Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Fo
Guarire ridendo
Illustrazioni di Jacopo Fo
ed Eleonora Albanese
Dedico questo libro
a Gabriella Canova,
dolcissima persona,
splendida curatrice
di tutti i miei libri,
campionessa di scarabeo
e spirito luminoso.
INDICE
PROLOGO
LIBRO PRIMO
CHE COS’È LA MALATTIA?
Capitolo primo
LE SCOPERTE MEDICHE DEGLI ULTIMI 20 ANNI…
RIDERE E GIOCARE
Capitolo secondo
LE MIE CISTITI (la diagnosi e la cura)
Capitolo terzo
LIBRO SECONDO
CAMBIARE IDEA SUL CORPO E SULLA MENTE
Capitolo primo
A PROPOSITO DI ALCUNE CONVINZIONI ERRATE CHE CI IMPEDISCONO DI RIDERE E DI
STAR BENE
Capitolo secondo
LE 7 CHIAVI DEL CAMBIAMENTO
1ª chiave: SCOPRI LA FORZA E LA VELOCITÀ DEL TUO CERVELLO SEGRETO
2ª chiave RILASSARSI
3ª chiave: RESPIRARE
4ª chiave: È POSSIBILE MANEGGIARE GLI STATI D’ANIMO
5ª chiave LE PERCEZIONI SOTTILI
6ª chiave SMETTERE DI AVER PAURA DI CAMBIARE
7ª chiave UNIRSI AL MIRACOLO DELL’ APPARTENENZA COSMICA
LIBRO TERZO
COME GUARIRE DALLE MALATTIE
DECALOGO DEL MALATO CHE GUARISCE
LE MALATTIE CRONICHE
DIETA
LIBRO QUARTO
MALATTIE da errori di comportamento FACILI DA GUARIRE
LA CURA DELLE MALATTIE DA DISINFORMAZIONE
CALVIZIE
MAL DI TESTA
MAL DI SCHIENA
DISTURBI DELL’AREA SESSUALE
INSONNIA
PICCOLI TRAUMI, COLPI, STORTE, STIRAMENTI, CRAMPI E DOLORI ARTICOLARI
10 TESORI NATURALI
GUARIRE LA MENTE
APPENDICE
Alcune ricerche mediche a proposito del ridere, del buon umore, della generosità e di
altri passatempi benefici
APPENDICE 2
APPENDICE 3
PUNTO UNO: perché è UNA MALATTIA GRAVE. Psicologica e fisica.
LE MIE CISTITI
(la diagnosi e la cura)
Il cattivo medico cura i sintomi del male. Così facendo non guarisce
la mala ia e essa diventa più profonda e dopo poco tempo spunta di
nuovo in un altro punto del corpo, aggravata.
Il bravo medico scopre quali sono le cause del male e le rimuove.
Solo così il paziente guarisce veramente.
Questa è l'idea della medicina che avevano i medici cinesi già 2500
anni fa. E ormai il diba ito su questa questione ha investito tu o
l’ambiente medico.
Inizia a vacillare la convinzione che guarire il malato equivalga a
liberarlo dal malessere il più velocemente possibile, a accando i sintomi
della malattia con ogni mezzo efficace.
Questo modo di procedere è valido nella medicina d’urgenza,
quando vi è un imminente pericolo di morte.
Quando i sintomi stanno per uccidere il malato vanno combattuti
senza esclusione di colpi.
Ma è stupido accanirsi contro i sintomi quando la mala ia non
minaccia immediatamente la sopravvivenza. In questo caso bisogna
andare a cercare le ragioni del male.
Quando avevo 18 anni mi venne una noiosissima cistite. Andai da
uno specialista che mi prescrisse degli antibiotici, ma senza risultati
apprezzabili: ogni volta che urinavo o eiaculavo, i dolori persistevano.
Mi rivolsi a un medico, che mi fece fare nuove analisi e mi
prescrisse altri antibiotici più forti e specifici.
Nessun risultato.
Consultai un terzo specialista che mi consigliò iniezioni di
disinfiammanti, ricostituenti e antibiotici. Niente.
Un quarto aggiunse, ad antibiotici e disinfiammanti, uno
psicofarmaco rilassante e il massaggio prostatico: quest’ultimo consiste
nella pratica barbara di infilarti un dito nel sedere e schiacciare la
prostata, provocandoti un male cane.
Guarii completamente.
Ma dopo sette giorni i bruciori ripresero.
Visitai un quinto luminare che mi centrifugò di pasticche. Alla fine
della cura perdevo sangue orinando.
Il sesto medico mi consigliò di rinunciare ai rapporti sessuali.
Alla fine mio padre mi accompagnò da uno dei più grandi urologi
del paese, il professor Dell’Adami che per mia fortuna si rivelò di
tutt’altra pasta.
Mi rifece fare le analisi, appurò che c’era un’infezione ba erica ma
la cosa non lo interessò più di tanto. Per lui l’infezione non era la causa
ma l’effetto di uno squilibrio dell’intero apparato genitale.
Quando funziona, il nostro corpo è perfe amente in grado, da solo, di sconfiggere una
piccola infezione.
Quindi non si occupò dei ba eri, con i quali, nonostante gli
antibiotici, convivevo ormai da due anni.
Fu invece il primo a chiedermi se studiavo molto.
Gli dissi che lavoravo. Facevo il disegnatore, otto-dieci ore al giorno
seduto al tavolo. Mi disse che il mio problema colpiva sopra u o quelli
che stanno seduti a lungo come i camionisti e gli studenti di medicina. Il
sangue circola male, si crea eccessivo calore e va in tilt la valvola che
determina l’uscita di orina o di liquido seminale. Era un disturbo che
aveva scoperto lui dopo anni di ricerche.
Mi prescrisse di camminare, di stare seduto a lungo nella vasca
d’acqua calda (immerso fino al bacino) e di procurarmi un cuscino di
crine di cavallo bucato nel centro (a ciambella).
Non guarii ma iniziai un lento miglioramento. Però era troppo
lento. Mi rivolsi così a una pranoterapeuta, una signora anziana che mi
metteva del ghiaccio sul pisello dicendomi: «Non ti preoccupare, potrei
essere tua nonna».
Non ebbi risultati e così, come molti che sono affli i da mala ie
ormai croniche, resistenti a qualsiasi cura, intrapresi un lungo
pellegrinaggio. Viaggiando in Cina andai da un agopuntore e tornato in
Italia mi recai da un altro... ne visitai cinque, ma nessuna delle loro cure
ebbe un effetto risolutivo, sebbene ne ricavassi un sollievo momentaneo.
Feci due cure omeopatiche, mi fecero bene ma non guarii. Andai da
un paio di maghi che mi tolsero il malocchio e mi prescrissero preghiere
e talismani. Provai svariati infusi di erbe, impacchi, supposte d’aglio,
clisteri di olio e lavanda, bagni d’erbe aromatiche. Smisi di mangiare
carne, uova, la e, formaggi, dolci e cioccolato. Provai la macrobiotica .
Sperimentai massaggi indiani, automassaggio cinese, rilassamento yoga,
medicine tibetane e meditazione zen. Ma dopo qua ro anni avevo
ancora, spesso, violenti bruciori orinando e raggiungendo l’orgasmo.
Di tu e le decine di medici che mi avevano curato a nessuno era
venuto in mente di chiedermi come facessi l’amore.
Il mio problema stava nel fa o che ero un fantastico eiaculatore precoce: eiaculavo alla
velocità della luce.
E, purtroppo, il sistema che avevo scoperto per aumentare i miei
tempi di copula era quello di contrarre il basso ventre. Questo
comportamento insano era aggravato dal fa o che avevo “il vizio” di
contrarre quella zona anche nei momenti di tensione, mentre disegnavo
e mentre compivo degli sforzi fisici. Ero molto ansioso e questo
a eggiamento si manifestava anche nel mio modo di far l’amore. A
causa della paura del dolore che accompagnava l’eiaculazione, non
riuscivo ad abbandonarmi completamente neanche durante l’orgasmo.
