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STORIA

INTRODUZIONE ALLA STORIA


La prima testimonianza dell’uso della parola “storia” risale a Erodoto: istorìa =
indagine, ricerca

La storia è uno studio indiretto poiché si basa sull’analisi delle fonti, che possono
talvolta essere varie e contraddittorie. Lo storico deve agire come un pescatore che,
alla luce delle varie fonti a lui disponibili, opera una selezione

Ciò conduce inevitabilmente alla problematica della soggettività dello storico, che
spesso si lascia influenzare dalle conoscenze che già possiede. In altre parole, una
lettura della storia pura e scevra da condizionamenti è pressoché impossibile

Detto ciò, è comunque consigliabile, per arginare quanto meno il problema, evitare il
più possibile di avere certezze o giudizi troppo netti, così come sono da rifuggire le
mitizzazioni o le semplificazioni eccessive, le quali rischiano di compromettere la
percezione della complessità della situazione

È inoltre essenziale operare una prima distinzione: quella tra storia e storiografia:

1. con la parola “storia” ci si riferisce usualmente al resoconto dei fatti, che


tuttavia non deve essere sminuito a un banale elenco di eventi (cronaca),
bensì deve costituire il tentativo di comprendere le cause e soprattutto gli
effetti di un determinato fenomeno
2. per storiografia si intende l’insieme delle letture e interpretazioni scritte degli
eventi storici in questione

Lo stesso evento storico, in effetti, presenta innumerevoli aspetti che devono essere
tenuti in considerazione, tra i più significativi ricordiamo:

a)  Politici

b)  Economici

c)  Sociali

d)  Culturali

e)  Religiosi

A fianco di questi aspetti si delineano altrettante categorie di storici, ognuna con un


diverso approccio e interesse:

1. Storico di formazione cristiana – si richiama alle 5 fasi della storia di


Sant’Agostino. Dà importanza agli aspetti religioso e culturale
2. Impostazione materialistica e marxista – la storia dipende da esigenze
materiali e si basa su conflitti tra classi sociali. Dà importanza all’aspetto
economico.
3. Impostazione illuminista – lo storico illuminista crede nel progresso, ha
fiducia nell’uomo, nella ragione e nella scienza. Vede la storia in ottica lineare
– è molto ottimista e valuta positivamente l’età moderna. Dà importanza agli
aspetti sociali e politici
4. Lettura del filosofo Giovan Battista Vico – lettura vichiana *
5. Visione nichilista, molto pessimista – tutto va verso il nulla, Dio non esiste.
Gli aspetti preponderanti sono quelli culturale e politico

* Dice che la storia è la disciplina più importante in assoluto perché rispecchia


l’uomo. È inoltre fatta dall’uomo stesso, che quindi ha maggiori possibilità di studiarla
e comprenderla, a differenza per esempio della natura che, essendo fatta da Dio, è
più estranea all’uomo. Opera principale di Vico: “La scienza nuova” che tratta
appunto della storia. Secondo lui essa si sviluppa in forma di spirale poiché
l’andamento generale è in avanti, ma spesso capita anche di regredire a epoche
precedenti. Ciò è imputabile alle 3 età dell’uomo (infanzia-giovinezza-maturità) che si
rispecchiano nella storia. Vi è inoltre una corrispondenza tra infanzia – istinto;
giovinezza – fantasia; maturità – ragione. Infine, per Vico, la storia è finalizzata a Dio

L’ITALIA UNITA/LIBERALE
Per analizzare la situazione nell’Italia immediatamente dopo l’unificazione è bene
rifarsi agli studi dello storico inglese Denis Mack Smith, che nel suo trattato “La
storia d’Italia” ha analizzato le vicende del nostro Paese nell’epoca moderna e
contemporanea fino a oggi. Egli individua 3 fasi nella storia italiana dal momento
dell’Unità:

1. Italia liberale: dal 17 marzo 1861 al 1922, con l’avvento del fascismo
2. Italia fascista: dal 1922, con il primo governo fascista, proseguendo fino al
1943/45, con la vera e propria dittatura (inaugurata nel 1925)
3. Italia repubblicana: dopo la Liberazione si assiste alla vittoria della
Repubblica nel referendum del 1946. Viene subito istituita un’Assemblea
costituente, incaricata di redigere un testo costituzionale. La nuova
Costituzione entrerà in vigore dal gennaio 1948 e darà vita alla vera Italia
costituzionale

 ITALIA LIBERALE

Procediamo a scattare un’istantanea dell’Italia al momento dell’unificazione, il 17


marzo del 1861. Ci troviamo di fronte a un paese debole, fragile, e ancora privo di
alcuni territori (il Veneto, in mano austriaca, e Roma, sotto il dominio dello Stato
pontificio). All’epoca si contavano circa 22 milioni di abitanti, cifra che includendo i
territori sopra menzionati toccò quota 30 milioni. La Nazione era assai eterogenea,
considerando che era stata “assemblata” con i pezzi di staterelli e possedimenti
stranieri, il che spiega anche l’esorbitante numero di città sparse nella penisola
(l’Italia è la Nazione europea con il maggior numero di centri abitati; a questo
rimanda il famoso soprannome “Il Paese dei mille campanili”). I principali regni
erano:

1. Regno di Sardegna
2. Lombardo-Veneto
3. Ducato di Parma
4. Modena
5. Granducato di Toscana – cacciati i de Medici, la famiglia regnante erano i
Lorena
6. Regno di Napoli – prima in mano borbonica
7. Regno delle due Sicilie

L’Italia dell’epoca era assai variegata anche in termini economici, con un Nord più
sviluppato e produttivo, e un Meridione più agricolo. Si tratta senza dubbio di un
Paese assai eterogeneo, che vede un netto divario tra il Nord, caratterizzato da una
borghesia cittadina, e il Sud, dominato ancora da una società agricola. Al momento
dell’unità era Napoli la città più grande e popolosa, mentre come prima capitale
venne scelta Torino. Culturalmente parlando l’Italia era assai arretrata (80% della
popolazione analfabeta) e linguisticamente caratterizzata da un’infinità di dialetti e
sotto lingue locali.

A molti sorge spesso la domanda: L’Italia è un Paese unito/unico? Per rispondere è


opportuno menzionare i concetti di Stato e Nazione

1. Lo STATO è il territorio dotato di istituzioni, leggi, province…


2. La NAZIONE è invece l’insieme della cultura condivisa, della lingua comune
(Koinè), dell’identità “nazionale”, appunto

In alcuni Paesi, che sono poi i più forti e coesi, le due entità coincidono (es. Francia).
In altri, al contrario, è possibile riscontrare il fenomeno opposto:

1. Stato che congloba più Nazioni: è il caso della Svizzera, dove diverse
comunità e identità sono racchiuse sotto un’unica bandiera
2. Nazioni “diluite” in più Stati: come gli ebrei, dispersi dalla Diaspora

Per quanto riguarda l’Italia, la maggioranza degli studiosi è concorde nell’affermare


che in effetti le due entità coincidano, anche se è possibile riscontrare una notevole
varietà regionale a fronte di un’indiscussa unità di fondo (a questo rimanda il famoso
soprannome “Il Paese dei mille campanili”).

LO STATUTO ALBERTINO
La prima costituzione italiana fu lo Statuto albertino (dal nome del regnante Carlo
Alberto), redatto originariamente per il Piemonte e successivamente esteso a tutte le
province (fatto che, come vedremo, suscitò non poche rimostranze e risentimento).
Si trattava di una costituzione ottriata, ossia concessa dall’alto, per autonoma
volontà del sovrano. Proprio per questo, forse, lo Statuto albertino non fu mai
particolarmente sentito dalla popolazione

La costituzione delineava una monarchia costituzionale, di cui Vittorio Emanuele II fu


il primo sovrano. Il re aveva POTERE DI VETO, ossia la possibilità di bloccare una
legge proposta dal Parlamento (lo stesso potere che oggi spetta al Presidente della
Repubblica). Quest’ultimo era organizzato in due Camere:

1. La Camera dei deputati, eletta dal popolo – aveva più potere decisionale
2. Il Senato, di nomina regia – minore potere decisionale

Inizialmente lo Statuto albertino era stato scritto e promulgato per il solo Piemonte, e
la sua successiva estensione a tutta la penisola fu percepita da molti come una
forzatura e una sgradevole imposizione, così come l’unificazione era paragonata a
una conquista/invasione da parte del Regno di Sardegna. A posteriori appare
evidente che avrebbero dovuto eleggere un’assemblea costituente per tutelare i
diritti di tutta la popolazione.

Secondo l’analisi di McSmith, proprio in questo frangente nasce il divario tra il


cosiddetto Paese legale (il governo) e il Paese reale (la vera situazione sociale),
destinato a sfociare nella piaga sociale del brigantaggio. I briganti, come vedremo
più avanti, non accettavano l’idea dell’Italia unita e tra i loro membri figurano
intellettuali, nostalgici dei governi precedenti (come i Borbone), ma anche criminali e
violenti.

L’ECONOMIA E IL DEBITO
Un altro aspetto assai problematico nell’Italia degli anni ’60 era quello economico: il
neonato Stato aveva ereditato i debiti di tutte le entità politiche precedenti,
determinando un altissimo debito pubblico, riscontrabile ancor oggi.

I tre settori dell’economia erano così suddivisi:

1. PRIMARIO (agricoltura): 70%


2. SECONDARIO (industria): 15%
3. TERZIARIO (servizi): 5%

IL PRIMO GOVERNO: LA DESTRA STORICA 


La Destra oscilla tra luci e ombre, ottiene successi e buoni risultati ma fallisce su vari
obiettivi.        [1861-1876]

L’aggettivo “storica” serve per distinguerla dalle Destre successive e indica


un’ideologia liberale di matrice monarchica ispirata alle idee di Cavour: il ceto sociale
di riferimento è quello dei proprietari benestanti del Nord Italia. Come vedremo
questo genererà, poi, un divario tra la composizione del governo e la Nazione.

