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350 Edwin F.

Bryant

poco serio e precario basare l'intera questione della data del fJ.gueda e di altri KLAUS KARTTUNEN
testi vedici su riferimenti a singole questioni, siano queste le Krttikii (per otte-
nere una datazione più antica), o l'aggettivo kr~1Ja aggiunto alla parola ayas L'India nella mitologia greco-romana
(per ottenere una datazione più moderna).
In conclusione, a mio avviso, sarà solo la decifrazione delle iscrizioni che
fornirà prove risolutive nel dibattito sulle origini della civiltà indiana. Conside-
rato che le recenti scoperte suggeriscono per le iscrizioni una datazione risa-
lente al 3500 a.C., e visto che esse contengono lo stesso linguaggio, possiamo
affermare che se le iscrizioni risultassero in una lingua differente da quella
indoaria allora, ovviamente, la posizione indigenista non meriterebbe ulterio-
re attenzione da parte degli indologi e degli studiosi di storia antica. Secondo
la mia opinione, questo sarà l'unico sviluppo che convincerà la maggior parte
degli studiosi che gli iirya migrarono effettivamente in India. Per contro, una
decifrazione delle scritture che rivelasse una lingua indoaria altererebbe radi-
calmente l'intero ambito di studi incentrato sul problema dell'individuazione 1. È molto antico lo studio dei resoconti greci e latini relativi all'India: i suoi
della patria della cultura indoeuropea, e non solo la protostoria del subconti- inizi risalgono al XVI secolo e per lungo tempo in Occidente tali resoconti classi-
nente indiano. Ricordiamo che Ventris, colui che decifrò l'iscrizione lineare B ci sono stati -insieme ai libri di viaggio- le principali fonti di informazione sui
cretese, si stupì nel vedere emergere il greco da quest'iscrizione: si aspettava, paesi dell' Asia del sud. L'inaugurazione dell'indologia come disciplina, avvenuta
in ossequio al consensum gentium dei suoi giorni, di imbattersi in una lingua pre- tra la fine del XVIII secolo e il principio del XIX, ha svelato per la prima volta agli
indoeuropea. Secondo la mia opinione, quale che sia la lingua contenuta nelle studiosi occidentali il tesoro della tradizione letteraria indiana. Tuttavia, dal
iscrizioni, sarebbe segno di scarsa saggezza da parte dei decifratori l'esclusione, momento che la letteratura indiana non contiene molte informazioni storiche'
dal novero dei possibili candidati, tanto del sanscrito, quanto del dravidico o ed è notoriamente carente di indicazioni cronologiche, le fonti classiche greche
del munda. La risposta, dopo tutto, è già data e scritta: si trova nei sigilli. e latine -la maggior parte delle quali si inserisce in un con testo storico chiara-
mente definito- non hanno perso la loro importanza. 2 Durante il XIX secolo e
gli inizi del XX queste fonti furono studiate intensamente dagli indologi, e han-
no continuato a esserlo fino a quando tra questi specialisti ci sono state persone
(traduzione di Fulvio GuateUi)
in grado, grazie alla loro formazione classica, di leggere il greco e il latino. Con
1'esaurirsi di queste generazioni di studiosi, la consultazione e lo studio diretto
delle fonti classiche a riguardo dell'India divenne una specialità per pochi, sebbe-
ne l'importanza delle testimonianze contenute in fonti esterne3 sia ancora deci-
samente fondamentale per lo studio della storia indiana, antica e medievale. 4

, Comunque, sebbene sia stato spesso sostenuto, nell'India antica la storia come genere let-
terario ed anche come disciplina non era completamente assente.
2 Da qui in avanti, gran parte dei brani delle fonti classiche greche e latine indicati a riferi-

mento sono tratti dalle seguenti collezioni: J. André, J. Filliozat, L'IndI' vue de Rome. Textes latins de
l Antiquité relalifs à l'IndI', Lcs bellcs Lettres, Parigi 1986; B. Breloer, F. Boemer, Fontes hisloriae religio-
num Indicamm, Ludovicum Rohrschcid, Bonn 1939. Le edizioni standard delle opere citate (Budé,
Locb, Oxford, Teubner) sono state usate quando disponibili.
3 Oltre alle descrizioni classiche le testimonianze esterne includono le fonti cinesi e arabe che
riportano dati relativi ai rapporti con rIndia, così come i resoconti dei primi viaggiatori europei.
4 Pcr quanto riguarda le fonti classiche molti storici odicrni dipendono ancora dalla raccol-
ta di John Watson McCrindlc pubblicata in sette volumi dal 1877 al 19tH. Per quei tempi questa rac-
colta' costituiva un significativo raggiungimento: possiamo riscontrare infatti il livello qualitativo
delle traduzioni, ciò non di mcno l'opera è oggi irrimediabilmente datata. Riporto qui i riferimen-
ti bibliografici: il voI. I apparve inizialmente come J.W. McCrindle, Ancìent India as described !Yy
Megasthenes anel ATTian, in "Indian AntiquarY", 5(1876), pp. 85-108; 329-340; 6(1877>: pp. 113-135;
236-250; 333-349, ed è stato riedito nel 1960 da R.C. Majumdar con un apparato cntlco e con un
nuovo apparato critico ad opera di R. Jain; il voI. II apparve parzialmente come Id., The Commerce
and Navigation oft!!e Erythmean Sea; being a tmnslation ofthe PeriPlus rnaris Erythmeì, !Yy an anonymous
wrìter, and or Arrian'5 account of the voyage or Nearchu5, in «Indian Antiquary", 8(1879), pp. 107-151
(solo il PeripLus), e venne poi ristampato ad Amsterdam nel 1973; il voI. III figurò dapprima come
Id., Ancìent India a5 descrìbed !Yy Ktésias Ihe Knidian, in "lndian Antiquary" 10(1881), pp. 296-323, e
35 2 Klaus Karttunen llndia nella mitologia grecG-TOmana 353