Si era creato un circolo vizioso. Iniziai a rendermi conto di tu o questo
facendo l’amore con una meravigliosa giovane rivoluzionaria
femminista che mi disse: «Calmati, tesoro!». E mi spiegò che potevamo
fare l’amore con meno ansia e uno spirito più giocoso. Tranquillizzato
dal suo piglio materno, riuscii a lasciarmi andare e, dopo anni,
sperimentai i primi orgasmi senza dolore. Così finalmente (sono un po’
tardo) mi resi conto che c’era un rapporto dire o tra il mio stato di
tensione emotiva e muscolare e l’infiammazione. Se riuscivo a
rilassarmi, a distrarmi, a lasciarmi andare morbidamente e senza ansia,
il dolore non si manifestava. Ma farlo era per me molto difficile.
Ero ormai un giovane di 23 anni, molto esigente e perfezionista,
facile al malumore e alla rabbia; spesso ero incapace di stare con gli altri
e mi rinchiudevo a rimuginare, in solitudine, sulle mie sfighe
esistenziali. Un musone insomma. Con saltuari scatti isterici.
Poco più tardi, verso i 24 anni, mi resi conto che non mi andava più
di vivere in città. Mi trasferii in campagna e ritrovai una certa tranquillità
passeggiando a lungo nei boschi. Stavo meglio. Mangiavo molte verdure
e molto riso integrale biologico. Ogni tanto mi tornavano lievi bruciori,
sopra u o nei periodi di maggior lavoro e tensione. Mi curavo
divorando carciofi crudi e cipolle lesse e stendendomi per ore a
rilassarmi, respirare e muovere le gambe e il bacino al rallentatore.
Facendo l’amore limitavo i coiti e mi dedicavo piu osto a pratiche
sessuali più passive nelle quali non era necessario che io durassi a lungo.
Il fa o di sapere esa amente dove fosse la clitoride mi perme eva di
comportarmi così senza peraltro lasciare insoddisfatta la mia ragazza.
I numerosi calci in faccia ricevuti dalla vita mi avevano via via
insegnato a essere meno ansioso e aggressivo. Un po’ di distacco fa
molto bene. Non ha senso prendersela per questioni di poco conto.
Spesso non ha senso incazzarsi neanche per le storie importanti.
Se incazzarsi non serve a niente, perché farlo?
Tanto le cose vanno comunque come devono andare.
Anzi spesso prendersela troppo peggiora la situazione.
Invece, se sei un po’più distaccato, ragioni meglio e la tua calma ha un effe o
pacificatore sugli altri.
Arrivare a capire questo fu comunque un processo che richiese
molto tempo.
La svolta definitiva arrivò in seguito a un aggravamento dei
sintomi. Erano passati 20 anni dall’inizio della mia mala ia e potevo
considerarla quasi guarita. In quel periodo iniziai a tenere conferenze in
pubblico e a cantare in un gruppo di rock demenziale.
Ogni volta che dovevo affrontare una platea ero colpito da un
a acco fulminante di emorroidi e contemporaneamente la cistite
ricominciava a ululare. Dopo lo spe acolo, a causa della paura e della
tensione, ero in condizioni dolorosissime e vergognose, visto che
nessuno si esime dal prendere in giro chi è affli o da questo malanno.
Non ci voleva molto a capire che i due disturbi erano intimamente
collegati. Così mi trovai a dover restare a le o per giorni e a pensare di
sottopormi a un intervento.
Per mia fortuna, dopo 2 anni di questa recrudescenza dolorosa,
scoprii che adoravo far l’amore a lungo, senza preoccuparmi
dell’erezione e dedicandomi invece a rilassare, respirando
profondamente, tu o il ventre fino al pube e all’ano. Fu questa tecnica
di amore in totale abbandono psicologico e muscolare che liquidò
finalmente sia le emorroidi che i residui di cistite.
In realtà, nonostante gli infiniti tentativi, non ero mai riuscito a
rilassare veramente la zona genitale. Farlo senza sapere come procedere
è veramente difficile. Alla fine ci riuscii, in parte, con la respirazione
profonda (ne parleremo nel capitolo RESPIRARE), in parte immaginando
che la zona compresa tra pube, ano e vescica fosse come un palloncino
pieno d’acqua.
È un sistema un po’ stupido ma funziona. Ascoltare come la forza
di gravità deforma questo palloncino dentro di sé in modo diverso a
seconda delle posizioni che si assumono. Cercare di rilassare il
palloncino e di abbandonarlo alla pressione dell’a razione terrestre .
Così riuscii finalmente a raggiungere uno stato di totale decontrazione.
Fu allora che mi accorsi che facevo sempre la pipì troppo in fre a.
Non svuotavo mai fino in fondo la vescica e questo contribuiva a
mantenere contra o il muscolo pubococcigeo. Imparando a svuotarmi
fino in fondo e praticando l’esercizio del palloncino, iniziai a vivere con i
muscoli pelvici rilassati. Fu così che ritrovai la piena salute di tu a l’area
e, finalmente, riuscii ad avere rapporti sessuali totalmente appaganti
(solo ogni tanto nei giorni di tempesta, quando la furia degli elementi si
abba e sul veliero del mio cuore e la paura mi artiglia il pe o sento
lieve un piccolo bruciore. Ma è così lieve che non è un problema, semmai
è un primo campanello d’allarme che mi fa capire quando chiedo troppo
a me stesso).
Vi ho raccontato questa mia esperienza perché chiarisse, più di
tanti discorsi, la necessità di affrontare globalmente certi disturbi,
collegati al modo di vivere e di pensare di una persona.
A accare i soli sintomi non serve. Lo testimoniano milioni di
persone che passano la vita a curare mala ie croniche che non
guariscono mai e che li costringono a convivere col dolore e il disagio.
Debellare una mala ia cronica significa vincere una grande sfida,
stabilire una premessa formidabile per evolversi psicologicamente.
Quasi tu i i do ori si ostinano a curare la parte più superficiale
della mala ia (nel mio caso l’infezione), per niente scoraggiati
dall’inutilità delle cure. E lo stesso a eggiamento è seguito da molti
terapeuti alternativi. Sono se oriali, non vedono il malato come un
insieme e non vanno a cercare le cause profonde dello squilibrio che, nel
caso delle mala ie croniche, sono sempre errori di atteggiamento
emotivo e di abitudini di vita.
È da notare però che questa prassi medica ha in realtà una causa
diversa dalla semplice pigrizia o incompetenza.
Il problema sono i pazienti e la loro passività verso il male.
Spesso il terapeuta è visto come un guaritore miracoloso e ci si
abbandona passivamente nelle sue mani. Non è possibile curare un
malato che non diventi sogge o della cura, che non si incarichi di capire
egli stesso la natura del proprio male e gli errori di a eggiamento e
comportamento che lo fanno ammalare. La guarigione prevede un
cambiamento nel modo di pensare. Bisogna chiedere al medico non di
guarire il malato, ma di dargli gli strumenti per guarire da solo. Se
quando avevo 19 anni mi avessero insegnato l’amore morbido, senza
erezione, e il rilassamento, avrei probabilmente risolto i miei malanni
molto rapidamente. Ma solo a pa o di diventare da subito il
protagonista della cura.
Guarire dalle mie cistiti in un mese sarebbe stato comunque
impossibile, perché erano il segnale di uno squilibrio non superficiale,
accumulato nel tempo e causato da un modo di essere radicato nella mia
personalità. Superare queste mala ie croniche comporta perciò una
rivoluzione d e l modus vivendi. Ovviamente questo pone un problema
pieno di implicazioni filosofiche. Non è possibile guarire un paziente
che non capisce come deve collaborare con il medico o che non è in
grado di cambiare se stesso.
Come dicevano anticamente i cinesi
“Nessuna cura può guarire uno stupido”.
Questa realtà spiega anche perché la medicina storicamente abbia
incontrato tante difficoltà ad affrontare la mala ia alla radice. I medici
lavoravano per vivere e perciò curavano sopra u o i ricchi e i potenti.
Gente spesso arrogante e presuntuosa, che rifiuta l’idea di essere nel
torto e che vuole essere servita senza fare tanta fatica. E in fondo questo
è l’atteggiamento che abbiamo un po’ tutti...
Perciò non possiamo limitarci a biasimare i medici se le cose sono
andate così. È certo però che, se ti trovi ad avere una mala ia cronica e
vuoi veramente guarire, devi innanzi tu o guarire il tuo punto di vista
sui medici.
Gesù disse: “Ama il prossimo tuo come ami te stesso”. Cioè, se non ami te stesso come
puoi pensare di amare qualcun altro?
