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La storia è uno studio indiretto poiché si basa sull’analisi delle fonti, che possono
talvolta essere varie e contraddittorie. Lo storico deve agire come un pescatore che,
alla luce delle varie fonti a lui disponibili, opera una selezione
Ciò conduce inevitabilmente alla problematica della soggettività dello storico, che
spesso si lascia influenzare dalle conoscenze che già possiede. In altre parole, una
lettura della storia pura e scevra da condizionamenti è pressoché impossibile
Detto ciò, è comunque consigliabile, per arginare quanto meno il problema, evitare il
più possibile di avere certezze o giudizi troppo netti, così come sono da rifuggire le
mitizzazioni o le semplificazioni eccessive, le quali rischiano di compromettere la
percezione della complessità della situazione
È inoltre essenziale operare una prima distinzione: quella tra storia e storiografia:
Lo stesso evento storico, in effetti, presenta innumerevoli aspetti che devono essere
tenuti in considerazione, tra i più significativi ricordiamo:
a) Politici
b) Economici
c) Sociali
d) Culturali
e) Religiosi
L’ITALIA UNITA/LIBERALE
Per analizzare la situazione nell’Italia immediatamente dopo l’unificazione è bene
rifarsi agli studi dello storico inglese Denis Mack Smith, che nel suo trattato “La
storia d’Italia” ha analizzato le vicende del nostro Paese nell’epoca moderna e
contemporanea fino a oggi. Egli individua 3 fasi nella storia italiana dal momento
dell’Unità:
1. Italia liberale: dal 17 marzo 1861 al 1922, con l’avvento del fascismo
2. Italia fascista: dal 1922, con il primo governo fascista, proseguendo fino al
1943/45, con la vera e propria dittatura (inaugurata nel 1925)
3. Italia repubblicana: dopo la Liberazione si assiste alla vittoria della
Repubblica nel referendum del 1946. Viene subito istituita un’Assemblea
costituente, incaricata di redigere un testo costituzionale. La nuova
Costituzione entrerà in vigore dal gennaio 1948 e darà vita alla vera Italia
costituzionale
ITALIA LIBERALE
1. Regno di Sardegna
2. Lombardo-Veneto
3. Ducato di Parma
4. Modena
5. Granducato di Toscana – cacciati i de Medici, la famiglia regnante erano i
Lorena
6. Regno di Napoli – prima in mano borbonica
7. Regno delle due Sicilie
L’Italia dell’epoca era assai variegata anche in termini economici, con un Nord più
sviluppato e produttivo, e un Meridione più agricolo. Si tratta senza dubbio di un
Paese assai eterogeneo, che vede un netto divario tra il Nord, caratterizzato da una
borghesia cittadina, e il Sud, dominato ancora da una società agricola. Al momento
dell’unità era Napoli la città più grande e popolosa, mentre come prima capitale
venne scelta Torino. Culturalmente parlando l’Italia era assai arretrata (80% della
popolazione analfabeta) e linguisticamente caratterizzata da un’infinità di dialetti e
sotto lingue locali.
In alcuni Paesi, che sono poi i più forti e coesi, le due entità coincidono (es. Francia).
In altri, al contrario, è possibile riscontrare il fenomeno opposto:
1. Stato che congloba più Nazioni: è il caso della Svizzera, dove diverse
comunità e identità sono racchiuse sotto un’unica bandiera
2. Nazioni “diluite” in più Stati: come gli ebrei, dispersi dalla Diaspora
LO STATUTO ALBERTINO
La prima costituzione italiana fu lo Statuto albertino (dal nome del regnante Carlo
Alberto), redatto originariamente per il Piemonte e successivamente esteso a tutte le
province (fatto che, come vedremo, suscitò non poche rimostranze e risentimento).
Si trattava di una costituzione ottriata, ossia concessa dall’alto, per autonoma
volontà del sovrano. Proprio per questo, forse, lo Statuto albertino non fu mai
particolarmente sentito dalla popolazione
1. La Camera dei deputati, eletta dal popolo – aveva più potere decisionale
2. Il Senato, di nomina regia – minore potere decisionale
Inizialmente lo Statuto albertino era stato scritto e promulgato per il solo Piemonte, e
la sua successiva estensione a tutta la penisola fu percepita da molti come una
forzatura e una sgradevole imposizione, così come l’unificazione era paragonata a
una conquista/invasione da parte del Regno di Sardegna. A posteriori appare
evidente che avrebbero dovuto eleggere un’assemblea costituente per tutelare i
diritti di tutta la popolazione.
L’ECONOMIA E IL DEBITO
Un altro aspetto assai problematico nell’Italia degli anni ’60 era quello economico: il
neonato Stato aveva ereditato i debiti di tutte le entità politiche precedenti,
determinando un altissimo debito pubblico, riscontrabile ancor oggi.
