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AGENTI LESIVI

1) agenti che generalmente non nocivi di per sé possono diventarlo se


presenti in eccesso o carenti; non sono specifici dell’ambiente di
lavoro; essi sono:
- ILLUMINAZIONE
- RUMOROSITA’ NON INDUSTRIALE
- MICROCLIMA

2) agenti tipici e specifici degli ambienti di lavoro distinti in 3 sottogruppi:

agenti lesivi fisici


- RUMORE
- VIBRAZIONI
- RADIAZIONI IONIZZANTI
- RADIAZIONI NON IONIZZANTI
- ELETTRICITA’
- PRESSIONE BAROMETRICA
- MICROCLIMA
agenti lesivi chimici
- POLVERI
- NEBBIE
- GAS
- VAPORI

agenti lesivi biologici


- VIRUS
- BATTERI
- MICETI
3) agenti legati alla fatica muscolare
4) agenti legati all’organizzazione del lavoro (turni, ritmi,
ripetitività, scarso contenuto e interesse per il lavoro, rapporti
gerarchici)
IL RISCHIO FISICO
RUMORE
Rumore = è dovuto a fenomeni vibratori che si
propagano e che corrispondono a variazioni di pressione
e di densità dell’atmosfera. La misura del rumore è
indicata in termini di quadrati della pressione sonora
utilizzando la scala logaritmica e prendendo come unità
di misura un decimo di Bel (dB).

L= 20 log P/P0

P = pressione sonora che si misura


P0 =pressione di riferimento uguale a 0.0002 dine/cm2
che è il valore minimo della variazione di pressione
percepibile dall’orecchio umano per un tono puro di
1000 Hz.
L’energia sonora si raddoppia per ogni aumento di 3
dB.
Uno dei parametri del suono più accessibili alla misura è il livello
sonoro e lo strumento utilizzato è il FONOMETRO. E’ formato da
un microfono che riceve le vibrazioni sonore e da una seria di
circuiti amplificatori d’ingresso e d’uscita da un voltometro di
lettura che permette di avere in dB direttamente il segnale
d’ingresso. E’ progettato generalmente per una gamma di
frequenze comprese tra i 30 ed i 16.000 Hz ed è graduato per
rumori che vanno da 40 a 130 dB. I fonometri forniscono una
misura globale del rumore “in lineare”, cioè una risposta esatta
della componente fisica del rumore e non possono valutare le
diverse sensazioni sonore soggettive. Per rendere più coerente la
risposta “in lineare” con le curve di sensazioni soggettive, si usano
le curve di ponderazione (A-B-C-D) da scegliere in base alla
natura del rumore per meglio assimilare le misure alla diversa
sensibilità dell’orecchio umano, la quale diminuisce, a parità di
livello sonoro, con il decrescere della frequenza. Per questo
vengono predisposti nei fonometri dei “circuiti di ponderazione” o
“pesati” che corrispondono alle curve di sensibilità soggettiva.
Poichè la risposta acustica dell’orecchio umano non è lineare, le
norme prevedono la misura dei livelli di pressione sonora
mediante la scala A in quanto i valori determinati con questa scala
sono indicativi della sensazione uditiva sia ai bassi che agli alti
livelli sonori. Essa approssima la risposta dell’orecchio, penalizza
le basse frequenze, mentre esalta le frequenze tra 1000 e 5000
Hz. Le misure della rumorosità ambientale vanno fatte usando la
curva di ponderazione A e i livelli di rumore vengono espressi in
dBA; la curva assegna ai livelli di rumore un fattore di peso
variabile in funzione della frequenza dello spettro acustico.

Un altro strumento usato per l’analisi di un segnale acustico è il


DOSIMETRO che viene portato dai lavoratori e fornisce al termine
del campionamento un valore espresso in dBA detto livello
equivalente (Leq) che indica qual è il rischio di danno acustico
tenendo conto dei momenti di esposizione a rumore e di recupero
cioè tiene conto sia dei livelli di rumorosità che della durata.
Fonometro

Dosimetro
Per misurare l’acutezza uditiva si usa l’AUDIOMETRO. Il
grafico che si ottiene collegando i valori soglia per le diverse
frequenze è la curva uditiva.