La mala ia non è un elemento estraneo da vincere, è un fenomeno
da capire, un’occasione per conoscere quali sono i comportamenti che si
allontanano dalla tua natura e danneggiano il tuo essere.
Curarti diventa così un’appassionante indagine alla ricerca di te
stesso. Tu diventi l’ogge o della tua a enzione, il mondo da scoprire, la
cosa più importante. Ci hanno insegnato a non essere egoisti né
egocentrici, ma è un insegnamento che induce in errore.
Se non sei curioso di conoscerti, di scoprire cosa ti fa stare meglio,
come puoi avere la sensibilità per comprendere gli altri, amarli, aiutarli,
ridere e giocare con loro?
Sapere che io sono per me la cosa più importante del mondo e che
la mia missione è vivere con gioia e allegria, è il secondo passo della
guarigione.
Bisogna poi imparare a distinguere le proprie esigenze essenziali
primarie e difenderle con dignità. Troppe persone sono afflitte da mali
incurabili solo perché non hanno la forza né la
fiducia
necessarie per abbandonare situazioni invivibili.
Per tornare a un esempio già fa o, quante donne intelligenti
stanno con uomini che le picchiano solo perché sono prigioniere di un
sistema di valori morali che nega loro il diri o alla felicità in nome “dei
figli”, “per evitare lo scandalo” o semplicemente perché non possono
“acce are la sconfi a”? Quest’ultima motivazione è particolarmente
curiosa quanto diffusa. Non ci si sacrifica per gli altri ma per se stessi,
solo che
l’obie ivo non è la nostra felicità o il nostro benessere, ma il nostro
onore, la nostra autostima. Si tra a di un egoismo rivolto non verso la
propria persona reale, in carne e ossa, ma verso un’immagine di se stessi
alla quale si è affezionati.
La propria identità, il personaggio, l’autostima... chiamatela come
volete ma questa è la più grande cazzata megagala ica che mai sia stata
inventata, e tritura più vi ime lei di qualunque epidemia di virus ca ivi
che si divertono a farci a pezzi i linfonodi. E bada bene che tu i ce
l’abbiamo dentro questo grossolano errore di pensiero, e ci vorrà tempo
per eliminarlo.
Trovare la tua vera natura significa innanzi tu o capire cosa fai per
te veramente (cosa ti fa ridere e ti dà piacere fisico, serenità e
soddisfazione) e cosa invece fai per onorare il feticcio mentale della tua
personalità, la soddisfazione unicamente psicologica di corrispondere
alla tua immagine precostituita.
Bisogna imparare a chiedersi “ma perchè voglio fare così?”
Il gusto dov’è?
La cartina di tornasole per capire se vuoi fare qualche cosa solo per
un tuo feticcio sta nel fa o che i desideri veri sono indirizzati verso una
soddisfazione dire a di un bisogno. Faccio questo perché mi piace e mi
piacerà anche il risultato che o errò. I piaceri mentali invece ti
costringono a eseguire un compito che ti fa schifo. Insisti solo perché sei
convinto che così o errai quello che vuoi. E quando lo o ieni ti accorgi
che vuoi già un’altra cosa.
Non stai mai lì a goderti quel che hai e spali merda per trovare i diamanti.
E poi ricordati che i finti desideri, le fisime mentali, non fanno mai
ridere. I desideri autentici, in carne e ossa, invece sono buffi.
Questo è l’inizio.
Nelle prossime pagine illustreremo un modo inusuale di
considerare la cura. Ti proporrò alcuni esperimenti in grado di farti
scoprire la potenza della tua mente inconscia e come utilizzarla per
sviluppare la tua personalità naturale e la tua
capacità di autocurarti.
Nell’ultima parte del libro troverai invece alcuni consigli per
affrontare, caso per caso, le mala ie più diffuse. Infa i, avendo avuto la
fortuna di ammalarmi molto spesso, posso darti un parere di prima
mano sulla maggioranza dei disturbi elencati nell’enciclopedia medica.
Capitolo terzo
CI SONO DUE TIPI DI MALATTIE:
MORTALI E NON MORTALI.
QUELLE NON MORTALI
SONO LE MIGLIORI
Questo capitolo lo potete saltare se non avete una mala ia incurabile e se non avete
intenzione di procurarvene una nei prossimi mesi.
Se c’è una cosa che odio sono le malattie mortali. Le odio anche se non ne ho mai
sperimentata una.
È possibile cambiare
ridendo?
(piccola digressione sul metodo
e sulla disciplina)
spiegate attraverso
esperimenti buffi
«Cavolo, che titolo pretenzioso!» dirai tu, caro lettore. E avrai
anche ragione. Ma le prossime pagine contengono davvero una proposta
risolutiva, immediatamente realizzabile e molto semplice e concreta.
Come ho detto, l’idea è che gran parte dei nostri problemi derivino
da una serie di malintesi su questioni elementari tipo: “Chi sono, come
faccio a chiudere la mia mano, perché a volte odio tutti in modo
pazzesco e sbatto la testa contro gli spigoli?”.
Ecco alcuni esperimenti. Impiegherai solo pochi minuti. Ma una
volta che avrai sperimentato tu stesso queste reazioni oggettive,
fisiologiche, del tuo corpo e del tuo cervello, l’idea che fai di te stesso
cambierà radicalmente. Eppure, dopo questo cambiamento, non ci sarà
niente nella tua mente che, in qualche modo, non ci fosse già da prima.
1ª chiave:
SCOPRI LA FORZA E LA VELOCITÀ DEL TUO
CERVELLO SEGRETO
(in 1 minuto)
Sorprendente, vero?
Ma c’è ben altro!
LO STATO DI FLUSSO
MOVIMENTO
RALLENTATO
RESPIRARE
Lo facciamo tutto il tempo da quando siamo nati. Non abbiamo mai smesso. È la cosa che
abbiamo fatto di più. È un continuo.
Ma hai mai provato ad ascoltare
VERAMENTE
il respiro?
P R O VA !
RESPIRA
RESPIRA
RESPIRA
RESPIRA
RESPIRA
RESPIRA
RESPIRA
RESPIRA. È DA QUI CHE COMINCI A CAMBIARE LE SENSAZIONI CHE LA VITA TI DÀ!
PIGRAMENTE
impegnandoti nella pratica più semplice del mondo.
Puoi fare quel che vuoi ma non puoi smettere di respirare.
Se lo fai sei morto.
Lo sai. Se respiri sei vivo.
SE AUMENTI L'ARIA CHE ENTRA NEI TUOI POLMONI ALZI IL VOLUME DEI
RICETTORI DEL PIACERE
il respiro
è
una droga
naturale,
curativa,
legale
e
gratuita!
Quando rilassandoti
arriverai a un livello
più completo di abbandono,
passerai sempre attraverso
uno stato di malessere.
È una specie di porta
che devi superare.
Via via che imparerai
e raggiungerai stati
di abbandono più profondi,
troverai altre porte, aperte
su altri stati di coscienza.
Queste porte sono
contraddistinte da momenti
di ansia, vertigine, malessere.
Se osservi le sensazioni ti renderai conto che si tratta di uno “stato
strano” ma non proprio sgradevole.
ANZI
IL TERRORE
Ora è chiaro che non potrai mai entrare in uno stato di abbandono
profondo ma potrai gioire della vita se deciderai dentro di te che non hai
colpa per ciò di cui non hai colpa. Spiegalo al tuo Istinto di
Conservazione. Digli che si sbaglia, e perdonati.
SCIOGLI
IL SENSO
DI COLPA
Infatti
l'Istinto di Sopravvivenza è convinto che per sopravvivere ha sempre bisogno di tutte le
energie disponibili.
Quindi spegne i sistemi biologici non indispensabili in un momento di pericolo.
2° disastro:
SENSO DI COLPA
3° disastro:
STATO DI ALLARME PERMANENTE, TENSIONE MUSCOLARE ED EMOTIVA
4° disastro:
BLOCCO DEI SENSORI DEL PIACERE
Chiarito questo problema delle paure inconsce riprendiamo il discorso sul respiro.
RESPIRARE È ILMODO PIÙ SEMPLICE PER FAR SCAPPARE I BISONTI
Respirare apre i ricettori del piacere
Se respiri profondamente, anche far l’amore diventa diverso. Senti di più il tuo partner.
Nei film fanno sempre vedere la gente che si ama ansimando. Fanno respiri
corti e superficiali.