1. la modellazione della forma dello Stato, che vede un dibattito tra Stato
centralizzato e federale; in particolare la Destra promuove uno Stato unito e
centralizzato, e per questo promulga leggi per concentrare il potere (Cavour
fu il primo capo di governo, ma vi restò in carica solo per pochi mesi).
2. Un altro grave problema che la Destra deve affrontare è quello del
BRIGANTAGGIO: una serie di rivolte popolari che hanno luogo dal 1861 al
1863 in Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Si tratta di un fenomeno molto
complesso, non solo legato alla criminalità ma anche alla nostalgia del
passato. La risposta della Destra fu di tipo militare, con la legge Pica, che
inviò infatti l’esercito nel Sud Italia reprimendo il fenomeno con processi e
condanne a morte. Ciò risolverà il problema di ordine pubblico, ma non la
questione sociale sottostante che, infatti, darà vita al problema (ancora
attuale) del notevole divario Nord-Sud (La questione meridionale verrà
affrontata da tutta la politica italiana sino ai giorni nostri).
La Destra storica promulga anche leggi per migliorare l’istruzione pubblica (Casati) e
la burocrazia (Rattazzi).
POLITICA INTERNA
In campo economico la Destra si occupa di risanare l’altissimo debito pubblico
(oggigiorno quello italiano è il più elevato al mondo) che, al momento
dell’unificazione, caratterizzava la Nazione. Per farlo adotta il liberismo, ossia una
politica economica di libertà del commercio e apertura doganale [NB: liberismo =/=
liberalismo ---> Locke, Kant]. Questo approccio favorisce la crescita d’imprese legate
all’estero, anche se per ora l’industria è ancora poco sviluppata. Le aziende agricole
forti (del Nord) sono favorite, ma l’arrivo di prodotti concorrenziali dall’estero
danneggia il Sud.
ISTRUZIONE
Con la legge Casati viene sancita l’istruzione obbligatoria per almeno due anni, al
fine di combattere l’analfabetismo. Essa, tuttavia, va incontro a problemi
organizzativi per via della carenza di insegnanti e strutture adeguate. La legge sancì
l'obbligatorietà e la gratuità del primo biennio dell'istruzione elementare; peraltro, pur
minacciando pene a coloro che trasgredivano tale obbligo, non specificò quali fossero queste
pene, né lo fece il codice penale, con il risultato che le disposizioni sull'obbligo scolastico furono
ampiamente disattese in un paese nel quale l'evasione scolastica era molto diffusa, soprattutto
nelle regioni meridionali (secondo i dati ISTAT nel 1861 l'analfabetismo maschile era del 74% e
quello femminile dell'84%, con punte del 95% nell'Italia meridionale). Va però tenuto presente
che: "la lentezza del processo di alfabetizzazione della popolazione italiana non fu dovuto solo
all'attribuzione ai Comuni del compimento di provvedere all'istruzione e al mantenimento delle
scuole elementari, ma anche alla struttura del sistema economico e sociale dell'Italia di allora,
caratterizzata da una forte prevalenza del settore primario (nel 1861 il 69,7% della popolazione
attiva era dedito all'agricoltura), da una rigida stratificazione sociale, da fortissime resistenze di
gruppi reazionari, da una domanda di istruzione proveniente dalle famiglie ancora molto limitata,
in relazione alle miserevoli condizioni di vita delle classi sociali inferiori" .
[3]
Per una prima effettiva sanzione dell'obbligo scolastico si dovrà attendere il 1877, con la legge
Coppino che elevò la durata del grado superiore dell'istruzione elementare a tre anni e sancì
l'obbligo dai sei ai nove anni di età.
BUROCRAZIA
Con la legge Rattazzi viene ridefinito il potere dei Comuni e l’ordinamento comunale,
al fine di rendere il Paese più unito e centralizzato. sul modello francese, venne suddiviso
in province, circondari, mandamenti e comuni.
POLITICA ESTERA
Il problema maggiore è quello di completare l’unificazione italiana che, al momento,
è solo parziale. Mancano, infatti, Veneto (in mano degli austriaci) e Roma, Stato
della Chiesa, stato pontificio. In questo caso si tratta di problemi di natura
internazionale nei quali il governo non può agire autonomamente. la destra quindi
cercò di risolvere la questione con la diplomazia ma non vi riuscì
LO STATUS QUO
Roma è guidata da papa Pio IX. egli, inizialmente, è liberale e aperto, disponibile al
dialogo; successivamente, invece, assumerà un atteggiamento più conservatore. Al
momento, lo Stato della Chiesa comprendeva i territori del Lazio, dell’Umbria e si
estendeva fino alle Marche. Roma, poi, poteva contare sull’alleanza e sul supporto
della Francia (Impero di Napoleone III). è evidente che si tratti di una questione
complessa che coinvolge la sfera internazionale: non deve dunque stupirci che la
soluzione di questo problema comportò ben otto anni di trattative e vicende. Non da
ultimo v’è da ricordare che l’Italia era un Paese prevalentemente cattolico (70%) e
che, quindi, ogni iniziativa anti-papale non avrebbe incontrato l’appoggio e il favore
popolare.