Inoltre, il notevole interesse di questi .resoconti sull'India è stato posto in Giova qui ricordare che il corpus dei resoconti classici sull'India fornisce
evidenza anche dalla filologia classica, poiché il gran numero di descrizioni informazioni relative a molti ambiti, tra i quali vi sono la geografia, la natura,
dell'India sopravissute rappresenta una valida occasi~me di s~udio delle relazio- lo stato e la società, il commercio e l'economia, la filosofia e la religione: nel
ni nell'antichità classica tra civiltà completamente dIfferentI. presente saggio discuteremo solo l'ultimo di questi aspetti,
Sebbene oggi sia esiguo il numero degli studiosi che sono in grado di occu- L'intero procedere delle relazioni intercorse fra l'India e il mondo classico
parsi delle suddette fonti, il campo degli ~tudi .greco-inc~iani n<?n è stato certa- può essere facilmente suddiviso in quattro periodi.
mente abbandonato. Con buona approssImazIOne possIamo dIre che durante Nel primo -precedente alle campagne indiane di Alessandro-l'India era
gli ultimi trent'anni sono stati pubblicati contributi significativi -da punti di un paese favoloso ai confini del mondo abitato. I pochi resoconti esistenti, pre-
vista differenti e con diversi interessi- ad opera di studiosi come Uday Prakash servati nella Storia di Erodoto, nelle epitome di Ctesia e in un pugno di fram-
Arora, Grigori Bongard-Levin, Osmund Bopearachchi, Truesdell S. Brown, menti, contengono una gran quantità di storie meravigliose, ma poco altro.
Paolo Daffìnà, Federico De Romanis, Albrecht Dihle, Oskar von Hinuber, Durante il secondo periodo, le campagne di Alessandro e le successive re-
Himanshu Prabha Ray, Franz Ferdinand Schwarz, D.P.M. Weerakkody, Andrea lazi?ni diplomatiche fra i regni ellenistici e il nuovo impero dei Maurya in
Zambrini e molti altri ancora tra cui, non ultimo, Wilhelm Halbfass. 5 IndIa portarono un gran numero di informazioni di prima mano, fornite da
Da parte mia, attraverso la realizzazione di due n:onograf~e,6 h.o ~entatc:> d~ uomini che avevano realmente visto quel paese con i loro occhi. Un'estensione
fornire un quadro generale aggiornato cercando dI ra~c.o~he~e I nsulta.tI. dI di questo periodo di diretto contatto può essere vista nella storia dei principa-
studi dettagliati, pur nella consapevolezza della m.olt~phClta .del problem\~rr:­ ti indogreci, i cui destini furono presto dimenticati in Occidente.
plicati. L'arco temporale abbracciato da questa mIa ncerca SI estende dall llll- Il terzo periodo fu introdotto dalla crescente distanza fra l'lndia e l'Occi-
zio della letteratura greca alla nascita dell'impero romano. La serie di mono- dente. Da un punto di vista politico non c'era più il bisogno di un contatto
grafie che prende avvio con i sudde~ti testi si concluderà. CO? ,altri due volumi, diretto: i confini più ad est del mondo ellenico erano occupati dai Parti. Nello
nei quali tratterò della Roma impenale e della tarda antIchIta. . stesso tempo iniziò lo sviluppo di un gusto letterario, che si concluse con una
Durante la preparazione di queste ricerche ho sempre trovato utIle orga- veneranda raccolta degli autori anteriori. Nel campo delle relazioni greco-in-
nizzare, nella forma di saggi tematici, i risultati delle mie indagini attorno a ' diane, tutto ciò significò una canonizzazione degli storici di Alessandro e del-
questioni specifiche: ed è proprio per l'opportu~ità che mi è stata offerta ~i l'ambasciatore MegasteneJ Secondo la maggior parte degli autori del periodo
ripetere tale esercizio che sono gl'a t? al curat?r~ dI questo v?lume. Inoltre, SC~I­ romano, l'India era ciò che quei primi autori avevano asserito. Nessuna idea di
vendo in questa sede, mi auguro di poter offnre un contnbuto alla memona cambiamento fu accettata e a stento vennero menzionati nuovi sviluppi, quali
del compianto amico Wilhelm Halbfass. il crescente commercio marittimo fra l'India e l'Egitto romano. Le maggiori
eccezioni -il PeripIo del mar Rosso e la Geografia di Tolomeo- non furono con-
venne ristampato ad Amsterdam 1973; il voI. IV come Id., Ancient India as described IlJPtolnny, in siderate parti della letteratura colta e quando Plinio non rispettò i criteri del
«Indian Antiquary», 13(1884), pp. 313-411, e vide la ristampa, con un apparato cntICD eh S ..N. canone, cosa di cui gli siamo assai grati, egli sentì il dovere di giustificare que-
Majumdar, a Calcutta ncl1927, e ancora ad Amsterdam-Faridabad (n.d.) c. nel 1970 a cura dI R.Jam; sto tipo di deviazione.
il voI. V apparve come Id., The Invasion or India by Alexander the Guat, W;stm~nster 18?? (1896'), e
venne ristampato a Delhi (n.d.) c. nel 1970; Il voI. VI figura come Id., The Clmstza.n lOfJografJhy of Il quarto periodo, la tarda antichità e l'alto medioevo, è caratterizzato, da
Cosmas, an Egyptian Monh, The Hakluyt Society No. 98, Londra 1897 (1964 nst.); ed Il voI. VII come una parte, da resoconti letterari di crescente confusione, composti principal-
Id. (trad.), Ancient India as described in Classical titerature, Westminster 1901. mente assemblando le fonti anteriori; dall'altra, da elementi completamente
5 Per una bibliografia completa si vedano le recen~ioni e i sunti e~. P. Daf1ìnà, ,India e n.wnd? nuovi provenienti dalla religione cristiana. I missionari cristiani viaggiarono
classico: nuovi risultati e prospettive, in «Armah della Facolta dI Lettere e FI10sooa dell Ul1Iverslta dI
Macerata", 10(1977), pp. 10-33; A. Dihle, lndien und die he{ln!istisch-romische Welt in der, neueren
molto verso !'India e, almeno in alcuni casi, diedero un resoconto delle loro
Forschung, in «Geographia anliqua», l (1992), pp. 151-159; K. Karltu~en, Gra~co-Indu:a. J1 S~rvey oj esperienze, elaborando così una nuova interpretazione del sapere esistente.
Recent Worh, in "Arctos», 20(1986), pp. 73-86; Id., Graeco-Indica (2), 1I1 «Topo!. Onent-OcCldent",
3(199~), pp. 391-400, ristampato in M. Boussac,]. Sali es (a cura di), At.'!en.5, Aden, Al'ilua:u",clu. Essays 2. Negli studi riguardanti le relazioni greco-indiane, l'attenzione è stata
on the inlerrelations between India, Arabia andEastern Medl,{erranean, DelhI 1995, pp. 11-20; F.F. Schwarz, principalmente rivolta all'esame dei contatti reali fra le due culture, tuttavia è
Neue PersjJehtiven in dI'n griechisch-indischen Beziehungen, in "Orientalistische Literaturzeitung",
67(197 2 ), pp. 5-26;].W. Sedlar, India and the Greeh tVòrlrl, Rowman and Llttlefield, Totowa 1980. Le di sicuro interesse approfondire l'immagine dell'India diffusasi presso la socie-
opere di Halbfass concernenti il mondo classico sono le seguenti: W. Halbfass, Indien unci Europa. tà classica. Al fine di una tale indagine occorre occuparsi di religione e mitolo-
Perspehtiven ihTer geistigen Begegnung, Schwabe & Co., Basi\ea-Stoccarda 1981; Id., IndiaandEuTOpe. An gia, all'interno delle quali, inizialmente, l'India non aveva alcun ruolo.
Essay in Understanding; State University ofNew York Press, Albany 1988; Id., Early Indzan References lo Sebbene nella mitologia arcaica alcuni dei ed eroi fossero ritenuti grandi viag-
the Greehs anci the Fint Western References lo Buddhzsm, ili H. Bechert (a cura dI), The Datzng of the
Historiwl Buddha. DiI' Datierung des hislorischen Buddha, parte 1, Symposien zur Buddhismusforschung giatori, i loro viaggi si arrestavano sempre a poca distanza dall'India, Eschilo
IV: 1. Abhandlungen del' Akademie del' Wissenschaften in Gi:ittingen, Philologisch-historische riporta l'incatenamento di Prometeo nel Caucaso ed Euripide permise a
Klasse. Dritte Folge 189, Gottinga 1991, pp. 197-208; Id., The Buddha anrl EpicuTUs, in H. Bechert (a Dioniso di giungere fino in Battriana. Eracle e Odisseo conobbero tutta la costa
cura di), The Daling ofthe HislO'riwl Buddha. Die Da t ierung des hùlorischen Buddha, parte 2, Slmj30slen del Mediterraneo e gli Argonauti visitarono le propagini orientali del Mal'
zur Buddhismusforschung IV: 2. Abhandlungen der Akaderrue del' Wlssenschaften ili Gottmgen,
Philologisch-historische Klasse. Dritte Folge 194, Gottinga 1992, pp. 105-109. Nero, ma l'India era decisamente al di là delle loro mete. Già dal tardo VI seco-
6 Cfr. K. Karttunen, India in EaTly G-reek Litemture, Studia Orientalia n. 65, Helsinki 1989; Id.,
India and the Hel/enislie World, Studia Orientalia n. 83, Helsinki 1997. 7 Cfr. Dihle, Indien und die hellenistisch-Tomische Welt in del' neuerenFOTschung, cit.
Klaus Karttunen llndia nella mitologia greco-romana
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lo a.C. i greci avevano notizia dell:India: ~a solo come terra favolosa, totalmen- Dioniso era probabilmente un dio montano locale (come Giuseppe Tucci ha
te distan te da loro e dalla loro mItologIa. mostrato); dIversamente Megastene, andando in India con l'aspettativa di tro-
Il cambiamento avvenne con le campagne orientali di Alessandro. Sotto la vare un culto di Dioniso, pensò di averlo riconosciuto in quello di Siva.14
guida del loro giovane re conquistatore, i macedoni seguirono ~racce. scono- Nella letteratura più tarda, Dioniso, conosciuto anche come Bacco, Liber
sciute e aprirono vie completamente nuove alla. con?scenza c?e l grecI aveva- ~aterdei romani, fu sp~s~o conn~sso all'India e la sua mitologia fu riscritta a par-
no del mondo. Parallelamente alla creazione dI un Impero dI breve durata e t~r~ da questo punto dI VIsta. Il dIO crebbe a Nisa (spesso identificata con il posto
all'acquisizione di un numero e~orme d'~nforn:azioni sulla geogra~a e ~ulla VISItato da Alessandro) sebbene altri la collochino in Arabia o in Africa. '5 Il rac-
natura, si ebbe un singolare nsvolto m,Ito.l?~lCO .. ~e campag~e In. EgItto, conto originale di Nisa come il luogo visto dagli uomini di Alessandro nell'Hin-
Mesopotamia e Persia avevano insegnato l utIhta polItICa ~ella deIfi~~z~o~e de~ dukush, non è stato interpretato sempre correttamente. Troviamo infatti
re e la propaganda macedone presto ~m~arò ~d a.vvantaggIarse~~. ~I ,InIZIO C?SI collocazioni di questo luogo nelle vicinanze del Gange 16 e un autore più tard~
a presentare Alessandro alle pop.olaZIOnI dello ASIa come una dIVInIta. MaggIO- sostenne che fu proprio Dioniso a trovare questo luogo durante la sua campa-
re attenzione fu usata verso greCI e macedonI. Alessandro fu per questo egua- g~a in India: 17 In giovane età Dioniso, divenne re e conquistò !'India. 18 Due gran-
gliato agli dei e agli eroi, e~ulan?o e talv~lta a~che sor~as.san.do le loro gesta~ dI ope~~ e~lc~~/urono scritt~ in Grecia in onore della sua leggendaria guerra
Le imprese dei due conqUIstaton ?ella n:lto.log:~ gr~c~. DIOnISO ed Eracle fu con glI IndIanI, entrambe pIene di dettagli inventati e reminescenze occasio-
9
rono portate alla ribalta delle glonose aZIOnI mlh~an ~l Ales~andr.o'. . nali di resoconti realisti ci dell'India. La guerra fu anche rappresentata a teatro,
Sin dall'inizio Dioniso (originariamente un dIO del TraCI ~ CUI SI tnbut~va con danzeo e con altre forme d'arte. Dalla fantasia di Filostrato provenne
un culto estatico) fu dipinto quale grande viaggiatore e. C?nqUIstatore, crescIU-
to -cosÌ si supponeva- nel lontano ?ri~nte. Per E~npl~e tale luogo dovev~
Cfr. Karttunen, India in Early Greek Literature, cit., pp. 212 ss.
essere la Battriana, la più distante prOVInCIa achemenIde, SItU~t~ nel nord-est. 14