È una cazzata colossale.
• Respirare.
• Riconoscere che certi stati d’ansia dipendono da un
errore dell’istinto di sopravvivenza e non temere gli attacchi
d’angoscia che accompagnano certe fasi del rilassamento.
• Usare il respiro per calmare l’ansia e aumentare il
piacere.
Facendo questo consciamente per qualche giorno ti impadronirai
della terza chiave. Anche questa si svilupperà nel tempo. Infatti ti verrà
spontaneo e abituale influenzare il tuo modo di essere e di sentirti
respirando.
Quest’abitudine è sufficiente perché tu non ti senta un ricettore
passivo di sensazioni provocate da quel che ti succede.
No! Se vuoi, puoi alzare il volume. Hai uno strumento per modificare le tue
sensazioni e il tuo stato d’animo.
Avrai curiosità di verificare quanto potere su di te questo ti dia e
così, con la pratica casuale, il respiro si affinerà e otterrai risultati
sempre più gratificanti.
E ora qualcosa di completamente diverso!
4ª chiave:
È POSSIBILE MANEGGIARE GLI STATI D’ANIMO
Lascia
che il tuo
respiro
arrivi
fino
a
lì
FARLO AL RALLENTATORE
Se hai difficoltà a rilassarti e a lasciarti andare, prova a correre fino a sentirti stanco. Poi
lasciati crollare a terra. Per recuperare le energie, il corpo spegnerà la mente razionale e
tu potrai veleggiare verso sensibilità più sottili.
ORA CHE POSSIEDI QUESTE SETTE CHIAVI, HAI FATTO UN GRANDE PASSO
VERSO IL TUO BENESSERE. HAI MOLTE PIÙ PROBABILITÀ DI FAR PARTE DI
QUEL 33% DI PERSONE CHE GUARISCONO DA TUTTE LE MALATTIE E CHE,
QUANDO MUOIONO, LA GENTE DICE:
«INCREDIBILE!
L’HO VISTO IERI.
STAVA COSÌ BENE!»
ATTENZIONE.
COME GUARIRLE
LA CURA DELLE MALATTIE DA DISINFORMAZIONE
Il discorso fatto fin qui vale per tutti i mali.
Bisogna poi valutare attentamente i disturbi per decidere se è il caso di
affrontarli con una cura medicinale o chirurgica, o se è meglio lasciar fare al
corpo stesso.
CAUSE:
• Dieta sbilanciata.
• Eccesso di stress.
• Eccesso di ansia, che provoca contrazioni della muscolatura
profonda nella zona del ventre.
RIMEDI:
• Regolare la dieta (vedi DIETA), e in particolare: diminuire la
quantità di cereali (se superano il 50% del cibo consumato),
privilegiando il riso integrale biologico (ha effetto calmante ed è
facilmente digeribile); aumentare la quantità di verdure (in primo luogo i
finocchi crudi); diminuire il consumo di grassi, carne (privilegiare il
pesce) e cibi pesanti.
• Combattere lo stress, praticare la meditazione passiva (vedi 7ª
chiave) e dormire abbondantemente. Se si hanno problemi di insonnia,
vedi il capitoletto relativo (vedi SONNO e INSONNIA).
• Ottenere il rilassamento della muscolatura profonda. Ci sono
diversi trucchi
1. Respirare il più possibile muovendo i muscoli del basso
ventre (vedi 3ª chiave). Muovere questi muscoli, tra l’altro,
evita produzione di gas intestinale dovuta all’immobilità degli
intestini.
2. Quando si percepiscono spasmi di dolore, non opporsi con
contrazioni, ma lasciare che il dolore si “muova” nella
direzione verso la quale “spinge” (chi ha sperimentato
questotipo di coliche, sa che le fitte danno l’impressione di
muoversi verso una direzione).
3. Affrontare le coliche rilassandosi e ascoltando la diversità di
“tensione” nelle varie zone del ventre. Ascolta e lascia che le
“energie” si spostino liberamente (ovviamente stiamo
parlando in modo figurato di sub-sensazioni, se mi prendi alla
lettera il discorso diventa delirante).
4. Provare anche l’esercizio del palloncino pieno d’acqua (vedi
LE MIE CISTITI e RILASSARSI).
• Praticare l’automassaggio piacevole (v e d i AUTOMASSAGGIO
PIACEVOLE).
• Tisane digestive: una parte di semi di finocchio, una di anice, una
di liquirizia[26] (buonissima).
• Mangiucchiare spesso cialde di riso soffiato biologico. Anche il
latte di riso è un buon calmante (sono prodotti che trovate in
erboristeria).
• Una buona idea è iniziare la cura con due o tre giorni di dieta
liquida: succhi fatti in casa di carote, mele e uva.
CALVIZIE
Causata nel 90% dei casi da cattiva circolazione del sangue ed
eccesso di cibi grassi e dolci.
• Regolare l’alimentazione, in particolare aumentare la quantità di
fibre, soprattutto attraverso il consumo di riso integrale, che è anche un
buon depuratore generale.
• Imparare a muovere il più possibile lentamente orecchie, fronte e
tutto il cuoio capelluto (vedi 2ª chiave e MOVIMENTO RALLENTATO ) fino a
sentire un forte calore. Minimo 10 minuti al giorno. Nel giro di tre mesi la
caduta si fermerà e inizieranno a ricrescere i capelli nelle zone calve (lo
giuro!).
• È utile anche usare shampoo a PH neutro, non portare il cappello
(che scaldando la testa rende superflui i capelli) e fare impacchi di argilla
bagnata (vedi 10 TESORI NATURALI) per rivitalizzare le cellule della pelle.
MAL DI TESTA
Almeno il 90% delle emicranie sono provocate da:
• Contrazione dei muscoli delle spalle e del collo (disturbi
passeggeri).
• Alimentazione eccessiva (disturbi passeggeri).
• Posizione errata della spina dorsale (disturbi cronici).
Nei primi due casi è sufficiente stendersi, faremo vimento rallentato
con il collo e le spalle (vedi RILASSARSI e MOVIMENTO RALLENTATO ) e poi
addormentarsi.
I disturbi cronici invece sono generalmente dovuti a errori nelle
posizioni che si assumono durante la giornata e dalla conseguente
deformazione dell’assetto della spina dorsale. In alcuni casi, questi
squilibri sono dovuti anche alle scarpe strette o a cure dentarie che
hanno deformato la naturale posizione della mandibola. Una volta
individuato esattamente l’errore di posizione, i dolori scompaiono in
modo istantaneo.
Ma per ottenere un simile risultato devi consultare uno specialista e
seguire un breve corso. Ci sono varie “scuole” rieducative: Mezière,
Alexander, la ginnastica isometrica e altre simili. Sulle riviste di new age
troverai decine di proposte, esercitati a scegliere quella che va bene per
te.
N.B. In alcuni casi, il dolore alla testa ha anche con cause di tipo
prettamente psicologico. Vale allora il discorso generale sulla
meditazione passiva, il rilassamento, il modificare il punto di vista sulla
vita, ecc.
MAL DI SCHIENA
Dipende essenzialmente da errori di postura, vedi quanto detto per
il mal di testa cronico.
DISTURBI DELL’AREA SESSUALE[27]
DOLORI MESTRUALI
Sono provocati per lo più da tensioni nervose e cattiva tonicità dei
tessuti.
RIMEDI:
• Esercitare i muscoli vaginali (vedi paragrafo successivo).
• Praticare tecniche di rilassamento (vedi LE MIE CISTITI, 1ª chiave e
2ª chiave).
IMPOTENZA
È dovuta, nella maggioranza dei casi, a un atteggiamento troppo
ansioso verso il sesso. La cura è la penetrazione morbida (vedi 7ª
chiave).
FRIGIDITÀ
È soprattutto di origine psicologica, ma
molte donne l’hanno risolta prendendo
confidenza con il loro sesso, imparando a
toccarsi, e soprattutto praticando la
ginnastica vaginale. Anche scoprire il punto
G è utile, si trova internamente dietro l’osso
pubico (vedi disegno). Toccate il vostro
punto G praticando una certa pressione, profonda, verso la parte interna
dell’osso pubico. Modulate la pressione per scoprire qual è il punto più
piacevole. Dopo un minuto dovreste iniziare a sentire una certa
gradevolezza. Continuate.