I problemi che si trova ad affrontare sono:

1. la modellazione della forma dello Stato, che vede un dibattito tra Stato
centralizzato e federale; in particolare la Destra promuove uno Stato unito e
centralizzato, e per questo promulga leggi per concentrare il potere (Cavour
fu il primo capo di governo, ma vi restò in carica solo per pochi mesi). 
2. Un altro grave problema che la Destra deve affrontare è quello del
BRIGANTAGGIO: una serie di rivolte popolari che hanno luogo dal 1861 al
1863 in Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Si tratta di un fenomeno molto
complesso, non solo legato alla criminalità ma anche alla nostalgia del
passato. La risposta della Destra fu di tipo militare, con la legge Pica, che
inviò infatti l’esercito nel Sud Italia reprimendo il fenomeno con processi e
condanne a morte. Ciò risolverà il problema di ordine pubblico, ma non la
questione sociale sottostante che, infatti, darà vita al problema (ancora
attuale) del notevole divario Nord-Sud (La questione meridionale verrà
affrontata da tutta la politica italiana sino ai giorni nostri).

La Destra storica promulga anche leggi per migliorare l’istruzione pubblica (Casati) e
la burocrazia (Rattazzi).

POLITICA INTERNA
In campo economico la Destra si occupa di risanare l’altissimo debito pubblico
(oggigiorno quello italiano è il più elevato al mondo) che, al momento
dell’unificazione, caratterizzava la Nazione. Per farlo adotta il liberismo, ossia una
politica economica di libertà del commercio e apertura doganale [NB: liberismo =/=
liberalismo ---> Locke, Kant]. Questo approccio favorisce la crescita d’imprese legate
all’estero, anche se per ora l’industria è ancora poco sviluppata. Le aziende agricole
forti (del Nord) sono favorite, ma l’arrivo di prodotti concorrenziali dall’estero
danneggia il Sud.

L’obiettivo dichiarato della Destra storica è quello di giungere al pareggio di bilancio


(entrate = uscite) che oggigiorno, invece, è pressoché un miraggio. Nel corso della
storia Italiana fu raggiunto solo in tre occasioni: con la Destra storica nel 1876,
appunto; quasi con Giolitti e, infine, nel Ventennio Fascista. Per conseguire questo
obiettivo il Governo intende ridurre le spese inutili e aumentare le tasse, la più
famosa delle quali fu la tassa sul macinato, che gravava su farine integrali e cereali.
La conseguenza fu un notevole aumento del prezzo del pane che andò a colpire,
soprattutto, i ceti meno abbienti, provocando disagi sociali e malcontento. Questa
tassa verrà poi abolita dalla sinistra.

ISTRUZIONE

Con la legge Casati viene sancita l’istruzione obbligatoria per almeno due anni, al
fine di combattere l’analfabetismo. Essa, tuttavia, va incontro a problemi
organizzativi per via della carenza di insegnanti e strutture adeguate. La legge sancì
l'obbligatorietà e la gratuità del primo biennio dell'istruzione elementare; peraltro, pur
minacciando pene a coloro che trasgredivano tale obbligo, non specificò quali fossero queste
pene, né lo fece il codice penale, con il risultato che le disposizioni sull'obbligo scolastico furono
ampiamente disattese in un paese nel quale l'evasione scolastica era molto diffusa, soprattutto
nelle regioni meridionali (secondo i dati ISTAT nel 1861 l'analfabetismo maschile era del 74% e
quello femminile dell'84%, con punte del 95% nell'Italia meridionale). Va però tenuto presente
che: "la lentezza del processo di alfabetizzazione della popolazione italiana non fu dovuto solo
all'attribuzione ai Comuni del compimento di provvedere all'istruzione e al mantenimento delle
scuole elementari, ma anche alla struttura del sistema economico e sociale dell'Italia di allora,
caratterizzata da una forte prevalenza del settore primario (nel 1861 il 69,7% della popolazione
attiva era dedito all'agricoltura), da una rigida stratificazione sociale, da fortissime resistenze di
gruppi reazionari, da una domanda di istruzione proveniente dalle famiglie ancora molto limitata,
in relazione alle miserevoli condizioni di vita delle classi sociali inferiori" .
[3]

Per una prima effettiva sanzione dell'obbligo scolastico si dovrà attendere il 1877, con la legge
Coppino che elevò la durata del grado superiore dell'istruzione elementare a tre anni e sancì
l'obbligo dai sei ai nove anni di età.

BUROCRAZIA

Con la legge Rattazzi viene ridefinito il potere dei Comuni e l’ordinamento comunale,
al fine di rendere il Paese più unito e centralizzato. sul modello francese, venne suddiviso
in province, circondari, mandamenti e comuni. 

POLITICA ESTERA
Il problema maggiore è quello di completare l’unificazione italiana che, al momento,
è solo parziale. Mancano, infatti, Veneto (in mano degli austriaci) e Roma, Stato
della Chiesa, stato pontificio. In questo caso si tratta di problemi di natura
internazionale nei quali il governo non può agire autonomamente. la destra quindi
cercò di risolvere la questione con la diplomazia ma non vi riuscì

PRIMA QUESTIONE: IL VENETO

Pertanto l’Italia ricerca l’alleanza di Stati esteri ostili all’Austria: la Prussia di


Bismarck. Forte di quest’alleanza l’Italia dichiara guerra all’Austria, scatenando la
Terza Guerra d’Indipendenza (1866). Sebbene l’Italia venga sconfitta militarmente,
la netta superiorità della Prussia costringe l’Austria alla resa. Come parte degli
accordi di pace è costretta a cedere il Veneto all’Italia - SUCCESSO DELLA
DESTRA

SECONDA QUESTIONE: ROMA

LO STATUS QUO

Roma è guidata da papa Pio IX. egli, inizialmente, è liberale e aperto, disponibile al
dialogo; successivamente, invece, assumerà un atteggiamento più conservatore. Al
momento, lo Stato della Chiesa comprendeva i territori del Lazio, dell’Umbria e si
estendeva fino alle Marche. Roma, poi, poteva contare sull’alleanza e sul supporto
della Francia (Impero di Napoleone III). è evidente che si tratti di una questione
complessa che coinvolge la sfera internazionale: non deve dunque stupirci che la
soluzione di questo problema comportò ben otto anni di trattative e vicende. Non da
ultimo v’è da ricordare che l’Italia era un Paese prevalentemente cattolico (70%) e
che, quindi, ogni iniziativa anti-papale non avrebbe incontrato l’appoggio e il favore
popolare.

LE TAPPE DELLA QUESTIONE ROMANA

N.1: 1862  -  Un gruppo di democratici, guidati da Garibaldi, si riunisce in Calabria


per dare il via a una spedizione militare per liberare Roma. L’iniziativa venne però
bloccata dal governo italiano per paura di una risposta francese (Garibaldi è
arrestato).
N.2: 1864  -  Si giunge alla stipulazione della “Convenzione di Settembre”: un
accordo tra Francia e Italia in cui quest’ultima s’impegna a non violare Roma mentre
la Francia riconosce ufficialmente l’Italia come Stato. Addirittura, per dimostrare il
rispetto dei patti, nel 1865 il governo sposta la capitale da Torino a Firenze, dove vi
rimarrà fino al 1870.

N.3: 1867  -  Garibaldi fa un altro tentativo per conquistare Roma; nel 1867 cerca
infatti di attaccare lo Stato Pontificio ma viene sconfitto nella battaglia di Mentana
(ricordata come l’ultima battaglia del Risorgimento) a causa, in parte, della
disorganizzazione dei volontari e della presenza di truppe francesi, schierate con il
papa, sul suolo italiano.

La situazione rimane statica per alcuni anni: la Questione Romana è troppo legata
agli equilibri geopolitici europei per poter essere risolta attraverso un’iniziativa
localmente isolata. Già lo stesso Cavour, infatti, aveva capito che il problema era da
risolvere a livello europeo e non locale.

N.4: 1870  -  La Francia è in guerra contro la Prussia e, a causa delle difficoltà


belliche (clamorosa sconfitta nella Battaglia di Sedan - 1 settembre 1870) ritira
numerose truppe dall’Italia senza consultare il governo italiano il quale, di
conseguenza, si sente libero di agire. L’Italia coglie dunque l’occasione e il 20
settembre 1870 l’esercito fa irruzione nella capitale attraverso la celebre breccia di
Porta Pia. Ne segue una piccola battaglia, impari in quanto l’esercito italiano è
numeroso e ben organizzato, mentre lo Stato Pontificio faceva affidamento sulle
truppe francesi.

LA QUESTIONE ROMANA

L’Italia occupa Roma e offre a papa Pio IX un accordo: prepara delle leggi / garanzie
dette Guarentigie, consistenti in una ridefinizione della sovranità e della giurisdizione
sia dello Stato Italiano sia di quello Pontificio, da far firmare alle due parti contraenti.
Il papa, tuttavia, si rifiuta  di firmare, dichiarandosi prigioniero politico. Da quel
momento, i rapporti tra Stato e Chiesa saranno, per lungo tempo, conflittuali, almeno
fino ai Patti Lateranensi del 11 febbraio 1929.

Nel 1874 il papa promulga una bolla indirizzata a tutti i cattolici, “Non expedit” (= non
conviene, non è opportuno), con la quale egli invita tutti i fedeli a non partecipare alla
vita politica italiana e a non appoggiare in alcun modo lo Stato italiano. Si crea
dunque una profonda ferita (vulnus): al già basso suffragio (2% della popolazione) si
sottraggono molti cattolici. Si accentua dunque ulteriormente il divario tra Paese
Reale e Paese Legale.