N.3: 1867 - Garibaldi fa un altro tentativo per conquistare Roma; nel 1867 cerca
infatti di attaccare lo Stato Pontificio ma viene sconfitto nella battaglia di Mentana
(ricordata come l’ultima battaglia del Risorgimento) a causa, in parte, della
disorganizzazione dei volontari e della presenza di truppe francesi, schierate con il
papa, sul suolo italiano.
La situazione rimane statica per alcuni anni: la Questione Romana è troppo legata
agli equilibri geopolitici europei per poter essere risolta attraverso un’iniziativa
localmente isolata. Già lo stesso Cavour, infatti, aveva capito che il problema era da
risolvere a livello europeo e non locale.
LA QUESTIONE ROMANA
L’Italia occupa Roma e offre a papa Pio IX un accordo: prepara delle leggi / garanzie
dette Guarentigie, consistenti in una ridefinizione della sovranità e della giurisdizione
sia dello Stato Italiano sia di quello Pontificio, da far firmare alle due parti contraenti.
Il papa, tuttavia, si rifiuta di firmare, dichiarandosi prigioniero politico. Da quel
momento, i rapporti tra Stato e Chiesa saranno, per lungo tempo, conflittuali, almeno
fino ai Patti Lateranensi del 11 febbraio 1929.
Nel 1874 il papa promulga una bolla indirizzata a tutti i cattolici, “Non expedit” (= non
conviene, non è opportuno), con la quale egli invita tutti i fedeli a non partecipare alla
vita politica italiana e a non appoggiare in alcun modo lo Stato italiano. Si crea
dunque una profonda ferita (vulnus): al già basso suffragio (2% della popolazione) si
sottraggono molti cattolici. Si accentua dunque ulteriormente il divario tra Paese
Reale e Paese Legale.
Quindi, dal punto di vista estero si assiste a un totale successo della Destra, che fu
in grado di sfruttare abilmente il quadro geopolitico per completare l’unificazione
italiana.
UN BILANCIO COMPLESSIVO
PRO:
Completa l’unificazione
risana l’economia attraverso il pareggio di bilancio
migliora l’istruzione
ridefinisce le competenze dei Comuni e delle giurisdizioni decentrate
CONTRO:
LA SINISTRA STORICA
[1876 - 1900 con qualche intermezzo]
IL TRASFORMISMO - DEPRETIS
Si tratta della tipica connotazione attribuita ad Agostino Depretis, primo esponente
della Sinistra nonché capo del governo dal 1876 al 1887. Il termine, assai
dispregiativo, si riferisce a un politico incoerente, che cambia spesso fazione per
comodità e convenienza.
Con i suoi “famosi” discorsi di Stradella presenta il suo programma politico fissando
degli obiettivi:
1. migliorare la forma dello Stato: meno centralistico e più articolato
2. estendere il suffragio per conseguire uno Stato più democratico
3. migliorare l’istruzione e combattere l’analfabetismo, risolvendo le criticità
della legge Casati
4. migliorare l’economia e il divario Nord-Sud, al fine di superare il gap tra Stato
reale e Stato legale
5. rivedere la politica estera (finora le relazioni erano state esclusivamente con
Francia e Prussia)
IL PROTEZIONISMO
Si delinea, dunque, l’immagine di un’Italia a tre facce; per risolvere questa
discontinuità Depretis modifica la precedente politica di liberismo introducendo il
protezionismo, al fine di incrementare e proteggere i mercati interni, favorendo
l’esportazione ma limitando le importazioni. Da tenere in considerazione che i
risultati di un simile provvedimento si vedono solo nel lungo periodo, mentre al
momento avvantaggiano solamente la grande industria del Nord e i grandi proprietari
terrieri del Sud; contribuendo, oltretutto, ad aumentare le tensioni internazionali,
peggiorando i rapporti con gli altri paesi.
