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Lezione 4

La coscienza e l’istintualità

La coscienza è intesa
come
 la consapevolezza di se stessi e del mondo oggettivo
 ovvero come esperienza psichica attuale, che include la totalità dei fenomeni psichici,
vissuti, in un dato momento.

Per cui il concetto di coscienza, rimanda a qualcosa di immanente, più che qualcosa che
riguarda il passato ed è quindi legato soprattutto alla memoria.

La coscienza,
 ha una funzione integrativa che organizza il campo dell'esperienza
sensibile attuale, e assicura l'orientamento temporo-spaziale e i processi di
discriminazione e di scelta.

È importante come sottolineato la parola funzione integrativa vedremo poi perché,


perché la coscienza in ogni caso ha bisogno di una funzione integrativa perché di per sé
non si presenta integrata.

L'esperienza
cosciente necessita

di vigilanza, che ne connota il grado di chiarezza e lucidità.
Ovviamente se una persona non è vigile non possiamo parlare di una persona
cosciente.
Per cui la vigilanza e poi rientrerà anche nei disturbi che coinvolgono la coscienza, è un
elemento cardine per poter definire una persona cosciente.
CONTENUTO

L'attenzione, che è un altro elemento fondamentale per un buon funzionamento della


coscienza,
 seleziona nell'ambito dell'esperienza cosciente, uno specifico contenuto, che emerge
dal campo, assumendo particolare rilievo e nitidezza.

Per cui noi dobbiamo pensare ad immaginarci la coscienza come qualcosa in un certo
mondo di non nitido di opaco, grazie a funzioni secondarie, che sono comprese nella
coscienza ( come ad esempio l’ attenzione) riusciamo a selezionare un dato dal campo
della coscienza e in un certo modo al renderlo in rilievo, dopo di che ce ne accorgiamo,
ovvero ne siamo coscienti.

Il campo della coscienza


quindi
 sì che si presenta disomogeneo, come fosse uno sfondo, che necessita di una
attività strutturante, integrante (controllo della coscienza) ,
 per distinguere tra sogno e realtà e tra soggetto e oggetto.
Voi dovete pensare che in questo campo della coscienza sono presenti elementi che fanno
parte appunto della realtà attuale che andiamo a vivere nel qui ed ora, in ogni momento,
però, ci sono anche elementi appartenenti all'attività onirica, alle nostre fantasie, alla
nostra immaginazione. Per cui il campo della coscienza li comprende e l'attività
strutturante della coscienza mira a distinguere quello che è Il sogno dalla realtà
esattamente come mira a distinguere ciò che appartiene al soggetto e ciò che
appartiene alla realtà esterna.

L'autocoscienza
è
 un processo che consente di svincolarsi dalla coscienza attuale, per
riflettere su se stessi, conferendo fondamento e continuità alla persona che
diviene così artefice del proprio destino.

Ovvero, nella misura in cui, riusciamo a svincolarci dalla coscienza attuale (cioè da ciò
che ci accade all'esterno) questa sorta di riflessione all'interno di noi, permette di avere
ed essere consapevoli di noi stessi. Cosa fondamentale perché, un conto è avere una
rappresentazione reale della realtà esterna, un conto è sentire noi stessi come reali, per
cui avere questa coscienza della vita all'interno del mondo.

La coscienza come tutte le funzioni della mente può ammalarsi, può presentare e
manifestare dei sintomi disturbi, dei sintomi e questo all'interno, quando abbiamo
disturbo della coscienza noi dobbiamo ricordare che siamo in presenza di patologie
molto gravi ( in genere.)

Le psicopatologia della
coscienza comprende
i disturbi dello stato di coscienza
disturbi della coscienza dell’IO

I DISTURBI DELLO STATO DI COSCIENZA

1. obnubilamento della coscienza.