15 Sul fatt~ che Dioniso crebbe a Nisa, in India, si vedano: Isidorus, Etyrnologiae, 8,11,44;
Nel sud-est dell' Afghanistan, i macedoni i~c~:mtrarono una CItt~ e una ~onta­ M~thogr~p~us Vatlcanus, l,120. Sul suo essere re di Nisa in India, si vedaJuba, F 97. Sulla sua nasci-
gna dove cresceva la vite e la natura era sl~Ile a q~ell~ greca, s~ re~uto all?r~ ta m India SI veda Commodlanus, 1,12. Sull'ubicazione di Nisa in India si vedano Adnotationes super
che quel luogo fosse Nisa e che gli abitanti fossero l dls:en~ent~ del .soldatI dI Luca.nurn, 8,801; Martlanus Cape Ila, 6,69S; Priscianus, 619; Propertius, 3,17,21-22; Servius ad
Dioniso.l! Alessandro, avendo raggiunto questo luogo 1 CUI abItantI avevano Aenezdern, 6,805. Sul fatto che Il Monte Meros si trovi in India si vedano Eustathius, Cornrnentarii ad
Horneri Iliadnn, 2,637· ~ rijJrova ~he ,Nisa sia tra la Fenicia e il Nilo si veda Diodorus Siculu5, 4,2;
accettato la sua dominazione, potè essere eguagli~to a! dio.l>. oppure che sia m Arabia e m India, Scholza In Arzst&jJhanern, Ran. 216. In Eustathius, Comrnentnrii ad
L'idea di Dioniso come conquistatore e re dell ~n.dIa perSIstette .nella .l~tte~ Horneri Iliadem, 6,132 si trovano elencate diverse Nisa, locate di volta in volta in Tracia, in Beozia in
ratura classica e coloro che avevano qualche cognIZIOne delle .realI .tradl~IOnI Arabia, in India, e in Libia. Ancora più numerose le ubicazioni che si trovano nel Thesaurus Linrtuae
indiane lo identificarono con un dio indiano. In base a una tale IdentIficazlo~e, G1'ecaesotto la voce 'Nisa'. In Diodoru5 Siculus, 1,19-20, si narra che il dio fondò Nisa soltanto duran-
te le 5ue campagne indiane. S~ questo si vedano anche, Georgius Syncellus, Chronographia, 4108 ss.;
Megastene potè aggiungere molto alla sua sto:ia de!l'In~ia traendo informazIO- ISldorus, Etymologzae, 15,1,6; Hleronymus, Eusebii Chronicon, 686; Mela, 3,7,66.
ni da fonti indiane. 13 L'esatta natura di questa IdentIficaZJ(~n~ h~ caus~to l~nghe :6 Cfr. Dionysius Perie:g~ta, 625-626 (con Avienus, 826-827; Priscianus, 618-619); 115 2-1160
controversie fra gli studiosi. L'apparente inconsist~nza del. nfer:me~tl pu?esse- (con AVienus, 13?9 s.s.). In PnsClanus, 1052 ss., viene indicato Aorno al posto di Nisa. In Martianus
re spiegata supponendo che di fatto ~i siano ?ue dIfferentI at.tnbUZIOnI ~I Iden- Cape~la 6,69S, Nisa e menzIOnata m un contesto sud-indiano, ma probabilmente l'autore non era
suffiCientemente a suo agio in questioni geografiche per rendersene conto.
tità: la divinità adorata in AfghanIstan e Interpretata dal macedom come 17 Cfr. Hieronymus, Eusebii ChTOnicon ad a. Abr. 686 (1331 a.c.) .

