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Lezione 3

Il pensiero

Argomenti
Oggi parleremo del pensiero che è un argomento fondamentale di quelle che sono la
descrizione elencazione delle funzioni mentali, che fanno parte della psicopatologia.

rappresentazioni

Il pensiero
è
un’attività operativa della psiche che,
attraverso processi di associazione, correlazione, integrazione, astrazione e
simbolizzazione dei dati informativi (percezioni e rappresentazioni),
permette la valutazione della realtà e la formazione dei giudizi.

Il pensiero viene definito come una attività operativa della psiche attraverso processi
di associazione, correlazione, integrazione, astrazione, e simbolizzazione dei dati
informativi, ovvero delle percezioni e delle rappresentazioni come vi ricordate nella prima
lezione che abbiamo fatto.
Ricordiamoci sempre che la percezione è un qualcosa cioè un elemento che fa parte
della realtà esterna mentre la rappresentazione, che contribuisce al processo percettivo,
in un certo qual modo né è in negativo un'immagine mentale interna non è esterna ma è
dentro di noi.
Permette la formazione della realtà e di giudizi

L’intelligenza e la memoria
costituiscono
 attività di “fondo”, indispensabili, al processo del pensiero:
– la prima per impostarlo ed elaborarlo;
– la seconda per richiamare i contenuti di coscienza, sui quali si esplicano i
processi ideativi.

L'intelligenza, la memoria sono attività di fondo indispensabili al processo del pensiero,


ovviamente se c'è uno Stato di deficit mnesico, ovviamente il pensiero sarà fortemente
condizionato, allo stesso modo se il pensiero di un demente, di un oligofrenico nel caso
dell'intelligenza, è sicuramente compromesso rispetto a chi oligofrenico e demente non
è. La prima, ovvero l'intelligenza serve per impostare il pensiero, in un certo qual modo
elaborarono, il pensiero necessita di tutta una serie di livelli di elaborazione o di
rielaborazione e la seconda ovvero la memoria serve per richiamare i contenuti alla
coscienza sui quali poi si esplicano che cosa? I processi ideativi, vedremo cosa sono.
La strutturazione del pensiero, o ideazione,
è soggetta alle leggi RAGIONAMENTO
CRITICA
 del ragionamento, che associa le idee secondo una logica,
 e della critica, che permette di distinguere il vero dal falso, il reale dall’irreale.
Il pensiero opera mediante le idee, che rappresentano astrazioni intellettuali, non
riconducibili a stimoli attuali ne ad oggetti concreti.

La strutturazione del pensiero anche detta ideazione è soggetta a leggi del


ragionamento, che associa le idee secondo una logica, ovviamente questo è implicito
nel dialogo che tutti i giorni noi abbiamo con gli altri esseri umani. Le leggi del
ragionamento che associa le idee secondo una logica e della critica che permette di
distinguere il vero dal falso, il reale dall'irreale. Anche qui parliamo di una funzione,
ovvero il pensiero che è mantenuta tale finché l'esame di realtà è conservato per cui
pensate a tutte quelle forme che poi andremo ad approfondire meglio di patologia del
pensiero evidentemente è compresa in questo anche la perdita dell'esame e realtà
stessa.

Il pensiero opera mediante degli elementi che chiameremo idee, le quali idee
rappresentano astrazioni intellettuali, ovvero non parliamo di cose concrete, che non
sono riconducibili a stimoli attuali, né ad oggetti concreti, sono astratti.

L’ideazione, o strutturazione del pensiero,


? ? ?

 la funzione che relaziona tra loro le singole idee, conferendo un determinato ordine
formale al corso del pensiero.

L'ideazione o strutturazione del pensiero e la funzione mentale che relaziona tra loro le
singole idee, le associa se vogliamo, conferendo un determinato ordine formale,
sensato, per cui sensato significa anche comunicativo, per cui veicola anche un
contenuto sensato in quel momento che ha diciamo e che si basa su una logica precisa
che veicola questo contenuto all'altro che può essere anche me stesso, se sto riflettendo
all'interno di una relazione.

L’immaginazione
è
 un’attività indipendente dai modelli logici convenzionali,
tesa alla risoluzione creativa di problemi specifici.

L'immaginazione invece è un’attività indipendente dei modelli illogici convenzionali di


pensiero, ovvero di quelli precedentemente descritti, ed è tesa alla risoluzione creativa di
problemi specifici; che cosa significa? In un certo qual modo all'interno
dell'immaginazione io posso strutturare un pensiero però non in maniera logica, nel
senso io posso immaginare un luogo sulla base di elementi precedentemente acquisiti,
un luogo di vacanza nel quale devo ancora andare. Tenete presente la cosa importante
che mi pare aver accennato precedentemente anche (forse nella prima lezione delle
percezioni, che nell'immaginazione che è un'attività interna) che appunto che appartiene
al nostro mondo interno, dicevo dell'immaginazione è sempre l’io che comanda, ovvero
se io decido di immaginarmi qualche cosa decido io, l'immaginazione non irrompe senza
chiedere il permesso nella mia mente, ma è condizionata dalla mia volontà se io
voglio immaginarmi una vacanza in Messico io immaginerò una vacanza in Messico
piuttosto che qualche cosa che irrompe nella mia mente indipendentemente dalla mia
volontà, per cui si può dire che all'interno dei processi immaginativi comanda l'IO
volontario e cosciente di cui ciò per differenziare l'immaginazione dalla fantasia.