Disturbi dello stato di coscienza sono il primo disturbo che è detto obnubilamento
della coscienza.
Questo è importante specificarlo all'interno della coscienza stessa e riguarda la
funzione della vigilanza.
Per cui questo fenomeno si verifica quando c'è un decremento di questa vigilanza.
Per cui un deficit quantitativo della vigilanza che rende il paziente sonnolento,
abulico e inerte.
Esistono diversi livelli ovviamente.
Il torpore nel quale il soggetto è ancora vagamente in comunicazione con la realtà
esterna, con un eventuale interlocutore,
il sopore c'è già qualcosa di più assorto, il soggetto più staccato dalla realtà ,
il precoma ed il coma che è il grado ultimo di perdita maggiore della vigilanza dal
punto di vista quantitativo.
L’obnubilamento in genere è causato da una grave patologia organica o da uno
stato di intossicazione acuta.
Qui parliamo di patologia vascolari, cerebrali allo stesso modo le intossicazione. La
sostanze possono dare in acuto un problema di obnubilamento della coscienza quindi
di diminuzione quantitativa della vigilanza, che è una delle funzioni cardine della
coscienza.

2. stato crepuscolare
Il secondo livello patologico dei disturbi dello stato di coscienza è lo stato
crepuscolare che a differenza del precedente si articola su un restringimento del
campo di coscienza, per cui non + deficit quantitativo della vigilanza, ma un
restringimento del campo della coscienza, che necessita proprio come se fosse un
luogo fisico di un suo spazio.
Lo stato crepuscolare appare circoscritto, su un numero limitato di contenuti psichici.
Il campo della coscienza appare circoscritto ad un numero limitato di contenuti
psichici.
Per cui è concentrato, polarizzato esclusivamente su delle cose precise e scotomizza
tutto il resto che ciò che rende lo stato crepuscolare patologico.

Il soggetto appare assorto nelle sue esperienze,


tanto da non essere più in rapporto con l'ambiente.

Insorge improvvisamente, a volte con turbe allucinatorie e idee deliranti, in corso di


1. epilessia
2. in gravi eventi,
3. e nella psiconevrosi isterica.

Questi sono i tre ambiti dove lo stato crepuscolare si manifesta.


Diciamo che tipico sono le psiconevrosi isteriche, che sono quelle che hanno
caratterizzato agli inizi del novecento, l’emersione nel campo dello psicopatologia di
quello che era la grande isteria che (rispetto invece,alla forma clinica della piccola
isteria) comprendeva alla grande isteria gli stati crepuscolari. Dove l’attenzione era
polarizzata a certi elementi della realtà esterna scotomizzando tutto il resto tutto il
contorno, per cui non è una semplice ipertrofia dell'attenzione (per cui una persona
sta attento soprattutto ad una cosa e trascura le altre), le altre vengono scotomizzate.

3. alterazioni oniriche della coscienza


ll terzo livello riguarda le alterazioni oniriche della coscienza e si verifica quando viene
meno non più la vigilanza, non più un campo della coscienza non ristretto dello stato
crepuscolare, ma la capacità strutturante della coscienza che dicevamo all'inizio
essere il fulcro della coscienza stessa.
Prende il nome di Il controllo della coscienza.
La forma più importante di questo disturbo è la mensa o stato confusionale.
Questo termine viene abusato come termine tutto quello che comporta diminuzione
della vigilanza viene etichettato come stato confusionale, in realtà abbiamo visto
quanti livelli diversi, e quante sfumature possono essere comprese nei disturbi del
campo della coscienza.
Lo stato confusionale ne è soltanto uno.
Lo stato confusionale è un quadro psicopatologico grave e complesso, dove il
campo della coscienza appare disorganizzato, per cui c'è proprio una perdita
completa del controllo della coscienza ovvero della capacità propria della coscienza
di mantenersi strutturata, proprio la funzione strutturante della coscienza viene meno.
E comprende :
disorientamento spazio temporale,
disfunzioni percettive,
pensiero incoerente e disarticolato e
reazioni affettive abnormi.

Si riscontra soprattutto degli stati psicotici secondari di intossicazioni e a malattie


infettive e a lesioni cerebrali perché secondarie a intossicazione perché è raro trovare
uno stato confusionale in una schizofrenia.
È molto più frequente è diciamo la norma che gli Stati confusionali siano corredati da
una sintomatologia che le rende psicotici fondamentalmente, ma questo stato
psicotico è secondario a intossicazione o a malattie organiche in genere di origine
infettiva con delle malattie che hanno dei componenti diciamo neurotossiche tali, da
comportare uno stato patologico di questo tipo.

I DISTURBI DELLA COSCIENZA DELL’IO


I disturbi della coscienza dell’io sono invece i disturbi, quando prima nominavamo
l'elemento dell'auto riflessione cioè dell'autocoscienza, cioè della capacità di rendersi
conto di essere consapevoli del proprio sé, del proprio mondo interno, quando è questo
livello ad essere disturbato allora abbiamo disturbi della coscienza dell'io.