• 18 Su Di~niso che conquista !'India si vedano Anthologia Gmeca 16,183; Aristides, Omtiones,
8 Vi sono molte storie che narrano di meraviglie indiane. -con:e per. esemp!o q~elle ~e1ati­ 41,8; DlOdorus ~lCulu5, 1,19-20; 1,,z7:5; 3,6S,4; 4,3; Dionysius Periegeta, 700 S5. (con Avienus, 885 5S.);
ve alle formiche scavatrici d'oro di Erodoto e alla terribile ma;t~cora di Ctesla:- pn.v~ di ogm con- 1152 ss. (con AVlenus, 1359 ss.; PnsClanus, 1676 ss.); Dionysius Scytobrachion, F 13; Duris, F 27 (<<non
nessione con la mitologia greca. I più antichi resoconti sull'Imha sono statI diSCUSSI m Karttunen, con la sola forza, ma con l'aiuto del vino») con Constantinus Porphyrogenitus, Excerpta de Sententiis,
India in Early Guek Literature, cit. . .,., ., lI; LonlSus, 4,3,2; LUClanus, DeO/'urn dlalogz, 22; Id., De saltatione, 22; Ioannes Malalas, 2, p. 4 2 B;
9 Questa spiegazione delle leggendarie campagne i~d.lane ~I DlOms~ e Eracle era gl~ stata
~ausamas, 10,29,4; Pseudo-Plutarchus, DeFluviis, 16,3; Pseudo-Plutarchus, Instit. Traian., 4; Polyaenus,
suggerita da Strabo, 11,S,5. Egli ripetè i~ s~o ben :on?ato scettl.C1smo m IS,l,? SI veda anche Arnanus, 5trategernata, 1.'1,1-3; Sc1wlza. In Apollomurn Rhodz!u1l, 1,932; 2,904; Georgius Syncellus, Chronographia,
Anabasis, 4,28,2. Proprio dai contenuti dI quest ulumo testo m 5,3 ss. possiamo dedUi re che la fonte 4 108 ss.; AmmI~nus Marce~hnus,. 22,8,23; ArnoblUs, Adversus nationes, 4,29; Augustinus, De civitate Dei,
originale di questa critica era Eratostene. . . . ' 18,18,13; Claudianus, .In Eutropzttrn, 10,216-217; Id., De consulatu Stiliclwnis, 3,24,61-62; Fulgentius,
w Cfr. Euripides, Bacchae, 13-15; inoltre, Ka.rtt~ne.n' Ind~a In Early Gl'eeh L!terature, Clt., p. 21S·
Mytlw~gzae, 2:12 ~ma m D~ aetatzbus mundz, lO, lo stesso autore sostiene che Alessandro fu il primo a
conqUistare I India); Hygmus, 131,133; 131,191; Isidorus, Etyrnologiae, 15,1,6; Lactantius, Institutiones,
In Aeschylus, F 62, c'è una possibile allusione a DlOmso m India. . .. 1,10,8-9; Id., Epit~rtze, 8,5; Luxorius, 4.514 (= Anthologia Latina, 1,360); Mythographus Vaticanus, 1,120-
li Su Nisa in Afghanistan, si vedano Arrianus, Anabasis. 5,1-2; Id., hzdzca, 1,5-9.; DlOnys!U~
1~1; Paulus OroSIUS, Adversus paganos, 1,9,4; Ovidius, ArnoTes, 1,2.47; Id., An amatoria, 1,190-191; Id.,
Periegeta; Clitarchus, F 17 (Scholia in Apoll~niur:z RhodlUrn, 2); PhIlostratus, Vll~ A,pollonu, 2:2, ~,~-9, Epzstulae, 4,8,61-62; Id., Metarnorphoses, 4,13 SS.; Id., Fasti, 3,465 sS.; 3,729-730; Id., Tristia, S,3,23- 2 4;
Plutarchus, Alexander, 58; Strabo, 15,1,8; CurtlUS Rufus, 8,10,1 ss.; Paulus C?lO~!US, 3:19,1, ~hmus, Pacatus, ~anegyrzcusTheodosti, 2,44; Scholia in Horatii Carmina, 2,19,17; Seneca, Oedipus, 113-123; 4 24-
6,21,7 9 ; 16,62,144; Res gestae Alexandri, 36 sS.; Iulius Solinus, 52,16. P.er. del nfenmentl alla vite che 4 2 8; ServlUs ad Aeneidem, 4,196; Sidonius Apollinaris, 22.33-34; Silius Italicus, Punica, 15,79-81; Statius,
cresceva a Nisa, si vedano Theophrastus, Historia plantarurn, 4,4,1; PlmlUs, 16,62,144.. . Achzlleis, 1,616-618; Id., Thebais, 4.387 5S.; 8,236 S5.; 12,786 ss.; Id., Silvae, 4,2,49; 4,6,66.
I l Sulla figura di Alessandro come emulazione di Dioniso, si vedano Arrianus, Indzca, 5; LUCla-
• . ,9 I Bassa.rica di Di(;miso Perieg:te ci sono noti attraverso frammenti piuttosto numerosi, men-
nus, Mortuorurn dialagi, 12,6; Maximus Tyrius, Dial. 2,6; Plutarc~u~, DeAlexandnfortu~a, 1:10; Str.abo, 3.5,5- tr~ I Dzonyslaca.dI Nonno CI sono gltmo per intero. Brani come Diodorus Siculus, 3,65.4, mostrano che
6; Curtins Rufus, 3,10,4-5; 3,12,18; Martianus Capella, 6,655; Phmus, 4,10,39; 7,26,95, Iuhus Solmus, 9,19. del racconti mItologici riguardanti le campagne indiane del dio esistevano già nel periodo ellenistico.
'3 Cfr., ad es., Megastene in Arrianus, Indica, 7-8; Diodorus Siculus, 2,38; 3,63 55.; Strabo, . • >0 Secon~o Athen~eus, 14,631, la danza Pyrriche era usata per illustrare la storia delle conqui-
15,1,6 ss.; Plinius, 6,21,60; Iulius Solinus, 52,5. ste mdlane del dIO. In LucIanus, De saltatione, 22, si nota che Dioniso conquistò l'India danzando.
356 Klaus Karttunen l1ndia nella mitologia greco-rornana
357

