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Aspetti culturali del antica cina

Le tre correnti di pensiero che hanno influenzato il sistema culturale, religioso, sociale, politico, economico e,
le Arti Marziali dell'antica Cina sono Confucianesimo, Taoismo e Buddismo. Un detto popolare cinese
dice: "San jiao i jiao"(tre religioni, una religione).
E' impressionante vedere come i cinesi tradizionali riescono a considerare tre metodi in uno, ed ad ognuno
un posto ufficiale nella propria esistenza. I cinesi dicono: "L'uomo sceglie Confucio come guida di ogni
giorno, della vita sociale, organizzazione della famiglia, dello Stato ecc, ricorre ai sacerdoti Taoisti per le cure
del corpo, per il raggiungimento della longevità, per la purificazione e gli esorcismi, ai Buddisti per lo sviluppo
spirituale e per í funerali"

Cenni sul Confucianesimo

Confucio (551-479 a.C.)

Vita
Confucio, nato a Qufu, cittadina a 15 Km a Est di Yanzhou, visse tra il VI e V secolo a.C., epoca
caratterizzata da una grave crisi sociale e politica e da una decadenza morale assai diffusa.
Fu un pensatore e un maestro che non intese fondare un sistema filosofico, ma si considerava prima di tutto
un educatore e desiderava che i suoi discepoli diventassero uomini completi.
Confucio si adoperò per riportare nella sua epoca le virtù morali dei santi uomini dell'aureo tempo antico, che
avevano posto le basi della civiltà cinese: il suo insegnamento mirava soprattutto a ristabilire l'ordine sociale;
il suo fine era di stimolare l'esercizio pratico nella vita individuale, sociale e politica. Egli amava dire: "Io
tramando, non creo, sono uno che ama gli antichi e si sforza di ricercarli". Egli non cercava nuove dottrine,
ma voleva far apparire ciò che insegnava come un'interpretazione del pensiero degli antichi saggi cinesi.
Il nome Confucio è di invenzione europea, deriva dalla latinizzazione delle parole "K'ung Fu-tzu", donde i
gesuiti del XVI secolo crearono la forma latina (Confutius, Confucius).
Nel nome Confucio viene indicato il cognome K'ung ed il suo titolo Fu-tzu (saggio Maestro); il suo nome
europeo significa quindi "Maestro K'ung". Il nome ufficiale di Confucio è Chung-ni.
Confucio ebbe una povera infanzia e più tardi ricoperse alcune modeste cariche amministrative; soltanto a
cinquant'anni fu nominato ministro della Giustizia del principe di Lu, carica che però presto abbandonò per
dissidi con il sovrano. Per una dozzina di anni condusse quindi la vita, allora abbastanza comune, del
filosofo errante, offrendo i suoi servigi ai vari principi feudali.
Non avendo successo si ritirò nel suo paese natio di Lu, dedicando gli ultimi anni all'insegnamento della sua
dottrina, in seguito detta confucianesimo.
A quanto pare alla sua morte il principe di Lu gli dedicò un tempio e istituì alcuni rituali in suo onore.
Specialmente sotto le dinastie Sung e Ming, in ogni città cinese furono eletti templi nei quali erano onorati
Confucio e i suoi principali discepoli.
Confucio era convinto della necessità di coltivare la mente con il corpo, consigliava ai giovani di praticare le
arti marziali.
In vita fu illustre e godette di grande prestigio, ma non riuscì a riformare i costumi della sua generazione, che
nello smarrimento dei valore morali che s'accompagnavano alla decadenza della dinastia Chou avrebbero
portato in seguito alla rovine le generazioni successive.
L'attività di scrittore del Maestro può dirsi limitata alla compilazione di un'opera storica, gli Annuali
Primavera ed Autunno.
Egli dedicò grande impegno alla raccolta e all'edizione delle vestigie dell'antica civiltà cinese, quali le Odi e i
Documenti.
Credeva nel Dio degli Avi e fu profondamente religioso, però non formulò nessuna teologia.
Giunto a settantatre anni, dopo una grave malattia cadde in un profondo torpore dal quale nessun rimedio lo
salvò. Morì nel 479 prima della nuova era, nove anni prima della nascita di Socrate.

Pensiero

Il Confucianesimo viene ritenuto l'asse del pensiero cinese classico; anche se non può dirsi una vera e
propria religione, rielabora le nozioni religiose della Cina antica e ha una portata soprattutto morale, sociale
e politica, con un profondo interesse per la metafisica.