La depersonalizzazione
è
 un'esperienza angosciante all'interno della quale gli eventi psichici non
appartengono più all'IO, ma gli sono estranei e indotti dall'esterno.

Per cui nella misura in cui io sono portatore di un disturbo della coscienza dell’ IO, sarò
depersonalizzato, ovvero non più la consapevolezza della mia individualità, della mia
persona.
Ne esistono forme diverse di depersonalizzazione.

1. Depersonalizzazioni autopsichica.
Le depersonalizzazioni autopsichiche per esempio. Il soggetto all'interno di questa
forma morbosa vive un'esperienza di estraneità rispetto alla propria integrità
psichica, sentendosi cambiato, impersonale e vago.
Ciò può accadere anche in corso di esordi psicotici soprattutto legati a quello Stato
che abbiamo visto prima o un umore predelirante che abbiamo descritto
precedentemente ( wahnstimmung). Emerge in questo caso ovviamente uno stato di
profonda angoscia, dove si manifesta di solito : il timore di impazzire. La
depersonalizzazione auto psichica è associata agli esordi psicotici. E alla depressione

endogena e quando è associata alla depressione endogena prende il nome di
sentimento di perdita del sentimento ( che vedremo più avanti).
2. Depersonalizzazione somatopsichica
La depersonalizzazione può essere somato-psichica e indica un sentimento di
estraneità dal proprio corpo o di parte di esso. Il delirio nichilistico o sindrome di
Cotard ne sono degli esempi precisi. Nella sindrome di Cotard, il delirio centrale è di
pensare di non avere più un organo (può essere il fegato o qualsiasi altro organo) ed
è specifico per ogni singolo organo del nostro corpo.

3. Depersonalizzazione allopsichica (derealizzazione)


Derealizzazione o allopsichica si verifica quando è l'ambiente a divenire estraneo e
non familiare per l'individuo, anche questa può essere una forma patologica tipica
dell'esordio (whanstimmung).
Da un punto di vista Eziopatogenetico, la depersonalizzazione può essere distinta
in - organica, come nell'epilessia e nelle allucinazioni
- affettiva come nella depressione endogena, dove può tradursi in un vero e proprio
delirio nichilistico che ha a che fare con la depressione,o
- processuale come nella schizofrenia.
La parola processuale è associata alla schizofrenia perché la schizofrenia è un
processo morboso. Ricordate che la parola processo nell'ambito del mentale
indica sempre un movimento, un movimento a volte trasformativo. Le
trasformazioni non accadono solo nel senso dell'evoluzione, ma in questo caso
anche della regressione, per cui processuale è una parola assolutamente
associata alla schizofrenia, anzi alle schizofrenie.

ISTINTUALITÀ
Parliamo ora dell'istintualità è l'altro elemento abbinato alla coscienza come argomento
di questa lezione.

L'istinto che è un concetto complesso, diciamo fondante di tante teorie della mente
è
 considerato un bisogno o una disposizione fondamentale che tende a
raggiungimento di un fine.

All'istinto è correlata una pulsione,
come dice Freud una forza pulsione;
a pulsione di cui si suppone l'esistenza perché non la vediamo, ma possiamo solo
sentire, dietro le pressioni inerenti ai bisogni dell'organismo.

Pensate all'esempio più classico la pulsione della fame.


Non la possiamo vedere, ma la sentiamo e determina l'istinto a mangiare e diciamo la
messa in atto di comportamenti tesi al soddisfacimento di questi bisogni. Per cui
parliamo di una cosa che nasce e ha evoluzione come una cosa assolutamente
naturale, una delle più naturali.
La soddisfazione di tali bisogni, attraverso schemi comportamentali innati, porta
l’organismo in uno stato di quiete.
Per cui la tensione è creata dall'insoddisfazione del bisogno, la soddisfazione del
bisogno invece una volta sopraggiunta, riporta le persone in uno stato di quiete,
ristabilisce uno stato di tranquillità.
Pensate a bambini prima e dopo un allattamento.
Tali comportamenti sono tanto più rigidi e stereotipati quanto più si scende nella scala
biologica.
Ciò è legato alla capacità di attendere nel senso che ovviamente sia i bambini piccolini
ancora non hanno sviluppato una capacità di attesa o una maturità mentale sufficiente,
sia per esempio nel mondo degli animali quando si è di fronte ad una pulsione, si esige o
si attua comportamenti, perché questa soddisfazione sia immediata.
Nell'essere umano adulto sufficientemente sano di mente sopraggiunge la possibilità di
procrastinare la soddisfazione del bisogno all'interno della capacità di attendere se
questa è stata acquisita nell'ambito dell'evoluzione della mente perché non è
assolutamente detto.