La fantasia
è
 un’attività di pensiero libera e afinalistica, disancorata dalla realtà e dal controllo
cosciente.

La fantasia come precedentemente accennato irrompe in un certo qual modo nella


mente senza chiedere il permesso al di fuori della volontà dell’IO. Pensiamo al sogno
esso viene dallo stesso luogo dal quale vengono le fantasia e le intuizioni. Quando noi
abbiamo una intuizione, cioè quando ci viene in mente improvvisamente qualcosa, il
tutto accade involontariamente dalla nostra volontà, dalla nostra capacità dell'io di volere
qualcosa, l'intuizione come la fantasia non chiedono il permesso all'IO, entrano di colpo,
la fantasia è come qualche cosa che mi viene improvvisamente alla mente, come se
qualcuno mi mettesse una foto, una immagine mentale improvvisamente sotto gli occhi
io sono costretto a vederla, anche se non l'ho deciso io precedentemente. Allo stesso
modo visto che intuizione fantasia vengono dallo stesso luogo da cui vengono i sogni, io
non posso decidere preventivamente che cosa sognare questa notte o se sognare
questa notte qualcosa e se ricordarmelo. Il sogno come le fantasie e le intuizioni non
chiedono il permesso all’IO ma irrompono nella mente. L'immaginazione è dipendente
invece dall'IO volontario e cosciente.

Il linguaggio
rappresenta,
 il veicolo sociale nel pensiero e
contribuisce a definirlo e a plasmarlo.

Il linguaggio, rappresenta il veicolo sociale del pensiero, fondamentale ed è uno dei


veicoli perché c'è tutta una comunicazione non verbale che molto spesso, è più
autentica della verbalizzazione, nella quale possiamo mistificare dei contenuti mentre
uno sguardo dice sempre la verità.
Il linguaggio può anche mentire e contribuisce appunto a definire il pensiero, in un certo
qual modo a plasmarlo.
Io posso cambiare un contenuto che voglio veicolare all'altro, un contenuto di pensiero,
parlando con un certo tono di voce piuttosto che un altro, il veicolo, la forma, può
contribuire a plasmare anche il contenuto.
Tenete presente che tutto ciò, se non sto delirando

tutto ciò che verbalizzo passa per la coscienza.
Io sono consapevole di quello che dico sé non solo all'interno di un delirio.

La psicopatologia del pensiero comprende:

o i disturbi formali;
o i disturbi del contenuto.

La psicopatologia del pensiero comprende disturbi formali, ovvero della forma del
pensiero e disturbi del contenuto del pensiero.
Forme contenuto in questo caso come in tantissimi altri, all'interno del mentale si
condizionano e si influenzano reciprocamente in maniera evidente.

Disturbi formali

1. Accelerazione ideica:
il pensiero si presenta tanto ricco di idee, quanto labile e incapace di fissarsi su
spacifici contenuti (“fuga delle idee”);
è di solito associato a logorrea, ed è presente in stati maniacali di ebbrezza
alcoolica o in corso di assunzione di sostanza psicostimolanti.

Cominciamo con il disturbi della forma del pensiero.


accellerazione

1. Con la accelerazione ideica ovvero con quello che possiamo definire


?
il pensiero accelerato, a questo livello si presenta ricco di idee e altrettanto labile e
di incapace di fissarsi su specifici contenuti, infatti viene chiamato fuga delle idee, di
determinate patologie. Ciò che lo caratterizza, proprio perché c'è una fuga delle idee,
è quello di non essere mai comunicativo ovvero all'interno della fuga del pensiero
accelerato ad esempio nei casi di maniacalità, anche di intossicazione da cocaina
non riusciamo mai ad essere profondamente comunicativi proprio perché la velocità
del pensiero non permette una sua sedimentazione al livello dei contenuti e per cui
all'altro ( nonostante che parliamo in fretta e velocemente), a livello di contenuto non
arriva strutturalmente quasi nulla.
È di solito associato il pensiero accelerato a logorrea, ed è presente in stadi
maniacali, di ebbrezza alcolica o in corso di assunzione di sostanze stupefacenti
ovvero psicostimolanti (ovvero parliamo di cocaina ed anfetamine) di solito. Però è
tipico degli accessi maniacali che fanno parte poi vedremo successivamente quando
andremo a trattare la psichiatria in genere delle sindromi bipolari o degli stadi
maniacali.
Disturbi formali

2. Rallentamento e inibizione del pensiero:


i contenuti ideativi sono scarsi e poveri, l’associazione è lenta, l’elaborazione
stentata, l’espressione difficoltosa;
è presente nella melanconia e nella schizofrenia catatonica.