AUDIOMETRO
IPOACUSIA DA RUMORE

- La funzione uditiva è complessa e deriva dalle


informazioni inviate alle aree acustiche corticali da due
organi pari e simmetrici
- La funzione uditiva ha lo scopo di consentire lo stabilirsi di
un rapporto tra i membri di una società, rapporto basato
sulla comprensione della voce umana nelle abituali
condizioni di vita (voce di conversazione).
- L’organo dell’udito è in grado di percepire stimoli sonori la
cui intensità è nettamente inferiore a quella della normale
voce di conversazione
- Il campo di frequenza più importante per la percezione
della voce umana è compreso tra 400 e 3000 Hz pur
essendo necessaria la frequenza di 4000 Hz per i fonemi
acuti. In rapporto alle caratteristiche della lingua italiana le
frequenze 2000-3000-4000 Hz hanno molta importanza.
L’esame audiometrico tonale liminare stabilisce
nelle frequenze tra 125 e 8000 Hz qual è il più
piccolo livello sonoro in dB percepito dal
soggetto che è il livello di soglia. Questa è
l’audiometria soggettiva nella quale sono
importanti 3 fattori:

- l’audiometro
- il soggetto
- l’ambiente
EFFETTI UDITIVI DEL RUMORE

Sono diversi a seconda dell’intensità e delle modalità


dell’esposizione professionale e sono:

- spostamento temporaneo della soglia uditiva (STS)

- ipoacusia da trauma acustico cronico o ipoacusia da


rumore

- ipoacusia da trauma acustico acuto

L’esposizione prolungata a rumore continuo fino a 80 dBA


per 8 ore al giorno e per molti anni NON provoca nella
maggior parte degli esposti alcun danno a carico dell’organo
dell’udito.
STS spostamento temporaneo della soglia

L’esposizione di un soggetto normoudente ad un rumore


di una certa entità provoca un innalzamento della soglia
uditiva
STS2 (fatica uditiva fisiologica): si misura dopo 2 minuti dalla
fine dell’esposizione al rumore ed ha durata di 16 ore
• l’entità a parità di stimolazione varia da soggetto a soggetto in base alla
suscettibilità individuale.
• un tono puro inferiore a 70 dB non produce alcun STS2.
• un tono puro a 80-90 dB produce STS2 solamente su una frequenza
uguale (o vicina) a quella del tono stimolante.
• un tono puro superiore a 90 dB produce STS2 su più frequenze ed è
massimo su quella di mezza o di un’ ottava superiore rispetto al tono
stimolante.
• i rumori industriali provocano un STS2 che risulta massimo sulle
frequenze 3-4 kHz

• l’entità dell’STS2 è linearmente


correlata con l’intensità del rumore e
con il logaritmo della durata di
esposizione.
• l’STS2 raggiunge il massimo valore
dopo 2 ore di esposizione al lavoro e
poi si mantiene costante.
• Il ritorno alle condizioni di udito normale (recupero) ha un
andamento proporzionale al logaritmo del tempo, per cui la maggior
parte del STS2 si recupera nelle prime 2-3 ore; il tempo necessario al
completo recupero dipende dall’entità del STS2.
• STS16 (STS “prolungato”; fatica uditiva patologica): permane anche
16 ore dopo la cessazione della stimolazione acustica ed il suo
recupero ha un andamento lineare rispetto al tempo.
L’ESAME AUDIOMETRICO:
CARATTERISTICHE E CONTROLLI

Ogni esame comprende almeno un’otoscopia ed un controllo


audiometrico con audiometria liminare tonale in conduzione aerea
che comprenda anche la frequenza di 8000 Hz.

