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20 MAGGIO CAPPELLI

8 capitolo di trapasso Problema di persone peggiori in crudeltà del Valentino.parentesi sulla


scelleratezza: capitolo sempre sui principati nuovi ci sono esempi su egatocle e liverotto. Torna
esempli duplici latino e greco: fa l’esempio tipico tiranno tradizione umanistica. Si parla crudeltà
ben usate che servono per consolidare il potere, le scelleratezze come i genocidi su vasta scala per
prendere il potere sono caduci e non servono. Nell’ottavo capitolo capiamo come lui non abbia mai
potuto dire la frase “il fine giustifica i mezzi” perché lui condanna le crudeltà gratuite e non usate in
modo buono. Crudeltà usate in maniera limitata e con cadenza crea stabilità, in contrario crei odio
prolungato che porta ad un sovvertimento. Crudeltà bruta e cieca non la reputa moralmente giusta. I
casi analizzati in questo capitolo rappresentano comunque uomini che hanno rpeso il potere con
virtù, ma questa loro abilità non puo essere definita virtu perché troppo crudele (nella fattispecie
però è virtù perché il principato non gli è stato regalato né l’ha avuito in sorte). Si chiede lui quindi
come uno che riesca da solo a creare e prendersi un principato nuovo ma con grandi crudeltà, come
si deve definire? Lui mette in mezzo questo caso particolare spiegando che non tutte le crudeltà
possono essere giustificate

Gloria premio morale, l’ammirazione anche dei posteri, concetto umanistico, gloria è una piccola
rivoluzione, fino al medioevo il fine del governante è la vita eterna, il potere terreno sempre
sottoposto al metafisico. Gli umanisti rendononpolitica autonoma dalla religione, ponendo il fine
ultimo nella vita e non metafisicamente fuori di essa, quindi il fine ultimo è da ricercare in qualcosa
di più “concreto”: la memoria e la gloria. Essa è pratica perché è la prova che hai fatto belle opere e
che ti vengono riconosciute, inoltre per machiavelli già la sopravvivenza dello stato è una gran cosa
indipendentemente dalla gloria. Assicurando il mantenimento di uno stato come viene fatto (bene o
male) è sempre una cosa buona

Capitolo 9: Ora lui continua nella macro questione del principe nuovo (dal 5 in poi è sempre lo
stesso) ma tratta un caso particolare. Tutta una nuova fattispecie: una situazione politica inedita,
cioè tratta il caso in cui non ci sono armi né conflitto fisico: lui si domanda come dobbiamo
concepire un principe che arriva al potere con mezzi esclusivamente politici, non con armi altrui,
non eredità, non fortuna, ma per elezione di maggioranza della popolazione: per puro fatto politico.
Una parte della comunità politica sceglie un rappresentante facendolo diventare principe. Lo chiama
PRINCIPE CIVILE: ossimoro. La repubblica è dei cives, cioè è civile mentre il principato va in
contrasto con la repubblica. Crea questa categoria politica nuova ibrida, è civile cioè non assoluto e
deve condividere il potere con chi l’ha messo al potere, tenendo conto della loro opinione etc.
(anche nelle distribuzione delle cariche, il principe assoluto ha solo dipendenti tipo ministri non ha
cariche istituzionali legali da distribuire mentre il principe civile rispetta le cariche che già hanno i
politici; ha i poteri totali di un principi ma rispetta quella degli altri). Lui speiga come questa sia una
figura transitoria che non è destinata a rimanere sempre perché o diventi principe assoluto o te ne
vai. Primo motivo di interesse perché prova a risolvere il rpoblema del caos nelle repubbliche
facendo un principato repubblicano. Il principe è un monarca che se la deve vedere con una serie di
istituzioni che non puo’ scacciare.
Secondo motivo di interesse è il modo in cui si arriva a questo principato civile: ha una genesi si dà
solo in certic asi. I motivi per cui si dà sono interessanti: qua lui enuncia la struttura del conflitto
sociale, come funzione lo schema di un conflitto sociale e come si forma un rpincipe civile: solo in
1 caso cioèquando lo scontro tra le 2 anime della società ( grandi e piccoli, i pochi potenti etc
sempre in conflitto tra di loro, i nobili per avere ciò che non hanno cioè più potere mentre il
popolo.) Questo principato si ha quando 1 di queste due parti minaccia di sopraffare completamente
l’altro, schiavizzandola (il popolo con disordini popolare vogliono annichilire il ceto nobiliare o
viceversa) ma non si è arrivati alla guerra, quasi alla guerra civile ma non ancora in armi, la
tensione è enorme e per non arrivare allo scontro una delle due parti decide di VOLTARE LA
REPUTAZIONE, cioè girare ed aumentare il rpestigio mettendo il potere nelle mani di una figura
che ha il totale sostegno della parte che lo sceglie: PRINCIPE CIVILE. Nonc’è un colpo di stato,
mantiene statuto delle magistrature ma diventa il garante capo della comunità politica. Una delle
due fazioni si impone non con le armi ma eleggendo 1 nuova figura. Teoricamente entrambe le parti
lo possono fare ma più probabile il popolo: principe popolare ( se lo scelgono i grandi potrebbero
girare in oligarchia) il popolo vogliono solo che 1 li difenda non di più.
7 8 9 cap possono essere visti come un’unione. Il 7 è un’appendice e una premessa del 9