Quindi, dal punto di vista estero si assiste a un totale successo della Destra, che fu
in grado di sfruttare abilmente il quadro geopolitico per completare l’unificazione
italiana.

LA FINE DELLA DESTRA


Nel 1876 viene finalmente raggiunto il pareggio di bilancio ma, nello stesso anno, la
Destra storica cade per via di una discussione parlamentare riguardante l’eventuale
statalizzazione delle Ferrovie. La Destra, favorevole al provvedimento, perde la
maggioranza e il governo cade. inizia l’era della sinistra storica

UN BILANCIO COMPLESSIVO

Volendo trarre un bilancio:

PRO:

 Completa l’unificazione
 risana l’economia attraverso il pareggio di bilancio
 migliora l’istruzione
 ridefinisce le competenze dei Comuni e delle giurisdizioni decentrate

CONTRO:

 Aumenta le tasse gravando sui ceti meno abbienti


 aumenta il divario Nord-Sud, anche in considerazione di come viene gestito il
BRIGANTAGGIO, aggravando gli squilibri sociali con la sua politica liberista
 aggrava il divario tra Paese reale e Paese legale

LA SINISTRA STORICA 
[1876 - 1900 con qualche intermezzo]

Nel 1876 subentra la Sinistra storica, dal carattere moderato, costituita da ex


mazziniani e democratici.
Con la Sinistra cambia la connotazione: 
 “geografica” del Paese: se prima il fulcro del governo erano i grandi
proprietari terrieri e i nobili, ora è la borghesia (benché pur sempre fasce alte
d’élite);
 “fisica”, ovvero si apre a una maggior presenza dei rappresentanti del Sud
Italia al governo, mentre in precedenza essi provenivano quasi
esclusivamente da Piemonte e Lombardia. Agostino Depretis è il primo capo
di governo del Sud Italia.

IL TRASFORMISMO - DEPRETIS
Si tratta della tipica connotazione attribuita ad Agostino Depretis, primo esponente
della Sinistra nonché capo del governo dal 1876 al 1887. Il termine, assai
dispregiativo, si riferisce a un politico incoerente, che cambia spesso fazione per
comodità e convenienza.
Con i suoi “famosi” discorsi di Stradella presenta il suo programma politico fissando
degli obiettivi:
1. migliorare la forma dello Stato: meno centralistico e più articolato
2. estendere il suffragio per conseguire uno Stato più democratico
3. migliorare l’istruzione e combattere l’analfabetismo, risolvendo le criticità
della legge Casati
4. migliorare l’economia e il divario Nord-Sud, al fine di superare il gap tra Stato
reale e Stato legale
5. rivedere la politica estera (finora le relazioni erano state esclusivamente con
Francia e Prussia)

Esaminiamo ora il suo operato in questi diversi campi:


1. non vi riesce, poiché non ottiene la maggioranza e la questione rimane
tuttora aperta
2. con una legge elettorale riesce effettivamente ad abbassare il censo; si
tratta, tuttavia, di un risultato parziale in quanto i votanti passano dal 2%
all’8% di tutta la popolazione (circa 30.000.000 in totale)[il suffragio universale
maschile verrà raggiunto da Giolitti, ma quello universale assoluto giungerà
solo nel 1946]. Comunque sia, allarga la base elettorale determinando la
nascita dei cosiddetti “partiti di massa”, ossia partiti che rispondono
direttamente alle esigenze del popolo, il primo dei quali fu il Partito
Socialdemocratico tedesco (SPD) nel 1874 
3. Nel 1877 Depretis inaugura la legge Coppino con la quale introduce l’obbligo
di un’istruzione minima di due anni con la possibilità di un terzo anno (fino ai 9
anni di età). In realtà non cambia molto rispetto alla precedente legge Casati,
ma introduce pene più severe per i genitori che non rispettano tale obbligo.
Un’interessante ma controversa decisione culturale fu la possibilità di
sostituire l’insegnamento della religione con l’educazione civica,
provvedimento assai fastidioso per la Chiesa, già di per sé ostile allo Stato
dopo il famoso Non expedit. I risultati della legge Coppino furono tuttavia
buoni, con un considerevole calo dell’analfabetismo e un generale
miglioramento dell’istruzione.
4. avvia un’indagine parlamentare commissionando a Stefano Jacini una
ricerca nazionale al fine di “scattare una fotografia” dell’Italia del tempo.
Dall’indagine emerge una situazione eterogenea: il Nord è più sviluppato e più
imprenditoriale, sul piano agricolo; la zona della Toscana è abbastanza
sviluppata con la pratica della mezzadria (i frutti del terreno sono divisi tra i
contadini lavoratori e il proprietario); il Sud è caratterizzato da un’agricoltura
latifondista, quasi feudale, e il tasso di povertà è elevatissimo.

IL PROTEZIONISMO
Si delinea, dunque, l’immagine di un’Italia a tre facce; per risolvere questa
discontinuità Depretis modifica la precedente politica di liberismo introducendo il
protezionismo, al fine di incrementare e proteggere i mercati interni, favorendo
l’esportazione ma limitando le importazioni. Da tenere in considerazione che i
risultati di un simile provvedimento si vedono solo nel lungo periodo, mentre al
momento avvantaggiano solamente la grande industria del Nord e i grandi proprietari
terrieri del Sud; contribuendo, oltretutto, ad aumentare le tensioni internazionali,
peggiorando i rapporti con gli altri paesi.

[Oggi qualcuno suggerisce di applicare il protezionismo contro la Cina (almeno


contro le aziende che non rispettano i diritti umani) - Trump l’ha applicata (molte
tensioni)
I Veri effetti si vedranno solo nel lungo periodo (900 crescita e industrializzazione) -
Nel breve periodo aumenta lo squilibrio tra grandi e piccole industrie, aumenta le
tensioni internazionali (rapporti con altri paesi peggiorano) 
nell’immediato ha effetti negativi (vedi sopra)]
Effetti parziali, più negativi che positivi - con Depretis aumenta l’emigrazione
(segnale negativo) verso altri Paesi europei e America (quella interna sarà solo dopo
WWII). I flussi migratori dureranno fino alla WWI (1-2 milioni). In particolare dalle
zone più povere come Sud e zone depresse (Nord-Est italiano)
EMIGRAZIONE: aspetti positivi e negativi
NEGATIVO (PIÙ PESANTE) Vanno via i giovani, si perde manodopera (il Sud è
particolarmente colpito e aumenta il divario
Positivo: Rimesse: emigrati con nuova vita mandano soldi agli Stati d’origine - Italia
si arricchisce 
SINISTRA, IN CONCLUSIONE: ombre e luci (più ombre)

LA POLITICA ESTERA
Fino ad allora l’Italia è stata nemica dell’Austria e dell’impero tedesco (anche se
alleata con Bismarck) e vicina alla Francia 
DEPRETIS cambia perchè 
1. Peggiorano rapporti con Francia causa politica protezionistica italiana -
chiusura barriere commerciali e politica coloniale francese - inoltre la Tunisia
era stata occupata dalla Francia ma era ambita dall’Italia. Inghilterra rapporti
quasi nulli. Austria rapporti pessimi 
2. Italia teme di essere isolata (niente più alleati)  
[Imperialismo: 1870-WWI nonché causa WWI]
1882: si avvicina ad Austria e Germania - alleanza “La triplice alleanza” - l'Europa è
divisa in blocchi - preludio alla WWI. La “Triplice intesa” - Ing, Fra e Russia
DEPRETIS accusato di tradimento - nel Risorgimento Italia avversaria e nemica
dell’Austria - visto come nemico e traditore dei patrioti italiani 
Friuli e Trentino ancora sotto Austria - i patrioti sono molto attivi e si definiscono
“irredentisti” - vogliono che Italia sia contro Austria e non alleata. Patriota famoso:
Guglielmo Oberdan (processato e condannato a morte per impiccagione da austriaci
perché agisce in territorio nemico) 

LA POLITICA COLONIALE DI DEPRETIS


Depretis avvia anche politica coloniale - in Africa - zona Mar Rosso, e corno d'Africa
(Somalia, Etiopia (?)). Una compagnia italiana aveva acquistato la baia di Assab -
territorio con finalità commerciali, non è ancora colonia né protettorato. Inizia il
colonialismo italiano (fino al Fascismo)
[PROTETTORATO: territorio con interesse commerciale 
COLONIA: governato] 
1887 ultimo anno governo Depretis - nasce crisi nella Baia di Assab - uccisi 500
italiani nell'episodio di Dogali - eccidio attuato da Impero etiope - forte, principale
impero continente africano - non accetta presenza italiana ed è preoccupata per
possibili ingerenze 

Perchè Africa così ambita? Qualche anno prima aperto canale di Suez (1864) -
prima circumnavigazione del continente, e ora i territori vicini (Sudan, Egitto) sono
molto ambiti, dal momento che chi li domina controlla il commercio globale - stanno
cambiando gli equilibri geopolitici globali 
[Canale di Panama 1911 - sotto controllo USA]
Situazione molto problematica, fa parlare molto. Parlamento accusa Depretis
la Sinistra va in crisi  - Depretis accusato come responsabile ma nello stesso anno
muore 