Il controllo audiometrico dovrà essere condotto con un livello di


rumore ambientale tale da permettere di misurare un livello di soglia
di udibilità pari a 0 dB

L’esame audiometrico è eseguito singolarmente prima ad un


orecchio e poi all’altro, quindi ad una mastoide e poi all’altra.
CABINA AUDIOMETRICA (UNI EN ISO 8253-1)

• Pareti
(struttura multipla).
• Finestra
(vetri stratificati).
• Porta
(non trasparente,
chiusura a doppia o
tripla battuta con
guarnizione).
• Sistema di
aerazione (condotto
silenziato).
L’isolamento acustico
CABINA AUDIOMETRICA
SIMBOLI USATI
TRASDUTTORE VIA AEREA
TRASDUTTORE VIA OSSEA
Audiogramma di base
Al momento della visita preventiva in ambiente privo di
rumorosità e con audiometro calibrato
1. Esame otoscopico
2. Esame audiometrico
a) via aerea sulle frequenze:
0,250-0,5-1-2-3-4-6-8 kHz
b) via ossea sulle frequenze:
0,250-0,5-1-2-3-4 kH

Se la differenza di soglia tra la via


aerea dell’orecchio peggiore e la
via ossea dell’orecchio migliore è
> a 40 dB si deve inviare
mascheramento all’orecchio
migliore per bloccare la
percezione trans-cranica.
TRACCIATO NORMALE

Audiogramma via aerea


IPOACUSIA TRASMISSIVA
IPOACUSIA NEUROSENSORIALE

Trasduttore vie aeree


IPOACUSIA NEUROSENSORIALE

Trasduttore vie aeree


IPOACUSIA NEUROSENSORIALE

Trasduttore vie aeree


D.Lgs. 81/08 Artt. 188, 189
pressione acustica di picco (ppeak): valore massimo della
pressione acustica istantanea ponderata in frequenza “C”
livello di esposizione giornaliera al rumore LEX 8 h (dB(A)
riferito a 20 Pa): valore medio, ponderato in funzione del
tempo, dei livelli di esposizione al rumore per una giornata
lavorativa di otto ore, definito dalla norma internazionale ISO
1999:1990 punto 3.6. Si riferisce a tutti i rumori sul lavoro,
incluso il rumore impulsivo.
I valori limite di esposizione e i valori di azione, in relazione al
livello di esposizione giornaliera al rumore e alla pressione
acustica di picco, sono fissati a:
a) valori limite di esposizione rispettivamente LEX = 87 dB(A) e
ppeak = 200 Pa (140 dB(C) riferito a 20 Pa)
b) valori superiori di azione rispettivamente LEX = 85 dB(A) e
ppeak = 140 Pa (137 dB(C) riferito a 20 Pa)
c) valori inferiori di azione rispettivamente LEX = 80 dB(A) e
ppeak = 112 Pa (135 dB(C) riferito a 20 Pa)
CLASSI DI ESPOSIZIONE (D.Lgs 277/91)

LEP,d  80 dB(A)
80 < LEP,d  85 dB(A)
85 < LEP,d  90 dB(A)
LEP,d > 90 dB(A)
LEP,d : Livelli di esposizione quotidiana personale di ogni
lavoratore o di un gruppo omogeneo di lavoratori riferito ad
un tempo convenzionale di 8 ore giornaliere ( o 40 ore
settimanali)
D. Lgs. 81/08
LEP,d < 80 dB(A)
80  LEP,d < 85 dB(A) Informazione e formazione, DPI a
disposizione, Sorveglianza sanitaria
a richiesta del lavoratore

85  LEP,d  87 dB(A) Obbligo dei DPI, informazione e forma-


zione, sorveglianza sanitaria

LEP,d > 87 dB(A) Limitazione dell’esposizione

Gli esami audiometrici preventivi sono previsti anche per i lavoratori esposti a
valori che non fanno scattare l’azione.
Nel caso in cui si riscontri una ipoacusia da rumore il datore di lavoro pone in
atto un controllo sanitario sistematico e prende misure affinché sia
riesaminato lo stato di salute di tutti gli altri lavoratori che hanno subito
un’esposizione simile.
D.Lgs 81/08 Art.196
Sorveglianza sanitaria

1. Il datore di lavoro sottopone a sorveglianza


sanitaria i lavoratori la cui esposizione al rumore
eccede i valori superiori di azione (>85 dBA). La
sorveglianza viene effettuata periodicamente, di
norma una volta l’anno o con periodicità diversa
decisa dal medico competente….