2. Il secondo livello patologico dei disturbi formali del pensiero è il rallentamento o


l'inibizione del pensiero stesso
dove i contenuti ideativi sono scarsi e poveri e l'associazione rallenta.
L'elaborazione è stentata, l'espressione è difficoltosa e in genere è amimica, cioè
inespressiva e questo tipo di disturbo formale del pensiero è presente soprattutto
nelle depressioni, nelle melanconie, nelle distimie, nelle schizofrenia catatonica che
rasentano il mutismo di altri tipi di schizofrenia.
Quando un paziente è rallentato anche la mimica sarà inespressiva e ci sarà un
rallentamento globale psicomotorio, per cui un pensiero rallentato è soltanto un
elemento di qualcosa di più generale della mente e ha a che fare con tutte le malattie
che prevedono uno sfondo depressivo importante o paralizzante come accade nelle
Catatonie.

Disturbi formali ? ? ? ? ? ?

3. Pensiero dissociato:
è caratterizzato dal venir meno, nel suo decorso, dei comuni nessi associativi fra
le singole idee;
è un pensiero frammentario, privo di logicità, bizzarro e sconclusionato;
comprende fusioni, iperinclusioni, digressioni e “barreges”;
è tipico delle psicosi schizofreniche.

3. Il pensiero dissociato importante e comune in molte patologie, è caratterizzato dal


venir meno nel suo decorso dei comuni nessi associativi tra le singole idee.
Ricordiamo come si struttura il pensiero, la strutturazione di nessi associativi, che
seguono una certa logicità in questo caso nel pensiero dissociato, questo elemento
vitale di strutturazione, salta. Per cui mancheranno i nessi associativi tra le singole
idee, che saranno illogiche. Un pensiero risulterà frammentario privo di logicità e
definito con linguaggio psichiatrico, bizzarro. Questa è una parola che è nell'ambito
delle psicosi la troveremo tanto, la bizzarria delle schizofrenie e sconclusionato, nel
senso che c'è un inizio improvviso e mai una fine certa, è un po' senza senso. Il
pensiero dissociato è comprensivo di caratteristiche particolari che sono: le fusioni
ovvero l'integrazione all'interno di un unico concetto di due concetti che non c'entrano
niente l'uno con l'altro. È un po' il corrispettivo di quello che noi chiamiamo il
neologismo. Ovvero la creazione di una nuova parola non presente nel vocabolario
italiano comune, che deriva appunto dalla fusione di altre due parole che è appunto
una neo costruzione del pensiero schizofrenico, per cui comprende il pensiero
dissociato: le fusioni, le iperinclusioni ovvero inserire per forza un concetto, un
contenuto interno di un discorso dove questo contenuto non c'entra niente, è proprio
una forzatura. Le digressioni, vuol dire passare da un concetto ad un altro in maniera
insensata io comincio magari a parlare di qualcosa e di colpo passo ad un'altra cosa
che non ha nessun aggancio con la prima ciò è una digressione. I barrage sono tipici
della schizofrenia e servono a fare diagnosi di una mente schizofrenica nella misura
in cui ci mettiamo in relazione con lui. Esso significa che una persona che sta
parlando, di improvviso si blocca, e in genere questa è la descrizione formale di cosa
e il sopravvenire di una voce mentale, di una allucinazione uditiva della mente
schizofrenica.

Disturbi formali

4. Pensiero ossessivo:
si caratterizza per un contenuto di coscienza (pensiero, rappresentazione,
ossessione, compulsione) irrazionale, non intenzionale, suscettibile di critica da
parte del paziente, che però non riesce a liberarsene pur vivendolo con angoscia
e fastidio;
Innescano uno “psichismo di difesa”, attraverso agiti compulsivi con significato
di controllo e di “difesa magica” (rituali).

L'ultimo disturbo formale del pensiero e quello ossessivo. Il pensiero ossessivo si


caratterizza per il contenuto di coscienza: pensiero, rappresentazione, ossessione o
compulsione irrazionale ovvero illogico, cioè non intenzionale nel senso che non è
innescato dalla volontarietà del soggetto, suscettibile di critica da parte del paziente
che lo vive come estraneo, ma che non riesce a liberarsene, pur vivendo con angoscia e
con fastidio. Tutto ciò innesca, uno psichismo di difesa attraverso, che si esplica con
degli atti compulsivi, per cui il pensiero ossessivo è sempre associato ad un agito
compulsivo, con un significato di controllo e di difesa magica.
Tenete presente per capire meglio il film “qualche cosa è cambiato”, quante volte ci
metteva l'attore ad uscire di casa, esistono pazienti ossessivi che soffrono tantissimo e
che spesso ci fanno sentire impotenti in quanto non sappiamo come riuscire ad aiutarli e
che per uscire di casa ci mettono anche 5-6 ore, per vestirsi un paio d'ore, perché sono
invasi, dall'idea ad esempio di essere contaminati, per cui se non possono, prendere in
mano uno spazzolino per lavarsi i denti prima hanno toccato una maniglia della porta
che loro ritengono sporca perché tutti ci mettono le mani. Per cui se accade questo, se
uno tocca uno spazzolino da denti dopo aver toccato qualcosa che nella mente
ossessiva ( questa è l'idea parassita, è contaminante ) bisogna necessariamente lavarsi
le mani o comunque ricominciare ogni volta da capo. Queste sono gli agiti compulsivi, la
compulsione che era un qualcosa che si ripete ed è il soddisfacimento di un bisogno, di
una pulsione, in maniera ripetitiva ed insensata, dietro al quale c'è l'idea altrettanto
intensa e insensata di essere contaminato dalla porta. Ci sono persone che vanno a fare
la spesa al supermercato e appoggiano la borsa per terra e devono ricomperare tutta la
spesa. Queste sono persone che soffrono tantissimo.