IL PRIMO GOVERNO DI CRISPI


La Sinistra continua - ultimo politico Sinistra: Francesco Crispi (2 governi: 1887-91;
1893-96) - personaggio particolare e ambiguo - primo capo di governo meridionale
(Sicilia - comunità di origine albanese bilingue nate nel 500 (per sfuggire ai turchi
ottomani) religione greco-cattolica. In tutto 20-30 comunità e 1 - 1,5 milioni [culto di
Zeus]
Crispi è un ex mazziniano, democratico e garibaldino (partecipò alla spedizione dei
1000)
Il primo governo di Crispi è caratterizzato da una politica ambigua e duplice: egli è
infatti autore di provvedimenti moderni e democratici, come il Codice Zanardelli
(giurista bresciano, capo del governo nel 1901), che abolisce la pena di morte e
istituisce il diritto di sciopero, ma presenta anche aspetti autoritari (apprezza e
ammira Bismarck e per certi versi assomiglia a Napoleone) conferendo un enorme
potere alle Forze dell’Ordine e promulgando leggi speciali per limitare e bloccare
talune libertà, nel timore che aumentassero le tensioni sociali e le tendenze
rivoluzionarie. 
In questo momento stanno nascendo gruppi politici estremisti che Crispi teme e che
cerca di sradicare. Tra questi ne spiccano due in particolare:
 i Fasci dei Lavoratori  -  agricoltori e contadini del Sud Italia vogliono
cambiare la Società e difendere i diritti istituendo forme di associazioni simili e
antesignane ai sindacati: le Camere del Lavoro e le Leghe Rosse, più
estremiste.
 il Partito Socialista Italiano  -  fondato nel 1892, si caratterizza per una
politica di sinistra ma moderata, se confrontata con il successivo PCI. Il leader
di questo movimento è Filippo Turati (socialista moderato); l’obiettivo del
partito è un cambiamento sociale graduale e non violento, cioè fatto di
riforme, mentre i comunisti erano più inclini a provvedimenti radicali e violenti.

Il panorama politico italiano è ora più ampio e articolato, poiché una fetta maggiore
del popolo vota e vi una diversa necessità rappresentativa. Questo spiega la nascita
dei partiti di massa.

L’INTERCLASSISMO DI PAPA LEONE XIII


Come abbiamo visto vi era un rapporto conflittuale con la Chiesa fin dai tempi del
Non expedit, che era ancora attivo. Nel 1891 papa Leone XIII pubblica una nuova
Enciclica (un testo ufficiale della Chiesa), Rerum Novarum. In essa la Chiesa
afferma di comprendere il cambiamento della Società e la necessità di adeguarsi
ma, al contempo, condanna certe tendenze politiche:
 il comunismo, che porta a una società incompatibile con il Cristianesimo
 il liberismo, che punta solo al profitto e alla ricchezza materialistica
(capitalismo)
Il papa propone una “terza via” per migliorare la Società, il cosiddetto
interclassismo: esso, nell’ottica della Chiesa, doveva permettere una crescita
omogenea di tutti gli strati sociali in modo armonico ed equilibrato, senza conflitti
sociali.

IL COLONIALISMO ITALIANO - LE DIMISSIONI DI CRISPI


Crispi rafforza il protettorato commerciale nella Baia di Assab, in Eritrea, al fine di
trasformarla in una colonia. Nel 1889 viene firmato il Trattato di Uccialli con l’Impero
Etiope. Tuttavia, Crispi viene accusato dal Parlamento di dare eccessiva importanza
alla colonia africana, con costi iperbolici che si rifletterono negativamente sulle tasse
e sul debito pubblico. Trovandosi in minoranza, Crispi si dimette nel 1891.

GIOLITTI
Al suo posto si insedia Giovanni Giolitti, giurista piemontese, con una politica
intermedia tra Cavour e Depretis. Il suo primo governo dura solo un anno, ma
successivamente formerà altri governi che daranno vita all’età giolittiana. Essendo
un liberal-democratico il suo governo costituisce una parentesi liberale moderata di
centro, caratterizzata da una politica più dialogante con i Fasci dei Lavoratori e da
discreti risultati (meno tensioni e clima sociale più mite). Tuttavia Giolitti è travolto da
uno dei più grandi scandali della storia italiana: lo scandalo della Banca Romana.
All’epoca solo sei banche potevano stampare moneta. Una di queste era, appunto,
la Banca Romana che, in precedenza, si era avventurata in speculazioni edilizie e
finanziarie molto azzardate. Trovandosi in situazione fortemente debitoria, cercò di
creare liquidità stampando moneta in fortissimo supero dei limiti imposti per legge.
Secondo le accuse, il governo italiano, compreso il re Umberto I, ne sarebbe stato a
conoscenza mentre Giolitti avrebbe tentato di insabbiare le prove, anche per coprire
il re. Il processo, tuttavia, si concluse nel nulla, ma Giolitti fu comunque costretto alle
dimissioni. Successivamente si trasferì per qualche tempo in Germania.

IL SECONDO GOVERNO DI CRISPI


Dopo le dimissioni di Giolitti torna al governo Crispi, dal 1893 al 1896. Il suo governo
è ancor più autoritario: per reprimere le rivolte dei Fasci dei Lavoratori invia l’esercito
(com’era stato fatto con la legge Pica contro il brigantaggio) e proclama lo stato
d’assedio. Quest’ultimo è un provvedimento eccezionale, applicato solamente in casi
d’estrema gravità, come durante il periodo del terrorismo negli anni ‘70 del 1900, i
cosiddetti Anni di piombo. In Sicilia la polizia è dotata di ampissimi poteri e viene
dichiarata la legge marziale.

IL MASSACRO DI ADUA
Nel 1896 l’Etiopia aggredisce l’esercito italiano nella famosa Battaglia di Adua: un
massacro molto più grave di quello di Dogali, nel quale morirono 10.000 italiani. La
vicenda nacque da un problema di interpretazione del Trattato di Uccialli: per l’Italia
sanciva la trasformazione in colonia dell’Eritrea, mentre per l’Etiopia si trattava
unicamente di un accordo commerciale. L’Etiopia, vedendo aumentare la presenza
militare italiana sul proprio territorio, decise di attaccare. Dopo il massacro Crispi si
dimette e sancisce così la fine del governo della sinistra.

LA CRISI DI FINE SECOLO


Dopo Crispi, alla fine del secolo in Italia si assiste a una grave crisi economica,
sociale e politica. Dopo il 1896 (caduta governo Crispi) finisce il governo della SX
Governo diRudinì - (politico siciliano, marchese conservatore di destra) - la crisi
peggiora per via di una crisi internazionale che provoca forti aumenti del prezzo del
pane e degli alimenti in generale) il quadro politico-sociale peggiora. Nel 1898 rivolta
popolare a Milano per il prezzo del pane. Per sedare la rivolta viene mandato
l’esercito (come DX con brigantaggio e Crispi con Fasci dei Lavoratori) con il
generale Bava Beccaris, noto per i suoi metodi duri e violenti. Egli reprime i moti
sparando sulla folla e causando decine di morti. L’episodio causa l’aumento del
divario tra Paese reale - legale, facendo toccare alla crisi un momento drammatico.
É uno dei momenti più bui e tristi della storia italiana. Molti accusano il governo di
tradire lo Statuto Albertino. Governo di Rudinì cade (si dimette) e dopo di lui sale il
generale Luigi Pelloux (militare di destra). Per vendicare l’eccidio, nel 1900 un
gruppo di anarchici cerca di uccidere il re d’Italia. Umberto I viene assassinato
durante una visita ufficiale a Monza da Gaetano Bresci (anarchico). Dopo Umberto
viene eletto Vittorio Emanuele III. Nuove elezioni dove vincono e si rafforzano i
movimenti liberali. Comincia epoca di Zanardelli e Giolitti (età giolittiana). Si supera
la crisi e inizia una fase più positiva (svolta liberale) 

EUROPA E STATI UNITI ALLA FINE DELL’800          PAG.


572

CAMBIAMENTI POLITICI
Ci si avvicina ai partiti di massa
Ideologia e politica emergenti alla fine dell’800
3 tendenze:

>TENDENZE NAZIONALISTICHE ESTREMISTE


Appoggiano razzismo (a differenza del Medioevo, dove il razzismo era di natura culturale,
qui è un razzismo genetico e “scientifico”). Es.
1. Arthur De Gobineau - francese - “Il saggio sulle diseguaglianze umane” 1855;
Scienza dimostra che esistono razze superiori e inferiori. Le superiori hanno diritto di
governare e imporre la loro volontà
2. Chamberlain - inglese che vive in Germania, dove nascono correnti, limitate ma
significative, di razzisti nazionalisti - pubblica testi con le stesse teorie di de
Gobineau - fine ‘800
3. In Francia nel 1898 un episodio famoso testimonia il diffondersi del razzismo:
processo a un ufficiale francese accusato di tradimento (Dreyfous). Il processo fa
molto discutere in tutta Europa e in tutta Italia. Lui era ebreo e proveniva dall’Alsazia
e i suoi difensori sostengono che la sua condanna era da imputare alla sua razza.
Emile Zola (letterato francese) pubblica articolo (J'accuse = io accuso) sul giornale
“L’aurora” dove difende l’ufficiale e accusa fortemente i giudici . Sono tutti prodromi
dell’avvento di movimenti estremisti che influenzeranno la storia del secolo
successivo (WWII).
NB: patriottismo (amore per la Nazione. Ciampi ha rivalutato il patriottismo, che prima era
assimilato a fascismo) diverso da nazionalismo (convinzione della superiorità del proprio
Paese)