2. La sorveglianza sanitaria di cui al comma 1 è


estesa ai lavoratori esposti a livelli superiori ai
valori inferiori di azione (>80 dBA), su loro richiesta
e qualora il medico competente ne confermi
l’opportunità.
Il peggioramento

NIOSH:
Una differenza di 15 dB anche per un solo orecchio e
anche per una sola delle frequenze indagate (0,5-1-2-3-
4-6-8 kHz) è considerata indicativa di un
peggioramento statisticamente significativo.

OSHA 1995:
Il peggioramento è considerato significativo qualora si
rilevi una differenza media di almeno 10 dB per le
frequenze di 2-3-4 kHz anche per un solo orecchio.
Il danno uditivo da prolungata esposizione a rumore
industriale, indipendentemente dalla sua
composizione spettrale in cui possono prevalere
frequenze alte, medie o basse o una loro
combinazione, interessa all’inizio sempre le cellule
acustiche che ricevono le frequenze 4000-6000 Hz.
ANATOMIA
FISIOLOGIA
FISIOLOGIA

La membrana basilare è in grado di vibrare in modo


complesso, determinando una scomposizione temporo-
spaziale del suono in rapporto allo spettro frequenziale
da cui esso è composto, eseguendo in tal modo una
analisi di frequenza degli stimoli acustici.
FISIOLOGIA
FISIOLOGIA

La stimolazione delle cellule acustiche si verifica


attraverso la flessione delle loro stereociglia.
MECCANISMI PATOGENETICI
MECCANISMI PATOGENETICI

Il danno provocato da una stimolazione sonora intensa e


prolungata si manifesta prevalentemente a carico delle
strutture nervose dell’organo del Corti.

Toni puri a bassa frequenza provocano una distruzione a


carico del neuroepitelio del giro apicale della coclea
mentre toni puri ad alta frequenza determinano un danno
soprattutto a livello basale.
MECCANISMI PATOGENETICI

La gravità del danno è proporzionale alla quantità di


energia sonora somministrata usando un rumore
continuo di livello costante; le lesioni per rumore di tipo
impulsivo appaiono mediamente più marcate.
Le prime strutture ad essere danneggiate sono le
cellule ciliate esterne con frammentazione e
scomparsa delle cilia, rottura della membrana cellulare
e sostituzione con cellule di sostegno.
Le cellule ciliate interne rimangono integre più a
lungo; la loro lesione più precoce è rappresentata
dalla fusione delle ciglia in un’unica lamella.

Alterazioni sono state riscontrate anche a livello della


stria vascolare, le fibre del nervo acustico ed i nuclei
cocleari; recentemente è stato ipotizzato un danno a
livello della corteccia.
MECCANISMI
MECCANISMI PATOGENETICI
PATOGENETICI
L’ipoacusia da trauma acustico cronico è per lo più bilaterale
e simmetrica, è associata spesso ad acufeni.

Inizia con un aumento di soglia per i toni di frequenza 4000


Hz. Si estende poi dapprima ai toni di frequenza 6000 Hz poi
3000 Hz e successivamente alle altre frequenze.

La localizzazione elettiva ed iniziale del danno in una piccola


parte dell’organo del Corti sarebbe dovuta alla tensione cui è
sottoposta la membrana basilare in quel punto ad opera di
vortici provocati nella perilinfa dall’energia meccanica
vibratoria.
ANAMNESI
ANAMNESI OTOLOGICA
OTOLOGICA

PATOLOGIE SISTEMICHE:
Ipertensione arteriosa (cocleopatie vascolari - genesi multifattoriale
dell’ipertensione)
Aterosclerosi (obliterazione della carotide interna)
Diabete
Dislipidemia
Epilessia

PATOLOGIE OTORINOLARINGOIATRICHE:
Otiti con perforazione timpanica
Otosclerosi sottoposta ad intervento chirurgico di stapedectomia
Mastoiditi
Riniti
Parotiti
Sordità familiari
ANAMNESI
ANAMNESI OTOLOGICA
OTOLOGICA