Secondo il pensiero di Confucio, l'uomo può trasformarsi tramite lo studio e lo studio deve essere di tutti
perché il cammino verso i gradini più alti della scala sociale non è precluso da alcuna distinzione di razza.
Ciò che importa per il perfezionamento morale è l'acquisizione di una virtù fondamentalmente chiamata
"Jen", ovvero "umanità" o "sensibilità umana".
Nel suo insegnamento troviamo:
Solo chi possiede Jen è capace di adempiere il proprio dovere in società.
Alla domanda: "Come dobbiamo comportarci con gli altri esseri umani?" rispondeva: "facendo procedere le
nostre azioni da Jen e regolandole con Li".
Li, altro concetto base del Confucianesimo significa "riti", cerimonie, ma indica pure l'insieme delle relazioni
degli uomini fra loro, con í seguenti percorsi: amore fraterno, pietà filiare dei figli per i loro genitori, rispetto
dei subordinati verso i superiori.
Confucio era un amante delle arti marziali.
Le sei arti del Confucianesimo erano i Riti, la Musica, il tiro con l'Arco, guida dei Carri, la Scrittura e la
Matematica.
Egli era un grande appassionato soprattutto della guida dei carri da guerra e del tiro dell'arco.
Per Confucio era fondamentale l'armonia all'interno della società, dove ciascuno deve rispettare la sua
posizione; egli insegnava che soltanto l'educazione e la cultura possono permettere di accedere ad una
posizione più alta, attraverso una rete di relazioni che include la famiglia, la comunità, il mondo e anche il
trascendentale.
L'uomo non deve vivere con ipocrisia o pura formalità, ma vivere con una manifestazione di uno stato
d'animo interiormente puro.
Secondo Confucio il comportamento rituale sincero rivela una specie di abito sociale, il rito ha la funzione di
fornire il linguaggio comune ai membri della società in relazione al rango e alla loro funzione, (vedi ad
esempio come tale concetto è radicato nelle scuole tradizionali di Kung Fu, con i rituali del saluto, del rispetto
verso la scuola gli istruttori i maestri i compagni e l'ambiente circostante).
Secondo gli insegnamenti del Confucianesimo la privatizzazione porta inevitabilmente alla corruzione,
convinzione già esistente ai tempi del Maestro, dove già a quell'epoca tutti i funzionari dello stato erano
corrotti.
In sostanza nel suo insegnamento viene evidenziato il concetto di accrescimento del senso morale: l'uomo
deve accrescere il senso morale e fare ricorso alle leggi; solo aumentando la moralità si può fermare la
corruzione; anche per avere successo nel mondo degli affari, prima viene la reputazione e poi il profitto e
l'interesse. Considerando prioritaria la reputazione, si riesce ad ottenere comunque il profitto, senza dovere
imbrogliare il prossimo. Per Confucio la famiglia è da sempre la base della società; gestendo bene le
questioni famigliari si possono risolvere anche i problemi sociali: solo se i rapporti all'interno della famiglia
sono armonici ci potrà essere armonia nella società.
La società, raggiunta un'armonia, può avere un grande sviluppo che può a sua volta favorire l'individuo,
così il piccolo riceve perché il grande è in grado di dare.

Alcune massime di Confucio

"Chi è troppo rispettoso è seccante;


Chi è troppo attento è pauroso;
Chi è troppo coraggioso è temerario;
Chi è troppo sincero è insolente".

"Il padre deve essere ammonito dal figlio se sorpreso ad agire male, e così il principe dal suo
suddito".
"Colui che si applica allo studio cresce ogni giorno"

"A quindici anni la mia volontà fu rivolta allo studio, a trenta fui fermo nei propositi, a quaranta non
ebbi più incertezze, a cinquanta compresi i dialoghi del cielo, a sessanta il mio orecchio divenne un
organo ubbidiente, a settanta seguii i desideri del mio cuore senza uscire di squadra".