un'ulteriore notizia, secondo la quale i filos.ofi indiani sareb?er? vi~lsuti su una tirato da tigri o leopardi 31 e il dio e il suo seguito erano adorni di numerose
roccia talmente alta da impedirne la conqUIsta finanche a DI?nISO. ,In quanto perle e gioielli indianiY Poiché la tradizione di un Dioniso connesso all'India
re dell'India, Dioniso fu descritto come un ~roe cultur~le ,che msegno al su~ P?,- era difficile da conciliare con le prime tradizioni che mettevano Dioniso in re-
polo l'agricoltura, la viticultura, la costru~I~ne delle CItta e: altre cos~ \ COSI gla laziòne alla Tracia e alla Grecia, alcuni ricorsero alla speculazione teologica e
in Megastene),22 mentre qualche volta fu dlpmto come un dIO evemenstlCo, spe~ suggerirono l'esistenza di due differenti Dioniso, il più giovane dei quali fu
cialmente dagli autori cristiani. 23 Come acca~~e per Al~ssandro, anche ~l identificato con il conquistatore dell'India.33
Dioniso si disse che aveva eretto colonne e altan m memona della sua conqUI- Il secondo grande viaggiatore nella mitologia greca fu Eracle (l'Ercole ro-
sta e si suppose che questi fossero ancora presenti in India e in Asia centrale. 24 mano); anch' egli fu rico~<:l0tto ~1l'Ind~a ~an,: propaganda macedone. Quando
Nei resoconti di Megastene e delle gesta di Alessa~dro. venne sp~sso sostenuto Alessan.dro, dopo gravosI Impedimenti, nusCI a conquistare la montagna forti-
che Dioniso fu venerato dagli indiani. 25 Plinio (Hzstorza natumhs, 8,31,76) ag- ficata di Aorno sulla sponda occidentale dell'lndo, si sostenne che Eracle aves-
giunse che il daino maculato ind~ano fos~e sacro a Ba.cco. . . se fallito nello stesso compito. 34 Così Alessandro, eguale al dio Dioniso, era su-
Il ritorno di Dioniso dall'IndIa, descntto nella pn~a dell,e pr?~~SsI~t.:I bac~ periore all'eroe Eracle. 35 Come Dioniso, anche Eracle fu ricondotto alla mito-
chiche,26 fu imitato da Alessandro all'arrivo in Carma~la dall IndI~ e pm tardI logia indiana, sommando caratteristiche tanto di Kf~lfa che di Manu.36 Nella
da Tolomeo Filadelfo in Egitto. 28 La processione dI Tolomeo mclude:va u~ letteratura più tarda non fu cosÌ frequentemente messo in relazione con l'India
carro che raffigurava il ritorno di I?ioniso d~n'India, sc?rtat~ d.a. ele.fan.tI, bUOI come lo :ra ~ta~o Dioniso,37 tu~tavia anch'e.gli fu conosciuto come il conquista-
e cani da caccia indiani, pappagalh e pavonI e da alcunI uomml I~dIanI.. . t<?re .del! Indla3 e venne menzionato occasIOnalmente come venerato dagli in-
In alcuni casi la confusione propria dell'età classica fra .In~ha e<:l E.tIOI;na 39
dlanI. Ancora una volta fu fatto un tentativo di riconciliare tradizioni diffe-
(cfr. in/m) coinvolse la narrazione delle vic~nd~, tanto che SI dIsse dI D~O~lS~ renti supponendo l'esistenza di molti eroi distinti, ma con lo stesso nome.40
che avrebbe raggiunto !'India attraverso l'EtIOpIa o anche.attr~ve.rso la LIbIa.
Talvolta, tal unÌ aspetti della re:ligione. eg~ziana furono. spIegaoti ntenendo che
fossero stati importati dall'India da DIOnISO (come Osmde).3 Il suo carro era 31 Su questi felini si vedano, rispettivamente, Ele..llj.ae in Maecenatern, 1,61; Claudianus, Pane-

gyricus ~ IV consulatul!o'~orii, 600 S5.; Dracontius, Rornulea, 10,272-273; Horatius, Carmina, 3,3,13 ss.;
Mar.tlah~, 8,26,7-8; OVldIUS, .An amatona, 1,550; 1,559; Silius Italicus, Punica, 15,79-81; 17,647-6 4 8 ;
21 Cfr. Philostratus, Vita Apollonii, 3,13. Ciò è facilmenteparagonabile con il precedente rac- Statills, Thebazs, 7,569; Verglhus, Eclogae, 5,29; Aenezs, 6,804-805 (con Donatus). In particolare sui leo-
conto della roccia dell' Aorno, non conquistata da Eracle (cfr. zn[m). . parch: LUClanus, Bacdl!ls, 2. In &:neca,Phaedra, 75~-755 (cfr. Oedipus, 457-458), le tigri sono anche
" Cfr. Megastene in Arrianus, Indica, 7,5 55.; Diodorus Siculus, 2.35,5; 3,63. Cfr. Inoltre, m.en~lOn.ate, .I~ relaZIOne al dIO m India. I leopardi stanno a significare probabilmente le 'Iynxes'
Iulianus, Omtiones, 7, p. 221 B. (lmCl) di OVldIUS, Metarnorphoses, 15.413-414; mentre in Luxorius, 4,514 (:Anthologia Latina, 1,360),
23 Athanasius, Contra gentes, 9, pp. 20-21. . e? in Prudel~lius, Contra ~yrnnUl.chun4 1,128: abbiamo semplicemente 'bestie' (bestiae, [erae). Dob-
24 In merito alle colonne si vedano Dionysius Periegeta, 620-626 (con AVlenus, 824 55.;
bIamo tuttavia no.tare che ~ Gre.Cl e I Romal11 avev~no spesso difficoltà a distinguere tigri e leopardi,
tanto che In molti raccontI le tIgn vengono descntte come maculate (cfr. Karttunen, India and the
,'
P nSClanus, 614 s)· 1164 1165 (con Avienu5 1383' Priscianus 1057-1058); Tzetzes, Clu.lzades, 8,211; Id., Hellenistic WoTld, cit., pp. 1705S.).
s. , - " ' . l' Il S..!· . d Plinius
Epistulae, 42. Mentre a proposito degli altari di Dioniso e di a tn n.e a ?g."lan~.sl ve .ano . :
32 Cfr., ad es., Sidonius Apollinari, Cannen, 22,53-54; Epiphanius, De XII gernrnis (FHRI
6,18,49; Martianus Capella, 6,692. In Strabo, 3,5,5, si fa menzione dl.altan SI,tu~tI In Ind~a e de(hc~tI 164)
a Dioniso ed Eracle (ed Alessandro) insieme, ma in Strabo, 3,5,6, SI nega I eSIstenza dI colonne m sugli zaffiri del tempio del dio in India. C'è una lunga descrizione di un tempio di Dioniso in India
loro onore. nello Pseudo-Callisthenes, Recensione ~ 3, pp. 176-177, in von L. Bergson, Stoccolma 196 5.
25 Su Dioniso come dio indiano si vedano, ad es., Athanasius, Contm gentes, 24, p. ~8b ss. (<<a , ..'3 Cti-. ~ioclorus Siculus, 4.4; Cic~ro, De natura deomm, 3,23.58. Il collegamento di Dioniso con
lui viene libato del vino»); Diodorus Siculus, 1,19,8; Dionysius Periegeta, 576-579 (con A:,enus, -;:55- I India e menzIOnato anche 1\1 Apollol11uS RhodlUS, 2,904 SS.; Arrianus, Anahasis, 6,14,2; Diodorus
757); 1143. (Avienus, 1348-1349); Lucianus, Bacchus~6-7; Megastene m Strabo, 15,1,58, Ausomus, Siculus 4,1-5; 4,17 arg.; Himerius, Orationes, 18,2; 48,26; Ioannes Lydus, De rnensibus, 4,67; Lucianus,
EjJigmrnrnata, 48; Pseudo-Lactantius Placidus ad Stat!! Theba~dern, l,687; M~rtI~nus Capella, 6,699. Bacclms, 1-3~ 6-7; Psellus, Orat. min., 25; Sclwlia in Luciani MOTt. dial., 25,9; Elegiae in Maecenaten~ l,57
26 Sulle processioni bacchiche si vedano Diodorus SlCulus, 3,65,7 (il diO c~e cavalca un ele-
5S.; DracontlUs, Rornulea, 7,19-20; 10.320-321; Epigrarnmata Bobiensia, 20; Iulius Paris ad Val. Max., 3,6,6;
fante); Dionysius Periegeta, 700-705 (con Avienus, 885-890); Avien~s, 1382; Claudlanus, P~n.egyrz~us Pseudo-Lactantius Placidus ad Thebaiden! passim; Martialis, 8,78,2; Sidoniu5 Apollinaris, 11,117 sS.
de IV consulatu Honorii, 608-610; Donatus ad Aenezdern, 6,801; Dracont~us, Romulea: 10,272 SS., Sldol1lu~ 34 Su Aorno si vedano Arrianus, Anabasis, 4,28 55.; Id., Indica, 5,10; Diodorus Siculus, 17,85;
Apollinaris, Carmen, 22 S5.; Tertullianus, De carona: 7, p. 433; Prudent\U~, Contra. Sym.rnachum, 1,~22 sS., Lucianu5, Mortuomrn dialogi, 12,6; Philostratus, Vita /lpollonii, 2,10; Plutarchus, De Alexandri jiJTtuna,
Id., Perislephanon, 10,279-280; Silius .Italicus, Pum~a, 17,647-64~; Valernls Maxlmus, 3,6,6. Il nto! no 1~3; .Plutarchus, De se IPSllm., lo; Plutarchus, Regurn et irnperato7'urn apophthegmata, 25, 27; Pseudo-
di Dioniso dall'India è citato anche m DlOdorus SlCulus, 3,73,7, Panegy7!cus Const~ntznt, 6,9,4. , Calhsthenes, 3,4,9, Kroll; Strabo, 15,1,8; Curtius Rufi.IS, 8,11,1-25; Hieronymus, Eusebii Cht-onicon,
1689; Res gestae AlexandTi, 46.
27 La sua storicità è piuttosto sospetta, ma gli autori classici lo tengono di gran conto. Cfr.,
ad es., Diodorus Siculus, 17,106; Plutarchus, Alexander, 67. Mentre Arrianus, Arzabasis, 6,28, non pare 35 Su Alessandro come imitazione di Eracle si vedano Arrianus, Indica, 5; Lucianus,

