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Hulk. Spiderman. X-Man. Stan Lee racconta ¡ suoi erol.

leri campioni dei comix Marvel. Oggi del botteghino

Foto: A.P,

di Alberto Dentice

opo aver lasciato le strisce dei

fumetti e sbancato il grande

schermo con le loro avventure

zeppe di suspense e di effetti

speciali, i super-eroi della Mar-


vel approdano a Courmayeun, ospiti, dal 4
alP'8 dicembre, del Noir in Festival. Co-
me mai Captain America e gli altri comix
inventati per rassicurare i bambini siano
capitati in questo tempio del cinema di
“paura”, popolato di spostati e di serial
killer, € argomento che affascina e incu-
riosisce, il loro stesso autore, Stan Lee:
«Quelle di Hulk, Spider-
man e compagnia sono
storie d'avventura condite
con un tocco di fantascien-
za», sostiene Pottantacin-
quenne fondatore della
Marvel Comix, raggiunto
per telefono a Los Angeles:
«Forse dipende dal fatto
che su di loro in questi anni sono stati
fatti film sempre piú scuri e angosciosi».
Á nessuno e sfuggito, tanto meno a Stan
Lee, che ¡ suoi simpatici super-eroi sono
stati portati sullo schermo da tre maestri
dell'horror e dell'inquietudine come Sam
Raimi (“Spider-Man”), Bryan Singer
(*X Men”) e Ang Lee (“Hulk”). Ma non
e solo merito di questi registi se Spider-
man e compagnia sono finiti al “Noir”.
Il fatto e che, come anticipato dal film ca-
postipite di questo filone, il bellissimo
“Unbreakable”, questi personaggi nella

Liespresso / dicembre 2003

“Questi personaggi

svelare la loro
identita segreta.
Proprio come
molti adolescenti”
non possono

vita quotidiana non sono super-eroi, ma


mostri di fragilita, talmente diversi e vul-
nerabili da sentirsi in realtá degli emar-
ginati. «Superman e Batman sono giusti-
zieri che tornano a casa, si mettono la
maschera e escono a combattere il crimi-
ne. | loro autori hanno raccontato po-
chissimo i loro problemi», osserva Stan
Lee. «1 super-eroi, invece, hanno una
psicologia. Se ci fate caso i personaggi
della Marvel hanno pit “toughts bal-
loon” (le nuvolette che esprimono i pen-
sieri) di qualunque altro comix». Segno

Conve sexy il noir

- Al'Hotel Royal di Courmayeur, l'ultimo


giorno del Festival arrivano due astri
nascenti del “sexy noir” inglese. Una €
giá nota agli appassionati: Stella Duffy,
di cui adesso Marsilio manda in libreria
“La settima onda”, si € gia fatta notare
per le imprese professionali e sessuali
di Saz Martin, investigatrice lesbica.
La seconda invece € tutta da scoprire:
Patricia Duncker, accademica di origine
glamaicana, scrive noir di grande tensione
emotiva e sensuale. In Italia debutta
con “Lo spazio mortale che ci divide”
(Neri Pozza), aventura di un tranquilo
diciottenne cresciuto in una «piccola
repubblica di amazzoni». Tutto fila liscio
finché la madre non comincia a
frequentare un uomo che Toby teme possa
essere suo padre. Tra misteri, turbamenti
edipici e fantasmi, una storia da leggere
con entusiasmo e qualche brivido.

A.C.P.

Accanto e sopra: Captain America.


Sotto: Stan Lee

che sono costretti a parlare


solo con se stessi. Infatti i
super-eroi non possono ri-
velare al mondo la loro
identitá segreta (né i loro
poteri) come accade a mol-
ti adolescenti».
Non parlíamo solo dei co-
mix trasposti sullo schermo
in questi ultimi anni. Anche
i super-eroi delle serie Mar-
vel realizzati per la tv negli
anni *60 (di cui al Noir in
Festival si vedranno gli originali restaura-
ti) hanno di fatto un peccato d'origine.
Nonostante i super-poteri, sia Hulk che
Spiderman che Captain Ámerica sono
ognuno portatore della sua brava nevro-
si, con tutto il disagio e la problematicita,
ai limiti della patología, che questo com-
porta. E se dopo piú di quarant'anni sono
ancora tanto popolari, se Punica immagi-
ne dell' America che tira al box office (al
cinema arriveranno presto “Spider-
man2”, “X-Men 3”e “I Fantastici Quat-
tro”) e quella di questi giustizieri masche-
rati e dalPequilibrio mentale instabile (ol-
tre naturalmente ai film sui serial killer) e
con tutta probabilitá un altro segno dei
tempi. Tempi poco rassicuranti come que-
sti che stiamo vivendo di cui lo specchio
oscuro del Noir in Festival ben riflette le
paure e la problemarticitá. Anche quando
si occupa di supere-rol, appunto. m

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