I disturbi del contenuto sono fondamentalmente due:

1. IL DELIRIO
2. Idea prevalente
I disturbi del contenuto sono fondamentalmente due, il delirio e l'idea prevalente.

? L'idea prevalente è un'idea, c'è un complesso di idee, e qui parliamo di cose non
necessariamente patologiche, che sono sorrette da un fondo affettivo ( questo è molto
importante) il fondo affettivo, molto intenso che predominano su ogni altro pensiero costituendo
una caratteristica temporanea o permanente della personalità
del soggetto di cui ne ispirano la condotta. Quale è un tipico esempio?
Persone che sono molto impegnati politicamente, non che questo sia un difetto, però in
un certo tipo di situazione proprio l'idea prevalente, che è costituita dal fatto che tutte
queste persone poi articolano la propria vita all'interno di un credo politico o anche al tifo
di una squadra calcistica, ci sono persone che se tifano una squadra possono sviluppare
quasi un dolore se non riescono ad andare allo stadio. Questo dà proprio l'idea che
cos'è l'idea prevalente. Non è di per sé patologica perché sorretta da un fondo
affettivo molto intenso. Se questo fondo affettivo scema, si inaridisce c'è il pericolo di
passare a strutturazioni francamente patologiche che descriveremo.

Sempre inerente a questo discorso andiamo a distinguere prima di passare al delirio tra
questi due livelli cioè l'idea ossessiva e l'idea prevalente. Questa è una distinzione molto
importante perché l'idea ossessiva che prima ho descritto. Esse possono essere
confuse però ci sono degli elementi inequivocabili che li distinguono in realtà.

L'idea ossessiva è sempre vissuta come estranea alla personalità per cui
come un qualche cosa di parassita del mentale, non ha rapporti con
dell'affettività. Ricordarsi nel film i Jack Nicholson, quanto ci mette ad
affezionarsi al cagnolino che acquisisce nel corso del film stesso. L’affettività
è sempre tenuta fuori dalle strutture ossessive perché comporta con
fusione e altera un ordine prestabilito mentale del soggetto ossessivo.
Non è accettata dal paziente ( ego distonica) e crea sofferenza e conflitto ed è criticata
come assurda cioè il soggetto si rende conto dell'assurdità e questo ne aumenta la
sofferenza (nel delirio per esempio no). Limita l'espressione della personalità, ma oltre
all'espressione della personalità, limita ed è invalidante socialmente non permette alle
persone di lavorare, in una ossessività molto grave.
L'idea prevalente invece ritornando al tifoso della squadra di calcio, è vissuta come una
parte integrante della personalità, quasi fondamentale. Le persone si definiscono per
l'idea prevalente che hanno in questo caso, ha uno sfondo affettivo estremamente
intenso, pensiamo ad un tifoso o alla politica, è accettata anche se spiacevole in nome di
un ideale maggiore, è criticabile ma non è ritenuta assurda e talora è connessa ad
attività creative, non limita l'espressione della persona manda degli spunti in alcuni casi
alla creatività stessa.

Idea prevalente Idea ossessiva:

- vissuta come parte integrante della - vissuta come estranea alla personalità;
personalità; - non ha rapporti con l’affettività;
- ha un fondo affettivo intenso; - non è accettata dal paziente;
- è accettata anche se spiacevole; - criticata come assurda;
- criticabile ma non assurda; - limita l’espressione della personalità.
- talora connessa ad attività creative.
Il delirio
Il delirio
La psicopatologia classica considera, il delirio
 un “errore morboso di giudizio, che
 non si lascia rettificare dalla esperienza e dalla critica”.

Il delirio è descritto come un contenuto del pensiero, in realtà molti autori lo considerano
un processo morboso a parte, in effetti è qualcosa di estremamente vasto, però quando
andremo a fare la psichiatria vedremo che il delirio è presente in tantissimi disturbi, sia di
ordine nevrotico, sia di ordine borderline, sia di ordine psicotico, è descritto come un
errore morboso patologico di giudizio, che non si lascia rettificare dall'esperienza e dalla
critica, per cui in un certo qual modo, il delirante è assolutamente impermeabile e non
condivide il suo delirio.

Karl Jaspers attribuisce al delirio tre caratteristiche fondamentali:

1. assoluta certezza soggettiva;


2. non influenzabile e incorreggibile di fronte ad ogni esperienza e confutazione
logica;
3. assurdità di contenuto.