LA POLITICA ESTERA
Fino ad allora l’Italia è stata nemica dell’Austria e dell’impero tedesco (anche se
alleata con Bismarck) e vicina alla Francia
DEPRETIS cambia perchè
1. Peggiorano rapporti con Francia causa politica protezionistica italiana -
chiusura barriere commerciali e politica coloniale francese - inoltre la Tunisia
era stata occupata dalla Francia ma era ambita dall’Italia. Inghilterra rapporti
quasi nulli. Austria rapporti pessimi
2. Italia teme di essere isolata (niente più alleati)
[Imperialismo: 1870-WWI nonché causa WWI]
1882: si avvicina ad Austria e Germania - alleanza “La triplice alleanza” - l'Europa è
divisa in blocchi - preludio alla WWI. La “Triplice intesa” - Ing, Fra e Russia
DEPRETIS accusato di tradimento - nel Risorgimento Italia avversaria e nemica
dell’Austria - visto come nemico e traditore dei patrioti italiani
Friuli e Trentino ancora sotto Austria - i patrioti sono molto attivi e si definiscono
“irredentisti” - vogliono che Italia sia contro Austria e non alleata. Patriota famoso:
Guglielmo Oberdan (processato e condannato a morte per impiccagione da austriaci
perché agisce in territorio nemico)
Perchè Africa così ambita? Qualche anno prima aperto canale di Suez (1864) -
prima circumnavigazione del continente, e ora i territori vicini (Sudan, Egitto) sono
molto ambiti, dal momento che chi li domina controlla il commercio globale - stanno
cambiando gli equilibri geopolitici globali
[Canale di Panama 1911 - sotto controllo USA]
Situazione molto problematica, fa parlare molto. Parlamento accusa Depretis
la Sinistra va in crisi - Depretis accusato come responsabile ma nello stesso anno
muore
Il panorama politico italiano è ora più ampio e articolato, poiché una fetta maggiore
del popolo vota e vi una diversa necessità rappresentativa. Questo spiega la nascita
dei partiti di massa.
GIOLITTI
Al suo posto si insedia Giovanni Giolitti, giurista piemontese, con una politica
intermedia tra Cavour e Depretis. Il suo primo governo dura solo un anno, ma
successivamente formerà altri governi che daranno vita all’età giolittiana. Essendo
un liberal-democratico il suo governo costituisce una parentesi liberale moderata di
centro, caratterizzata da una politica più dialogante con i Fasci dei Lavoratori e da
discreti risultati (meno tensioni e clima sociale più mite). Tuttavia Giolitti è travolto da
uno dei più grandi scandali della storia italiana: lo scandalo della Banca Romana.
All’epoca solo sei banche potevano stampare moneta. Una di queste era, appunto,
la Banca Romana che, in precedenza, si era avventurata in speculazioni edilizie e
finanziarie molto azzardate. Trovandosi in situazione fortemente debitoria, cercò di
creare liquidità stampando moneta in fortissimo supero dei limiti imposti per legge.
Secondo le accuse, il governo italiano, compreso il re Umberto I, ne sarebbe stato a
conoscenza mentre Giolitti avrebbe tentato di insabbiare le prove, anche per coprire
il re. Il processo, tuttavia, si concluse nel nulla, ma Giolitti fu comunque costretto alle
dimissioni. Successivamente si trasferì per qualche tempo in Germania.
IL MASSACRO DI ADUA
Nel 1896 l’Etiopia aggredisce l’esercito italiano nella famosa Battaglia di Adua: un
massacro molto più grave di quello di Dogali, nel quale morirono 10.000 italiani. La
vicenda nacque da un problema di interpretazione del Trattato di Uccialli: per l’Italia
sanciva la trasformazione in colonia dell’Eritrea, mentre per l’Etiopia si trattava
unicamente di un accordo commerciale. L’Etiopia, vedendo aumentare la presenza
militare italiana sul proprio territorio, decise di attaccare. Dopo il massacro Crispi si
dimette e sancisce così la fine del governo della sinistra.
CAMBIAMENTI POLITICI
Ci si avvicina ai partiti di massa
Ideologia e politica emergenti alla fine dell’800
3 tendenze:
>TENDENZA CATTOLICA
“Non expedit” vieta ai cattolici di partecipare alla vita politica. Verso la fine dell’800 cambia la
situazione: con Leone XIII (papa più aperto - interclassismo) la situazione è più aperta. I
cattolici sono più disposti a partecipare alla vita pubblica e nascono nuovi gruppi politici
cattolici (es. in Belgio, Francia, Germania) ma i cattolici si dividono in 2 gruppi:
1. TRANSIGENTI: più aperti, accettano di partecipare attivamente alla vita politica.
Alcuni intendono dialogare con la cultura moderna, come la filosofia. Nasce una
corrente interna, il MODERNISMO, che propone di dialogare con la cultura moderna:
il modernismo sarà condannato per eresia dalla Chiesa come corrente troppo aperta.
2. INTRANSIGENTI: non accettano di partecipare alla vita politica. Seguono il “Non
expedit”. Rifiutano inoltre il dialogo con la cultura moderna.