CAUSE FISICHE:
Vibrazioni (mano-braccio 0,125 kHz con acc.2 m/s²; corpo 2-10 Hz con acc. 10 m/s² )
Esercizio fisico ed aumento della temperatura (rispettivamente: depressione
riflesso stapediale e effetto inibitore sull’orecchio interno)
Traumi cranici

FARMACI:
Antivirali, Aminoglicosidi, Cefalosporine, Macrolidi, Salicilati, Chinino,
Furosemide

OTOTOSSICI PROFESSIONALI:
Toluene (danno cellule ciliate)
Stirene (innalzamento soglia uditiva dose-dipendente) - produzione di polistirene,
resine e materie plastiche -
Solfuro di carbonio - fabbricazione di fibre tessili artificiali -
Monossido di carbonio (danno cocleare ischemico ipossico) – fonti di combustione
ANAMNESI OTOLOGICA

FATTORI EXTRA-PROFESSIONALI:

Residenza in ambiente rumoroso


Servizio militare
Discoteche o musica ad alto volume
Musica cuffie (lettori Mp3)
Nuoto subacqueo
Tuffi
Lotta o pugilato
Caccia o tiro a segno
Sport motociclistici
CLINICA

L’ipoacusia da rumore professionale si manifesta con una


sintomatologia soggettiva e una tipica alterazione del
tracciato audiometrico in cui si distinguono 4 stadi di
progressione del danno:

I stadio: colpisce alcuni soggetti al momento della prima


esposizione al rumore e dà acufeni a tonalità acuta alla fine
del turno di lavoro con sensazione di orecchio pieno, cefalea,
senso di intontimento; questi sintomi permangono 2-3
settimane e l’esame audiometrico non mostra modificazioni
della soglia uditiva o può presentare un lieve innalzamento di
soglia sui 4000 Hz reversibile.
II stadio: mancano completamente i sintomi soggettivi ad
eccezione di qualche acufene; può durare mesi o anni.
L’esame audiometrico mostra un innalzamento di soglia zonale
di circa 30-40 dB sui 4000 Hz e possono essere interessate
anche le frequenze vicine di 3000 e 6000 Hz.

III stadio: il lavoratore non sente più il ticchettio dell’orologio ha


bisogno di alzare il volume di radio e tv, il deficit audiometrico
sui 4000 Hz raggiunge i 45-60 dB.
IV stadio: è la sordità da rumore che si sviluppa da qualche
anno a molti anni dal III stadio; il lavoratore ha difficoltà a
udire la voce dei famigliari, avverte acufeni, i suoni sono
percepiti in maniera distorta (recruitment); l’audiometria
evidenzia un innalzamento di soglia uditiva a 4000 o 6000
Hz e anche su 3000, 2000 e 8000 Hz.
DEFICIT UDITIVO CRONICO DA RUMORE

E’ percettivo, bilaterale, quasi sempre simmetrico,


irreversibile, non evolutivo una volta cessata l’esposizione,
con recruitment.

Prevenzione primaria: interventi tecnici sugli impianti e


sulle macchine per contenere l’emissione di energia sonora
e riduzione dei tempi di esposizione.

Prevenzione secondaria: sorveglianza sanitaria,


monitoraggio audiometrico, uso di mezzi di protezione
auricolare personali.
IPOACUSIA DA TRAUMA ACUSTICO ACUTO

La lesione è monolaterale per rumore improvviso di elevata


intensità; l’orecchio interessato è quello rivolto verso l’evento
lesivo. Il soggetto ha dolore violento notevole ipoacusia con
acufeni, vertigini.
EFFETTI EXTRAUDITIVI DEL RUMORE