>TENDENZA CATTOLICA
“Non expedit” vieta ai cattolici di partecipare alla vita politica. Verso la fine dell’800 cambia la
situazione: con Leone XIII (papa più aperto - interclassismo) la situazione è più aperta. I
cattolici sono più disposti a partecipare alla vita pubblica e nascono nuovi gruppi politici
cattolici (es. in Belgio, Francia, Germania) ma i cattolici si dividono in 2 gruppi: 
1. TRANSIGENTI: più aperti, accettano di partecipare attivamente alla vita politica.
Alcuni intendono dialogare con la cultura moderna, come la filosofia. Nasce una
corrente interna, il MODERNISMO, che propone di dialogare con la cultura moderna:
il modernismo sarà condannato per eresia dalla Chiesa come corrente troppo aperta.
2. INTRANSIGENTI: non accettano di partecipare alla vita politica. Seguono il “Non
expedit”. Rifiutano inoltre il dialogo con la cultura moderna. 
In Italia si vedono i primi tentativi di fondare i gruppi cattolici attivi:
1. L’Opera dei Congressi - 1874 - società con finalità di volontariato per aiutare il
popolo - non è un partito ma un’associazione volontaria 
2. Don Romolo Murri (sacerdote) fonda il primo gruppo politico: la DEMOCRAZIA
CRISTIANA - [1901 - 1980]. Vuole riprendere l'idea di una Chiesa più aperta al
mondo (idea di Papa Leone XIII). Inizialmente tollerata dalla Chiesa ma quando nel
1903 cambia papa (Pio X - “intransigente” - molto più conservatore) il papa scioglie la
dem cristiana e scomunica Don Romolo Murri (a divinis - sacerdote sospeso dalle
sue funzioni) per non aver rispettato il “non expedit” - più tardi rinasce come “Partito
popolare” per poi riprendere il suo nome originale - fondamentale dopo il fascismo
(Alcide de Gasperi). Oggi non esiste più un partito cattolico ma la comunità è sparsa
tra i vari partiti

FILONE DELLA SINISTRA - PRIMO PARTITO DI MASSA 


(Social democratico tedesco - SPD - fondato nel 1863 - esiste ancor oggi e ha vinto le
elezioni)
Organizzazioni operai: organizzazioni per difendere i diritti operai
La prima nasce a Londra nel 1864: “La prima internazionale”. Su ispirazione anche di Marx.
Presenza di gruppi vari: operai, rappresentanti sindacali, socialisti, mazziniani e anarchici. In
carica per 10 anni
“Seconda internazionale” 1889- decide la giornata lavorativa di otto ore, impostazione
marxista
“Terza Internazionale” 1919 - epoca di Lenin
“Quarta internazionale” Trotsky (ucciso in Messico da sicario di Stalin) 1938
Questi gruppi, inizialmente uniti, tendono a dividersi. Es mazziniani non sono d’accordo con
Marx e si staccano. Mazzini reputa Marx troppo rivoluzionario e ateo (lotta di classi) mentre
Mazzini vorrebbe una sinistra unita e democratica
Si staccano anche gli anarchici (Leader: Bakunin - origine russa) Bakunin inizialmente
d’accordo con Marx, ma col passare del tempo matura un pensiero molto autonomo. Ancor
oggi gli anarchici si richiamano a lui. Per Lui bisogna eliminare tutte le religioni, che sono
oppressive nei confronti dei popoli (meglio vivere senza). Eliminare regole morali troppo
severe (Es, famiglia tradizionale . Bisogna eliminare il potere (sia stato che chiesa). Per lui
bisogna vivere individualmente (eliminare tutti i poteri). Quel che conta e l'individuo nella sua
libertà. Vivere senza regole e un’utopia. Quindi Bakunin si stacca e fonda movimento
anarchico. 

La seconda internazionale - 1889 - ancor più importante - si riunisce a Parigi - formula


programma. Fissa festa lavoratori (1 maggio - per ricordare episodio Chicago nel 1886 in cui
degli operai erano stati uccisi). La seconda internazionale si divide in due filoni: 
 Filone estremista - marxista. Più tardi spicca Rosa Luxemburg (si richiama a Marx)
- gruppo all’interno del partito (?) russo: menscevichi (minoranza) e bolscevichi
(maggioranza, più radicali e rivoluzionari (massimalista) - Lenin leader - rivoluzione
bolscevica 17 ott)
 Filone moderato (riformista/revisionista - rivedere idee di Marx alla luce della nuova
situazione)

Partiti comunisti si ispirano agli estremisti; mentre partiti socialisti si richiamano al filone
riformista
Epoca di grandi cambiamenti: politici, socio-economico 

CAMBIAMENTI SOCIO-ECONOMICI
QUADRO SOCIO-ECONOMICO
Dopo il 1873
Cambiamento economico in due fasi:
 FASE CRITICA: Grande depressione (1873-1896) 
 ESPANSIONE ECONOMICA: rivoluzione industriale (1896 - primi ‘900)

LA GRANDE DEPRESSIONE 
1873-1896             PAG.504
>CAUSA 1 
Nasce perché aumenta la concorrenza internazionale (abbassamento prezzi nei
settori agricoli e industriali) - effetto di politica liberista anche a causa dello sviluppo
dei mezzi di comunicazione 
Arrivano merci dall’estero che influiscono sui settori più deboli - maggior scambio di
merci - arrivano prodotti da tutto il mondo con prezzi molto bassi (dall’America
latina). Ciò influisce sulle piccole imprese agricole. Di fronte alla crisi i governi
adottano una politica protezionistica (anche Italia) tranne Inghilterra (risultato nel
lungo  = declino. Perché è l'unico paese liberista mentre gli altri paesi/mercati sono
protetti). 

>CAUSA 2
A livello industriale, si assiste a una crisi di sovrapproduzione, ossia uno squilibrio tra
domanda-offerta (simile agli eventi del 1929 e 2009). L’Italia, al momento, è poco
industrializzata e più agricola. Lo diventerà solo nel 1903 con Giolitti. 
La crisi, tuttavia, colpisce anche il settore agricolo (politica => sinistra)

>CONSEGUENZE/EFFETTI
I governi di USA ed Europa (esclusa Inghilterra, che rimane liberista, danneggiata a
lungo termine: tra ‘800 e ‘900 flessione e calo dei suoi commerci) attuano una
politica protezionistica. In Italia Depretis inaugura l’era del protezionismo. 
Tendenza al monopolio: gruppi industriali vogliono dominare il commercio
internazionale e si accordano e si associano fra loro. Rischi: intrecci politico-
economici, oligarchia commerciale che condiziona tutta la politica globale
indebolendo la democrazia, a danno delle imprese più piccole.
Si tratta di un rischio ancora attuale (multinazionali) - 
Massoneria - Loggia P2 (finalità eversive) - gruppi occulti con finalità e influenze
politiche 
[Teorie del complotto]
La tendenza al monopolio viene realizzata in 3 modi (all'epoca molto comuni e legali,
oggi no) :
1. HOLDING: Nascita società finanziarie che controllano diversi gruppi
industriali 
2. CARTELLI: aziende si accordano tra loro per evitare la concorrenza (es.
ponendo un limite al prezzo di un bene - calmiere) - oggi è vietato 🚫 perchè
ovviamente provoca danni alle altre aziende del settore 
3. TRUST: fusione tra aziende più potenti che assorbono e inglobano quelle più
piccole - anche questo oggi è vietato 🚫 per salvaguardare tutte le imprese ed
evitare il monopolio 

I Paesi come reagiscono alla crisi?


 Italia già esaminata (sinistra storica: Depretis, Giolitti, Crispi) 
 Francia e Germania
>FRANCIA: 
1852-1870 impero di Napoleone III. Battaglia di Sedan (1870) = netta vittoria della
Prussia di Bismarck. L’Impero cade e nasce la terza repubblica (oggi quinta), ma
prima scoppia una rivoluzione (primavera-estate 1871) di estrema sinistra a Parigi -
nascita del primo Stato comunista (La Comune) a Parigi => abolizione proprietà
privata e del Parlamento, sostituito da un’Assemblea popolare, adotta suffragio
universale e crea un esercito popolare. Ricorda il governo al giacobino. 
L’esercito, inviato dal governo provvisorio, reprime La comune, i cui membri
(comunardi) sono arrestati e processati.
Nasce la terza repubblica, ma il paese è debole e fragile (fino alla fine del secolo),
poiché gravemente colpito dalla grande depressione.

>PRUSSIA/GERMANIA:
Prussia (stato tedesco) porta a termine l’unificazione dopo la vittoria di Sedan -
nasce la Germania unita - Secondo Reich (primo quello degli Ottoni di Sassonia -
Sacro Romano Impero - nel Medioevo, caduto nel 1806 per opera di Napoleone) 
Economicamente in crescita - capo del governo (Cancelliere) è Bismarck (fino al
1890). Il Kaiser è Guglielmo II
Bismarck attua una politica
1. Autoritaria (apprezzato da Crispi) - leggi repressive contro partiti in crescita
(es. socialismo) e contro i cattolici (ha paura che abbiano troppo potere e che
siano legati al papa). Ne scaturiscono molte tensioni  
2. Leggi moderne . Rendono l- welfare - leggi pensioni - leggi istruzione (primo
stato al mondo con istruzione obbligatoria) - Germania cresce molto Germani
stato alternativo all'Inghilterra; Germania autoritaria vs Inghilterra liberale 
3. Efficace sistema di alleanza internazionali - triplice alleanza, equilibrio,
dopo morte Bismarck nascono tensioni che portano alla WWI 

Accordo con russi (trattato di controassicurazione) - quando scade la Russia cerca


l'alleanza dell’Ing per non essere isolata 

LA BELLE EPOQUE                                                       PAG. 507


Dopo la Grande depressione (che si conclude nel 1896) comincia una fase di
crescita - andamento dell’economia ciclico
Nei secoli successivi si assiste a fasi alterne: crescita e crisi (Giambattista Vico - “La
scienza nuova”) . “Verum ipsum factum” (conosciamo storia perchè fatta dagli uomini
- ne siamo gli artefici e la possiamo conoscere meglio)