Karl Jaspers attribuisce al delirio tre caratteristiche che sono rimaste proverbiali che
sono:

1. un’assoluta certezza soggettiva, cioè il delirante in realtà non ha scelta, il delirio


non è una forma di maggiore libertà assolutamente isola, il delirio è una condanna ad
avere solo quell'idea, a vedere quella cosa solo dallo stesso punto di vista, dando
questo completamente per scontato in un clima di profondo isolamento e di
anaffettività. Il soggetto delirante è semplicemente certo del contenuto mentale in
atto, assolutamente certo, inattaccabile (e non è certo sintomo di forza).
2. non influenzabile e incorreggibile di fronte ad ogni esperienza e confutazione
logica; Per cui questo contenuto delirante non è influenzabile ed è incorreggibile
rispetto, di fronte ad ogni confutazione logica, io posso dimostrare, mettere davanti
agli occhi di un delirante la prova per cui lui si sbaglia e non sarò considerato, avrò
anche l'impressione di non essere visto, ciò ci dà l'idea dell'isolamento del delirante.
3. L’assurdità di contenuto è il terzo elemento che caratterizza il delirio. Il contenuto
del delirio è assurdo e questo bisogna stare attenti perché ci sono nell'ambito delle
nostre relazioni sociali delle persone che presentano le cosiddette idee erronee.
Prendiamo ad esempio i fanatici religiosi arrivano alle soglie del delirio, hanno
convinzioni strane sulla fine del mondo ad esempio ( sette fanatiche) e possono
essere comprese in quello che all'ambito delle idee erronee. Allora dov'è la differenza
fondamentale tra un'idea delirante e un'idea erronea, che, mentre colui che è
portatore come il fanatico religioso della setta ad esempio di una idea erronea ha
bisogno di relazionarsi con gli altri, di proporre la sua idea erronea all'altro, ovvero l'idea
erronea si svolge in un contesto relazionale per cui ci sono persone che vengono a
cercarci e cercano di convincerci della loro idea fanatica che noi appunto reputiamo
erronea sbagliata.
Il delirante invece no! il delirio a differenza dell'idea erronea si svolge sempre in un
contesto autistico. Tranne che negli stati psicotici acuti in cui c'è la ricerca di un
contenimento, per cui si cerca nella relazione con l'altro questo contenimento, in tutte
le altre forme di delirio subacuto e cronico, il contesto è sempre a autistico.
Il delirante non viene mai a raccontarcelo, riesce a verbalizzarci qualcosa nella
misura in cui noi andiamo a chiederglielo.

Per Schneider ciò che caratterizza il delirio non è tanto il contenuto, quanto modo in cui
contenuto concepito, la forma con cui si esprime.

Schneider, dice che ciò che caratterizza il delirio, non è tanto il contenuto, quanto il
modo in cui il delirio è concepito ovvero la forma con il quale il contenuto si esprime
questo è molto importante e vedremo meglio perché.

In relazione allo stato di coscienza, il delirio può essere diviso


in :
– delirio lucido:
sistematizzato;
non sistematizzato.
– delirio confuso.

Dunque in relazione allo stato di coscienza il delirio può essere diviso in delirio lucido o
confuso, il delirio lucido può essere sistematizzato o non sistematizzato.

Che cosa significa, il delirio sistematizzato è un delirio strutturato, dove ogni elemento
delirante, riporta ad un'unica trama delirante. Nel delirio non sistematizzato, che è più
caratteristico di certi tipi di psicosi ( rispetto ad altri) è invece, un delirio più
confabulatorio dove tutti gli elementi non sono racchiusi , compresi in un'unica trama
delirante, ma sono dissociati gli uni dagli altri.
Il delirio confuso invece non è né sistematizzato, né non sistematizzato.

Jaspers in virtù dei caratteri genetico-formali differenzia

– il delirio primario;
– il delirio secondario.

I deliri primari sono indipendenti da qualsiasi esperienza psichica.


 Si presentano come fenomeni primari inderivabili, psicologicamente indeducibili
e, quindi, incomprensibili.

Il delirio primario è, spesso, preceduto nel suo formarsi da una “stato d’animo o
umore predelirante” che si chiama “wahnstimmung”.
La “wahnstimmung” è
 un’esperienza indescrivibile e incomunicabile, dove la perplessità, la
preoccupazione, talora, il terrore, dominano il soggetto che sente il modo divenire
indefinibile e mutevole;
 dove l’ovvio diventa ignoto, determinando uno stato acuto di perplessità.
Jasper divide in virtù dei caratteri genetico formali il delirio primario e delirio secondario.