In Italia si vedono i primi tentativi di fondare i gruppi cattolici attivi:
1. L’Opera dei Congressi - 1874 - società con finalità di volontariato per aiutare il
popolo - non è un partito ma un’associazione volontaria
2. Don Romolo Murri (sacerdote) fonda il primo gruppo politico: la DEMOCRAZIA
CRISTIANA - [1901 - 1980]. Vuole riprendere l'idea di una Chiesa più aperta al
mondo (idea di Papa Leone XIII). Inizialmente tollerata dalla Chiesa ma quando nel
1903 cambia papa (Pio X - “intransigente” - molto più conservatore) il papa scioglie la
dem cristiana e scomunica Don Romolo Murri (a divinis - sacerdote sospeso dalle
sue funzioni) per non aver rispettato il “non expedit” - più tardi rinasce come “Partito
popolare” per poi riprendere il suo nome originale - fondamentale dopo il fascismo
(Alcide de Gasperi). Oggi non esiste più un partito cattolico ma la comunità è sparsa
tra i vari partiti
Partiti comunisti si ispirano agli estremisti; mentre partiti socialisti si richiamano al filone
riformista
Epoca di grandi cambiamenti: politici, socio-economico
CAMBIAMENTI SOCIO-ECONOMICI
QUADRO SOCIO-ECONOMICO
Dopo il 1873
Cambiamento economico in due fasi:
FASE CRITICA: Grande depressione (1873-1896)
ESPANSIONE ECONOMICA: rivoluzione industriale (1896 - primi ‘900)
LA GRANDE DEPRESSIONE
1873-1896 PAG.504
>CAUSA 1
Nasce perché aumenta la concorrenza internazionale (abbassamento prezzi nei
settori agricoli e industriali) - effetto di politica liberista anche a causa dello sviluppo
dei mezzi di comunicazione
Arrivano merci dall’estero che influiscono sui settori più deboli - maggior scambio di
merci - arrivano prodotti da tutto il mondo con prezzi molto bassi (dall’America
latina). Ciò influisce sulle piccole imprese agricole. Di fronte alla crisi i governi
adottano una politica protezionistica (anche Italia) tranne Inghilterra (risultato nel
lungo = declino. Perché è l'unico paese liberista mentre gli altri paesi/mercati sono
protetti).
>CAUSA 2
A livello industriale, si assiste a una crisi di sovrapproduzione, ossia uno squilibrio tra
domanda-offerta (simile agli eventi del 1929 e 2009). L’Italia, al momento, è poco
industrializzata e più agricola. Lo diventerà solo nel 1903 con Giolitti.
La crisi, tuttavia, colpisce anche il settore agricolo (politica => sinistra)
>CONSEGUENZE/EFFETTI
I governi di USA ed Europa (esclusa Inghilterra, che rimane liberista, danneggiata a
lungo termine: tra ‘800 e ‘900 flessione e calo dei suoi commerci) attuano una
politica protezionistica. In Italia Depretis inaugura l’era del protezionismo.
Tendenza al monopolio: gruppi industriali vogliono dominare il commercio
internazionale e si accordano e si associano fra loro. Rischi: intrecci politico-
economici, oligarchia commerciale che condiziona tutta la politica globale
indebolendo la democrazia, a danno delle imprese più piccole.
Si tratta di un rischio ancora attuale (multinazionali) -
Massoneria - Loggia P2 (finalità eversive) - gruppi occulti con finalità e influenze
politiche
[Teorie del complotto]
La tendenza al monopolio viene realizzata in 3 modi (all'epoca molto comuni e legali,
oggi no) :