credere a questa tradizione. . . Mortuorurn diaw,gi, 12,6; Plutarchus, De.A~xandTifortuna, 1,10; Strabo, 3,5,5-6; Curtius Rufus, 3,10,4-
,8 Questa cosiddetta Pompa Bacchica è statadescrittaJn Athenaeus, Detpnosophtstae, 5, 200C-
5; 8,10,1-2; Marlianus Cape Ila, 6,655; Phl1lus, 4,10,39; 7,26,95; Iulius Solinus, 9,19.
201E. Cfr. inoltre, Karttunen, India and the Hellemstlc World, Clt.: ~. 33 0. . ,.. 36 Cfr., ad es., Megastene in Arrianus, Indica, 8-9; Diodorus Siculus, 2,3 9 ; Polyaenus, 1,3;

29 Sull'Etiopia si veda Lucianus, De Syria dea, 16. Sulla Llbl~, Ampehus, 2,1.. Sul! Eglttc? ~VlstO
Strabo, 15,1,6 S5.; 15,1,58; Martianus Capella, 6,695; Plinius, 6,21,76. Cfr., inoltre, Karttunen, India in
EaTly GTeek Literature, cit., pp. 210 sS.
come tempio di Ammone), Servius ad Aenetdern, 4,196. Se.c~ndo il tardo Mythoglaphus Vatlcanus,
II,80, Dioniso fece ritorno dall'India attraverso il deserto lIbiCO. . 37 Maggiori riferimenti ad Eracle in India si trovano in Hesychius S.V. Dorsane, 17,3,7; Curtius

31) Sulla religione egiziana si veda Plutar~h.us, De Iside,. 29 (Phylarchus, F 78). DlOdorus Rufus, 8,10,1-2; Donatus ad Aeneidern, 6,801; Plinius, 6,18,49 (in relazione agli altari).
Siculus, 1,19-20; 4,1, identifica il dio stesso con OSI:lde (anc~e l? EuseblUs, P1,!eparr:tw~"angelzca, 38 Cfr. Curtius Rufus, 3,10,4-5; Livius, 42,52; Seneca, Hercules Oetaeus, 4 4.
1
2,1,13). Questa ipotesi sull'antica relazione tra EgItto e Ind,~ SI trova anche I~ P~,lostratus, VIta 39 Cfr. Martianus Cape Ila, 6,698.

Apollonii, e in molti autori cristiani, sebbene non venga messa In rapporto con DlOl1lS0. 4<1 Non meno di cinque, almeno secondo Cicero, De natura deoTurn, 3,16.
Klaus Karttunen ~ 1India nella mitologia greco-romana
359