"Jen consiste nell'amare gli altri"

"Non fare agli altri ciò che non desideri sia fatto a te, fai agli altri ciò che desideri sia fatto a te".
Cenni sul Taoismo

Mentre nella scuola Confuciana veniva realizzato un metodo per il miglioramento armonico della struttura
sociale, nel Taoismo il fine era quello di migliorare interiormente il proprio stato di salute fisica e mentale per
poter raggiungere la longevità e l'immortalità.
Il teso fondamentale del Taoismo è il Tao Te Ching o "Libro Classico della Via e della Virtù", popolarmente
attribuito al saggio Lao Tzu (Laozi, VI secolo a.C.), personaggio che sarebbe stato poco più anziano di
Confucio, vi si trova come concetto centrale di questo classico il Tao o Dao, ossia la Via pura che ogni
individuo deve percorrere senza voler ostacolare le forze superiori del Cielo e della Terra.
Secondo il Taoismo il Tao è il principio immutabile che sta dietro all'universo, il segreto della vita, è il vivere
stesso della vita ed è il vivere in perfetta armonia con Esso.
Nel pensiero Taoista viene detto: "Il Tao che si può nominare non è il vero Tao".
Il Tao combina una linea di condotta mistica, che invita alla naturalezza, senza opposizione alcuna e
all'azione spontanea.
Priva di costrizioni, con un idea basata sul Wu Wei, ossia di quell'azione naturale che non viene mai
ostacolata, diventa di per se ricettiva e creativa nonché produttiva, essendo senza fine permette la
realizzazione di ogni cosa e il completamento dell'essere.
Per poter raggiungere lo stato Wu Wei è necessario passare attraverso il Wu Chi o stato di vuoto mentale;
tale stato non è una semplice rinuncia alle "mille cose del mondo, neanche un superficiale lasciare i
desideri", è invece il risultato di una piena e completa auto-realizzazione che è il fine ultimo della scuola
Taoista e della pratica del Tai Chi Ch'üan estremo.
Nella pratica Tai Chi, questo avviene quando il Tai Chi e il Wu Chi sono perfettamente fusi insieme.
Il Tao Te Ching offre una visione spiritualizzata dell'immortalità, che si ritiene derivi da una vita vissuta in
maniera naturale ed in perfetta armonia con le leggi dell'universo, attribuendo scarsa importanza ai valori
materiali.
Per i cinesi la longevità è uno degli antichi ideali, viene interpretata come segno distinto di una persona che
segue la via del Cielo e della Terra, seguendo il corso naturale delle cose e accettando fama e sfortuna con
equità.
Mentre nel Confucianesimo il Tao ha un significato morale, il Taoismo è invece considerato un principio al di
sopra della stessa moralità, una specie di legge universale che è nella natura e che regola ogni cosa.
Non a caso ogni esperienza vissuta nel Taoismo altro non è che una rappresentazione profonda e naturale.
Potremo dire, con una concezione occidentale che, mentre il Confucianesimo dimostrava l'apice dello Yang,
il Taoismo raggiunge l'apice dello Yin.
Yin e Yang sono le due forze contrapposte rappresentate da una parte bianca e una parte nera e in ogni
parte vi si trova una particella del suo opposta, questo simbolo in cinese viene chiamato TAI CHI TU esso
regola ogni attività umana. Quando queste due forze sono in armonia tra loro nasce il creativo, quando sono
in disarmonia tra di loro nasce il distruttivo. Senza lo studio e l'applicazione pratica del Tai Chi Tu ossia
dell'azione naturale dello Yin e dello Yang non esiste il Taoismo.
Positivo e negativo sono per un taoista la medesima cosa: nel momento in cui uno si esaurisce appare
subito il suo opposto. Nella teoria Taoista il corpo umano è considerato come un sistema di energie costituito
da correnti di CHI o QI, (energia vitale).
Lo scorrere libero del CHI all'interno del corpo si ritiene strettamente correlato alle correnti di energia vitale
all'interno del paesaggio, come fiumi, laghi ecc., questi percorsi vengono definiti Meridiani nella Medicina
Tradizionale Cinese. Il CHI del corpo è inoltre soggetto a cambiamenti analoghi a quelli che subiscono le
forze che agiscono nel tempo atmosferico. Il CHI solidificato e congelato è chiamato Ching o Jing, essenza
seminale o energia costruttiva e riproduttiva complessiva di stato sia emozionale sia psicologico. Con una
corretta pratica taoista questa energia, all'interno del nostro organismo, può mutare continuamente
trasformandosi in un'energia più raffinata e successivamente subendo un'ulteriore trasformazione in energia
SEN o energia mentale spirituale. In tutta la cultura Taoista vi è uno stretto rapporto fra corpo, mente e
ambiente, è da questo presupposto che si sono sviluppate innumerevoli tecniche e pratiche meditative,
discipline psico-fisiche della cultura cinese quali il Chi Kung, il Tai Chi Ch'üan ed altre
Lao Tzu, VI sec. a.C.