1. HOLDING: Nascita società finanziarie che controllano diversi gruppi
industriali
2. CARTELLI: aziende si accordano tra loro per evitare la concorrenza (es.
ponendo un limite al prezzo di un bene - calmiere) - oggi è vietato 🚫 perchè
ovviamente provoca danni alle altre aziende del settore
3. TRUST: fusione tra aziende più potenti che assorbono e inglobano quelle più
piccole - anche questo oggi è vietato 🚫 per salvaguardare tutte le imprese ed
evitare il monopolio
>PRUSSIA/GERMANIA:
Prussia (stato tedesco) porta a termine l’unificazione dopo la vittoria di Sedan -
nasce la Germania unita - Secondo Reich (primo quello degli Ottoni di Sassonia -
Sacro Romano Impero - nel Medioevo, caduto nel 1806 per opera di Napoleone)
Economicamente in crescita - capo del governo (Cancelliere) è Bismarck (fino al
1890). Il Kaiser è Guglielmo II
Bismarck attua una politica
1. Autoritaria (apprezzato da Crispi) - leggi repressive contro partiti in crescita
(es. socialismo) e contro i cattolici (ha paura che abbiano troppo potere e che
siano legati al papa). Ne scaturiscono molte tensioni
2. Leggi moderne . Rendono l- welfare - leggi pensioni - leggi istruzione (primo
stato al mondo con istruzione obbligatoria) - Germania cresce molto Germani
stato alternativo all'Inghilterra; Germania autoritaria vs Inghilterra liberale
3. Efficace sistema di alleanza internazionali - triplice alleanza, equilibrio,
dopo morte Bismarck nascono tensioni che portano alla WWI
Fine ‘800 - inizio ‘900 = Belle epoque = periodo di crescita umana, culturale, sociale
- epoca positiva che genera l’illusione di un’epoca migliore e più felice, invece è la
vigilia di una dei periodi più tragici della storia: WWI e WWII
[WWI = inizialmente illusione di conflitto limitato a relativamente innocuo (poi si
vedrà…)]
Belle epoque = da fase depressiva a fase espansiva
>CAUSE
Non è possibile, per un fenomeno così complesso, individuare una singola causa,
ma piuttosto una somma di elementi (concause). Talvolta poi i fatti si intersecano ed
è assai difficile distinguere cause da effetti. É tuttavia possibile riscontrare ed
evidenziare alcune situazioni
L’attuazione di politiche protezionistiche da parte dei governi stimola le
economie di alcuni Stati, es
A. Germania subisce una crescita incredibile, diventando il principale
produttore di acciaio
B. USA
C. Inghilterra al contrario, nonostante il suo enorme potere commerciale
(superpotenza), nel lungo periodo subisce una flessione e vede il
volume di commerci ridursi
Gli investimenti delle banche aiutano le imprese. Si assiste quasi a una
simbiosi tra capitalismo e banche = capitalismo finanziario
Settore elettrico
Prime centrali idroelettriche, lampadine => Edison
Prima illuminazione città, poi case private
Settore meccanico
Primi motori - Ingegnere Diesel
Benz = motore a scoppio
Settore farmacologico-medico
Aspirina combatte influenza, prima malattia mortale
Aumento demografico - abbassamento mortalità
Yearsin: Scoperto bacillo peste
Nascita ospedali moderni - divisi in settori - ciò aiuta l’igiene
CIRCOLO VIZIOSO
IMPERIALISMO/COLONIALISMO
1870-1914: età dell'imperialismo
Grandissimi possedimenti europei in Africa - VEDI CARTINA
POTENZE PIù ATTIVE: Inghilterra, Francia, Germania, Belgio, Italia
Il vecchio (1500-1600) con Spagna e Olanda - finalità commerciali
Nuovo colonialismo - finalità politiche - le potenze cercano l'egemonia - clima di
maggiore tensione tra Stato. L’attentato di Sarajevo è solo la scintilla, il casus belli.
Le vera cause del conflitto traggono origine dalle tensioni scaturite proprio in questo
periodo
Alleanze: Triplice alleanza (Ita, Ger, Aus), Triplice Intesa (Fra, Ing, Rus)
Germania con Russia - trattato di controassicurazione - Bismarck era un genio
politico che capiva l'importanza degli equilibri politici internazionali. Quando scade
Rus si avvicina a Ing per non rimanere isolata
CAUSE:
ECONOMICHE: Stati in espansione verso nuovi mercati/sbocchi commerciali
(visione storici materialistici/marxisti). In Europa la crisi economica-agricola
aveva messo in difficoltà
POLITICA: la più importante. Ogni Stato cerca di rafforzare la propria
egemonia e il proprio potere
CULTURALE-IDEOLOGICA: diffusione idee razziste (Chamberlain) Spinge gli
Stati a sentirsi superiori - causa minore
SCIENTIFICA: esploratori (Stanley; Livingston - centrAfrica; Congo - foce del
Nilo) scoperta zone nuove - causa minore
Hannah Arendt scrive “Le origini del totalitarismo" - TESI: nell’imperialismo troviamo
delle tendenze (es. politiche repressive) poi riscontrabili nelle peggiori dittature del
‘900. Imperialismo è figlio della tendenza egemonica del capitalismo; è possibile
trovare esempi di campi di concentramento in Africa - lager
Nel continente africano troviamo diverse potenze interessate: Ing, Francia, Belgio,
Germania e Italia (in misura minore)
IMPERIALISMO = 1870-1914
La presenza europea in Africa si intensifica negli anni’80, prima era minima
Francia - Nord Africa; Tunisia
Inghilterra - Sudafrica; mira a creare una fascia dall'Egitto al Sudafrica
Portogallo - Angola e G.(?)