FRIGIDITÀ MASCHILE
Disturbo del quale quasi mai si parla. In realtà è molto diffuso. Si
ha un rapporto sessuale normale, con erezione ed eiaculazione, ma non
si prova alcuna sensazione di piacere. È soprattutto una questione di
troppo autocontrollo. Non si riesce a spegnere il cervello e lasciarsi
andare. Dipende anche da un’eccessiva contrazione involontaria del
muscolo pubococcigeo (vedi dolori mestruali), che soffoca i ricettori del
piacere posti internamente alla radice del pene (il punto G maschile si
trova tra lo scroto e l’ano, vedi disegno). Questo punto si può
raggiungere massaggiando questa zona o aspirando ritmicamente.
Naturalmente questa aspirazione dovrebbe avvenire durante il coito
grazie alle possibilità dei muscoli vaginali. Ma, per riuscirci, una donna
deve esercitarsi parecchio, perché nella nostra cultura questi sono
muscoli dimenticati.
Anche praticare la penetrazione morbida può aiutare (v e d i 7ª
chiave).
EIACULAZIONE PRECOCE
In realtà non è un disturbo.
Durare a lungo è una capacità che
si acquisisce con l’esperienza.
Occorre rilassarsi, respirare
profondamente (soprattutto
quando si provano scariche di
piacere) e ascoltare le sensazioni
sottili (v e d i 4ª chiave) . Non
concentrarsi ad ascoltare solo il piacere genitale.
PROPOLI
Portentoso antibatterico. Consumare per bocca. Attenti a non
esagerare. Ormai lo mettono ovunque.
FOGLIE DI SALVIA
Benefiche, ricostituenti e regolarizzanti.
Aggiungere all’insalata minutamente tagliuzzate o alle verdure
cotte. Ottime anche sfregate sui denti, li puliscono e tonificano le
gengive.
PEPERONCINO ROSSO
Il suo uso moderato è tonificante. Usare una tisana di peperoncino
per alleviare i dolori articolari (impacchi! Non bere). Evitare nel caso di
irritazioni della pelle.
AGLIO
Antibatterico. Va succhiato crudo per il mal di gola. Oppure misto a
olio di oliva per impacchi, sempre alla gola (spalmare e poi scaldare con
una pezza calda). Ricostituente, energetico, abbassa il colesterolo.
Antinfluenzale (anche usato come supposta con una goccia d’olio, non
brucia). Regolatore della pressione arteriosa. Insomma, una bomba
immunitaria.
OLIO DI IPERICO
Consiste in fiori di iperico macerati per 15 giorni in olio di oliva
extravergine spremuto a freddo. Miracoloso per le punture di insetti, le
bruciature, i lividi, le irritazioni della pelle, in particolare quelle del
glande maschile e di altre zone delicate (nessuna medicina ha effetti
altrettanto rapidi per alcuni tipi di ulcerazioni del glande). Queste
ulcerazioni molto diffuse, dipendono dalla cattiva abitudine di non
asciugarsi dopo essersi lavati. Provocano forti bruciori durante la
penetrazione. Scompaiono in meno di 12 ore. In caso persistano hanno
altre cause, e conviene consultare il medico.
Ottimo anche per reumatismi e dolori articolari (massaggi).
Attenzione: è controindicato per chi prende la pillola
anticoncezionale in quanto ne annulla l’effetto. Incredibile ma vero.[28]
GUARIRE LA MENTE
Tutte le tecniche fin qui descritte sono molto importanti. Ma da sole
non potranno risolvere tutti i tuoi problemi di salute.
Come si è detto fin dall’inizio di questo libro, lo stato d’animo,
l’umore, il ridere o la depressione influenzano la salute determinando la
secrezione di determinate sostanze. Ormai tutti i ricercatori sono
d’accordo su questo. È ancora in discussione soltanto un punto: quanto è
importante l’elemento psicologico? Io credo che il nostro atteggiamento
verso la vita, verso noi stessi, sia molto più essenziale di quanto
comunemente si pensi. L’idea che noi abbiamo di noi stessi e del mondo
nel quale viviamo determina tutta la nostra esistenza, minuto per
minuto.
Ora ti invito a fare un piccolo esperimento. Fermati per un
minuto, respira, rilassati e chiediti perché non riesci ad avere
dalla vita quello che desideri. Potrebbe anche essere utile
scrivere queste cause. Allora, che cosa non va nel mondo? Che
cosa non va in te?
In questa lista troverai il disagio verso un mondo che non ti capisce,
che non ti protegge, che non ti rispetta, che non ti ama. E, se hai avuto
veramente voglia di guardarti dentro, ci sarà anche il disagio di non
sentirti capace, abbastanza forte, piacente, efficiente. Forse sei
incostante, forse hai le mani bucate, forse non hai qualità, dignità, voglia
di vivere.
Sicuramente hai le tue buone ragioni per pensarla così. Hai
verificato decine, centinaia di volte quanto il mondo, la gente, sia
cattiva, volgare, meschina, sadica. Hai visto infinite volte quanto tu sia
capace di distruggere le occasioni fortunate, bruciare in un attimo quello
che avevi accumulato con enormi sacrifici, deluso chi ti amava. È ovvio
che prima di arrivare a idee così negative su di te e gli altri tu abbia
riflettuto a lungo.
Forse però vorrai prendere in considerazione un punto di vista
completamente diverso.
Io penso che, nei secoli, l’umanità abbia costruito un gigantesco
errore mentale, un’ideologia folle che viene tramandata di padre in figlio.
La nostra capacità di ragionare è costruita intorno a una serie di idee
sbagliate. Fin dalla nascita non ci viene insegnato a sentirci parte del
mondo. Ma come faremmo a vivere se l’universo non ci amasse? Ci viene
insegnato che non siamo abbastanza bravi, buoni, intelligenti. Ma come
potremmo essere sopravvissuti a tutte le difficoltà che abbiamo
incontrato se non fossimo stati all’altezza di superarle? E quante volte il
mondo ci ha aiutato?
Trovatemi una sola persona che non abbia mai detto: “Mi sono salvato per
miracolo”. Accade continuamente, ma non prendiamo sul serio neppure le
nostre parole.
SEPARAZIONE
Non sentirsi parte del mondo
RISENTIMENTO
Nutrire odio e desiderio di vendetta
DISAPPROVAZIONE
Criticare gli altri e se stessi
SENSO DI COLPA
Sentire il rimorso per i propri errori e le proprie inadeguatezze
PAURA
Il mondo non ti ama. Tutti sono sempre pronti a sfruttarti, saltarti addosso, aggredirti.
Questi cinque sentimenti avvelenano la nostra vita. Si cristallizzano
in un atteggiamento, una modalità di parlare, agire, relazionarsi,
progettare, essere, che determina più di ogni altro fattore il trascorrere
dei nostri giorni.
Quante volte, guardando il comportamento di un’altra persona, hai
pensato che gli sarebbe stato possibile, migliorare la propria vita,
cambiare una certa situazione, tentare una nuova esperienza, e hai visto
che la sfiducia, la paura, il risentimento glielo impedivano? Non credi
forse, sotto sotto, che questo valga anche per te?
Quante volte hai notato un’analogia tra il male che ha colpito quel tale e il suo
modo di essere?
In effetti sono molte le persone che davanti a gravi malattie hanno
basato la cura soprattutto sullo sforzo di modificare l’idea di se stessi,
l’atteggiamento verso il mondo. È un percorso non facile.
1 - Nessuno ti può convincere che il mondo ti accoglie con amore.
Nessuno ti può insegnare a sentire che ovunque, in tutto ciò che esiste,
c’è una magia positiva che tu puoi sentire e condividere. Nessuno può
darti questa sensazione positiva di essere parte dell’universo. E già quasi
impossibile trasmettere a un altro adulto il piacere che provi davanti a
un quadro, una musica, una danza, un tramonto.