Vediamo che cosa significa i deliri primari: sono indipendenti da qualsiasi esperienza
psichica, accadono improvvisamente in maniera del tutto indipendente da qualsiasi altro
accadimento psichico, questa è proprio la loro caratteristica più in senso allargato
proprio nel delirio, si presentano come fenomeni primari inderivabili, cioè non si capisce
perché una persona, cioè le persone che stanno intorno ad un esordio psicotico, una
persona che comincia a delirare, non si danno pace nel cercare di capire perché
improvvisamente quel soggetto (da che parlava in maniera più o meno logica)
incomincia a delirare. Il delirio primario è spesso preceduto nel suo formarsi, nella sua
costituzione da uno stato d'animo predelirante, che si chiama “wahnstimmung”, termine
tedesco e che è una caratteristica psicopatologica che rimane sempre impressa a noi
operatori, come sarete voi, del mentale e patologico quando andiamo in un certo qual
modo condividere. È una cosa che non si scorda più. Nella mia carriera clinica mi sono
trovato di fronte a questi casi soltanto due o tre volte, condividendo parte dell'angoscia
del paziente, ed è stato un qualcosa che non posso dimenticarmi. Capiterà anche a voi
ed è inevitabile. Che cos'è “wahnstimmung. E’ un umore predelirante. Cioè il soggetto
manifesta, essendo in acuta, il bisogno di condividere, di parlarne ad una persona. Noi
vediamo pazienti candidati ad una malattia piuttosto grave, chiedere aiuto e chiedere se
che cosa mi sta succedendo, perché tutto il mondo sta cambiando, e questo ci rimanda
ad un'idea di profonda impotenza ( a noi operatori) a e ad una profonda angoscia.
Questa è un'esperienza indescrivibile non si può descrivere, capirete quello che io vi
dico quando ne vedrete una, è indescrivibile ed è una esperienza dove la perplessità, la
preoccupazione e molto spesso il terrore dominano completamente il soggetto in
questione. Il soggetto sente il mondo divenire indefinibile e mutevole, e dove le cose che
prima erano ovvie, diventano improvvisamente ignote, determinando uno stato acuto di
perplessità, il soggetto è perplesso.
Ad esempio se entra in una stanza e vede una finestra aperta, lo vede come un
messaggio di qualche altra cosa, come se qualcuno l'avesse lasciata aperta perché sta
per entrare qualcosa nella stanza che però non si conosce in questa fase. Quando il
delirio è strutturato, il delirante si immagina, prevede che cosa entrerà dalla stanza ad
esempio l'angelo, un diavolo che lo rapisce, lo rassicura. In questa fase invece domina
un senso di perplessità e angosce dovute dal fatto che non si sa che cosa sta per
accadere, ma si sa e si sente che sta per accaccadere qualcosa e questo è importante e
fondamentale e descrive bene questa fase.

Il delirio
Le manifestazioni più frequenti nella struttura del delirio primario
sono:
– la percezione delirante;
– l’intuizione delirante;
– la rappresentazione delirante;
– l’interpretazione delirante.
Le manifestazioni più frequenti nella struttura del delirio primario, perché noi
dobbiamo pensare che il delirio primario in realtà è un processo delirante che ha fasi,
nella prima fase è questa fase che chiamiamo “wahnstimmung dopo questa fase c'è
tutto un corredo allucinatorio, dove, questi primi tre elementi ,sono a sé stanti, e
questo è secondario rispetto ai primi tre. Significa che (è molto importante, stiamo
attenti) che, il delirante all’inizio, è soprattutto afflitto da un disturbo sensoriale, da
allucinazione sulle quali si instaurano un delirio, però, all'inizio sarà l'apparato sensoriale
ad essere compromesso in esordio psicotico quando c’è il delirio primario.

Per cui la percezione delirante, io comincio ad avere allucinazioni,


l'intuizione delirante : mi vengono a mente delle cose ho come l'impressione di aver
capito, di avere avuto un colpo di genio, del paranoico un'intuizione delirante, quando
di colpo cogliamo quell'elemento mentale e ci sembra tutto chiaro, abbiamo capito chi
ci vuole fregare, facciamo conto, l'intuizione delirante,
la rappresentazione delirante sono delle immagini che rinforzano le prime due di
questi tre elementi sono primari rispetto all'interpretazione delirante cioè alla
rielaborazione di quello che abbiamo percepito in questi tre elementi.
 Per cui l'interpretazione delirante, che è il vero elemento sul quale si fonda il
delirio su cui non riusciamo a verbalizzare se stimolati i contenuti del nostro delirio,
dicevo, l'interpretazione è secondaria, rielaborante questi primi tre momenti.
Sono tutti e tre a carico dell'apparato sensoriale, della percezione dell'intuizione e
della rappresentazione.

Kurt Schneider (1887-1967) ha posto in rilievo la


differenza tra:
– “l’esser così del delirio” (sosein) ;
– “l’esserci del delirio” (daseiu).

Kurt Schneider a questo proposito dice una cosa molto importante, che, il delirio anzi
mi sono dimenticato una cosa e ve la dico subito perché si ricollega alla lezione
sull'intelligenza che è proprio per questo, perché l'interpretazione è secondaria a questi
primi tre elementi è che l'intelligenza non è compromessa. Se io ho allucinazioni
intuizioni e rappresentazioni deliranti e attraverso un’intelligenza conservata li vado a
considerare, strutturerò un delirio, proprio perché io cercherò una forma logica a
questi primi tre elementi deliranti. Per cui l'intelligenza è conservata serve a
strutturare un delirio ma sulla base di una percezione che io realmente avrò, così per cui
ancora una volta possiamo dire che l'intelligenza non è intaccata in corso di
schizofrenia. Tornando all'autore Schneider , egli diceva che bisogna differenziare
l'essere così del delirio, sosein, dall'esserci del delirio, che si chiama deseiu.
Cosa vuol dire? l'essere così del delirio, ossia il contenuto delirante le tematiche
deliranti, seguono in ogni caso una loro logicità. Se io ho l’allucinazione di un diavolo che
mi vuole inseguire ed uccidere, per me è logico dirlo, sarebbe illogico non dirlo se
veramente lo vedo. Per cui paradossalmente, non è il contenuto delirante l'elemento
incomprensibile del delirio, ma in realtà, è il motivo stesso per cui il delirio accade. Il suo
esserci, il fatto che è accaduto. I familiari di un delirante, non sono impressionati tanto
dal fatto, cioè dal contenuto del delirio, ma dal fatto che, un figlio o un parente stretto,
improvvisamente non è più se stesso, comincia a dire delle cose che non stanno né in
cielo né in terra, per quanto riguarda l'ambiente circostante, per cui l'essere così del
delirio segue una logica di significati. L'esserci del delirio, cioè che improvvisamente
primario e non secondario in seguito a stupefacenti, l'irrompere del delirio, è il vero dato
incomprensibile. Ciò è molto importante.

