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La guerra-lampo: I generali tedeschi erano convinti che fosse una guerra breve e di vincerla, il loro
scopo era quello di conquistare Parigi, ma si trasformò in una guerra di trincea dove i soldati
convivevano con mosche, pidocchi e topi. E con la morte.
La morte è un evento che ai soldati in trincea sembra più che possibile, quasi già avvenuta. I
cadaveri dei compagni caduti restano a marcire nella terra di nessuno, o anche nella stessa trincea,
dove i soldati dormono e mangiano in attesa del prossimo assalto che li vedrà morire o essere
feriti, restare mutilati e invalidi per tutta la vita.
La Prima guerra mondiale fu anche la prima guerra ‘moderna’: guerra di massa, guerra totale,
guerra tecnologica.
Una guerra combattuta con mezzi i più moderni possibili e in un contesto globale conseguente ai
processi di modernizzazione che l’Europa stava attraversando: processi di urbanizzazione e di
industrializzazione di massa, velocizzazione delle comunicazioni, motorizzazione dei trasporti,
crescita delle funzioni dello Stato nella vita collettiva.
La maggiore assassina di giovani europei fu la mitragliatrice, che falciava letteralmente le truppe
dei fanti all’assalto. La guerra fu combattuta con i cannoni che bombardavano le postazioni
nemiche giorno e notte; ma anche con i primi aerei usati all’inizio per ricognizione, poi armati di
bombe e mitragliere per colpire le trincee nemiche.
IL FRONTE OCCIDENTALE
La Germania invase quindi la Francia, passando attraverso il Belgio e violandone così la neutralità,
cosa che suscitò molto scalpore soprattutto in Inghilterra, che per questo motivo scese in campo al
fianco delle truppe francesi. Germania contro Francia
IL FRONTE TURCO
L'Impero turco si schierò con Austria e Germania perché nemici storici della Russia, sia perché
tentava di conservare i suoi territori medio-orientali che volevano conquistare la Francia e la Gran
Bretagna.
Ma Francia e GB riuscirono a sollevare contro i turchi le tribù arabe e promisero di creare una
“Grande Arabia”, nel mentre le due potenze strinsero un patto segreto in cui hanno concordato di
spartirsi i territori.
IL FRONTE ORIENTALE
Su questo fronte si scontrarono Germania, Austria-Ungheria e truppe dell'Impero ottomano di
supporto da una parte, a cui si affiancò la Bulgaria nel 1915, e l'Impero russo dall'altra, a cui si unì
per poco tempo la Romania nel 1916.
La sconfitta della Russia avvenne solamente a seguito delle rivolte interne scaturite dal
malcontento generalizzato della popolazione, dando il via a una rivoluzione che destituì lo zar
Nicola II e mise al potere un governo provvisorio, sostituito a seguito della rivoluzione d'ottobre da
una repubblica socialista sovietica, che il 3 marzo 1918 firmò il trattato di Brest-Litovsk con le
potenze centrali e di fatto fece uscire la Russia dal conflitto.
IL FRONTE ITALIANO
Il fronte si stabilizzò sull’altipiano di Asiago, sul Monte Grappa, sul Carso nella Venezia Giulia. I
territori e le città asburgiche da conquistare erano Trento, Gorizia e Trieste, con popolazioni
italiane. La guerra di trincea durò tre anni. Nel novembre 1917, dopo che la caduta dell’Impero
russo aveva liberato truppe austriache e tedesche dal fronte orientale, un’offensiva austriaca
sfondò le linee italiane a Caporetto occupando il Veneto. L’esercito italiano riuscì a impedirne
l’avanzata fino a Venezia, attestandosi sul fiume Piave. La controffensiva, dopo la vittoria nella
battaglia di Vittorio Veneto, costrinse alla resa gli austriaci. L’armistizio fu firmato a Villa Giusti, a
Padova, il 4 novembre 1918. Austria contro Italia
nel 1915 anche l’Italia entra in guerra. In quel periodo l’opinione pubblica era divisa i due fazioni,
da una parte c’erano i “neutralisti”, dall’altra gli “interventisti”. I neutralisti, come i socialisti e la
Chiesa, volevano che l’Italia restasse neutrale, mentre gli interventisti volevano che entrasse in
guerra.
Tra gli interventisti c’era chi, come parte dei cattolici, voleva il rispetto della Triplice Alleanza con
Germania e Austria e chi, invece, come i liberali di Giolitti, i nazionalisti e gli irredentisti (che
volevano riprendersi le terre italiane dall’Austria. Irredente erano le terre ‘non liberate’) volevano
un’alleanza con la Triplice Intesa.
L’uscita di scena della Russia e l’entrata in guerra degli Usa. Nel 1917 uscì di scena la Russia , che
aveva al suo interno una guerra civile (la Rivoluzione d’ottobre).
Nel frattempo entrarono in guerra gli USA del Presidente Wilson, che erano preoccupati
dell’instabilità politica ed economica dell’Europa. Gli USA fornirono un notevole aiuto alle forze
della Triplice Intesa.
La fine delle ostilità Il 1918 fu l’anno decisivo del conflitto, che ne segnò anche la conclusione della
Sul fronte italoaustriaco, l’esercito italiano, guidato dal nuovo generale Armando Diaz, riuscì a
conquistare Trento e Trieste, stipulando un armistizio con l’Austria e giungendo finalmente alla
pace.
LA TEORIA DEL TERRORE: Consiste in una serie di pressioni (es. fucilazioni sommarie di civili) fatte
dai Tedeschi sulle popolazioni nemiche, al fine di indurle a chiedere la resa ai propri governi.
CONFERENZA DI PARIGI: 1919
Il presidente americano Wilson presenta un documento in 14 punti che ha lo scopo di garantire la
pace tra i popoli.
Alcuni punti:
Abbandono dei patti segreti.
Libertà dei mari.
Libertà dalle dogane.
Disarmo parziale.
Creazione della Società delle Nazioni.
Definizione di nuovi confini.
Creazione di nuovi stati
Rimase però sospesa la questione della città di Fiume, poiché non ne venne prevista l’annessione
all’Italia. Per questo si parlò di ‘vittoria mutilata’, cioè l’Italia aveva vinto la guerra, ma non aveva
ottenuto tutti i territori promessi.
L’impero turco-ottomano viene diviso in tanti stati e deve inoltre subire l’occupazione militare
greca.
Il generale turco Ataturk si ribella e guida un conflitto armato durato 4 anni, per l’indipendenza
della Turchia.
Nel 1923, con la pace di Losanna, viene riconosciuta la Repubblica Turca, di cui Ataturk diventa il
primo presidente.
Il Genocidio Armeno è lo sterminio di un milione e mezzo di Armeni.È stato promosso dai Giovani
Turchi, un gruppo di ufficiali nazionalisti turchi.Il governo di Ataturk ne ha negato l’esistenza.