Fine ‘800 - inizio ‘900 = Belle epoque = periodo di crescita umana, culturale, sociale
- epoca positiva che genera l’illusione di un’epoca migliore e più felice, invece è la
vigilia di una dei periodi più tragici della storia: WWI e WWII
[WWI = inizialmente illusione di conflitto limitato a relativamente innocuo (poi si
vedrà…)]
Belle epoque = da fase depressiva a fase espansiva 

>CAUSE
Non è possibile, per un fenomeno così complesso, individuare una singola causa,
ma piuttosto una somma di elementi (concause). Talvolta poi i fatti si intersecano ed
è assai difficile distinguere cause da effetti. É tuttavia possibile riscontrare ed
evidenziare alcune situazioni 
 L’attuazione di politiche protezionistiche da parte dei governi stimola le
economie di alcuni Stati, es
A. Germania subisce una crescita incredibile, diventando il principale
produttore di acciaio 
B. USA
C. Inghilterra al contrario, nonostante il suo enorme potere commerciale
(superpotenza), nel lungo periodo subisce una flessione e vede il
volume di commerci ridursi 
 Gli investimenti delle banche aiutano le imprese. Si assiste quasi a una
simbiosi tra capitalismo e banche = capitalismo finanziario 

Ciò costituisce un pericolo (un “abbraccio mortale”), poiché i destini di banche e


imprese sono legati, e se una delle due fallisce provoca il collasso di tutto l’apparato
finanziario (vedi 1929)

CAPITALISMO = il termine designa l’economia moderna, che cerca di sfruttare gli


investimenti per ottenere guadagni da investire successivamente. Il termine deriva
da capitale, ossia il profitto/guadagno che le imprese vogliono ottenere. 
I giudizi sul capitalismo sono vari: 
1. I liberali lo vedono come un sistema imperfetto ma pur sempre come la forma
migliore di economia, che ha generato il massimo benessere diffuso nel
mondo 
2. Gli storici marxisti lo giudicano invece il male maggiore - è profondamente
ingiusto e crea squilibri tra uomini: alcuni sempre più ricchi, altri sempre più
poveri - teoria del plusvalore: l'arricchimento dell’imprenditore deriva dagli
investimenti, ma quando paga gli operai fornisce loro solo il necessario per la
sopravvivenza, ma non tante quante ne ha lavorate/meritate. Il guadagno
dell’imprenditore deriva da un furto = ciò è un’ingiustizia e costituisce il male
del capitalismo 
3. Visione interclassista (della Chiesa cattolica) che propone una via di mezzo,
capace di favorire tutte le classi sociali

Legame tra scienza, imprese e tecnica: legame tra invenzioni e innovazioni


(invenzioni scientifiche applicate a livello industriale). In questo periodo gli scienziati
diventano imprenditori. Se prima le invenzioni derivano da persone qualunque, ora
sono opera di grandi personalità scientifiche

>SVILUPPI E SETTORI DI APPLICAZIONI


 Settore metallurgico-siderurgico
In Germania la produzione decolla: tra fine ‘800 e inizio ‘900 essa raddoppia 
(Aumento dei Trust negli USA - temono il fenomeno e promulgano una legge
antitrust, che però non ha molto successo (è la prima legge antitrust in assoluto)
Il simbolo di questo periodo è la TOUR EIFFEL: nasce per l’EXPO del 1899
[Thomas: Metodo per rendere l’acciaio più resistente] 

 Settore elettrico 
Prime centrali idroelettriche, lampadine => Edison 
Prima illuminazione città, poi case private 

 Settore chimico 👨‍🔬 


Nascita pneumatici (a opera di Dunlop)
Alfred Nobel = grande chimico che inventa il premio Nobel 
Settore chimico così importante perché provoca miglioramento conservazioni cibi
(conservanti) - ciò influisce sul tenore di vita => crescita demografica 

 Epoca del petrolio 


Prima negli Stati Uniti, poi nel mondo 

 Settore meccanico 
Primi motori - Ingegnere Diesel 
Benz = motore a scoppio 

 Settore farmacologico-medico
Aspirina combatte influenza, prima malattia mortale
Aumento demografico - abbassamento mortalità 
Yearsin: Scoperto bacillo peste 
Nascita ospedali moderni - divisi in settori - ciò aiuta l’igiene 
CIRCOLO VIZIOSO 

IMPERIALISMO/COLONIALISMO 
1870-1914: età dell'imperialismo 
Grandissimi possedimenti europei in Africa - VEDI CARTINA 
POTENZE PIù ATTIVE: Inghilterra, Francia, Germania, Belgio, Italia
Il vecchio (1500-1600) con Spagna e Olanda - finalità commerciali
Nuovo colonialismo - finalità politiche - le potenze cercano l'egemonia - clima di
maggiore tensione tra Stato. L’attentato di Sarajevo è solo la scintilla, il casus belli.
Le vera cause del conflitto traggono origine dalle tensioni scaturite proprio in questo
periodo 

Alleanze: Triplice alleanza (Ita, Ger, Aus), Triplice Intesa (Fra, Ing, Rus) 
Germania con Russia - trattato di controassicurazione - Bismarck era un genio
politico che capiva l'importanza degli equilibri politici internazionali. Quando scade
Rus si avvicina a Ing per non rimanere isolata 

Collegamento attualità = la Cina oggi sta applicando una strategia imperialistica in


Africa - rafforzata dal COVID
Cultura capitalistico-commerciale è la più diffusa nel globo (anche in Cina) = rischio
di una globalizzazione uniformante - pericolo: pensiero unico, livellare l’umanità; per
alcuni studiosi (marxisti) il capitalismo è fonte di ingiustizia, squilibri, conflitti… es.
WWI per Lenin era stata causata da capitalismo e colonialismo.

Il consumismo tecnologico è un'altra forma di imperialismo (economico): vivere solo


per i consumi, siamo succubi di una logica consumistica. è pericoloso perché ci si
impoverisce e si vive solo in modo superficiale - si sostituiscono i desideri con i
bisogni - ottica solo materialistica che non può dare la felicità; al momento
dell'acquisto si è temporaneamente soddisfatti ma si guarda subito al successivo (la
felicità è un desiderio interiore molto più elevato). Il centro commerciale è la nuova
Chiesa: si venerano le merci = idoli. Mentre Mosè riceve le tavole della legge il
popolo venera il vitello d’oro come nuovo idolo. L’uomo ha bisogno di credere in
qualcosa: é fatto per desiderare - tendenza intrinseca. Senza rischiamo di spegnerci.
Epicuro: bisogni necessari VS non necessari - quadrifarmaco per raggiungere la
felicità/il piacere 
Rischiamo di vivere di “striscioline di godimento”.
[Colori preferito di Formi = blu/azzurro e nero]

GENERI DIVERSI DI OCCUPAZIONE IMPERIALISTICA:


COLONIA = territorio totalmente sottomesso (economicamente e politicamente) fa
parte dello Stato colonizzatore
PROTETTORATO = controllo economico più leggero - es. Inglesi lasciavano il
governo ai locali 
ZONA DI INFLUENZA = territorio controllato indirettamente. Es. Cina aveva zone di
influenza inglesi 

ZONE DI INTERESSE COLONIALISTICO:


 africana
 asiatica - indiana/indocina . zona più contesa 
 pacifico - USA
 australia = colonia per prigionieri inglesi 

CAUSE: 
 ECONOMICHE: Stati in espansione verso nuovi mercati/sbocchi commerciali
(visione storici materialistici/marxisti). In Europa la crisi economica-agricola
aveva messo in difficoltà
 POLITICA: la più importante. Ogni Stato cerca di rafforzare la propria
egemonia e il proprio potere 
 CULTURALE-IDEOLOGICA: diffusione idee razziste (Chamberlain) Spinge gli
Stati a sentirsi superiori - causa minore
 SCIENTIFICA: esploratori (Stanley; Livingston - centrAfrica; Congo - foce del
Nilo) scoperta zone nuove - causa minore 

Hannah Arendt scrive “Le origini del totalitarismo" - TESI: nell’imperialismo troviamo
delle tendenze (es. politiche repressive) poi riscontrabili nelle peggiori dittature del
‘900. Imperialismo è figlio della tendenza egemonica del capitalismo; è possibile
trovare esempi di campi di concentramento in Africa - lager

Nel continente africano troviamo diverse potenze interessate: Ing, Francia, Belgio,
Germania e Italia (in misura minore) 
IMPERIALISMO = 1870-1914 
La presenza europea in Africa si intensifica negli anni’80, prima era minima
Francia - Nord Africa; Tunisia
Inghilterra - Sudafrica; mira a creare una fascia dall'Egitto al Sudafrica 
Portogallo - Angola e G.(?)
Germania e Belgio puntano al cuore del continente (centro) - fiume Congo
Italia ha l'obiettivo del Mar Rosso e del Corno d’Africa
Rischio di guerra per la contesa del Marocco (crisi marocchina = preludio a WWI)
Francia e Inghilterra = diversi investimenti in Tunisia e in Egitto
Grave crisi economica; Tunisia ed Egitto non sono in grado di pagare i debiti*
L'apertura del canale di Suez è fondamentale, è un punto strategico e tutti mirano a
controllarlo. Ciò incentiva la colonizzazione di quelle terre.
La Francia, impaurita di non riscuotere i debiti, occupa militarmente la Tunisia;
mentre l'Inghilterra occupa l'Egitto. Inizialmente sono protettorati, non ancora
colonie 
Corsa all’occupazione dell’Africa - in pochi anni all’80%
Etiopia, Libia e Marocco 
Sudan - l’Inghilterra fatica ad avere il sopravvento per presenza di gruppi musulmani
molto radicali (es sufismo; dervisci) 
Nascono tensioni con la Francia - famoso episodio di Fashoda nel 1898
Si rischia la guerra tra Fra e Ing. ma non scoppia perché la Francia teme la
superiorità dell’Inghilterra - truppe inglesi in Africa 10x più forti - trovano un accordo:
in Sudan resta Inghilterra mentre Francia si concentra sull'Africa del Nord - questo
accordo è l'inizio dell’alleanza che durerà anche durante WWI (Intesa cordiale, poi
Triplice Intesa)