Germania e Belgio puntano al cuore del continente (centro) - fiume Congo
Italia ha l'obiettivo del Mar Rosso e del Corno d’Africa
Rischio di guerra per la contesa del Marocco (crisi marocchina = preludio a WWI)
Francia e Inghilterra = diversi investimenti in Tunisia e in Egitto
Grave crisi economica; Tunisia ed Egitto non sono in grado di pagare i debiti*
L'apertura del canale di Suez è fondamentale, è un punto strategico e tutti mirano a
controllarlo. Ciò incentiva la colonizzazione di quelle terre.
La Francia, impaurita di non riscuotere i debiti, occupa militarmente la Tunisia;
mentre l'Inghilterra occupa l'Egitto. Inizialmente sono protettorati, non ancora
colonie
Corsa all’occupazione dell’Africa - in pochi anni all’80%
Etiopia, Libia e Marocco
Sudan - l’Inghilterra fatica ad avere il sopravvento per presenza di gruppi musulmani
molto radicali (es sufismo; dervisci)
Nascono tensioni con la Francia - famoso episodio di Fashoda nel 1898
Si rischia la guerra tra Fra e Ing. ma non scoppia perché la Francia teme la
superiorità dell’Inghilterra - truppe inglesi in Africa 10x più forti - trovano un accordo:
in Sudan resta Inghilterra mentre Francia si concentra sull'Africa del Nord - questo
accordo è l'inizio dell’alleanza che durerà anche durante WWI (Intesa cordiale, poi
Triplice Intesa)
Segnali di tensioni - prodromo al clima conflittuale che sfocerà poi nella WWI
Politica protezionistica - genera altre tensioni -
Guatemala
Panama sotto controllo Colombia
Interesse americano nella zona per il futuro progetto del Canale
Colombia commissiona il canale agli USA; poi però, per vari motivi la Colombia ritira
l’incarico agli USA, che in risposta organizzano rivolta a Panama - situazione difficile,
alla fine USA interviene militarmente controlla Panama - riprende la costruzione del
Canale (terminato nel 1914)
Dopo Panama - presidente Theodore Roosevelt (1901-1909) - riprende la dottrina di
Monroe; politica . rafforza ulteriormente USA; unico presidente ad avere…
ASIA
Zona più complessa, molto più dell’Africa
Situazione delicata: vi sono già tante potenze (Cina-Giappone-Russia) - tensioni e
rischi di guerre tra Oriente e Occidente
Si generano tensioni e scontri -
Mire d'Inghilterra, Francia
Prima vera espansione è quella dell'Inghilterra, che dominava i traffici con l’Oriente
(nel ‘500-‘600: compagnia delle Indie orientali)
Controlla Egitto, Africa, Australia e India. Presente a livello commerciale fino a metà
‘800 ma in modo pacifico (libertà di governo alle persone indigene e libertà locali) .
Dopo metà ‘800 Ing accelera la crescita economica e commerciale, a scapito
dell’economia indiana - crisi economica indiana dettata dall'egoismo commerciale
inglese = motivo di tensione 😬
Cambia anche la tolleranza culturale (prima erano accettate le peculiarità e gli stili di
vita tradizionali indiani) - in Inghilterra nasce però un dibattito circa pratiche
disumane, incivili e inaccettabili (es. abitudine vedove indiane a immolarsi dopo la
morte del marito)
In parlamento, nella Camera dei Comuni, molti sostengono che la pratica sia da
fermare - Ing impone divieto di suicidio alle vedove
Di conseguenza scoppiarono rivolte (sepoys = soldati dell'esercito inglese di origine
indiana) - represse dall’esercito. - Ing inizia a gestire l’India in modo più diretto
(prima avveniva tramite la mediazione della Compagnia delle Indie orientali) - invia
un vice re
La regina Vittoria I, qualche anno dopo (1877), sarà nominata “Imperatrice delle
Indie”
Australia = colonia penale inglese
Cambia quadro politico asiatico
Estensione a Birmania e attuale Afghanistan - contrasti con Russia ma alla fine si
arriva a un accordo: Ing ottiene il controllo della zona, mentre Russia si espande
verso Nord (Siberia)
Nascita accordi che si riporranno nella WWI
Indocina = attuali Vietnam, Cambogia - forti insediamenti francesi - Ing occupa
Birmania perchè interprete espansione francese, vista dall’Ing con sospetto come
una minaccia all’egemonia commerciale
Francia usa lo stesso pretesto del Belgio (motivi umanitari - invia esercito per
difendere i missionari) in realtà interessi bellici e imperialistici
RUSSIA
Zar = imperatore
Espansione Russia in
centrasia (verso Afghanistan) verso Nord
occupa Siberia - poi sede dei GULAG
Consolida Zona orientale
Costruzione Transiberiana (10000 km di ferrovie) che arriva fino a Vladivostok
La Russia possiede anche l’Alaska - la vende agli Stati Uniti per 10 milioni di dollari
(poco) perché la ritiene inutile - poi sfruttata per giacimenti vari (petrolio, gas naturali)
(Hegel dice che a vincere è colui che non teme la morte e si mette in gioco. Storia
del servo e del signore. Lettura poi ripresa da Marx - legge Hegel in chiave
materialista)
SITUAZIONE CINESE
La Cina sta vivendo un forte declino. Impero millenario cade nel 1911, per diventare
una Repubblica, poi Repubblica comunista.