Solo i bambini, che sono molto ricettivi, apprendono rapidamente
a gioire di queste esperienze se vengono proposte loro con amore. Da
grandi è molto più difficile. Solo se tu vuoi veramente scoprire in te
questo piacere dell’appartenenza puoi farlo, partendo dalle cose che
nella vita ti hanno dato gioia e entusiasmo: l’amore, l’arte, l’amicizia, il
gioco, lo sport, l’impegno, l’avventura. Sviluppare il senso di
appartenenza al mondo, la convinzione che tu sei vivo perché il mondo ti
desidera e ti ama, ti permetterà di sperimentare un diverso
atteggiamento verso le cose e i primi successi che sperimenterai ti
incoraggeranno. Il mondo è pieno di ricchezze infinite. Tutto è prodotto
con grande abbondanza. L’aria, l’acqua, l’infinita varietà della bellezza,
migliaia di frutti deliziosi sono lì, pronti a nutrirci, ristorarci, darci piacere.
Se non ci fosse la stupidità umana a rovinare i piaceri, vivremmo davvero
in un paradiso terrestre, assistiti da macchine meravigliose che ci
divertono e ci risparmiano i lavori più faticosi. Basta che tu trovi
l’atteggiamento giusto verso la vita perché tu ne possa godere in
abbondanza.
2 - Nessuno ti può convincere a guardare sinceramente dentro di te
e vedere nel tuo intimo come il risentimento, il senso di colpa, la paura,
l’idea di essere incapace, si sono cristallizzate in un modo particolare di
sentirti, di vederti, di considerarti. Tutta la tua vita, le tue scelte, le tue
malattie ruotano intorno a questo fulcro, a quest’immagine segreta di te
che non confessi neppure nei tuoi pensieri più segreti.
***
[1] David Spiegel et al., “Effect of Psychosocial Treatment on Survival of Patients with Metastatic
Breast Cancer”, Lancet, 8668, ii, 1989. Per l’esa ezza sopravvissero in media per 37 mesi le
donne del primo gruppo, per 19 mesi le donne del secondo.
[2] Questo discorso ovviamente non contraddice il fa o che se somministro un chilo di cianuro
a cento persone ottengo un’alta percentuale di decessi.
[3] I dati di questa ricerca sono stati pubblicati da “L’Echo des Savanes” n. 147.
[4] Intervento al Third Mind and Life meeting, Daharamsala, India, dicembre 1990.
[5] Daniel Goleman, L’intelligenza emo va, che cos’è, perché può renderci felici, trad. I. Blum e
B. Lotti, pagg. 200-201.
[6] Vedi su questo tema il geniale libro di Vezio Ruggieri, Mente, corpo, mala a, Il pensiero
scientifico editore.
[7] I veterinari lo sanno da anni. Infa ricoverare un animale domes co per più di tre giorni è
risaputo che fa più male che bene alla bes a. Molte volte, infa , ritardare la dimissione
dell’animale annulla l’effetto della cura creando una situazione di depressione molto grave.
[8] Si dice che questa sostanza venisse distribuita ai soldati di leva, sciolta nei cibi, per calmare i
loro “bollenti spiriti” , cioè i loro impulsi sessuali.
[9] Il restante 34% a volte guarisce a volte non guarisce. Se lo si cura in modo corre o ha più
probabilità di guarire.
[10] Non solo il riso, quindi, ma anche il semplice sorriso può provocare reazioni fisiologiche
positive.
[11] Fra ale: il modulo base che prolifera espandendosi secondo il suo stesso schema. Lo
schema fra ale origina le forme apparentemente irregolari, e perme e di comprendere
fenomeni caotici come il clima o la forma delle coste di un’isola o il bordo di una foglia.
[12] Ed. Feltrinelli
[13] Ed. Astrolabio
[14] Ed. Astrolabio
[15] Per saperne di più vedi il video su: http://www.tuttorespiro.it/
[16] Ripe amo: benché sia vero che non possiamo comandare dire amente la muscolatura
profonda (perché essa non è so o il controllo dire o della mente razionale), possiamo però
aggirare l'ostacolo. È sufficiente iden ficare la sensazione del movimento della muscolatura
profonda e poi proiettare questa sensazione volontariamente per ottenere il movimento.
[17] Vedi L’anello di Re Salomone, Ed. Adelphi.
[18] Su come nasce il disagio umano ho scri o un libro che è una bomba: Cervelli verdi fri
(Modestamente sono scemo), Ed. Demetra.
[19] Sul tema dell'illuminazione vedi Come fare il buddista senza farsi male e Cervelli verdi fri ,
Ed. Demetra.
[20] Vedi la ricerca di Nittamo Montecucco pubblicate su Cyber.
[21] Vedi anche L’Enciclopedia del sesso sublime di Jacopo Fo, capitoli dal numero 1 al 10.
[22] Se vuoi approfondire questo argomento consulta F. Capra, Il punto di svolta, Feltrinelli.
[23] Queste reazioni sono state misurate dal dottor Nittamo Montecucco.
[24] Quelli che credono che le mala e abbiamo sopra u o ragioni psicologiche. Vedi l’ul mo
capitolo
[25] Anche in Italia molte persone non digeriscono il la e normale, ma solo il la e ad alta
digeribilità
[26] La liquirizia non va usata se hai problemi di ipertensione (pressione alta). La sana è
ottima anche senza
[27] Tra are qui per esteso le tecniche per risolvere i disturbi dell’area sessuale non è possibile
per ragioni di spazio. Per un discorso più approfondito vedi i capitoli da 1 a 10 de L’Enciclopedia
del Sesso Sublime di Jacopo Fo -Ed. Hobby & Work, Bresso - Milano. Più in sintesi vedi Lo zen e
l’arte di scopare, Edizione Giunti.
[28] In realtà non è del tu o incredibile, l’iperico è un regolatore ormonale quindi annulla
l’effetto ormonale degli anticoncezionali come la pillola o il cerotto.
PUNTO QUATTRO:
CONTRO IL GOVERNO DEI CENSORI
Lanciamo una campagna di intensificazione dei rapporti umani. Per chi non lo avesse
ancora capito esiste un rapporto dire o tra la possibilità di Schifani di rompere i coglioni
a Travaglio e il numero di italiani che si abbracceranno nelle prossime 24 ore. Non
credere ai parametri della vecchia politica: AMARE È RIVOLUZIONARIO! Ti invitiamo
a pubblicare sul tuo sito questo appello: PARLA CON UN ESSERE UMANO! È PIÙ
AFFASCINANTE DI UN PANDA!
È ereditario o no?
L’epigenetica rovescia l’idea sulle cause di molti
malanni.
Sul numero del novembre 2006 della rivista Usa "Discover", è stato
pubblicato un articolo intitolato "Dna is not destiny” che illustra una
scoperta epocale per la medicina. Si racconta infa i di alcuni gruppi di
scienziati che, con diversi esperimenti, hanno dimostrato che il Dna non
è in grado, da solo, di provocare mala ie ereditarie. Ad esempio,
l'equipe di Randy L. Jirtle, Duke University, ha scoperto che, nutrendo in
un certo modo cavie geneticamente malaticce, giallognole e grassocce,
esse partoriscono topi sani, marroni e magri. Si è verificato che ciò
avviene perché alcune sostanze si legano ad alcune parti del Dna
invalidandone il messaggio. In altre parole, per diventare operativi i
messaggi contenuti nel Dna hanno bisogno di precise reazioni chimiche.
L'alimentazione è in grado di bloccare o provocare l'a ivazione di questi
messaggi genetici. E non solo l'alimentazione. Un gruppo di ricercatori
ha analizzato alcune mamme tope che accudivano i piccoli leccandoli
molto. Contemporaneamente è stato selezionato un gruppo di madri che
accudivano per molto meno tempo i loro piccoli. Si è poi visto che le
cavie che avevano ricevuto una dose maggiore di leccate erano molto
meno paurose delle altre. E fino a qui sembrerebbe una dimostrazione
classica degli effe i del comportamento materno sullo stato psicologico
dei piccoli. Quelli accuditi amorevolmente per più tempo si sentivano
più sicuri. Ma gli scienziati hanno scoperto che il comportamento dei
piccoli era determinato non da semplici particolarità psicologiche ma dal
fa o che alcune funzioni del Dna legate alle reazioni chimiche dovute
allo stress erano state bloccate nei sogge i più coccolati. Le leccate
materne avevano modificato, anche in questo caso, l'efficienza dei
meccanismi a raverso i quali la cellula "legge" gli ordini del Dna,
arrivando in pratica a modificarli.
Da queste scoperte è nata l'idea che l'EPIGENETICA
(epi=vicino+genetica) determini almeno il 50% dei destini di una
creatura. È così saltata la chiave di volta del modello ufficiale del corpo e
la tesi secondo cui gran parte dei malanni avrebbero basi genetiche. E si
è dimostrato che il comportamento è una concausa determinante in
quanto inibisce o rafforza alcune predisposizioni mutando la stru ura
funzionale del Dna.