*pretesto per l’occupazione

Segnali di tensioni - prodromo al clima conflittuale che sfocerà poi nella WWI
Politica protezionistica - genera altre tensioni - 

Area contesa e competitiva nel centrAfrica - 1884


Per risolvere problemi - Congresso di Berlino (1884) - Bismark. SI stabilisce che i
territori del centrafrica vanno attribuiti alle potenze già presenti - ribadisce , di fatto,
lo status quo
Belgio occupa il Congo - re Leopoldo - con motivazioni apparentemente umanitarie -
per aiutare le popolazioni - in realtà punta ai giacimenti minerari (avorio, oro,
caucciù) - sfruttamento e razzismo verso popolazioni indigene 
Stesso fa la Germania con i territori del Togo e del Camerun - usa i campi di
concentramento - “lager”
Per occupare la zona colpisce e reprime un'etnia che si era opposta: gli HERERO
inviato esercito - sterminati all’80% - uno dei primi genocidi (poi armeni)
Gli inglesi vogliono rafforzarsi nel SudAfrica - zona Capo Buona Speranza - sono già
presenti coloni africani di origine olandese - i boeri
Guerra tra 1899 al 1890 tra boeri e inglesi - al termine Unione Sudafricana - boeri
manterranno delle autonomie 
Molti Boeri rinchiusi in campi di prigionia, morirono di stenti

GLI STATI UNITI    PAG.536


Poco dopo la conclusione della guerra civile 
Negli anni ‘30 dell’800 = formulazione dottrina di Monroe (1830) = dottrina politica
sulla modalità di espansione - su tutto il continente americano doveva esserci un
egemonia degli USA (vogliono escludere ogni possibile ingerenza europea) - unico
Stato protagonista
Sancisce la nascita dell’imperialismo americano, fino a oggi (Afghanistan) -
IMPERIALISMO AMERICANO fine ‘800 
USA si espandono inizialmente nell’area dei Caraibi - isola di Cuba, sotto il controllo
della Sagna. nel 1898 scoppiano rivolte contro la Spagna. Stati uniti aiutano rivoltosi
contro la Spagna (riprendono teoria di Monroe) - la Spagna reagisce militarmente -
guerra ispano-americana - imperialismo de facto - pratico, reale, mentre prima era
più teorico
Netta vittoria degli USA - serie di vittorie militari fino alla WWII
Trattato di pace, favorevole agli USA - nuove colonie strappate alla Spagna: Cuba
(protettorato americano), Portorico, Arcipelago delle Filippine, Hawaii
Sta cambiando il quadro geopolitico mondiale: USA è nuova superpotenza (insieme
a Inghilterra e millenario impero cinese, che finisce nel 1912, poi Repubblica
comunista con Mao Tze Tung)

Guatemala
Panama sotto controllo Colombia
Interesse americano nella zona per il futuro progetto del Canale

Colombia commissiona il canale agli USA; poi però, per vari motivi la Colombia ritira
l’incarico agli USA, che in risposta organizzano rivolta a Panama - situazione difficile,
alla fine USA interviene militarmente controlla Panama - riprende la costruzione del
Canale (terminato nel 1914)
Dopo Panama - presidente Theodore Roosevelt (1901-1909) - riprende la dottrina di
Monroe; politica . rafforza ulteriormente USA; unico presidente ad avere…

ASIA
Zona più complessa, molto più dell’Africa
Situazione delicata: vi sono già tante potenze (Cina-Giappone-Russia) - tensioni e
rischi di guerre tra Oriente e Occidente
Si generano tensioni e scontri -
Mire d'Inghilterra, Francia
Prima vera espansione è quella dell'Inghilterra, che dominava i traffici con l’Oriente
(nel ‘500-‘600: compagnia delle Indie orientali) 
Controlla Egitto, Africa, Australia e India. Presente a livello commerciale fino a metà
‘800 ma in modo pacifico (libertà di governo alle persone indigene e libertà locali) .
Dopo metà ‘800 Ing accelera la crescita economica e commerciale, a scapito
dell’economia indiana - crisi economica indiana dettata dall'egoismo commerciale
inglese = motivo di tensione 😬 
Cambia anche la tolleranza culturale (prima erano accettate le peculiarità e gli stili di
vita tradizionali indiani) - in Inghilterra nasce però un dibattito circa pratiche
disumane, incivili e inaccettabili (es. abitudine vedove indiane a immolarsi dopo la
morte del marito) 
In parlamento, nella Camera dei Comuni, molti sostengono che la pratica sia da
fermare - Ing impone divieto di suicidio alle vedove
Di conseguenza scoppiarono rivolte (sepoys = soldati dell'esercito inglese di origine
indiana) - represse dall’esercito. - Ing inizia a gestire l’India in modo più diretto
(prima avveniva tramite la mediazione della Compagnia delle Indie orientali) - invia
un vice re
La regina Vittoria I, qualche anno dopo (1877), sarà nominata “Imperatrice delle
Indie”
Australia = colonia penale inglese 
Cambia quadro politico asiatico 
Estensione a Birmania e attuale Afghanistan - contrasti con Russia ma alla fine si
arriva a un accordo: Ing ottiene il controllo della zona, mentre Russia  si espande
verso Nord (Siberia)
Nascita accordi che si riporranno nella WWI
Indocina = attuali Vietnam, Cambogia - forti insediamenti francesi - Ing occupa
Birmania perchè interprete espansione francese, vista dall’Ing con sospetto come
una minaccia all’egemonia commerciale 
Francia usa lo stesso pretesto del Belgio (motivi umanitari - invia esercito per
difendere i missionari) in realtà interessi bellici e imperialistici

RUSSIA
Zar = imperatore 
Espansione Russia in
 centrasia (verso Afghanistan) verso Nord 
 occupa Siberia - poi sede dei GULAG 
Consolida Zona orientale 
Costruzione Transiberiana (10000 km di ferrovie) che arriva fino a Vladivostok
La Russia possiede anche l’Alaska - la vende agli Stati Uniti per 10 milioni di dollari
(poco) perché la ritiene inutile - poi sfruttata per giacimenti vari (petrolio, gas naturali)

Nuova potenza emergente in Estremo Oriente = Giappone 


Shogun 
Tensioni con Russia e Cina

[Bonazza - “Dubito ergo sum”]

IL GIAPPONE ALLA FINE DELL'800 


Come cambiano i rapporti in Estremo Oriente? Giappone = nuovo protagonista 
Ludo è inutile che fai finta di seguire
Cina, invece, è in declino, così come la Russia, sconfitta militarmente dal Giappone 
Il Giappone, dunque, si sta consolidando a scapito di Cina e Russia 
Giappone viene da un periodo di grandi cambiamenti 
Inizio ‘800 - struttura feudale (shogun = capo)
Riforme - potere tutto nelle mani dell’imperatore 
Cambia anche economicamente - introdotta la nuova moneta, lo yen, assai forte e
stabile
(Giappone, oggi ha il terzo PIL del pianeta)
Il Paese si è aperto ai commerci internazionali, persino con l’Occidente
Obiettivi del Giappone = estensione nella zona asiatica - Corea (sotto controllo
cinese), Manciuria (zona russa al confine tra Corea e Russia), Taiwan (in
precedenza nota come Formosa*) = territori più 
ambiti
*Taiwan = parte repubblica cinese; molti vogliono l’autonomia e si sentono autonomi
- governo non riconosciuto a Taipei (capitale) - tensioni internazionali, ultimatum
della Cina 

Conquista Corea - 1898


Attacco giapponese alla Corea; la Cina reagisce: conflitto cino-giapponese (1898)
(Giapponesi: morale stoica, rigida - no paura morte)

(Hegel dice che a vincere è colui che non teme la morte e si mette in gioco. Storia
del servo e del signore. Lettura poi ripresa da Marx - legge Hegel in chiave
materialista)

Giappone efficiente militarmente - Cina sconfitta - 

SITUAZIONE CINESE
La Cina sta vivendo un forte declino. Impero millenario cade nel 1911, per diventare
una Repubblica, poi Repubblica comunista.
Crisi inizia all’inizio dell’800
La situazione cinese influenza gli equilibri mondiali - andamento ciclico: momenti di
grande espansione (fino al ‘700, poi crisi fino al ‘900; oggi ripresa)

LA PRIMA GUERRA DELL’OPPIO


La Cina, sebbene autonoma e chiusa, vede i primi contatti con il mercato
occidentale 
(Primo contatto = Marco polo - Il Milione; cristianesimo importato in Cina da
Francesco Ricci - gesuiti - minoranza (5%)
Inglesi introducono in modo illecito numerose merci (contrabbando - gestito dalla
Compagnia delle Indie Orientali)
Successo clamoroso dell’oppio 
Inizialmente diffusione sotterranea - grande diffusione tra la popolazione -
imperatore cinese, tremendo l'intromissione inglese nell’economia, inizia a
ostacolare questi traffici, fino al 1839, quando vengono fatte distruggere tonnellate di
oppio - causava problemi sociali e internazionali/commerciali
Inghilterra risponde inviando la flotta militare a Canton - inizia la prima guerra
dell’oppio (1839-1842)
Guerra si conclude con il Trattato di Nanchino (Trattato ineguale - a vantaggio solo
dell’Occidente - inizia declino) - 5* tra i più importanti porti cinesi vengono aperti
all’Occidente - la Cina non è più un Paese chiuso 
*Porto di Canton e Shanghai i più significativi - vige egemonia britannica
Hong Kong passa agli inglesi - ancor oggi si sentono più occidentali e vogliono
l’indipendenza 