Le influenze intellettive sociologiche e culturali agiscono plasmando e modificando i


comportamenti istintivi e saranno diversi a seconda delle cultura, a secondo dei posti
dove si nasce e si cresce.

Jasper organizza le pulsioni istintive in 3 livelli,


ovviamente immaginate che si è molto dissertato sull’ istintualità nell'ambito della
psicoanalisi nell'ambito della psicopatologia.

Jasper li
divide in
1. sensoriali o corporee come la fame e la sete della sessualità,
2. vitali dell'esistenza come amore e odio coraggio timore, prevaricazione
sottomissione che sono sempre presenti questi istinti in coppie antinomiche.
3. spirituali che hanno a che fare con valori importanti come quelli etici e religiosi,
capaci di condizionare tutta una serie di comportamenti.

Schneyder
divide
 le tendenze istintive somatiche ( fame e sete, sesso, riposo , movimento)
 dalle tendenze istintive psichiche orientate all'arricchimento dell'IO (come per
esempio la potenza, il valore, il successo, la bellezza, la purezza).

Freud
invece che sugli istinti ha fondato la psicoanalisi contrappone due categorie di istinti:
eros e thanatos.
 Eros rappresenta la continuazione e l'organizzazione voluta della vita e
 thanatos attiva le forme regressive della vita e la distruzione della vita.

L’ISTINTUALITÀ – Disturbi della sessualità


I disturbi legati all’istintualità possono essere mistificati, cioè possono essere secondari a
tante malattie psichiatriche e in genere si descrivono come più inerenti all’ istintualità
stessa per cui primari dell'istintualità, disturbi della fame, quali possono essere
l’anoressia, ma soprattutto descriviamo i disturbi della sessualità.
Che è un istinto che sia agito che non, comporta e condiziona tantissimo i nostri
comportamenti, sia nella scarica dell'atto sessuale, sia nel senso della sua sublimazione.
Per quanto riguarda i disturbi della sessualità si considera classicamente normale e
maturo ( ovviamente questa parola normale e assolutamente opinabile e relativa) il
comportamento sessuale che consente di raggiungere attraverso il coito con un partner
eterosessuale, un orgasmo soddisfacente.
Noi sappiamo bene che il pensiero psichiatrico sociologico si è voluto per cui si dice
partner eterosessuale, ovviamente l'omosessualità non è considerata, se non è
conflittuale una patologia. È considerata una patologia esattamente come
l'eterosessualità.

I disturbi della sessualità possono essere classificati in tre livelli:

1. Le difficoltà nel raggiungimento dell'orgasmo


2. Le anomalie della scelta dell'oggetto
3. Le deformazioni dell'atto sessuale

1. Le difficoltà nel raggiungimento dell'orgasmo


Il primo gruppo, ovvero del raggiungimento dell'orgasmo comprende l’impotenza e la
frigidità.

L'impotenza sessuale, che è circoscritta al sesso maschile, è l'incapacità ad


ottenere una erezione tale da condurre a termine un rapporto sessuale soddisfacente.
Ovvero l'erezione è insoddisfacente nelle situazioni di impotenza. L'impotenza può
essere di natura organica o psicogena;
in quella psicogena è compresa l'eiaculazione precoce, che è uno stato patologico
molto sofferto e molto più diffuso compreso tra forme di impotenza ( più di quello che
si pensa).