Collegata a Eracle è la figura di Promet~o, incatenato alla ro~cia da Zeus e ~a in cui il sole era denominato Surya, che potrebbe essersi occasionalmente
Eracle liberato. Originariamente questo mIto era connesso con Il Caucaso, ma m mesc<;>lato ai raccon~i di cui stiamo trattando, ma almeno in parte questi riferi-
seguito i macedoni iniziarono a chiamare Caucaso anche I:Hindukush,41.e pron- ~ent.I sono da ascnvere alla speculazione classica. 49 Per gli autori cristiani
tamente spostarono la caverna dove Prometeo era stato mcatenato e lIberato, l In~ha -~oll.oca.t~ nell'e~tremo <:riente- era situata vicino al giardino
annullando cosÌ la distanza fra il Caucaso reale e l'Hindukush. 42 Una volta ope- delI Eden. DI ongme OCCIdentale e la descrizione dei sacri alberi miracolosi
rata questa identificazione, fu facile usarl~ come argome:nto per l~ presunt~ cam- del sole e della luna inclusi nella leggenda di AlessandroY Il culto della luna
pagne indiane di Eracle. Un raro paSSa&gIO, c~e proba~Ilm~n~e r~sale a Chtarco, non ebbe particolari connessioni con l'India, sebbene menzionato in India da
allude al culto di Zeus come a quello dI un dIO della pIOggIa mdIano, forse con alcuni autoriY
riferimento al culto di Indra notato durante le campagne di Alessandro. 43 Gli storici di Alessandro raccontano che il re sacrificasse ai fiumi indiani53
Omero, nel riferirsi agli etiopi orientali (Odissea, 1,22-25), introdusse una e occasionalmente troviamo alcune menzioni dei fiumi indiani come divinità.54
persistente confusione fra l'Etiopia e l'India, e pertanto divenne consueto sup- Una st~ri~ curiosa narra della gola di Plutone, in cui venivano sacrificati gli
porre caratteristiche etiopiche in India e v~ceve~sa .. E s~b?en~ Omero non co- ar:nentI: sIt~ata pro~abilmente in ciò che ora è l'Afghanistan. 55 In un testo
noscesse l'India, nella letteratura tarda, l SUOI etIopI VIaggIarono verso est mItologICo Il figlIo dI Medea muore durante un attacco all'India, ma solita-
ampliando l'orizzonte geografic~. Già ~rodoto li colloc~ ai confin~ ?~1l'I.ndia.44 mente Medea era messa in relazione con l'Iran (Media).5 6 Alcuni poeti lascia-
Il più importante risultato mItologIco della co.nn~ssIOne con l EtIOpI.a fu.lo rono che Demetra cercasse la propria figlia anche sulle coste dell'Idaspe.57 Per
spostamento in India di Perseo e del suo sal~atagg~o dI Andr?me~~, o~Igl.nana­ q~a~to so, nessuno sostenne che Odisseo visitò !'India, ma Dinone (F 3 in
mente collocato in Etiopia. 45 Nella tarda epIca latma su TrOIa, glI mdlam com- PlImo), nel tardo IV secolo d.C., collocò in India le sirene.
batterono dalla parte dei troiani sotto il re Memnone ~'EtioI?!a.46. Fra &li auto- Esiste un gran numero di questi occasionali riferimenti all'India. Secondo
ri tardi, anche l'Egitto è spesso coinvolto nella confusIOne gia eVIdenziata dal Nicandro (F 37) i famosi cani indiani discendono dai cani di Atteone. Pausania
caso di Dioniso. Igino ne è un esempio estremo, dal m?men~o che, ne.Ha ~~a (8,29) sostenne ~he il gigante Oronte, eponimo del fiume, era di origini india-
opera narrativa, sostenne che Zeus avesse fondato Tebe m India e che DlomsIO ne. Ca~ete (F 17 m Ateneo) sapeva che il dio del vino indiano (non Dioniso?)
avesse fondato Hammon (Ammon). era chIamato Soroadeios, mentre in Manilio (4,756-757) gli dei Castore e
L'araba fenice appartiene propriamente alla tradizione egiziana, ~amiliare Polluce erano adorati in India. In un frammento di Sofocle (F 830S in Plinio
ai greci fin da Erodoto. Nel periodo ellenistico si ~rorag? la ~1Uova l~ea c~~ 37,11,40-4 1 ) gli uccelli di Meleagro strillano su di lui in qualche parte dell'Indi~
l'uccello in realtà vivesse in India -la dimora di tUttI gh ammah favolosI e mltI- e le loro lacrime si trasformano in ambra. Secondo Plutarco (De Alex. Fortuna,
ci- e venisse in Egitto solo ogni cinquecento anni p~~ morire e ~inascere dal!e
proprie ceneri.47 L'idea era cosÌ diffusamente condIvIsa .da far SI che Ausomo
. 49 Sul Sole, oppure l'Aurora, in India si vedano Achilles Tatius, 4,5,1; Aelianus, De natura ani-
la chiamasse semplicemente l'uccello del Gange (gangetzcus ales).
mahurn, 7,4.4 (sugli el~fanti che adorano il Sole); Clernens Alexandrinus, Protrepticus, 2,26,1; Ctesias,
La terra dove sorge il sole, come ovvio situata in estremo oriente, .fu na~u­ F 4.5,17; DlOdorus SlCulus,. 2,59,2; 2,59,7 (sulla favolosa isola del sole di Iambulus); Dionysius
ralmente identificata con l'India. 48 Era anche presente un culto solare m India, Peneg.eta, 58 7 SS.; 1110; Luc~anus, De mm'le Peregrini, 39; Philostratus, Vita Apollonii, 2,24; 2,38; 3,14;
ApulelUs, I?e mundo, 301; AVlenus, 65-67; Catullus, 11; Ovidius, Metarnorphoses, 1,778-779; Petronius, F
3~; PropertlUs, ?,18?11; 3,13,15 ss.; Sclwlza Bernensia ad Vergilii Gemgica, 4.425; Seneca, Thyestes, 598 ss.;
4' Sull'Hindukush, noto come Caucaso, si vedano Arrianus, Anabasis, 3,28; 5,3,2-3; Id., Indi- SldonlUs Apollmans, 2,407-408; 2,440 SS.; 9,19-21; Tibullus, 4,1,145.
ca, 5,11; Dionysius Periegeta, 1134; Philostratos, Vita A~ollonii, 3,4; Polybius, 11,39;. Strabo, 11,5,5; 11,8,1; ,
9
. . 5 Cfr. Athanasius, Quaestion,es ad Antiochurn, 47; Epiphanius, Adversus Haereses, 2,1,64;
15,1,11; Cicero, Tusculanae dzsputatwnes, 5,27,77-78; CurtlUs Rufus, 7.3,19; Phmus, 5,27,97-98. Cfr., EXPOSI:lO totl'US rn:undl, 8; Cosmas In~lcopleustes, TopograPhia eMùtiana, 11,24. Mentre per !'India
inoltre, Karttunen, India and tlle Hellenistic Wm'ld, cit., pp. 106-107. oltre I oceano OrIentale, Cosmas IndlCopleustes, TopograPhia Christiana, 2,24.
4' Cfr., in merito a Prometeo, Arrianus, Anabasis, 5,3,21> Id., Indica, 5,11; Philostratus, Vita
:' Cfr. Pseudo-Callisthenes, Recensione, A 3,17, pp. 111-114 Kroll; Epistula Alexandri, 55-66;
AtJollonii, 2,3; Sclwlia in Apolloniurn Rhodiurn, 2,1249 (con Duris F 47); Strabo, 11,5,5; 15,1,8 (sebbene FulgentI.us, De aetatzbus rnundi et hominis, 10,41; Iulius Va\erius, 3,24 S5. In Bardesanes (F l in
questo autore stesso non creda al Prometeo dell'Hindukush). Porphynus) compare Il racconto di una statua sacra androgina, ornata da bassorilievi del sole e della
43 Cfr. Strabo, 15,1,69. Mentre su Giove Ammone venerato ovunque, incluse India ed Etiopia, luna,. collocata in una ca,:erna in India. Questo ha invitato alcuni a suggerire il paragone con l'an-
si veda Lucanus, 9,517-519. Cfr. inoltre, Karttunen, India and the Hellenistic Wm'ld, cit., pp. 89-90. drogmo ArdhanarIsvara Siva.
44 Cfr. Herodotus 3,94; 7,70. Più tardi sia Mela, 3,7,67, che Ptolemaeus, Geographia, 7,3,3, col- . 5' Sul culto della lun~ in India si vedano .Aelianus, De natura animaliurn, 4,10 (in cui degli ele-
locarono detti confini nel sud-est dell' Asia. A proposito di questi ecquivoci si veda Karttunen, India fantI adorano la luna); Cteslas, F 45,17; FulgentIus, De natura, 10,41.
and the Hellenistic World, cit., pp. 134 ss. 53 Cfr., ad es., Arrianus, Anabasis, 5.3,6 (sull'Indo); 6,3,1 (su Idaspe e Acesine).
45 Su Perseo in India si vedano Anthologia Graeca, 5,132; Ovidius, AH arnatm'ia, l,53; Id.,
54 A proposito. de,l culto ?ei fiumi in India si vedano Philostratus, Vita Apollonii, 2,19; Strabo,
Metamorphoses, 4,6°5-6°7; 5,47-49. 15,1,69 (sul G~nge). Sia lIndo (I.n Pseudo-Plutarchus, De Fluviis, 25,1) che il Gange (in Philostratus,
46 Cfr. Dictyes Cretensis, 4,4. Si trova menzione degli etiopi dell'est, in quanto alleati in guer- Vzta Apollonn, 3,20-21; Claudlanus, Paneg;yncus de IV consulatu HonoTii, 608-610' Ovidius
ra dei troiani, in Diodorus Siculus, 2,22. Mentre in Sidonius Apollinaris, Cannina, 9,20, si definisco- Metarnorphoses, 5,47-49; Sidonius Apollinaris, 22,41-43) vengono occasionalmente annov~rati com~
no 'indiani' gli appartenenti al popolo di Memnone. persone. Nella confinante Battriana, l'Oxus aveva un culto stabile, sul quale si veda Karttunen India
47 Sull'araba fenice in India si vedano Aelius Aristides, 2,426; Dionysius Periegeta, Ixeuticon, and the Hellenistic World, cit., pp. 280, 291, 3 14-3 15. '
1,32; Lucianus, Navigium, 44; Philostratus, Epistulae8; Id., Vita Apollonii 3,49; Physiologus 7; Ausonius, 55 Sull'abisso di Plutone si veda Aelianus, De natum animaliurn, 16,16. Cfr. inoltre, Karttunen
Epistulae24,9-; Id., Gripllus, 13-17; Plinius, 10,2,5 (in Panchea); Sidonius Apollinaris, 9,326-327; 22,50- India and the Hellenistic World, cit., p. 182. '
51. Cfr. anche Karttunen, India and the Hellenistic World, cit., p, 210. 56 Cfr. Pseudo-Apollodorus, Bibliotheca, 1,9.
48 L'ubicazione dell'India nell'estremo oriente ricorre fin da Herodotus, 4,40; Ephorus, F 30.
57 Su Demetra si vedano Claudianus, De mptu PTOserpinae, 3,324-325; Ovidius, Fasti, 4,5 69 .
Klaus Karttunen