2
I deliri secondari o deliroidi
I deliri secondari, o deliroidi, sono invece derivabili
psicologicamente

da un dato psicologico abnorme.

Sono deliri reattivi ad:


o un’alterazione dell’affettività;
o avvenimenti traumatici intensi;
o particolari situazioni ambientali;
o fenomeni psicosensoriali abnormi.

I deliri secondari o deliroidi sono derivabili psicologicamente da un dato psicologico


enorme e sono reattivi a alterazioni della affettività.
Una persona può avere idee deliranti se per esempio viene lasciato dalla fidanzata o
viceversa. Non capita a tutti, capita a tutti di stare male e questo è un bene in quanto
attesta la nostra capacità di legarci all'altro che è una cosa buona.
Avvenimenti traumatici intensi, possono essere anche quelli di un cambiamento radicale
dell'ambiente in cui si vive, questo capita a volte nella psicopatologia transculturale
ovvero degli immigrati. io stesso ho avuto molto a che fare con situazioni deliranti di
persone che venivano dall'Africa e che sviluppavano un delirio delle settimane
successive al loro arrivo in Italia. O a particolari situazioni ambientali o a fenomeni
psicosensoriali abnormi che possono essere attivati anche dal solito uso di stupefacenti,
soprattutto di droghe dispercettive.

I temi deliranti più frequenti sono:



persecuzione;
. influenzamento;
. veneficio;
. querela;
 trasformazione;
 mistico.
depressivo;
. colpa;
. ipocondriaco;
. rovina;

grandezza;
. megalomania;
. erotomania;

gelosia

Cominciamo a trattare i temi deliranti più frequenti per cui non tanto la forma del delirio
ma i contenuti del delirio che sono di solito e qui parliamo, ci muoviamo in un ambito tra
la schizofrenia e le paranoie, il gruppo delle paranoie.
Possono essere di persecuzione e di deliri con tematica persecutoria,

delirio di possono essere a loro volta di influenzamento.


influenzamento Che significa, cioè che il soggetto ha la sensazione di
avere, di essere influenzato dai suoi pensieri, di essere
condizionato dai suoi pensieri, di avere una sorta di
impermeabilità nei confronti della quale non riesce a farci
niente, per cui l'altro può influenzare i suoi pensieri, glieli
può rubare o gli può condizionare per cui una persona
sente che non è più il proprietario dei suoi pensieri.
Capite che tutto questo è persecutorio e si chiama
influenzamento ed è tipico degli esordi schizofrenici, il furto
del pensiero.

delirio di veneficio Di veneficio, tante persone schizofreniche smettono


improvvisamente di mangiare. Ovviamente non siamo di
fronte ad un disturbo anoressico, ma, ad un disturbo
delirante, dove l'idea sottostante è quella che il cuoco della
mensa o il medico del reparto psichiatrico nel quale uno
schizofrenico è ricoverato, vuole avvelenare il paziente.
Allora ci sono pazienti che non mangiano più per una
settimana (e non per problemi gastrointestinali o perché
hanno strutturato una anoressia ) ma, perché, sottostante
c'è l'idea delirante che se mangiano il cibo è avvelenato.

delirio di querela Poi c'è il delirio di querela, che molto spesso nel nostro
quotidiano va di moda. Nel senso che sono persone che
nella vita accumulano decine e decine di querele. Che si
mettono in relazione con l'altro e l'esito della relazione è
quello che querelano qualcuno.
Questo per carità, alle volte è necessario, però in questi
casi parliamo di soggetti che perdano un pochino di
credibilità che frequentano soprattutto le questure e che
accumulano denunce nella stessa questura per cui gli
stessi poliziotti prendono con cautela il contenuto che viene
loro veicolato da un delirante.
Questi si chiamano querulomani.

Sempre nell'ambito dei temi deliranti abbiamo, uscendo dalla


persecuzione, abbiamo i deliri di trasformazione. Ovvero il mio
corpo cambia!!! non riesco a impedirlo!!! per cui improvvisamente ho
la sensazione che cambia nella sua costituzione, può capitare che mi
sento in movimento quando invece sto fermo oppure che mi sento
cambiato oppure che il mio viso si trasformi.
In questo caso la tematiche di trasformazione fisica.
Il delirio può essere mistico. Significa che io mi sento figlio di Dio.
Per esempio, oppure mi sento investito di una funzione religiosa
molto importante che mi viene veicolato da chi il mondo l'ha creato.
Ed ovviamente questo può essere confuso con altre situazioni dove
si può rallentare questa forma di delirio, oppure, non si tratta di
delirio ma di convenzioni e religiose radicate nel proprio credo che
possono essere attivati nei luoghi di culto: il muro del pianto o una
moschea per quanto riguarda altri tipi di religione.
Ovviamente salvando il tutto dal proprio credo e dal proprio diritto a
credere in quello che si vuole credere.