La frigidità che è relativa alla sessualità femminile è l'impossibilità di raggiungere


l'orgasmo attraverso un rapporto sessuale con un uomo adulto normale.
Può essere la frigidità completa o incompleta,
ovvero può riguardare la totalità dell'organo sessuale femminile o solo un settore
diciamo tanto è vero che voi sapete che l'orgasmo femminile può essere clitorideo o
uterino. Questa distinzione completa e incompleta vuole proprio distinguere questa.
Ci sono delle forme di frigidità che riguardano entrambi i tipi di orgasmo altre forme
che ne conservano una o nessuna anche se l'argomento molto dibattuto ed in
continua evoluzione.
Primaria o secondaria
perché all'inizio di una vita sessuale un'adolescente può trovare l'orgasmo e poi
successivamente no, al contrario ci può essere un problema primario cioè presente
sin dall'inizio di una vita sessuale.
Può essere organica o psicogena.
L'organicità dell'impotenza maschile o femminile come anche in quella maschile ha a
che fare con la neuro vascolarità, con innervazione sensoriale del pene o della
vagina.
Psicogena molto spesso è associata al vaginismo c'è un irrigidimento della
muscolatura della vagina, per cui questo indurimento muscolare, non permette
meccanicamente la penetrazione che diventa un evento estremamente doloroso per
entrambi partner.
Ovviamente il vaginismo molto spesso è associato a motivi psicogeni. Ovviamente
ritornando alla frigidità i motivi psicogeni che riguardano appunto l'impotenza
maschile e femminile possono essere più svariati in genere, la psicoanalisi ci insegna
quanto sia importante tutte le dinamiche legate al complesso di Edipo, può essere
una reazione difensiva verso traumi sessuali, violenze, avute da uomini o donne.

2. Le anomalie della scelta dell'oggetto


Andando avanti il secondo gruppo ovvero quello della scelta dell'oggetto.
Comprende tutta una serie di disturbi, di perversioni sessuali che ovviamente vanno
presi in considerazione vanno curate, nella misura in cui trovano conflitto o provocano
conflitto all'interno della persona. Per cui sono egodistoniche, provocano un senso
di colpa.
La perversione quando si presenta come pura per definizione all'opposto di sintomi
nevrotici non provoca sensi di colpa anche se ovviamente in genere aspetti nevrotici,
aspetti perversi nella stessa situazione conflittuale spesso invischiate e confusi l'uno
con l'altro.
In questo è compreso il transessualismo, il travestitismo, la zoofilia, la pedofilia
la necrofilia, l'onanismo e il feticismo.
Andiamo a descriverli velocemente.

il transessualismo
Il transessualismo caratterizza per il sentimento di appartenere al sesso opposto e
per il desiderio di cambiare, in accordo con questo desiderio, la propria condizione
anatomica.
Per cui, nel transessualismo, c'è di fatto una sorta di personalizzazione di questo
desiderio, di appartenere al sesso opposto. Per cui il transessuale metterà in atto
degli atti per cambiare la propria sessualità, per modificare i propri organi sessuali,
c'è proprio la componente fisica e una sorta di personalizzazione di una identità
diversa da quella con cui si è partiti.

il travestitismo
Il travestitismo è invece il desiderio di vestirsi con gli abiti del sesso opposto che
rappresenta forma di eccitamento sessuale.
Esiste una forma precoce e una forma tardiva.
Al contrario che il transessualismo che prevede una personalizzazione di una identità
sessuale diversa, opposta, nel travestitismo invece questa personalizzazione manca
a livello di modificazione del proprio corpo, ma è relativa e esclusiva al fatto di
cambiarsi gli abiti, di vestirsi con i vestiti del sesso opposto.
Questo elemento è quello che dà eccitamento.
Può essere una forma precoce o secondaria rispetto di quando insorge.
Se precoce può essere legata alla consapevolezza di una omosessualità, laddove
invece quando è tardiva può essere legata più a una forma perversa.
Teniamo presente, ritornando ai discorsi precedenti che comunque come corollario la
sessualità, è una conquista, sia nel senso delle eterosessualità che nel senso
dell'omosessualità. All'inizio la mente umana, è per definizione di BIsessuale.
Freud definiva i bambini “perversi polimorfi” ovvero conferiva ai bambini la capacità di
avere una loro visione loro vissuto sessuale, non supportato da una maturazione
degli organi sessuali, che però li rendeva perversi polimorfi.
La mente, in origine è bisessuale per definizione.
La scelta sessuale ( a meno che non ci siano delle patologie organiche evidenti, dei
cambiamenti organici in atto proprio alla nascita, costituzionali) però la scelta
sessuale sia nella senso è eterosessuale che omosessuale, avviene
successivamente e non avviene mai in maniera completa.
Ovvero, ognuno di noi ha una parte e nel caso dei maschietti femminile, e maschile
nelle femmine. Parte che può essere agita sessualmente o essere sublimata in
attività ricreative o in tratti della propria identità interiore, legati alla sensibilità o
durezza per quanto riguarda primi i maschi secondi le femmine.
Però ecco, la cosa importante da tenere presente che la base di partenza è di
bisessualità della mente.
La scelta è una conquista, sia nel senso delle eterosessualità, che nel senso
dell'omosessualità. Entrambe queste forme di sessualità verranno alla nostra
attenzione, se causeranno conflitto all'interno della persona.
Se sono vissuti in maniera a-conflittuale, di per sé non sono più considerate una
patologia.