Crisi inizia all’inizio dell’800
La situazione cinese influenza gli equilibri mondiali - andamento ciclico: momenti di
grande espansione (fino al ‘700, poi crisi fino al ‘900; oggi ripresa)
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NEGLI EPISODI PRECEDENTI: Sviluppo dei primi partiti di massa; la seconda
rivoluzione industriale a cavallo tra ‘800 e ‘900; l’imperialismo anticipa le tendenze
del ‘900
1901-1914
Con Giolitti l’Italia, che precedentemente si fondava sull’agricoltura, diventa una
potenza industriale. Inoltre iniziano a vedersi i frutti del protezionismo
In merito a Giolitti gli storici hanno giudizi vari e si dividono tra:
Ammiratori, che lo reputano uno dei maggiori politici e statisti italiani. Es.
Benedetto Croce (storico/filosofico)
Detrattori, che lo giudicano un pessimo politico, in quanto aggrava ed
esaspera il divario Nord-Sud e il gap tra Paese reale-legale. Es. Gaetano
Salvemini (storico meridionalista) - “Giolitti è stato il ministro della malavita” -
ha favorito tendenze criminali; accuse di trasformismo (cambio alleanze
parlamentari); accuse di dittatura parlamentare: quando è in crisi si dimette
per riottenere una maggioranza forte/assoluta, anche con intrecci politici, e
poi ritornare al potere
La verità sta nel mezzo: è stato un grande politico ma con tanti difetti
EVENTI PRECEDENTI:
L’assassinio a Monza del re Umberto I sancisce la fine della crisi italiana - svolta
liberale e crescita economica - nuovo re: Vittorio Emanuele III (penultimo re d’Italia),
il quale affida il governo a Zanardelli (giurista bresciano autore del Codice). Giolitti
per il momento è un ministro.
Zanardelli è un democratico liberale di sinistra; ha partecipato alle 10 Giornate di
Brescia
Zanardelli attua una politica sociale di aiuto ai più deboli: leggi sul lavoro, sui diritti
dei lavoratori (es. assicurazioni malattie); diritto allo sciopero rafforzato; insiste
inoltre sull'uguaglianza e rafforza pertanto lo STATO SOCIALE. Favorisce i sindacati
(prima Fasci dei lavoratori):
Camere del lavoro - organismi che difendono i lavoratori
Leghe bianche - cattolici
Leghe rosse - sinistra radicale (socialisti e comunisti)
Nel 1903 finisce il governo perché Zanardelli muore; al suo posto subentra Giolitti
SETTORE AUTOMOBILISTICO
FIAT: fondata nel 1899 Primo moello: FIAT 0
SETTORE CHIMICO
INDUSTRIA TESSILE
Toscan, Lombardia, Veneto
RIESCE?:
L’Italia diventa effettivamente un Paese industrializzato
il gap tra Nord e Sud viene aggravato
abile a risolvere le tensioni sociali, affrontate in modo pacifico e volto al
dialogo
Non tutti sono d’accordo sul parere circa la guerra di Libia - in politica estera il
giudizio è diviso e frammentato, forse più negativo
PRIMO GOVERNO:
1903-1905
Il più difficile - deve affrontare diversi problemi
Giolitti, politicamente, è un liberal-democratico di centro. Capisce che la società
italiana sta cambiando, il suffragio si è esteso (8%); non può ignorare i partiti di
massa che si sono formati. Per avere maggiore forza, Giolitti cerca di allearsi con il
partito socialista 81892 = primo partito di massa italiano), guidato da un grande
politico: Filippo Turati = socialista moderato. Turati sarebbe favorevole all’allenaza
ma alla fine non riesce per mancanza di consenso all’interno del partito socialista. In
esso si riscontrano infatti 2 correnti:
una moderata, guidata da Turati = linea riformista, cerca il dialogo
una più estremista = massimalisti: (= “vogliono tutto in modo rapido”) più
rivoluzionari, vicini al comunismo. Tra questi persino Benito Mussolini
(direttore dell’”Avanti”)
Nle 1905 si dimette per problemi di maggioranza: perde maggioranza sulle ferrovie -
goermod i passaggio di Alessandro Fortis (liberale),