LA SECONDA GUERRA DELL’OPPIO


(1858-60) Anch’essa vinta dall'Inghilterra - la situazione cinese si aggrava - costretta
ad aprire altri 5 porti - ancora maggiore presenza  occidentale  
Alcune zone diventano addirittura zone di influenza occidentale - colonizzazione
economica-commerciale (non politica) su scala ridotta
Cina molto indebolita - declino ancor più drammatico dopo sconfitta col Giappone nel
1898 - perde Corea e anche Taiwan
Imperatore accusato di aver venduto la Cina all'Occidente, indebolendo e
rendendola succube dell’Inghilterra 
nascono rivolte - vogliono Cina autonoma - una delle più importanti organizzata da
società segreta, i BOXER (= i pugili, talmente estremisti da essere addirittura
xenofobi/razzisti) - rivolta repressa con l’aiuto di potenze straniere - la situazione si
aggrava ancor di più - nei trattati successivi si stabilisce che le potenze straniere che
hanno partecipato al contenimento delle rivolte (Giappone, Russia, Stati Uniti,
Inghilterra, Francia, Germania, Italia) ottengano delle zone di influenza 
Impero cinese è talmente indebolito che le rivolte continuano - nel 1910 un
intellettuale cinese (Sun Yat Sen) organizza un’ulteriore rivolta. il movimento è
talmente esteso che nel 1911 scoppia una vera e propria rivoluzione, di tali
proporzioni che l’imperatore abdica e nel 1912 nasce la Repubblica cinese

1905 - scontro Giappone-Russia per la Manciuria (territorio conteso perché molto


strategico, segna i confini) - vinto nettamente dal Giappone. Russia va in crisi, anche
lì scoppiano rivolte interne 
Paese arretrato a livello politico (monarchia quasi medioevale) e sociale (società
agricola, quasi feudale)
Nascono i soviet - assemblee/consigli di cittadini organizzati dal popolo - per il
momento non hanno successo, vengono repressi - poi protagonisti della rivoluzione
d’ottobre - prodoromo
Per il momento lo Zar si indebolisce ma regge 

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NEGLI EPISODI PRECEDENTI: Sviluppo dei primi partiti di massa; la seconda
rivoluzione industriale a cavallo tra ‘800 e ‘900; l’imperialismo anticipa le tendenze
del ‘900

L’ITALIA DI GIOLITTI                                     PAG. 39

1901-1914
Con Giolitti l’Italia, che precedentemente si fondava sull’agricoltura, diventa una
potenza industriale. Inoltre iniziano a vedersi i frutti del protezionismo 
In merito a Giolitti gli storici hanno giudizi vari e si dividono tra:
 Ammiratori, che lo reputano uno dei maggiori politici e statisti italiani. Es.
Benedetto Croce (storico/filosofico)
 Detrattori, che lo giudicano un pessimo politico, in quanto aggrava ed
esaspera il divario Nord-Sud e il gap tra Paese reale-legale. Es. Gaetano
Salvemini (storico meridionalista) - “Giolitti è stato il ministro della malavita” -
ha favorito tendenze criminali; accuse di trasformismo (cambio alleanze
parlamentari); accuse di dittatura parlamentare: quando è in crisi si dimette
per riottenere una maggioranza forte/assoluta, anche con intrecci politici, e
poi ritornare al potere

La verità sta nel mezzo: è stato un grande politico ma con tanti difetti

EVENTI PRECEDENTI:
L’assassinio a Monza del re Umberto I sancisce la fine della crisi italiana - svolta
liberale e crescita economica - nuovo re: Vittorio Emanuele III (penultimo re d’Italia),
il quale affida il governo a Zanardelli (giurista bresciano autore del Codice). Giolitti
per il momento è un ministro.
Zanardelli è un democratico liberale di sinistra; ha partecipato alle 10 Giornate di
Brescia
Zanardelli attua una politica sociale di aiuto ai più deboli: leggi sul lavoro, sui diritti
dei lavoratori (es. assicurazioni malattie); diritto allo sciopero rafforzato; insiste
inoltre sull'uguaglianza e rafforza pertanto lo STATO SOCIALE. Favorisce i sindacati
(prima Fasci dei lavoratori): 
 Camere del lavoro - organismi che difendono i lavoratori 
 Leghe bianche - cattolici
 Leghe rosse - sinistra radicale (socialisti e comunisti)

Il diritto allo sciopero comporta conseguenze sia positive che negative:


 rafforza stato sociale
 con più scioperi aumentano le tensioni sociali

Nel 1903 finisce il governo perché Zanardelli muore; al suo posto subentra Giolitti

GOVERNO: 1903-1914 ma non in modo continuativo; in totale 5 governi - uno dei


più importanti uomini politici italiani di sempre; anche se divide molto la critica

1. (1891): primo governo


2. 1903-1905: secondo governo
3. 1906-1909: terzo governo
4. 1911-1914: quarto governo
5. (1922): quinto governo - prima del fascismo 

SITUAZIONE ITALIANA QUANDO GIOLITTI ASSUME IL POTERE:


Nel 1903 
AMBITO ECONOMICO
Crisi finita (1896). A livello economico l’Italia è in crescita: nel lungo perido il
protezionismo sta dando i suoi frutti. Crescita inustriale in alcuni settori, mentre
prima l’Itaia era prettamente agricola - Giolitti si trova quindi in una condizione
favorevole 

 SETTORE AUTOMOBILISTICO
FIAT: fondata nel 1899 Primo moello: FIAT 0
 SETTORE CHIMICO 

La crescita industriale, però, è concentrata solo al Nord (Piemonte, Lombardia e


Liguria = triangolo industriale), secono il consueto schema del divario Nord-Sud

Al Sud vi sono numerose estrazioni minerarie


Sardegna del Sud e Sicilia
INDUSTRIE SIDERURGICHE - Piombino (Toscana); Terni (città di San Valentino)
(Umbria)
Bagnoli (località vicino Napoli)

INDUSTRIA TESSILE
Toscan, Lombardia, Veneto

ZUCCHERIFICI in Emilia Romagna

Il Sud è sprovvisto di aree insudtriali, resta prettamente agricolo e minerario (in


Sicilia)

Le sfide che Giolitti si troverà ad affrontare sono:


 il potenzamento della crescita industriale 
 il superamento del gap tra Nord e Sud
 affrontare le tensioni sociali (Giolitti sceglie la strada del dialogo =/= Crispi -
esercito/repressione)
 risolvere i problrmi relativi all’istruzione (legge Coppino)
 la collocazione italiana a livello internazionale: le alleanze = questione
internazionale 

RIESCE?: 
 L’Italia diventa effettivamente un Paese industrializzato
 il gap tra Nord e Sud viene aggravato
 abile a risolvere le tensioni sociali, affrontate in modo pacifico e volto al
dialogo 

 Non tutti sono d’accordo sul parere circa la guerra di Libia - in politica estera il
giudizio è diviso e frammentato, forse più negativo 

PRIMO GOVERNO: 
1903-1905
Il più difficile - deve affrontare diversi problemi
Giolitti, politicamente, è un liberal-democratico di centro. Capisce che la società
italiana sta cambiando, il suffragio si è esteso (8%); non può ignorare i partiti di
massa che si sono formati. Per avere maggiore forza, Giolitti cerca di allearsi con il
partito socialista 81892 = primo partito di massa italiano), guidato da un grande
politico: Filippo Turati = socialista moderato. Turati sarebbe favorevole all’allenaza
ma alla fine non riesce per mancanza di consenso all’interno del partito socialista. In
esso si riscontrano infatti 2 correnti:
 una moderata, guidata da Turati = linea riformista, cerca il dialogo
 una più estremista = massimalisti: (= “vogliono tutto in modo rapido”) più
rivoluzionari, vicini al comunismo. Tra questi persino Benito Mussolini
(direttore dell’”Avanti”)

Giolitti accusato di trasformismo - obiettivo = ottenere una maggioranza 


Periodo difficile, aumentano le tensioni sociali, nascono CGL (1906 = sindacato di
estrema sinistra) e CONFINDUSTRIA (1910)
ANche se fallisce l’ccordo con i socialisti, Giolitti riesce a evitare lo scoppio di
tensioni. 
1904 = primo sciopero generale della storia italiana di tutte le categorie. Organizzato
dai sindacati contro la politica di Giolitti. Egli lo affronta in modo pacifico, ricercando il
dialogo con i sindacati. Gli viene rivolta un’altra accusa: adialogare solo con alcuni
gruppi sociali precostituiti (es. partiti, sindacati, industriali, grandi proprietari del Sud)
e non con tutto il popolo. Accusato anche di creare una rete di favori per rafforzare la
loro posizione = CLIENTELISMO (voti in cambio di favori)

1904 = 2 Leggi importanti:


 legge per favorire lo sviluppo industruale/economico del Sud - in particolare
zona di Bagnoli (Napoli) e Basilicata (viaggio di Zanardelli) - hrazie a questa
legge si sviluppa il polo siderurgico di Bagnoli
 legge sulla scuola: Legge Orlando (da Vittorio EManuele Orlando) - prevede
l’estensione dell’obbligo dell’istruzione fino ai 12 anni di età 

Nle 1905 si dimette per problemi di maggioranza: perde maggioranza sulle ferrovie -
goermod i passaggio di Alessandro Fortis (liberale),

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