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Milano e Napoli sistema degli stati italiani, sono anche i punti deboli: non possono contare né sul

principio del legittimismo dinastico, né su una signoria locale radicata da secoli, né su una struttura
politico rappresentativa aristocratica oligarchica.
Gian Galeazzo aveva sposato Isabella, figlia del re di Napoli Ferrante d’Aragona. La non legittimità
del potere del duca Ludovico rende necessario per il moro, di stringere un’alleanza con il sovrano
di una potenza straniera, alleanza che fu stabilita con Carlo VIII nel 1492. Essa era necessaria al
moro anche per consolidare il suo potere di principe territoriale nell’area padana. La preparazione
politico-diplomatica della spedizione fu curata da Carlo VIII in tutti i suoi dettagli. La prima
preoccupazione fu quella di garantirsi la neutralità dell’Inghilterra e della Spagna.
Questo costrinse Carlo VIII a fare ritorno in Francia, l’esercito della Lega cercò invano di chiudergli
il passo. Questa impresa si chiuse con nulla di fatto ma dimostrò la fragilità dell’assetto politico
italiano e aprì la via a successive invasioni. Nella battaglia di Fornovo, il 6 luglio 1495, gli alleati
cercarono di impedire, senza successo, la ritirata di Carlo VIII. Era comunque posta la parola fine
alla sua spedizione in Italia.
E a Firenze la signoria medicea, fu rovesciata da un governo repubblicano ispirato alle idee di
Girolamo Savonarola, un frate rigorista il cui obiettivo era di dare vita a una società improntata a
costumi ascetici. Dotato di una forte personalità carismatica, era spinto da una fede profonda a
teorizzare una renovatio cristiana e combattere contro la politica temporale dei papi, governanti
immorali e corrotti. Presto i gruppi di opposizione si organizzarono: nacquero i palleschi che si
battevano per la restaurazione dei medici e gli arrabbiati vagheggianti un sistema di potere
aristocratico. A favorire il successo dei gruppi coalizzati contro il frate fu anche la sua scomunica,
lanciata dal papa. Il 23 maggio del 1498, dopo una sommossa, Savonarola veniva impiccato in
piazza della signoria.
Organizzò spedizioni militari contro i signori di Perugia e Bologna e intimò Venezia di ritirarsi da
Rimini e Faenza.
Il problema politico tornava ad essere la supremazia francese nell'Italia settentrionale. Giulio II
creò una lega antifrancese, la lega Santa.
La rioccupazione francese di Milano e della Lombardia sancì, per alcuni anni, la divisione dell’Italia
in due sfere di influenza: quella francese al nord e quella spagnola al sud.
Nel maggio del 1527 i Lanzichenecchi, soldati imperiali, per la maggior parte mercenari tedeschi di
fede luterana, rimasti senza paga e poi senza comandante, e giungere in Italia centrale per
attaccare Roma.
Nel 1528, Genova si separa dalla lega per entrare nell'orbita asburgica, finanziando una serie di
imprese militari e la sua politica. Il primo risultato di questa alleanza, fu il fallimento delle truppe
francesi di entrare nel Regno di Napoli. Nel 1529 anche papa Clemente VII, a seguito degli accordi
di Barcellona, entrò nell'orbita spagnola, accordandosi con il sovrano per poter decidere la
ridefinizione degli assetti politici italiani: la decisione più importante fu la restaurazione dei Medici
a Firenze.

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