E’ una sindrome generale di adattamento che è una


risposta aspecifica dell’organismo ad uno stress con
reazione di allarme, fase di resistenza, fase di esaurimento
che consiste in una risposta vegetativa e motoria
dell’organismo. Si ha sopra i 70 dB e la risposta
neurovegetativa dà effetti sull’apparato cardiocircolatorio
con vasocostrizione periferica, aumento di pressione
arteriosa, aumento o riduzione della frequenza cardiaca.
Sull’apparato gastroenterico dà aumento della motilità e
secrezione gastrica, sul sistema endocrino dà aumento del
cortisolo plasmatico, dà effetti neuropsichici con aumento o
riduzione della vigilanza.
PROTEZIONE DELL’UDITO

una eccessiva esposizione ad alti livelli di rumore,


oltre alla perdita dell’udito provoca altri effetti
dannosi per la salute (aumento pressione,
problemi cardiaci, stress ecc…) è pertanto
indispensabile proteggere gli operatori.

dB 150 INSOPORTABILE (sparo)


dB 130 DOLOROSO (aereo a reazione)
dB 110 ASSORDANTE (demolitore pneumatico
dB 87 MOLTO ALTO (Soglia massima ammessa)
dB 50 MODERATO (ufficio)
Il Datore di lavoro ha per legge l’obbligo di procedere
alla valutazione del rischio rumore cui sono esposti
(mediamente) i singoli lavoratori.
COME SI DEVE PROCEDERE
• Identificazione della zona rumorosa
• Misurazione dei livelli sonori
• Valutazione dell’esposizione personale a rumore
• Riduzione del rumore (ripetere la misurazione dei
livelli sonori)
• Riferimenti ai programmi di conservazione dell’udito
Obbligo della sorveglianza sanitaria
se il livello di esposizione quotidiana:

 > 85 dB(A)

 a richiesta del lavoratore se il livello di


esposizione è compreso tra 80 e 85 dB(A)
 I Dispositivi di Protezione Individuali
(DPI) vanno impiegati solamente dopo
aver attuato, senza aver ottenuto
risultati sufficienti, tutte le misure di
prevenzione primaria
(isolamento acustico, incapsulamento
apparecchiature ecc…)
DPI Classificazione dei dispositivi di protezione acustica

1. Inserti

2. Cuffie

4. Caschi
3. Archetti

Hanno lo scopo di attenuare la potenza dell’energia sonora


trasmessa all’apparato uditivo; agiscono essenzialmente per
via aerea e non possono superare i 50 dB. Soltanto i caschi,
agendo anche per via ossea, consentono una riduzione
superiore di circa 10 dB.
PROTETTORI AURICOLARI
CLASSIFICAZIONE:
• Cuffie
• Inserti auricolari:
» Prestampati
» Modellabili dall’utilizzatore
» Realizzati su misura
• Inserti auricolari con archetto: evitano il contatto
diretto tra orecchio e mani e problemi di eccessivo
riscaldamento
• Tipi speciali
» Cuffie per comunicazione
» Elmetti acustici

I lavoratori ed i loro rappresentanti sono consultati


per la scelta dei modelli dei DPI
• Ambiente di lavoro e attività lavorativa
- Temperatura elevata, umidità (inserti auricolari)
- Polvere (inserti auricolari monouso, o cuffie con
coperture per cuscinetti)
- Durata del rumore (per esposizione ripetuta a
rumori di breve durata vanno privilegiati cuffie ed
inserti auricolari con archetto) per lunghe
esposizioni vanno privilegiati gli inserti auricolari
- Suoni informativi del processo lavorativo e segnali
di avvertimento (prove di ascolto)
• Disturbi medici
• Compatibilità con altri DPI (elmetti, occhiali ecc…)
ADATTAMENTO CORRETTO DEI PROTETTORI
ACUSTICI
Indossati conformemente alle istruzioni del fabbricante
• L’archetto di sostegno delle cuffie va sistemato correttamente
sulla testa o dietro alla nuca se indossato con casco di
protezione
• Inserti auricolari introdotti sufficientemente nel meato
acustico esterno al fine di evitare una perdita di attenuazione
sonora
• Gli Inserti che entrano in contatto con il meato devono essere
puliti

UDIBILITÀ DEI MESSAGGI VERBALI E/O SEGNALI DI


AVVERTIMENTO, DI ALLARME QUANDO SI
INDOSSANO PROTETTORI AURICOLARI

ATTIVITÀ NEL TEMPO LIBERO


CURA E MANUTENZIONE
I protettori auricolari devono essere sottoposti ad interventi
regolari di manutenzione e pulizia al fine di evitare riduzioni
dell’effetto protettivo, irritazioni ecc..