1,5) Alessandro insegnò agli indiani ad adorare gli dei greci e un autore più FEDERICO DE ROMANIS
tardo (Marziano Capella, 1,11) fece emigrare gli dei verso l'India.
Filostrato, nonostante abbia preservato nel suo secondo libro della Vita
Apollonii alcune informazioni reali in merito alla città di Taxila in Panjab, nel Immagini dell'India nell'Egitto romano.
terzo libro si muove oltre l'Ifasi, giungendo cosÌ nel reame della fantasia. Se da Note in margine al Charition
un lato alcuni di questi aneddoti paiano derivare dai primi autori che scrissero
sull'India (tra cui Ctesia), dall'altro lato diversi resoconti sembrano essere nuo-
ve creazioni. 58 Quella descritta era la terra dei sapienti saggi indiani, i quali di-
vennero gli insegnanti di Apollonio, che parlavano il greco e adoravano le sta-
tue delle divinità greche, del fuoco e del sole (Vita Apollonii, 3,14)·

3. Prima di concludere questo studio, possiamo accennare brevemente al


ruolo dell'India nell'astrologia ellenistica. Nello Pseudo-eratosteniano Cataste-
rismi (5), Efesto fabbrica la costellazione di Stephanus (Corona) con pietre
d'oro e gemme d'indiana provenienza. Autori di testi astrologici quali Tolo-
meo, Efestione e Giovanni Lido cercano di fornire una plausibile spiegazione . È noto come in un papiro greco ri " .
a svariati eventi straordinari, affermando che essi in India sarebbero validi. 59 nsalente al II sec d C l • . n~enuto a Ossmnco e probabilmente
. . . SI SIa conservata In d '. l
Possiamo quindi costatare che l'India figura in numerosi modi nella mito- una sul recto l'altra sul verso parte d" [; ue versI~lll eggermente diverse
logia del periodo ellenistico e specialmente del periodo romano. Tuttavia non protagonista, una parlante r~co di n~ una, ars~ .ambientata in India, dove 1~
esisteva alcun TemPlum Augusti in India come suggerito nella Tabula Peutinge- to, tra gli altri, di un suo frate110 mentr m~ Ch~n~lOn, alla ~ne riesce, con l'aiu-
nana. Esisteva sÌ un tempio, ma è molto più plausibi.le sostenere che l'identifi- catura collettiva, a fuggire dall'I d' e glI IndIanI ~ono tu~tlgr~vati da un'ubria-
cazione provenisse dall'erronea confusione con un tempio di Agastya, in accor- pubblicazione del testo, si osser~òI~[:~~~r:~e 1~ p~tna. GIà subito dopo la
do alla mitologia indiana: grande saggio ed eroe culturale dell'India del sud. 6o pr~sentano evidenti somiglianze con ueU' d~1 1 ettagh della tr~~a della farsa
Dopo tutto, l'India e l'antichità classica furono due mondi a parte e, nono- npoO'noAoç di una dea, abbandonata i q l l a cu.ne o~ere eunpIdee: l'eroina,
stante vi furono alcuni contatti -come le campagne di Alessandro e l'interna- gnato da un amico, la ricerca'}' ebbre n ~errt ~tr~llle~a; Il fratello che, accompa-
zionale commercio marittimo del periodo romano- questi non ebbero una di tesori sacri e finalmente '1'1 c IZz~ e~ 1Indigelll; la (tentata?) asportazione
. onc USIVO ntorno in pat . .
rilevante influenza reciproca sul piano intellettuale. Nel periodo ellenistico c h e In qualche modo si ritrovano nell'Elen l' na s?n,? tl~ttl elementi
l'India acquisì una certa familiarità con l'Occidente e fu quindi per questo in- Tuttavia, il Charition come co . a, lne Czclope o nellljzgenza fra i Tauri.
. . ,nvenZlOna mente d l d Il
clusa all'interno delle speculazioni riguardanti la tradizione e il mito. Ma il sta, SI chIama la farsa, è tutt'altro che u _ ' a ?ome . e a protagoni-
modo in cui ciò avvenne ebbe un carattere interamente occidentale, mentre la tea colta e complice capace dI' d' ..n aInhmuffIto pastzche scntto per una pIa-
'. ' lvertlrsI anc e solo ' '.
realtà indiana potè emergere soltanto in casi molto rari. Tuttavia, per un citta- llzzaZlOne comica di alcune s't '. " per un anemIca ncontestua-
,. ' 1 uazioni eunpldee A . 1::1attl• •
dino romano colto, perfino la lontana India era parte di un mondo conosciu- l attualIzzazione dell'esotismo geo rafi . ppare 1r:
eVIdente che
to e già visitato dagli dei e dagli eroi della propria preistoria mitica. contemporanea prende il posto dea TlCO .~ cronoIO!?I~~ del modelli -l'India
a
pi eroici- è funzionale a una a d .un e, della ~IcIha e dell'Egitto dei tem-
. '. preme Itata strategia c ..
111trecClare l clins d'oeil ai dram' "d' omposltlVa, che mira a
<

Una puntuale analisi dei framr:ln~~:l~~t con un~ prospetti~a a ~ssi esterna.
(traduzione di Fulvio Guatelli) statare che la farsa presuppo . perven~tI permette 111 effetti di con-
euripidea, riferimenti cultura~e~grgl~pe~~o. a, quellI ~orniti dall~ drammaturgia
mn IVl, conneSSI a un patnmonio di cono-

" .' POxy III,403. Dopo l'editio princeps, a cura d' p B


IIpubbhcato e/o estesamente commentato da O ,I . . Grenfelle A.S, Hunt, il testo è stato
Mmnamm ch Hero(n)das (Teubner I 'p., 9 " CruslUs, nella quarta e nella quinta edizione del'
. . () l ' ' " A Slae l 05- pp I01 109' 9 5 •
IlllnllS xynynchus, Diss. Lipsiae 1906' da G K k' " - .: l 14, pp. 101-109); da G. Winter De
da G. Manteuffe!, Deopusculis GraecisÀe ' tie no e, De, Chantzo'uzzlllo Oxy,-hynchio, Diss. Kiliae 1908:
des S.clcnces et des I ettres de V:., .
l' .) . ,~ . .
gyE, papyrzs OStl aal lajJldzfmsque collectis Travaux de la S ,,:
alsovle, V\arszawa 1930 . ' OClcte
;;t:rar y } apyn Poetry, Harvard University Press, Lond' P!~~127-137, da D.L. Page, Seleet Papyri, III,

.l.t7
11
lemken, Dn'grzechlsdze Mirnus. DokuJ1wntezur Gmhichtl' ,amblldge Ma. 19 41, pp. 336-349; da H.
19 72, pp. 48-59; da LC. Cunningham nell'edizi' .. d- e.\ antzlwll .vo1Jl.\lhmters, Schiinemann, Bremen
58 Cfr. Ctesia, 3,1 (su un boschetto dedicato ad Afrodite); 3,3 (su una donna a lei consacrata). e: finalmente,. da S. Santelia, Charition liber~t~n~ ~l, lmUlrnbi d: Herodas (Teubner, Leipzig 1987);
59 Allo stesso modo Varahamihira nella sua Brhatsa7!lhitii, all'inizio del VI secolo d.C., estese la l:tteratura SI ricorderà G.F. Gianotti Fonn' . x~. 4 1 3), Levante, Ban 1991. Della più recente
discussione sui fenomeni astrologici includendovi la regione degli yavana, ossia l'occidente ellenico. Stramaglia, La lettaatura di consumo ;wl m01:~~ ;~nsu;n~teat~ale: m1111;0 e spettacoli affini, in O. l'ecere, A.
60 Cfr. Karttunen, India and lhe Hellenistic Warld, cit., p. 334· 17 settembre 1994, Università degli Studi di Cassine~o-(~~no. tt 1 d el Convegno Tntanazionali,. Cassino,14-
, "ass1!10 l 9 9 6 , pp. 270-2 73.

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