"Il Tao è costantemente inattivo, eppure non c'è niente che non si faccia".

Tornare alle qualità naturali


(TAO TE CHING)
Una YIN
Uno YANG
Questo è il Tao
Colui che lo prosegue è buono
Colui che lo manifesta è di natura
Tai Chi Ch'üan 

Commento di Ho-Shang Kung:


L'uomo del sommo bene ha le qualità naturali dell'acqua.
In cielo forma nebbia e rugiada, in terra forma polle e sorgenti
Gli uomini detestano i luoghi bassi, umidi, sporchi, impuri.
Solo l'acqua vi permane scorrendo tranquillamente.
Per la sua natura l'acqua è simile al Tao (Via Pura).
Per la sua natura l'acqua s'adatta con gioia al terreno.
Nell'acqua le immagini sono riflesse e le forme non perdono la loro sembianza.
Se l'ostacoli s'arresta, se libera fluisce.

Cenni sul Buddismo in Cina

Il Buddismo è la terza delle tre vie nella cultura cinese. Il Buddismo chiamato anche dai cinesi "la religione di
Sakyamuni" fu la prima grande religione importata dall'estero.
Esso penetrò in Cina intorno agli inizi dell'era cristiana e raggiunse l'apice del suo sviluppo durante la
dinastia TANG (618-907 d.C.), fornendo ai cinesi un'immagine della natura transitoria e dolorosa della
vita.
Il Buddismo offriva loro, al tempo stesso, una via di liberazione, pur facendo intravedere la possibilità che gli
antenati venissero tormentati all'inferno.
I rituali tesi ad acquisire e trasferire meriti ai morti, attraverso una corretta esecuzione dei funerali e mediante
altre pratiche, divennero quindi assai importanti. Per diffondere in Cina la religione Buddista, i suoi seguaci
intrapresero un immane lavoro di traduzioni dei testi Buddisti indiani, trasportando idee, divinità e altre
figure della tradizione indiana in forme più facilmente comprensibili per i cinesi.
Il Budda Maitreya, divenne così il sorridente Budda della tradizione cinese raffigurato con dei bambini che gli
si arrampicano addosso, Avalokiteshvara, il bodbisattva compassionevole si trasformò in Guanyin, divinità
femminile dispensatrice di figli. Fecero la propria comparsa correnti a carattere devozionale e scuole di
meditazione, come la setta della Terra Pura e quella Chan (Zen in giapponese). La Terra Pura affermava
che tutti gli esseri, anche i più deboli e corrotti, possono ottenere la salvezza del paradiso.
Il Chan o Buddismo meditativo, elimina i rituali, la devozione verso le varie forme del Budda e lo studio dei
testi, i cosiddetti Sutra.
Secondo questa scuola, sedere in meditazione è l'unica pratica che consente di raggiungere l'illuminazione.
In Giappone il Chan divenne Zen.Questa forma di Buddismo introdotta in Cina dal monaco Bodhidharma
(Ta Mo in cinese), è una via che permette di arrivare alla vera comprensione di se stessi e del mondo.
Essa ha avuto un'enorme posizione nelle pratiche delle Arti Marziali tradizionali cinesi, consentendo la
possibilità di liberare la mente da ogni attaccamento, dalle paure e dai timori, e permetteva di migliorare lo
stato di concentrazione durante tutta la pratica.
Bodhidharma era figlio di un re dell'india meridionale, in India studiò sotto Prajnatara, XXVII patriarca dopo il
Budda e considerato quindi suo discepolo spirituale.
Dopo la morte del maestro Bodhidharma divenne il suo successore e fu nominato quindi il XXVIII patriarca
del Buddismo mahayano.
Il Buddismo Chan insegnava che si può sperare di arrivare al risveglio solo attraverso la concentrazione e la
meditazione e non tramite la conoscenza speculativa della mente intesa come il pensiero razionale e il
ragionamento astratto, ma la realizzazione si poteva ottenere tramite il vuoto totale o non attaccamento, la
mente deve durante la pratica diventare calma e tranquilla raggiungendo in tal modo un elevato stato di pace
interiore, questo gli consentirà di abolire ogni preoccupazione legata alla vita terrena e agli interessi
puramente materiali.
La mente deve diventare come uno specchio, perfettamente lucida, presente, e poter riflettere ogni
avvenimento senza turbamento senza cadere vittima delle circostanze, la mente deve ritrovare la sua
purezza originaria, quella che i maestri chiamano la mente del bambino, lontana dalle formule, dai concetti,
dagli obblighi morali, una mente incondizionata.