• Opportunità di consultare il medico qualora si riscontrino


irritazioni cutanee durante o in seguito all’uso di P.A.

PULIZIA ED IGIENE
Le cuffie vanno lavate o pulite in conformità alle istruzioni del
fabbricante e conservati in custodia apposita

• Gli Inserti devono essere personali

• In casi eccezionali le cuffie possono essere utilizzate da più


persone previa idonea pulizia igienica o coperture monouso
dei cuscinetti
CONSERVAZIONE
Le cuffie vanno conservate in sacchetti, evitare di
tendere l’archetto e di deformare i cuscinetti

Comunque secondo le istruzioni del fabbricante

ISPEZIONE E SOSTITUZIONE
Ad intervalli frequenti nel tempo

•Verificare la deformazione della geometria degli


archetti confrontandoli con altri campione non
utilizzati per verificare la perdita di forza

•Le cuffie vanno sostituite non appena perdono la


forma originale, si induriscono o diventano fragili
Un soggetto ipoacusico esposto al rumore (es.LEP,d 87
dBA) avrà negli anni un peggioramento minore
rispetto ad un soggetto normoudente ugualmente
esposto, pur con conseguenze più importanti in
termini di efficienza uditiva.

Il soggetto normoudente avrà subìto un danno


maggiore di quello subìto dall’ipoacusico pertanto
quest’ultimo non potrà essere considerato
ipersuscettibile; non vi è quindi alcun motivo per cui
venga giudicato non idoneo.

Il peggioramento del lavoratore ipoacusico può


essere evitato o ridotto rendendo obbligatorio l’uso
dei protettori acustici personali.
Saranno pertanto giudicati non idonei solo quei
lavoratori ipoacusici (es. ipoacusia neurosensoriale di
grado medio) per i quali la protezione uditiva è
incompatibile con lo svolgimento del lavoro (controllo
di macchinari, segnali acustici di pericolo ecc).

Saranno considerati non idonei quei lavoratori esposti


a LEP,d superiore a 87 dBA che sono nell’impossibilità
di utilizzare dei protettori uditivi personali obbligatori
per questa esposizione.
IPOACUSIA PROFESSIONALE

• ALTERAZIONE DALLA NORMALITA’


UDITIVA

• DI ORIGINE PROFESSIONALE
UTILITA’ DELLO SCREENING

Lo screening audiometrico deve in particolar modo permettere:

• di riconoscere una comparsa iniziale di un deficit attribuibile al


lavoro e poter quindi porre eventuali rimedi

• di monitorare e riconoscere il più precocemente possibile una


eventuale evoluzione di tale deficit nonostante le precauzioni
adottate

• di verificare l'idoneità specifica del lavoratore con patologie


otoiatriche non da lavoro.
BONTA’ DELLO SCREENING
L'efficacia di un programma di prevenzione uditiva, la formulazione e la
conferma delle diagnosi, la gestione di provvedimenti e la valutazione
della qualità prevedono che la "figura professionale qualificata":

a. esegua l'otoscopia

b. istruisca opportunamente l'esaminato

c. esegua un'accurata audiometria tonale liminare, in riposo acustico, per via


aerea sulle frequenze 0.25, 0.5, 1, 2, 3, 4, 6, 8 KHz, per via ossea sulle
frequenze 0.25, 0.5, 1, 2, 3, 4 KHz, utilizzando il mascheramento, qualora si
rendesse necessario (solo dal confronto tra la via aerea e quella ossea si
possono trarre indicazioni sulla natura qualitativa dell'ipoacusia);

d. utilizzi un audiometro che soddisfi i requisiti di legge e sia regolarmente


tarato;

e. esegua l'esame in un ambiente che deve consentire la definizione di un


livello di soglia di 0 dB.

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