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LA LOGICA ARISTOTELICA

Cos'è?
non ha una collocazione nell'ENCICLOPEDIA DELLE SCIENZE: non è una scienza:
 poietica: non serve per produrre qualcosa
 pratica: non si occupa di questioni morali
 teoretica: non ha un proprio contenuto specifico (essere in movimento, essere
come quantità, ecc.)

Qual è allora il suo oggetto?

1. si occupa della FORMA


 che deve caratterizzare ogni SCIENZA
 che voglia avere un valore DIMOSTRATIVO e NECESSARIO
2. è quindi SCIENZA DEL RAGIONAMENTO DIMOSTRATIVO
 in quanto tale caratterizza e accomuna tutte le scienze
 fornendo loro le REGOLE che devono seguire per poter dimostrare
 nel proprio ambito (la natura, il numero, ecc.)
 le proprie affermazioni e tesi
3. quindi ha un valore:
 PROPEDEUTICO (introduttivo) alle altre scienze
 METODOLOGICO fornisce ad esse gli strumenti per l'indagine

Che rapporto c’è tra logica e realtà?


1. La logica studia il pensiero e il discorso razionali
2. ma possiede anche un valore ONTOLOGICO (essere, realtà)
 infatti per Aristotele
 la struttura e l'ordine del PENSIERO e del DISCORSO RAZIONALE
CORRISPONDONO
 alla struttura e all'ordine della REALTÀ o dell'ESSERE)
Quali sono le opere logiche di Aristotele?
1. Órganon: insieme delle 6 opere dedicate da Aristotele alla logica
 termine usato da Alessandro di Afrodisia, nel III sec. d.C.
 commentatore che ordinò le opere logiche di Aristotele
2. Sono:
 Categorie: logica del concetto, concetti e termini isolati, classificazione di
tutto ciò che esiste
 Sull'Interpretazione: logica proposizionale, analisi delle proposizioni e delle
loro caratteristiche
 Analitici Primi: logica del ragionamento, teoria generale del sillogismo
 Analitici Secondi: logica del ragionamento, sillogismo scientifico
 Topici: sillogismo dialettico, retorica
 Confutazioni sofistiche: errori e fallacie nel ragionamento

Cosa significa il termine?


Organon, Analitica e Logica

1. Organon - Strumento
1.1. Alessandro di Afrodisia, III sec. d.c., commentatore di Aristotele
 insegna la dottrina logica di Aristotele definendola Organon
 termine poi usato per indicare gli scritti di logica di Aristotele
1.2. può essere inteso in 2 sensi
 strumento che introduce allo studio delle scienze
 strumento della scienza: definisce il corretto ragionamento dimostrativo
2. Analitica
 era il termine usato da Aristotele
 significa scomposizione di qualcosa di complesso nei suoi elementi semplici
quindi
 risoluzione del ragionamento nelle sue premesse
3. Logica - λογική
 termine di derivazione stoica, I sec. a.c.
 scienza dei logoi (discorsi, ragionamenti)
In quali Parti è organizzata la Logica Aristotelica?
"Partizioni della Logica aristotelica"
 per facilità nell'esposizione
 ma anche in base al principio per cui occorre procedere dal semplice al
complesso
Aristotele individua nella logica 3 parti principali

1. Logica dei termini o dei concetti


 ha come oggetto i termini senza connessione, cioè singolarmente presi
 questi esprimono un concetti
 quindi studia caratteristiche e funzioni dei concetti

2. Logica delle proposizioni


 esamina le proposizioni o asserzioni
 formate dalla combinazione di più termini
 studiandone le tipologie e relazioni

3. Logica del ragionamento o sillogistica


 studia il modo in cui le proposizioni si combinano tra loro
 in modo da formare ragionamenti, dimostrazioni
 che siano coerenti e necessari

QUINDI

1. TERMINI > Logica dei termini o concetti


es. "Socrate", "greco"

2. PIÙ TERMINI > PROPOSIZIONE > Logica delle proposizioni


es. "Socrate è greco"

3. PIÙ PROPOSIZIONI > RAGIONAMENTO > Logica del ragionamento o


sillogistica
es. "Tutti gli uomini sono mortali"
"I greci sono uomini"
"I greci sono mortali"
LOGICA DEI TERMINI
 prende in esame i SINGOLI TERMINI del linguaggio
unità minime dotate di significato
a partire da cui si costruisce il discorso
aggettivi, sostantivi, avverbi, ecc.
come "Uomo", "Correre", "Rosso", "adesso" "parlare" ecc.
 ISOLATI sono:
privi di valore di verità (non sono né veri né falsi)
esprimono CONCETTI o CATEGORIE

