse per la costruzione di un
Impero coloniale plurietnico, in cui si sarebbero
adottate misure di indottrinamento all'ideologia
imperiale,

→ dilemma: l'idea dei giapponesi come popolo


esclusivo e superiore pareva ostacolata dal
progetto di dominazione dell'Asia.
1890: Rescritto imperiale sull'educazione (Kyouiku
chokugo), distribuito in tutte le scuole del
Giappone insieme al ritratto del sovrano:

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vaolori supremi cui i giovani dovevano ispirarsi
nella lealtà all'Imperatore e nel patriottismo;

concezione dello Stato come una grande famiglia


di cui il sovrano e il "benevolo padre".

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