Parola patria non famosa, in basso medioevo ci mette tempo x affermarsi ricorda la comunità
politica, è idea moderna (pro patria mori) non muori più per Dio, nemmeno per re, ma per patria.
ASTUZIA FORTUNATA p.67= una certa capacità politica basata sul consenso, e di creare consenso
politico attorno a sé alla quale si aggiunge la capacità di cogliere 1 occasione

PRINCIPATO CIVILE: non solo semplicemtente repubblicsno, lui non intende semplicemente
repubblicano come opposto alla tirannide, ma intende “non assoluto”. Tutto ciò che ha a che fare
con una compresenza di istituzioni stabili. Nell’immaginario civile= istituzionale, quindi non è una
repubblica solo contrapposta altrimenti avrebbe detto principe repubblicano, è più complesso ‘erchè
questa non è una repubblica. È a guida autoritaria ed assolutistica ma fondato su istituzioni non
direttamente dipendenti dal principe. Questo è un modo per diventareun principe assoluto senza
SCELLERATEZZE, lo porteranno a non esser epiù civile cioè gli apparati dello stato verranno
nominati da lui e li rinnoverà.
Lo schema è: questa figura diventa civile con l’elezione della popolazione con conflitto ma non
violento,queste persone hanno apura non ti possono rendere subito un principe assoluto. Tu rispetti
le istituzioni finché a poco a poco non diventi assoluto quando eliminando tutte le istituzioni
precendenti civili e inizi a rifondarle nominandole tu, rifondi lo stato in mdoo che ti sia fedele,
perché non puoi continuare a governare se ci sono sempre le stesse istituzioni che ti hanno messo al
potere, devi rifondare lo stato.
Spiega come da civile si passa ad assoluto, dal momento che ilo civile è transitorio.

DICO CHE: costrutto che pone il problema, tipico dei testi di filosofia scolastica, pensiero giuridico
teologico

p.67 N. 2 = O POPOLO O GRANDI: una delle due parti puo’ portare questa figura al potere.
Perchè? Già nei discorsi parla di umori: essi sono gli enzimi del corpo umani, gli spiriti vitali del
corpo, sono una metafora organicistica che ha a che fare con il corpus e risale a Platone. Mentre gli
umanisti pensano al corpo come un tutto armonico, e parlano di membra non umori; Machiavelli
ritiene che invece importanti siano gli umori che si devono mescolare in giuste proporzioni, le
membra invece lui non le usa mai come metafora.
Principe eletto o dai grandi o dal popolo perché essi sono i 2 umori metaforici, le due grandi
polarità di una città (comunità politica); tutto nasce dal fatto che il popolo vuole essere libero e i
grandi vogliono comandare ed opprimerlo (qui si comprende la posizione di machiavelli
filopopolare che si basa sull’idea che il rpincipe deve sempre affidarsi al popolo eprchè più fedele e
più numeroso).

Dalla combinazione delle relazioni di questi due umori/appetiti (2 grandi macrotendenze politiche)
possono nascere 3 effetti differenti: o principato o libertà (vivere libero quindi repubblica ) o licenza
(tirannide)= puo’ nascere il principato (i grandi che vogliono prevalere sui piccoli), il vivere libero
(quando i piccoli prevalgono sui grandi ma senza opprimerli, semplicemente non venendo
comandati) o la licenza cioè il caos = quando un umore annichilisce completamente l’altro allora
non è sano e si crea anarchia

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