La tesi del Dna responsabile in modo preminente della salute è
stata in questi decenni sponsorizzata dalle case farmaceutiche. L'idea
della centralità del destino scri o nei geni ha avuto un'importanza
ancora maggiore al di fuori del mondo accademico. Per 30 anni i media
hanno continuato ad annunciare la scoperta che questo o quel male,
ormai era certo, aveva una causa ereditaria legata al patrimonio genetico.
Ogni volta che durante il pranzo di Natale ci si trovava a discutere di
salute si doveva fare i conti con il solito zio (suocera o cognato) che
sosteneva che tanto era inutile perdere tempo con la macrobiotica e i
massaggi shatsu, la meditazione zen e la gestione delle emozioni
negative. Che tu discutessi di diabete o di allergie, di tumore o di mal di
testa finivano sempre a dire: "No, nel mio caso è una cosa ereditaria, ce
l'aveva anche mia mamma!"
Il modello che vedeva nell'ereditarietà le cause essenziali della
durata e della qualità della vita andava a bracce o con l'idea che le
pasticche e gli interventi chirurgici potessero e dovessero risolvere tu i i
malanni e che le mala ie refra arie ai poteri della chimica fossero
irrisolvibili "e certo con le tue visualizzazioni non risolverai mai niente!"
Per più di un secolo i baroni della medicina avevano deriso le
ipotesi olistiche che immaginavano un rapporto stre o tra psiche,
comportamenti, alimentazione e salute. La scienza ufficiale amme eva
soltanto l'esistenza di un rapporto secondario, misterioso e impalpabile,
tra l'umore e la mala ia. Questo è un punto importante: nel modello
accademico non si vedeva come una sensazione "psicologica" potesse
trasformarsi in un mal di gola. Il mal di gola veniva considerato una
realtà materiale che non poteva essere determinata dall'immaterialità di
un pensiero.
Negli anni '90 questa teoria era stata scardinata dalla scoperta che
esistevano precisi rapporti funzionali (chimici) tra lo stato d'animo e
l'efficienza del sistema immunitario. Si scoprì che lungo la spina dorsale
possediamo vere e proprie sinapsi che trasme ono messaggi
provenienti dal "cervello" e destinati al "corpo". E decine di studi
dimostrarono che un bacio d'amore o un film comico non cambiano solo
lo stato PSICOLOGICO ma l'efficienza funzionale del "corpo". D'altra
parte la stessa natura dello stato psicologico si è recentemente
dimostrata essere chimica. Il buon umore, così come la tristezza, non
sono processi meramente mentali ma stati anche fisici che si
concretizzano in precisi processi chimici. Si è addiri ura dimostrato che
se si finge di essere contenti e si sta lì col sorriso stampato sulle labbra,
il cervello reagisce come se fosse in presenza di un vero stato di allegria:
rafforza la rea ività del sistema immunitario e secerne sostanze che
producono una sensazione di benessere.
La teoria della preminenza del corpo fisico ha preso un'ulteriore
batosta quando le moderne tecnologie ci hanno permesso di osservare
cosa avviene esa amente quando un falso medicinale riesce a indurre
una vera anestesia. Anche questo evento, innegabile e riscontrato
continuamente, veniva spiegato come un processo mentale nel quale il
cervello, misteriosamente, sme eva di "vedere" il segnale del dolore. Ma
osservando la realtà concreta del fenomeno si è scoperto che le cose
stanno in modo completamente diverso. Quando il paziente assume il
falso anestetico il cervello invia segnali che a ivano tu e le reazioni
chimiche che il corpo ha sperimentato in presenza del vero
medicamento. Cioè, l'anestesia non avviene a livello mentale ma viene
provocata chimicamente dall'organismo anche in assenza delle sostanze
chimiche necessarie per indurre la reazione.
E se ancora non bastasse, l'articolo di Internazionale ci racconta di
un'altra recente scoperta sui poteri dell'epigenetica.
Grazie all'evidenza delle statistiche comportamentali, già negli
anni '90 si era fa a strada l'idea che se il grille o del tumore era
genetico, la forza che lo faceva sca are era legata in primo luogo alla
dieta e in secondo luogo alla quantità di agenti tossici assorbiti (ad
esempio, vivendo in ci à inquinate). Ora le ricerche sull'epigenetica ci
portano un'ulteriore definitiva prova che rovescia addiri ura la
concezione stessa dell'ereditarietà. Infa i, si è dimostrato che gli effe i
di alcune sostanze si trasme ono per diverse generazioni anche se i figli
non hanno conta o con de e sostanze e a se non vi sono modifiche nel
patrimonio genetico. Dunque non solo trasme iamo un patrimonio
genetico, ma anche un codice di comportamento dei meccanismi chimici
che leggono i messaggi genetici. Si può trasme ere alla prole
(soprattutto alla discendenza dello stesso sesso) anche la modalità con la
quale alcune parti del Dna vengono assopite e altre vengono risvegliate.
Questo fenomeno è stato, ad esempio, esaminato studiando il rapporto
tra la fame sofferta da individui durante la gestazione e nei primi anni di
vita e il metabolismo dei loro discendenti.
Queste nuove conoscenze porteranno a rivoluzionare il pensiero
scientifico su cause ed effe i delle mala ie. E contengono gli elementi
di una rivoluzione culturale e comportamentale di massa.
Sostanzialmente passiamo da un messaggio passivo: "il medico conosce
le medicine in grado di guarirti", a un massaggio responsabilizzante: "la
tua salute e quella dei tuoi discendenti dipende dal tuo stile di vita, da
quel che mangi, da quante coccole dai e ricevi, da quel che pensi".
L'alimentazione, l'affe ività e l'a eggiamento verso la vita possono
essere potenti medicine o potenti veleni. E la coscienza di questo fa o
non potrà che avere ricadute eccellenti sui comportamenti umani.
A questo punto resta in piedi solo uno dei bastioni della scienza
accademica. La visione del mondo che ha dominato la scienza per due
secoli concepiva il corpo alla stregua di un motore meccanico governato
dalla genetica e dalla chimica bruta. Ora che la capacità di "azione
chimica" degli stati d'animo e dei comportamenti è stata provata,
a endiamo che venga "scoperta" un'altra idea rivoluzionaria portata in
auge dalla rivoluzione culturale del '68. Una costante teorica presente in
quasi tu e le terapie alternative e nei circoli scientifici olistici è che
l'essere vivente sia governato da un "centro di compensazione". Si tra a
di un'idea in realtà semplicissima. Il modello di funzionamento del
corpo secondo la "scienza ufficiale" è quello di una serie di macchine che
svolgono determinate a ività. Il motivo essenziale per cui si è negato il
rapporto tra psiche, abitudini e chimica degli organismi sta proprio nel
fa o che risulta tu ora inspiegabile come il corpo coordini la
complessità della quantità sterminata delle funzioni. Già era difficile
immaginare un coordinamento delle funzioni fisiologiche "meccaniche"
dei diversi organi e sistemi, con miliardi di cellule che comunicavano
solo chimicamente... Ma d'altra parte non si vedeva da nessuna parte un
organo che si occupasse di armonizzare tra loro le funzioni vitali. Quindi
non c'era nient'altro che la virtuosa efficienza di un sistema basato sulla
somma di piccole macchine perfe e. Ovvio che l'idea di complicare
ulteriormente questo modello, che già stava in piedi con difficoltà,
faceva paura agli scienziati. E così per due secoli hanno tenuto fuori la
psicologia dai meccanismi fisiologici. Figuriamoci cosa sarebbe successo
alle loro teorie moltiplicando in modo esponenziale la molteplicità delle
interconnessioni funzionali, aggiungendo le varianti chimiche indo e
dagli stati d'animo, dai pensieri e dalle azioni. Ma adesso che le coccole
sono diventate un fattore chimico son dolori.
Tu o il modello accademico della comunicazione tra le parti del
tu o non sta più in piedi. Ci deve essere per forza un qualche cosa di
estremamente concreto e chimicamente rilevante che agisce come
centrale globale di intercomunicazione. Ma è ovvio che questo centro di
armonizzazione non può essere un organo fisico nel senso classico. Deve
essere qualche cosa di completamente diverso, che usa sistemi di
comunicazione ed elaborazione delle informazioni non semplicemente
chimici.