GENERE E SPECIE

Concetti sono in rapporto di Genere e Specie


INFATTI I CONCETTI
variano per grado di generalità o universalità
QUINDI
ogni concetto è:
 SPECIE: in quanto contenuto in un concetto più ampio che lo comprende
 GENERE: in quanto contiene un concetto meno universale

MORTALE - ANIMALE - UOMO


 M genere di A che è genere di U
 U è specie di A che è specie di M

POLIGONO - QUADRILATERO - QUADRATO


 P genere di QDL che è genere di Q
 Q è specie di QDL che è specie di P

Mortale

Uomo

Animaleale
ESTENSIONE E COMPRENSIONE

Estensione: insieme degli elementi cui si applica un concetto


Comprensione: insieme delle caratteristiche che definiscono un concetto
SPECIE
 definito da un maggior numero di caratteristiche
 contiene un minor numero di elementi
GENERE
 definito da un minor numero di caratteristiche
 contiene una maggior numero di elementi
 comprensione ed estensione sono INVERSAMENTE PROPORZIONALI
ESEMPIO
Uomo = animale + mortale + razionale
Animale = vivente + mortale

Minima Comprensione
VIVENTE Sostanze Seconde
Massima Estensione
MORTALE
Inversamente ANIMALE esistono solo le
Proporzionali RAZIONALE sostanze prime
UOMO
Massima Comprensione Specie Infima o
Individuo: "Socrate"
Minima Estensione Sostanza Prima

Aristotele - Le Categorie
Soggetto Domanda Categoria
Che cos'è? = un uomo (specie) Sostanza Seconda si dice di un soggetto
Quale? = sapiente Qualità
Quanto? = basso Quantità
In che relazione? = superiore a Relazione
Socrate Dove? = in casa Luogo
Sostanza Quando? = ieri Tempo
è in un soggetto
Prima Come si trova? = seduto Giacere
Che cosa ha? = lo smartphone Avere
Che cosa fa? = messaggia Agire
Che azione subisce? = viene
Patire
giustiziato
LOGICA DELLE PROPOSIZIONI
 Prende in esame gli enunciati dichiarativi o proposizioni
 hanno la forma "Soggetto + Predicato" o "X è P"
 sono APOFANTICI = possono essere veri o falsi
 verità si ha quando col giudizio:
uniamo ciò che è realmente congiunto
esempio: "Gli uomini sono mortali"
 falsità: si ha quando col giudizio
congiungiamo ciò che non è congiunto
esempio: "Gli uomini hanno la coda"
non considera altri atti comunicativi come:
 preghiere, minacce, comandi, esclamazioni, ecc.
 Scopo:
 classificare i vari tipi di proposizioni a seconda della
Qualità: proposizioni affermative e negative
Quantità: proposizioni particolari e universali

QUANTITÀ, QUALITÀ E MODALITÀ

 Per quanto riguarda la QUANTITÀ i giudizi possono essere classificati in:


 Singolari: "Socrate è giusto"
 Particolari: "Alcuni uomini sono giusti"
 Universali: "Tutti gli uomini sono giusti"
 Per quanto riguarda la QUALITÀ possono essere classificati in:
 Affermativi: "Tutti gli uomini sono giusti"
 Negativi: "Nessun uomo è giusto"
Per quanto riguarda la MODALITÀ
cioé il modo in cui congiungiamo soggetto e predicato
possono essere classificati in giudizi che esprimono:
 Asserzione: "Giangianni è in IIIF"
 Possibilità: "Giangianni potrà andare in IVF"
 Necessità: "Ogni quadrato è quadrilatero"
QUADRATO OPPOSTI

 Rappresenta i rapporti formali tra i vari tipi di proposizioni


 prescindono dalla Verità del loro significato (contenuto)
 Elaborato dai logici medievali
 Che utilizzano lettere per indicare i 4 tipi di proposizione
A = Universale affermativa
I = Particolare Affermativa
E = Universale Negativa
O = Particolare Negativa
 derivano da:
"AdfIrmo" "nEgO"
"A adfirma, negat E, sed universaliter ambae; I firmat, negat O, sed particulariter
ambae"

RAPPORTI DI VERITÀ/FALSITÀ TRA LE PROPOSIZIONI

CONTRARIE A - E
non possono essere entrambe vere, ma possono essere entrambe false
SUBCONTRARIE I - O
possono essere entrambe vere, ma non entrambe false
CONTRADDITTORIE A - O; E - I
si escludono a vicenda, se una è vera, l'altra è necessariamente falsa
SUBALTERNE A - I; E - O
dalla verità della Universale si inferisce quella della Particolare,
ma non il contrario
dalla falsità della Universale non si inferisce quella della particolare,
mentre vale il contrario

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