Bodhidharma

SUTRA del Cuore


Non più desideri
Non più egoismo
Non più arrivismo
Non più lotta
Non più vita
Non più morte
Non più malattia
Non più cattiveria
Non più invidia
Non più sofferenza
Non più attaccamento materiale
Non più possessione
Non più differenze
Non più fame
Non più sete
Non più guerre
Non più odio
Solo Pace

YI JING - Trigrammi e arte divinatoria 

Un testo molto antico e importante è lo Yi Jing o "Libro delle mutazioni".


Non è possibile comprendere il Kung Fu tradizionale senza la conoscenza di questo libro.
Esso risale a un periodo molto antecedente al formarsi del taoismo e del confucianesimo e contiene i
semi o i prototipi di entrambi.
Nell'Yi Jing si rintracciano quelle nozioni fondamentali che formano l'essenza del pensiero cinese e cioè il
concetto di Tao o Dao e di Yin e Yang.
Tao significava in origine "Via, strada" e per estensione "Corso, cammino di tutte le cose", con sottinteso il
principio del movimento che governa ogni processo naturale.
L'alternarsi della vita e della morte, delle stagioni, del giorno e della notte, sono la risultanza del gioco di
scambio tra Yin e Yang che non sono concepiti come fonte di energia contrarie e indipendenti, ma piuttosto
come categorie astratte che servono a esprimere ogni alternanza e dualità.
Viene classificato nelle categorie Yin e Yang tutto quello che è doppio e antitetico o complementare.
Luce, caldo, movimento sono Yang, così come è Yang l'uomo e il cielo.
Buio, freddo, stasi sono Yin, come è Yin la donna e la terra.
Dall'interazione dello Yin e dello Yang hanno origine tutte le cose.
Questi concetti nello Yi Jing, un tratto di arte divinatoria che risalirebbe all'epoca Zhuo, sono illustrati come
un sistema simbolico di rappresentanza basato su trigrammi e esagrammi formati da linee intere o spezzate:
la linea continua è Yang, simbolo del principio maschile; la linea spezzata è Yin simbolo del principio
femminile.
Dagli otto trigrammi base derivano i 64 esagrammi.
Fu Xi, che la leggenda considera come l'inventore di questo sistema divinatorio, avrebbe allargato la base di
calcolo moltiplicando il numero originale dei trigrammi, otto, otto volte.
I 64 esagrammi si ottengono duplicando ognuno dei trigrammi prima con se stesso e poi con gli altri sette.
Sarebbero possibili ulteriori processi di moltiplicazione, e il fatto che vengano contemplati esagrammi tra 64
e l'infinito, deriva da una decisione arbitraria in quanto lo Yi Jing, usato come manuale divinatorio, con 64
esagrammi può fornire 4096 risposte considerate evidentemente sufficienti a risolvere ogni problema.
E' interessante rilevare come essi non siano trigrammi fusi insieme bensì due trigrammi sovrapposti in senso
verticale, dei quali il secondo (quello che sta sopra) si presumi modifichi il primo (quello inferiore).
Nell'esagramma è quindi presente il concetto di mutamento dal trigramma inferiore al superiore e per
questo il sistema divinatorio si chiama delle "mutazioni". L'individuo interpreta e applica al quesito che gli
viene posto la natura, il senso profondo di questo mutamento.
Per oltre duemila anni lo Yi Jing è stato usato in Cina a scopi divinatori; lo si consultava individuando un
numero con una serie di complesse operazioni eseguite con bastoncini di achillea e si andava poi a cercare
nel testo l'esagramma corrispondente a quel numero per darne acconcia interpretazione. All'epoca gran
parte delle composizioni pittoriche intendevano suggerire o riferirsi, in modo sottile e allusivo, alla qualità
augurale dei trigrammi che venivano evocati indirettamente attraverso le rappresentazioni di fiori, paesaggi e
animali.

Il Tao e gli 8 trigrammi

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