Un esempio extramedico lo abbiamo avuto proprio nello sviluppo
del web. Negli anni '90 c'erano continuamente allarmi per l'imminente
crollo della rete telefonica che non avrebbe potuto reggere alla mole di
informazioni che viaggiavano in internet. Poi si è scoperto che potevamo
inviare stringhe di impulsi nei modi più disparati e che addiri ura tu a
la rete ele rica poteva essere trasformata in linea di comunicazione:
intanto che trasportava energia ele rica poteva far viaggiare anche le
informazioni.
Scoprire in modo scientifico quali funzioni l'organismo utilizza per
gestire le informazioni su se stesso è la sfida dei prossimi anni. E
sicuramente la scienza può trarre ispirazione dai modelli empirici
costruiti nel passato dall'umanità. Il modello della medicina tradizionale
cinese individua il luogo fisico di questa funzione di coordinamento nel
sistema dei canali energetici, concepiti come una specie di sistema di
"vasi comunicanti" che grazie alla pressione del "liquido" contenuto
sintonizza i cicli vitali. E questo sistema è governato a sua volta da cicli
a raverso i quali l'organismo stabilisce momenti della giornata nei quali
a turno gli organi hanno la precedenza nel rifornimento di "energia" e
sostanze. Gli aghi infissi nel corpo dagli agopuntori sono visti come
regolatori non dire amente degli organi ma del sistema che sovrintende
il coordinamento tra gli organi. Anche l'omeopatia è basata su un
conce o simile. Qui troviamo una funzione centrale dell'organismo, una
specie di orecchio interno che ascolta le vibrazioni emesse dai singoli
organismi. Esiste qualche cosa di simile a un dire ore di orchestra che
cerca di far andare tu i a ritmo "regolando" questo o quello strumento
musicale. La mala ia viene vista come un errore compiuto dal direttore
d'orchestra che non riesce più a sentire bene una data vibrazione. Il
medicamento omeopatico agisce quindi in virtù della sua vibrazione
"simile" a quella dell'organo malato. La mala ia è un errore di
procedura, l'organo stona. Il medicamento omeopatico amplifica la
stonatura (i simili curano i simili). L'idea è che il dire ore di orchestra
finalmente senta la stonatura dell'organo che la medicina ha amplificato
e quindi sappia riportare l'organo a suonare correttamente.
Una fronda minoritaria della scienza moderna si muove ormai da
anni in questa direzione. Il mondo viene visto come una serie di sistemi
nei quali l'importanza delle informazioni è essenziale. L'idea è che la vita
sia basata su una rete interconnessa. È l'idea del pianeta terra come un
unico organismo (la teoria di Gaia). La Terra sarebbe capace, ad
esempio, di sentire le esplosioni di calore del sole. In qualche modo
riuscirebbe a percepire il problema e a elaborare una strategia difensiva.
La Terra sarebbe in grado di indurre l'esplosione del numero e
dell'a ività di alcuni tipi di microrganismi capaci di produrre sostanze
che (a raverso un complesso meccanismo che coinvolge altri organismi
e fenomeni climatici) annullano gli effe i dei periodi di ipera ività
solare. E questo addiri ura determinando modificazioni nell'atmosfera.
Se questo non avvenisse, da milioni di anni ci sarebbero stati effe i
disastrosi per la vita sul nostro pianeta. Su questo tema vedi di Fritiof
Capra "La rete della vita".
Ma ancora non sono stati "fotografati" i luoghi "fisiologici" dove
questa comunicazione ed elaborazione avvengono. Non abbiamo visto
ancora quali sono i meccanismi elementari e basilari che determinano
una sorta di intelligenza e di capacità di organizzazione "a rete" in ogni
singolo organismo. Possiamo essere convinti che questo sia il modo di
lavorare della natura e possiamo portare prove indire e dell'esistenza di
una funzione intelligente di coordinamento e sintonizzazione ma non
abbiamo ancora "ca urato" questo aspe o. Non lo abbiamo ancora
analizzato, pesato, misurato. Ma è solo questione di tempo. I cacciatori
sono partiti.
[1] David Spiegel et al., “Effect of Psychosocial Treatment on Survival of Patients with Metastatic
Breast Cancer”, Lancet, 8668, ii, 1989. Per l’esa ezza sopravvissero in media per 37 mesi le
donne del primo gruppo, per 19 mesi le donne del secondo.
[2] Questo discorso ovviamente non contraddice il fa o che se somministro un chilo di cianuro
a cento persone ottengo un’alta percentuale di decessi.
[3] I dati di questa ricerca sono stati pubblicati da “L’Echo des Savanes” n. 147.
[4] Intervento al Third Mind and Life meeting, Daharamsala, India, dicembre 1990.
[5] Daniel Goleman, L’intelligenza emo va, che cos’è, perché può renderci felici, trad. I. Blum e
B. Lotti, pagg. 200-201.
[6] Vedi su questo tema il geniale libro di Vezio Ruggieri, Mente, corpo, mala a, Il pensiero
scientifico editore.
[7] I veterinari lo sanno da anni. Infa ricoverare un animale domes co per più di tre giorni è
risaputo che fa più male che bene alla bes a. Molte volte, infa , ritardare la dimissione
dell’animale annulla l’effetto della cura creando una situazione di depressione molto grave.
[8] Si dice che questa sostanza venisse distribuita ai soldati di leva, sciolta nei cibi, per calmare i
loro “bollenti spiriti” , cioè i loro impulsi sessuali.
[9] Il restante 34% a volte guarisce a volte non guarisce. Se lo si cura in modo corre o ha più
probabilità di guarire.
[10] Non solo il riso, quindi, ma anche il semplice sorriso può provocare reazioni fisiologiche
positive.
[11] Fra ale: il modulo base che prolifera espandendosi secondo il suo stesso schema. Lo
schema fra ale origina le forme apparentemente irregolari, e perme e di comprendere
fenomeni caotici come il clima o la forma delle coste di un’isola o il bordo di una foglia.
[12] Ed. Feltrinelli
[13] Ed. Astrolabio
[14] Ed. Astrolabio
[15] Per saperne di più vedi il video su: http://www.tuttorespiro.it/
[16] Ripe amo: benché sia vero che non possiamo comandare dire amente la muscolatura
profonda (perché essa non è so o il controllo dire o della mente razionale), possiamo però
aggirare l'ostacolo. È sufficiente iden ficare la sensazione del movimento della muscolatura
profonda e poi proiettare questa sensazione volontariamente per ottenere il movimento.
[17] Vedi L’anello di Re Salomone, Ed. Adelphi.
[18] Su come nasce il disagio umano ho scri o un libro che è una bomba: Cervelli verdi fri
(Modestamente sono scemo), Ed. Demetra.
[19] Sul tema dell'illuminazione vedi Come fare il buddista senza farsi male e Cervelli verdi fri ,
Ed. Demetra.
[20] Vedi la ricerca di Nittamo Montecucco pubblicate su Cyber.
[21] Vedi anche L’Enciclopedia del sesso sublime di Jacopo Fo, capitoli dal numero 1 al 10.
[22] Se vuoi approfondire questo argomento consulta F. Capra, Il punto di svolta, Feltrinelli.
[23] Queste reazioni sono state misurate dal dottor Nittamo Montecucco.
[24] Quelli che credono che le mala e abbiamo sopra u o ragioni psicologiche. Vedi l’ul mo
capitolo
[25] Anche in Italia molte persone non digeriscono il la e normale, ma solo il la e ad alta
digeribilità
[26] La liquirizia non va usata se hai problemi di ipertensione (pressione alta). La sana è
ottima anche senza
[27] Tra are qui per esteso le tecniche per risolvere i disturbi dell’area sessuale non è possibile
per ragioni di spazio. Per un discorso più approfondito vedi i capitoli da 1 a 10 de L’Enciclopedia
del Sesso Sublime di Jacopo Fo -Ed. Hobby & Work, Bresso - Milano. Più in sintesi vedi Lo zen e
l’arte di scopare, Edizione Giunti.
[28] In realtà non è del tu o incredibile, l’iperico è un regolatore ormonale quindi annulla
l’effetto ormonale degli anticoncezionali come la pillola o il cerotto.