La zoofilia ( che una perversione) è caratterizzato dallo svolgere la sessualità con


animali,
la pedofilia con i bambini di età imprecisata,
la necrofilia i cadaveri,
nell’onanismo, si caratterizza con la masturbazione compulsiva.


Ovviamente voi dovete cogliere di questo, nella misura in cui verranno alla vostra
attenzione dei pazienti con queste problematiche, la drammaticità ( a parte la volontà
di sospendere il giudizio) la drammaticità di chi, si trova coinvolto in queste forme di
perversioni, ma che, proprio perché è venuto alla nostra attenzione, per chiederci
aiuto, in un certo qual modo ha un rapporto conflittuale con queste perversioni.
E quando le perversioni comportano un livello di conflittualità, di egodistonicità
rispetto a quello che si compie, non sono mai pure, ma hanno aspetti nevrotici
conflittuali su cui si può provare a lavorare.
Sono casi gravi, ma più che gravi, gravosi da sostenere , perché il racconto di
perversioni di questo tipo non è una cosa facile da tenere dentro.

feticismo
Andando avanti si parla di feticismo quando l'eccitazione e il piacere sessuale sono
correlati strettamente ad un oggetto che si chiama feticcio e completamente
indipendente dal partner. Essere attratti da un particolare vestito da un particolare
modo di vestirsi del proprio partner può essere una cosa normale, diventa patologico
legato feticismo puro, quando è indispensabile, per una persona che ci sia quel tipo di
oggetto presente, per avere un orgasmo. Per cui in assenza di questo oggetto non c'è
proprio l'atto sessuale. In questo caso siamo di fronte non a situazione legata alla
salute mentale, ma, a una situazione legata ad aspetti perversi. Le perversioni sono
aspetti tenui, di perversioni sono presenti nella sessualità sana e normale, quando
questi aspetti perversi sono esclusivi, ovvero senza di questi, l'atto sessuale non può
essere compiuto, allora entriamo in un ambito patologico, più patologico del primo.
3. Le deformazioni dell'atto sessuale
Il terzo gruppo ovvero la deformazione dell'atto
comprende
l'esibizionismo, il voyerismo e il sadomasochismo.

Nell'esibizionismo il piacere sessuale è raggiungibile attraverso l'esibizione


della propria sessualità o dei propri organi sessuali.
Ovvero nell'esibizionismo c'è questa necessità di dover in
qualche modo essere visti.
Il piacere, è legato all'idea di essere visti nella propria
intimità, la propria intimità ha a che fare con gli organi
sessuali stessi oppure all'interno di un atto sessuale. Ci sono
persone che possono provare piacere quando altre persone
vedono fare all'amore con il proprio partner.

Nel voyeurismo l’orgasmo può essere raggiunto nel vedere organi sessuali o
l'atto sessuale di altre persone.
Per cui esattamente il contrario ci sono persone che hanno il
piacere d'essere viste ed altri provano una forma di piacere
di vedere, sempre fondamentale per il raggiungimento
dell'orgasmo, questo è ciò su cui insiste che divide una
sessualità variopinta ma normale da invece una sessualità
che lo è di meno perché appunto prevede il proprio come
obbligo queste pratiche, altrimenti l'orgasmo non è
raggiungibile.

Il sadismo Il sadismo consiste nell'ottenere piacere sessuale dalle


sofferenze inflitte al partner,

al contrario il masochismo invece nel godimento sessuale


attraverso le proprie sofferenze

Ovviamente il sadismo e il masochismo sono strettamente


correlati in un rapporto di complementarietà nel senso che il
sadico per certi aspetti ha aspetti masochisti ci e viceversa il
masochista ha aspetti sadici.

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