Il delirio può essere depressivo


può avere una tematica depressiva strutturata
e può essere:

Deliri di colpa Persone che pensano di avere la colpa di accadimenti, tipico


dello schizofrenico.
Se uno schizofrenico attacca il padre, e fa pensieri aggressivi
nei suoi confronti , se poi questo padre sfortunatamente perde
la vita, lo schizofrenico è certo, di essere stato lui l'assassino
di suo padre. Per cui poi pensiamo che sofferenza un'idea del
genere ed essendo delirante è incorreggibile e immodificabile.

Deliri di ipocondria il delirio depressivo può comprendere anche le tematiche


ipocondriache. Ovvero le persone che in continuazione
sentono di stare male, senza andare nella schizofrenia. I pronti
soccorsi sono pieni di quei 20 - 30 ipocondriaci che si
presentano al pronto soccorso e sono conosciuti e accolti con
un po' di fastidio. A volte con simpatia dei medici del pronto
soccorso. Per cui questi, una volta a settimana o più, si
presentano riferendo una sintomatologia vaga e vogliono tutti
gli accertamenti. Sono causa di problemi a livello tecnico
dell'andamento dei pronti soccorsi, nonché anche di spesa
sanitaria. Perché fare le lastre ad una persona, una radiografia
di una persona che ha delirio di avere un tumore, ma anche il
diritto di verificarlo questo tumore ai polmoni, noi capiamo
bene.

Deliri di rovina Deliri di rovina, persone che immaginano di avere rovine


economiche, di avere perso la casa, di avere subito dei danni
economici, di non avere più soldi in banca.
Questo delirio rientra nel terzo livello dei tipi depressivi.
Poi ci sono dei deliri di grandezza

deliri di megalomania specialmente quelli di megalomania ed è nella mania.


Specialmente negli esordi schizofrenici di avere di fare
parte di gruppi segreti e di avere uno scopo politico
estremamente importante di avere uno scopo da adempiere.
pensano di avere contatti direttamente con il presidente della
Repubblica, oppure in genere, sempre coinvolto per motivi
anche logistici di potere internazionale, con il presidente degli
Stati Uniti. Oppure con tanti personaggi famosi nella
televisione. Quando io ho frequentato le cliniche psichiatriche
andava di moda Bush o Costanzo, è sempre stato
nell'immaginario.
Ed era presente quindi in ogni delirio megalomane di soggetti
schizofrenici.

deliri di erotomania L'erotomania significativa, la persona è convinta che tutte le


persone siano innamorate di lui.
In realtà l'erotomane, è quella persona che perseguita
inevitabilmente il soggetto in questione, essendo certo che
una donna sia innamorata di lui. Un erotomane si presenta
sistematicamente sotto casa di questa donna e fa delle
serenate, regala fiori ,fa inviti a cena, fa telefonate, e, dentro
di lui è incorreggibile, è irriducibile l’idea che non possa
essere così. E la donna, che si trova a dover essere coinvolta
in un esempio di questo tipo, a sua volta: si sente
perseguitata. Molto spesso queste cose fanno parte della
cronaca di tutti i giorni della cronaca non necessariamente
nera, ma descrittiva degli accadimenti della società.

Il delirio può essere di gelosia ,se viceversa, io sono


certo che la persona mi sta tradendo.
Questo in genere non fa parte delle schizofrenie ma
fa parte delle paranoie. Io ho conosciuto, sorridendo,
ho conosciuto più di un investigatore privato ( per cui
è un soggetto deputato, a scoprire il tradimento di un
altro e a riferirlo a chi lo ingaggia) più di un
investigatore privato, che è coinvolto nelle dinamiche
del suo lavoro ha sviluppato a sua volta un delirio di gelosia nei confronti del proprio
partner.
E’ una cosa curiosa che mi è capitata più di una volta.
Il delirio
Il vissuto delirante è caratterizzato dalla solitudine, dall’isolamento e dalla distanza
dalla realtà.

È un modo di essere nel mondo senza libertà, ristretto, soffocato e irrigidito


(Minkowski, Binswanger ).

Per concludere questo argomento così vasto, il vissuto delirante, è sempre


caratterizzato dalla solitudine, dall isolamento e dalla distanza dalla realtà, ed essendo
psicotico questo meccanismo si svolge sempre in un contesto autistico e non
autenticamente relazionale.,
E’ un modo di essere nel mondo, senza libertà, per cui non è un aumento di libertà, ma
è proprio avere solo la possibilità di interpretare gli eventi secondo quel codice, secondo
quel registro interpretativo.
Ristretto soffocato e irrigidito. queste sono definizioni formulate da due grossi
psicopatologi che si chiamano Minkowski e Binswanger .

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